16 December, 2025

Il Primo ministro iberico, Mariano Rajoy, ha dato il via ufficialmente alle celebrazioni del National Day della Spagna oggi a Expo Milano 2015. A ricevere la delegazione guidata dal Premier spagnolo, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, il Commissario Generale di Expo 2015 Bruno Pasquino, il presidente di Expo 2015, Diana Bracco e il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia.

«Expo Milano 2015 è un successo – ha esordito Rajoy – e si sta rivelando un modello vincente di organizzazione e attuazione ed è per me un vanto la presenza della Spagna, che può dare un contributo importante alla sfida e alla responsabilità a cui ci richiamano i temi espositivi». Il presidente spagnolo ha anche ricordato come l’Esposizione Universale stia contribuendo al dialogo tra i Paesi, «perché solo con la cooperazione e la concordia si può raggiungere il progresso».

«Expo Milano 2015 è un luogo di bellezza per l’Italia e per il mondo, ma anche di speranza – ha dichiarato il ministro Alfano – in quanto nutre l’aspettativa di un pianeta più equo. Qui i Paesi ricchi dialogano con quelli meno prosperi ed è il posto dove cadono i muri e si aprono le frontiere.»

Il ministro dell’Interno ha poi sottolineato come la città di Milano e l’Italia abbiano ormai vinto la grande sfida dell’Esposizione Universale.

La giornata nazionale della Spagna è poi proseguita con la firma, da parte di Mariano Rajoy, del libro d’onore di Palazzo Italia. A seguire, il ministro Angelino Alfano e il Primo ministro hanno raggiunto il padiglione della Spagna per la visita ufficiale. Sino a sera, poi, sono previste celebrazioni e festeggiamenti al padiglione spagnolo, con l’esibizione dei ballerini della Compañía Nacional de Danza (CND) e le “performances” gastronomiche della chef Carme Ruscalleda, l’unica donna al mondo ad avere ottenuto il riconoscimento di sei stelle Michelin per i suoi ristoranti “Sant Pau” a Barcellona e Tokyo e “Moments” a Barcellona.

Rajoy AlfanoAlfano ALI_5400 IMG_3150 IMG_3226  Rajoy

Carbonia 855 copia

Il comune di Carbonia ha riaperto i termini per la vendita dei terreni edificabili situati nell’area “Sa Perda Bianca – Carbonia 2”. La priorità sarà data alla categoria dei “Singoli cittadini”, seguirà la categoria delle “Imprese di costruzione e loro consorzi”. Le domande dovranno essere presentate entro le ore 12 del giorno 15 luglio 2015.

I lotti hanno una superficie che va da un minimo di 237 sino ad un massimo di 308,52 mq e un costo di 61,08 euro a mq (più 20,21 euro a metro cubo per le opere di urbanizzazione primaria).

Le domande dovranno essere indirizzate al Comune di Carbonia – Ufficio Patrimonio, Piazza Roma 1 – 09013  Carbonia e consegnate all’Ufficio Protocollo Generale del Comune di Carbonia (Palazzo comunale, Front Office) o inviate tramite raccomandata A/R. In caso di spedizione tramite raccomandata A/R farà fede il timbro postale.

I bandi e i moduli di domanda potranno essere ritirati presso la portineria del Comune o scaricati dal sito internet del Comune di Carbonia, all’indirizzo www.comune.carbonia.ci.it, nella sezione Bandi e Concorsi – Altri Bandi.

Per informazioni è possibile rivolgersi all’Ufficio Patrimonio negli orari di ricevimento al pubblico (dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00; il martedì pomeriggio dalle ore 16.00 alle ore 17.00), oppure telefonare ai  numeri 0781/694281-694232-694237.

Spettacoli, presentazioni di libri e dibattiti, ma anche film, concerti, workshop e mostre per esplorare il concetto di famiglia, con le sue novità e contraddizioni, grazie a ventuno appuntamenti in tre giorni per favorire un dialogo e un confronto che aiuti a capire quale futuro ci attende. Da venerdì 26 a domenica 28 giugno appuntamento a Cagliari con la prima edizione di “Family: Festival Allargato Multisexual In Letterature You know what!”, organizzato dalla compagnia LucidoSottile nei locali dell’ExArt, l’ex liceo artistico di piazzetta Dettori 9, con la direzione artistica di Giovanni Follesa e de Le Lucide (Tiziana Troja e Michela Sale Musio).

Tra gli ospiti Vito Mancuso, Chiara Baiamonte, Carlo Gabardini, Rafael Serrano, Alessandro Fullin, don Dino Pirri, Marilisa Piga e Cicci Borghi, Giuseppe Iaculo, Fabio Marceddu e le Lilies on Mars.

Realizzato con il sostegno della Fondazione Banco di Sardegna, del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e dalla Regione Autonoma della Sardegna, e con la media partnership di GayTv, Family vuole essere un momento di riflessione, ormai necessario in un paese come l’Italia dove il dibattito sulle nuove famiglie si è finalmente acceso e dove si discute della possibilità sempre più concreta di introdurre anche per gli omosessuali (così come già avviene in altri quattordici paesi europei) l’istituto del matrimonio. Ma l’Italia è anche un paese che ogni giorno affronta il tema della crescita di famiglie monogenitoriali, di famiglie “allargate”, di famiglie omogenitoriali e multirazziali, nuove realtà che necessitano di strumenti di comprensione possibilmente alla portata di tutti.

Per rendere visibili queste nuove realtà, il festival Family invita tutti a postare la foto della propria famiglia su Facebook con l’hashtag #‎familyfestivalca. Una iniziativa concreta, segno della sensibilità che da tempo la compagnia LucidoSottile manifesta nei confronti del tema dei diritti, e che questa volta ha condiviso con lo scrittore e giornalista Giovanni Follesa, direttore artistico di Family insieme alle attrici e autrici Tiziana Troja e Michela Sale Musio.

Ad aprire il festival venerdì 26 giugno sarà l’inaugurazione alle ore 17.00 di due mostre fotografiche, “Family on the road” di Ambra Lonis e “Famiglie felici, famiglie possibili” di Sabina Murru.

Nella prima l’autrice ha ritratto le famiglie per le strade di Cagliari e il risultato sono immagini che esprimono “la voglia di poter essere famiglia secondo i propri canoni, la voglia di poter essere liberi di amare”. Nella seconda invece sono protagoniste famiglie di ogni genere immortalate però in un particolare habitat: il divano di casa.

Le due mostre resteranno allestite al piano terra dell’ExArt per tutta la durata del festival.

A seguire, sempre intorno alle ore 17.00, ad inaugurare il ciclo di incontri sarà invece “Affari di famiglie: dibattito aperto sull’evoluzione della famiglia in Italia”. Dopo la presentazione delle Lucide, coordinati dal giornalista Vito Biolchini interverranno Silvia De Simone (psicologa, referente regionale di Famiglie Arcobaleno-Associazione Genitori Omosessuali), don Dino Pirri (parroco e scrittore), Giuseppe Iaculo (psicologo e psicoterapeuta), Carlo Cotza (mediatore familiare e portavoce ARC), Diego Lasio (psicologo, psicoterapeuta), Marilisa Piga (regista e autrice del webdoc “Lunàdigas”) insieme all’autore Cicci Borghi, Barbara Tetti (presidente MOS-Movimento Omosessuale Sardo) e Roberto Manca (presidente associazione True Colors). A portare la sua testimonianza sarà anche Rafael Serrano, responsabile in Spagna della Commissione Lavoro Famiglie LGTB, organismo incaricato di gestire le rivendicazioni delle famiglie di tutti i gruppi che fanno parte della Federazione Statale spagnola di lesbiche, gay, transessuali e bisessuali. Insieme a Davide, che ha sposato, Serrano ha un figlio (adottato dalla sua nascita) che oggi ha 3 anni.

Il programma di venerdì proseguirà alle ore 18.00 nella Sala Danza dell’ExArt con un workshop gratuito di Waackin’ e Voguing curato dalla crew cagliaritana House of Vanguard (composta da Lil’Jean, Andreja e Omar). Il Waackin’ e il Voguing sono due stili di danza nati all’universo underground statunitense ma che ora stanno conoscendo una grande diffusione anche in Italia. Il Vogue è una danza bidimensionale in cui la ricerca del movimento è nella larghezza e nella lunghezza, mentre nel Waackin’ si predilige la tridimensionalità e la profondità viene resa con una danza che esce letteralmente fuori dal corpo.

Le famiglie omogenitoriali oggi sono una realtà in Italia. La loro quotidianità è stata raccontata in un libro da Chiara Baiamonte (medico, specialista in psicologia clinica e psicoterapeuta) che verrà presentato dall’autrice nel corso di un incontro a partire dalle ore 19.00 nella Sala Conferenze dell’ExArt. Conduce la conversazione il giornalista Vito Biolchini, letture a cura delle Lucide.

La prima giornata del festival “Family” si chiuderà all’insegna dello spettacolo. Alle ore 22.30, nella Sala Teatro dell’ExArt, Alessandro Fullin sarà protagonista di “Fullin legge Fullin: spettacolo leggermente autoreferenziale” (ingresso 12 euro, ridotto 10).

Attore e comico, autore del libro “Come fidanzarsi con un uomo senza essere una donna”, in questo spettacolo Alessandro Fullin si racconta attraverso l’attività che più ama, cioè scrivere: dalla lista della spesa agli spensierati aforismi, dalle lettere d’amore alle mail mai inviate. Anche per questo il tono, lo spettacolo ha momenti di assoluta comicità e di tristezza fulminante, un po’ come i tweet che Fullin ogni giorno lancia ai suoi diecimila followers.

Doppio appuntamento con ingresso gratuito invece a partire dalla mezzanotte: nella Sala Cinema il critico Carla Chicca Barnes introdurrà alla proiezione del film del 2003 di Peter Hedges “Pieces of April”, mentre nella Sala Tango spazio a “Family Tango – tango per etero, tango per gay, balla anche tu se ti senti ok!” con il maestro Roberto Meloni.

La giornata di sabato 27 si aprirà alle ore 10.00 dove nella sala Danza dell’ExArt proseguirà (sempre con ingresso gratuito) il workshop di Waackin’ e Voguing curato dalla crew House of Vanguard.

Nella sala conferenze, a partire dalle ore 10.30, è in programma “Famiglie e società”, un dibattito con politici, amministratori e rappresentanti delle istituzioni sul tema della famiglia. Sarà l’occasione per fare il punto sulle tante leggi all’attenzione del parlamento, con uno sguardo anche alle politiche portate avanti dai comuni e a quello che succede nel resto d’Europa.

A partire dalle ore 14.00 e fino alle 18.00, sempre nella Sala Conferenze si terrà il seminario “Famiglie e genitorialità oggi”, tenuto dal Giuseppe Iaculo. Il seminario è a pagamento (per iscrizioni 070-4600244). Psicologo e psicoterapeuta della Gestalt, Iaculo ha pubblicato il libro “Le identità gay” ed un saggio sul processo di coming out.

Alle ore 18.30 Family si trasferisce nelle strade e nelle piazze di Cagliari che ospiteranno il “Sardegna Pride 2015”. Una manifestazione che proseguirà idealmente alle ore 22.00, al piano terrà dell’ExArt, con l’aperitivo post Pride e la performance di Waackin’ e Voguing curata dalla crew House of Vanguard.

Alle ore 22.30 la giornata si chiuderà all’insegna del cinema con la proiezione del film del 2008 e diretto da Jonathan Demme “Rachel sta per sposarsi”, presentato dal critico Carla Chicca Barnes.

Teatro, musica, cinema e incontri con importanti autori: la giornata conclusiva di Family domenica 28 giugno si preannuncia ricca di appuntamenti.

Si parte alle ore 11.00 nella Sala Teatro dell’ExArt con “Baby GayMe”, animazione, risate e yoga per bambini e genitori di qualsiasi colore a cura di Daniele Pettinau e Cristina Olianas.

Sempre alle ore 11.00 ma nella sala al piano terra dell’ex liceo dei piazzetta Dettori, un “Family Brunch” precederà l’incontro con il teologo e scrittore Vito Mancuso, che presenterà il suo ultimo libro “Questa vita”, edito da Garzanti. Mancuso dialogherà con il giornalista Vito Biolchini, mentre le letture saranno a cura de Le Lucide. Editorialista del quotidiano «la Repubblica», Mancuso è autore di opere tradotte in più lingue e che hanno suscitato notevole attenzione da parte del pubblico e sono oggetto di discussioni e polemiche per le posizioni non sempre allineate con le gerarchie ecclesiastiche.

Il pomeriggio si apre con un doppio appuntamento alle ore 18.00: nella Sala Danza prosegue il workshop di Waackin’ and Voguing condotto dalla crew House of Vanguard, mentre al piano terra andrà in scena (con ingresso gratuito) “Aperitheatre”, con i monologhi di Vanessa Podda, Felice Montervino e Andrea Ibba Monni.

Drammaturgo e autore televisivo, Carlo Gabardini ha riversato nel libro edito da Mondadori “Fossi in te io insisterei. Lettera a mio padre sulla vita ancora da vivere” la sua storia e le considerazioni sul suo percorso personale perché (come scrive) «il coming-out non è un’esclusiva degli omosessuali, ma di tutti. Perché “venir fuori” riguarda il nostro senso di stare al mondo. Fare coming-out significa cominciare a vivere». Gabardini dialogherà con lo scrittore Giovanni Follesa, mentre le letture saranno a cura delle Lucide. Si inizia alle ore 19.00 nello spazio al pianoterra dell’ExArt.

Tre appuntamenti di teatro, musica e cinema (tutti ad ingresso gratuito) chiederanno domenica la prima edizione del Family Festival.

Alle ore 21.00 nella Sala Teatro Fabio Marceddu sarà il protagonista di “F.M. e il suo doppio”, prodotto dal Teatro Dallarmadio. Lo spettacolo è il racconto di una vita, di una porzione di vita il cui motore è il teatro. F.M è Fabio Marceddu, ma è anche maschile e femminile e raccogliendo miscellanee di un decennio (dal 1988 al 1998) cita Beckett, Foscolo, Quenau, Wedekind, Max Aub, Copi, Genet come ordito all’interno di una trama che è la vita di un attore.

Alle ore 22.30 Family si sposta dall’ExArt al vicino Auditorium comunale per il concerto delle Lilies on Mars. Già collaboratrici di Franco Battiato e protagoniste un anno fa di un tour mondiale con il gruppo inglese dei Fanfarlo, proprio il giorno prima dell’uscita ufficiale del nuovo singolo “Dancing Star”, le Lilies on Mars (le due musiciste polistrumentiste e produttrici Lisa Masia e Marina Cristofalo) presentano in anteprima il nuovo album “ΔGO” in uscita nell’autunno 2015. Il live inviterà a percorrere un viaggio introspettivo accompagnato da una luce guida, tra suoni retro/futuristici miscelati con electro dream pop, tra organi vintage, sintetizzatori, oscillazioni psichedeliche, space echo e ipnotiche voci eteree.

Per l’ultimo appuntamento del festival Family si torna all’ExArt, dove alle ore 23.00 nella sala cinema, il critico Carla Chicca Barnes presenterà il film del 2005 “20 cm”, diretto da Ramón Salazar.

«In poco meno di un anno ci siamo attivati per realizzare il registro regionale dei tumori ed abbiamo raggiunto risultati significativi, rispetto a un progetto che era rimasto fermo da anni». Lo ha detto l’assessore della Sanità Luigi Arru che ha spiegato che «esistono già il registro tumori di Sassari e quello di Nuoro che hanno operato molto bene, tanto che i dati sono stati pubblicati in riviste nazionali. Ciò che dobbiamo realizzare, e che non si è fatto in questi anni per problemi di privacy, è un registro dei tumori regionale federato, nel quale Sassari gestisce il nord Sardegna, Nuoro il centro e Cagliari il sud, mettendo in evidenza i risultati maturati nel tempo».
L’assessore della Sanità ha precisato di essersi recato personalmente dal Garante della privacy per discutere del problema. «Già lo scorso novembre ho avuto modo si confrontarmi con il garante, e ho ricevuto la sua disponibilità a fare in modo che la Sardegna si doti di un regolamento preciso sulla privacy per il registro dei tumori. A oggi stiamo condividendo con lo stesso Garante una bozza già in fase molta avanzata, che auspichiamo possa avere in breve tempo una forma definitiva, e venga sottoposta all’esame del Consiglio regionale».
Luigi Arru 4 copia

 

Carbonia, ospedale Sirai, 15 giugno 2015, ore 13.25: cinque auto in sosta vietata impediscono l’ingresso alle carrozzelle di disabili e anziani. In un paese civile certi comportamenti sono inaccettabili! Per non percorrere qualche decina di metri a piedi parcheggiando negli ampi spazi disponibili nell’area dell’ospedale, ci sono automobilisti che, assolutamente incuranti dei diritti alla mobilità e all’assistenza sanitaria di chi è meno fortunato ed ha bisogno di utilizzare le proprie carrozzelle o quelle messe a disposizione dalla struttura sanitaria per accedere all’ospedale, parcheggiano le auto sugli spazi che dovrebbero essere lasciati liberi per consentire loro il passaggio. Si è sempre pronti a rimarcare le inefficienze delle amministrazioni pubbliche quando queste non fanno quanto dovrebbero per abbattere le barriere architettoniche, ma spesso, quando i servizi ci sono, non si è conseguenti, con comportamenti incivili e irrispettosi dei diritti altrui, soprattutto di chi è meno fortunato!

Ingresso all'ospedale Sirai ostruito alle carrozzelle

Dinamo Banco di Sardegna 3

Non c’è stata storia, tra Grissin Bon Reggio Emilia e Dinamo Banco di Sardegna Sassari, in gara 1 della finale scudetto 2015. La squadra di Massimiliano Menetti s’è imposta nettamente, con il punteggio di 82 a 63, primo tempo 52 a 32, dominando dall’inizio alla fine.
Se in gara 5 e in gara 6 della semifinale con l’EA7 Emporio Armani, la Dinamo aveva avuto black out pesantissimi nel terzo quarto, oggi a segnare il solco decisivo tra Grissin Bon e Dinamo, è stato il secondo quarto, chiuso dagli emiliani sul 29 a 14, dopo il +5, 23 a 18, del primo quarto,
Sul rendimento della squadra di Meo Sacchetti ha pesato notevolmente, sia tecnicamente sia psicologicamente, l’assenza dello squalificato Shane Lawal, ma forse è stata ancora più decisiva una flessione mentale, dopo la grande impresa compiuta in gara 7 di semifinale al Forum di Assago con l’eliminazione dei campioni d’Italia di Luca Banchi.
La Dinamo è partita bene, 5 a 2 con una “bomba” da tre punti di David Logan al 2′ e punteggio in equilibrio fino al 7′, 10 a 10. Da lì gli emiliani hanno preso il volo con un parziale di 8 a 0, 18 a 10, e dopo una timida reazione sassarese, hanno chiuso il quarto avanti di 5 punti: 23 a 18.
Il secondo quarto, come già evidenziato, non avuto storia. Due canestri di Jerome Dyson e Rakim Sanders hanno portato la Dinamo a -3, 25 a 22, ma poi la Dinamo ha infilato una serie di errori dai 6,75, con Sosa, Brooks, Logan e ancora Edgar Sosa e David Logan e la Grissin Bon è volata via a + 20 a metà gara, 52 a 32, con Riccardo Cervi, Andrea Cinciarini e Achille Polonara in evidenza.
In avvio di terzo quarto, il vantaggio emiliano si è ulteriormenre dilatato, arrivando a +24 al 24′, 58 a 34, e una reazione prima dell’ultimo intervallo breve ha fissato il punteggio sul +18: 64 a 46.
Dell’ultimo quarto la Grissin Bon ha gestito il vantaggio, la Dinamo ha raggiunto il -12 a 3 minuti dalla fine, 73 a 61, ma poi ha ripreso a sbagliare tanto e Achille Polonara, Ojars Silins e Amedeo Della Valle hanno fissato il risultato finale sull’82 a 63.
Il miglior realizzatore della Grissin Bon è stato Achille Polonara, autore di 18 punti, seguito da Rimantas Kaukenas (13), Darius Lavrinovic (12) e Ojars Silins (10); nella Dinamo, su tutti Rakim Sanders, 19 punti, davanti a Jeff Brooks (10). La differenza tra le due squadre l’hanno fatta le percentuali al tiro: 20 su 32 da due punti, 10 su 25 da tre punti e 12 su 15 ai tiri liberi per la Grissin Bon; 18 su 41 sa due punti, 5 su 24 da tre punti e 12 su 20 ai tiri liberi.
La Dinamo deve dimenticare subito la batosta subita e preparare al meglio gara 2, in programma martedì sera ancora al Palabigi di Reggio Emilia. Tornerà disponibile Shane Lawal, l’uomo decisivo della semifinale con l’Olimpia Milano. Per conquistare lo scudetto, alla Dinamo occorrerà centrare almeno un successo esterno, perché Reggio Emilia, in virtù del miglior piazzamento nella “regular season”, 3^ contro 5^, avrebbe il vantaggio del fattore campo in un’eventuale gara 7. Non sarà certamente un’impresa facile, sia per la forza dell’organico a disposizione di Massimiliano Menetti, sia per i precedenti tra le due squadre che non hanno mai visto la Dinamo vincente sul parquet del Palabigi in campionato.

E’ in programma questa sera, alle 20.45, sul parquet del Palabigi di Reggio Emilia, gara 1 della finale per l’assegnazione dello scudetto del basket 2014/2015, tra Grissin Bon Regio Emilia e Dinamo Banco di Sardegna Sassari. Si tratta della finale più sorprendente degli ultimi anni, nella quale non ci sono EA7 Emporio Armani Milano e Umana Reyer Venezia, le due squadre che hanno dominato la “regular season”, eliminate in semifinale rispettivamente da Dinamo e Grissin Bon, entrambe in 7 partite.

La Dinamo affronta la nuova squadra del grande ex Drake Diener, passato da Sassari a Reggio Emilia la scorsa estate, che in campo non ci sarà in tutta la serie, perché messo fuori causa da un grave infortunio, una lesione di secondo grado al gluteo della gamba destra, rimediato in gara 5 della semifinale con l’Umana Reyer.

Il grande spettacolo delle finali avrà inizio a Reggio Emilia (si giocherà ogni due giorni, le prime due volte a Reggio Emilia, le successive due a Sassari ed eventualmente la quinta a Reggio Emilia, la sesta a Sassari e la settima ancora a Reggio Emilia), dove questa sera il coach sassarese Meo Sacchetti non potrà disporre il giocatore più in forma, Shane Lawal (sul quale pare abbia messo gli occhi addosso il Barcellona), squalificato per una giornata (la squalifica subita era inizialmente di due giornate ma è stata poi ridotta a seguito di un ricorso della società sassarese). Come è già avvenuto prima con la Dolomiti Energia Trento, poi con i campioni d’Italia dell’EA7 Emporio Armani Milano, la Dinamo Banco di Sardegna affronta la sfida con l’handicap di dover giocare l’eventuale “bella” di gara 7 in trasferta, a causa del peggior piazzamento ottenuto al termine della “regular season” (quinta contro terza). E, dopo aver superato prima lo scoglio Trento, poi quello ben più arduo di Milano, Sassari non ha alcuna intenzione di fermarsi ed è certa di centrare il tris che varrebbe il primo scudetto della sua storia, il “triplete” di una stagione straordinaria e forse irripetibile che l’ha già vista imporsi prima nella Supercoppa, contro Milano, poi in Coppa Italia – seconda consecutiva -, ancora contro Milano.

Il bilancio stagionale tra le due squadre vede in vantaggio la Dinamo per due vittorie a una. Nella semifinale di Coppa Italia, disputata il 21 febbraio a Desio, la Dinamo ha vinto per 77 a 65, approdando in finale, poi vinta contro l’EA7 Milano. In campionato hanno vinto una volta a testa.

E’ la prima volta che la finale scudetto vede protagoniste due squadre che non hanno mai vinto uno scudetto. La finale scudetto vedrà in campo giocatori di 11 nazioni diverse: almeno 10 italiani: (Cinciarini, Polonara, Della Valle, Pini, Cervi per la Grissin Bon; Formenti, Devecchi, Chessa, Sacchetti e Vanuzzo; 3 americani: Brooks, Sanders e Dyson, tutti per la Dinamo, in quanto Diener è infortunato; 2 lituani: Lavrinovic e Kaukenas per la Grissin Bon; 1 lettone: Silins per la Grissin Bon; 1 giocatore dello Zimbabwe, Chikoko, per la Grissin Bon; 1 ceco, Pechacek, per la Grissin Bon 1 nigeriano: Lawal, per la Dinamo; 1 polacco: Logan, per la Dinamo; 1 dominicano: Sosa, per la Dinamo; 1 camerunense, Kadji, per la Dinamo; e, infine, 1 senegalese: Mbodj, per la Dinamo.

Dinamo Banco di Sardegna 3

Dopo le delusioni di Cagliari, Zdenek Zeman ricomincia da Lugano. Il 68enne tecnico ceco ha firmato il contratto che lo porterà nella Super League svizzera, pare (la scadenza non è stata ufficializzata ma è assai probabile, visti anche i numerosi precedenti, che la firma sia stata posta per un anno) per una sola stagione. Per Zeman non è la prima esperienza (alla fine del secolo scorso guidò il Fenerbahçe, a Istanbul, in Turchia, nel 2008 la Stella Rossa di Belgrado, in Jugoslavia, in entrambi i casi senza molta fortuna) ma un campionato con minori pressioni qual è quello svizzero, potrebbe essergli congeniale per riuscire ad esprimere il meglio di sé.

Zdenek Zeman 3

Parenti ed amici, tra i quali tanti ex compagni delle squadre in cui ha militato da calciatore, soprattutto del Carbonia, e medici ed operatori dell’Ospedale Brotzu e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria, dove ha ricoperto per tantissimi anni l’incarico di direttore sanitario, hanno dato l’estremo saluto, questa mattina, all’ospedale Brotzu di Cagliari, a Roberto Sequi, spentosi ieri all’età di 58 anni, vittima di un male incurabile. Roberto Sequi è stato accompagnato in questo suo ultimo viaggio proprio dall’ospedale Brotzu, dove ha concluso la sua carriera professionale da direttore sanitario dell’Azienda (la cerimonia funebre si è svolta nella Cappella dell’ospedale). E’ ricordato da tutti per quanto ha fatto nella lunga carriera sportiva da calciatore, in quella assai più lunga professionale da medico e dirigente sanitario e per le straordinarie qualità che ne hanno fatto, soprattutto, un grande uomo.

Nato a Cagliari l’11 febbraio 1957, Roberto Sequi è cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Cagliari, dove, dopo aver fatto tutta la trafila, venne aggregato alla prima squadra ed esordì in serie B con Lauro Toneatto in panchina, nella stagione 1976/77, collezionando una sola presenza. In estate venne ceduto all’Iglesias, dove è stato brillante protagonista di alcuni campionati di serie D.

Al termine del campionato 1979/80, venne ceduto al Carbonia con Mauro Manconi, Guido Accardi, Giampaolo Zaccheddu e Adriano Novellini, diventando insieme a loro e ai nuovi compagni protagonista di un ciclo vincente. Nel campionato di serie D 1980/81, il Carbonia dominò il girone d’andata, per poi crollare in quello di ritorno, sotto la guida del compianto Renzo Cappellaro; l’anno successivo, ritornato in panchina Checco Fele, il Carbonia vinse trionfalmente il campionato Interregionale, approdando in serie C2.

Roberto Sequi, dotato di un buon fisico, faceva leva sull’anticipo, un eccellente colpo di testa, una grande decisione nei contrasti ed un carattere straordinario. Con la maglia del Carbonia ha disputato quattro campionati, in serie D, Interregionale e C2 (2), collezionando complessivamente 107 presenze e 2 reti. Al termine della stagione 1983/84, d’accordo con i dirigenti, lasciò la squadra per dedicarsi con maggiore assiduità agli studi in Medicina, poi conclusi brillantemente, continuando a giocare per alcune stagioni nella San Marco di Cabras, nel campionato Interregionale, guidata da Checco Fele e nei campionati regionali.

Una volta appese le scarpette al chiodo, s’è affermato anche da medico, arrivando a ricoprire per molti anni il ruolo di direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera Brotzu, dell’Azienda Ospedaliero Universitaria e ancora dell’Azienda Ospedaliera Brotzu.

Alcuni anni fa Roberto Sequi ha iniziato la sua battaglia più difficile, quella con la malattia, per la vita, che ha affrontato con la stessa forza e determinazione sempre mostrate sui campi di calcio e in quelli del lavoro. Ha lottato a lungo, con alti e bassi, ma alla fine, purtroppo, questa volta, s’è dovuto arrendere.

Ciao Roberto

Giampaolo Cirronis

Roberto SequiCarbonia 1982-83 1Carbonia 1980-81 2 Carbonia 1983-84Carbonia 1981-82 7   Roberto Sequi 1 Cirronis–Sequi 1982 Carbonia 1981-82 2 Carbonia 1981-82 1