24 December, 2025

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E’ stato presentato questa mattina, a Milano, il cartellone del 31° Time in Jazz, il festival internazionale ideato e diretto da Paolo Fresu, in programma dall’8 al 16 agosto tra il suo paese natale, Berchidda, e vari altri centri del nord Sardegna. Tra i partecipanti alla conferenza stampa, che si è tenuta al Palazzo della Triennale, il giornalista Stefano Salis ha sottolineato come Paolo Fresu abbia contribuito con il suo festival allo sviluppo e a rendere centrale Berchidda. Un concetto ripreso nel suo intervento anche da Pierluigi Stefanini, presidente di Unipol Gruppo, tra i principali partner del festival. Nel rivendicare la diversità di Time in Jazz, nato come una scommessa nel 1988, il suo direttore artistico ha posto l’accento sull’importanza della cultura come straordinario strumento di investimento: citando un recente studio del CISET, Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica, sulle ricadute degli eventi culturali e di spettacolo, Paolo Fresu ha proposto i dati essenziali del festival dove, a fronte di un budget di circa 5oo mila euro spesi nell’organizzazione di ciascuna edizione, ogni euro investito ne produce 15 di spesa dei visitatori, per 6 euro di valore aggiunto.

Al tavolo dei relatori anche Nick The Nightfly, cantante, deejay e inconfondibile voce di Radio Monte Carlo (new entry fra i partner di Time in Jazz), che ha parlato di questa nuova collaborazione, che desiderava fare da tempo, e di come per lui Berchidda sia stato un luogo della fantasia, fino a quando non ci è andato per la prima volta, undici estati fa.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Programmazione Raffaele Paci, ha stanziato altri 10 milioni di euro per le imprese sarde. 7 milioni andranno a incrementare la dotazione del Bando T2 per la competitività delle imprese già esistenti e gli altri 3 quella del bando T1+T2 per le nuove imprese. L’ha deciso la Giunta, su proposta dell’assessore della Programmazione Raffaele Paci. Il T2, con una dotazione iniziale di 20 milioni per favorire l’aumento della competitività delle imprese, prevede aiuti compresi fra 200 mila e 800mila euro: finora sono state presentate 255 domande per un totale di 46 milioni di aiuti richiesti e un totale di investimenti di 120. Il bando T1+T2, dotazione iniziale 10 milioni e stanziamenti fra 15 e 500mila euro, ha ricevuto 237 domande con richieste di contributo pari a 25 milioni su un totale di 54 di investimenti. Le dotazioni complessive dei bandi vengono dunque portate a 27 milioni per il T2 e a 13 per il T1+T2. Entrambi i bandi sono già in fase istruttoria.
«La politica a sostegno delle imprese è stata sin da subito centrale nelle scelte e nelle azioni della Giunta, con la piena consapevolezza che soltanto le imprese possono creare occasioni di sviluppo e dunque di crescita economica e occupazionale – spiega l’assessore Raffaele Paci -. Una politica che garantisce finanziamenti certi, fra 2017 e 2018 la Regione mette in campo 255 milioni di euro, e che contemporaneamente è sempre stata sostenuta da un forte impegno ad agire sul fronte della burocrazia, anche se trattandosi di fondi europei purtroppo non è facile semplificare procedure a volte estremamente rigide. Da parte nostra c’è però il massimo e quotidiano impegno, perché gli investitori hanno bisogno di risposte immediate e tempi certi.» 
Due i dati importanti che emergono analizzando tutta la politica dei bandi nel suo complesso: la grande varietà di tipologie, per dare risposte adeguate a ogni esigenza, e la straordinaria risposta delle imprese che a ogni appuntamento con il click day (adeguatamente annunciato e con tutte le procedure burocratiche avviate nelle settimane precedenti per evitare intoppi dell’ultimo minuto) hanno con le loro richieste sempre superato l’importo disponibile. «Un segnale forte e molto positivo, perché significa che le imprese vogliono investire, e se vogliono investire vuol dire che hanno di nuovo finalmente fiducia nel futuro. Per questo motivo ci siamo impegnati a rifinanziare i bandi laddove ne emerga la necessità – conclude il vicepresidente della Regione – garantendo non senza sforzo che tutte le domande in regola e con un progetto valido verranno finanziate».

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Il secondo semestre del 2018 sarà l’arco temporale nel quale si dovranno portare a termine o si dovranno accantonare diversi progetti di “rinascita” del sistema industriale sardo. Progetti che hanno iniziato il loro percorso ormai da diversi anni e sono stati mantenuti vivi solo ed esclusivamente grazie alla caparbietà al sacrificio e la resistenza dei lavoratori e di chi a vario titolo, politico e sindacale, ha collaborato nelle vertenze che interessano le diverse realtà produttive del comparto industriale. Programmi diversi per specificità e per soluzioni tecniche ma non per importanza e impatto socio-economico che avrebbero nei territori dove risiedono, in diverse aree della Sardegna. Purtroppo, come troppo spesso accade nel nostro paese, in molti casi e per variegate argomentazioni riconducibili alla mera, spicciola e farraginosa burocrazia delle istituzioni pubbliche, che ormai consideriamo, con rammarico, “strutturale e reale controparte”, causa del trascorrere inesorabile del tempo, con l’effetto di rendere complicata oltre misura  la conclusione delle infinite procedure in atto, portano aziende e lavoratori ad inseguire gli eventi e ad affrontare le problematiche specifiche sempre col difficile carattere dell’emergenza. L’emblema, proprio per la tempistica emergenziale alla quale si è giunti, dovuta ormai a 9 anni di dura ed intricata vertenza e che sta arrivando alle fasi conclusive, è quella che riguarda l’Eurallumina-Rusal di Portovesme.

Eurallumina ha fermato la produzione nel 2009 a causa del crollo del prezzo dell’alluminio, ha sempre mantenuto la proprietà, garantendo sino ad oggi l’efficienza dello stabilimento, non licenziando i dipendenti e, soprattutto, ha sempre confermato con i fatti e gli investimenti la sempre viva  volontà di riprendere le produzioni nel sito di Portovesme, presentando un progetto di revamping (scontrandosi con l’assenza strutturale di risorse specifiche nel territorio. Vedi gas) e mirato all’efficientamento dello stabilimento, quindi della raffineria di bauxite per la produzione di Allumina (tra le sei dislocate in Europa occidentale. Unica, attualmente, con le produzioni in standby). Il progetto di riavvio è, attualmente, sotto procedura autorizzativa di V.I.A. e A.I.A., tempistica che ha già superato abbondantemente la media dei tempi impiegati per le stesse autorizzazioni dal Ministero dell’Ambiente a livello nazionale: 44 mesi. Ma la particolarità di questa vertenza e in particolare di questo sito produttivo, sta nel fatto che essendo nato in un progetto di “filiera” (della produzione di alluminio), questa, è predisposta naturalmente alle “sinergie” con le altre realtà del polo industriale nel quale è ubicata. Sinergie che già esistono e che nel tempo si sono fortificate e radicate, ma soprattutto che potrebbero intensificarsi ulteriormente con la annunciata ripresa produttiva della “Filiera dell’alluminio”,e in modo particolare per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico, migliorando sensibilmente il progetto di ripartenza in diversi aspetti, non ultimo quello della tempistica di realizzazione. Quello però che vogliamo evidenziare e chiarire in modo inequivocabile alle istituzioni coinvolte è che le sinergie, quando esistono, sono a “doppio senso e nel caso specifico sono a doppio senso “stretto”, visto che da queste non dipende solo il futuro  e la vita produttiva di Eurallumina, ma anche il futuro  e la vita produttiva delle altre realtà con le quali è prevista la cooperazione.

Alla luce di tutto questo, riteniamo doveroso ricordare a tutti e in modo particolare alle Istituzioni che hanno titolo e potere decisionale perché deputate alla definizione di questa importante e voluminosa pratica, che «è riduttivo, ed è un grossolano errore  inquadrare il “progetto di riavvio” delle produzioni Eurallumina  in un’ottica fine a se stessa, relegando effetti e influenze dovute alla ripresa o meno delle produzioni all’interno del perimetro dello stabilimento! Questo perché, proprio per l’esistenza delle suddette sinergie è necessario inquadrarlo in funzione della vita  produttiva ed il futuro prossimo di buona parte del polo industriale di Portovesme».

Ruolo cardine ha il futuro della Centrale elettrica di proprietà dell’Enel, in quanto la sua vita produttiva e il futuro dei suoi lavoratori, si legano indissolubilmente allo sviluppo economico-industriale della Sardegna e nello specifico alle produzioni degli stabilimenti adiacenti (Sider Alloys, Eurallumina e Portovesme srl, unica ancora in marcia e che si dibatte nei meandri dei problemi autorizzativi per lo stoccaggio dei residui delle lavorazioni).

Stessa considerazione vale per il progetto di riavvio della produzione di alluminio primario (Sider Alloys), che avrebbe un enorme vantaggio nel contenimento dei costi dovuto dalla presenza della materia prima (allumina) a “bocca di fabbrica o a Km zero ”, evitando il più dispendioso rifornimento via mare (anche sull’indispensabile dragaggio del Porto Industriale insistono difficoltà autorizzative ambientali). Anche questa produzione, essendo energivora è legata saldamente alla produzione di energia e ai suoi costi.

Tutte le produzioni (Energia, Allumina e Alluminio) sono connesse tra loro sia per esigenze produttive che di mercato, ma anche perché senza la loro attività, cadrebbe l’esistenza stessa del polo industriale di Portovesme, verrebbe a mancare una parte importante di economia per il Sulcis-Iglesiente e per la Sardegna nel suo insieme, essendo strategiche per il sistema industriale italiano.

Riteniamo opportuno sottolineare che la ricerca delle “sinergie” tra le diverse realtà produttive “e il potenziale, sensibile e conseguente miglioramento del progetto di riavvio dello stabilimento Eurallumina” è stata, nel tempo, la strada auspicata dagli stessi lavoratori, dalle organizzazioni sindacali, dalle aziende coinvolte, dalle istituzioni locali e regionali ed anche dalle rappresentanze ambientaliste riconosciute a livello regionale e nazionale, strada sulla quale è stata espressa convergenza assoluta. Insieme a questo aspetto si lega il nuovo corso legato alle bonifiche, che le aziende stanno già mettendo in pratica individualmente e che ormai, raggiunto l’accordo sulla ripartizione dei costi a loro totale carico, si accingono ad iniziare le operatività a livello generale e consortile.

Per questo motivo richiamiamo tutti gli Enti, tutte le componenti tecniche ed istituzionali, che hanno competenza specifica nella definizione della procedura di V.I.A. e A.I.A. in corso e relativa al progetto di riavvio dello stabilimento Eurallumina (240 milioni di investimenti, 600 addetti tra addetti diretti, indiretti, indotto inteso come servizi e fornitori, 2.000 persone con i familiari coinvolti), che lo facciano, certo nel rispetto di regole e norme, che per primi chiediamo e rispettiamo a garanzia di tutti, ma anche con il buon senso che serve in queste circostanze, consapevoli che il tempo disponibile è in scadenza, che ulteriori lungaggini non motivate inficerebbero e renderebbero vani ed inapplicabili tutti gli accordi, protocolli, impegni, sottoscritti a tutti i livelli in questi anni, compresa in primis la tutela dei lavoratori coinvolti (contratti di sviluppo in scadenza e possibilità di accesso ad ammortizzatori sociali in scadenza ed allo stato attuale non prorogabili). Ci sono le condizioni perché tutti i soggetti coinvolti in questa lunga vertenza, consci che con l’ausilio del buon senso si sia trovata la formula migliore, siano vincitori: i lavoratori, le istituzioni, le aziende, il territorio. Ci sono le condizioni per rivitalizzare, attraverso questo comparto industriale, un pezzo importante di un processo economico che con lo sviluppo parallelo di altri settori produttivi e dei servizi sino ad oggi troppo marginali, che non confliggono tra loro ma concorrerebbero a realizzare economia integrata con basi più forti e stabili per affrontare le sfide future, contribuendo all’uscita da una crisi che ha avuto e continua ad avere, se non si pone immediatamente un argine, costituito dal LAVORO, conseguenze ancora più drammatiche di povertà e disgregazione sociale.

RSU Eurallumina/Rusal

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COMISAR, COltivazione di ceppi MIcroalgali SARdi, è il titolo del progetto condotto dal Centro interdipartimentale di Ingegneria e Scienze Ambientali dell’Università di Cagliari (CINSA), in collaborazione con il CRS4 e che vede coinvolte al momento undici imprese.

Il primo incontro pubblico delle imprese aderenti al progetto COMISAR si svolgerà domani, mercoledì 28 marzo, a Cagliari. L’appuntamento è alle ore 11.00, nei locali del CINSA, in via San Giorgio, 12.

Lo sviluppo di tecnologie innovative basate sull’utilizzo di microalghe può portare all’estrazione di prodotti di varia natura da commercializzare in diversi mercati strategici quali quello nutraceutico, biomedico, cosmetico e agroalimentare. Queste tecnologie hanno inoltre importanti ricadute in campo ambientale essendo applicabili al riutilizzo di anidride carbonica da gas di scarico, alla depurazione di reflui urbani e alla produzione delle bio-plastiche.

Le attività del progetto sono volte all’individuazione dei ceppi algali e dei terreni più adatti alla coltivazione, all’ottimizzazione della tecnologia di estrazione, e alla realizzazione di un impianto pilota per l’estrazione.

L’incontro di avvio sarà l’occasione per un primo confronto tra lo staff tecnico che coordinerà il progetto, guidato dal responsabile scientifico Giacomo Cao (CINSA), il CRS4, rappresentato da Alessandro Concas, le undici imprese già coinvolte e le altre potenzialmente interessate a partecipare. Dopo un’introduzione sugli aspetti principali della tecnologia a microalghe e sui potenziali prodotti d’interesse estraibili, saranno discusse le attività di ricerca da svolgere nell’ambito del progetto, gli obiettivi e i risultati attesi. Si procederà, infine, con la programmazione delle attività da svolgere congiuntamente con le imprese.

COMISAR è uno dei 35 progetti collaborativi promossi da Sardegna Ricerche attraverso il Programma “Azioni cluster top-down” ed è finanziato grazie al POR FESR Sardegna 2014-2020. I progetti cluster sono attività di trasferimento tecnologico condotte da organismi di ricerca pubblici con l’attiva collaborazione di gruppi di piccole e medie imprese del settore o di settori affini, per risolvere problemi condivisi e portare sul mercato le innovazioni sviluppate nei laboratori. Come per tutti i progetti cluster, anche per COMISAR vale il principio della “porta aperta”: tutte le imprese interessate a partecipare possono chiedere di entrare a far parte del progetto in qualsiasi momento.

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Dopo 9 selezioni regionali, è stata disputata lo scorso fine settimana, sul Circuito di Siena, l’entusiasmante semifinale della 5ª edizione di Aci Rally Italia Talent targato Abarth, che ha visto impegnati 140 piloti e 70 navigatori che si sono contesi l’accesso alla finale in programma all’Autodromo Internazionale d’Abruzzo di Ortona (CH) dal 13 al 15 aprile.

La giuria composta dagli esaminatori di Aci Rally Italia Talent è ora al lavoro per valutare, in base ai riscontri cronometrici ed alle valutazioni ricevute durante la semifinale, chi saranno i 5 piloti e i 5 navigatori che saranno ammessi alla Finale per ciascuna delle 7 categorie (Under 18, Under 23, Under 35, Over 35, Femminile, Licenziati Aci Sport e Non Licenziati Aci Sport).

I 35 piloti e i 35 navigatori finalisti saranno ufficialmente comunicati lunedì 2 aprile.

Sotto un sole primaverile i piloti si sono dati battaglia affrontandosi in 5 prove decisamente impegnative, seguiti ed incitati da un pubblico appassionato e caloroso che nella tre giorni ha raggiunto oltre 15.000 presenze.

Protagoniste indiscusse le Abarth 124 Spider e le Abarth 595 Competizione messe a disposizione, che hanno come sempre dato prova di grandi prestazioni regalando emozione pura ai piloti, e al pubblico, che ha potuto ammirare le loro incredibili performance in pista e ascoltare l’inconfondibile sound Abarth.

Delle 5 prove, una è stata disputata con l’Abarth 595 dotata di Skid su un mini percorso rally, peraltro molto insidioso, con i piloti semifinalisti soli a bordo. Due prove sono state disputate con i piloti affiancati da un Esaminatore Pilota su un impegnativo e tecnico percorso rally ricavato all’interno del circuito, utilizzando, alternativamente, sia l’Abarth 595 Competizione che l’Abarth 124 Spider. Altre due prove sono state disputate sullo stesso percorso delle precedenti ma in senso contrario, sempre utilizzando alternativamente le Abarth 595 Competizione e le Abarth 124 Spider.

Per garantire a tutti condizioni di pari opportunità, l’ordine di partenza nelle prove è stato sorteggiato dagli stessi Piloti, i concorrenti non hanno mai utilizzato le stesse vetture e hanno avuto al fianco sempre esaminatori diversi.

La prova per i navigatori, disputate su di un percorso esterno al Circuito, ha simulato un vero e proprio rally, con lettura del road book, stesura e lettura note, con un esaminatore navigatore alla guida.

Il prossimo ed ultimo appuntamento di questa quinta edizione di Aci Rally Italia Talent targato Abarth sarà la Finale che si svolgerà nei giorni 13-14-15 aprile sul bellissimo Autodromo Internazionale d’Abruzzo di Ortona, dove si decreteranno i vincitori dei fantastici premi messi a disposizione da Abarth, cioè la partecipazione con vetture e assistenza ufficiale Abarth al Rally d’Italia Sardegna, gara valida per il campionato del Mondo Rally, ed a gare del Campionato Italiano Rally.

Quinta edizione questa di Aci Rally Italia Talent con numeri da record: quasi 7.500 iscritti con oltre 20.000 prove disputate e 100.000 km percorsi nelle 9 Selezioni regionali dalle vetture Abarth.

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La riunione del Consiglio comunale di Sant’Antioco convocata per questa mattina su richiesta dei consiglieri dei gruppi di minoranza, è stata rimandata per l’assenza dei cinque consiglieri di minoranza. Alla vigilia, il gruppo di minoranza Genti Noa, aveva contestato l’orario della convocazione, le 12.30, che non avrebbe consentito la presenza del pubblico, sottolinenando come, viceversa, per la riunione convocata per domani 28 marzo per l’esame delle proposte della maggioranza, sia stato fissato l’orario delle ore 19.00. Le assenze di oggi erano state in qualche modo annunciate.

I rapporti tra maggioranza e minoranza restano molto tesi. Dall’inizio della consiliatura c’è stata condivisione solo recentemente, in occasione della votazione sulla proposta di rimodulazione delle risorse del Piano Sulcis.

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La Giunta regionale ha stanziato diciassette milioni e 800mila euro per l’acquisto di nuovi treni.

«Con le risorse ministeriali per gli anni 2019-2022 pari a 10,7 milioni, alle quali si somma un cofinanziamento di 7,1 milioni, rinnoveremo ulteriormente il parco rotabile dell’Arst per le tratte a scartamento ridotto – dice l’assessore dei Trasporti Carlo Careddu -. È un ulteriore passo in avanti verso l’innalzamento degli standard di qualità dei nostri mezzi di trasporto su ferro in termini di sicurezza, confort e di abbattimento dell’inquinamento, sia atmosferico sia acustico.»
Sono ingenti gli stanziamenti fin qui messi in campo dalla Regione per il complessivo ammodernamento del parco ferroviario in servizio nell’isola. In particolare, per la rete a scartamento ordinario sono già stati acquistati quattro treni diesel tipo “Minuetto”, per un importo totale di 14.860.000 euro con risorse finanziarie messe a disposizione dall’Amministrazione regionale (POR FESR 2007-2013), e otto treni diesel ad assetto variabile con ulteriori 85.347.754 euro di finanziamenti nazionali e locali.
Per quanto riguarda invece la rete ferroviaria a scartamento ridotto, sono già in servizio nove treni acquistati con 44.315.000 euro (14.775.000 euro stanziati dalla Regione dall’Accordo procedimentale del 3 giugno 2008, 20.000.000 euro da FSC 2007-2013 e 9.540.000 dall’APQ Sviluppo Locale). Inoltre l’assessore Careddu ricorda che la dotazione finanziaria assegnata dal Piano operativo infrastrutture FSC 2014-2020 alla Sardegna è di 68.416.000 euro ai quali deve aggiungersi un cofinanziamento obbligatorio minimo di almeno il 40%. Questi fondi sono stati così ripartiti: 52.916.000 euro a favore di Trenitalia per l’acquisto di 17 treni, e 15.500.000 euro a favore di Arst per l’acquisto di 3 complessi automotore.

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 Sanità laboratorio analisi ospedali provette

Non c’è alcuna epidemia di meningite, sono otto i casi registrati da dicembre ad oggi ed oltre mille le persone vaccinate dalla Assl di Cagliari nell’ultima settimana, familiari e persone che hanno avuto contatti stretti con i pazienti.
E’ quanto ribadito questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, dall’assessore della Sanità, Luigi Arru, insieme con il direttore generale dell’assessorato, Giuseppe Sechi, il responsabile del Servizio di promozione della Salute, Federico Argiolas, il direttore della Assl di Cagliari, Luigi Minerba, Paolo Castiglia, epidemiologo dell’Università di Sassari, Giorgio Steri e Silvana Tilocca, del Dipartimento di Igiene Pubblica della Assl 8.
«Sono state messe in atto tutte le azioni previste dal protocollo in situazioni come la nostra – ha spiegato Luigi Arru -, procedendo alla vaccinazione delle persone entrate a stretto contatto con i pazienti. Bisogna ribadire che non è così facile essere contagiati, non basta essere rimasti nella stessa stanza o essersi scambiati una stretta di mano. Sono già stati coinvolti i medici di famiglia e le guardie mediche, ai quali ci si può rivolgere di fronte a determinati sintomi e che possono, dove sia necessario, iniziare la terapia antibiotica. La corsa alla vaccinazione non è necessaria.» 
La rete tra Ats, aziende ospedaliere, Pronto soccorso, assessorato, è al lavoro da mesi, come ribadito stamane. La Assl di Cagliari ha rafforzato gli ambulatori e incrementato i controlli nei locali e ricorda alcune regole di prevenzione soprattutto per i ragazzi: è importante lavarsi frequentemente le mani, non scambiarsi bicchieri né posate. 

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Ancora un rinvio per le autorizzazioni necessarie per la discarica di Genna Luas, necessarie per portare avanti la produzione della Portovesme Srl, con il deposito degli scarti di lavorazione. Sull’ennesimo rinvio, con la richiesta di ulteriore documentiazione, interviene il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu.

«E’ una situazione inammissibile – attacca Gianluigi Rubiu -. Auspichiamo che il presidente Pigliaru si faccia nominare dal Governo commissario straordinario per l’ambiente in Sardegna, per sbloccare l’iter autorizzativo sull’impianto ed evitare la fermata dello stabilimento. Sono inevitabili i riflessi negativi sul piano occupazionale. Non possiamo consentire che la burocrazia tenga in ostaggio 1.500 famiglie – aggiunge Gianluigi Rubiu -. Senza la costruzione del decimo argine della discarica l’azienda non potrebbe smaltire i rifiuti e si troverebbe costretta alla fermata degli impianti. L’approvazione del deposito dei residui avrebbe rappresentato una certezza, ancora una volta smarrita nel nulla – conclude Gianluigi Rubiu -. Per questo il governatore dovrebbe autorizzare subito l’ampliamento del sito per consentire che si prosegua l’attività produttiva.»

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Grande concerto finale domani, mercoledì 28 marzo, al Conservatorio di Cagliari per le Giornate europee del bandoneon, la tre giorni di scambio interculturale con alcuni conservatori europei in cui lo strumento figura tra le materie di studio.

Alle 18,30, nell’aula Porrino, si esibiranno i musicisti del Conservatorio di Cagliari e di quello di Avignone (Francia) impegnati in questi giorni in un approfondito studio del bandoneon grazie alla presenza in città di Victor Villena, già docente di bandoneon nel Conservatorio Codarts di Rotterdam e insignito, quando ancora aveva 17 anni, del titolo di “bandoneonista rivelazione” da parte dell’Accademia internazionale di tango di Buenos Aires.

Accanto agli studenti di bandoneon, si esibiranno anche gli allievi dell’ensemble Scisma del “Pierluigi da Palestrina” e i maestri di bandoneon: lo stesso Victor Villena, ma anche il maestro della classe di bandoneon del Conservatorio di Cagliari, Fabio Furìa, e l’insegnante di bandoneon del Conservatorio di Avignone, Yvonne Hann.

Il programma sarà naturalmente incentrato sul tango, con brani di Astor Piazzolla, Julian Plaza, Osvaldo Pugliese.

Partite lunedì, le Giornate europee del bandoneon sono alla seconda edizione: la prima si è svolta lo scorso anno ad Avignone, mentre questa volta è il capoluogo sardo a diventare una piccola capitale di questo strumento, attirando l’attenzione di tutto il mondo musicale a esso legata e richiamando ospiti e artisti di fama mondiale.

Nata dal connubio tra le classi del Conservatorio du Grand Avignon e il Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina”, l’iniziativa ha un carattere seminaristico che quest’anno vede la partecipazione, oltre che degli allievi di bandoneon, degli studenti delle classi di violino, viola, violoncello, contrabbasso, pianoforte, flauto e clarinetto dell’istituzione musicale cagliaritana.