27 December, 2025

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In data odierna, giovedì 8 febbraio 2018, il sindaco di Carbonia, Paola Massidda, ha revocato l’ordinanza firmata il 30 gennaio scorso con la quale veniva disposto il divieto di utilizzo dell’acqua per usi potabili e alimentari per le abitazioni situate nei quartieri di Serbariu e Medadeddu.

Questa mattina, alle ore 10.53, l’Ats (Azienda per la Tutela della Salute) ha inviato al comune di Carbonia le nuove analisi, effettuate su un campione d’acqua prelevato in data 5 febbraio 2018, nella frazione di Serbariu.
L’acqua è risultata idonea al consumo umano, conformemente agli standard di qualità previsti dal decreto legislativo 31/2001, per il parametro di ferro.
Immediatamente è scattata quindi la revoca dell’ordinanza di non potabilità, che era stata emessa la settimana scorsa.

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Gli otto partiti e movimenti che compongono Progetto AutodetermiNatzione accolgono con soddisfazione l’indicazione di voto arrivata da Progres. Ritengono che sia un atto generoso e coerente con le intenzioni dichiarate dallo stesso partito indipendentista e cioè allargare ancora di più in futuro il fronte che vuole riportare in Sardegna la sede delle decisioni che riguardano l’isola.

Le otto organizzazioni riunite in Progetto AutodetermiNatzione, nell’avviare quello che sarà un percorso unitario, non hanno mai smesso di lanciare appelli a tutte quelle realtà politiche e sociali che guardano al bene della Sardegna, senza farsi condizionare da forze esterne.

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Il presidente Gian Piero Scanu ha presentato oggi la relazione finale della commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito, nella quale sono segnalate “sconvolgenti criticità” nel settore della sicurezza e della salute sul lavoro dei militari «in Italia e nelle missioni all’estero, che hanno contribuito a seminare morti e malattie».

La commissione ha messo in evidenza il “negazionismo” dei vertici militari e gli «assordanti silenzi generalmente mantenuti dalle Autorità di Governo». Gli esperti hanno riconosciuto il nesso tra esposizione all’uranio impoverito e tumori.

La relazione della commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito fa specifico riferimento all’audizione di Giorgio Trenta, presidente dell’Associazione italiana di radioprotezione medica, che ha «riconosciuto la responsabilità dell’uranio impoverito nella generazione di nanoparticelle e micropolveri, capaci di indurre i tumori che hanno colpito anche i nostri militari inviati ad operare in zone in cui era stato fatto un uso massiccio di proiettili all’uranio». Sono state rivolte critiche anche alla magistratura penale, i cui interventi “non appaiono sistematici” a tutela della salute dei militari.

Nel mirino anche l’amianto, presente in navi, aerei, elicotteri e la commissione ha accertato che «solo nell’ambito della Marina Militare 1.101 persone sono decedute o si sono ammalate per patologie asbesto-correlate».

La proposta di legge Scanu, firmata da quasi tutti i membri della Commissione, punta ad affidare la vigilanza sui luoghi di lavoro dell’Amministrazione della Difesa al personale del ministero del Lavoro.

Capo Teulada è considerata la punta dell’iceberg, il simbolo della maledizione che per troppi decenni ha pesato sull’universo militare è la Penisola Delta del Poligono di Capo Teulada «utilizzata da oltre 50 anni come zona di arrivo dei colpi, permanentemente interdetta al movimento di persone e mezzi».

Giorgio Trenta, commentando le conclusioni della Commissione Parlamentare sull’uranio impoverito, ha affermato di non aver mai detto che l’uranio impoverito è responsabile dei tumori riscontrati nei soldati e che le sue affermazioni sono state travisate.

Le Forze Armate respingono con decisione le accuse della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito.

«​In merito alla “Relazione finale” presentata oggi dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito, lo Stato Maggiore della Difesa ribadisce che le Forze Armate italiane mai hanno acquistato o impiegato munizionamento contenente uranio impoverito – si legge in un comunicato stampa dello Stato Maggiore della Difesa -. Tale verità è emersa ed è stata confermata anche dalle commissioni tecnico-scientifiche ingaggiate dalle quattro Commissioni parlamentari che, dal 2005 ad oggi, hanno indagato su tale aspetto. Centinaia di ispezioni in siti militari, in aree addestrative e poligoni, con decine e decine di analisi dei suoli e delle acque, hanno concordemente escluso la presenza di uranio impoverito proveniente da munizionamento e dispiace che questo dato, oggettivo e inoppugnabile, sia stato omesso nelle dichiarazioni pubbliche della Commissione.

Si sottolinea inoltre che le Forze Armate tutelano la salute del proprio personale adottando tutte le cautele e controlli sanitari periodici previsti. Questa attenzione è dedicata non solo al personale ma anche all’ambiente in cui esso si trova ad operare, tanto in Italia quanto all’estero. I Vertici delle Forze Armate ad ogni livello, assolutamente consapevoli dei rischi insiti nella condizione militare, avvertono come prima responsabilità e dovere quello di preservare e difendere la salute del proprio personale in ogni circostanza.

Le Forze Armate respingono, anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate dal professor Trenta, le inaccettabili accuse mosse dalla quarta Commissione parlamentare d’inchiesta – conclude il comunicato stampa dello Stato Maggiore della Difesa -, ribadendo la totale disponibilità alla collaborazione, come dimostrato anche in sede di tavolo tecnico negoziale con la Commissione, e sottolineano la assoluta trasparenza di tutte le loro attività.»

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La Dinamo Banco di Sardegna ha concluso con una bella vittoria (la settima in 14 partite) la Basketball Champions League, imponendosi nell’ultima sfida della regular season sull’Enisey Krasnoyarsk per 101-94, al termine di una sfida che ha visto gli uomini di Federico Pasquini quasi sempre in controllo.
Debutto molto positivo per l’ultimo arrivato Josh Bostic, protagonista di un incredibile primo quarto da 15 punti con il 100% al tiro: ha chiuso il match con 19 punti e 4 rimbalzi. In una sfida che ha visto Shawn Jones protagonista di una brutta caduta sul parquet che lo ha costretto a lasciare il campo, Darko Planinic con 19 punti, 6 rimbalzi e 9 falli subiti. In totale sei uomini in doppia cifra: ottimo rientro sul campo di Rok Stipcevic con 12 punti e 5 falli subiti, bene Marco Spissu (12 punti, 3 assist), Scott Bamforth (10 punti, 5 assist). Ancora ottima prestazione per Dyshawn Pierre (17 punti, 7 rimbalzi).

Da domani la squadra si metterà a lavorare in vista della sfida con la Virtus Bologna in programma domenica, 11 febbraio, alle 12.00. Presto ci sarà il sorteggio che definirà la sfidante della Fiba Europe Cup.

«E’ stata una partita vera, loro ce l’hanno messa tutta  per vincerla e poter entrare nella Fiba Europe Cup, ci tenevano ad andare avanti e quindi hanno giocato con tutta l’intensità che ci può mettere una squadra che vuole rimanere dentro – ha detto a fine match Federico Pasquini -. Dall’altra parte noi ci tenevamo a vincere, ci tenevamo a inserire Josh nel gioco, ci interessava rimettere dentro Rok con un minutaggio importante dopo tanto tempo. Ad un certo punto la partita ha preso una piega strana perché abbiamo dovuto giocare spesso con quintetti molto piccoli perché non avevamo rotazione dei lunghi però i ragazzi sono stati bravi, in attacco abbiamo mosso bene la palla raggiungendo sempre gli obiettivi che volevano raggiungere. In difesa non siamo stati di grande intensità nei primi due quarti ma devo dire nel quarto quarto ci metto meriti loro nel fatto che hanno segnato tanto, perché hanno tirato fuori il talento di giocatori come Hilliard e Dowdell che possono creare dal nulla e hanno messo triple importanti con Braimoh e Liutych. Per noi bene così perché abbiamo sempre controllato, abbiamo sempre avuto in mano la partita e anche quando si sono avvicinati non c’è venuto il terrore ma abbiamo eseguito bene dando la palla dentro prima al 3 e poi al 5. Ora guardiamo alla gara di campionato di domenica, questa cosa di Shawn Jones non ci voleva, non sappiamo ancora quali conseguenze abbia riportato e siamo in attesa delle valutazioni che sono in corso in ospedale. Per quanto riguarda il lavoro – ha concluso Federico Pasquini – dovremo ripartire da altre soluzioni e fare il meglio.»

Dinamo Banco di Sardegna 101 – Enisey Kranosnoyarsk 94

Parziali: 31-26: 19-22; 26-17; 25-29.

Progressivi: 31-26; 50-48; 76-65; 101-94.

Banco di Sardegna: Spissu 12, Gallizzi, Bostic 19, Bamforth 10, Planinic 19, Devecchi, Pierre 17, Jones 1, Stipcevic 12, Hatcher 8, Polonara 3, Picarelli, Tavernari. All. Federico Pasquini.

Enisey Krasnoyarsk: Dowdell 10, Lyons 12, Hilliard 12, Gudumak 10, Komissarov 4, Liutych 24, Braimoh 14, Goldyrev, Kanygin 2, Pichurov, Meiers 4, Zakharov 2. All. Oleg Okulov.

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Tre dei quattro gruppi di campioni prelevati dai suini bradi illegali abbattuti a Orgosolo nelle ultime settimane sono risultati positivi ai controlli sulla trichinella, effettuati nei laboratori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale (IZS). A seguito degli interventi di depopolamento di maiali bradi e alle analisi effettuate su questi animali sta emergendo un quadro preoccupante in relazione alla presenza della malattia fra suini domestici e cinghiali. La comunicazione è stata data oggi durante una conferenza stampa, tenuta nella sede dell’Assessorato della Sanità a Cagliari, dall’assessore Luigi Arru, dal direttore generale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale, Alberto Laddomada, e dal Direttore del Servizio sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare; Daniela Mulas.
«Non vogliamo alimentare alcun allarmismo – ha precisato Luigi Arru – ma lanciare un appello forte affinché tutti collaborino: dai consumatori a chi detiene maiali irregolari e privi di controlli sanitari. Continuare con il pascolo brado in questo momento significa continuare ad alimentare la trichinella, la Peste suina africana e tante altre malattie. Interrompere questa pratica è quindi passaggio fondamentale per evitare dei danni alla salute dei cittadini». L’assessore ha poi lanciato un appello ancora più forte: «Coloro che hanno suini non registrati li consegnino o li mettano a disposizione dell’autorità pubblica e veterinaria, troveremo le modalità giuste per favorire quest’operazione. La sanità animale in determinati territori è talmente compromessa che, per quanto riguarda la PSA, l’unica soluzione possibile è il depopolamento dei maiali. Per combattere la Peste suina africana infatti non esistono vaccini o cure. Questa – ha concluso Luigi Arru – non è una battaglia contro una cultura o contro le comunità delle zone interne, ma è una battaglia di crescita dove l’obiettivo è creare una filiera del suino controllata, che possa permettere alle nostre carni di essere vendute ovunque senza alcun embargo. Liberare il comparto suino da 40 anni di PSA potrà permettere di creare nuove economie e occupazione soprattutto nelle zone rurali della Sardegna». 
La trichinellosi è una zoonosi parassitaria del genere trichinella. Presente in tutti i continenti tranne che nell’Antartico, è stata segnalata in più di 100 specie di mammiferi, 13 specie di uccelli, 3 specie di rettili. Colpisce più di 2.500 persone all’anno. Il parassita è presente in Sardegna dal 2005 quando in due distinti focolai (aprile e dicembre) 19 persone finirono in ospedale con sintomi clinici causati da grave infestazione di trichinella, in entrambi i casi venne accertata che l’origine dell’infestazione era dovuta al consumo di insaccati freschi provenienti da suini macellati senza controllo sanitario. I casi si verificarono a Orgosolo.
La fauna selvatica e in particolare le volpi, che costituiscono il principale serbatoio della trichinella, e i cinghiali interagiscono con le diverse specie selvatiche e con suini bradi presenti nello stesso territorio. La presenza della trichinella nella fauna selvatica e la promiscuità tra questa e i suini allevati allo stato brado è un motivo in più (si veda la PSA) per regolamentare definitivamente l’allevamento estensivo del suino, da portare avanti al pascolo confinato e in regime di semibrado.
Il parassita si localizza inizialmente a livello intestinale per dare poi origine a una nuova generazione di larve che migrano nei muscoli dove si incistano. La trasmissione all’uomo avviene esclusivamente per via alimentare con il consumo di carne cruda o poco cotta contenente la larva del parassita. Il periodo di incubazione è di circa 8-15 giorni, con variazioni da 5 a 45 giorni a seconda del numero dei parassiti ingeriti. La trasmissione può avvenire attraverso il consumo di carni suine (maiale e cinghiale) o equine. La sintomatologia classica è caratterizzata da diarrea, dolori muscolari, debolezza, sudorazione, edemi alle palpebre superiori, fotofobia e febbre.
L’Unità di Progetto per l’eradicazione della Peste suina africana (PSA) in Sardegna comunica che, dalle ultime analisi di laboratorio elaborate dall’IZS sui campioni prelevati dai suini allo stato brado illegale abbattuti il 2 febbraio a Orgosolo, entrambe le campionature analizzate sono risultate sieropositive alla PSA: nella prima, 23 campioni su 23 (100%) e nella seconda 6 su 13 (poco oltre il 46%). In quell’occasione erano stati depopolati 81 maiali allo stato brado illegale, non registrati, privi di controlli sanitari e di ignota proprietà. Nei controlli fatti sempre sui suini abbattuti in agro di Orgosolo, da dicembre a oggi, la media della presenza della malattia è intorno al 75%.

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È stato convocato oggi il primo tavolo dell’Osservatorio regionale sulla dispersione scolastica: nella sala ex CREL di via Roma a Cagliari si sono riuniti questa mattina gli assessori della Pubblica Istruzione e del Lavoro Giuseppe Dessena e Virginia Mura, Francesco Feliziani per l’Ufficio scolastico regionale (USR), i rappresentanti dell’Anp (associazione nazionale presidi), dell’Anci, della Cgil Cisl e Uil comparto scuola, e il prorettore dell’Università di Cagliari Efisio Putzu.
L’Osservatorio è uno degli strumenti attraverso i quali si vuole ridurre il tasso di dispersione scolastica, migliorare le competenze e potenziare l’offerta formativa per gli studenti. L’attività dell’Osservatorio è stata pensata per tavoli tematici che si riuniranno per migliorare i processi connessi sia all’istruzione che alla formazione e creare in questo modo politiche efficaci, monitorare con precisione le dinamiche dei percorsi di studio e formativi, integrare le politiche dell’istruzione con quelle della formazione tecnica e professionale.
«Oggi abbiamo dato vita a un altro importante pezzo della filiera dell’istruzione e della lotta alla dispersione scolastica – ha detto l’assessore Dessena -, l’Osservatorio è uno strumento interistituzionale che servirà a monitorare il percorso di studio di ogni singolo studente e aiuterà a capirne difficoltà e problematiche. I dati rilevati aiuteranno noi amministratori nel pensare e nel mettere in campo politiche mirate delle quali gli studenti possano beneficiare, perché il loro percorso di studi sia completo e li renda competitivi nel mondo del lavoro. L’Osservatorio sarà inoltre uno strumento aggiuntivo che andrà anche a qualificare ulteriormente il grande lavoro che si sta portando avanti attraverso i programmi di Iscol@ e Tutti a Iscol@.»

L’assessore Dessena ha inoltre ricordato come l’Osservatorio si sia occupato oggi anche del tema dei dirigenti “carenti al fronte di 280 autonomie”. 
Il primo Tavolo creato è stato quello dell’IEFP (Istruzione e formazione professionale). «Un tavolo assolutamente prioritario – ha commentato l’assessora Virginia Mura – che servirà a creare sinergia tra l’istruzione e la formazione, rispondendo a criteri ministeriali, e a garantire una offerta formativa che sia articolata e soddisfacente anche con le esigenze dei territori. L’istruzione e la formazione professionale sono due canali attraverso i quali lo stato riconosce l’assolvimento dell’obbligo formativo con pari dignità. È inoltre necessaria la massima condivisione dei dati reperiti, tra Miur e Regione, per una programmazione quanto più efficace sul territorio regionale».

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Le due sconfitte consecutive subite sul campo del fanalino di coda della classifica Quartu 2000 (0 a 1) e in casa con l’Arborea (0 a 3), sono costate al Carloforte il primato in classifica appena conquistato con la vittoria nel recupero infrasettimanale con il Vecchio Borgo Sant’Elia (con uno scivolamento al quarto posto, a 4 punti dalla capolista San Marco Assemini ’80 e a 1 dalla coppia Arbus-La Palma Monte Urpinu) e la panchina al tecnico Massimo Comparetti. Il presidente Giuseppe Buzzo, dopo aver sostituito Tony Poma dopo la terza giornata del girone d’andata (pari esterno, 2 a 2, ad Arborea) con Massimo Comparetti, esattamente 15 giornate più tardi, ancora dopo la partita con l’Arborea, questa volta persa 3 a 0 al Nuovo Comunale Puggioni, ha cambiato ancora, affidando la guida tecnica della squadra al 26enne Pasquale Lazzaro (nato il 7 giugno 1991). Il nuovo tecnico era stato tesserato a inizio stagione come calciatore ma è già stato sulla panchina rossoblu due stagioni fa (anche allora come terzo allenatore, dopo Massimo Comparetti e Roberto Santamaria), quando fu protagonista di una grande rimonta che culminò con la salvezza nel playout con il Girasole.

Ieri, dopo l’esonero di Massimo Comparetti, il presidente Giuseppe Buzzo ha pensato di affidare la squadra a Graziano Mannu, ex tecnico di Carbonia, Sanluri, Ghilarza e Castiadas, ma la trattativa non è decollata perché il tecnico di Carbonia (48 anni il prossimo 11 marzo) in questo momento ha grossi impegni di lavoro che gli impediscono di tornare su una panchina quando è già trascorsa oltre metà stagione.

La società tabarchina ha così virato rapidamente su Pasquale Lazzaro che ha accettato l’incarico con grande entusiasmo, assume la guida della squadra alla vigilia del sosta del campionato ed avrà quindi dieci giorni di tempo per preparare al meglio la prossima partita che vedrà i tabarchini impegnati nientemeno che sul campo della capolista San Marco Assemini ’80, in una sfida che, in caso di vittoria della squadra di Paolo Ledda renderebbe il ritardo del Carloforte ancora più pesante e quasi incolmabile, almeno nella corsa verso la prima posizione ma, al tempo stesso, in caso di vittoria di Antonio Grosso e compagni, riaprirebbe completamente i giochi. Il 18 febbraio Pasquale Lazzaro potrà disporre dell’organico quasi al completo, considerato che Giacomo Sanna e Gabriele Pancotto hanno finito di scontare le loro squalifiche, mentre osserverà ancora un turno di stop forzato Youssou Pape Diop.

 

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Il Tavolo Partenariale per l’attuazione delle politiche di reimpiego dei lavoratori dell’Area Parco Geominerario provenienti dall’ex Bacino “Ati-Ifras”, riunito oggi nel Palazzo della Regione, a Cagliari, sotto il coordinamento dell’Assessore degli Affari Generali, Filippo Spanu, ha preso atto della disponibilità del Parco Geominerario di dare corso alle assunzioni a tempo determinato nelle aree ancora non coperte.
Con queste assunzioni sarà possibile dare concrete risposte alle esigenze dei lavoratori che saranno impegnati nelle aree del Nuorese (Lula e Orani), nel Medio-Campidano e nel Sarrabus-Gerrei, per i quali sono state affrontate e risolte, a seguito di una interlocuzione con la Regione, criticità specifiche emerse nelle ultime settimane.
Nel corso dell’incontro odierno, a cui hanno preso parte, oltre all’assessore Filippo Spanu, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, degli enti e strutture regionali con specifiche competenze nella gestione di questa fase transitoria e i rappresentanti del Parco Geominerario e dell’Unione dei Comuni del Sarrabus-Gerrei, del Medio Campidano e del Nuorese, è stata anche esaminata la questione dei contratti applicati e delle retribuzioni per garantire l’omogeneità del trattamento economico. Il tema sarà approfondito nei prossimi giorni in un Tavolo tecnico. Sono intervenuti anche i rappresentanti del Parco Geominerario e dell’Unione dei Comuni del Sarrabus-Gerrei.
Vanno avanti, intanto, le procedure per l’assunzione a tempo determinato dei lavoratori da parte di Igea che completerà le procedure entro la fine del mese di febbraio. Va avanti anche l’iter per l’inserimento dei lavoratori negli enti locali e nei consorzi che hanno presentato proposte nell’ambito del catalogo.

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Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu porta in Consiglio regionale, con un’interrogazione urgente, il caso di Christian Fai, il giovane centauro di Masainas rimasto vittima di una brutta caduta in moto che l’ha costretto in carrozzina dallo scorso agosto. Da una vita fatta di passione per le due ruote, il giovane si ritrova a dover vedere il mondo dall’altezza di un bambino, prigioniero nella sua abitazione perché non gli è consentito il trasferimento al “Santa Maria Bambina” di Oristano, uno dei centri di eccellenza dotato di impianti all’avanguardia per la riabilitazione.

«Il giovane è rimasto vittima di un incidente in moto durante il motoraduno SuperSic day di Torregrande in memoria di Marco Simoncelli – spiega Gianluigi Rubiu -. Da lì è iniziata la Via Crucis. Un vero e proprio slalom sanitario tra riabilitazione, trattamenti e casa. Un percorso che comincia dal San Martino di Oristano, poi gli ospedali Brotzu e Marino di Cagliari, quindi la clinica Sant’Anna. In questa struttura il paziente – aggiunge Gianluigi Rubiu – è stato dimesso con la prescrizione di una terapia riabilitativa domiciliare. In realtà le cure mediche cui è stato sottoposto si sono rivelate inadeguate e non risolutive. Il ragazzo avrebbe necessità di una terapia specifica, da condurre  mediante l’ausilio di uno specifico macchinario “Lokomat” in dotazione in Sardegna solo nella struttura di riabilitazione Santa Maria Bambina di Oristano. Solo il ricovero nel complesso del Rimedio può garantire una completa e veloce riabilitazione, con personale specializzato in grado di prestare anche l’assistenza. La richiesta inoltrata all’azienda sanitaria di Carbonia è stata però respinta. Non si comprendono i motivi per cui è stata negata la possibilità di un percorso riabilitativo al centauro – conclude Gianluigi Rubiu, che ha inviato all’assessore Luigi Arru anche una lettera indirizzata al ministro Lorenzin e una raccolta di firme per consentire le cure al giovane -. E’ necessario un intervento dell’assessore per consentire il ricovero del giovane nella struttura di riabilitazione Santa Maria Bambina.»