20 December, 2025

La Regione partecipa alla 19esima edizione dell’Artigiano in Fiera, in programma a Rho FieraMilano sino a lunedì 8 dicembre, con 51 imprese (21 artigiane e 30 agroalimentari) accreditate dagli assessorati del Turismo, Artigianato e Commercio e dell’Agricoltura. Si tratta di un’opportunità immancabile per promuovere le eccellenze artigianali e agroalimentari sarde e dare impulso alle aziende di due settori fondamentali e trainanti dell’economia isolana. La Regione partecipa alla 19esima edizione dell’Artigiano in Fiera, in programma a Rho FieraMilano sino a lunedì 8 dicembre, con 51 imprese (21 artigiane e 30 agroalimentari) accreditate dagli assessorati del Turismo, Artigianato e Commercio e dell’Agricoltura. La mostra-mercato è da quasi vent’anni un appuntamento ideale per la valorizzazione dei comparti agroalimentare e artigianale (tradizionale e artistico), oltre che uno straordinario veicolo promozionale del prodotto “Sardegna” nei suoi aspetti più genuini e meno noti. Novità rilevante di quest’anno è lo stand che ospita la Regione, nel quale sono integrati e armonizzati artigianato e agroalimentare, una sinergia che in qualche modo rappresenta un banco di prova per l’Expo 2015 di Milano, dove da maggio e ottobre la Sardegna proporrà al mondo il meglio delle sue produzioni (artigianali e agroalimentari) e delle sue attrazioni naturalistiche e culturali.

«La kermesse è un vero e proprio fenomeno sociale e culturale – spiega l’assessore Francesco Morandi – un “viaggio” nell’artigianato e nella cultura del mondo. Per le nostre micro, piccole e medie aziende rappresenta un’occasione fondamentale di promo-commercializzazione delle loro produzioni, ma è anche un modo di “raccontare”, attraverso la loro arte manifatturiera e la loro creatività, la storia e le tradizioni identitarie delle comunità sarde. Si assiste, in scala ridotta, a parte di ciò che si vedrà nell’esposizione universale dell’Expo a partire da maggio». Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi: «La Sardegna ha l’opportunità di valorizzare ulteriormente il suo patrimonio tradizionale e agroalimentare, fattori strettamente legati al territorio, che esprimono l’identità di un intero popolo. Compito delle Istituzioni è supportare le aziende dell’agroalimentare e dell’artigianato, due settori che interpretano perfettamente il legame fra tradizione e innovazione: attuano un ‘ripensamento’ del prodotto rispetto alle esigenze dei consumatori, esaltando, nel contempo, l’unicità del territorio di provenienza».

“L’Artigiano in fiera” è un evento unico, che mette in vetrina le capacità dell’uomo di costruire con le proprie mani. È il più grande “villaggio” mondiale di settore, momento di incontro per conoscere le tradizioni e le culture del lavoro di tutto il mondo, in un’atmosfera di festa e condivisione. Un luogo dove il visitatore può entrare in contatto diretto con il mondo degli artigiani. L’edizione 2013 aveva messo in mostra i prodotti di quasi 3000 artigiani, provenienti da oltre 100 Paesi, per un pubblico di circa 3 milioni di visitatori nell’arco dei 10 giorni di fiera. La rassegna del 2014, dedicata al talento e alla creatività dovrebbe confermare il numero di visite nei 3 mila stand espositivi (su una superficie di 150mila metri quadrati), dove si alternano 150mila prodotti provenienti da 113 Paesi.

Lo stand Sardegna, con uno spazio dedicato a dimostrazioni dal vivo degli artigiani, ospiterà 30 aziende dell’agroalimentare e 21 artigianali. Per quanto riguarda la provenienza 12 sono del Sassarese, 11 del Cagliaritano, 10 sono del Nuorese e 10 dell’Oristanese, 3 del Medio Campidano, 2 sulcitane, 2 ogliastrine, e una gallurese. Quelle artigiane sono specializzate nella lavorazione di metalli preziosi e corallo, del legno o sughero, coltelleria, tessitura e ricamo, ceramica, lavorazione di cuoio e pelle, ferro battuto e vetro. Mentre quelle agroalimentari spaziano dal settore lattiero-caseario (5 aziende) a quello oleario e dei sott’oli (2), dalla produzione di miele, confetture e conserve (3) a quella di pane e pasta (4), dall’ortofrutta (2) alle spezie ed erbe aromatiche (2), dalla produzione di dolci tipici e torrone (4) al settore vitivinicolo, dei liquori e delle birre artigianali (5), sino a quelli ittico (3). Anche quest’anno sarà attiva una piattaforma di e-commerce a cui le aziende partecipanti sono obbligate a iscriversi: un’ulteriore opportunità di commercializzazione che consentirà di vendere i prodotti anche dopo la chiusura della rassegna.

In occasione della Giornata Nazionale dell’archeologia, del patrimonio artistico e del restauro del 7 dicembre 2014, il deposito-laboratorio del Museo Archeologico Villa Sulcis di Carbonia apre le porte al pubblico per raccontare il percorso di un monumento, il Tophet di Monte Sirai, e dei suoi reperti, dalla scoperta alla presentazione al pubblico, attraverso le immagini, gli oggetti e le attività di studio e ricerca. Si potrà visitare il deposito-laboratorio, presso il Parco Villa Sulcis, dalle ore 9 alle ore 13 e dalle ore 15.30 alle ore 19.30.

Alla Giornata ha aderito anche il comune di Sant’Antioco che aprirà al pubblico gratuitamente la necropoli di Is Pirixeddus, con visite guidate, ingresso in via Carducci, dalle 9.30 alle 13.30.

Gli eventi sono organizzati dalla soprintendenza per i Beni archeologici per le Province di Cagliari e Oristano – Progetto Archeomedsites, in collaborazione con comune di Carbonia, comune di Sant’Antioco, ATI Ifras e Parco Geominerario, storico e ambientale della Sardegna.

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Il consigliere regionale Paolo Truzzu (Sardegna-Fdi) ha presentato un’interrogazione sulla nomina del rappresentante della Regione nella Fondazione dell’Ente lirico di Cagliari.

«Nonostante i continui richiami alla trasparenza la Giunta regionale ha indicato il proprio rappresentante nella Fondazione dell’ente lirico di Cagliari senza rendere consultabile la delibera, alimentando dubbi ed interrogativi che vanno chiariti al più presto. Non essendo possibile accedere al documento – ha osservato Truzzu – si può presumere che la Regione abbia nominato il dr. Alessio Loi, già direttore amministrativo del Teatro lirico e dirigente del Consiglio regionale in pensione; se si trattasse di lui, niente da dire sulla persona e le sue capacità, ma va chiarita la natura giuridica del suo incarico.»

«La legge – ha aggiunto Truzzu – vieta espressamente di attribuire incarichi a lavoratori pubblici e privati in pensione sia nelle pubbliche amministrazioni che in enti e società controllate, a meno che gli stessi incarichi non siano svolti per un solo anno e a titolo gratuito.»

«Quindi – ha sintetizzato il consigliere regionale – delle due l’una: o la nomina è illegittima e va revocata o è legittima ma, in qual caso, la Giunta ha perduto l’ennesima occasione per dare una prospettiva stabile di governo all’istituzione culturale più importante della Sardegna, perpetuando una situazione di precarietà di cui fanno le spese lavoratori del settore e cittadini.»

L’Amministrazione comunale di Iglesias ha attivato il nuovo servizio “Free Wifi Iglesias” per permettere l’accesso gratuito alla rete Internet in modalità wireless da parte di cittadini e turisti.

La prima area WiFi è stata creata in Piazza Sella. «E’ la prima tappa – commenta Simone Franceschi, Assessore all’Informatizzazione – di un progetto che mira ad estendere la connettività Wi-Fi pubblica nei principali luoghi di incontro della città e delle Frazioni. Il tutto con la convinzione che l’accesso alla rete sia un diritto da garantire ai cittadini. Creare accessi wi-fi gratuiti significa contribuire alla rivitalizzazione di parchi, vie commerciali e piazze. Le reti libere rendono, inoltre, un prezioso servizio ai visitatori della nostra città.»

L’accesso è gratuito, previa registrazione attraverso il portale a cui si accede collegandosi alla rete wi-fi denominata “Free Wifi Iglesias”. Completata la registrazione, verrà spedito dal sistema un sms al numero di telefono cellulare indicato, contenente un codice PIN per l’accesso al servizio.

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L’1 e il 2 dicembre l’Associazione delle Camere di commercio del Mediterraneo e dell’industria (Ascame) ha ospitato i partner del progetto Enpi-Optimed nella emblematica Casa Llotja de Mar a Barcellona. Con un budget di quasi due milioni di euro, Optimed è un progetto finanziato nell’ambito Enpi-Cbc-Med, strumento finanziario a sostegno della politica europea di vicinato (Enp) nel bacino del Mediterraneo. L’università di Cagliari è presente con lo staff, guidato dal pro rettore Paolo Fadda, del Cirem (Centro interuniversitario ricerche economiche e mobilità).

Enpi-Optimed promuove nuove opportunità, strutture, strumenti e competenze utili a migliorare collegamenti commerciali e relazioni tra operatori pubblici e privati nei trasporti marittimi e nella logistica dei porti della sponda Sud-orientale e Nord- occidentale del Mediterraneo. Il progetto individua e diffonde le opportunità offerte dalla nuova rete di commercio marittimo e le potenzialità di uno strumento di supporto, come la piattaforma logistica virtuale tra gli operatori dei paesi UE e partner mediterranei. Gli studi procedono spediti. Gli specialisti del professor Fadda stanno elaborando strategie inerenti uno scenario di trasporti marittimi che nel mar Mediterraneo potrebbe avere Porto Torres e Beirut come porti hub.

Casa Llotja de Mar è stata culla di un incontro proficuo, oltre che tra i gruppi della Regione Sardegna e dell’università di Cagliari, dei delegati di Camera di commercio Beirut e Monte-Libano (Cciabml), Scuola europea short sea shipping (2E3S), Autorità portuale di Olbia e Golfo Aranci e Ascame. Sul tavolo, lo stato di avanzamento del progetto, lanciato a Cagliari il 9 giugno scorso. Alla riunione hanno partecipato anche i vertici del Porto di Beirut.

La progettazione del nuovo sistema di rete hub e la progettazione preliminare delle nuove infrastrutture portuali hub che hanno l’obiettivo di migliorare gli scambi delle merci, di abbassare i tempi e i costi spese legati al trasporto nell’ambito del bacino del Mediterraneo, sono stati presentati dal Cirem, con successo e apprezzamento da parte dei convenuti. Il Centro specialistico dell’ateneo ha inoltre presentato progettazione e test del sistema informativo per la piattaforma logistica virtuale introducendo i requisiti del capitolato per la progettazione e lo sviluppo della piattaforma web-based. Mentre la Regione Sardegna ha consegnato ai partner il punto sullo stato di avanzamento del pacchetto di lavoro “comunicazione” ed annunciato l’imminente lancio della pagina web Optimed, della newsletter e di social network relativi al progetto. La 2E3S ha presentato il programma per la formazione sul trasporto marittimo a corto raggio, sulle autostrade del mare e sull’e-freight che sarà realizzato nei primi mesi del 2015.

l coordinatore del progetto, Paolo Fadda, il direttore denerale Trasporti Regione Sardegna, Gabriella Massidda e il direttore del 2E3S, Eduard Rodes, hanno incontrato il direttore generale Trasporti e mobilità del governo della Catalogna, Pere Padrosa. «Un incontro fondamentale – dice il professor Fadda – per approfondire i concetti chiave inerenti lo sviluppo del progetto. Uno scenario tecnico, logistico e operativo con fondamentali ricadute occupative ed economiche.»

L’assessorato regionale della Pubblica istruzione ha pubblicato il bando per l’attribuzione di contributi fitto-casa per l’anno accademico 2014/15, a favore di studenti sardi che frequentano corsi universitari in Atenei ubicati fuori dalla Sardegna.

A partire dal quest’anno il bando sarà unico per le categorie “Nuove Assegnazioni” e “Rinnovi”, per cui gli studenti già beneficiari del contributo fitto casa negli anni accademici precedenti, e che intendono presentare domanda per l’anno accademico 2014/15, dovranno inoltrare la richiesta di partecipazione al bando utilizzando gli appositi moduli di domanda (allegati A.2.a o A.2.b.);

Per presentare domanda occorre essere in possesso di un’attestazione ISEE non superiore a € 30.000 e, se iscritti ad annualità successive alla prima, di un qualsiasi corso universitario, occorre aver conseguito almeno il numero minimo di crediti formativi previsti (allegato F del Bando).

Le domande, firmate, datate e complete degli allegati richiesti, dovranno essere inviate entro il giorno 30 gennaio 2015, oppure presentate a mano entro le ore 13 dello stesso giorno, al seguente indirizzo: Assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport – Direzione Generale della Pubblica Istruzione – Servizio Politiche per la Formazione e il Diritto allo Studio Universitario – viale Trieste 186 – 09123 Cagliari.

Le domande potranno essere presentate a mano nei giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 11 alle ore 13 e nei pomeriggi di martedì e mercoledì, dalle ore 16 alle ore 17.

Per informazioni è possibile contattare i seguenti numeri: 070/6064526 – 070/6064937 o inoltrare una e-mail al seguente indirizzo: fittocasa@regione.sardegna.it

Gli interventi riguardanti gli studenti immatricolati e iscritti negli Atenei regionali, sono gestiti dagli Enti Regionali per il Diritto allo Studio (ERSU) di Cagliari e di Sassari.

Il consigliere regionale del Partito Democratico Daniela Forma invita tutte le aziende agricole che dovranno beneficiare dei contributi della misura 126 del PSR 2007/2013 “Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali” a presentare domanda di pagamento per ottenere quanto dovuto.

«In seguito agli eventi alluvionali del 18 e 19 novembre dello scorso anno – ricorda Daniela Forma – è stata assegnata una dotazione finanziaria di 30 milioni di euro sulla Misura 126 del PSR 2007/2013 “Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali». Questa dotazione finanziaria avrebbe consentito il finanziamento delle prime 317 domande in graduatoria, a fronte delle 1.248 richieste ritenute ammissibili ma per le quali non vi era copertura finanziaria.

Il consigliere regionale Daniela Forma si era fatta interprete delle numerose lamentele da parte degli operatori agricoli e dei sindaci dei comuni della Sardegna i cui territori sono stati interessati dalla tragica alluvione del 2013 ed aveva trovato nell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, una pronta risposta all’esigenza di finanziare tutte le aziende agricole che avevano subito danni a causa dell’alluvione.

L’assessore dell’Agricoltura ha mobilitato Argea Sardegna (l’Agenzia per la gestione degli aiuti in Agricoltura) perché istruisse tutte le domande delle aziende agricole risultate ammissibili entro l’anno e impegnasse tutte le risorse disponibili per consentire lo scorrimento della graduatoria utilizzando le risorse della Programmazione 2014/2020.

Ad oggi, grazie anche al supporto dei tecnici dell’agenzia Laore che stanno dando una mano per consentire il rispetto della tempistica, sono state istruite circa il 60% delle pratiche e si riuscirà a rispettare la parte di impegno regionale relativo all’istruttoria. Resta però in piedi la necessità di impegnare entro l’anno le risorse attualmente a disposizione. A fronte dei 30 milioni di euro di dotazione finanziaria della misura 126 PSR sono pervenute, ad oggi, domande di pagamento pari al 3% e corrispondenti a circa 900.000 euro.

Il consigliere regionale Daniela Forma invita pertanto gli operatori agricoli che hanno già eseguito una parte dei lavori a presentare SAL (Stato di Avanzamento Lavori) per ottenere quanto anticipato e consentire ad Argea l’impegno delle risorse oppure a comunicare quali difficoltà stanno incontrando per la presentazione delle domande di pagamento.

«Ciò che più mi sta a cuore – conclude Daniela Forma – è che non venga perduta una grande opportunità che viene data a più di 1.000 aziende agricole messe in ginocchio dagli eventi alluvionali del novembre 2013 di potersi risollevare e ripristinare il proprio potenziale produttivo agricolo.»

Con l’omaggio per i 30 anni dalla fondazione del Complesso vocale di Nuoro prende il via domani, sabato 6 dicembre, alle 20.30, nella splendida cornice della Chiesa del Santo Sepolcro (in piazza San Sepolcro 5), a Cagliari, il Festival internazionale corale di musica sacra. Ritorna così il prestigioso appuntamento del panorama della musica polifonica, nato per far conoscere un repertorio spirituale carico di pathos. Il festival prosegue quest’anno anche nelle due serate del 7 e dell’8 dicembre, rispettivamente con un concerto tutto dedicato alla ricerca e all’approfondimento sulla musica popolare sarda, e con alcune incursioni nel panorama vocale internazionale con i giovani talentuosi spagnoli del Quartet Mèlt, di scena lunedì.

Organizzato dall’associazione musicale Collegium Karalitanum, in collaborazione con l’associazione Incontri musicali, il festival anche stavolta si presenta come una sfida. Sfida perché, per rispetto al numerosissimo pubblico che ogni anno partecipa con grande entusiasmo, si è scelto di organizzare la rassegna nonostante il periodo di grande crisi economica che ha portato le istituzioni a tagliare i fondi per le attività culturali.

La serata di domani, sabato 6 dicembre (ciascuna delle tre serate comincia alle 20.30) avrà per titolo “Omaggio al complesso vocale di Nuoro”: sarà un  concerto pensato per festeggiare i 30 anni del celebre coro fondato da Franca Floris nel 1984. Per l’occasione il Complesso vocale di  Nuoro proporrà un programma che spazierà dal repertorio sacro tardo rinascimentale di compositori come Tomàs Luis De Victoria o Giovanni Gabrieli a Claudio Monterverdi sino Felix Mendellsohn per arrivare ai giorni nostri con i canti del compositore e direttore di coro spagnolo Javier Busto.

La serata di domenica 7 dicembre, intitolata “Sa musica est sa limba mea”, proporrà l’esibizione dei padroni di casa, il coro Collegium Kalaritanum, diretto da Giacomo Medas, e quella del coro Melchiorre Murenu di Macomer, diretto da Francesco Vacca Baldus, per un concerto di ricerca e di approfondimento della musica popolare della Sardegna, che riproporrà anche canti della liturgia natalizia.

L’ultima serata, l’8 dicembre, vedrà l’esibizione, per la prima volta in Sardegna, dello straordinario e prestigioso gruppo vocale spagnolo Quartet Mèlt di Barcellona che offrirà al pubblico, nel concerto intitolato “Voz de Dios”, un repertorio improntato sulla musica antica, moderna e una rivisitazione della musica popolare spagnola.

L’ingresso ai concerti è libero.

Il Festival internazionale corale di musica sacra è organizzato con il contributo della Regione autonoma della Sardegna – Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport e con il patrocinio del comune di Cagliari e della Federazione regionale sarda associazioni corali.

I Riformatori sardi hanno presentato una proposta di legge per trasferire alla Regione le competenze sulla rete stradale.

«Per avere una rete stradale davvero efficiente – dice Michele Cossa, coordinatore regionale dei Riformatori sardi – è necessario trasferire competenze, gestione e controllo alla Regione, istituendo un nuovo dipartimento all’interno dell’assessorato dei Lavori pubblici. Dopo la Salerno-Reggio Calabria la nostra 131 rappresenta in modo emblematico, col suo concentrato di problemi enormi e di lavori infiniti, la necessità di un riordino radicale della materia.»

Per Sergio Pisano, del Centro studi dei Riformatori, «la Sardegna ha la possibilità di colmare finalmente un vuoto normativo, dando piena attuazione allo Statuto speciale che all’art. 3 le assegna competenza primaria superando la gestione Anas che, nell’Isola, non può essere giustificata dal fatto di dover assicurare continuità su tutto il territorio nazionale».

Sergio Pisano si è poi soffermato sulle cifre di Anas in Sardegna: oltre 3000 km di strade, 596 dipendenti che a breve diventeranno 570, 32 milioni di euro di spese per il personale, 30 milioni circa per la manutenzione della rete e, alla voce entrate, le risorse provenienti dalle convenzioni sugli investimenti in corso, pari a 150 milioni solo per la Sassari-Olbia. «Puntiamo inoltre a garantire una presenza incisiva sui circa 6000 Km di strade delle disciolte Province e soprattutto a sbloccare opere importanti per i territori, come quelle post-alluvione che, pur essendo classificate come urgenti non sono nemmeno iniziate: il tutto a costo zero per la finanza regionale.»

Il presidente del Centro studi dei Riformatori sardi, Franco Meloni, ha messo l’accento sui vantaggi della regionalizzazione della rete stradale. «In primo luogo – ha detto – una rigorosa vigilanza sui flussi delle risorse, poi una presenza forte sui territori ed una gestione snella ed efficace, basti pensare che la Sassari-Olbia è concretamente partita con i commissari”.

Il capogruppo in Consiglio regionale Attilio Dedoni, infine, ha affermato che «il successo della proposta è legato all’azione di un governo regionale forte e capace, nei rapporti con lo Stato, di garantire i necessari trasferimenti di risorse; altrimenti rischierebbe di finire come la vertenza-entrate con cui Prodi garantì 1.2 miliardi a Soru e molti anni dopo Renzi dà a Pigliaru di meno e pure a rate».

La rete di viabilità sarda,  la cui gestione sarà affidata al Dipartimento della Viabilità  sarda, sarà classificata in tre diverse tipologie:

strada regionale di classe 1: costituita dall’intera rete viaria attualmente classificata rete stradale nazionale la cui estensione è complessivamente di 1.029 chilometri;

strade regionali di classe 2: costituita dall’intera rete viaria ancora oggi in gestione ANAS ma che fin dal 1999 sarebbe dovuta essere affidata alla competenza della Regione Sardegna, in attuazione del Decreto Legislativo n.112/99, la cui estensione è di 1.879,5 chilometri;

strade regionali di classe 3: costituita dall’attuale rete viaria provinciale la cui estensione è di 6.000 chilometri . Molti dei tracciati delle attuali strade provinciali si sovrappongono a più province e una gestione regionale consentirà una razionalizzazione e ottimizzazione degli interventi.

Per quanto riguarda la classe 2, come si vede, siamo già in ritardo di 15 anni: soltanto la Sardegna e la Sicilia non hanno competenza su questo tipo di strade. Ma la vera novità sarà il trasferimento anche delle altre due classi: la 1, le strade classificate come nazionali, e la tre, vale a dire quelle provinciali. Sarà un vero e proprio salto di qualità che ci metterà al pari della Regione che da questo punto di vista è più avanti di tutte in Italia: il Trentino Alto Adige.

In questo modo la regia sulla rete viaria sarà unica e non assisteremo più ai vergognosi rimpalli di responsabilità: i sardi hanno il diritto di avere strade che funzionino in tutta la Sardegna.

I sardi avvertono una insopportabile e non più tollerabile ingiustizia sul problema della situazione viaria in Sardegna , in primo luogo dettato dalle condizioni di insularità e mancata attuazione di una effettiva continuità territoriale, poi dal deficit infrastrutturale che ci pone ultimi nella graduatoria nazionale con un rapporto (Km viari/ superficie territoriale)  quasi da terzo mondo, con appena 50 Km di rete ogni 100 kmq. Si pensi che fatto 100 l’indice della dotazione fisica dell’Italia della categoria strade ed autostrade, quello della Sardegna, è di appena (41,3), con sensibili scarti rispetto al mezzogiorno ( 70,5) al centro (105,3 ) al Nord-Est con (110,4) e al Nord-Ovest dell’Italia (129, 9).

Il compito di gestione della rete viaria sarà affidato al Dipartimento regionale per la Viabilità, denominato “Strade Sardegna”, incardinato presso l’assessorato dei Lavori pubblici e dotato di autonomia funzionale, attraverso l’istituzione organizzativa di una apposita Direzione Generale.

Il dipartimento avrà una organizzazione molto snella improntata ad accelerare e abbattere le molteplici e ripetitive procedure amministrative, che assai spesso sono origine di forti rallentamenti nella realizzazione degli interventi, quasi sempre caratterizzati da “massima urgenza”.

«Il recente disegno di legge proposto dalla Giunta regionale con la delibera n.48/34 del 2 dicembre avvia un percorso che sembra andare nella giusta direzione. Finalmente i lavoratori, anello debole di una catena già di per sé troppo precaria, potranno avere la certezza della retribuzione del loro lavoro, vedendo così garantito uno dei diritti fondamentali dei lavoratori.»

Il Partito dei Sardi sottolinea che questo deve essere il primo passo per una revisione organica delle finalità, risorse e competenze di un’azienda strategica come Igea. «La Sardegna, e il Sulcis in particolar modo – si legge in una nota del coordinamento provinciale -, hanno investito tanto in termini di risorse, ma soprattutto di aspettative, nell’intraprendere quel percorso di riconversione che riguarda non solo i lavoratori, ma le aziende e tutto il panorama produttivo, economico e sociale che ruota intorno al distretto minerario, e recentemente a quello metallurgico, in fase di ormai evidente dismissione. È chiaro che il percorso che ha portato IGEA all’incresciosa situazione odierna deve essere da monito per l’individuazione di una classe dirigente slegata dalle dinamiche consociativiste che hanno causato l’ormai insostenibile malessere del territorio e una comprensibile disaffezione dei cittadini alla politica. Il tracollo di Igea, unito ad una non sufficiente valorizzazione del ruolo del Parco Geominerario, attualmente del tutto svuotato di senso, rischiava di far fallire un rilancio che partisse da una delle risorse identitarie fondamentali: la valorizzazione del paesaggio industriale e dell’attrattività economica e culturale che le tracce dell’epopea mineraria e industriale del Sulcis possono mettere in campo.»

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