21 December, 2025

Si moltiplicano le prese di posizione di amministratori locali ed esponenti politici sulla drammatica situazione venutasi a determinare alla Portovesme srl, dopo l’annuncio della fermata della linea piombo fatto dalla direzione aziendale.

«Lo stop alla linea del piombo, deciso dall’Azienda, con la fermata dello stabilimento di Portovesme e della fonderia di San Gavino, rappresenta una situazione inaccettabile, per la quale occorre una mobilitazione decisa da parte della politica, delle parti sociali e di tutte le comunità interessate da una decisione che mette a rischio il futuro lavorativo di 200 lavoratori, a cui si aggiungono gli impiegati nelle ditte in appalto – scrive in una nota Daniele Reginali, segretario provinciale del Partito democratico -. L’aumento nel costo dell’energia, pur sostanzioso, non deve rappresentare un pretesto per chiudere una delle ultime realtà produttive rimaste in piedi nel territorio, alla luce anche dei profitti rilevanti realizzati nel periodo pre crisi e degli importanti aiuti statali ricevuti per salvaguardare la produzione e per garantire gli ammortizzatori sociali necessari.»
«E’ necessario che la Glencore, proprietaria degli stabilimenti, proceda ad avviare quanto prima un solido confronto con i lavoratori, con le amministrazioni locali e con le istituzioni regionali e nazionali, che devono urgentemente attivarsi affinché venga utilizzato uno strumento fondamentale come l’Energy release, indispensabile per garantire una discesa dei costi energeticiconclude Daniele Reginali -. Chiediamo all’azienda di sospendere qualsiasi iniziativa che blocchi l’attività produttiva e che si metta in campo qualsiasi iniziativa per garantire il futuro del polo industriale e soprattutto dei lavoratori che rischiare di perdere la propria occupazione.»

«In attesa dell’incontro che si terrà giovedì prossimo 6 ottobre al ministero dello Sviluppo economico, auspico caldamente che il Governo trovi le condizioni volte a calmierare i costi dell’energia e, di conseguenza, si possano preservare i posti di lavoro della Portovesme srl, mettendo in campo ogni possibile soluzione a riguardo.».

Il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu, manifesta solidarietà e totale adesione allo stato di mobilitazione che coinvolge 200 persone che sono a rischio licenziamento: «In un momento delicato come questo il nostro territorio non si può permettere un ulteriore colpo che vada ad incidere così drammaticamente sull’economia delle famiglie del Sulcis la cui fonte di sostentamento sono le industrie». Di qui la totale volontà di trovare soluzioni per scongiurare la chiusura dello stabilimento.

Secondo il sindaco di Carbonia, fermare la cosiddetta linea del piombo a causa della crescita spropositata dei costi dell’energia è inaccettabile e andrebbe affrontata analizzando tutti gli aspetti, a partire dagli introiti ottenuti agendo sul libero mercato e che potrebbero essere impiegati per un rilancio, con nuove linee di investimento orientate a garantire stabilità dei livelli occupazionali e continuità.

«L’allarme sul caro energia e sulle sue speculazioniha aggiunto Pietro Morittuera già stato affrontato con preoccupazione da noi Sindaci durante i lavori del Consiglio delle autonomie locali per proporre degli emendamenti relativi alla proposta di legge regionale sul piano energetico, senza dimenticare poi il principio di Insularità.»

«L’unica fabbrica rimasta attiva sul territorio che conta oltre 1500 lavoratori tra diretti e indiretti credo che abbia il dovereha concluso Pietro Morittudi contribuire al mantenimento della produzione e dei posti dei lavoratori e delle lavoratrici, in un’ottica di salvaguardia del futuro del polo industriale e anche in virtù del sostegno economico ricevuto nel corso del tempo proprio per la tutela dei livelli occupazionali.»

«La nuova decisione della Portovesme SRL di fermare la linea piombo e collocare ulteriori 200 lavoratori in cassa integrazione, ai quali si sommano gli oltre i 400 già collocati (a rotazione) in precedenza, nonché tutti gli altri dipendenti delle imprese d’appalto e dell’indotto sottoposti alla medesima condizione, è assolutamente inaccettabile.»

Lo ha detto il consigliere regionale Fabio Usai.

«La multinazionale, proprietaria delle fabbriche sottolinea Fabio Usai ha conseguito utili crescenti durante tutta la sua sua attività produttiva nel Polo Industriale di Portovesme e nella zona industriale di San Gavino, persino nel periodo più acuto della pandemia. Godendo finanche di agevolazioni fiscali. Ovviamente nessuno vuole contestare l’incidenza nell’aumento dei costi dell’energia sulla sostenibilità del processo produttivo, ma è anche vero che determinate scelte del recente passato del management locale sul fronte delle tariffe energetiche sono state quantomeno infelici e poco lungimiranti; ed oggi i lavoratori ne pagano amaramente le conseguenze. Mentre dal management nessuno si è ancora assunto le proprie responsabilità.»
«Perciò, invito la dirigenza aziendale a retrocedere dai propri intendimenti evidentemente orientati alla fermata produttiva, a temporeggiare ulteriormente dimostrando di voler credere nel futuro della fabbrica e nel superamento dell’attuale momento di difficoltà. Magari investendo a tale scopo una piccola parte di ciò che ha legittimamente ottenuto nel passato sottolinea Fabio Usai -. D’altronde, un nuovo Governo si sta per insediare a livello nazionale, e all’insufficiente provvedimento dell’energy release recentemente approvato dal Parlamento, potrebbero aggiungersene degli altri auspicabilmente più efficaci. Questo conclude Fabio Usainon è il momento di tirare i remi in barca e di assumere atteggiamenti irresponsabili e incuranti delle sorti del territorio, ma è invece quello di impegnarsi tutti insieme, azienda, parti sociali e politica, per scongiurare la chiusura di una delle ultime grandi realtà produttive della nostra isola.»

«L’ipotesi di una definitiva fermata degli impianti della Portovesme Srl, alla luce dell’attuale incremento nel prezzo dell’energia, come affermato dall’Azienda, rappresenta un’ipotesi inaccettabile, ed occorre che i rappresentanti delle comunità locali, delle parti sociali e della società civile facciano fronte comune per evitare un ulteriore disastro sociale in un territorio già duramente colpito da una crisi di sistema che dura da troppi anni.»

Il sindaco di Iglesias, Mauro Usai, prende una ferma posizione sugli sviluppi della crisi alla Portovesme srl.

«Parlare di chiusura dello stabilimento a causa del costo dell’energia, rappresenta una semplificazione ed un alibi, e sarebbe necessario, in prima istanzaaggiunge Mauro Usai -:
– quantificare i profitti effettuati dall’Azienda negli anni in cui consapevolmente agiva nel libero mercato, per ottenere  il prezzo dell’energia più conveniente al fine di raggiungere introiti ancora più significativi;
– valutare la situazione economica complessiva dello stabilimento, tenendo conto del fatto che all’incremento del costo dell’energia si accompagnano però aumenti nel prezzo dei metalli lavorati e significativi aiuti di stato come il credito di imposta;
– considerare che la multinazionale Glencore, proprietaria dello stabilimento, negli anni ha ricevuto anche importanti sostegni per salvaguardare i livelli occupazionali, come il riconoscimento della cassa integrazione da parte dell’Amministrazione regionale.»

«Di fronte a queste considerazioni, è necessario opporsi all’ipotesi di una chiusura dello stabilimento, mettendo in campo tutti gli strumenti necessari, con il fine ultimo di salvaguardare il futuro del polo industriale e soprattutto l’impiego dei lavoratori, sia diretti che dell’indottoconclude Mauro Usai -. Il comune di Iglesias, che ospita nel suo territorio una delle infrastrutture della Portovesme Srl come la discarica di Genna Luas, è con i lavoratori, garantendo loro il massimo sostegno. E’ necessario ed urgente un incontro con la proprietà, per ragionare sui numeri e per fornire le garanzie necessarie sugli investimenti e sui salari dei lavoratori.»

Sabato mattina, nel sito geospeleologico di Sa Marchesa, a Nuxis, è stato inaugurato un cippo in ricordo dei “Leoni” paracadutisti della Folgore che hanno perso la vita nella battaglia di El Alamein, in Egitto, nel 1942.
Hanno partecipato alla cerimonia, la sezione del Sulcis Iglesiente dell’associazione nazionale paracadutisti d’Italia presieduta da Nino Cossu, il sindaco di Nuxis Romeo Ghilleri e l’Amministrazione comunale, i rappresentanti delle Forze Armate, lo Speleo Club Nuxis, la Protezione Civile VEA, i rappresentanti di Forestas che hanno fornito e sistemato il monumento e diverse associazioni.

Si fa sempre più critica la situazione alla Portovesme srl dopo l’annunciata fermata della linea del piombo a partire dal prossimo mese di novembre, confermata ancora una volta questa mattina dalla direzione aziendale, nel corso dell’assemblea dei lavoratori.

Mercoledì pomeriggio è in programma una nuova riunione al Mise, alla presenza del Mite, nel corso della quale le organizzazioni sindacali chiederanno di migliorare il Dpcm sull’Energy Release «per eliminare tutti gli eventuali alibi sul fronte occupazionale».

In lavoratori sono pronti a combattere per difendere i posti di la voro ed è assai probabile che la mobilitazione sfoci in una giornata di sciopero generale con marcia su Cagliari.

Al fianco dei lavoratori scende in campo il sindaco di Portoscuso, Ignazio Atzori, con tutta l’Amministrazione comunale.

«A seguito dell’incontro con la direzione della Portovesme srl, avvenuto nei giorni scorsi, abbiamo avuto conferma dell’intenzione dell’azienda di procedere alla fermata della linea piombo, con la conseguente messa in cassa integrazione altri 200 lavoratori, tra diretti ed indirettidice Ignazio Atzori. L’Amministrazione comunale è consapevole delle difficoltà a cui vanno incontro le aziende e le famiglie per il vertiginoso aumento dei costi energetici, tanto è vero che siamo ormai da circa un anno e mezzo che denunciamo l’inadeguatezza delle scelte energetiche nazionali previste anche per DPCM che porteranno il nostro territorio in particolare ad un graduale deserto industriale, senza neanche la possibilità di impiantare nuove attività produttive sostitutive.»
«Nel contempo, anche le nuove opportunità normative in tema di fonti di energia rinnovabili hanno già da tempo impegnato il comune di Portoscuso a valutare eventuali ulteriori spazi pubblici e privati per l’incremento delle fonti rinnovabili da dedicare alle aziende del territorio ed alle famiglie anche con la costituzione di apposite comunità energeticheaggiunge il sindaco di Portoscuso -. Tali disponibilità avanzate da oltre 6 mesi non sono state fino ad ora compiutamente valutate dall’azienda. In ogni caso, conoscendo ormai le lavorazioni che da anni sono insediate sul nostro territorio, ci sorprende la decisione aziendale che in questo momento di grande difficoltà anticipi la chiusura della linea piombo, la cui componente energetica risulta essere non così determinante come altri tipi di lavorazioni, peraltro, queste si, già sospese da tempo dall’azienda.»
«Pur continuando a dare la massima ma condizionata disponibilità all’azienda per il proseguio e la diversificazione dell’attività produttiva, non vorremmo che il sacrificio richiesto da una annunciata crisi energetica che ricada solo sui lavoratori, le loro famiglie e sulle imprese d’appaltoconclude Ignazio Atzori -. Nei prossimi giorni della settimana, si terrà a Portoscuso un incontro con i Sindaci del territorio per fare fronte comune rispetto a una situazione sociale non sostenibile che si determinerebbe.»

I consiglieri di minoranza hanno presentato una mozione al sindaco di Iglesias, Mauro Usai, sulla situazione di crisi alla Portovesme srl.

I consiglieri di minoranza (Simone Saiu, Luigi Biggio, Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi, Valentina Pistis ed Arianna Cortese), dopo aver ricostruito le tappe della crisi esplosa negli ultimi mesi e che «fino ad oggi le istituzioni cittadine non hanno dedicato adeguata attenzione alla grave problematica che coinvolge il futuro di circa 1.500 lavoratori, tra diretti ed appalti, con la mozione impegnano il Sindaco e la Giunta comunale, a farsi portavoce del dissenso popolare e politico della città di Iglesias circa l’ipotesi della fermata della linea piombo e, più in generale, della chiusura della Portovesme S.r.l., organizzando le adeguate ed indispensabili azioni di mobilitazione che la gravità della situazione richiede».

 

Un tetto a prova di pioggia per il cineteatro di Bacu Abis e per la biblioteca, grazie all’opera di manutenzione ordinaria eseguita dalla Somica.

«Si tratta di un intervento programmato ed eseguito alla fine di luglio, con il servizio di Global service a canoneha spiegato l’assessore delle Manutenzioni, Piero Porcuciò significa che non vi è stato alcun costo aggiuntivo da parte dell’Amministrazione.»
Nei giorni scorsi, caratterizzati da forti temporali, è stata convalidata con esito positivo l’efficacia dell’intervento, a seguito del quale non si dovrebbero più verificare infiltrazioni di acque piovane.

«Sempre nell’ambito della manutenzione ordinaria – ha spiegato l’assessore Piero Porcu ci sarà anche un’operazione successiva che, in questo caso, interesserà i controsoffitti interni del Teatro per i quali è prevista la sostituzione dei pannelli che erano stati danneggiati dall’acqua.»

Nei prossimi giorni si provvederà inoltre alle verifiche relative all’impianto antincendio.

Nuova impennata di positivi da Covid-19 in Sardegna, 922 su 4.147 tamponi eseguiti, 62 diagnosticati da molecolare, 860 da antigenico.

Nei reparti di terapia intensiva è ricoverato 1 paziente (+1).

I pazienti ricoverati in area medica sono 61 (+3).

Sono 4.809 le persone in isolamento domiciliare (+16).

Si registra il decesso di un uomo di 99 anni, residente nella provincia di Sassari.

L’assessorato delle Politiche sociali del comune di Carbonia comunica che i beneficiari della graduatoria relativa agli “ammessi finanziabili” dei Centri estivi dovranno presentare la documentazione per ricevere i contributi entro e non oltre lunedì 10 ottobre 2022. Le pratiche pervenute oltre tale data non potranno essere liquidate.

Le modalità per presentare la documentazione sono due: a mano presso l’ufficio Protocollo dell’Ente, piazza Roma n. 1 (dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.00 e il martedì dalle 16.00 alle 17.00); oppure tramite PEC, mediante inoltro della domanda al seguente indirizzo di posta elettronica certificata: comcarbonia@pec.comcarbonia.org

Per i dettagli sulla documentazione da presentare, si rimanda all’avviso integrale pubblicato sul sito del comune di Carbonia e consultabile al seguente link:

https://www.comune.carbonia.su.it/avvisi/avvisi-vari/item/4749-beneficiari-centri-estivi-l-invio-della-documentazione-entro-il-10-ottobre-2022