22 December, 2025

Rashid Fahad al Naimi, Ceo della #Qatar Foundation Endowment, ha firmato ieri l’accordo per l’ex #San Raffaele con la #Regione Sardegna, già sottoscritto dal presidente Francesco Pigliaru. L’accordo dà il via ufficiale alla realizzazione del progetto che ribalta il fallimento dell’ex San Raffaele in un investimento internazionale nel settore della Sanità e della ricerca scientifica in Sardegna. Ora si può dire che, in tempi rapidi, aprirà a Olbia un nuovo ospedale di alta specializzazione collegato a un centro di ricerca scientifica di livello internazionale, con un investimento complessivo di 1,2 miliardi di euro. Questa apertura produrrà importanti ricadute sia sulla qualità della sanità sarda, con forti capacità attrattive anche dal resto dell’Italia e dall’estero, sia sulla ricerca scientifica in Sardegna. Dimostra infine che è possibile rispettare i tempi senza rinunciare al rispetto delle regole. 
“La Sardegna mostra al mondo la propria affidabilità – ha commentato il presidente Francesco Pigliaru – e si apre ad altri possibili investitori stranieri. Ad esempio è importante il ruolo scientifico-tecnologico che #General Electric ha dichiarato pubblicamente di voler assumere all’interno di questo progetto. L’accordo inoltre dimostra che i percorsi burocratici possono essere brevi anche senza pericolose scorciatoie né norme di emergenza, come troppo spesso è accaduto in passato con risultati disastrosi.»

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Lunedì 8 settembre 2014, alle ore 9.30, in occasione della riapertura al pubblico dopo la pausa estiva, sarà inaugurata la nuova sala multimediale dell’#Archivio Storico Diocesano di Cagliari. Questo importante innovamento tecnologico consentirà la consultazione dei fondi documentari digitalizzati e, in particolare, dei “Quinque libri”.

Interverranno:

mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari
dott.ssa Monica Grossi, Soprintendente Archivistico per la Sardegna
don Ferdinando Loddo, Direttore dell’Archivio Storico Diocesano.

L’Archivio, a partire dall’8 settembre 2014, osserverà i seguenti orari di apertura al pubblico:

Lunedì: 9.30-13.00
Martedì: 9.30-13.00
Mercoledì: 9.30-13.00 / 16.00-19.00

Attacco centrale di Luca Genna copia

«#Sardegna promozione resuscita ed elargisce 3 milioni e mezzo di euro in co-marketing a una serie di società sportive della Sardegna, lasciando a bocca asciutta le squadre di volley e pallanuoto che disputano campionati nazionali professionistici.» La denuncia è di Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia.

«Se non c’è nulla da eccepire sui fondi destinati al #Cagliari Calcio e alla #Dinamo Sassari (rispettivamente 1,3 milioni di euro e 900mila euro), impegnate nei massimi campionati di categoria – aggiunge Ignazio Locci -, più di qualche dubbio resta in merito ai criteri utilizzati per attribuire 350mila euro alla #Torres maschile e 175mila euro a quella femminile, 175mila al #Cus Cagliari e 300mila euro sia al velista Andrea Mura per la “Route du rhum”, sia al Rally Costa Smeralda. Alle compagini impegnate nei difficili e costosissimi campionati di volley nazionali, invece, nemmeno un centesimo. Un fatto che induce a chiedersi sulla base di quali regole Sardegna promozione, fino all’altro giorno morta e sepolta per volontà dell’attuale Giunta regionale, abbia operato tali ed evidenti discriminazioni. Per ora resta un mistero, considerato che la delibera attualmente non è visibile nel sito istituzionale della Regione Sardegna.»

«A questo si aggiunge il gravissimo ritardo che si registra sulla liquidazione dei fondi regionali destinati alle società sportive che sta mettendo a rischio la sopravvivenza del sistema sportivo sia professionistico che dilettantistico. Il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore regionale dello Sport facciano chiarezza sulle scelte operate da #Sardegna promozione – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco – e si adoperino per sveltire la burocrazia che sta ingessando la liquidazione dei fondi regionali alle società sportive isolane.»

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I rappresentanti sindacali della #Fiom Cgil sono stati sentiti in audizione dalla commissione Attività produttive, presieduta da Luigi Lotto (Pd), sulla vertenza dei dipendenti della società Akhela srl. I sindacalisti hanno illustrato la grave situazione in cui versano i 160 dipendenti, per 49 dei quali è stata avviata una procedura di mobilità e per altri 16 è a forte rischio il rinnovo del contratto. Secondo Samuele Piddiu, rappresentante della #Fiom Cgil Cagliari, la situazione è molto grave perché l’azienda, specializzata nel settore Itc, ceduta dalla #Saras alla #Solgenia nel 2012, sta lentamente scomparendo.

«Quando la società è stata costituita dal gruppo #Saras – ha spiegato Samuele Piddiu – aveva quasi 400 dipendenti e commesse importanti come #Ferrari, #Bmw, #Fiat, #Bnl, mentre oggi molti rami d’azienda sono stati ceduti e la tenuta occupazionale è seriamente a rischio. Piddiu ha chiesto la massima attenzione della Commissione e di tutto il Consiglio regionale verso una realtà di alta professionalità della Sardegna, creata dalla #Saras, 15 anni fa,  grazie a ingenti finanziamenti europei, circa 70 milioni di euro, che sta subendo uno smembramento sistematico che porterà alla scomparsa dell’azienda e con essa di decine di posti di lavoro.»

I sindacati hanno chiesto, in particolare, di intervenire sui vertici societari, anche attraverso Saras, rimasta tra i clienti, affinché si possa prima avviare il contratto di solidarietà e non si facciano uscire i dipendenti dal circuito occupazionale e poi, come secondo step, la Regione si attivi per verificare la disponibilità di altre società a rilevare e rilanciare un’azienda capace di produrre reddito e con professionalità di elevato livello.

Samuele Piddiu ha evidenziato che la situazione è già all’attenzione del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e dell’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, ma ha chiesto anche alla Commissione di lavorare affinché altre famiglie sarde non restino senza lavoro per dinamiche prettamente finanziarie.

Il presidente Lotto ha sottolineato che si tratta di un argomento all’esame dell’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, ma che la Commissione collaborerà con l’esponente dell’esecutivo per risolvere nel miglior modo possibile e in tempi rapidi la grave situazione dei dipendenti #Akhela.

Venerdì è in programma un nuovo vertice su Alcoa, al ministero dello Sviluppo economico, al quale parteciperà anche il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru. Potrebbe essere, nel caso di esito positivo, sul quale in ambienti sindacali c’è una moderata fiducia, l’ultimo incontro interlocutorio e quindi “quasi” decisivo per la soluzione della delicata vertenza legata alla cessione dello stabilimento da Alcoa ad altra multinazionale (interessata c’è la svizzera #Glencore), chiuso ormai da oltre due anni. L’annuncio del vertice lo ha dato Roberto Puddu, segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente, al termine dell’incontro svoltosi questa sera, dalle 19.45 alle 21.00, nel presidio dei lavoratori all’ingresso dello stabilimento di #Portovesme, al quale ha partecipato Susanna Camusso, segretario generale nazionale della CGIL, giunta in Sardegna per partecipare domani a #Buggerru, alla prima delle due giornate delle celebrazioni dei 110 anni dell’uccisione dei tre minatori nel corso del primo sciopero svoltosi in Italia, organizzate dalle segreterie confederali CGIL, CISL e UIL, in collaborazione con l’Amministrazione comunale guidata da Silvano Farris e la cooperativa “Piccola Parigi” ed il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna e della gestione commissariale dell’ex #Provincia di Carbonia Iglesias.
Susanna Camusso e’ stata accolta in un clima molto cordiale ma fin dai primi interventi dei lavoratori sono emerse la grande preoccupazione e, soprattutto, la tensione di chi non ha certezze per il proprio futuro e di chi vive un presente difficilissimo, come e’ il caso dei lavoratori degli appalti, molti dei quali non ricevono il sussidio della cassa integrazione da parecchi mesi.
Il segretario regionale Michele Carrus, Bruno Usai, Roberto Forresu, Marco Loi, Massimo Cara della Cisl, Pierpaolo Gai, hanno inquadrato la situazione di attesa vissuta dai lavoratori e sollecitato il segretario nazionale a porre nella vertenza tutto il peso politico in suo possesso, con la giusta pressione sul Governo affinché faccia per intero la sua parte in tempi brevi, considerato che ormai sono rimasti solo quattro mesi di tempo prima che i lavoratori vengano tutti licenziati.
Susanna Camusso ha sottolineato come la scelta di Alcoa di lasciare il Sulcis, l’Italia e l’intera Europa, non sia stata determinata da ragioni oggettive ma, piuttosto, da scelte aziendali che hanno orientato la produzione su altre regioni dove sono presenti condizioni più favorevoli per fare profitto. L’Italia – ha detto ancora Susanna Camusso – non può permettersi di perdere un altro pezzo del proprio sempre più precario tessuto produttivo, perché non ci sono alternative. Il leader della Cgil ha rimarcato come il Governo debba fare la sua parte, invitando il Premier Matteo Renzi a venire nel Sulcis per toccare con mano in prima persona lo stato delle cose. Il termine del 31 dicembre – ha aggiunto Susanna Camusso – non può e non deve essere ultimativo, perché se c’è in piedi la trattativa con un potenziale acquirente ed emerge la necessità di allungare questi tempi di qualche mese, il Governo deve farsene carico e fare i passi necessari a garantire il buon esito della stessa.
Susanna Camusso ha ribadito come il problema dei problemi sia il costo dell’energia, sulla soluzione del quale, come ha ricordato Bruno Usai, pare siano emerse novità importanti, ma una volta superato questo, ne restano altri, come la sistemazione delle infrastrutture, ad iniziare dal porto che va adeguato alle esigenze delle aziende che operano a Portovesme.
Per quel che riguarda i lavoratori degli appalti e gli ammortizzatori sociali, secondo il segretario della Cgil va modificato l’approccio al problema che deve assumere un carattere universale, cioè gli ammortizzatori sociali devono essere garantiti a tutti i lavoratori e non sono ad alcuni e non ad altri con scelte assolutamente discrezionali ed inaccettabili, perché a tutti i lavoratori deve essere riconosciuta la stessa dignità.
Al termine dell’incontro, l’annuncio del segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente sul vertice di venerdì a Roma, che ha aperto tra i lavoratori una nuova speranza sul buon esito della trattativa per il passaggio di proprietà ed il rilancio della produzione di alluminio primario.

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Debellare la peste suina e valorizzare l’allevamento del maiale di razza sarda. Sono queste le richieste presentate oggi dai rappresentanti del #Consorzio produttori suino di razza sarda, sentiti in audizione dalla #commissione Attività produttive, presieduta da Luigi Lotto (Pd). Il presidente del Consorzio, Valerio Ecca, ha dato la massima disponibilità alla Commissione per portare avanti, insieme, tutte le azioni necessarie per debellare la malattia che sta bloccando l’economia del settore, proponendo di fare da tramite tra la politica e gli allevatori che ancora non sono in regola. Una delle proposte per fare uscire dalla clandestinità gli allevamenti è dare una premialità a chi si mette in regola, ma anche compenso per il mancato reddito, nessun abbattimento forzoso, un regolamento per il pascolo semibrado, la possibilità di consentire il pascolo brado d’inverno per i capi controllati, avere un mattatoio, anche itinerante, a disposizione per tutti i comuni. Per questo intervento, secondo Ecca, sarebbe necessaria una spesa di 5-6 milioni di euro.

Il Consorzio ha, inoltre, chiesto alla Commissione di valorizzare il suino di razza sarda, una delle sei razze autoctone riconosciute in tutta Italia, attraverso azioni di tutela e incentivo come avviene nelle altre regioni.

Il presidente Lotto ha ringraziato il Consorzio, ma ha anche precisato che «il tema della eradicazione della peste suina è oggetto di attenzione da parte degli assessorati alla Sanità e all’Agricoltura» e che «eventuali suggerimenti positivi emersi nell’audizione verranno ad essi trasmessi».

La commissione Attività produttive ha sentito in audizione anche i rappresentanti dei #Consorzi di difesa delle produzioni intensive sul problema della quota dei contributi pubblici per le assicurazioni del comparto. Secondo il presidente del #Consorzio di Sassari, Salvatore Sanna, il sistema delle assicurazioni sta cambiando: a livello nazionale è stato diminuito il contributo pubblico dal l’80 al 65 per cento creando un grave danno per il settore già in crisi. Questi pacchetti assicurativi tutelano gli imprenditori del settore agro-zootecnico dalle calamità naturali e dai danni al bestiame causati da infezioni epizootiche. Le polizze sono state fondamentali in tantissime occasioni in Sardegna per alleviare i danni causati dalle calamità naturali, soprattutto perché nell’Isola ci sono molte produzioni invernali.

Il gap tra quanto erogato dallo Stato e la totalità del costo dell’assicurazione è stato sempre colmato dalla Regione, ha ricordato Sanna, ma dal primo gennaio non vi sarà più alcuna copertura. Il Consorzio ha dunque chiesto che venisse trovata una forma per rifinanziare la delibera di Giunta dello scorso luglio e mantenere il contributo pubblico per le polizze all’80 per cento e quello dello smaltimento delle carcasse di animali al 100 per cento. Il segretario del Consorzio, Marco Tedde, ha inoltre proposto alla Commissione di inserire una premialità nel Psr 2014-2020 del 5 o 10 per cento per i soggetti che sottoscriveranno le polizze assicurative. Questo porterebbe a maggiori garanzie di tutela per gli imprenditori e darebbe la possibilità a questi unltimi di accedere al credito con più facilità. Tedde ha chiesto, infine, che i Consorzi di garanzia siano inseriti nel Psr per quanto concerne i fondi destinati alla formazione e all’informazione.

Carbonia da Monte Leone

Il #comune di Carbonia ha pubblicato il bando per l‘affidamento dei “lavori relativi al programma innovativo in ambito urbano denominato #Contratto di Quartiere II – intervento 2″.

L’intervento che si andrà a realizzare rientra tra gli obiettivi del #Contratto di Quartiere II rivolti alla promozione di attività legate alla vita sociale e ricreativa dello stesso quartiere. L’ambito di intervento, si estende ai piedi del colle Rosmarino, per una superficie pari a circa 4000 mq. Le opere comprese nell’appalto sono: una palestra con annessi spogliatoi e servizi; un’area esterna – campetto di calcio a 5; un parcheggio pubblico.

La parte principale della palestra ospiterà la sala per le attività atletiche, con una superficie utile di 215 mq; le attività che saranno praticate saranno a corpo libero e spazi attrezzati con macchine. Lo spogliatoio per atleti sarà composto da 2 locali con dimensioni complessive di 80 mq. Nelle vicinanze della palestra, è più precisamente nella parte est, sarà ricavato un campo da calcio a cinque con una dimensione di 30 per 20,10 metri. Nella struttura è previsto un parcheggio pubblico a servizio degli utenti del complesso sportivo, cui si potrà accedere da via Puglie e si stenderà parallelo al campo da calcio a cinque. La sua dimensione è dieci per quaranta metri, con una capienza di 14 posti macchina più un posto auto per persone diversamente abili.

I lavori prevedono una spesa complessiva di 1.219.675,98 euro.

Le domande dovranno pervenire all’#Ufficio Protocollo del comune di Carbonia, entro le ore 12.00 del 9 settembre 2014, esclusivamente a mezzo raccomandata del servizio postale o tramite agenzia di recapito autorizzata dal #ministero delle Poste e Telecomunicazioni o a mano.

«Attraverso questi lavori, che saranno preceduti, in via propedeutica, dal Servizio rimozione dei rifiuti in area comunale ricadente nell’ambito del Contratto di Quartiere II (Importo complessivo 87.000 euro) – ha commentato Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia – si prosegue nell’intervento di riqualificazione dell’intero quartiere.»

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#Confartigianato rinnova l’appello alla Giunta ed al Consiglio regionale per la proroga del #Piano Casa, in scadenza tra 87 giorni (il 29 novembre 2014 è la data ultima).

Ancora poche settimane, dunque, per usufruire dell’opportunità di ampliare la propria abitazione, o un qualsiasi altro immobile, presentando la #DIA o richiedendo la concessione edilizia al relativo Comune di appartenenza.

«Ribadiamo la richiesta degli artigiani all’Assemblea regionale, all’Assessore all’Urbanistica e alla Giunta – afferma il presidente di #Confartigianato Gallura, Giacomo Meloni – affinché ci possa essere un una proroga del “Piano” così come è avvenuto in molte altre regioni italiane. E’ un provvedimento a costo zero che, anzi, porterebbe importanti fondi nelle asfittiche casse dei Comuni e lavoro alle imprese dell’edilizia.»

«Il #Piano Casa è, al momento, e in assenza del #Piano Paesaggistico, l’unica certezza normativa che ci sta permettendo di lavorare – sottolinea il presidente di Confartigianato Gallura – e siamo preoccupati perché dal 29 novembre gli edili potrebbero essere messi nelle condizioni di sospendere la propria attività che, visti i tempi di crisi, si basa principalmente su questi piccoli interventi.»

Da qui la richiesta/messaggio alla Regione: «Gli artigiani potrebbero essere d’accordo sulla chiusura, o sulla modifica, del Piano Casa ma a condizione che ci siano strumenti normativi certi e chiari che permettano alle aziende di continuare a operare e alle famiglie di programmare gli interventi nel tempo, viste le attuali condizioni economiche. Ribadiamo: non toglieteci l’opportunità di lavorare».

I dati relativi al giugno 2013, parlavano di 21.853 istanze relative al #Piano Casa nei comuni direttamente censiti mentre si arriverebbe a 35.180 pratiche con una distribuzione proporzionale anche nei Comuni non direttamente censiti. Da notare che tra dicembre 2012 e giugno 2013, le istanze sono cresciute di 2.553 unità.

Nel contempo, Confartigianato Imprese Sardegna evidenzia il boom che nel 2012 (ultimi dati disponibili) ha portato quasi 100mila sardi a usufruire delle detrazioni per recupero del patrimonio edilizio e risparmio energetico, generando per il settore un valore aggiunto del 3,7% e per i contribuenti un risparmio di 54 milioni di euro.

I dati sulla Sardegna emergono dal dossier dell’#Ufficio Studi di Confartigianato (rielaborazione statistiche #MEF e ISTAT su detrazioni #IRPEF 2013-anno di imposta 2012) relativi al giro d’affari su ristrutturazioni edilizie e risparmio energetico. Nel 2011, le detrazioni superarono i 42 milioni, i contribuenti furono 82.600 e l’incidenza sul valore aggiunto sulle costruzioni arrivò al 2,4%.

Scendendo nel particolare, sono stati 77.559 i contribuenti sardi (il 7,2% dei residenti) che nel 2012 hanno portato in detrazione circa 34 milioni di euro per il recupero del patrimonio edilizio, contribuendo così a generare un valore aggiunto sulle costruzioni del 2,3% (nel 2011 furono 67mila per oltre 29 milioni).

Per gli interventi per il risparmio energetico, sempre nel 2012, sono stati 20.012 i contribuenti sardi (l’1,8% dei residenti) che hanno richiesto sgravi per 20 milioni di euro, incidendo per lo 1,4% sul valore aggiunto del settore (nel 2011 furono oltre 15mila, per oltre 12 milioni di euro di detrazioni).

Gli artigiani ricordano anche come occorra «una terapia d’urto a base di semplificazioni e taglio della burocrazia, di sgravi fiscali strutturali e di incentivi mirati, di pagamenti da parte delle Pubbliche Amministrazioni, di credito bancario. Soprattutto bisogna ridare serenità e potere d’acquisto alle famiglie».

«In ogni caso – conclude l’Associazione Artigiana – ribadiamo la necessità di rendere stabili e permanenti gli incentivi e le detrazioni per raggiungere più obiettivi: rilancio delle imprese, riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio energetico e difesa dell’ambiente, emersione di attività irregolari.»

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Verrà presentata giovedì mattina, alle 10.30, presso la #Camera di Commercio di Nuoro, la 14esima edizione di #Autunno in Barbagia, mostra itinerante della tradizione barbaricina. Dal 5 settembre al 14 dicembre ogni fine settimana sarà dedicato ad uno o più paesi tra i 28 Comuni coinvolti, fieri di raccontare e condividere storie di vita e passione per la propria terra.

Nell’occasione verranno presentati il calendario e l’innovativa campagna di comunicazione dell’iniziativa, sviluppata dalla #CCIAA di Nuoro e dalla sua Azienda Speciale. Saranno presenti i rappresentanti dei Comuni, il presidente della #CCIAA di Nuoro, Agostino Cicalò, e il presidente #Aspen, Vincenzo Cannas, insieme ad alcuni componenti della Giunta Camerale.

 Sarà l’occasione anche per parlare insieme delle prospettive della #Camera di commercio di Nuoro alla luce delle novità normative proposte dal Governo.

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Il #comune di Giba ha affidato, con atto deliberativo della G.M. n. 77 del 25/8/2014, ad una cooperativa di tipo B, la gestione del secondo turno del terzo finanziamento di 400.000 euro del cantiere di forestazione (aumento del patrimonio boschivo).

Il cantiere prevede la forestazione di area di proprietà comunale e la manutenzione del sottobosco del #Parco Is Muras di 10 ettari.

Sono stati avviati  al lavoro in data 1/9/2014 dieci operai che si aggiungono agli altri dieci assunti a metà luglio per 30 ore settimanali per sei mesi ed una retribuzione di 1.000 euro al mese.

Sempre il 25 agosto scorso, con atto di Giunta n. 76, è stato approvato il progetto definitivo del quarto cantiere di forestazione, con un finanziamento di 300.000 euro.

Entro l’anno verranno avviati al lavoro altri venti disoccupati residente nel Comune che presteranno la loro opera per trenta ore settimanali per sei mesi ed una retribuzione di 1.000 euro mensili.

«Con queste nuove assunzioni – spiega Learco Fois, sindaco di Giba – nel giro di quattro anni il comune di Giba ha avviato al lavoro ben 125 disoccupati locali per sei mesi, che non hanno certamente risolto il cronico problema della disoccupazione; ma certamente hanno  contribuito in modo consistente al sostentamento della famiglie che diversamente non avrebbero avuto alcuna possibilità di poter lavorare.»