17 December, 2025

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Approfitto di questo spazio, per dedicare un pensiero ad un mio vecchio amico e compagno di scuola, che non c‘è più. Se n’è andato ieri, martedì 25 ottobre 2016, all’età di 56 anni.

Si chiamava Alberto Mei, era un ragazzo di via Quintino Sella, classe 1960, cresciuto all’ombra del campanile della chiesetta di Gesù Divino Operaio, ma più che la chiesa, frequentava il campetto di calcio ed il dopolavoro di Cacciapaglia, biliardo e biliardino erano le sue passioni.

Si potrebbe dire che nasceva ad handicap, come tanti, e come tanti, troppo giovane, ha incrociato qualcosa che gli ha segnato la vita.

Io ho avuto e lo dico oggi, a distanza di oltre quarant’anni, il piacere di conoscerlo quando era un ragazzino, avendo frequentato insieme la seconda e la terza media. Certo era per così dire, esuberante, era due anni ripetente e, a quell’età, era una differenza che si sentiva e lui la faceva pesare, spesso manifestava verso i più piccoli in quello che oggi chiamano “bullismo”, ma niente di veramente eccessivo.

In fondo era divertente, malgrado i problemi che si portava dietro, sempre pronto alla battuta, amava tutte le cose che amavano i suoi coetanei, divertirsi, era più alto della media, piaceva alle ragazze, giocava anche bene al calcio.

Con noi, in quella classe, trovò un ambiente ideale, si studiava in gruppi, spesso il pomeriggio continuavamo gli studi a casa mia e si comportava bene, non doveva dimostrare di essere “il più forte“. Riuscì a conseguire la licenza media e si iscrisse alle scuole professionali, ma quell’esperienza durò poco.

Intraprese un cammino insidioso e, poco più che ventenne ì, divenne un altro. Qualcosa nella testa, per poi intaccare il fisico, si spense. Con il tempo riacquistò un equilibrio, senza più eccessi lesivi per le persone, aveva la lucidità minima per poterci almeno dialogare.

Per oltre trent’anni ha frequentato la casa di accoglienza creata da Don Giovanni Diaz, a Medadeddu, dove risiedeva ed ha percorso le strade della città. Era conosciuto, magrissimo, ingobbito, per tanti inquietante, era normale per chi non lo conosceva veramente, averne anche timore.

Sembrava incredibile che ci  fosse ancora, quando sembrava prossimo alla fine, riusciva a recuperare e a continuare a trascinare la sua esistenza. Una tempra fortissima, nessuno di quanti della sua generazione hanno avuto lo stesso percorso esistenziale, è arrivato alla sua età, aveva un attaccamento alla vita, malgrado tutto, straordinario.

Lo incontravo volentieri, si avvicinava sempre, offrirgli un caffè era doveroso, ricordava i tempi della scuola, forse gli unici veramente felici della sua vita, mi ricordava sempre quando mi regalò un paio di scarpe da calcio, perché era un generoso, donava spesso agli altri il poco che aveva.

Ci sarà sicuramente chi non condividerà questo mio pensiero, ma io non sono un giudice e credo che gli errori che ha commesso li abbia abbondantemente pagati… e con gli interessi.

L’ultima volta che in lontananza l’ho intravisto, è stato lunedì scorso, la sua inconfondibile sagoma, un mucchio di ossa, tenute insieme da pelle e vestiti, affrontava la salita all’altezza della Biblioteca di viale Arsia ed ho fatto una considerazione: Berto non si arrende!

Antonello Pirotto

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Nel dibattito acceso in atto nel territorio sulla riorganizzazione dei servizi sanitari e, nello specifico, sul trasferimento del reparto di ostetricia e ginecologia dall’ospedale Sirai di Carbonia dall’ospedale Cto di Iglesias, interviene nuovamente l’on. Luca Pizzuto, consigliere regionale e segretario regionale di Sinistra, Ecologia e Libertà.

«La divisione del territorio sulle tematiche sanitarie è il miglior regalo che si possa fare alle lobby pubbliche e private che speculano sulla sanità – scrive Luca Pizzuto in una nota -. Da diversi mesi sto lavorando ad ipotesi di miglioramento della sanità, che unitamente alla razionalizzazione portino anche una miglior qualità del servizio. A questo proposito, una proposta che sento di fare (partendo dalle esperienze statunitensi, anglosassoni, olandesi, ma anche di qualche regione d’Italia come Emilia romagna e Lombardia) è quella di istituire nei luoghi in cui sarà eliminato il punto nascita la cosiddetta “Casa di Maternità” ed il percorso di nascita a domicilio.»

«Le Case di maternità sono strutture che offrono una assistenza costante e personalizzata alla gravidanza, al parto e ai primi anni di vita del bambino – aggiunge Luca Pizzuto -. La Casa di maternità non è un reparto o una piccola clinica, ma una vera e propria casa con ambienti di vita normali, in cui è presente la stanza della nascita, un luogo insonorizzato e accogliente, in grado di offrire intimità e confort, con camere che permettono ai genitori di dormire insieme e di mantenere un contatto fisico, pelle a pelle, con il neonato. Questa nuova struttura è il perno di un nuovo percorso di nascita “in casa” che prevede un approccio olistico e preventivo, nel quale si realizza la presa in carico della donna. Le future madri che, volontariamente, sceglieranno di aderire a questo percorso avranno un controllo continuo che ne fa derivare un livello di rischio tale da consentire di partorire in assoluta sicurezza.»

«La politica ha il dovere di ricercare unità nel territorio, difendendo qualità e servizi. Decidano le ASL dove collocare cosa, ma, insieme, si lavori ad una nuova stagione nel territorio in cui la garanzia di nascere sani sia certa non solo a Carbonia, ma anche a Giba, Masainas, Musei, Sant’Antioco, Carloforte, ecc., per consentire alle famiglie una scelta sicura e di qualità in cui anche l’affetto per il luogo in cui nasce sia rispettato. Una proposta rivolta al Sulcis Iglesiente – conclude Luca Pizzuto -, ma anche a tutta la Regione Sardegna.»

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Il Consiglio regionale ha approvato ieri sera la proposta di legge che istituisce l’Agenzia sarda delle Entrate (ASE). L’agenzia è stata voluta con grande determinzione dalla Giunta Pigliaru e realizzata con la collaborazione di tutte le forze di maggioranza. Avrà un direttore generale, un revisore dei conti, 20 dipendenti, un costo stimato a regime di 2,5 milioni di euro all’anno, una struttura snella ma che garantisce competenze e funzioni strategiche rispetto al controllo del fisco in Sardegna, a garanzia di amministrazioni e cittadini. Prossimo obiettivo, già dal 2017, il riversamento diretto delle compartecipazioni erariali riconosciute alla Sardegna, col duplice obiettivo di garantire certezza di entrate e di tempi. «L’Agenzia sarda delle Entrate è un pezzo importante per il controllo fiscale complessivo, essenziale per la nostra regione e per gli interessi del popolo sardo» dice l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci.
Si realizza così un altro importante pezzo del programma di governo. Primo compito dell’ASE sarà il calcolo preciso delle nostre spettanze, grazie a un monitoraggio costante e a una trattativa paritaria e continua fatta da addetti specializzati direttamente con Roma. L’Agenzia accentrerà la riscossione dei tributi regionali propri (tassa sulla caccia, fitosanitaria, sul diritto allo studio ma anche tributo discarica rifiuti e concessione aziende agrituristiche), 5 milioni di euro all’anno finora dislocati in diversi assessorati e uffici con tutte le difficoltà che questa situazione comporta. Controllerà costantemente il flusso dei tributi di spettanza regionale derivati (Irap e addizionale Irpef) e compartecipati (per esempio imposta di registro, imposta di successioni e donazioni, accise energia elettrica e tabacchi). Ma non solo: perché l’obiettivo a breve termine, primavera 2017, è il riversamento diretto nelle casse regionali dei tributi erariali compartecipati (per esempio Irpef, Ires, condoni, proventi sui giochi, tasse automobilistiche, iva). Un passaggio, già previsto dalle norme di attuazione, che richiede un accordo con lo Stato già in avanzata fase di attuazione.
«Con questa Agenzia saremo più autonomi, efficienti e riusciremo a farci riconoscere tutte le entrate che ci spettano senza avere il dubbio che qualcosa non sia arrivata nelle nostre casse – sottolinea il vicepresidente della Regione -. La trattativa con i Ministeri non è sempre facile, servono persone specializzate e molte le abbiamo nell’amministrazione regionale. A queste ne affiancheremo altre in modo da garantire il controllo fiscale totale della nostra regione. La strada è segnata e ora si tratta di continuare a percorrerla: vogliamo andare avanti per acquisire il diritto anche all’accertamento e alla riscossione, competenze che sono dello Stato ma che vogliamo portare in capo alla Regione lavorando con la commissione paritetica per riuscire ad acquisire piena autonomia per la nostra regione. Oggi, garantendo il totale e autonomo controllo sul nostro fisco – conclude Raffaele Paci – centriamo un obiettivo importante tutelando al massimo la Sardegna e tutti i cittadini sardi.»

Paci - Pigliaru 58

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L’assessorato del Lavoro intende acquisire manifestazioni di interesse da parte di investitori privati che intendono co-investire nel “Fondo Social Impact Investing”.
Il Fondo ha come finalità la promozione di una nuova strategia di politiche attive del lavoro attraverso l’erogazione di strumenti finanziari volti al re-inserimento lavorativo dei lavoratori espulsi dal mercato del lavoro e che abbiano ricadute di impatto occupazionale e/o ambientale e sociale misurabili.
I soggetti ammissibili al sostegno del Fondo saranno principalmente le imprese e le cooperative sociali che implementano servizi e programmi sociali di interesse per la comunità, in qualità di attori dell’economia sociale, il cui principale obiettivo è quello di esercitare un “impatto sociale”. Esse agiscono erogando beni e servizi per il mercato e utilizzano gli utili principalmente a fini sociali.
I destinatari finali degli interventi finanziabili potranno essere lavoratori espulsi da comparti produttivi (alluminio, chimica, tessile ecc.) o potenzialmente destinati a esserlo, disoccupati di lunga durata, inoccupati, lavoratori in CIGS, persone disabili, Aspi e mobilità.
Possono presentare la propria manifestazione di interesse tutte le persone giuridiche di natura privata che intendono co-investire nel Fondo Social Impact Investing, per il finanziamento di progetti pilota, in possesso dei seguenti requisiti:
– banche autorizzate in Italia e succursali delle banche comunitarie stabilite nel territorio della Repubblica, iscritte all’albo nazionale per l’esercizio dell’attività bancaria;
– intermediari finanziari comunitari, aventi sede legale in uno stato dell’Unione Europea, che esercitano nei confronti del pubblico l’attività di concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma;
– Sicav (Società di investimento a capitale variabile), Sicaf (Società di investimento a capitale fisso) e Sgr (Società di gestione del risparmio);
– fondazioni bancarie;
– altre persone giuridiche definite come investitori qualificati.
Le manifestazioni di interesse dovranno pervenire esclusivamente tramite Pec all’indirizzo:
fondofse.sfirs@legalmail.it e potranno essere presentate a partire dalle ore 12.00 del 4 novembre 2016.

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Al via i corsi online per i dipendenti della Regione Sardegna, degli enti e delle agenzie regionali con l’obiettivo di sviluppare competenze digitali.
L’attività sarà svolta nell’ambito dei progetti eLeadership e OpenRAS che Formez PA realizza con la Regione Sardegna. Ciascun corso, della durata complessiva di 20 ore, si svolgerà nell’arco di 5 settimane e sarà articolato in 4 moduli che prevedono la fruizione di contenuti in apprendimento autonomo (lezioni, videolezioni, interviste), test di valutazione, esercitazioni a distanza sottoposte a peer review e webinar di approfondimento. L’impegno medio sarà di 4 ore settimanali. Durante il corso i partecipanti saranno affiancati da tutor che forniscono un supporto tecnico per l’utilizzo degli strumenti online.
Questi i corsi, per i quali sono previste almeno due edizioni, tra ottobre 2016 e novembre 2017:
E-leadership – mira a comprendere l’insieme di capacità, competenze e conoscenze che caratterizzano un manager pubblico orientato all’innovazione (due edizioni: novembre 2016, marzo 2017).
Partecipazione – mira a accrescere la conoscenza sui processi di consultazione online attivabili dalla pubblica amministrazione (due edizioni: novembre 2016, maggio 2017)
Qualità dei servizi web – mira a accrescere la conoscenza e la consapevolezza sul tema della qualità dei servizi web nelle pubbliche amministrazioni (due edizioni: gennaio e giugno 2017)
Agenda digitale – volto a approfondire le politiche di innovazione digitale, i processi, le metodologie e gli strumenti che caratterizzano lo sviluppo e la gestione dei progetti di innovazione digitale (due edizioni: aprile e ottobre 2017)
Soft skill – volto a approfondire le competenze comportamentali individuali e le competenze organizzative di un e-leader all’interno delle organizzazioni in generale e della PA in particolare (due edizioni: febbraio e settembre 2017)
Open data – mira a comprendere cosa sono i dati aperti, come valorizzare il patrimonio informativo pubblico, qual è il quadro di riferimento nazionale ed internazionale, quali le ricadute in termini economici e sociali (tre edizioni: ottobre 2016, gennaio e febbraio 2017)
Accountability – mira a accrescere la conoscenza e la consapevolezza su come rendere una pubblica amministrazione responsabile attraverso la pratica dell’open data (due edizioni: febbraio e aprile 2017).

Palazzo della Regione 2 copia

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Il Servizio energia ed economia dell’Assessorato dell’Industria comunica che è stato pubblicato un avviso esplorativo finalizzato a effettuare una ricognizione di iniziative private volte a realizzare sul territorio regionale infrastrutture di ricarica dedicate ai veicoli elettrici. L’iniziativa rientra come attività propedeutica all’attuazione del programma di co-finanziamento presentato dalla Regione Sardegna al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
L’avviso è rivolto a:
– soggetti privati presenti nel territorio regionale in possesso di veicoli elettrici che intendono
realizzare impianti di alimentazione domestica (abitazioni e condomini);
– proprietari/concessionari di impianti di distribuzione di carburante presenti nel territorio
regionale che intendano integrare il proprio servizio ai veicoli elettrici;
– proprietari/gestori di aree accessibili al pubblico (autorimesse, parcheggi di strutture, parcheggi
di centri commerciali) presenti nel territorio regionale che intendano adeguare i propri spazi
per l’utilizzo degli impianti di ricarica di veicoli elettrici ad uso pubblico.
Gli interessati dovranno far pervenire la propria manifestazione di interesse entro il 27 gennaio 2017 esclusivamente tramite Pec all’indirizzo: industria@pec.regione.sardegna.it .

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Porto Flavia 1 colore copia

È stato pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, firmato lo scorso 8 settembre, con il quale si sancisce la Riforma del Parco Geominerario storico ed ambientale della Sardegna. Il decreto era stato emanato d’intesa con i ministri dello Sviluppo Economico, dell’Istruzione e della Ricerca e il ministro per i Beni Culturali.
Sulla Riforma si erano espressi positivamente anche la Regione e la comunità del Parco. I punti salienti sono la semplificazione della gestione e dei controlli ministeriali preventivi, il maggior ruolo delle istituzioni territoriali nella gestione e la partecipazione delle associazioni.
Importante, inoltre, è la riclassificazione del territorio del Parco in sub aree in funzione della rilevanza storica e culturale. I controlli saranno graduati in coerenza con un drastico alleggerimento della burocrazia. Il Parco estende la competenza all’intera Sardegna per la geologia, risolvendo così una condizione per la permanenza nella rete mondiale dei parchi, riconosciuta dall’Unesco.

Di seguito il testo integrale del decreto:

IL MINISTRO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 
 
                           di concerto con 
 
                             IL MINISTRO 
                      DELLO SVILUPPO ECONOMICO 
 
                     IL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE 
                  DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA 
 
                            d'intesa con 
 
IL MINISTRO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO E  CON
                         LA REGIONE SARDEGNA 
 
  Visto l'art. 114, comma 10, della legge 23 dicembre 2000,  n.  388,
il  quale  ha  disposto  l'istituzione,  con  decreto  del   Ministro
dell'ambiente,  di  concerto  con  il  Ministro  dell'industria,  del
commercio e dell'artigianato e con  il  Ministro  dell'universita'  e
della ricerca scientifica e tecnologica, e d'intesa  con  la  Regione
Sardegna,  del  Parco  geominerario  della  Sardegna  e  ha  altresi'
stabilito che quest'ultimo sarebbe  stato  gestito  da  un  consorzio
assimilato agli enti di  cui  alla  legge  9  maggio  1989,  n.  168,
costituito dai Ministeri dell'ambiente, dell'industria, del commercio
e dell'artigianato e dell'universita' e della ricerca  scientifica  e
tecnologica, dalla  Regione  Sardegna,  dai  comuni  interessati  ed,
eventualmente, da altri soggetti interessati; 
  Visto il decreto ministeriale del 16 ottobre 2001, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 265 del 14 novembre  2001  di  istituzione  del
Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna; 
  Vista la legge 8 luglio 1986,  n.  349,  istitutiva  del  Ministero
dell'ambiente; 
  Visto il decreto  legislativo  22  gennaio  2004,  n.  42,  recante
«Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai  sensi  dell'art.  10,
della legge 6  luglio  2002,  n.  137»,  pubblicato  nel  supplemento
ordinario n. 28 alla Gazzetta Ufficiale n. 45 del 24 febbraio 2004  e
le specifiche competenze e attribuzioni  del  Ministero  dei  beni  e
delle attivita' culturali e del turismo; 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n.
73,  recante  il  riordino  degli   enti   vigilati   dal   Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio e  del  mare,  pubblicato
nella  Gazzetta  Ufficiale  del  26  giugno  2013,  n.  148,  ed   in
particolare l'art. 3 dedicato al riordino  del  Consorzio  del  Parco
geominerario storico e ambientale  della  Sardegna,  che  prevede  la
modifica dell'assetto  del  consiglio  direttivo  del  Consorzio  del
Parco; 
  Visto il ricorso presentato dalla Regione autonoma  della  Sardegna
avverso la previsione dell'art. 3, del decreto del  Presidente  della
Repubblica n. 73/2013,  concernente  il  riordino  degli  organi  del
Consorzio di gestione del Parco; 
  Vista  la  sentenza  breve  emessa  dal  Tribunale   amministrativo
regionale del Lazio sede di Roma Sezione Prima n. 9674/2013,  del  13
novembre 2013, di accoglimento del ricorso presentato  dalla  Regione
autonoma della Sardegna; 
  Visto  per  l'effetto  della  richiamata  sentenza,  l'annullamento
dell'art. 3, del decreto del Presidente della  Repubblica  16  aprile
2013, n. 73; 
  Considerata l'intervenuta  disponibilita'  della  Regione  autonoma
Sardegna ad avviare un confronto rivolto a condividere la riforma del
decreto  istitutivo  ivi  compresa   l'individuazione   della   nuova
composizione degli organi del Consorzio; 
  Considerata la Conferenza di servizi, svoltasi in data 14  dicembre
2015, tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio  e
del mare, il Ministero dei beni e delle  attivita'  culturali  e  del
turismo e la Regione autonoma Sardegna, finalizzata a condividere  le
modifiche e le integrazioni del decreto istitutivo e  dello  Statuto,
conclusasi  con  una  richiesta  di  approfondimento  da  parte   del
Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo; 
  Rilevato che, a seguito della richiamata richiesta si e' svolto  un
successivo incontro il 18 febbraio 2016, tra il Ministero dei beni  e
delle attivita' culturali e del turismo e il Ministero  dell'ambiente
e della tutela del territorio e del mare, all'esito del quale  si  e'
pervenuti alla condivisione degli schemi di decreto istitutivo  e  di
Statuto del Consorzio del Parco, come da verbale sottoscritto; 
  Considerata la Conferenza di servizi, svoltasi  in  data  22  marzo
2016, tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio  e
del mare e la Regione autonoma Sardegna, all'esito della quale si  e'
concordato  di  procedere  alla  modifica  dei  testi   del   decreto
istitutivo e dello Statuto per  la  successiva  sottoscrizione  degli
atti; 
  Vista la nota n. 6789 del 4 aprile 2016 del Ministero dell'ambiente
e della tutela del territorio e del  mare,  con  la  quale  e'  stato
trasmesso il verbale della Conferenza di servizi del 22  marzo  2016,
corredata di schema di decreto istitutivo e di schema di Statuto alle
amministrazioni interessate ed alla Regione autonoma  della  Sardegna
per l'acquisizione della delibera di giunta regionale di approvazione
del nuovo schema di  decreto  interministeriale  di  istituzione  del
Parco; 
  Vista la nota n. 6586 del 21 aprile 2016 con la  quale  la  Regione
autonoma  della  Sardegna  ha  chiesto  di  modificare  il  comma  5,
dell'art. 1 dello schema di decreto istitutivo allegato  alla  citata
nota ministeriale del 4 aprile 2016, sostituendo le parole «in  scala
1:25.000» con le parole «in scala 1:10.000»; 
  Vista la nota prot. n. 9538/Gab del 2  maggio  2016  del  Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con  la  quale
e' stata richiesta alla  Regione  autonoma  della  Sardegna  l'intesa
prevista al comma 10, dell'art. 114, della legge n. 388 del 2000; 
  Vista l'intesa della Regione autonoma Sardegna; 
 
                              Decreta: 
 
                               Art. 1 
 
          Modificazioni all'art. 1 del decreto ministeriale 
                         del 16 ottobre 2001 
 
  All'art. 1: 
  al comma 1: le parole: «riconosciuto dall'UNESCO quale primo  parco
geominerario  della  rete  mondiale  dei   geositi-geoparchi»,   sono
sostituite dalle seguenti: «parco geominerario della rete globale dei
geoparchi riconosciuta dall'UNESCO,»; 
  al comma 2: le parole: «in scala 1:500.000» sono  sostituite  dalle
seguenti:  «redatta  sulla  Carta  tecnica  regionale  della  Regione
autonoma della Sardegna in scala 1:25.000,», le parole: «il Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio,» sono  sostituite  dalle
seguenti: «il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e
del mare,», le parole: «il Ministero delle attivita'  produttive  ed»
sono  sostituite  dalle  seguenti:  «il  Ministero   dello   sviluppo
economico,»; 
  al comma 3: le parole: «Arburese-Guspinese.» sono sostituite  dalle
seguenti: «Arburese-Guspinese, delimitate nella cartografia di cui al
comma 2.»; 
  al comma 4: 
  le  parole  «potra'  essere  modificata,»  sono  sostituite   dalle
seguenti: «puo' essere modificata,» 
  dopo la parola «  modificata,»  sono  inserite  le  seguenti:  «nel
rispetto  delle   previsioni   della   pianificazione   paesaggistica
regionale, dai Ministri concertanti, anche», le  parole  «  attuativo
del consorzio» sono soppresse; 
  Sono aggiunti, in fine, i seguenti commi: 
  «5. All'interno del perimetro di cui al  precedente  comma  2  sono
identificate, sulla base del riconoscimento delle loro  specificita',
nel rispetto  delle  previsioni  della  pianificazione  paesaggistica
regionale, le seguenti aree, da indicarsi nella  cartografia  redatta
sulla C.T.R. della R.A.S. in scala 1:10.000, da individuarsi entro 12
mesi dall'emanazione del presente decreto: 
  a) aree minerarie di rilevanza non geomineraria che  presentano  un
rischio suolo, sottosuolo e idrogeologico; 
  b) aree di contesto del  Parco  con  monumentalita'  paesaggistica,
geomorfologica  e  cromatica:  comprendono  solo   le   aree   legate
all'attivita'  mineraria  che   possono   assumere   uno   stato   di
monumentalita' paesaggistica, geomorfologica  e  cromatica,  quali  i
fanghi rossi; 
  c) aree minerarie  a  forte  valenza  di  archeologia  industriale:
comprendono le aree e le cave gia'  presenti  all'interno  del  Piano
regionale delle attivita'  estrattive  e  qualunque  altra  area  non
censita ma ritenuta  valida  ai  fini  della  salvaguardia  quali  ex
laverie,  macchinari,  pozzi  e   altri   elementi   di   archeologia
industriale mineraria; 
  d)  aree  minerarie  a  prevalenza  geomorfologica  con   eventuali
modifiche  derivanti  da  discariche:   comprendono   le   aree   con
caratteristiche di  valenza  geomorfologica  quali  dune,  altopiani,
vuoti minerari; in particolare,  comprendono  le  aree  derivanti  da
attivita' mineraria che rappresentano ormai elementi distintivi della
morfologia dei luoghi e delle cose, quali ad esempio grossi scavi  di
coltivazione che  da  decenni  fungono  da  testimoni  dell'attivita'
mineraria e che hanno modificato permanentemente lo stato  originario
dei luoghi. 
  6. Il consiglio direttivo del Parco, sentito  il  Comitato  tecnico
scientifico, provvede alla identificazione, sulla base  di  specifica
individuazione e valutazione scientifica, degli areali, dei manufatti
e degli elementi significativi dell'attivita' mineraria con rilevante
valore storico e culturale e ambientale meritevoli di concrete azioni
di  conservazione,  e  provvede  alla  definizione   della   relativa
disciplina d'uso,  che  e'  parte  integrante  delle  previsioni  del
Regolamento del Parco di cui all'art. 14, fatte salve  le  competenze
del Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del  turismo  ai
sensi del decreto legislativo n. 42/2004.». 

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E’ stato presentato ieri a Milano il 100° Giro d’Italia che partirà da Alghero il 5 maggio 2017. E’ la quarta volta che il Giro d’Italia partirà dalla Sardegna (le precedenti risalgono al 1961, 1991 e 2007), dove sono previste tre tappe: la Alghero-Olbia di 203 km, Olbia-Tortolì di 208 km e, infine, la Tortolì-Cagliari di 148 km. Saranno tre tappe prevalentemente in pianura, quindi adatte ai velocisti. Dalla Sardegna, dopo il primo giorno di riposo, la carovana del Giro si trasferirà in Sicilia (con un arrivo a Messina, città natale di Vincenzo Nibali), poi toccherà Calabria e Puglia, e si fermerà per il secondo giorno di riposo lunedì 15 maggio a Foligno, dove sono previste iniziative a favore delle zone colpite dal terremoto la scorsa estate.

Il 16 maggio è in programma la prima cronometro individuale, la Foligno-Montefalco, su un percorso ondulato di 39,2 km, tra i vigneti del Sagrantino. Il 22 maggio il Giro si fermerà per il terzo ed ultimo giorno di riposo. La sedicesima frazione, Rovetta-Bormio, il 23 maggio salirà sullo Stelvio, dove è fissata la Cima Coppi, a 2.758 metri di quota.

Il Giro quest’anno si concluderà con una cronometro, con partenza dall’Autodromo Nazionale di Monza ed arrivo in piazza del Duomo a Milano, tappa che potrebbe risultare decisiva per la vittoria finale.

Sono ben 4 gli arrivi in salita: il 9 maggio sull’Etna, il 14 maggio sul Blockhaus, il 20 maggio a Oropa, il 26 maggio a Piancavallo.

Il tracciato molto impegnativo pone automaticamente gli italiani Vincenzo Nibali e Fabio Aru tra i favoriti per la vittoria finale.

Le 21 tappe e i 3 giorni di riposo del 100° Giro d’Italia.
5 maggio 2017, 1ª tappa, Alghero-Olbia, 203 km
6 maggio 2017, 2ª tappa, Olbia-Tortolì, 208 km
7 maggio 2017, 3ª tappa, Tortolì-Cagliari, 148 km
8 maggio 2017, riposo
9 maggio 2017, 4ª tappa, Cefalù-Etna, 180 km (arrivo in salita)
10 maggio 2017, 5ª tappa, Pedara-Messina, 157 km
11 maggio 2017, 6ª tappa, Reggio Calabria-Terme Luigiane, 207 km
12 maggio 2017, 7ª tappa, Castrovillari-Alberobello, 220 km
13 maggio 2017, 8ª tappa, Molfetta-Peschici, 189 km
14 maggio 2017, 9ª tappa, Montenero di Bisaccia-Blockhaus, 139 km (arrivo in salita)
15 maggio, riposo
16 maggio 2017, 10ª tappa, Foligno-Montefalco (cronometro individuale), 39,2 km
17 maggio 2017, 11ª tappa, Firenze (Ponte a Ema)-Bagno di Romagna, 161 km
18 maggio 2017, 12ª tappa, Forlì-Reggio Emilia, 237 km
19 maggio 2017, 13ª tappa, Reggio Emilia-Tortona, 162 km
20 maggio 2017, 14ª tappa, Castellania-Oropa, 131 km (arrivo in salita)
21 maggio 2017, 15ª tappa, Valdengo-Bergamo, 199 km
22 maggio 2017, riposo
23 maggio 2017, 16ª tappa, Rovetta-Bormio, 227 km
24 maggio 2017, 17ª tappa, Tirano-Canazei, 219 km
25 maggio 2017, 18ª tappa, Moena-Ortisei, 137 km
26 maggio 2017, 19ª tappa, San Candido-Piancavallo, 191 km (arrivo in salita)
27 maggio 2017, 20ª tappa, Pordenone-Asiago, 190 km
28 maggio 2017, 21ª tappa, Monza-Milano (cronometro individuale), 28 km
Totale 3.572,2 km

Fabio Aru 1

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E’ iniziato questa mattina il trasferimento del reparto di ostetricia e ginecologia dall’ospedale Sirai di Carbonia all’ospedale Cto di Iglesias, come annunciato due giorni fa in una conferenza stampa dal commissario straordinario della Asl 7 di Carbonia, Antonio Onnis, e alle 16.00 il Consiglio comunale di Carbonia si riunisce in seduta straordinaria all’assessorato regionale della Sanità, in via Roma, a Cagliari, un’ora prima dell’incontro convocato dall’assessore Luigi Arru con i sindaci del comuni del Sulcis che sempre lunedì hanno manifestato la loro netta contrarietà alla chiusura del reparto al Sirai di Carbonia. All’assessore Arru chiederanno di fermare il trasferimento e di rivalutare le decisioni prese.

Il nuovo reparto, diretto dal dott. Enea Atzori, conta 22 posti letto totali suddivisi tra ginecologia e ostetricia (stanze da 2 letti con bagno privato), 1 blocco operatorio e 1 blocco parto; prestano servizio 13 medici.
Contestualmente andranno a operare nella stessa struttura anche i pediatri della Neonatologia, diretti dal dott. Mario Bandiera.
Da oggi tutte le donne che hanno necessità di un ricovero ospedaliero nel reparto di Ginecologia e Ostetricia devono recarsi al CTO di Iglesias. Il reparto di Carbonia continuerà l’attività in contemporanea nella giornata odierna solo per le degenti presenti. Le pazienti del reparto insieme ai loro piccoli saranno trasferite su ambulanze medicalizzate attraverso un percorso protetto extraurbano che garantisca la massima sicurezza durante il trasferimento.
Il presidio ospedaliero di Carbonia sarà comunque dotato di un ambulatorio ostetrico per la gestione di eventuali emergenze e urgenze.
I trasferimenti prevedono il coinvolgimento degli stakeholder istituzionali e non (Comune, Prefettura, Forze dell’Ordine, associazioni di volontariato, organi di stampa, ecc.) affinché la cittadinanza sia informata tempestivamente dei cambiamenti in atto; il sistema sarà anche supportato da adeguata segnaletica interna ed esterna al presidio e dalla modifica del sistema di transito e sosta auto all’interno dell’area ospedaliera.

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Le micro, piccole e medie imprese agroalimentari della Sardegna potranno partecipare a concorsi, fiere ed esposizioni nazionali e internazionali, grazie allo stanziamento di 200.000 euro deliberato ieri dalla Giunta regionale, su proposta dall’assessora dell’Agricoltura Elisabetta Falchi. «Per la Regione è sempre più difficile partecipare alle fiere del food, che sono ormai molteplici – ha spiegato l’assessore Falchi -. Con questi aiuti intendiamo invece replicare quanto fatto l’anno scorso per Expo, ovvero pubblicare bandi finalizzati a dare sostegno alle aziende sarde che vogliono partecipare ai grandi eventi agroalimentari e farsi una promozione più mirata, anche mediante la realizzazione di pubblicazioni e siti web dedicati”».
La delibera prevede due massimali di aiuto: 15mila euro per le aziende che si presentano singolarmente e 40mila euro per associazioni, consorzi e aziende che scelgono di partecipare insieme. I costi rimborsabili ammessi sono: spese di iscrizione e per pubblicazioni e siti web connessi all’evento, affitto di locali, stand e loro montaggio e smontaggio. L’aiuto coprirà fino al 100% dei costi ammissibili. «In questo modo – ha aggiunto Elisabetta Falchi – abbiamo voluto dare la possibilità al maggior numero di imprese ad accedere agli aiuti e, col contributo più ingente per chi sceglie la forma associata, spingiamo i nostri produttori a intraprendere percorsi di promozione comune con panieri di prodotti differenti». L’attuazione dell’intervento (da cui è escluso Vinitaly 2017) viene delegata all’agenzia regionale Argea, che provvederà alla preparazione del bando, alla ricezione e all’istruttoria delle domande di aiuto e all’erogazione per i beneficiari.
Ulteriori 56mila e 500 euro vengono destinati dalla Giunta all’agenzia Laore per attività di informazione in merito ai prodotti agroalimentari, per l’organizzazione del concorso “Grenaches du monde” a febbraio 2017 e per tutte le ulteriori iniziative finalizzate alla migliore riuscita dell’evento (come speciali sui media regionali) e al coinvolgimento dei territori. Primo tra questi appuntamenti di avvicinamento al “Grenaches” sarà l’incontro che il prossimo 8 novembre, a Jerzu, riunirà i rappresentanti di consorzi e associazioni di tutela di Francia, Spagna e Italia su invito dell’Assessorato dell’Agricoltura, dell’agenzia Laore e del Consorzio di tutela del Cannonau di Sardegna.

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