22 December, 2025

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Il ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, in collaborazione con l’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, promuove un’indagine per conoscere l’approccio delle aziende italiane nei confronti del cambiamento climatico e per comprendere quali siano le dinamiche effettivamente capaci di spingere le aziende verso iniziative di mitigazione o adattamento.

L’indagine si colloca nel quadro della Lima-Paris Action Agenda (Global Climate Action Agenda), iniziativa delle Nazioni Unite finalizzata a catalizzare i tanti interventi sui cambiamenti climatici.

Il questionario, il cui tempo stimato per la compilazione è di 15 minuti, si trova sul sito del ministero dell’Ambiente.

Si compone di 6 sezioni:

1) Comprensione dei cambiamenti climatici e internalizzazione della tutela ambientale

2) Iniziative di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico

3) Motivazioni e barriere

4) Strategia aziendale ed esposizione ai rischi ambientali

5) Anagrafica

6) Scheda raccolta Buone pratiche

I dati raccolti nelle sezioni 1-5 saranno pubblicati in forma aggregata, mentre le informazioni della sezione 6 potranno essere citate come buone pratiche.

Le risposte consentiranno di creare un database che faciliterà l’adesione dell’Italia ai programmi internazionali e iniziative di cooperazione.

«Il comune di Carbonia e l’Anci Sardegna – dice Gian Luca Lai, assessore al Territorio e all’Ambiente del comune di Carbonia – invitano le aziende del territorio a partecipare alla rilevazione.»

Gian Luca Lai 1

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Per il terzo anno consecutivo Tirrenia sarà Gold Sponsor della Dinamo Sassari. La Compagnia del Gruppo Onorato Armatori supporterà la squadra di basket sassarese, ormai diventata un simbolo della Sardegna, nelle grandi sfide che la attendono nella prossima stagione, che si preannuncia emozionante e ricca di novità.

Tirrenia prosegue così il percorso intrapreso con la Dinamo due anni fa, assicurando il massimo sostegno alla squadra, alla città di Sassari e a tutta l’Isola, per un’altra grande avventura sui parquet di tutta Italia ed Europa.

Primo appuntamento per i ragazzi di Federico Pasquini sarà il Torneo Internazionale Tirrenia, in programma ad Olbia oggi e domani. A sfidarsi sul parquet del GeoPalace tre squadre italiane e un top club europeo: insieme ai giganti biancoblu, si contenderanno il trofeo la Sidigas Avellino allenata da Pino Sacripanti, reduce dall’incredibile stagione dello scorso anno che ha proiettato gli irpini fino alla semifinale scudetto, la Juve Caserta, ripartita con entusiasmo dopo la salvezza conquistata all’ultima giornata e gli israeliani dell’Hapoel Gerusalemme guidati da Simone Pianigiani.

«Tirrenia e il Gruppo Onorato Armatori, considerano un vero e proprio privilegio associare il proprio nome a un Trofeo che vede scendere in campo quattro squadre di grande qualità – ha dichiarato il presidente di Tirrenia, Pietro Manunta. Alla Dinamo ci lega un rapporto pluriennale, cui teniamo in modo particolare. Tirrenia è fiera di partecipare, anche quest’anno, alla meravigliosa avventura di una squadra, che per impegno, professionalità e sportività continua a rappresentare un grande motivo di orgoglio per il meraviglioso popolo sardo in tutta Italia.»

Federico Pasquini 1 copia

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A partire da lunedì 5 settembre 2016, gli uffici sino ad ora ubicati nella Sede provinciale di via Fertilia n. 40 a Carbonia, saranno operativi al piano terra della sede di via Mazzini n. 39, sempre a Carbonia.

«Tale trasferimento – si legge in una breve nota della provincia Sud Sardegna, gestione stralcio dell’ex provincia di Carbonia Iglesias – risponde all’esigenza di efficientamento dei servizi e di razionalizzazione degli spazi.»

Sede Provincia Carbonia

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«Erano anni che non assistevamo a questo terribile spettacolo. Ringraziamo i vigili del  Fuoco, i volontari della Protezione Civile, l’Ente Foreste, il Corpo forestale dello Stato, il Corpo forestale di vigilanza ambientale, la Capitaneria, il comune di La Maddalena, il personale del Parco, i barracelli e tutti coloro che sono intervenuti».

Queste le parole del presidente Giuseppe Bonanno in merito al gravissimo incendio – si suppone doloso – che si è sviluppato nella zona dell’Isuleddu, nei pressi della spiaggia di Capocchia du Purpu (Testa del Polpo) e che ha seminato il panico tra i bagnanti e tra i cittadini di La Maddalena per un’ora circa. Attimi concitati in cui si è temuto il peggio ma per fortuna la macchina dei soccorsi è intervenuta tempestivamente: a spegnere le fiamme, infatti, sono intervenuti due canadair e un elicottero dei vigili del fuoco che a più riprese sono riusciti a fermare l’incendio. Iniziate subito le bonifiche dell’area da parte dei volontari della Protezione civile e degli Enti preposti.»

«Ora  – aggiunge Bonanno – va subito chiarita la dinamica dell’accaduto e dato un segnale forte. Chiederò un incontro urgente con il CTA (Coordinamento Territoriale per l’Ambiente) per definire nuove strategie di sorveglianza del territorio. Non ci può essere impunità per chi brucia il futuro di noi tutti.»

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Il sindaco di Villamassargia, Debora Porrà, ha inviato una lettera aperta al ministro della Sanità Beatrice Lorenzin, sul progetto informativo del Piano nazionale per la fertilità: campagna di comunicazione e “Fertility day”. Riportiamo il testo integrale.

Questa lettera a Lei cordialmente indirizzata, ministra Beatrice Lorenzin, nasce per assolvere un dovere morale che sento come rappresentante dei miei concittadini del comune di Villamassargia, senza alcuna distinzione di genere, a proposito del tema in oggetto. Sono una sindaca di 33 anni e finora nella mia vita, in ordine cronologico ma non di importanza, ho conseguito un titolo di studio accademico, ho un lavoro e sono madre di una bambina di 4 anni. Mia figlia si chiama Rossa, proprio come uno dei tre colori che porto sul petto quando indosso la fascia ufficiale, in cui ho sempre creduto e di cui ho un profondo rispetto, al punto di scegliere di diventarne servitrice per la durata del mio mandato di amministratore pubblico.

Le scrivo, gentile ministra Lorenzin, per farLe sentire la voce di un popolo che ha tanti bisogni, tra cui quello di essere capito e riconoscersi nei discorsi di chi governa. Le parole sono sempre importanti, poiché se nei piani ministeriali esprimono premessa ed efficacia di misure che poi diventano reali, nelle campagne di comunicazione, poi, hanno il potere di veicolare messaggi di progresso o regressione. Ad esempio, nel Sulcis Iglesiente, le guardie mediche verranno ridotte, gli ospedali chiudono e con essi i reparti di maternità, come quello della vicina città di Iglesias. Ma la riduzione dei servizi sanitari sul nostro territorio, che viene imposta senza che i cittadini e gli Enti locali abbiano strumenti concreti per impedirlo, viene chiamata razionalizzazione. Ottima la parola, pessimo il significato che peggiora la qualità della vita delle persone. Tra gli obiettivi del mio mandato amministrativo c’è l’apertura di un asilo nido comunale, visto che attualmente dalla nascita ai 3 anni non esistono servizi dedicati nel nostro comune. Dopo un anno di ricerche in lungo e in largo, è stato appurato che oggi non ci sono risorse né statali né regionali per finanziarne sia le opere che la gestione. Faremo tutto con gli esigui fondi di bilancio, ma lo faremo perché in gioco c’è la qualità della vita della nostra comunità e la sua economia. Le mamme e i papà di Villamassargia, a prescindere dalla loro età, incontrano tutti gli stessi problemi di conciliazione fra i tempi familiari e quelli lavorativi. Quando il lavoro c’è. E se non si forniscono questi servizi di supporto al lavoro si deve rinunciare, il lavoro si ridimensiona e con esso si mortifica la capacità produttiva di uomini e donne, insieme alla fiducia nel futuro. Quando il lavoro non c’è, diventare genitori comporta ulteriori difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro, da un lato, ed estreme difficoltà da parte dell’Ente comunale a dare sostegno per via dell’esiguità degli strumenti a disposizione dei servizi sociali.

Per questo, leggere dal Suo Piano nazionale per la fertilità, gentile ministra Lorenzin, frasi del tipo “l’attuale denatalità mette a rischio il welfare“, quando possiamo dimostrare che è vero esattamente il contrario (l’assenza di un welfare adeguato non incoraggia la natalità), oppure “una società che ha scortato le donne fuori di casa, aprendo loro le porte nel mondo del lavoro sospingendole, però, verso ruoli maschili”, “un allontanamento dal desiderio stesso di maternità” e, infine, “la crescita del livello di istruzione per le donne ha avuto come effetto sia il ritardo nella formazione di nuovi nuclei familiari, sia un vero e proprio minore investimento psicologico nel rapporto di coppia, per il raggiungimento dell’indipendenza economica e sociale” sono frasi ancora più offensive degli slogan della campagna pubblicitaria da Lei promossa. Senza soffermarmi troppo, desidero evidenziare almeno un messaggio fondamentale: la responsabilità demografica del nostro Paese non può essere tutta sulle spalle delle donne italiane, o allo stesso modo degli uomini italiani (che non leggo essere citati o non compaiono nelle immagini delle pubblicità): loro subiscono le attuali politiche per la famiglia e del lavoro dello Stato e, fortunatamente, esercitano il diritto di una scelta consapevole sia di non avere figli che di averne, sia di partorirli che di adottarli. Viva la libertà personale. Viva il rispetto delle scelte. Viva le parole belle della lingua italiana che, purtroppo, sono assenti nella comunicazione del “Fertility Day”, come amore, famiglia e cultura. Il bene comune, più che la fertilità, sarebbe che tutti avessero le stesse opportunità per effettuare delle scelte non condizionate dal bisogno. Nella prossima campagna di comunicazione vorrei l’immagine delle opportunità per donne e uomini e nessuna clessidra, cicogna o smiles tra i piedi. Abbiamo bisogno di altro.

Distinti Saluti.

Il sindaco di Villamassargia

Debora Porrà

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La Regione, esercitando le sue competenze in materia paesaggistica e di pianificazione territoriale, deve impugnare il provvedimento con cui il ministero dell’Ambiente ha dato parere positivo alla realizzazione del mega-impianto ad energia solare su un’area di oltre 250 ettari nei territori dei comuni di Decimoputzu e Villasor. Ed inoltre, vigilare con la massima attenzione su progetti analoghi, come quello già presentato nel territorio di Gonnosfanadiga-Villacidro.

E’ l’obiettivo di una mozione rivolta al presidente della Regione ed alla Giunta, che ha come primo firmatario il consigliere Emilio Usula dei Rossomori ed è stata sottoscritta dai consiglieri di tutti i gruppi del centro-sinistra e dal consigliere sardista Christian Solinas.

«L’iniziativa – ha sottolineato l’on. Usula – ha molteplici motivazioni, sia dal punto di vista giuridico perché a nostro avviso la normativa nazionale e regionale vieta la realizzazione di queste strutture nelle aree agricole, sia soprattutto dal punto di vista ambientale e politico.»

«Un mega impianto di quelle dimensioni – ha aggiunto Usula – determinerebbe la trasformazione irreversibile di quei luoghi con danni molto pesanti all’eco-sistema e la definitiva scomparsa di tante imprese agricole che, negli anni, hanno raggiunto risultati economici di grande rilievo per le comunità locali; noi pensiamo invece, riprendendo un efficace slogan del passato ancora molto attuale, che la terra debba andare a chi la lavora.»

«Sul piano politico – ha concluso il consigliere regionale dei Rossomori – la scelta di insediare grandi infrastrutture energetiche nelle zone agricole (e non per esempio nelle aree industriali dismesse) è in netto contrasto con i principi sui quali si fonda l’idea di sviluppo sostenibile che riteniamo strategica per il futuro della Sardegna, attraverso azioni concrete in grado di stimolare la crescita di settori come l’agro-alimentare ed il turismo in un contesto di valorizzazione della natura, del paesaggio e della cultura sarda.»

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Dopo la granse serata di ieri, oggi è una giornata fondamentale per l’Associazione Culturale Punta Giara, infatti dalle ore 11 del giorno 3 Settembre presso i locali del ristorante “La Peschiera” a Porto Pino, saranno presentati tre importantissimi progetti.

I giornalisti, i fotografi ed il pubblico presenti al festival potranno partecipare alla conferenza stampa di presentazione del disco live realizzato da Matthew Shipp in collaborazione con l’Associazione Culturale Punta Giara, proprio a Sant’Anna Arresi nel 2004 col gigantesco sassofonista Dave S. Ware. Shipp parlerà appunto dell’orgoglioso omaggio reso al musicista scomparso improvvisamente nel 2012.

David S. Ware è stato uno dei maestri dell’improvvisazione radicale ed ha formato con Shipp (insieme nello stesso quartetto per ben quindici anni) uno dei progetti più interessanti della XIX edizione del nostro festival e per questo fissato per sempre su supporto. Il concerto ci restituisce la figura del sassofonista non solo come strumentista ma nella sua potente immagine di compositore. Il disco è una coproduzione della casa discografica Fidelity e dell’Associazione Culturale Punta Giara, la registrazione è stata effettuata da Paolo Zucca e le foto da Silvia Plachy e Luciano Rossetti.

Questa produzione conferma ancora una volta il ruolo attivo della nostra Associazione nel panorama del jazz mondiale

Successivamente sarà illustrato il bellissimo libro dedicato ad uno dei più importanti batteristi sardi, Billy Sechi. “Billy! La vita e la musica di Roberto Billy Sechi, batterista jazz (1959-2005)” a cura di Claudio Loi è un viaggio dolcissimo tra le testimonianze degli amici e dei colleghi di Billy illustrate dalle fotografie di Agostino Mela.

Inoltre sarà presentata anche la raccolta di poesie del dott. Andrea Pilloni intitolata “Il Volo dell’Anima”. Lo scrittore e medico torna a Sant’Anna Arresi, paese che gli diede i natali, per offrirci un florilegio di versi scritti individuando nella poesia gli effetti terapeutici nel manifestare alcune delle emozioni più intime racchiuse e sepolte dentro ognuno di noi.

Alle 21.00 riprendono i concerti sotto lo sguardo millenario dell’antico Nuraghe di Piazza dei Martiri.

Il primo set è affidato ad uno dei più importanti e seminali pianisti del jazz contemporaneo, Matthew Shipp. Il pianista del Delaware è cresciuto con musicisti del calibro di Roscoe Mitchell e David S. Ware, prima di iniziare a comporre la sua musica e dedicarsi al linguaggio libero dell’improvvisazione.

E’ proprio il linguaggio la parte fondamentale del percorso di Shipp, che attraverso una ricerca costante e continua riesce a rinnovare in maniera sorprendente la materia musicale che di volta in volta si trova ad affrontare.

Shipp eseguirà un solo di pianoforte che ha tutte le caratteristiche per diventare un’esperienza unica ed irripetibile per lo spettatore.

A seguire la formazione tedesca degli Andromeda Mega Express. Un treno sonoro si scaglierà sul palco del festival!

17 musicisti per un ensemble che ha in se tutte quelle caratteristiche che sarebbero piaciute a Frank Zappa. La band proveniente dalla Germania incarna con la tipica precisione teutonica, un mix di musica contemporanea che sfiora ogni ambito musicale del 900. E’ inevitabile riscontrare il seme zappiano in questa formazione che promette non solo musica altissima ma anche quel divertimento e quell’ironia tipica del compositore di Baltimora.

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E’ stato approvato lo studio di fattibilità dell’Ente acque della Sardegna per realizzare la interconnessione delle dighe del Sulcis Iglesiente con il sistema idrico regionale. Il progetto, inserito nel Piano Sulcis, prevede 60 milioni di euro contenuti nel Patto per la Sardegna.

«Il Patto per lo sviluppo della Sardegna ha assegnato  59 milioni di euro per messa in sicurezza degli approvvigionamenti idrici del Sulcis Iglesiente attraverso la interconnessione delle dighe di Tratalias e Iglesias con il bacino del Cixerri e quindi con il sistema del Flumendosa – spiega Salvatore Cherchi, coordinatore del Piano Sulcis -. La somma si aggiunge al milione di euro già disponibile per la progettazione di opere che assumono carattere strategico per gli usi civili e agricoli dell’acqua. Il programma è compreso nel Piano Sulcis. L’Ente acque della Sardegna ha realizzato un impegnativo e dettagliato studio di fattibilità, approvato a inizio agosto dall’assessorato dei lavori pubblici, su cui è in apertura  la procedura di scoping da parte dell’assessorato ambiente. Contestualmente si procede con la progettazione.»

«La prossima settimana – conclude Salvatore Cherchi – si terrà una delle periodiche riunione del coordinamento del piano Sulcis, con i soggetti regionali e i sindaci dei Comuni interessati per  fare il punto su un progetto di cui esisteva solamente il titolo e che a questo punto ha preso corpo.»

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Cagliari 02/09/2016

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«Il piano faunistico venatorio va revisionato, con l’annullamento degli ambiti territoriali di caccia». Lo sostiene il capogruppo regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu con un’interpellanza urgente: «Con l’avviso pubblicato dall’assessore all’ambiente – spiega Gianluigi Rubiu – è partita la procedura inerente la valutazione ambientale strategica sul piano, senza considerare le gravi incongruenze presenti nel disegno che potrebbero produrre danni al paesaggio. Il modello proposto non risponde alle esigenze del mondo venatorio isolano, che si troverebbe sottoposto a vincoli immensi sul territorio con l’istituzione degli ambiti. L’istituzione e la gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia, si è rivelata fallimentare nel 95% delle regioni italiane – aggiunge Gianluigi Rubiu -. Inoltre con tale misura si pongono le basi per l’introduzione di un concetto generale che annulla ed umilia il collaudato principio di interscambio sociale che da sempre studi antropologici e sociali hanno posto come base di crescita armonica tra le popolazioni, soprattutto per quanto riguarda l’antica arte della caccia che ha consentito la sopravvivenza di interi popoli. Non si può pensare che in una realtà come la Sardegna, dove l’insularità sfavorisce e limita l’interscambio, si possano creare ulteriori confini (del tutto artificiali ed illogici) che ghettizzerebbero  senza dubbio le persone che ci vivono. C’è poi un aggravio di costi per i cacciatori.»

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«La politica non metta le mani sulla caccia e favorisca, invece, le forme associative dei cacciatori per garantire una corretta gestione faunistica. In sostanza: No agli Ambiti Territoriali di Caccia e Sì al modello delle Autogestite che, là dove applicate, hanno dimostrato di poter regolare la pratica come si conviene, salvaguardando l’equilibrio della fauna selvatica. Si fermi immediatamente l’iter della Valutazione Ambientale Strategica della Proposta Tecnica di Piano Regionale Faunistico Venatorio. Non possiamo tollerare il tentativo dell’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente di burocratizzare una pratica sportiva fondamentale, ponendo ulteriori vincoli e ostacoli.»

Lo dice Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«Gli Ambiti Territoriali di Caccia, carte alla mano, si sono rivelati un vero fallimento – aggiunge Ignazio Locci -. Basterebbe andare a verificare nelle Regioni in cui hanno trovato applicazione per capire che si tratta di un sistema incapace di gestire la pratica sportiva della caccia nel migliore dei modi possibili. Ma nonostante le legittime richieste dei rappresentanti dei cacciatori all’interno del Comitato Faunistico Regionale, l’Assessorato è andato dritto per la sua strada proponendo una soluzione (quella degli ATC) immotivata, che ha sollevato le condivisibili preoccupazioni delle associazioni di categoria.

Tra i tanti aspetti negativi che porta con sé la scelta di istituire gli ATC, c’è la formulazione di un calendario di caccia incomprensibile, che potrebbe rompere il fragile equilibrio esistente tra cacciatori, allevatori ed agricoltori. Con gli ATC, infatti, si potrà andare a caccia tre volte la settimana su cinque giornate a disposizione, ad esclusione del martedì e del venerdì. Così facendo, oltre all’abbattimento di migliaia di animali in più, potrebbero sorgere problemi di ordine pubblico: la massiccia presenza di cacciatori sull’intero territorio isolano rischia di tradursi in una sorta di “invasione” incontrollata di cacciatori nei terreni agricoli.»

«Sono convinto che l’assessore Donatella Spano debba tornare sui suoi passi fermando la VAS ed iniziando a dare ascolto alle legittime richieste e alle fondate perplessità dei cacciatori. La Giunta – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco – non può pensare di regolamentare la caccia a colpi di burocrazia senza tenere in considerazione il parere degli attori protagonisti.»

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