16 December, 2025

La società Sarda Affumicati operante a Buggerru loc Sa Colombera, è stata insignita del Premio “Iglesias che produce”, promosso per il 20° anno consecutivo dal Rotary Club iglesiente. La cerimonia si è svolta nella Sala Remo Branca del Municipio di Iglesias.

Si tratta di una società che opera nel settore dell’agro alimentare con grande successo e che esporta il 75% della produzione all’estero.

La Sarda Affumicati è sorta ventidue anni fa, con l’obiettivo di integrare verticalmente l’attività di allevamento di anguille in una vecchia acquacoltura già esistente a Buggerru, lungo le coste sud-occidentali della Sardegna. Con 13 dipendenti, è ormai leader nel settore e da lustro a tutta l’Isola.

 Il Premio, costituito in una targa realizzata dall’artista iglesiente Stefano Cherchi, è stato consegnato dal presidente del Rotary Club Giovanni Cui al titolare dell’azienda, Quirino Coghe, nel corso di una cerimonia alle quale hanno preso parte anche i sindaci di Iglesias, Emilio Gariazzo, e di Buggerru, Silvano Farris.

Contestualmente Quirino Coghe, dopo i ringraziamenti per il premio ricevuto, ha illustrato brevemente le prospettive dell’azienda e le sue possibilità di ulteriore sviluppo.

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L’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari è in lutto per la scomparsa del suo ex direttore sanitario Roberto Sequi. «Ci lascia un grandissimo amicodice il commissario straordinario dell’Aou di Cagliari Giorgio Sorrentinoun grandissimo professionista. Roberto Sequi è stato uno dei migliori direttori sanitari della Sardegna. Insieme abbiamo vissuto anni difficili ma fantastici, al Brotzu e al Policlinico Universitario. Sequi ha contribuito ad aprire la strada ai trapianti d’organo e a trasformare il Brotzu in un grande ospedale. Successivamente ha inaugurato la struttura universitaria di Monserrato. É stato un grande  direttore sanitario e verrà ricordato da tutti con affetto e gratitudine».

«Roberto Sequi – dice ancora Sorrentino – ci consegna in eredità un grande insegnamento: la sanità va guidata mettendosi sempre dalla parte di chi riceve il servizio. Lui lo ha sempre fatto e i suoi grandi risultati sono lì a dimostrarlo.»

Roberto Sequi

Si è spento all’età di 58 anni, vittima di un male incurabile, Roberto Sequi, ex calciatore, medico molto apprezzato e, soprattutto, grande uomo. Nato a Cagliari l’11 febbraio 1957, è cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Cagliari, dove, dopo aver fatto tutta la trafila, venne aggregato alla prima squadra ed esordì in serie B con Lauro Toneatto in panchina, nella stagione 1976/77, collezionando una sola presenza. In estate venne ceduto all’Iglesias, dove è stato brillante protagonista di alcuni campionati di serie D.

Al termine del campionato 1979/80, venne ceduto al Carbonia con Mauro Manconi, Guido Accardi, Giampaolo Zaccheddu e Adriano Novellini, diventando insieme a loro e ai nuovi compagni protagonista di un ciclo vincente. Nel campionato di serie D 1980/81, il Carbonia dominò il girone d’andata, per poi crollare in quello di ritorno, sotto la guida del compianto Renzo Cappellaro; l’anno successivo, ritornato in panchina Checco Fele, il Carbonia vinse trionfalmente il campionato Interregionale, approdando in serie C2.

Roberto Sequi, dotato di un buon fisico, faceva leva sull’anticipo, un eccellente colpo di testa e una grande decisione nei contrasti. Con la maglia del Carbonia ha disputato quattro campionati, in serie D, Interregionale e C2 (2), collezionando complessivamente 107 presenze e 2 reti. Al termine della stagione 1983/84, d’accordo con i dirigenti, lasciò la squadra per dedicarsi con maggiore assiduità agli studi in Medicina, continuando a giocare per alcune stagioni nei campionati regionali.

Una volta appese le scarpette al chiodo, s’è affermato anche da medico, arrivando a ricoprire il ruolo di direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliero Universitaria e dell’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari.

Alcuni anni fa Roberto Sequi ha iniziato la sua battaglia più difficile, quella con la malattia, per la vita, che ha affrontato con la stessa forza e determinazione sempre mostrate sui campi di calcio e in quelli del lavoro. Ha lottato a lungo, con alti e bassi, ma alla fine, purtroppo, questa volta, s’è dovuto arrendere.

Ciao Roberto

Giampaolo Cirronis

Roberto SequiCarbonia 1980-81 2 Carbonia 1983-84Carbonia 1981-82 7   Roberto Sequi 1 Cirronis–Sequi 1982

 

Il mondo ancora una volta si è dato appuntamento a Expo Milano 2015. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, hanno accolto il presidente della Colombia, Juan Manuel Santos, e il presidente della Bolivia, Evo Morales.

La delegazione, composta anche dal Ministro per le Politiche Agricole, Ambientali e Forestali, Maurizio Martina, e dal ministro per le Riforme Costituzionali e i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, ha pranzato sulla terrazza di Palazzo Italia con prodotti tipici dell’enogastronomia  italiana offerti dalla Coldiretti e il famoso riso alla zafferano preparato per l’occasione dallo chef stellato e Ambassador Davide Oldani.

Successivamente, il Premier ha incontrato sempre a Palazzo Italia il presidente del Messico, Enrique Pena Neto, con il quale, insieme a Giuseppe Sala, ha visitato il padiglione centroamericano. «E’ un onore per me visitare l’Esposizione Universale – ha detto Pena Neto -. Sono certo che Expo Milano 2015 risveglierà le coscienze riguardo ad una delle sfide più importanti per l’umanità: l’alimentazione».

Il ministro Boschi, invece, ha visitato insieme al presidente Santos il padiglione della Colombia. «Ogni cittadino italiano, europeo o del mondo che visita il padiglione colombiano – ha sottolineato Santos – prova una sensazione di gioia ed entusiasmo per il nostro Paese, per la sua bellezza, per le sue potenzialità».

Sono stati accolti da danzatori festanti e vestiti in abiti tradizionali il ministro Martina e il presidente Morales, che hanno fatto tappa al cluster dei cereali e dei tuberi, dove hanno visitato il padiglione boliviano, con tanto di taglio del nastro e rottura di un vaso di terracotta, gesto considerato di buon auspicio nella tradizione popolare del Paese sudamericano. «Expo 2015? Muy lindo. L’Esposizione Universale è molto bella»: questo il giudizio lusinghiero di Morales sull’evento, e poi ha aggiunto: «La Bolivia è un esempio di inclusività di popoli, razze e culture, così come Expo è un esempio di come sia possibile sviluppare il concetto di cittadinanza universale. Tutti abbiamo diritto a vivere ovunque nel mondo, tutti abbiamo diritto di vivere come essere umani».

gruguaCasa Modigliani  Tenuta Modigliani Grugua 1875(courtesy R. Andreuccetti) Tenuta Modigliani Grugua - (Foto R. Andreuccetti)

La Scuola Civica d’Arte Contemporanea di Iglesias, dopo aver ripulito un pozzo sacro (Genn’e Mustatzu), domenica 14 giugno realizzerà un’altra azione di guerrilla trekking, creando la segnaletica per arrivare alla tenuta e una bacheca con le informazioni, e riuscendo a far aprire dagli attuali proprietari la casa Modigliani.

Pochi metri prima del bivio per la rinomata spiaggia di Cala Domestica, sulla destra (per chi proviene da Iglesias), c’è una strada bianca con l’indicazione per le miniere di Grugua: anche in questo caso gli avvisi introducono esclusivamente ad itinerari minerari e niente e nessuno ci avverte che questa fertile piana, ricca di acque e circondata dai monti, conserva ruderi di un insediamento di epoca romana e la casa della famiglia Modigliani. Nel 1862 tutta la Valle, chiamata anche Salto di Gessa, divenne appunto proprietà dei Modigliani, Flaminio ed Emanuele, rispettivamente padre e zio del celebre pittore.

Grugua all’epoca era una sorta di terra promessa. Anche oggi, fino alla prima estate la valle è verdissima e ricca di acque sorgive. In estate il giallo dei pascoli è interrotto dal verde delle vigne soprattutto da sughere e da grandi gelsi bianchi che circondano alcuni poderi e case padronali. Una di queste costruzioni è una villa bianco giallastra con le torrette merlate e un’eleganza a metà strada tra il liberty e il falso medio evo di certi stili neogotici otto/novecenteschi. Era la villa dei Modigliani. Dopo anni di abbandono è stata acquistata da due famiglie di Buggerru, i Silesu e gli Andreuccetti. I Modigliani sapevano apprezzare la bellezza e l’utilità della natura, ma poiché il loro mestiere era quello di commerciare in carbone e legna, fecero il deserto attorno alle loro proprietà. I comuni di Fliminimaggiore e di Iglesias ingaggiarono una lotta senza tregua nei confronti dei nuovi feudatari che avevano ottenuto piena libertà di taglio dei boschi appartenuti alla comunità. Ma le proprietà si estendevano  a quanto riportano i documenti dell’Archivio di Stato, fino all’altopiano di Oridda, ai confini tra Domusnovas e Villacidro.

Proprio nell’anno in cui nacque l’artista, il 1884, gli affari della famiglia cominciarono ad andare a rotoli (i Modigliani persero in seguitole proprietà sarde), ma continuarono a lavorare in Sardegna come intermediari: tra il 1896 e il 1901, Amedeo, l’ultimogenito, fu appunto ad Iglesias. Negli stessi anni in cui maturava l’ascesa e la caduta della famiglia, in città aprì l’albergo Leon d’Oro, che divenne la loro residenza commerciale, quando persero la casa di Grugua.

Adolescente, già appassionato di pittura e dotatissimo nel disegno, divenne amico dei giovani Taci, Norma Medea, Anita Clelia e Ezio Caio.

Nel 1898 eseguì un primo schizzo che ritraeva Norma Medea, già gravemente malata. Nello stesso anno, pochi mesi dopo la morte della ragazza, stroncata da una meningite, lo schizzo divenne il “Ritratto di Medea”, perla custodita per quasi un secolo da Carlo Meloni, nipote della scomparsa. Fino a quando le miniere di Monteponi furono attive nella palazzina della direzione era visibile un altro dipinto, ora perduto, chiamato “La farfalla di Modigliani”.

Anche questo progetto è nato nel laboratorio d’arte pubblica e sociale della Scuola ad opera di una delle allieve, Elisabetta Ecca, la quale ha cercato di mettere ordine ai confusi ricordi che ad Iglesias riferivano della permanenza in città del celebre artista livornese. Infatti se nessuna segnaletica ci avvisa a Grugua, nessuna targa è posta a ricordo del soggiorno in città.

Elio Sundas copiaMunicipio di Santadi 4

Si è insediato ieri sera il nuovo Consiglio comunale di Santadi, eletto domenica 31 maggio. Elio Sundas, 62 anni, ex presidente del Consiglio provinciale di Carbonia Iglesias, tornato sindaco a distanza di cinque anni (è al terzo mandato), ha prestato giuramento e presentato la squadra di tre assessori con la quale amministrerà il Comune nei prossimi cinque anni.

Marco Loi ha ricevuto le deleghe di vice sindaco ed assessore dell’Ambiente, Urbanistica, Turismo, Sport e Spettacolo.

Massimo Impera, il candidato consigliere più votato con 198 preferenze, ha ricevuto le deleghe di assessore dei Lavori pubblici, Viabilità ed Attività produttive.

Simona Garau, infine, è il nuovo assessore della Pubblica istruzione, Servizi sociali, Beni culturali e Volontariato.

Ricordiamo che Elio Sundas è stato rieletto sindaco con 1.280 voti, il 63,71%. La sua lista civica “Servizio e rispetto per Santadi” ha eletto 8 consiglieri, superando ampiamente la lista civica “Impegno e azione quotidiana” guidata dal vicesindaco uscente Marco Murgia, fermatasi a 729 voti, il 36,28%, eleggendo 4 consiglieri.

Le elezioni hanno registrato 2.083 votanti su 3.434 aventi diritto al voto, per una percentuale del 60,65%.

Questa è la composizione dei nuovi gruppi consiliari.

“Servizio e Rispetto per Santadi”:

Massimo Impera

Giancarlo Acca

Simone Secci

Marco Loi

Veronica Impera

Simona Garau

Giancarlo Mei

Francesca Impera

“Impegno e azione quotidiana”:

Marco Murgia

Federico Pintus

Luca Pia

Federico Peddis.

Domani, domenica 14 giugno, alle ore 17.00, nella Sala Docce del Museo del Carbone (Grande Miniera di Serbariu) sarà inaugurata la Mostra “I volti della memoria. Smalti e carboncini” del pittore Ielmo Cara.

Ielmo Cara è nato nel 1934 a Gavorrano, dove ha trascorso la sua infanzia prima di giungere a Carbonia, ancora bambino. Suo padre e suo nonno, di Narcao, sono stati minatori. Le sue memorie minerarie biografiche e storiche, unite a quelle dei suoi parenti, coprono più di un secolo. I particolari mondi umani minerari sono riuniti dall’artista in un’esposizione che comprende venti ritratti in bianco e nero: dieci quadri a smalto su compensato e dieci disegni a carboncino su carta, realizzati negli anni ‘Ottanta.

La mostra sarà visitabile dal 16 giugno al 30 luglio 2015, tutti i giorni della settimana: dal 16 al 20 giugno, dalle 10.00 alle 17.00; dal 21 giugno al 30 luglio, dalle 10.00 alle 18.00.

 Ielmo CaraIelmo Cara copia

Straordinaria esibizione ieri sera, in Piazza Venezia, a Cortoghiana, di Silvia Mezzanotte. La cantante bolognese, 48 anni, dal 1999 al 2004 è stata la voce dei Matia Bazar, gruppo nel quale è rientrata nel 2010, dopo aver intrapreso una carriera da solista che ora porta avanti part time.
Il concerto è stato organizzato dal comitato per i festeggiamenti del Sacro Cuore, con il concorso della popolazione di Cortoghiana e la collaborazione del parroco della chiesa del Sacro Cuore, Don Andrea.

Silvia Mezzanotte è tornata nel Sulcis a distanza di tre anni da un’altra straordinaria esibizione tenuta a Carloforte con i Matia Bazar, in occasione della decima edizione del Girotonno. Ieri sera ha dedicato il suo concerto ad alcune grandi donne della musica internazionale e non solo. Non sono mancati alcuni dei più grandi successi dei Matia Bazar, ad iniziare da “Vacanze romane” “Messaggio d’Amore”, con il quale il gruppo vinse il Festival di Sanremo nel 2002, ma il pubblico di Piazza Venezia (numericamente, purtroppo, non adeguato alla grandezza dell’artista) ha apprezzato molto l’omaggio alla grande Mia Martini con “Gli uomini non cambiano”, quello ad Ella Fitzgerald, il breve ricordo di Maria Carta con un accenno a “No potho reposare”, un brano di Mina e tanti altri ancora.

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Anna Pina Buttiglieri.

Anna Pina Buttiglieri.

E’ in programma questa sera, alle 21.00, al Teatro Centrale di Carbonia, il secondo appuntamento con la quinta edizione della rassegna teatrale “Tutti in scena”, intitolato“Rumors”, organizzato dalla compagnia “La Clessidra Teatro”, per la regia di Anna Pina Buttiglieri e con il patrocinio del comune di Carbonia.

Rumors è una farsa scritta da Neil Simon. Il titolo è traducibile in italiano come Pettegolezzi, di cui la commedia è piena, una divertente commedia americana contemporanea. I fatti si svolgono a New York dove un gruppo di vecchi amici, invitati a festeggiare l’anniversario di matrimonio del vice sindaco della città, si ritrovano a dover affrontare il tentato omicidio del loro illustre concittadino. Il tanto imprevisto, quanto drammatico, evento genera un’imbarazzante e sgradevole situazione, che viene gestita dagli invitati in maniera grottesca; tensioni e timori contribuiscono a mettere in evidenza la fragilità e le nevrosi di ciascuno. La commedia si sviluppa in  due atti in cui predomina una costante comicità surreale che diverte lo spettatore, lasciando al tema del “giallo” il ruolo marginale di soggetto di fondo.
Una frizzante commedia che tratteggia le nevrosi della vita moderna.

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