25 December, 2025

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Una grande Dinamo Banco di Sardegna ha travolto la Vanoli Cremona con uno straordinario ultimo quarto ed ora rivede la luce verso i play-off scudetto. Dopo un avvio equilibrato (23 a 21 al 10′), la Dinamo ha allungato nel secondo quarto, andando al riposo avanti di 1o punti: 50 a 40.

La squadra di Meo Sacchetti, trascinata da Simone Fontecchio, ha iniziato la rimonta e con un parziale di 30 a 19, ha girato il risultato a suo favore al 30′: 69  a 70.

Nell’ultimo quarto la Dinamo ha cambiato marcia, proprio come aveva fatto in settimana nella prima sfida di Fiba Europa Cup. Achille Polonara (20 punti, 8 rimbalzi, 6 falli subiti) e Josh Bostic (20 punti, 4 rimbalzi, 5 assist) in grande evidenza hanno trascinato Sassari fino al +17 e la Dinamo ha respinto l’ultimo tentativo di rimonta della Vanoli, condotto da Fontecchio, perché la Dinamo Banco di Sardegna l’ha ricacciata indietro ed una splendida “tripla” di Dyshawn Pierre allo scadere ha portato la Dinamo oltre i 100 punti ed ha ribaltato anche la differenza canestri rispetto alla partita del girone d’andata, fissando il risultato finale, con un parziale di 33 a 16, sul punteggio di 102 a 86.

Quattro gli uomini della Dinamo in doppia cifra e tre oltre i 20 punti. Darko Planinic, autentico dominatore sotto canestro, ha chiuso con 23 punti in 19′, 9/11 da due e 4 rimbalzi per 25 di valutazione. Bene Dyshawn Pierre (13 punti con il 100% al tiro, 2/2 da tre e 3/3 da due), Marco Spissu (3 punti, 4 rimbalzi, 6 assist), Rok Stipcevic (9 punti) e Shawn Jones (8 punti).

Nelle fila della Vanoli, buona la prestazione dell’indimenticato ex Drake Diener, autore di 15 punti in 24′, con 1 su 2 da due, 3 su 4 da tr, 4 su 4 ai tiri liberi. Meno brillanti gli altri due ex: Darius Johnson-Odom, 9 punti in 20′, 1 su 6 da due punti, 1 su 3 da tre e 4 su 5 ai tiri liberi; e Travis Diener, 5 punti in 18, 1 su 2 da due, 3 su 4 ai tiri liberi, 3 assist.

«E’ stata una bella partita, siamo stai bravi a limitare DJO prima con Stipcevic e poi di squadra, e bravi ad attaccare i quintetti piccoli utilizzando Planinic e i quintetti grandi ribaltando la palla – ha commentato a fine partita il coach sassarese Federico Pasquini -. L’aspetto però più importante è stato quando all’inizio del quarto quarto loro sono entrati dentro la partita  e ho visto nei ragazzi uno step mentale importante, ho visto 5 leoni pronti a combattere e con una reazione davvero di alto livello. Sono stati tutti bravissimi, Bostic e Polonara hanno fatto una grandissima gara, così come Spissu, ma la vera chiave è stata la difesa, tutti coinvolti e pur con qualche errore tutti a fare il meglio – ha concluso Federico Pasquini -. Sono molto soddisfatto del lavoro che stiamo facendo.»

«E’ stata una partita un po’ up and down, siamo stati bravi a colmare il gap ma poi abbiamo subito la maggiore energia loro – ha detto Meo Sacchetti, coach della Dinamo del “triplete”, oggi alla guida della Vanoli e della Nazionale italiana -. Mi dà stizza perché è una delle partite in cui siamo stati più bravi nei rimbalzi eppure non siamo stati bravi a saperne approfittare e sfruttare le palle sporche. Complimenti a Sassari, come dico sempre la squadra che vince è stata la più brava.»

Dinamo Banco di Sardegna 102 – Vanoli Cremona 86

Parziali: 23 a 21, 27 a 19, 19 a 30, 33 a 16.

Progressivi: 23-21; 50-40; 69-70; 102-86.

Banco di Sardegna: Spissu 3, Bostic 20, Bamforth 6, Planinic 23, Devecchi, Pierre 13, Jones 8, Stipcevic 9, Hatcher, Polonara 20, Picarelli, Tavernari. All. Federico Pasquini.

Vanoli Cremona: Johnson-Odom 9, Martin 15, Gazzotti, T. Diener 5, Ricci 4, Ruzzier 5, Portannese 15, Fontecchio 12, Sims 2, D. Diener 15, Milbourne 4. All. Meo Sacchetti.

Achille Polonara,

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«La Conferenza Episcopale Sarda ha scritto ai neo deputati dicendo che condivide le difficoltà che vivono i Sardi a causa dell’insularità. Sia quindi conseguente e ci aiuti concretamente nella raccolta di firme per fare approvare la legge di iniziativa popolare per “inserire in Costituzione il principio di insularità”. La Conferenza Episcopale non sia osservatore ma protagonista nella raccolta di firme e, soprattutto, sia da stimolo verso i neo parlamentari eletti, affinché prescindendo da schieramenti e partiti si raggiunga questo grande obiettivo. Si tratta di una grande risorsa per abbattere il gap di costi e disagi che affliggono i Sardi da decenni.»

Lo ha detto oggi il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Pietrino Fois.

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Alessio Lintas e Momo Konatè (Carbonia) festeggiano il goal partita nel match casalingo con l’Arbus del 5 novembre 2017.

Il campionato di Promozione regionale entra oggi nella fase decisiva con le partite della 7ª giornata del girone di ritorno.  Quattro le squadre in corsa per il primo posto che porta in Eccellenza: la San Marco Assemini ’80, capolista con un punto di vantaggio sulla coppia Arbus-La Palma Monte Urpinu e 5 sul Carloforte.

La San Marco Assemini ’80 gioca sul campo del Vecchio Borgo Sant’Elia, formazione assetata di punti per allontanarsi dalla zona calda. La partita più attesa è quella che metterà di fronte l’Arbus di Nicola Agus al Carbonia di Andrea Marongiu (dirige Andrea Senes di Cagliari, assistenti di linea Fabrizio Murru di Cagliari ed Andrea Papalini di Nuoro). Le due squadre si affrontano per la quarta volta in questa stagione, dopo i due scontri del secondo turno di Coppa Italia e la partita del girone d’andata in campionato. E, come è avvenuto sette giorni fa con il Carloforte, il bilancio è favorevole al Carbonia che ha superato il secondo turno di Coppa Italia pareggiando 0 a 0 in casa e vincendo largamente per 4 a 0 in trasferta, ed ha vinto in campionato al “Carlo Zoboli” con un goal di Alessio Lintas.

Il La Palma Monte Urpinu rischia sul campo del ritrovato Seulo 2010, mentre il Carloforte ospita il Gonnosfanadiga (dirige Mattia Farci di Carbonia, assistenti di linea Riccardo Pazzona di Cagliari e Mauro Masia di Sassari). La squadra di Pasquale Lazzaro ha interrotto con una vittoria (in casa con l’Idolo di Arzana) e un pareggio esterno (con il Carbonia) la serie negativa di tre sconfitte consecutive che l’aveva fatta precipitare al quarto posto a sette punti dalla vetta, e deve assolutamente allungare la striscia positiva con una vittoria, per tenere la posizione e, possibilmente migliorarla, in caso di passi falsi delle tre squadre che lo precedono in classifica.

Sugli altri campi, si giocano Andromeda-Selargius, Bari Sardo-Idolo, Quartu 2000-Arborea e Siliqua-Sant’Elena Quartu.

Nel girone B del campionato di Prima categoria, la capolista Monteponi Iglesias di Walter Poncellini gioca il derby sul campo dell’Atletico Narcao, mentre la prima inseguitrice, il Villamassargia di Giampaolo Murru ospita il Pula. Altri due derby tra Cortoghiana-Domusnovas Junior Santos ed Atletico Villaperuccio-Atletico Masainas. La Fermassenti gioca sul campo della Villacidrese.

Completano il programma della settima giornata del girone di ritorno, le partite Gioventù Sarroch-Gioventù Sportiva Samassi e Senorbì-Virtus Villamar.

 

 

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I Vescovi delle Chiese della Sardegna hanno rivolto un appello ai nuovi Senatori e Deputati eletti dalla Sardegna nel Parlamento nazionale.

Il testo integrale.

Con un cordiale saluto ed augurio ci rivolgiamo ad ognuno di voi che, per il voto popolare, avete ricevuto l’onore e la responsabilità di contribuire, con dedizione e sapienza, alla crescita del nostro Paese, a partire dalle nostre popolazioni, nella ricerca del bene comune per tutti.

Nelle recenti elezioni politiche abbiamo sperato in una partecipazione alle urne più numerosa da parte dei cittadini sardi. Il persistere dell’astensionismo ci fa consapevoli di quanto impegno sia ancora necessario perché venga superata ogni sfiducia e disaffezione verso la politica, in modo che ognuno si senta responsabile nei confronti della comunità locale e nazionale.

Unendoci all’appello del cardinale Bassetti, presidente della CEI, auspichiamo che, con vero amore per il nostro popolo e per il nostro Paese tutti sappiate lavorare con impegno reciproco e collaborativo per superare ldistanze tra società e politica, per “ricucire la società italiana, aiutandola a vivere come corpo vivo che cammina assieme”, affrontando “l’urgenza sociale di pacificare ciò che è nella discordia” (Prolusione al Consiglio Permanente della CEI 22.1.2018).

Vi ringraziamo per la disponibilità al servizio del bene comune, che sta alla base della vostra accettazione della candidatura. Siamo convinti che, come ha scritto Papa Francesco, «la politica, tanto denigrata, è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose di carità, perché cerca il bene comune» (EG 205).

Vi auguriamo perciò che riusciate a vivere l’incarico a cui siete stati chiamati superando le pur giustificate differenze ideologiche in una reale collaborazione nella ricerca del bene comune, a partire dall’attenzione ai poveri e dalla difesa della vita umana in ogni suo momento.

Anche se siamo certi che avete ben presenti i problemi più gravi della società e del popolo sardo, desideriamo, benché brevemente, condividere le nostre preoccupazioni per alcuni di essi.

Sappiamo bene che il lavoro resta la priorità ed è una vera emergenza sociale. Nel solco tracciato dalla Settimana Sociale dei cattolici italiani (Cagliari, ottobre 2017) insistiamo perché si voglia superare ogni rassegnazione e si operi per dare risposte concrete alla troppo diffusa precarietà lavorativa e, pur nella complessa congiuntura economica del nostro tempo, si arrivi ad offrire a tutti la possibilità di un lavoro “libero, creativo, partecipativo e solidale” che ha come primo obiettivo e prima condizione il rispetto per ogni persona umana. Particolare attenzione sarà giusto avere per il lavoro dei giovani e delle donne.

Come già dicevamo nella Lettera pastorale “Un cammino di speranza per la Sardegna” del 2014, un altro grave problema riguarda il rispetto della natura e dell’ambiente nella nostra bella terra. Pensiamo alla piaga degli incendi, alla preoccupazione per la siccità che minaccia l’approvvigionamento idrico e il lavoro agricolo fino al rischio dello spopolamento e dell’abbandono delle zone rurali, alla persistente difficoltà di arrivare ad un risanamento ambientale intorno agli impianti industriali antichi e recenti.

Evidenziamo l’urgenza di venire incontro ai troppi giovani, duramente provati nelle loro aspettative di vita, spesso ingiustamente mortificati nei loro talenti e costretti ad una dolorosa emigrazione.

Altrettanto importante è sostenere le troppe famiglie in condizioni di povertà, non solo economica ma anche culturale e sociale, per aiutarle ad accogliere con responsabilità ogni vita e ad educare con sapienza i ragazzi e i giovani a diventare protagonisti attivi del loro futuro. La grave crisi demografica di cui soffriamo richiede, tra le altre, un’attenzione particolare alle famiglie numerose.

Desideriamo anche ricordarvi la necessità di trovare adeguate soluzioni ai problemi derivanti dalla insularità della nostra regione in diversi ambiti che minacciano la serenità della vita sociale, ad esempio nel lavoro e nell’utilizzo delle energie, nelle difficoltà dei trasporti e delle comunicazioni, nella salvaguardia e nella cura della salute.

La centralità geografica della nostra Isola ci spinge infine a chiedere un vostro deciso impegno in un orizzonte europeo e internazionale, per contribuire alla pace nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

L’attenzione ai popoli di quelle terre dell’Africa e dell’Asia è doverosa, come segno di attenzione ai tanti rifugiati e migranti che arrivano da quelle coste, nei confronti dei quali la Sardegna sta dimostrando una generosa capacità di accoglienza, ed è una opportunità preziosa perché la nostra Patria dia testimonianza di fraternità verso tutta l’umanità, al di là di ogni differenza di razza e di cultura. Confidiamo che questo nostro messaggio di saluto e di augurio e queste nostre considerazioni possano essere da voi accolte come segno di una sincera volontà di dialogo e di collaborazione e possano esservi utili per una responsabile azione a servizio del bene comune di tutto il nostro popolo. Buon lavoro, preghiamo per voi.

Cagliari, 11.3.2018

I Vescovi delle Chiese della Sardegna

Mons. Arrigo Miglio, presidente della Conferenza Episcopale Sarda.

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La Miniera di Monte Sinni è un luogo che ha segnato la storia del sud ovest della Sardegna. Nata nel 1853, l’allora chiamata “Bacu Abis”, diventò in breve tempo una delle risorse energetiche fondamentali non solo per la Sardegna, ma per tutto il Paese. Durante la 1ª guerra mondiale infatti la produzione del carbone fossile arrivò anche ad 80mila tonnellate. Il periodo più florido però fu quello durante il fascismo. Nel 1935, infatti, la produzione salì fino ad un massimo di un milione di tonnellate prodotte. Per fare ciò i dipendenti della futura Carbosulcis aumentarono fino alle 18mila unità. Sempre nel 1935 inoltre, fu fondata la città di Carbonia.

Dalla seconda guerra mondiale in poi, la produzione subì diversi arresti fino all’attuale situazione, in cui i dipendenti sono di poco superiori alle 300 unità e l’estrazione è praticamente ferma.

L’attuale realtà quindi è quella di un colosso che sembra inerte, una fonte di lavoro che ormai sembra totalmente prosciugata.

Un giornalista di 30 anni, è sceso nel sottosuolo per vedere con i suoi occhi la vita dei pochi lavoratori rimasti all’interno della miniera. Da quest’esperienza ne è nato un progetto fotografico.

«La situazione che mi sono trovato davanti è stata simile ad entrare in una città fantasma – ha dichiarato Antonio Massariolo, parlando del suo progetto -. I numerosi chilometri di gallerie interne infatti sembrano deserti. Si incontrano sporadicamente dei minatori che sono intenti alla manutenzione delle gallerie, lavoro fondamentale per evitare che la miniera stessa crolli sotto il suo peso. L’estrazione è di fatto bloccata e tra pochi mesi, alla fine del 2018, tutto si fermerà.»

«Fortunatamente però – aggiunge il giovane giornalista – sembra esserci un piccolo spiraglio di luce del futuro della miniera. Esiste un progetto, denominato Progetto Aria, per rendere il sito della Miniera di Monte Sinni un importante polo di ricerca alla stregua del Laboratorio del Gran Sasso.»

Il reportage e la storia della miniera di Carbone di Monte Sinni sono ora racchiusi in un sito web (www.minierasulcis.it). Al suo interno si possono vedere gli scatti effettuati nel sottosuolo e leggere l’intera storia del luogo che per anni è stato il motore del Sulcis Iglesiente.

Foto di Antonio Massariolo.

Foto di Antonio Massariolo.

Foto di Antonio Massariolo.

Foto di Antonio Massariolo.

Foto di Antonio Massariolo.

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La pesante sconfitta subita dal centrosinistra nelle elezioni Politiche di domenica 4 marzo, è al centro del dibattito politico e motivo di profonda riflessione in seno alle forze politiche e sociali che si identificano nell’area riformista.

31 donne di Campo Progressista lanciano oggi un appello per la ricostruzione di un’area riformista, progressista e democratica del Paese.

«L’esito elettorale ha ribadito una volta di più la necessità di ricostruire l’area riformista, progressista e democratica del nostro Paese – scrivono in una nota Emilia Agnesa, Maria Grazia Banni, Bruna Biondo, Laura Brughitta, Annamaria Busia, Maria Grazia Caligaris, Arianna Carola, Marzia Cilloccu, Elisa Cogodi, Elisa Comparetti, Marilena Coni, Francesca Fradelloni, Francesca Ghirra, Adriana Iannoni, Emanuela Lampis, Valentina Lo Bianco, Carla Madeddu, Maria Cristina Mancini, Elisabetta Milia, Lucia Mocci, Paola Molinas, Rossella Pes, Simona Pinna, Anna Puddu, Alessandra Ruzzu, Marirosa Schiano, Elisabetta Scorcu, Roberta Uras, Anna Rosa Zedda, Elisabetta Zedda e Margherita Zurru -. Una ricostruzione che non può ridursi all’avvicendarsi del leader di turno, ma che deve essere prima di tutto ricomposizione programmatica e politica. Occorre ripartire dalle identità, dalle relazioni, dalle comunità e dal confronto tra appartenenze.»

«Per chi come noi non vuole arrendersi all’idea che a governare siano formazioni politiche che fanno della discriminazione etnica, religiosa, politica e sociale i propri cavalli di battaglia esiste solo una strada: l’unità del centrosinistra. Con questo appello, noi donne di Campo Progressista, chiediamo di superare divisioni e timori per la costruzione di un progetto concreto e condiviso di società, che dia risposte vere e realizzabili ai problemi delle persone. Un progetto fondato su progresso solidale, lavoro, economia eco-sostenibile, tutela dell’ambiente, cultura, istruzione e formazione come via fondamentale per l’emancipazione dal ricatto del bisogno. Per l’Italia e per la Sardegna. Vogliamo una società di diritti, fondata sulla parità di genere, ma anche sulla consapevolezza dei doveri di partecipazione e solidarietà. Vogliamo rafforzare le autonomie: dei territori, delle città e delle periferie. 

Rivendichiamo i diritti acquisiti in 70 anni di Repubblica e rilanciamo l’idea di un Paese di uguali, nel quale vogliamo essere protagoniste in prima linea. A 72 anni dal suffragio femminile (ieri 10 marzo l’anniversario), il nostro appello – concludono Emilia Agnesa, Maria Grazia Banni, Bruna Biondo, Laura Brughitta, Annamaria Busia, Maria Grazia Caligaris, Arianna Carola, Marzia Cilloccu, Elisa Cogodi, Elisa Comparetti, Marilena Coni, Francesca Fradelloni, Francesca Ghirra, Adriana Iannoni, Emanuela Lampis, Valentina Lo Bianco, Carla Madeddu, Maria Cristina Mancini, Elisabetta Milia, Lucia Mocci, Paola Molinas, Rossella Pes, Simona Pinna, Anna Puddu, Alessandra Ruzzu, Marirosa Schiano, Elisabetta Scorcu, Roberta Uras, Anna Rosa Zedda, Elisabetta Zedda e Margherita Zurru – è rivolto a tutti coloro che si riconoscono dentro il campo della democrazia e del progresso, per costruire insieme un progetto politico orientato a superare gli svantaggi e le diverse velocità che ancora caratterizzano le nostre società.»

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Riparte il campionato dopo l’interruzione determinata dalla tragica scomparsa di Davide Astori, il capitano della Fiorentina che ha lasciato a Cagliari tanti ricordi per la sua lunga esperienza con la maglia rossoblu, durata ben sei stagioni (dal 2008 al 2014, 174 presenze, 3 goal). La partita non disputata domenica scorsa a Marassi con il Genoa, verrà recuperata il 3 aprile.

Alla Sardegna Arena arriva la Lazio, una delle grandi del campionato, in corsa per uno dei primi quattro posti che valgono la qualificazione diretta alla Champions League, sicuramente non nel suo miglior periodo di forma ma in grado di fare paura in trasferta, dove ha conquistato 29 dei 42 punti a disposizione in 14 giornate, frutto di ben 9 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. Uno degli elementi sui quali cercherà di fare leva il Cagliari, oltre alla voglia di riprendere a conquistare preziosi punti salvezza e all’entusiasmo del pubblico della Sardegna Arena, è il numero di goal subito in trasferta dalla Lazio, ben 20, alla media di quasi 1,5 a partita. Per contro, la squadra di Simone Inzaghi ha un attacco che fa paura, capace finora di realizzare in trasferta ben 33 reti, stesso bottino messo insieme dalla Juventus, superiore a quello del Napoli (30).

Sono tanti gli uomini della Lazio da controllare con particolare attenzione: dal bomber Ciro Immobile – capocannoniere del campionato con 23 reti realizzate in 24 partite (stesso numero con il quale ha concluso la passata stagione in 36 giornate; le reti realizzate nella stagione in corso tra campionato e coppe sono addirittura 33) – a Milinkovic-Savic, da Felipe Anderson a Luis Alberto.

Alla gara del girone d’andata, vinta dalla Lazio per 3 a 0, è legato l’esordio di Diego Lopez sulla panchina rossoblu, dopo l’esonero di Massimo Rastelli.

Il tecnico rossoblu deve fare a meno di Joao Pedro, sospeso dopo essere stato trovato positivo all’idroclorotiazide (un diuretico) nei test effettuati da Nado Italia subito dopo la partita con il Sassuolo dell’11 febbraio scorso, ma recupera Diego Farias, terzo del reparto offensivo al fianco del nordcoreano Kwang-Song Han e di Leonardo Pavoletti.

Dirigerà Marco Guida di Torre Annunziata, assistenti di linea Ciro Carbone di Napoli e Giorgio Schenone di Genova. Quarto ufficiale Ivano Pezzuto di Lecce. Addetti al VAR Claudio Gavillucci di Latina e Alberto Tegoni di Milano.

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Non solo Carbonia. Sono ben cinque i Comuni del Sulcis Iglesiente che quest’anno non hanno confermato la partecipazione alla manifestazione Monumenti Aperti, giunta alla XXII edizione, nata nel 1997 a Cagliari dalla passione e l’impegno civile di un gruppo di studenti universitari, organizzata dalla ONLUS Imago Mundi.

Il comune di Carbonia ha partecipato a Monumenti Aperti per 14 anni consecutivi ma quest’anno l’Amministrazione guidata da Paola Massidda ha deciso di interrompere questa esperienza e di impegnarsi in un’altra iniziativa, legata alla valorizzazione del paesaggio e del patrimonio culturale della città mineraria che nel 2012 ha ricevuto il Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa. Il tutto, nell’anno in cui la città festeggia i suoi primi 80 anni.

Gli altri Comuni del Sulcis Iglesiente che non hanno confermato la partecipazione a Monumenti Aperti sono Carloforte, Gonnesa, Portoscuso e San Giovanni Suergiu. Anche il sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai, ha motivato la scelta della sua Amministrazione con l’intenzione di valorizzare il patrimonio culturale ed ambientale del paese, con il coinvolgimento delle numerose associazioni e dei giovani.

A fronte dei cinque Comuni del Sulcis Iglesiente usciti al circuito di Monumenti Aperti, ce n’è uno che ha aderito per la prima volta: Sant’Anna Arresi. Gli altri cinque Comuni rimasti (lo scorso anno erano 10, su un totale di 57, stesso numero complessivo confermato per quest’anno, dopo gli abbandoni ed i nuovi arrivi), sono Buggerru, Iglesias, Santadi, Sant’Antioco e Villamassargia.

Monumenti Aperti 2018 dovrebbe iniziare il 14 aprile a Bitonto (Bari) e concludersi nel mese di ottobre a Ferrara, alla seconda partecipazione.

In Sardegna la manifestazione si svolgerà tra il 21 aprile e il 3 giugno.

 

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Francesco Trento cala il poker sulla Riviera del Corallo. Lo scrittore romano terrà ad Alghero il suo quarto seminario su “come si scrive una grande storia” ospite di Cabussò – Contingenze Culturali, il nuovo spazio artistico in via Rossini 15. Dopo aver affrontato in questi mesi i temi più importanti della scrittura creativa – dall’Idea alla Storyline, il design del personaggio ed il tema della narrazione – la lezione del 17 e 18 marzo prossimi è incentrata sul “viaggio dell’eroe”, ovvero la struttura mitica alla base di quasi ogni grande narrazione. Questa è forse la lezione clou tra quelle proposte, perché il docente insegnerà come si struttura una storia che sia per un film, per un libro, per una graphic novel, per il pilot di una serie tv. L’obiettivo dei corsisti è imparare come scrivere storie importanti, come trasformare una buona idea in un grande film o un buon libro che riescano a toccare corde universali, parlando al cuore del pubblico, senza accontentarsi di intrattenerlo. Spaziando dalla letteratura al cinema, dalle fiabe al mito, si imparerà come guardare i film scomponendoli nei loro elementi strutturali, riconducendoli alle “tappe” individuate da Joseph Cambpell e poi da Chris Vogler. Tappe che affondano le loro radici nei più antichi miti e rimangono ancora oggi alla base di alcuni dei film di maggior successo, inoltre si analizzerà come evitare gli stereotipi e lavorare in maniera creativa con gli archetipi. I vari seminari del ciclo “come si scrive una grande storia” sono autoconclusivi. Costruiti appositamente per essere seguiti anche da chi vuol imparare solo una delle varie materie proposte di volte in volta. Le lezioni durano 16 ore ognuna suddivise in due giornate, dalle ore 10.00 alle 19.00 con pausa pranzo di un’ora, mentre il corso completo è composto da cinque diversi seminari. I prossimi appuntamenti già calendarizzati sono: il 21 e 22 aprile su “come scrivere (e riscrivere) i dialoghi” e a maggio su “come si scrive un soggetto cinematografico, la teoria delle otto sequenze e imparare a scrivere guardando un film”.

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La Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara ha aperto oggi il primo cantiere nel comune di Carbonia, per migliorare la percorribilità lungo i 400 km del Cammino Minerario di Santa Barbara, con l’impiego di 20 lavoratori del progetto Parco Geominerario, come deliberato dalla Giunta regionale in attuazione della legge n° 30 del 2016.

All’apertura del cantiere, erano presenti il presidente della Fondazione, Giampiero Pinna; l’assessore regionale degli Enti locali e Urbanistica Cristiano Erriu; il consigliere regionale Pietro Cocco; i sindaci di Carbonia Paola Massidda, di Iglesias Emilio Gariazzo, di Gonnesa Hansel Cristian Cabiddu, di Musei Antonello Cocco; l’ing. Fulvio Bordignon, dirigente della provincia del Sud Sardegna.