21 December, 2025

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Sull’approvazione della legge che riforma Area, interviene anche il gruppo consiliare di Sinistra Ecologia Libertà.

«La legge delinea un nuovo assetto organizzativo dell’ente e prova a intervenire sull’annoso problema dell’edilizia sociale, alla quale abbiamo contribuito proponendo alcuni correttivi. In particolare sono stati raggiunti due obiettivi – si legge in una nota del gruppo consiliare di Sinistra Ecologia Libertà -. Il primo relativo al fatto che l’organizzazione resta al livello provinciale, mantenendo il decentramento dei servizi. Il secondo obiettivo è quello di vincolare Area a pubblicare bandi semestrali con la finalità di concedere immobili a tassi agevolati ai giovani sino ai 40 anni per incentivare lo sviluppo di attività produttive, imprenditoriali e commerciali.»

«Grazie a SEL – afferma il segretario regionale Luca Pizzuto –  continua la difesa dei servizi territoriali e si cerca di mettere in campo strumenti contro la povertà e la disoccupazione, in questo caso concedendo centinaia di immobili a tasso agevolato ai giovani sotto i 40 anni. Crediamo che tanto ancora si possa fare per la Sardegna e per i sardi e per questo ci batteremo a portare il nostro pensiero in ogni provvedimento legislativo e in ogni azione di governo.»

Pizzuto-Pigliaru

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«La riforma di Area, approvata oggi dal Consiglio regionale dopo dieci anni dalla precedente, interviene in un importante Ente già risanato dal punto di vista finanziario e amministrativo. Permetterà, grazie a una formula innovativa, di coniugare l’efficienza amministrativa con il decentramento territoriale e la partecipazione». Lo ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, a chiusura dei lavori nell’Aula di via Roma. «La legge approvata oggi si inserisce nel processo riformatore portato avanti da questa Giunta – ha concluso il presidente Pigliaru -, un processo che continua e che oggi ci permette di mettere ordine anche in questo settore».

«Anche in questo caso è stato eliminato il consiglio d’amministrazione a favore di un amministratore unico, ma non ci saranno centralizzazioni perché i servizi a cittadini e imprese sono rimasti territorializzati – ha spiegato l’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda -.
Abbiamo inoltre istituito un importante organo di partecipazione degli enti locali e delle associazioni di categoria, cioè i rappresentanti degli inquilini: sarà il Cres, Comitato regionale di edilizia sociale, infatti, a curare la proposta del programma annuale degli interventi di Area. L’edilizia residenziale pubblica ha uno spazio di grande rilievo nel lavoro di questa Giunta, che con un investimento di 40 milioni di euro ed agendo su oltre 1.000 alloggi – ha concluso l’assessore Maninchedda – ha portato avanti in due anni un imponente piano di interventi.»

Paolo Maninchedda 12 copia

Francesco Pigliaru 361

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La gestione del sistema sanitario è sempre motivo di grande scontro tra le forze politiche. In questi giorni uno degli argomenti al centro del confronto è la scelta del manager della Asl unica. Tra i maggiori oppositori in Consiglio regionale c”è il gruppo dei Riformatori sardi che anche oggi, tramite il consigliere Michele Cossa, sferra un nuovo durissimo attacco alla maggioranza di centrosinistra.

«Siamo alle comiche finali sulla sanità – attacca Michele Cossa -. L’assessore della Sanità e il centrosinistra che inceneriscono due loro candidati senza colpo ferire, Moirano che prima non accetta, poi ci ripensa. Insomma, siamo al 21 settembre e ancora la Giunta dilettantesca di Pigliaru non ha dato alla sanità i suoi manager. E gran parte della responsabilità è di un assessore, Luigi Arru, che in due anni e mezzo di governo ha collezionato soltanto figuracce, portando alle stelle i conti della sanità.»

«Un assessore talmente incapace – dice ancora Cossa – che c’è voluto il plenipotenziario di Renzi, Luca Lotti, per risolvere la questione del supermanager. Se un assessore e una Giunta regionale hanno bisogno della balia anche per nomine che sono di loro esclusiva competenza  allora c’è davvero di che preoccuparsi. Speriamo solo che questa esperienza di centrosinistra finisca al più presto: la Sardegna si merita ben altro.»

 

Michele Cossa

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Battute iniziali a Cagliari della settima edizione di Nues, il festival dei comics e dei cartoni del Mediterraneo targato Centro Internazionale del fumetto in programma fino al 25 novembre nel capoluogo sardo, con una tappa a Seui, più un’appendice nei primi giorni di dicembre a Norbello. Venerdì 23 e sabato 24 settembre il fitto cartellone di presentazioni editoriali, mostre, incontri con autori e altre iniziative, quest’anno racchiusi sotto il filo conduttore “Sulle ali dell’immaginario”, prende il via con la sezione tematica “Immaginaria_mente”: due intense giornate di eventi sul tema dell’immaginario in relazione alla salute mentale realizzate in collaborazione con l’ASARP (Associazione Sarda Attuazione Riforma Psichiatrica), la Cooperativa Sociale Il Giardino di Clara, la Cooperativa Sociale Asarp Uno, lo Studio Editoriale Typos, la Scuola Internazionale di Comics di Torino e l’Associazione Terra Battuta.

Si comincia venerdì (23 settembre) alle 18 nello spazio espositivo Terra Battuta (in via San Domenico, 10) con il taglio del nastro della mostra Pazzi per il Fumetto”, in un allestimento curato da Elisabetta Mucelli, le tavole dei fumetti vincitori dell’omonimo concorso promosso dalla Scuola Internazionale dei Comics di Torino con la casa di degenza Villa Iris II, un’iniziativa che, a cinque anni di distanza, produce ancora i suoi frutti e ha portato alla realizzazione di quattro albi di grande interesse e notevole risultato. Presenta il progetto il curatore Manfredi Toraldo, sceneggiatore e docente della scuola di comics torinese, tuttora impegnata a Villa Iris II in una serie di workshop volti ad approfondire il linguaggio del fumetto per gli operatori sanitari che vogliano tentare un utilizzo terapeutico della “nona arte”.

La scaletta di appuntamenti dell’indomani (sabato 24 settembre) prende il via la mattina, alle 10.30 nell’Aula Magna del Liceo Linguistico, Umanistico, Economico Sociale Eleonora D’Arborea (in via Carboni Boy, 1), con un incontro con Alberta Basaglia. La psicologa, responsabile del Servizio partecipazione giovanile e Cultura di pace del comune di Venezia, presenta due libri: il primo è Le nuvole di Picasso (Feltrinelli – 2013), in cui racconta la storia di suo padre, lo psichiatra Franco Basaglia, promotore della legge 180 del 1978, che lavorò per la chiusura dei manicomi, sulla regolamentazione del trattamento sanitario obbligatorio e sulla riforma della medicina psichiatrica. Nel volume hanno preso forma le parole per cercare di rispondere a quei tanti perché e per raccontare scampoli di vita della bambina che è stata dentro a quella rivoluzione; il secondo è Ma 6 Matto?, volume che nasce da uno dei laboratori di cittadinanza promossi nelle scuole dall’Assessorato alle Politiche giovanili e pace del Comune di Venezia e dalla Fondazione Franco e Franca Basaglia.

La mattinata si chiude con un secondo intervento di Manfredi Toraldo sul progetto “Pazzi per il fumetto”. Partecipano all’incontro Gisella Trincas, presidente dell’ASARP, e Bepi Vigna, direttore artistico del festival Nues.

La sera, alle 18.00, ci si trasferisce alla Comunità Terapeutica Franca Ongaro Basaglia (in piazza San Giacomo, 7) per un nuovo incontro con Alberta Basaglia e la presentazione del libro Le nuvole di Picasso. A seguire (alle 19.00), la presentazione del libroSlegalo! (Edizioni Becco Giallo, 2015), un lavoro che dimostra come, nonostante la rivoluzione culturale del movimento legato a Franco Basaglia, la pratica della contenzione – il gesto di legare una persona, spesso associato alla somministrazione di psicofarmaci in una concezione del malato come insieme di sinapsi da aggiustare – sia ancora molto diffusa. Ne parlano l’autrice, la psichiatra Giovanna Del Giudice e la curatrice del volume, la psicoterapeuta Anna Poma.

Chiusura di serata alle 20.30 con la visione diRoba da matti (’80), il film del 2011 del regista cagliaritano Enrico Pitzianti che racconta la storia e la vita di Casamatta, la Comunità aperta dall’Associazione dei familiari ASARP nel 1995 e che ospita 8 persone con problemi di salute mentale in cura presso i Centri di Salute Mentale della ASL n. 8. Il docu-film testimonia la difficile applicazione della Legge Basaglia in Sardegna e le varie tribolazioni che l’Associazione ha dovuto affrontare a causa dei tanti pregiudizi ancora esistenti sul progetto di convivenza ispirato ai valori di civiltà della legge 180. La visione del lungometraggio è accompagnata dall’intervento del regista, della presidente dell’ASARP Gisella Trincas e di alcuni sui protagonisti.

Alberta Basaglia Nues 2016 - Sulle ali dell'immaginario (illustrazione Andrea Serio) m Manfredi Toraldo Enrico Pitzianti sul set del film Roba da mattiMa 6 matto

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Barbara Pala e Antonella Tedde sono le due titolari del laboratorio di moda sartoriale “LABPLATDD” di Macomer che ha vinto il concorso nazionale “Young Italian Taylors” organizzato da Confartigianato Moda e destinato alle sartorie under 40. Con le loro creazioni, parteciperanno a Milano alla “Fashion Week” in programma dal 23 al 25 settembre, manifestazione di livello mondiale che ogni anno ospita 30mila visitatori e compratori con un giro d’affari di oltre 50 milioni di euro.

Le due stiliste sarde, esporranno all’interno di APART, una “tre giorni” di eventi che offrirà a stampa e buyer una selezione di brand di ricerca, lusso ed alto artigianato, selezionati da un gruppo di professionisti esperti di moda.

Alla fine della kermesse milanese una giuria selezionerà alcune sartorie che potranno partecipare a un evento a Dubai, all’inizio di ottobre, e successivamente a Los Angeles, ospiti nello show-room di Alto italiano.

«Il riconoscimento a queste due artigiane ha un valore triplo – afferma Maria Carmela Folchetti, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – perché operano in un contesto economico molto difficile, perché hanno scelto di tornare in Sardegna quando in tanti vorrebbero andare via e perché essendo donne imprenditrici devono moltiplicare le loro forze per conciliare lavoro e famiglia.»

«Questo premio è la dimostrazione tangibile che, nonostante tutte le difficoltà che la Sardegna affronta, la voglia di fare impresa e di confrontarsi con il mondo e i mercati, è ancora fortissima – commenta Giuseppe Pireddu, presidente di Confartigianato Nuoro-Ogliastra – c’è un tessuto produttivo che lavora ogni giorno tra tante difficoltà e non ha alcuna intenzione di arrendersi.»

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Sindaci ed amministratori dei 7 comuni del Sulcis Iglesiente interessati alla vertenza Ati-Ifras si sono riuniti questa mattina nella sala riunioni della Torre civica di Carbonia, su sollecitazione del primo cittadino di Carbonia, Paola Massidda, per affrontare i problemi legati alla prosecuzione della collaborazione con i lavoratori ATI-IfrasAll’incontro hanno partecipato anche gli archeologi responsabili dei cantieri archeologici. Dopo un approfondito esame delle problematiche che interessano 250 lavoratori nel Sulcis Iglesiente, 550 nei 101 comuni sardi complessivamente coinvolti nei cantieri archeologici, come nei cantieri verdi ed edili, la riunione si è conclusa con la sottoscrizione di una lettera aperta al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, firmata da tutti i presenti, che chiedono di garantire la prosecuzione di questo modello di lavoro virtuoso e produttivo, che ha raggiunto notevoli risultati.

Data l’imminente scadenza della convenzione fra Regione e ATI-Ifras, la preoccupazione concreta dei lavoratori e, conseguentemente, dei loro amministratori, è che questo modello, costruito negli anni, possa subire un periodo di interruzione, che causerebbe seri danni sia al patrimonio archeologico, sia negli altri settori in cui i lavoratori sono stati impiegati con innegabili risultati, come la cura del verde e in generale vari lavori pubblici..

La soluzione proposta è la prosecuzione delle attività finora svolte, senza alcun licenziamento o messa in cassa integrazione dei lavoratori, già formati e dotati di grandi competenze e specializzazioni.

Gli amministratori dei 7 comuni interessati hanno chiesto anche un incontro, in tempi brevi, con il presidente Pigliaru per avviare una discussione costruttiva sul futuro di questi lavoratori e dei cantieri in cui sono impiegati.  

Vediamo ora un’intervista realizzata questa mattina, al termine della riunione, con Angelo Deidda, vicesindaco di Domusnovas.

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Il Consiglio regionale ha approvato stamane la riforma di Area, l’Azienda regionale per l’edilizia abitativa. La seduta si è aperta sotto la presidenza del vice presidente Eugenio Lai. Dopo le formalità di rito, il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con l’art. 8 (Organi dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa) del Testo unificato 110/181/207/A-Riforma dell’Agenzia per l’edilizia abitativa Area.

Subito dopo l’inizio dell’esame dell’art. 8 la seduta è stata sospesa per la verifica sul contenuto dell’emendamento n.54 (Comitati di garanzia e di indirizzo).

Alla ripresa dei lavori, il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha chiesto il voto segreto sull’emendamento all’emendamento n.69 che prevede la soppressione dell’emendamento n.54 con cui vengono istituiti i “Comitati di garanzia e di indirizzo”. Si tratta di organismi territoriali composti da amministratori locali, sindacati e rappresentanti degli inquilini assegnatari, che contribuiscono con funzione consultiva alla pianificazione dell’attività di Area.

Il presidente ha chiarito che prima occorre votare l’emendamento n. 54 e il testo dell’articolo.

Il relatore della legge Antonio Solinas (Pd), sull’ordine dei lavori, ha annunciato il ritiro dell’emendamento all’emendamento n. 69, sottolineando la necessità di un coordinamento unitario del testo.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha ricordato la sua precedente richiesta di voto segreto sull’emendamento all’emendamento n. 69 e di conseguenza, se viene ritirato, la richiesta va attribuita all’emendamento n. 54.

Successivamente è stato messo in votazione il testo dell’articolo, che il Consiglio ha approvato per alzata di mano.

Subito dopo la seduta è stato sospesa perché, in base al regolamento, devono trascorrere almeno 30 minuti dall’inizio della riunione per poter effettuare la prima votazione col sistema elettronico.

Alla ripresa dei lavori è stato messo in votazione l’emendamento n. 54, respinto con 18 voti favorevoli e 33 contrari.

L’Aula ha poi iniziato l’esame dell’art.9 (Amministratore unico). Sull’emendamento n.46, riguardante le modalità di nomina dell’amministratore unico, il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha chiesto lo scrutino segreto; la proposta è stata respinta con 6 voti favorevoli e 45 contrari.

Subito dopo è stato messo in votazione il testo dell’art. 9.

Per dichiarazione di voto, il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha parlato di «organo vitale della legge con cui si realizza l’accorciamento della catena di comando delegando tutto alla Giunta, il vero obiettivo della legge». «Quanto alla figura del direttore generale – ha concluso – deve seguire 377 Comuni e ben 25.000 alloggi; un record italiano, raggiunto con un piccolo risparmio economico che però si pagherà con più inefficienza».

Non essendoci altri iscritti a parlare è stato messo in votazione il testo, che il Consiglio ha approvato.

Voto positivo anche per l’emendamento n.47 che prevede il riferimento al “sistema Regione” ed alla normativa sulla disciplina del personale.

Successivamente è stato approvato il testo dell’art. 10 (Collegio dei Sindaci). All’art. 11 (Comitato regionale per l’edilizia sociale-Cres-Compiti, composizione e funzionamento), approvato, sono state apportate alcune modifiche, contenute negli emendamenti n.67 (Inserimento nel Cres dei sindacati e dei rappresentanti degli inquilini assegnatari), 48 (Composizione del Cres, l’organo consultivo di Area in materia di pianificazione) e 49 (Riconoscimento di un solo rimborso spese ai componenti del Cres).

All’inizio dell’esame dell’art. 12 (Incompatibilità) la seduta è stata sospesa brevemente su richiesta dell’assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda.

Alla ripresa dei lavori, il relatore Antonio Solinas (Pd) ha annunciato il ritiro dell’emendamento n.50 che conteneva un riferimento all’art.9 votato in precedenza.

Subito dopo il Consiglio ha approvato per alzata di mano il testo dell’art. 12.

Sull’art. 13 (Fonti di finanziamento), in sede di discussione generale, il consigliere di Forza Italia Edoardo Tocco ha fatto presente che, a suo avviso, «esiste un contrasto fra il testo del codice contratti pubblici e la legge in discussione perchè, pur riconoscendo il ruolo dei professionisti interni di Area si interviene sui progettisti interni penalizzandoli ingiustamente e determinando un calo dell’offerta di lavoro del sistema pubblico».

Il consigliere del Pd Salvatore Demontis ha definito quello di Tocco «un falso timore, dato che in realtà gli affidamenti esterni non subiranno alcun calo; al massimo il rilievo poteva avere un fondamento se riferito alla prima stesura del testo esaminata dalla commissione ma poi quella parte è stato modificata proprio con un emendamento della maggioranza». Quindi, ha concluso, «la missione di Area non cambia e col testo in esame viene introdotto un limite derogabile solo a certe limitate condizioni».

L’assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda, a nome della Giunta, ha ripreso le argomentazioni del consigliere Demontis, ribadendo che «la legge è coerente con nuovo codice degli appalti e, quanto alle eccezioni sollevate, credo che saranno smentite dai fatti quando saranno bandite le gare per le progettazioni esterne; invito anzi gli ingegneri ad iscriversi all’albo dei fornitori e resto disponibile ad una verifica dell’attività svolta fra pochi mesi, confermando ancora che per noi si tratta si una attività virtuosa».

Al termine dell’intervento dell’assessore è stato messo in votazione il testo dell’art. 13, che il Consiglio ha approvato.

L’Aula ha approvato l’emendamento 51 (primo firmatario Solinas, Pd) all’articolo 14. A seguire è stato votato favorevolmente anche il testo dell’articolo 14.

Sull’articolo 15 l’on. Marco Tedde (Forza Italia) ha detto che «occorre una revisione generale delle politiche sulla casa ma è incivile che siano così pochi gli alloggi pubblici, in Italia appena il 5 per cento delle residenze.  Siamo contrari a questa riforma, comunque, perché è calata dall’alto, accorcia la catena di comando consegnando il potere alla Giunta. E non afferma nel concreto il diritto alla casa, considerando le peculiarità della Sardegna. Siamo  sicuri che questa riforma dovrà essere riformata, purtroppo».

Della stessa opinione l’on. Ignazio Locci (Forza Italia), secondo cui «la Giunta intende trasformare Area sul modello della Asl unica e di Abbanoa. La tendenza chiara è voler creare grandi mostri, pezzo per pezzo. E la testa di questi mostri ce la avete nelle vostre tasche. Combatteremo a viso aperto questo disegno, perché è folle».

Invece per l’on. Gianfranco Congiu (Pds)  “la riforma introduce il principio di territorialità del servizio pubblico per rispondere al bisogno di edilizia residenziale pubblica. Noi siamo contrari agli organismi pletorici ed è per questo che li stiamo eliminando, rispondendo invece con l’ingresso dei sindaci e degli osservatori. Solo per il fatto che stiamo cancellando i consigli di amministrazione dovremmo essere premiati”.

Per l’on. Paolo Maninchedda, assessore ai Lavori pubblici, «Area manterrà un’articolazione territoriale dei servizi ed è davvero difficile definire questa riforma come centralistica. Daremo a un organo partecipativo il diritto di proposta annuale: le vostre accuse sono smentite dai fatti. Vedremo quanto la riforma sarà efficace, dipenderà da come sarà interpretata e applicata».

L’articolo 15 è stato approvato e così anche gli articoli 16, 17, 18.

L’on. Antonio Solinas (Pd) ha poi posto il problema del coordinamento delle norme alla luce di alcuni emendamenti approvati ieri e dell’emendamento 54 appena votato. Pertanto, l’oratore ha invitato l’Aula a un coordinamento del testo normativo come previsto dall’articolo 89 del Regolamento interno del Consiglio. La proposta è stata approvata. 

Il presidente ha messo in votazione il testo della legge e l’Aula l’ha approvato con 33 favorevoli e 16 contrari.

Il presidente ha poi sospeso i lavori per la conferenza dei capigruppo.

Alla ripresa dei lavori, il presidente Lai ha annunciato, ai sensi dell’articolo 102 del Regolamento, la presentazione della proposta di legge n. 363 “Trattamento del personale comandato presso i gruppi consiliari”.

Non essendoci iscritti a parlare, l’Aula ha votato il passaggio agli articoli. Successivamente, sono stati approvati i due articoli del provvedimento per alzata di mano e, all’unanimità (39 voti su 39 votanti), il testo finale della legge. La norma esplicita la misura dell’indennità spettante al personale comandato dei gruppi consiliari fissandola in 54 ore mensili di lavoro straordinario.

Il presidente Lai ha quindi annunciato la presentazione di un ordine del giorno unitario sulla chiusura delle scuole elementari e medie di Goni e l’accorpamento con quelle di San Basilio.

Il documento impegna la Giunta regionale e l’assessore alla Pubblica Istruzione a «intervenire nelle sedi competenti e ad adottare ogni misura necessaria affinché il Pes (Punto di erogazione del servizio) della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado del comune di Goni rimanga aperto e venga scongiurato il previsto accorpamento».

Posto in votazione, l’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità.

Il presidente Lai ha quindi dichiarato chiusa la seduta e convocato il Consiglio per mercoledì 28 settembre alle ore 10.00.

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Il marchio Gucci non ha certo bisogno di presentazioni. Nato nel 1921 ad opera del fondatore Guccio Gucci è diventato negli anni uno dei marchi più conosciuti al mondo per i suoi prodotti di lusso. Oggi controllata da un gruppo straniero non ha perso l’italianità nella realizzazione dei suoi prodotti. La mente del gruppo resta in Italia dove ha un po’ di sedi in varie città. 

E proprio per quelle sedi è alla ricerca di varie professionalità.

Solo in Italia sono una sessantina le posizioni aperte tra sviluppo prodotto, comunicazione, logistica, produzione artigianale, creatività… quindi vari tipi di incarichi che possono interessare tanti giovani con competenze diverse. Ma è possibile partecipare anche…

L’articolo completo è consultabile nel sito http://www.diariolavoro.it/lavoro_gucci.html .

Gucci

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Nella seduta di ieri il Consiglio regionale ha approvato sette articoli del Testo Unificato sulle “Norme in materia di edilizia sociale e riforma dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa”La seduta si è aperta sotto la presidenza del vice presidente Eugenio Lai. Dopo le formalità di rito, alcuni consiglieri hanno preso la parola “sull’ordine dei lavori”.

Il capogruppo di Cps Piefranco Zanchetta ha richiamato l’attenzione del Consiglio sulla giornata di domani che, ha affermato, «sarà cruciale per conoscere il destino del quotidiano La Nuova Sardegna perché, come ha ricordato lo stesso presidente Ganau, la proprietà del giornale comunicherà le proprie decisioni sulla cessione o sull’affitto della testata regionale, due percorsi che devono essere chiariti con la massima trasparenza anche, come è già accaduto sia nel 1980 che nel 2012, con ordini del giorno unitari del Consiglio che esprimano la preoccupazione della politica sarda per la salvaguardia del pluralismo dell’informazione».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, invece, ha segnalato che i cittadini del comune di Goni «stanno manifestando contro la chiusura del plesso scolastico locale, una questione gravissima ed emblematica delle difficoltà di tanti piccoli centri della Sardegna; è opportuno quindi che i capigruppo ricevano una delegazione di amministratori del Comune di Goni».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha auspicato che «non passi inosservato l’intervento del collega Zanchetta, perché si tratta di un problema di gravità rilevante; la Nuova sta per essere ceduta e questo oggettivamente incide sulla libertà di informazione in Sardegna». «Purtroppo – ha lamentato – non si sente la voce della Giunta regionale, non se ne conosce la posizione ed un preoccupante silenzio pesa su dinamiche e soggetti coinvolti nella vicenda; rivolgo quindi un appello al presidente della Regione perchè intervenga con urgenza».

Il capogruppo di Sel Daniele Cocco ha chiesto una breve sospensione della seduta, per poter tenere una riunione della conferenza dei capigruppo ed organizzare al meglio i lavori.

Il presidente Lai ha accolto la richiesta, sospendendo la seduta. Alla ripresa dei lavori, il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con la discussione degli articoli e degli emendamenti al Testo unificato 110/181/207/A-Riforma dell’Agenzia per l’edilizia abitativa Area.

Il Consiglio ha approvato per alzata di mano l’art. 1. Sull’art. 2, dopo l’intervento della commissione e della Giunta che hanno espresso il parere sugli emendamenti presentati, è iniziata la discussione generale.

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha parlato di «un articolo importante perché individua funzioni della Regione su una materia delicata come quella dell’edilizia sociale che, in Italia come in altre Regione, presenta un panorama molto diverso da quello in discussione». «In Italia – ha ricordato Tedde – siamo all’ultimo posto in Europa con un fabbisogno di 1.8 milioni di alloggi ed una disponibilità di appena 700.000; inoltre, in altre Regioni, si è scelto di operare con strumenti più autonomi ed un taglio imprenditoriale aperti al mondo delle aziende anche se sotto il controllo pubblico». «Il modello sardo che si sta proponendo – ha aggiunto Tedde – va invece in direzione opposta perché mette il sistema interamente sotto il controllo della mano pubblica, secondo una logica di concentrazione dipendente dalla politica che da nessuna parte assicura buoni risultati, una grave anomalia che, oltretutto, sottovaluta la specificità della Sardegna».

Il consigliere di Sel Luca Pizzuto ha ribadito la disponibilità del suo gruppo «a lavorare per riforma organizzativa nel settore dell’edilizia popolare ma, a nostro giudizio, è necessario introdurre organismi di partecipazione dei cittadini, non in termine di legalità ma di conoscenza della realtà del servizio, anche nell’ottica di una riorganizzazione che comporta un obiettivo accentramento del governo dell’ente».

Il consigliere di Forza Italia Ignazio Locci, rivolgendosi ai colleghi della maggioranza, ha criticato «il cambio di rotta che ha portato ad una vera provocazione politica a danno delle classi più deboli che chiedono più case e meno burocrazia, mentre con questa legge si registra una preoccupante lontananza dalla realtà ed una scarsa trasparenza e si alimentano soprusi burocratici e aumento dei costi per gli inquilini». «Questo sistema ci piace poco – ha aggiunto Locci – perché appartiene al passato e le rassicurazioni dell’assessore Paolo Maninchedda non ci convincono perché, al contrario, emerge il disegno molto chiaro che tende ad annullare la funzione sociale di Area, e con essa un servizio reale vicino ai cittadini, replicando sotto altre forme il modello di Abbanoa e della sanità, quello di governare dal centro sulla testa dei sardi, facendo venir meno lo stesso patto sociale fra Regione, Area e cittadini».

Il presidente della commissione Lavori pubblici Antonio Solinas (Pd), su delega del capogruppo, ha invitato i colleghi della minoranza «a superare i confini del ruolo istituzionale, perché in realtà la riforma vuole sburocratizzare senza smobilitare dai territorio, tagliando i consigli di amministrazione per garantire più efficienza». «In commissione – ha spiegato ancora Solinas – si è concordato di dare vita ad un unico ente regionale fermo restando che comunque, all’interno, resterà una organizzazione territoriale nel cui ambito i direttori di servizio in sede locale resteranno i primi interlocutori dei cittadini». «Per quanto riguarda lo stato del patrimonio edilizio – ha concluso – è vero che manca la manutenzione che sarebbe necessaria ed è proprio per questo che si sta cercando di accelerare questi processi; nessuno vuole penalizzare i cittadini, anzi si vuole dare un servizio migliore».

Dopo l’onorevole Solinas è intervenuto  l’on. Edoardo Tocco (Forza Italia), che ha detto: «L’edilizia sociale è il nervo della popolazione e Area spesso ha registrato conflitti e problematiche sulla progettazione e sulla realizzazione dei progetti di edilizia abitativa. E si registra una certa confusione con gli uffici comunali deputati a occuparsi di edilizia popolare e dell’assegnazione degli alloggi. Potrei portare gli esempi delle zone popolari di Cagliari, dove Area non realizza le ristrutturazioni e i cittadini non sanno a chi rivolgersi. Agli uffici bisogna dare indicazioni precise, che invece mancano. Questi sono i temi che la commissione avrebbe dovuto affrontare, evitando di portarli in Aula».

Per l’Udc ha preso la parola l’on. Gianni Tatti, secondo cui «il provvedimento, così come proposto, danneggia un intero settore produttivo come quello tecnico. E’ un atto controproducente questa legge: ben vengano le riforme, senza mascherare dietro questo termine come l’ennesimo tentativo di prendere la pubblica amministrazione con uno stipendificio. Questo si evince dalla lettura dell’articolo 13: è inutile nascondersi dietro un dito».  

Per l’assessore ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, «è stato già chiarito all’Ordine degli ingegneri e degli architetti di Cagliari che riconoscere ad Area il costo degli appalti delegati è assolutamente nella norma; già accade ai Comuni e ai consorzi di bonifica. Vi invito a verificare come sta funzionando il nostro nuovo albo fornitori della Regione. Oggi Area amministra 25 mila alloggi ma non è del tutto insufficiente. Deve migliorare il rapporto con i suoi utenti: occorre investire in personale e in procedura. Ma in due anni questa Giunta ha stanziato 40 milioni di euro per risanare oltre mille alloggi. Si poteva fare di più ma prima non è stato fatto. Abbiamo generato 29 appalti che sono stati vinti per il 90 per cento da imprese sarde». Per l’esponente della Giunta «è necessaria la riforma della legge 13».

Per l’on. Salvatore Demontis (Pd) «l’assessore Maninchedda sa difendersi benissimo da solo e io parlerò del perché le critiche dell’opposizione sono infondate. Non capisco perché un ente pubblico economico non possa funzionare come un spa: si tratta solo di individuare una buona qualità del management. La struttura dell’ente è però ben disegnata da questo disegno di legge».

L’emendamento 15 è stato respinto. Così il 14. Approvato, con il voto segreto richiesto dal capogruppo di Forza Italia, on. Pietro Pittalis, l’emendamento 52 (Pizzuto e più) che aveva ricevuto il parere contrario della Giunta e della commissione.

L’emendamento (27 voti favorevoli su 47 votanti) prevede un ruolo per «i comitati di garanzia e di indirizzo di cui all’articolo 5 bis della presente legge» al posto del sistema delle autonomie locali e delle organizzazioni maggiormente rappresentative di interessi nel campo dell’edilizia sociale.

Dopo il voto l’assessore Maninchedda ha chiesto una breve sospensione dei lavori. Alla ripresa dei lavori l’Aula ha approvato con 31 favorevoli e 18 contrari l’emendamento n. 44 (Solinas A. e più) che sostituisce il comma 6 dell’articolo 2 e che prevede che la commissione consiliare esprima il parere entro 30 giorni dalla trasmissione delle proposte del Cres sui piani attuativi annuali e pluriennali.

Posto in votazione è stato approvato, dunque, il testo dell’articolo 2 (Funzioni della Regione) ed è stato invece respinto (45 no  a 3 sì) l’emendamento aggiuntivo n. 16 (Busia).

Il presidente di turno dell’Assemblea, Eugenio Lai (Sel), ha quindi aperto la discussione sul testo e egli emendamenti all’articolo 3 (Funzioni delle autonomie locali) e non essendoci iscritti a parlare si è proceduto con la votazione (invito al ritiro della commissione e della Giunta) dell’emendamento n. 17 (Busia) che non è stato approvato con 48 contrari e un solo favorevole. Posto il votazione il testo dell’articolo 3 è stato  approvato con 33 sì e 16 contrari.

Aperta la discussione sull’articolo 4 (Osservatorio regionale sulla condizione abitativa – ORECA) il relatore della maggioranza Antonio Solinas (Pd) ha invitato al ritiro la presentatrice dell’emendamento n. 18 (Busia) ed ha espresso parere favorevole all’emendamento n. 45 (Solinas A. e più). La Giunta ha dichiarato parere conforme e l’Aula ha prima respinto l’emendamento n. 18 (46 no e 1 sì) e poi ha dato via libera al testo dell’articolo 4 (32 favorevoli e 16 contrari). Tra le due votazioni il capogruppo del Misto, Fabrizio Anedda, ha domandato al presidente di Lai di invitare l’assessore Maninchedda ad esimersi dal dare indicazioni di voto e il consigliere di Fi, Stefano Tunis, ha chiesto con tono polemico se l’invito riguardasse anche il presidente Pigliaru e l’assessore Paci, entrambi presenti in Aula.

Posto in votazione è stato dunque approvato l’emendamento aggiuntivo n. 45 (Solinas A. e più) che al comma 6 dell’articolo 4, dopo le parole «provvede alla definizione» aggiunge «dell’organizzazione».

Dichiarato decaduto l’emendamento n. 24 si è passati alla discussione dell’articolo 5 (Azienda regionale per l’edilizia abitativa – AREA) e il presidente ha comunicato che lo spostamento dell’emendamento aggiuntivo n. 5 (Orrù) all’articolo 15 e dell’emendamento 54 (Pizzuto e più) all’articolo 8. Il consigliere Orrù ha dunque comunicato il ritiro dell’emendamento n. 5 ed il relatore di maggioranza Antonio Solinas (Pd) ha dichiarato parere contrario all’emendamento n. 36 (Rubiu e più); favorevole all’emendamento n. 66 (Solinas A. e più); contrario al n. 37 (Rubiu e più) e al n. 35 (Rubiu e più), favorevole all’emendamento n. 68 (Giunta regionale) che emenda il n. 53 (Pizzuto e più).

L’assessore Maninchedda ha dichiarato parere conforme a quello della commissione ed ha ricordato che il regolamento consiliare consente alla Giunta l’espressione del parere in sede di votazione in Aula.

Il Consiglio non ha dunque approvato l’emendamento n.36 ed ha approvato (31 sì e 18 no)  il n. 66 che al comma 3 sopprime le parole «ed esercita inoltre le competenze in materia di edilizia attribuite esplicitamente dalla Giunta regionale».  L’approvazione ha comportato la decadenza dell’emendamento n. 37 e si è proceduto con l’approvazione (32 sì e 12 no) del testo dell’articolo 5. Respinto l’emendamento aggiuntivo n. 35 l’Aula con 31 favorevoli e 16 contrari ha approvato la proposta di modifica della Giunta (emendamento 68) all’emendamento n. 53, approvato con 35 sì e 12 no.  Respinto l’aggiuntivo n. 53 si è passati all’articolo 6 (Funzioni e attività di Area), il consigliere Orrù (Psd’Az) ha confermato il ritiro degli emendamenti a sua firma e il relatore di maggioranza, Antonio Solinas (Pd) ha dichiarato parere contrario a tutti gli emendamenti presentati all’articolo 6. La Giunta si è detta conforme al parere della commissione e il presidente Lai ha dichiarato inammissibili l’emendamento n. 19 (Busia) ed ha respinto con successive e distinte votazioni gli emendamenti n. 41, 40, 57, 58, 59, 60, 61 e 62 ed ha invece approvato con 32 favorevoli e 16 contrari il testo dell’articolo 6.

Il relatore Antonio Solinas, seguito dall’assessore Maninchedda, ha modificato il parere all’aggiuntivo n. 55 (Pizzuto e più) e l’Aula ha respinto il n. 38 (Rubiu e più) e il n. 63 (Tocco e più) ed ha approvato il n. 55 che inserisce il comma 3 bis che stabilisce che Area ogni sei mesi debba pubblicare un bando pubblico relativo ad immobili ad uso commerciale destinati ai giovani sotto i 40 anni.

Nella discussione sull’articolo 7 (Statuto, regolamenti e carta dei servizi) il relatore Antonio Solinas ha invitato al ritiro la presentatrice degli emendamenti n. 20, 21 e 22 (Busia) che sono stati tutti respinti con distinte e successive votazioni mentre il Consiglio ha approvato con 29 favorevoli e 17 contrari il testo dell’articolo 7.

Il presidente del’Assemblea ha quindi dichiarato conclusi i lavori ed ha annunciato la convocazione dell’Aula per oggi (mercoledì 21 settembre) alle 10.30.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

 

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«Lo stabilimento Alcoa è solo l’ultimo caso della fine di un’era, con il gigante rimasto in Sardegna finché si sono assicurati prezzi calmierati sull’energia.»

Il capogruppo Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, interviene oggi sulla crisi industriale che, nel Sulcis Iglesiente, si riflette sull’emergenza lavoro. «Un territorio diventato ormai la terra dei cassintegrati, della mobilità che si allunga all’infinito, dei disoccupati – sottolinea Gianluigi Rubiu -. Un vero e proprio dramma sociale. A certificare il declino le ultime cifre, con il Sulcis che ha smarrito per strada – dal 2009 sino al giorno d’oggi – 560 milioni di fatturato, l’export crollato del 68 per cento e la perdita di 3500 posti di lavoro. Il territorio si sente tradito da promesse e impegni disattesi. L’area industriale di Portovesme è il simbolo del collasso, una desertificazione industriale senza precedenti che si è tradotta nella perdita inevitabile di posti di lavoro.»

«Ci sono poi diverse vertenze irrisolte, con le tante incognite legate al futuro delle aziende e dei lavoratori. Occorre rivedere i piani per il Sulcis. Non è pensabile continuare di questo passo. La scorsa settimana il summit su Alcoa si è concluso con l’ennesimo impegno, destinato a cadere nel vuoto senza un’azione incisiva. La giunta regionale – conclude Gianluigi Rubiu – deve pensare a rivedere la programmazione economica sul territorio garantendo la riconversione delle fabbriche e la ricollocazione dei lavoratori negli stabilimenti.»

Gianluigi Rubiu 86 copia