20 December, 2025

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Gianmario Demuro 2

L’assessore regionale degli Affari generali, Gianmario Demuro, è intervenuto oggi alla riunione del coordinamento delle Regioni a Statuto Speciale della Conferenza delle Regioni che si è svolta a Roma, nella sede di rappresentanza della Sardegna. Era presente, tra gli altri, la Presidente del Friuli-Venezia-Giulia Debora Serracchiani.
«La Sardegna e le altre regioni a Statuto speciale e le province autonome – ha detto Gianmario Demuro – vanno avanti nel confronto sulle regole comuni per la revisione dello Statuto, d’intesa con lo Stato, e sulle norme di attuazione alla luce della riforma costituzionale in corso.»
Gianmario Demuro, nel ruolo di coordinatore del gruppo tecnico (che svolge su delega del presidente Francesco Pigliaru), dovrà prendere contatto con Gianfranco Ganau, responsabile delle assemblee delle Regioni a Statuto speciale e delle Provincie autonome di Trento e Bolzano, per avviare iniziative comuni.
Il coordinamento alla fine del prossimo mese di marzo, incontrerà il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Enrico Costa, per fare il punto sul lavoro svolto.
L’assessore Demuro ha inoltre partecipato, a Roma, all’incontro con il ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Marianna Madia, previsto nell’ambito della seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni.
Al centro del confronto c’era la valutazione dei provvedimenti attuativi della legge 124 del 2015 (riforma della pubblica amministrazione) approvati, in via preliminare, dal Governo lo scorso 20 gennaio.
«Anche su questo fronte – ha conlcuso l’assessore Demuro – si è registrata una piena convergenza sulla necessità di favorire il processo di semplificazione delle pubbliche amministrazioni e conseguentemente venire incontro alle esigenze dei cittadini.»

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Cernita 2Cernita 1 Cernita 4 Cernita 5Cernita 3Spazi di frontiera 1

Da domenica 28 febbraio a domenica 10 aprile, il Teatro comunale di Bacu Abis ospiterà la sesta edizione di “Spazi di Frontiera”, rassegna di Teatro Sociale e di Comunità.

Domenica la rassegbna si aprirà con “Maratona di New York”, Sardegna Teatro, di Edoardo Erba, con Corrado Giannetti e Luigi Tontoranelli, luci d Loic Francois Hamelin, regia di Francesco Brandi.

A seguire “Incontro confronto con gli attori”, conduce Cinzia Crobu, giornalista di settore.

Maratona di New York di Edoardo Erba, non è solo un testo, è un manifesto teatrale. Dal suo esordio nel 1993 sorprese come un modo innovativo di pensare il teatro. Una drammaturgia unica, soprattutto nel rapporto che fonda fra l’attore e lo spettatore.

Concepire un testo dove i due personaggi corrono, nel vero senso della parola, per tutta la durata dello spettacolo è, oltre un tratto, ammettiamolo, di delizioso sadismo, un tocco di prepotente contemporaneità. L’attore che, durante uno spettacolo di prosa, deve recitare correndo è costretto a esibire una capacità atletica e una concretezza interpretativa, che lo legano indissolubilmente allo spettatore, al pari del trapezista o del funambolo. E contemporaneamente si crea quel crudele inganno, come nella danza classica, dove la ballerina impegna con estenuante fatica muscoli e nervi per regalare allo spettatore un’illusione di leggerezza.

E dietro l’apparente leggerezza di due personaggi che chiacchierano allenandosi per la maratona di New York non c’ė solo la fatica della corsa, dei muscoli che cedono, del cuore che sente l’obiettivo al di là delle proprie forze. C’è un’amicizia profonda, tesa tra solidarietà e competizione, c’ė lo stridore esistenziale di sentirsi irrisolti, incompiuti.

Sfidano se stessi, prosciugano il fiato che gli resta in corpo, cercano di accorciare di ancora un altro metro la distanza che li separa dal sogno di attraversare il ponte di Brooklyn e correre la Maratona di New York. Ma ci credono davvero a quel sogno? O è destinato a diventare il prologo di un fallimento, uno di quei progetti che col tempo cancelliamo dalla memoria e abbandoniamo nel fondo di un armadio come due scarpe da corsa vecchie, sporche, che non servono più.

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Eurallumina.

Mentre divampano le polemiche tra favorevoli e contrari al progetto di rilancio dello stabilimento Eurallumina, la direzione della Asl 7 di Carbonia interviene oggi con una nota pubblicata nel sito internet aziendale, per chiarire la sua valutazione sul progetto di ristrutturazione e ripresa della produzione.
«Il progetto è in fase di valutazione da parte di un Comitato costituito dalle istituzioni competenti in materia ambientale e sanitaria che ha analizzato l’impatto atteso nel territorio interessato – si legge nella nota -. L’iter di valutazione è in corso e prevede il completamento del progetto con integrazioni derivanti dai quesiti e dalle richieste di chiarimento formulati da tutti i portatori di interesse.
Il territorio in questione possiede caratteristiche legate alla storia (antica, recente e attuale) caratterizzata dalla vocazione estrattivo mineraria prima e industriale successivamente.
La vocazione industriale dell’area di Portoscuso-Portovesme ha indubbiamente determinato una condizione ambientale e sanitaria nella quale si riscontrano impatti attesi e documentabili, direttamente e in aree omologhe per presenze e cicli produttivi analoghi a quelli in esame. Che le lavorazioni industriali che hanno operato nel territorio possano essere causa o concausa di problemi di salute per i lavoratori e per le comunità, per esposizioni dirette o mediate attraverso la catena alimentare, è certamente un punto di riferimento che è doveroso per tutti tenere in considerazione.
Anzi ciò rappresenta l’essenza dei percorsi di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e di Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) a cui il progetto Eurallumina viene sottoposto. Sui rischi e sulle problematiche sanitarie dei territori interessati da insediamenti industriali esistono evidenze scientifiche ed epidemiologiche e innumerevoli note di cronaca che denunciano aumenti spesso statisticamente significativi di malattie di varia natura, anche tumorali, a carico di diversi organi e una chiara maggiore incidenza di malattie respiratorie.
Ciò è, peraltro alla base dell’inclusione dell’area tra i Siti di Interesse Nazionale definiti come “I siti d’interesse nazionale, ai fini della bonifica, sono individuabili in relazione alle caratteristiche del sito, alle quantità e pericolosità degli inquinanti presenti, al rilievo dell’impatto sull’ambiente circostante in termini di rischio sanitario ed ecologico, nonché di pregiudizio per i beni culturali ed ambientali. (Art. 252, comma 1 del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.)” .
La situazione per quanto riguarda l’area di Portoscuso presenta problemi ben conosciuti, certamente da definire meglio negli aspetti più attuali anche con strategie di studio e di analisi da condurre in maniera specifica e per i quali il registro tumori regionale di recente istituzione potrà fornire fondamentali chiarimenti.
Ciò detto la Direzione della Asl di Carbonia ritiene che si debba procedere secondo i seguenti principi guida:
la tutela della salute delle persone e delle comunità intesa, secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, come stato di benessere fisico, psichico e sociale;
la individuazione, caratterizzazione e controllo dei fattori di rischio per l’ambiente e per la salute secondo principi di precauzione, strategie di minimizzazione, governo dei meccanismi e delle modalità di esposizione, monitoraggio e presa in carico dei possibili effetti;
la definizione di un “osservatorio permanente” per il monitoraggio della dimensione ambientale e sanitaria del territorio deve rappresentare una priorità su cui costruire sistemi di valutazione/verifica integrati, nel rispetto delle rispettive competenze istituzionali e normative, tra le istituzioni interessate e i titolari/responsabili dell’attività produttiva.
Questi principi appaiono, a parere della Direzione della ASL, alla base del corposo elenco di chiarimenti e integrazioni richieste alla Società Eurallumina dalla Direzione Generale dell’Ambiente-Servizio delle Valutazioni Ambientali (S.V.A.) al fine di dar seguito all’iter relativo all’espressione del giudizio di compatibilità ambientale. I chiarimenti e gli approfondimenti richiesti, (la documentazione è disponibile sul sito www.sardegnaambiente.it), possono dare un contributo significativo rispetto all’assunzione delle decisioni in materia di sostenibilità ambientale e sanitaria del progetto.
In buona sostanza, relativamente alle pubblicata e presunta “bocciatura” da parte della ASL del progetto Eurallumina si ritiene dover precisare che sono state formulate indicazioni di metodo, elementi critici da considerare e/o approfondire che devono essere considerati fondamentali per la assunzione delle decisioni informate, documentate e competenti che il Comitato istituzionale a ciò deputato dovrà assumere.
Si rigetta, pertanto, l’interpretazione che sia stata formulata una bocciatura del progetto che sarebbe, peraltro, nella fase istruttorio-valutativa in cui esso si trova, intempestiva, irrituale e inopportuna.»
«In ultimo la Direzione della ASL ritiene opportuno sottolineare come tematiche di elevata complessità come quella di cui trattasi, si prestino piuttosto male a semplificazioni giornalistiche che si basino su estrapolazioni parziali, insufficienti e scarsamente argomentate che possano alterare la corretta e completa percezione delle situazioni.
Questi temi – conclude la nota della direzione della Asl 7 – sono stati oggetto di confronto e di complessiva condivisione tra la Direzione della ASL e le Organizzazioni Sindacali nella prospettiva che si possa, ciascuno per la propria parte, dare un contributo per la migliore decisione possibile e con il primario interesse della tutela dell’ambiente e della salute delle persone e delle comunità.»

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Dal 29 febbraio e sino all’11 marzo 2016 potranno essere presentate al Centro Servizi per il Lavoro (CSL) in via Dalmazia a Carbonia, le domande relative al nuovo cantiere occupazionale del comune di Carbonia. Si tratta della prosecuzione del Progetto MA.RI., per la manutenzione e il ripristino del patrimonio comunale con particolare riferimento ad edifici scolatici, impianti sportivi e aree verdi. Il progetto prevede l’inserimento lavorativo di 5 persone, per 5 mesi, per 18 ore settimanali.

Saranno inseriti: 2 operai specializzati muratori, 2 operai qualificati giardinieri e 1 conduttore di macchine per il movimento terra in possesso di patente C e patentino di abilitazione.

Le persone interessate dovranno: essere disoccupate o inoccupate ai sensi del D.Lgs 297/02 e iscritte all’elenco anagrafico del CSL; non usufruire di sovvenzioni pubbliche o indennità di disoccupazione e/o mobilità; essere residenti e domiciliate o domiciliate nel Comune di Carbonia e possedere le qualifiche richieste.

Gli interessati dovranno presentare: carta d’identità e certificazione ISEE in corso di validità e rilasciata successivamente al 15 gennaio 2016 (non saranno prese in considerazione le certificazioni ISEE rilasciate in data precedente).

I cittadini che presenteranno domanda entro il giorno 11 marzo, se non ancora in possesso del certificato ISEE, avranno tempo sino al 18 marzo per consegnarlo. In caso contrario saranno sottratti 25 punti.

Hanno precedenza i lavoratori che negli ultimi 24 mesi non hanno partecipato a cantieri comunali o ad altre esperienze lavorative della durata complessiva di almeno 3 mesi. Potrà essere assunto un solo componente per nucleo familiare.

Per ulteriori informazioni rivolgersi al CSL di via Dalmazia.

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Moby 3 copiaNave Tirrenia Janas

Una flotta di 64 navi, ricavi per 614 milioni di euro, circa 4.000 occupati, 6,2 milioni di passeggeri trasportati, 26 porti collegati, 33.000 viaggi effettuati soltanto nell’ultimo anno e 7,8 milioni di metri lineari imbarcati. Con questi numeri si presenta oggi Onorato Armatori S.p.A., il più importante Gruppo di cabotaggio nel Mediterraneo.

Il Gruppo vanta una lunga storia: nato nel 1880 con due navi a vela per il trasporto tra la Sardegna e Napoli, sotto la guida di cinque generazioni di armatori, è diventato uno dei principali operatori di trasporto passeggeri e merci Ro-Ro al mondo.

Onorato Armatori rappresenta la tradizione italiana nel trasporto marittimo del Mediterraneo. Un’identità molto forte che si riflette anche nella scelta del personale composto esclusivamente da italiani.

Si è appena conclusa con successo un’innovativa operazione di rifinanziamento del valore di 560 milioni di euro, completamente ideata dal Gruppo con l’assistenza delle principali Banche d’affari.

La struttura complessiva dell’operazione è tra le più innovative mai realizzate da una realtà italiana, alla luce della contestuale emissione inaugurale di un prestito obbligazionario ed erogazione di un finanziamento in pool bancario.

«Stiamo lavorando innanzitutto sull’efficientamento delle sinergie tra Moby e Tirrenia – afferma Vincenzo Onorato, presidente e AD di Moby S.p.A.  perché questo ci consente di garantire più frequenze, abbattimento di costi, una maggiore scelta di navi e quindi di poter proporre offerte più competitive e servizi ad alto standard qualitativo. Prevediamo nel 2016 oltre 40.000 partenze ed una sempre maggiore integrazione con i territori in cui operiamo». «Naturalmente – aggiunge Onorato – il nostro Gruppo, attraverso le singole società controllate, intende soddisfare sempre di più le esigenze dei passeggeri, garantendo servizi di trasporto per 365 giorni all’anno, con modalità differenti per ciascuna tipologia di clientela. Saremo ancora più orientati verso i giovani e le famiglie, che in questi anni hanno dimostrato di apprezzare la nostra offerta. Introdurremo a breve nuove rotte, tra queste la Nizza/Bastia. Un discorso a parte merita la Sardegna per l’importanza che riveste per il nostro gruppo. Abbiamo già avviato una nuova politica tariffaria dedicata ai residenti sardi con prezzi bloccati anche in alta stagione e, più in generale, le tariffe per la Sardegna sono in netta discesa per tutti.»

 Presente in Italia e in Francia, il Gruppo assicura collegamenti quotidiani con Sicilia, Sardegna, Corsica, Isola d’Elba e Arcipelago Toscano e Tremiti, operando su 26 porti. Per le isole maggiori Sicilia, Sardegna e Corsica vanta una capacità di trasporto di oltre 16 mln di passeggeri all’anno e fino a 53.000 metri lineari o 4.500 camion al giorno. Per Elba e Arcipelago Toscano sino a 105.000 passeggeri e 920 camion al giorno. Per le Tremiti fino a 1.000 passeggeri al giorno.

La Sardegna ricopre un ruolo strategico nella filosofia aziendale: nel 2016 sono previste 5.600 partenze, sino a 28 partenze al giorno, 5 principali porti raggiunti e 400 marittimi sardi impiegati (ovvero il 10% del totale).

Per Massimo Mura, AD Tirrenia Compagnia Italiana di Navigazione S.p.A., «L’acquisizione di Tirrenia, la cui approvazione definitiva è avvenuta pochi mesi fa da parte dell’Agcm, garantisce la possibilità di sfruttare le sinergie di Gruppo, per incrementare le corse e offrire alla nostra utenza servizi sempre più elevati a tariffe sempre più competitive. Uno dei nostri principali obiettivi – continua Mura – è proprio quello di migliorare i servizi di bordo per le famiglie, adeguando anche le navi Tirrenia agli standard di elevata qualità di Moby. Contestualmente intendiamo contribuire con la nostre attività alla crescita della Sardegna, alla quale siamo indissolubilmente uniti, attraverso un rinnovato rapporto con il territorio e la valorizzazione del suo patrimonio economico e culturale».

«Con il refitting dell”ultima nave nel maggio 2015 – afferma Achille Onorato, AD di Toremar e vice presidente di Moby – si conclude il processo di ammodernamento della flotta Toremar partito nel 2012. Oltre ad essere stati sostituiti i tre mezzi più̀ obsoleti è terminato il percorso che colloca la nostra flotta come un fiore all’occhiello in tutto il comparto del corto raggio. Qualità̀ da cruise ferry, servizi di bordo curati nei minimi dettagli, con un’offerta rivolta alla valorizzazione del territorio toscano, rendono Toremar oltre che la prima flotta smart del mondo, una delle più̀ accoglienti. Tutto ciò̀ grazie ad un investimento che ha superato i 20 milioni di euro ed un costante impegno nel dialogo con i territori che abbiamo l’onore di servire, nel pieno rispetto del contratto con la Regione Toscana. In questo triennio Toremar, oltre al processo di refitting della flotta, nel pieno rispetto della convenzione con la Regione e con un’efficienza del servizio che sfiora il 100% nella puntualità, è diventata da quella che era una società pubblica, la compagnia di riferimento in tutto il panorama del corto raggio nel mondo.»

 

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Ospedale Civile di Cagliari

Dal 1° marzo 2016 cambieranno le modalità di ritiro degli ausili per i pazienti portatori di stomie della Asl di Cagliari. Gli ausili per stomia non saranno più erogati dalle farmacie di fiducia dei cittadini ma direttamente dalla ASL.
Con il servizio a regime, gli utenti riceveranno gli ausili direttamente al proprio domicilio. La consegna avverrà bimestralmente e verrà in ogni caso tutelata la continuità dell’assistenza e la riservatezza dei dati personali.
Per poter ricevere comodamente e direttamente gli ausili a casa è importante che i pazienti acconsentano al trattamento dei dati personali da parte di terzi: per questa ragione, tutti i pazienti dei 5 Distretti afferenti alla ASL di Cagliari (Cagliari Area Vasta, Area Ovest, Quartu San’t Elena, Sarcidano Barbagia di Seulo e Muravera) riceveranno a casa una lettera con una nota informativa ai sensi del decreto legislativo  n. 196/2003 e un modulo sull’autorizzazione al trattamento dei dati personali che va riconsegnato firmato dal paziente entro e non oltre il 25 febbraio 2016 presso l’ufficio del Distretto presso il quale è stata ritirata l’autorizzazione o, in alternativa, in un qualsiasi Poliambulatorio del proprio Distretto.

Per coloro invece che non vorranno ricevere a casa gli ausili, sarà possibile ritirarli direttamente presso le farmacie territoriali di ciascun distretto, come di seguito specificato:

Distretto di Cagliari Area Vasta: Servizio Farmaceutico, via Peretti 2/c tel. 070 6093762 (lunedì e venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00 e mercoledì dalle 14.30 alle 17.00);

Distretto Area Ovest: Servizio Farmaceutico, via Peretti 2/c tel. 070 6093762 (lunedì e venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00 e mercoledì dalle 14.30 alle 17.00);

Distretto Quartu Sant’Elena: via George Bizet n. 21, 1° piano, Quartu San’t Elena (lunedì, martedì e venerdì dalle 8.30 alle 10.30, mercoledì dalle 15.30 alle 17.30, giovedì chiuso);

Distretto di Muravera: c/o Ospedale San Marcellino di Muravera (martedì e giovedì dalle 9.00 alle 13.00);

Distretto di Isili: c/o Poliambulatorio di Senorbì (lunedì e giovedì dalle 9 alle 13) e c/o P.O. San Giuseppe di Isili martedì e venerdì dalle 9.30 alle 12.30);

La Asl di Cagliari garantirà tutto il supporto necessario ai pazienti nella fase di avvio del servizio, durante il quale potrà emergere qualche criticità che sarà risolta nel minor tempo possibile al fine di assicurare la continuità assistenziale ai pazienti e ridurre gli eventuali disagi.

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Le lacrime di Gramsci - cm 80x120 - Tecnica mista su tela -

E’ in programma sabato 27 febbraio ad Ales, l’evento di inaugurazione dell’Anno gramsciano, promosso dall’Associazione Casa Natale Antonio Gramsci di Ales, in collaborazione con l’amministrazione comunale. Nell’occasione, è prevista la cerimonia di premiazione degli oltre 100 detenuti di 29 istituti di pena di tutta Italia che hanno partecipato al concorso di pittura intitolato alla memoria di Peppinetto Boy “Gramsci visto da dietro le sbarre”.
«L’iniziativa ha un valore simbolico molto forte ed è legata alla vita e ai trascorsi del grande pensatore e intellettuale sardo, grazie al coinvolgimento della popolazione carceraria da sempre a rischio di esclusione sociale, se non inserita in contesti di stimolo culturale – ha detto stamane l’assessore della Cultura e Pubblica Istruzione Claudia Firino, durante la conferenza stampa nel Palazzo di Viale Trieste a Cagliari per la presentazione dell’evento di inaugurazione dell’anno gramsciano, e delle prime iniziative del Programma annuale pensato per celebrare l’intellettuale isolano -. Ecco perché è importante la partecipazione del Guardasigilli Andrea Orlando».
Sarà il ministro della Giustizia Orlando, sabato 27 febbraio alle ore 17.00 ad Ales, a premiare le opere di tre carcerati scelte da una giuria composta dagli artisti Pinuccio Sciola, Alberto Scalas e Massimo Spiga. I vincitori riceveranno un premio in denaro, mentre sarà consegnato a tutti un attestato di partecipazione e una copia de La vita di Antonio Gramsci di Peppino Fiori. Le opere saranno esposte in una mostra allestita nei locali del comune di Ales e resterà aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 14, e il fine settimana dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00. Il prossimo mese la mostra sarà trasferita a Lecce.
«L’anno gramsciano prevede un programma a tappe, che si snoderà sino al 27 aprile 2017 – ha aggiunto Claudia Firino – nel quale la Regione ha coinvolto enti locali e associazioni, il mondo della scuola e quello accademico e le amministrazioni dei comuni legati alla vita e allo studio delle opere dell’intellettuale. Vogliamo creare nuove iniziative rispetto a quelle già esistenti, come il concorso rivolto agli studenti delle scuole “Immaginando Gramsci”, metterle in rete e connessione tra di loro in maniera coerente e produttiva, con una attenzione particolare soprattutto alle nuove generazioni. Vorrei che il pensiero di Gramsci fosse ripreso, rielaborato e fatto proprio dai ragazzi e dagli studenti. Ancora, molto importante, dobbiamo allargare l’orizzonte del nostro progetto al di là dei confini isolani e nazionali. Sappiamo che la figura di Gramsci è più studiata all’estero che in Sardegna e in Italia. L’istituzione dell’anno gramsciano da parte della Giunta è una scelta legata anche a questa consapevolezza, e alla volontà di riportare l’attenzione e approfondire gli studi sul pensatore sardo. In Sardegna dobbiamo essere i primi studiosi e i primi conoscitori dell’intellettuale, poiché questa terra gli ha dato i natali. Dobbiamo formare generazioni di persone orgogliose di un pensatore riconosciuto a livello mondiale.»
La delibera dell’istituzione dell’anno gramsciano, che si conclude il 27 aprile 2017, è stata approvata dall’Esecutivo il 19 gennaio 2016. «E’ prevista la creazione di un Comitato che – ha concluso la titolare della Cultura – ha lo scopo di mettere attorno a un tavolo associazioni, enti e università che negli ultimi anni si sono occupate di Gramsci, perché lavorino insieme». In questi giorni sarà formalizzata la composizione del Comitato, presieduto dalla Regione, con l’Università di Cagliari e Sassari, i Comuni di Ales, Ghilarza, Santu Lussurgiu, Sorgono, le associazioni come l’Istituto Gramsci della Sardegna, l’Associazione Casa Natale Antonio Gramsci Ales, l’Associazione Casa Museo Antonio Gramsci Ghilarza e Terra Gramsci, insieme alla Fondazione Sardegna.

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Il 1° marzo 2016, alle ore 13.00, scadrà la presentazione delle domande di contributo per la realizzazione di progetti di promozione della lettura e festival letterari di interesse regionale, nazionale e internazionale.
Le domande dovranno essere inoltrate preferibilmente via posta elettronica certificata (pec) all’indirizzo pi.benilibrari@pec.regione.sardegna.it
oppure tramite posta ordinaria, corriere postale o consegna a mano, ad uno dei seguenti indirizzi:
– Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport – Servizio beni librari e documentari, biblioteca e archivio storico – Settore biblioteche e promozione della lettura in Viale Umberto n. 72 – 07100 Sassari;
– Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport -Servizio beni librari, biblioteca e archivio storico regionali in Viale Trieste 137 – 09123 Cagliari.

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È stato firmato oggi a Roma dall’Organismo pagatore nazionale in agricoltura (Agea) il decreto che autorizza una nuova tranche di pagamenti diretti della PAC (Politica Agricola Comune) per la Domanda unica 2015. «Lo attendevamo da giorni, soprattutto perché sblocca un ingente numero di pratiche degli agricoltori sardi che erano rimaste escluse dal decreto dell’8 febbraio» commenta l’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi. Il decreto, che andrà in pagamento il prossimo lunedì, infatti, interessa 3.247 produttori sardi per una cifra complessiva di 4.351.687,29 euro.

Rimangono ancora in sospeso i premi per le misure avviate dell’Asse 2 del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, già licenziate e inviate a Roma diversi mesi fa dagli uffici dell’Agenzia regionale Argea. «Siamo ottimisti, dovrebbe essere questione di pochi giorni ormai – dice Falchi – Agea ci ha garantito che i lavori di caricamento delle pratiche PSR già approvate in Sardegna negli scorsi mesi si è ormai concluso e i pagamenti ripartiranno entro la fine del mese».

Piantagioni di carciofi

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Prosegue, in V commissione, il ciclo di audizioni sulla proposta di riordino del comparto ippico della Sardegna. La commissione ha sentito in mattinata gli assessori del Turismo e dell’Agricoltura, Francesco Morandi ed Elisabetta Falchi, sulle rispettive parti di competenza. Entrambi hanno espresso una valutazione positiva sulla proposta di legge presentata  dal consigliere regionale de “La Base” Gaetano Ledda. «C’è la necessità di mettere ordine in un comparto da alcuni anni in forte difficoltà – hanno detto i due assessori – serve però una cabina di regia interassessoriale a cui affidare le funzioni di coordinamento in modo da affrontare in modo organico tutte le questioni in campo».

Elisabetta Falchi e Francesco Morandi hanno sottolineato la necessità di varare una norma che consenta al settore di tornare competitivo anche dal punto di vista economico. «Il cavallo rappresenta una grande opportunità per lo sviluppo turistico – ha detto Morandi – si parla tanto di collegamenti tra mare e montagna, in questo caso invece si tratta di sostenere un settore che da solo potrebbe favorire i flussi turistici verso le zone interne». L’assessore è poi entrato nel merito della proposta di legge segnalando alcune incongruenze. Morandi, in particolare, si è soffermato sulla necessità di definire meglio la norma sulle ippovie e sulle strutture ricettive abilitate ad operare lungo i sentieri turistici. «Nel primo caso – ha detto l’assessore – occorre definire una segnaletica standard per evitare confusione. Nel secondo, sarebbe meglio non individuare nuove tipologie di strutture ricettive nelle zone rurali ma affidare il ruolo di stazioni di sosta a quelle già esistenti (agriturismo, alberghi rurali, campeggi, B&B, affitta camere, punti di ristoro)».   

L’assessore all’agricoltura Elisabetta Falchi ha suggerito alla commissione di rivedere il ruolo di Agris: «La proposta di legge si pone diversi obiettivi, Agris come agenzia di ricerca in agricoltura non può occuparsi di tutto, meglio individuare i compiti specifici da affidarle e lasciare il coordinamento complessivo a una cabina di regia interassessoriale». Secondo Falchi l’altro aspetto da sottolineare è la necessità di intervenire sul comparto per creare economia. «Gli allevatori chiedono di poter svolgere la loro attività in base alle esigenze di mercato – ha rimarcato l’assessore – il prodotto deve essere remunerato. Per questo motivo, sarebbe meglio non riservare gli interventi di tutela solo all’anglo-arabo sardo ma tenere conto anche di altre tipologie di cavalli». Falchi, infine, ha segnalato la recente approvazione del collegato all’Agricoltura da parte della competente Commissione parlamentare con l’impegno a un intervento legislativo per il comparto ippico. «Una norma a livello nazionale servirebbe a far chiarezza – ha concluso Falchi – la Regione intanto lavorerà per cercare di dare risposte alle richieste degli allevatori e di tutto il settore.  Presto reitereremo la richiesta per riportare in Sardegna la gestione dei libri genealogici».

La Commissione in mattinata ha sentito anche i rappresentati di Airvaas, Ancadus, Anag e dell’ippodromo di Chilivani.

Giovanni Cabitza, per l’Associazione Nazionale Allenatori Galoppo, ha sollecitato l’attivazione di corsi di formazione per fantini, artieri e maniscalchi e chiesto un intervento presso il ministero per le Politiche agricole per permettere agli ippodromi sardi di organizzare più giornate di corse nell’Isola.

Gavino Piras, presidente dell’Associazione nazionale cavallo arabo e derivati per uso sportivo, ha invitato la commissione a riflettere sull’opportunità di garantire tutele solo all’anglo-arabo. «E’ un limite della legge – ha detto Piras – oggi il mercato ci chiede anche altre tipologie come il purosangue arabo. La norma deve tenere conto di questo». Dubbi, da parte di Ancadus anche sull’incentivi alla produzione di pony. «Il Jarab, razza creata in Sardegna attraverso l’incrocio tra cavallini della Giara e cavalli arabi, non ha dato buoni risultati. Si è prodotto un pony troppo “nevrile”, non adatto per i bambini».

Sulle progetto delle ippovie, Piras ha suggerito un coinvolgimento dei comuni per il censimento dei sentieri. «La gran parte degli antichi camminamenti sono stati ora inglobati nei terreni privati, senza una collaborazione dei comuni e dei proprietari il progetto delle ippovie incontrerebbe ostacoli insormontabili». Il rappresentante di Ancadus, infine ha sollecitato più controlli nei porti sardi sui cavalli importati. «Attualmente operano in Sardegna solo tre veterinari di frontiera, un numero insufficiente per garantire un controllo efficace – ha concluso Piras – da noi arrivano cavalli da tutta Europa, non vorrei che si ripetesse il caso di alcuni anni fa quando uno stallone importato dall’Inghilterra infettò un gran numero di fattrici con danni ingenti al patrimonio equino».

Antonello Puligheddu, presidente dell’Airvaas, associazione intercomunale che riunisce diverse società ippiche, ha espresso apprezzamento per la proposta di legge che mira alla valorizzazione di corse, sagre e feste dove si registra una forte presenza di cavalli. «Noi organizziamo 12 palii in Sardegna – ha detto Puligheddu – in ogni corsa sono presenti almeno 15 cavalli. E’ un importante movimento, anche dal punto di vista monetario. Il cavallo crea economia, è positivo che la Regione  pensi ad incentivi per il settore. Una cosa da fare è l’apertura di corsi di mascalcia: attualmente i nostri ragazzi sono costretti a trasferirsi nelle penisola per imparare il mestiere».

Francesco Sionis, presidente dell’Ippodromo di Chilivani ed ex presidente dell’Istituto di Incremento Ippico, ha ripercorso le vicende che hanno determinato il declino di un settore che fino al 2000 ha rappresentato un fiore all’occhiello della Sardegna. «Nel ’97 il comparto ippico producevo il 9,2% del Pil zootecnico sardo. Oggi registriamo un’involuzione determinata dall’assenza di una linea di indirizzo. Eppure il settore ha grandi potenzialità, basti pensare che in Italia si continua ad importare la stragrande maggioranza dei cavalli destinati alle varie pratiche sportive».

Francesco Sionis, confermando quanto riferito nelle precedenti audizioni, ha espresso forti perplessità sulla proposta di riservare una tutela particolare all’anglo-arabo. «Dal punto di vista sportivo è un cavallo superatissimo – ha detto il presidente dell’ippodromo di Chilivani – appartiene ormai all’archeologia equestre. La Francia, che è la patria dell’anglo-arabo, lo ha abbandonato puntando sul cavallo da sella francese». L’ex presidente dell’Istituto di Incremento Ippico ha poi suggerito di puntare su un circuito tutto sardo. «Occorre che anche in questo settore si faccia valere il principio di insularità sul quale si è pronunciata recentemente anche l’Unione Europea riconoscendo la nostra condizione di svantaggio – ha sottolineato Sionis – in passato alla Sicilia è stata data la possibilità di organizzare più corse, l’auspicio è che la Sardegna possa ottenere lo stesso trattamento». Da rivedere, infine, anche il ruolo affidato ad Agris e l’entità della dotazione finanziaria prevista dalla proposta di legge. «L’Agenzia svolge un’attività di ricerca mentre gli interventi indicati dalla norma sono più di assistenza tecnica – ha concluso Sionis – per raggiungere gli obiettivi non bastano 1,8 milioni di euro, serve almeno il doppio».

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