19 December, 2025

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Search engine friendly contentUna nuova stagione di rapporti tra Sardegna e Corsica, con al centro i temi dell’insularità, svantaggi da superare e opportunità da cogliere. Questo il centro dell’incontro istituzionale e della prima giornata di lavoro comune tra il presidente della Regione Francesco Pigliaru e il presidente della Corsica Gilles Simeoni, prima a Villa Devoto dove hanno incontrato la stampa insieme al presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, poi in Consiglio per la riunione con i capigruppo dell’assemblea sarda.

Per Simeoni, in Sardegna su invito del presidente Pigliaru, è stato il primo viaggio istituzionale all’estero. Dopo la visita al Museo archeologico per ammirare le statue di Mont’e Prama, la delegazione del governo corso, composta Jean-Félix Acquaviva (Trasporti e montagna), Fabienne Giovannini (Agenzia Urbanistica e pianificazione territoriale), Jean-Christophe Angelini (Sviluppo economico) e Saveriu Luciani (lingua e cultura corsa, gestione idraulica), ha lavorato insieme ad alcuni assessori della giunta sarda in incontri separati, per mettere a fuoco gli ambiti di condivisione. Ai tavoli erano presenti Gianmario Demuro (Affari generali e riforme), Donatella Spano (Ambiente), Paolo Maninchedda (Lavori pubblici), Massimo Deiana (Trasporti), Francesco Morandi (Turismo) e Cristiano Erriu (Urbanistica). I punti sono stati fissati nella riunione generale, guidata da Pigliaru e Simeoni e in cui sono stati definiti i prossimi passi: gli uffici da subito al lavoro per affiancare ai dossier già avviati con le Baleari quelli aperti oggi con la Corsica, a metà marzo la visita istituzionale del presidente Pigliaru ad Ajaccio e all’inizio di maggio l’incontro a tre alle Baleari.

«La nostra proposta del patto tra isole prende corpo – ha detto Francesco Pigliaru al termine dei lavori -. «Oggi abbiamo scritto i titoli e definito le modalità secondo cui organizzare i contenuti. Come abbiamo detto due giorni fa a Bruxelles nella riunione con la presidente delle Baleari Francina Armengol, gli svantaggi dovuti alla discontinuità territoriale causano alle nostre regioni gli stessi problemi che, nel tempo, sono stati affrontati spesso in modo molto diverso, arrivando a risultati altrettanto diversi. Abbiamo deciso di comparare le esperienze – ha spiegato il presidente della Regione – ragionando insieme su trasporti, energia, turismo, sostenibilità e in generale sviluppo dei nostri territori, così fortemente caratterizzati dalla condizione geografica. Vogliamo confrontarci anche sui rapporti che ognuno di noi ha con il proprio governo centrale, sulle nostre visioni di autonomia, su quanto ne deriva in termini di responsabilità. Sardegna, Corsica e Baleari potranno presentarsi unite a discutere di insularità con l’Unione europea, e farlo partendo da una prospettiva condivisa e su cui si è lavorato congiuntamente. Non ci interessa formare un’associazione d’intenti – ha concluso Francesco Pigliaru -, ma essere pragmatici, per raggiungere tutti più rapidamente i nostri obiettivi. È l’Europa a offrirci l’opportunità di pensare alle nostre isole come a una macroregione, sta a noi coglierla.»

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L’obesità è uno dei maggiori problemi di salute pubblica a livello mondiale, perché rappresenta uno dei più importanti fattori di rischio per molte patologie croniche, quali malattie cardiache e respiratorie, diabete di Tipo 2, ipertensione e alcune forme di cancro.

In Italia il 32% degli adulti è sovrappeso, mentre l’11% è obeso, in totale, oltre quattro adulti su dieci (42%) sono in eccesso ponderale. Per contrastare questa grave emergenza, l’arma più efficace è rappresentata da una corretta educazione alimentare, associata a uno stile di vita dinamico, in cui sia favorita l’attività fisica sin dall’età scolare. 

Quando però, le modifiche degli stili di vita (dieta, attività fisica, ecc.) non riescono da sole a risolvere il problema, una soluzione potrebbe provenire dalla chirurgia bariatrica, (quella branca della chirurgia il cui scopo è ottenere significativi cali ponderali) che negli ultimi decenni, grazie all’introduzione delle procedure laparoscopiche, è diventata più sicura e meno invasiva, riuscendo in molti casi a debellare alcune patologie come l’ipertensione o il diabete.

La chirurgia laparoscopica è una tecnica mininvasiva, che permette di intervenire sul paziente effettuando incisioni molto piccole (dell’ordine di circa un centimetro) attraverso le quali introdurre la strumentazione chirurgica, evitando, così, al paziente le  conseguenze estetiche, ma non solo, di una laparotomia. Grazie a questa tecnica, infatti, si riducono i rischi di infezione e di formazione di ernie incisionali, si ha una notevole riduzione del dolore e della possibilità di aderenze viscerali post-operatorie, con una conseguente   ripresa generale del paziente,  più rapida.

Il Centro di Chirurgia Laparoscopica Avanzata e di Chirugia dell’Obesità del Policlinico San Marco di Bergamo opera da 10 anni in quest’ambito, ed è il terzo per numero di pazienti trattati in Italia: «Nel nostro Centro – spiega il Direttore del Centro, dottor Stefano Olmi – operiamo con le tecniche laparoscopiche mininvasive circa 2000 pazienti ogni anno di cui 800 affetti da obesità  (con B.M.I. – indice di massa corporea – maggiore di 40, per i quali la chirurgia è consigliata)».

«Il nostro obiettivo principale – aggiunge Olmi – è quello di migliorare e in alcuni casi “salvare” la vita del paziente obeso, che grazie all’intervento riesce ad ottenere sia un notevole calo ponderale, sia un giovamento se non una remissione, di patologie come il diabete, l’ ipertensione e le apnee notturne. Gli interventi eseguiti per obesità sono: la sleeve gastrectomy, il mini-by pass, la plicatura gastrica ed il bendaggio gastrico e tutta la chirurgia detta redo che è mirata a correggere gli insuccessi di un intervento di chirurgia bariatrica precedente.»

Il polo di Bergamo, grazie all’alto livello dei servizi offerti, rappresenta per i pazienti con obesità grave, un riferimento a livello nazionale, a cui si rivolgono persone provenienti da tutte le regioni d’Italia con un’alta incidenza da quelle del sud, dove c’è una minor presenza di Centri specializzati per questo tipo di interventi. Per questo motivo e per poter seguire il paziente in ogni fase del proprio percorso terapeutico, il Policlinico San Marco ha aperto ambulatori su tutto il territorio nazionale, in particolare in Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sardegna e Sicilia, dove si riscontra un’alta percentuale di persone con problemi di obesità. In questi ambulatori lo staff dell’equipe chirurgica del Policlinico San Marco di Bergamo, dove sarà effettuato l’intervento, incontra il paziente sia durante le prime visite di valutazione pre-operatoria, in cui vengono eseguiti esami specifici come polisonnografie ed ecocardio, sia durante i controlli di follow-up da effettuarsi a cadenza periodica dopo l’intervento, per monitorare gli esiti della chirurgia e il buono stato di salute del paziente.

«Sono eleggibili al trattamento con la chirurgia bariatrica – prosegue Olmi – uomini e donne dai 18  fino ai 65 anni (come indicano le Linee Guida Sicob – Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità) anche se, per alcuni pazienti è possibile affrontare questo tipo d’intervento fino a 65 anni, sempre dopo la valutazione della nostra equipe medica multidisciplinare : devono, infatti, essere soggetti in buono stato di salute generale, ma con problemi di ipertensione o diabete mal controllato a causa dell’età, che potrebbero trarre giovamento da questa tecnica chirurgica.»

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Francesco Morandi 1 copia

Condivisione delle azioni realizzate negli ultimi due anni e rilancio dei temi chiave per sostenere la crescita della destinazione Sardegna. Al centro del confronto tra i 57 operatori e l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi, presenti all’inaugurazione della Bit, le strategie della Regione per rafforzare il comparto, in crescita con numeri a doppia cifra rispetto al 2014. Lo stand isolano ospita prima di tutto diverse categorie del ricettivo, servizi, trasporto, associazioni, tour operator: in 500 metri quadri, strutturati come un business center, si susseguono per tutta la giornata incontri commerciali con buyer provenienti da tutto il mondo.
La promozione in Italia e nei mercati obiettivo internazionali, con particolare riferimento a destinazioni continentali quali Germania, Inghilterra, Francia, Svizzera e Spagna, senza tralasciare la crescente domanda proveniente dai Paesi del Nord, è uno degli argomenti in primo piano.

«La Regione fornirà tutto il supporto necessario e rappresenterà la cabina di regia alla quale riferirsi – dice Francesco Morandi -, nell’ottica del posizionamento del prodotto Sardegna, combinazione di eccellenze naturalistiche, ambientali, di storia, archeologia, identità ed enogastronomia, proposte in modo innovativo.»
L’immagine coordinata presentata in occasione dell’Esposizione Universale a Milano, ha fatto registrare consensi anche tra professionisti, buyer e testimonial d’eccezione, alla Borsa internazionale di Rho. Apprezzata la riconoscibilità e l’efficacia del messaggio, basato sulla qualità della vita, declinata come “Isola senza fine”, destinazione sempre appetibile in qualunque periodo dell’anno.

«La destagionalizzazione, continua l’assessore del Turismo – è la chiave di un’offerta coordinata e strutturata che punta sul turismo attivo e all’aria aperta e sulle importanti manifestazioni della tradizione, sportive e di interesse culturale come completamento del marino balneare che, anno dopo anno, mostra di avere sempre più appeal.»
Gli strumenti digitali per attuare un presidio dinamico sul mercato, captando e suscitando nuovi interessi, sono altri aspetti decisivi al centro del dibattito con i rappresentanti dell’industria turistica isolana. La web agency, i canali social, il portale SardegnaTurismo completamente rinnovato, rappresentano le soluzioni tecniche e operative che la Regione mette in campo per sostenere le iniziative di innovazione del settore e raggiungere tutti gli obiettivi condivisi.

«Abbiamo confermato un fronte compatto con gli operatori per lanciare un unico messaggio: la Sardegna è una destinazione che offre prodotti di grande qualità grazie all’impegno di qualificati professionisti: non vogliamo e non possiamo lavorare al di fuori dalle regole. Ci stiamo dotando degli strumenti normativi che consentano di avere una organizzazione chiara e riconoscibile sul mercato – conclude l’esponente della Giunta Pigliaru – e di contrastare qualunque pratica abusiva non rispetti questa prospettiva.»

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A Carbonia c’è un nuovo candidato a sindaco per le prossime Amministrative in programma quasi certamente la prima domenica di giugno: Francesco Cicilloni, consigliere ex PD.

E’ stato lo stesso Cicilloni ad ufficializzare la sua decisione, con un comunicato stampa che riportiamo integralmente.

Forse non ho riflettuto abbastanza. E qualcuno mi darà del matto. Ma è proprio questo l’aspetto interessante: in questa scelta non c’è calcolo. Niente che sia dettato da convenienze personali. Fosse stato così avremmo fatto altro: per noi e non per Carbonia. Ci saremmo affrettati a salire sul carro del presunto vincitore e avremmo avuto di sicuro il nostro posto al sole.

Qui c’è semplicemente consapevolezza. La consapevolezza che a me, a quelli della mia generazione e di quelle seguenti, il futuro ce l’hanno rubato. Chi l’ha fatto non è nelle condizioni e non ha neppure l’interesse di restituircelo. Perché è la condizione di crisi diffusa, in tutta la Sardegna e in particolare nel Sulcis, l’elemento centrale che consente a chi ha il potere di mantenerlo.

Chi ha governato sino a oggi ha bisogno che lo status civile di un numero crescente di persone regredisca da quello di cittadino a quello di suddito. Diventato tale perché il suo orizzonte quotidiano è assorbito da una necessità: portare il pane a casa. Per cui non può occuparsi d’altro. Rinuncia, perché costretto, ad essere esigente nei confronti di chi amministra la cosa pubblica. Si accontenta dell’elemosina elargita dal servizio sociale, nuovo bancomat per la campagna elettorale dell’assessore di turno. O si accontenta di qualche cantiere e, magari, spera che i suoi carnefici prima o poi gli regalino un posto di lavoro. Così, sul ricatto e sulla clientela, una cricca di mestieranti è riuscita a costruire le sue fortune e a mantenerle per decenni.

Eppure c’è chi a questo stato di cose non si rassegna. Prende corpo presso vasti settori della nostra comunità un sentimento di disaffezione e di scoramento, un moto di indignazione e la consapevolezza che urga una svolta. Sulla scorta di esempi importanti, recenti e a noi prossimi, matura l’aspirazione ad un profondo ricambio della classe dirigente come antidoto alla degenerazione della politica, da cura degli interessi generali a curatela di interessi particolari e quasi mai dichiarabili.

In questi cinque anni, con questa amministrazione e questo sindaco, assente, inadeguato, lontano dai problemi e dalle sofferenze dei cittadini, incapace di relazionarsi con essi, il sistema è entrato in una crisi profonda che rischia di trascinare con se l’intera città.

Siamo di fronte ad un bivio: possiamo rassegnarci e vedere Carbonia spegnersi oppure scegliere la strada dell’impegno. Noi abbiamo deciso di fare.

Ci rivolgiamo a chi non va più a votare: perché non cambia nulla, per protesta o perché si è persa la fiducia; a coloro che, nonostante tutto, considerano il voto come un dovere ed intendono offrire in modo disinteressato e libero da condizionamenti partitici il proprio contributo al bene comune e all’interesse generale per costruire una città dove ciascuno si senta soggetto attivo, protagonista di un progetto nuovo di comunità solidale, parte di un comune destino.

Per ciascuno di noi è arrivato il momento di mettere a disposizione il proprio tempo, le proprie capacità e competenze in nome di un interesse e di un amore superiore: la nostra città. Nessuno si senta escluso. Insieme a tutti coloro che vorranno esserci, rappresenteremo la comunità che crede nella partecipazione, nel confronto e nella condivisione e lavoreremo per riavvicinare l’istituzione al cittadino. Perché realmente l’amministrazione sia a servizio del cittadino; efficiente, trasparente, sempre disponibile all’ascolto. Dove ciascuno possa sentirsi a casa.

Facciamo appello alle straordinarie energie e al protagonismo dei giovani come anche alle migliori esperienze della nostra comunità. Perché cambiare si deve e si può. Dobbiamo trasformare la rabbia in proposta positiva di governo della città.

Il futuro di Carbonia è tutto da scrivere e dipende dalla volontà di ciascun cittadino.

Il futuro di Carbonia, la sua rinascita.

Dipende da noi

Francesco Cicilloni

Candidato Sindaco per le Elezioni Amministrative di Carbonia 2016

Francesco Cicilloni 23 copia

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SP 2 a Barbusi 1

Con la delibera n. 11 del 09.02.2016 (convenzione per l’installazione e la gestione dell’impianto “autovelox mobile” sulle strade provinciali n° 2 e n° 86 nel territorio del comune di Villamassargia) l’ex Provincia di Carbonia Iglesias dà il via libera agli autovelox mobili sulle strade provinciali in prossimità di Villamassargia, quelle quotidianamente battute da chi si reca a Cagliari per ragioni di lavoro o studio. Alla base di questa decisione: la prevenzione degli incidenti stradali e, più in generale, ragioni di sicurezza, così come si evince dalla delibera. Tuttavia, sono convinto che la vera motivazione sia quella di fare cassa, racimolando soldi che poi verranno equamente spartiti con il Comune di Villamassargia.

Non è con l’autovelox (o non soltanto) che si garantisce maggiore sicurezza. Per rendere le strade sicure occorre intervenire nei punti più critici, operazioni che la ex Provincia, oggi commissariata, non fa. Perché l’ente non interviene mettendo in sicurezza la SP 2, nella quale la segnaletica è inesistente e non è presente la barriera divisoria delle carreggiate? Perché non interviene, la Provincia, nei vari incroci a raso che si trovano nel Comune di Villamassargia?

Dopo i disagi alla circolazione per la ristrutturazione del ponte di Barbusi, consegnato con anni di deprecabile ritardo; dopo le rotonde su tutta la Statale 126 costruite con tempi biblici, adesso arrivano gli autovelox. Questo tentativo maldestro di fare cassa da dividere tra due enti (uno peraltro praticamente chiuso, o aperto se si tratta di raggranellare qualche soldo) ricadrà esclusivamente sui pendolari del Sulcis che ogni giorno raggiungono Cagliari.

Il commissario dell’ex Provincia revochi immediatamente la delibera in questione e si impegni per intervenire nelle strade di sua competenza; il comune di Villamassargia, invece, metta a disposizione una pattuglia di polizia locale per fare prevenzione e garantire la sicurezza.

Ignazio Locci

Consigliere regionale Forza Italia Sardegna

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Si è concluso stamane il confronto tra Regione e Usr per la definizione degli ambiti territoriali scolastici per la Sardegna. L’assessore della Pubblica istruzione, Claudia Firino, ha incontrato il Direttore dell’Ufficio scolastico regionale Francesco Feliziani nella sede dell’assessorato regionale, per discutere alcune criticità segnalate nei giorni scorsi durante gli incontri con sindacati e rappresentanti degli Enti locali (Anci e Ups). Tra i problemi riscontrati, e recepiti dall’Usr, l’appartenenza di alcuni territori ad ambiti che risultano poco funzionali per l’organizzazione dei servizi scolastici.

«L’auspicio in generale – ha detto l’assessore Firino – è che gli ambiti siano quanto più possibile coincidenti con il nuovo assetto istituzionale degli enti locali e con i distretti socio-sanitari.»

Claudia Firino ha inoltre ribadito durante la riunione che ci sarà massima collaborazione da parte della Regione nel momento in cui si andrà a disegnare la configurazione definitiva che «terrà conto – ha concluso l’assessore della Pubblica istruzione – degli elementi emersi in queste giornate di confronto».

Claudia Firino copia

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Gianmario Demuro 2

La Sardegna avrà a disposizione 94 milioni di euro per la realizzazione di tutte le infrastrutture necessarie ad assicurare la connettività ad alta velocità.
La Conferenza Stato-Regioni ha approvato l’accordo di programma finalizzato allo sviluppo della banda ultralarga a livello nazionale.
Le nuove risorse, che rientrano nel Fondo di sviluppo e coesione, sono il frutto del lavoro della Giunta guidata da Francesco Pigliaru e dell’azione congiunta di tutti i governi regionali impegnati in un serrato confronto con il ministero dello sviluppo economico.
Alla riunione della Conferenza Stato-Regioni è intervenuto l’assessore degli Affari Generali, Gianmario Demuro, che ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto. L’impegno del Governo nazionale – così prevede l’accordo di programma – verrà formalizzato con delibera del Cipe entro il prossimo 30 aprile.
«La nostra isola, in anticipo rispetto alle altre regioni – ha spiegato Gianmario Demuro -, ha intrapreso il percorso per raggiungere i due obiettivi europei: la copertura totale del territorio regionale con connessioni ad almeno 30 Mbps e avere il 50% della popolazione con connessioni a 100 Mbps. Con queste ulteriori risorse siamo in grado di raggiungere un traguardo ancora più ambizioso che è quello della copertura dell’85% della popolazione con connessioni a 100 Mbps.» 
La Sardegna, come ha recentemente riconosciuto il sottosegretario allo sviluppo economico con delega alle comunicazioni Antonello Giacomelli, ha giocato d’anticipo rispetto alle altre regioni italiane sul fronte degli interventi per la diffusione della banda ultralarga nelle zone svantaggiate. Nel prossimo mese di marzo, avranno inizio i lavori per realizzare le reti in fibra ottica in 324 comuni, quelli che ricadono nelle aree rurali “in fallimento di mercato” in cui, in assenza di interesse da parte degli operatori privati, interviene la Regione con risorse pubbliche (lo stanziamento ammonta a 56 milioni di euro). La conclusione dei lavori, in base al cronoprogramma di Infratel (società in house del ministero dello sviluppo economico) è prevista nella primavera del 2017.
«Vengono così garantiti eguaglianza e pari diritti a cittadini e imprese che, senza l’intervento pubblico, resterebbero tagliati fuori dalla possibilità di avere connessioni internet molto più veloci rispetto all’attuale adsl. I progetti in cantiere – ha concluso l’assessore Demuro – rappresentano un requisito indispensabile alla piena fruizione dei più avanzati strumenti telematici che sono fattori di crescita sociale ed economica per tutte le comunità.»
Secondo i dati del ministero dello sviluppo economico, nel 2018, in Sardegna, la copertura con reti in banda ultralarga sarà dell’87%.

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Domani, sabato 13 febbraio, i 54 conservatori statali e i 19 non statali di tutta Italia organizzano la “Giornata nazionale dell’alta formazione” per chiedere maggiore attenzione verso il settore e il riconoscimento del suo valore culturale e sociale. Per l’occasione il Conservatorio di Cagliari “Giovanni Pierluigi Palestrina”, in collaborazione con il ministero dei beni e delle attività culturali, i Musei civici cittadini, l’Università di Cagliari, la Provincia e il Comune di Cagliari, organizza, sino alla fine di febbraio, un ricco calendario d’eventi fatto di momenti di riflessione, concerti  e visite accompagnate da musica ai luoghi d’arte della città.

Tutti i dettagli dell’iniziativa, insieme a un documento firmato con il conservatorio “L. Canepa” di Sassari, saranno illustrati nella conferenza stampa in programma sabato 13 febbraio alle 10.00 nell’aula magna del Conservatorio, in piazza Porrino a Cagliari.

All’incontro con i giornalisti parteciperanno, oltre alla direttrice e al presidente del Conservatorio, Elisabetta Porrà e Gianluca Floris, i rappresentanti dei docenti del Consiglio accademico e del Consiglio d’amministrazione e i rappresentanti della Consulta degli studenti dell’istituzione musicale cagliaritana. Ci saranno, inoltre, rappresentanti istituzionali della Regione, della Provincia e del Comune di Cagliari.

Alla conferenza stampa seguirà un concerto degli allievi del soprano Elisabetta Scano, docente della classe di Canto al Conservatorio. Si tratta della prima delle iniziative di sensibilizzazione in programma. Iniziative che, sempre sabato ma alle 17.00, prevedono anche “Musica alla Cittadella dei Musei”, concerti e visite guidate tra il Museo Archeologico nazionale, Pinacoteca e sala mostre del Dipartimento di archeologia e storia dell’arte dell’Università di Cagliari.

Sono ormai 16 anni che il sistema nazionale dell’Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM), formato da conservatori, accademie e istituti superiori di industrie artistiche attende l’applicazione della riforma, risalente al 1999.  In particolare vengono richieste, entro il 2016, un nuovo sistema di reclutamento dei docenti, il passaggio ad ordinamento di tutti i corsi di studio (i Bienni specialistici sono infatti ancora ‘sperimentali’), la statalizzazione degli istituti musicali ex-pareggiati, l’incremento delle risorse.

Conservatorio di Cagliari 35 copiaelisabetta scano

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Thun

L’azienda di Bolzano, nata nel 1950 per volontà dei conti Otmar e Lene Thun, è diventata nel tempo leader nell’industria degli oggetti e arredamenti in ceramica sia in Italia che all’estero. Il 2016 sarà un anno di ulteriore espansione. Sono previste circa cinquanta nuove aperture in tutta Italia: a Roma, a Milano, a Napoli, a Torino e in tanti altri grandi centri. I profili professionali ricercati dall’azienda sono quelli di addetti alle vendite e store manager che saranno assunti con contratti a tempo indeterminato…

L’articolo completo è consultabile nel sito http://www.diariolavoro.it/negozi_thun.html 

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Sabato 13 febbraio i 54 conservatori statali e i 19 non statali di tutta Italia organizzano la “Giornata nazionale dell’alta formazione” per chiedere maggiore attenzione verso il settore e il riconoscimento del suo valore culturale e sociale. Per l’occasione il Conservatorio di Cagliari “Giovanni Pierluigi Palestrina”, in collaborazione con il ministero dei Beni e delle attività culturali, i musei civici cittadini, l’Università di Cagliari, la provincia e il comune di Cagliari, organizza, sino alla fine di febbraio, un ricco calendario d’eventi fatto di momenti di riflessione, concerti  e visite accompagnate da musica ai luoghi d’arte della città.

Tutti i dettagli dell’iniziativa, insieme a un documento firmato con il conservatorio “L. Canepa” di Sassari, saranno illustrati nella conferenza stampa in programma sabato 13 febbraio alle 10.00 nell’aula magna del Conservatorio, in piazza Porrino a Cagliari.  

All’incontro con i giornalisti parteciperanno, oltre alla direttrice e al presidente del Conservatorio, Elisabetta Porrà e Gianluca Floris, i rappresentanti dei docenti del Consiglio accademico e del Consiglio d’amministrazione e i rappresentanti della Consulta degli studenti dell’istituzione musicale cagliaritana. Ci saranno, inoltre, rappresentanti istituzionali della Regione, della Provincia e del comune di Cagliari.

Alla conferenza stampa seguirà un concerto degli allievi del soprano Elisabetta Scano, docente della classe di canto al Conservatorio. Si tratta della prima delle iniziative di sensibilizzazione in programma. Iniziative che, sempre sabato ma alle 17.00, prevedono anche “Musica alla Cittadella dei Musei”, concerti e visite guidate tra il Museo archeologico nazionale, pinacoteca e sala mostre del Dipartimento di archeologia e storia dell’arte dell’Università di Cagliari.

Sono ormai 16 anni che il sistema nazionale dell’Alta formazione artistica e musicale (Afam), formato da conservatori, accademie e istituti superiori di industrie artistiche attende l’applicazione della riforma, risalente al 1999. In particolare vengono richieste, entro il 2016, un nuovo sistema di reclutamento dei docenti, il passaggio ad ordinamento di tutti i corsi di studio (i Bienni specialistici sono infatti ancora ‘sperimentali’), la statalizzazione degli istituti musicali ex-pareggiati, l’incremento delle risorse.

Conservatorio di Cagliari 35 copia