28 April, 2024
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«La legge per gli indennizzi alle aziende i cui capi sono stati colpiti dall’epidemia di Blue tongue deve ritornare al più presto in Aula: abbiamo individuato nel fondo della Sanità la nuova copertura finanziaria, per rendere immediatamente spendibili le somme stanziate con le norme approvate martedì scorso in Consiglio». E’ la posizione dei gruppi consiliari della minoranza che in una conferenza stampa congiunta sono ritornati sul tema della Blue tongue, dopo l’unanime via libera alla legge che stanzia 23 milioni di euro, a titolo di ristoro dei danni subiti per il manifestarsi della malattia, ma la cui erogazione è subordinata all’incremento degli spazi finanziari euro compatibili rispetto al patto di stabilità attualmente in vigore.

Pietro Pittalis (Forza Italia), Gianluigi Rubiu (Udc), Christian Solinas (Psd’Az), Modesto Fenu e Paolo Truzzu (Sardegna) ribadiscono il favore per il provvedimento varato con il voto anche dei consiglieri dell’opposizione ma definiscono «una copertura finanziaria virtuale» quella individuata dalla maggioranza, perché condizionata all’allargamento dei tetti di spesa del patto di stabilità. Per il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, «la legge crea solo nuove aspettative nel mondo agropastorale sardo» mentre per Modesto Fenu (capogruppo Sardegna) si tratta di una vera e propria «illusione perché le risorse non sono disponibili”».

Il capogruppo del Psd’Az, Christian Solinas, ha definito l’approvazione del comma 2 dell’emendamento n. 4 (quello che subordina gli interventi all’incremento degli spazi finanziari) una “clausola sospensiva” introdotta per la prima volta in un provvedimento legislativo del Consiglio ed ha denunciato una evidente mancanza di coordinamento, tra la maggioranza e la Giunta, in ordine alle priorità di spesa. Il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, ha rimarcato l’assenza di stanziamenti per le azioni di prevenzione e informazione sulla Blue tongue e avanzato l’ipotesi che in futuro possano essere introdotti nuovi sistemi di incentivo per premiare le aziende che restano immuni dalla malattia. L’ex assessore dell’Agricoltura nella Giunta Cappellacci, Oscar Cherchi (Fi), ha invece ricordato come i 18 milioni di euro stanziati nella scorsa legislatura fossero “immediatamente spendibili” e ha invitato l’attuale responsabile dell’Agricoltura ad inserire nei plafond di spesa di competenza le risorse stanziate dalla legge per gli indennizzi. Per il consigliere Paolo Truzzu (Sardegna) si è in presenza di un vero paradosso «i fondi stanziati nella legge approvata martedì scorso non posso essere utilizzati ma nel contempo non possono essere spesi e il tutto sembra una grande illusione in danno degli allevatori sardi».

Per la minoranza consiliare le coperture finanziarie al provvedimento sugli indennizzi Blue tongue devono essere imputate al fondo della Sanità (è escluso dai vincoli del patto di stabilità) che successivamente, in sede di assestamento di bilancio, potrà essere ricostituito.

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Il presidente Gianfranco Ganau ha aperto i lavori del Consiglio regionale. L’assemblea è riunita con all’ordine del giorno la proposta di legge n. 3 (primo firmatario il consigliere Efisio Arbau, gruppo “Sardegna Vera”) “Interventi a favore degli allevatori per fronteggiare la blue tongue” e alcune mozioni in materia di energia, riforme istituzionali, credito, trasporti e ambiente. Tra i punti all’ordine del giorno anche la mozione sull’indipendenza del popolo sardo presentata dal centrodestra, primo firmatario Christian solinas (Psd’Az).

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Domani, martedì 27 maggio, riprenderanno i lavori del Consiglio regionale. All’ordine del giorno della seduta, che inizierà alle 16.00, l’esame della proposta di legge 3/A presentata dal gruppo “Sardegna vera” che prevede interventi a favore degli allevatori per fronteggiare la cosiddetta epidemia della “blue tongue”.

L’Assemblea sarà inoltre impegnata nella discussione di una serie di mozioni. Le prime due riguardano, con contenuti in parte diversi, la metanizzazione della Sardegna. La n°19, che ha come primo firmatario il consigliere Paolo Truzzu (Fdi-Sardegna), sollecita un intervento della Giunta regionale per «procedere rapidamente alla metanizzazione dell’Isola» mentre la seconda, con primo firmatario il consigliere Michele Cossa dei Riformatori sardi, esprime riserve sulla recente decisione dell’esecutivo di «non proseguire nel progetto di realizzazione del metanodotto Galsi fra l’Algeria, la Sardegna e la penisola».

Al centro della mozione n° 22, che vede il consigliere Mario Floris (Uds-Sardegna) come primo firmatario, il problema delle riforme istituzionali, con riferimento allo Statuto della Sardegna ed alla riforma del titolo V° della Costituzione. Sempre nel “perimetro” istituzionale va inquadrata anche la mozione 25, con primo firmatario il consigliere sardista Christian Solinas, in materia di “indipendenza del popolo sardo”.

Riguarda invece il problema dei trasporti, con una sottolineatura sulla continuità territoriale marittima, la mozione n° 26, sottoscritta per primo da Ugo Cappellacci, consigliere di Forza Italia.

L’Aula, infine, si occuperà della mozione n° 32, primo firmatario il presidente della Quarta Commissione (governo del territorio) Antonio Solinas (Pd), che intende portare all’attenzione del Consiglio il problema del «ventilato inserimento della Sardegna fra le aree idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi».

I lavori del Consiglio proseguiranno mercoledì 28 maggio, alle ore 10.00.

Consiglio regionale 2 copia

Martedì 27 maggio riprenderanno i lavori del #Consiglio regionale. All’ordine del giorno della seduta, che inizierà alle 16.00, l’esame della proposta di legge 3/A presentata dal gruppo “Sardegna vera” che prevede interventi a favore degli allevatori per fronteggiare la cosiddetta epidemia della “blue tongue”.

L’Assemblea sarà inoltre impegnata nella discussione di una serie di mozioni. Le prime due riguardano, con contenuti in parte diversi, la metanizzazione della Sardegna. La n° 19, che ha come primo firmatario il consigliere Paolo Truzzu (Fdi-Sardegna), sollecita un intervento della Giunta regionale per «procedere rapidamente alla metanizzazione dell’Isola» mentre la seconda, con primo firmatario il consigliere Michele Cossa dei Riformatori sardi, esprime riserve sulla recente decisione dell’esecutivo di «non proseguire nel progetto di realizzazione del metanodotto Galsi fra l’Algeria, la Sardegna e la penisola».

Al centro della mozione n°22, che vede il consigliere Mario Floris (Uds-Sardegna) come primo firmatario, il problema delle riforme istituzionali, con riferimento allo Statuto della Sardegna ed alla riforma del titolo V della Costituzione. Sempre nel “perimetro” istituzionale va inquadrata anche la mozione 25, con primo firmatario il consigliere sardista Christian Solinas, in materia di “indipendenza del popolo sardo”.

Riguarda invece il problema dei trasporti, con particolare riferimento alla continuità territoriale marittima, la mozione n° 26, sottoscritta per primo dal consigliere di Forza Italia Ugo Cappellacci.

L’Aula, infine, si occuperà della mozione n° 32, primo firmatario il presidente della Quarta Commissione (governo del territorio) Antonio Solinas (Pd), che intende portare all’attenzione del Consiglio il problema del «ventilato inserimento della Sardegna fra le aree idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi».

I lavori del Consiglio proseguiranno mercoledì 28 maggio alle ore 10.00.

Christian Solinas 5

Domani, giovedì 22 maggio, alle ore 10,30, presso la sala stampa del Consiglio regionale, si terrà la conferenza stampa per illustrare l’interpellanza che il capogruppo Psd’az Christian Solinas ha rivolto al presidente della Regione, #Francesco Pigliaru, per verificare le intenzioni dell’Esecutivo a difesa del diritto del Popolo sardo ad eleggere propri rappresentanti in seno al Parlamento europeo in conformità alle norme di maggior tutela riservate alle minoranze linguistiche storiche.

Alla conferenza stampa interverrà anche il presidente dell’Associazione per la tutela dei diritti dei sardi, Flavio Cabitza, che spiegherà i possibili effetti e gli sviluppi dell’ordinanza del Tribunale di Cagliari dello scorso 12 maggio 2014 sul ricorso contro lo Stato italiano in merito alla discriminazione e conseguente distorsione della rappresentanza degli appartenenti alla minoranza linguistica sarda determinata dalla legge elettorale europea.

Ugo Cappellacci e Francesco Pigliaru 1 copiaConsiglio regionale 3 copia

«La delibera adottata il 29 aprile scorso dalla Giunta regionale sul patto di stabilità certifica l’atteggiamento rinunciatario della Sardegna nei confronti di Roma.»

Il centrodestra contesta nel metodo (per il mancato coinvolgimento degli organismi consiliari) e nel merito (per l’assenza di una indicazione di priorità e azioni di contrasto delle emergenze) il provvedimento approvato dall’esecutivo.

Secondo il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, «il tetto di 2,4 miliardi di euro fissato dal patto di stabilità, a fronte di un fabbisogno di oltre 4 miliardi, rischia di mettere in ginocchio la Sardegna». Per l’opposizione è dunque necessario «un cambio di rotta nel confronto con il Governo nazionale. La Giunta Pigliaru continua a subire i diktat romani in una situazione in cui servirebbero, invece, azioni forti in difesa dei diritti dei sardi». 

Per Ugo Cappellacci (FI), sulla revisione del patto di stabilità si gioca il futuro dell’Isola. «O si vince questa battaglia – ha detto l’ex presidente della Regione – o la Giunta dovrà svolgere esclusivamente il ruolo di commissario liquidatore della Sardegna». Ugo Cappellacci ha invitato il presidente Francesco Pigliaru a proseguire nell’azione contro il Governo portata avanti nella precedente legislatura dichiarata vincente dalla Corte Costituzionale. «Noi – ha detto – siamo pronti a sostenerla ma l’esecutivo deve smetterla di dare patenti di credibilità e affidabilità».

Critico nei confronti dell’esecutivo anche il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, secondo il quale «la rinuncia alla battaglia sulle accise impedirà alla Sardegna di incamerare un miliardo di euro di risorse aggiuntive». Giudizio condiviso dal capogruppo dell’UDC, Gianluigi Rubiu: «Questa Giunta – ha detto – sta dimostrando tutta la sua incapacità. La delibera approvata non indica nessuna soluzione per le emergenze dell’Isola».

Preoccupazione per il “livello di interlocuzione Governo-Regione” ha invece espresso il capogruppo del PSd’Az Christian Solinas. La Giunta, ha detto Solinas, deve alzare il tiro: «Basta trattare con i funzionari della Ragioneria dello Stato, occorre rivolgersi ai ministri competenti o direttamente al premier Matteo Renzi». Di “situazione kafkiana” ha parlato Paolo Truzzu (FdI). «Oggi ci si lamenta della mancanza di risorse ma non si fa niente per individuarne delle altre. Limitarsi a condurre una battaglia per l’allentamento dei vincoli del Patto senza portare avanti le altre vertenze con lo Stato è una strategia perdente».

L’ex assessore alla programmazione Alessandra Zedda ha contestato la decisione di inserire nel patto di stabilità anche le risorse del Fondo unico per gli enti locali «contravvenendo a una legge regionale in ossequio alle indicazioni della Ragioneria dello Stato. Rispetto al 2013 la Sardegna potrà spendere 900 milioni di euro in meno – ha ricordato Zedda – senza un allentamento dei vincoli si rischia il tracollo dell’intero sistema socio-economico».

Per Antonello Peru (FI) «la Giunta finora si è caratterizzata più per le rinunce che per le proposte. La sudditanza nei confronti del Governo centrale è chiara: questo esecutivo ha accettato le indicazioni romane evitando di sostenere le battaglie su credito, zona franca, accise e Galsi». Stesso giudizio da parte di Marco Tedde(FI) che ha parlato di “piglio grillino” nel descrivere l’azione di governo portata avanti in questi mesi da Pigliaru. «Questa Giunta – ha detto Tedde – critica le cose fatte ma non indica soluzioni per il futuro.»

«Il centrodestra – ha annunciato il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis – chiederà nei prossimi giorni ai singoli assessorati l’indicazione delle singole voci di spesa in cui andranno a confluire le risorse assegnate dalla delibera dello scorso 29 aprile.»

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«La situazione è difficile e ribadisco la volontà alla collaborazione con la commissione e il Consiglio perché c’è bisogno di trovare condivisione nella visione del bilancio regionale e nelle politiche da attuare», L’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, ha raccolto con queste parole l’invito formulato in proposito, dal presidente della Terza commissione, Franco Sabatini, in apertura della seduta dedicata alle audizioni dei componenti l’esecutivo regionale con delega al Bilancio e al Lavoro.

L’intervento dell’assessore Paci si è incentrato sull’illustrazione della delibera n. 15 del 29 aprile scorso, avente per oggetto il patto di stabilità 2014, su cui la commissione è chiamata ad esprimere il parere ma il cui testo non è stato ancora preso in carico dal preposto organismo consiliare.

Il documento nella sua tabella riepilogativa indica il cosiddetto plafond di spese prioritarie il cui ammontare è pari a 2.406.860.000 di euro, una cifra inferiore rispetto allo scorso anno, quando il plafond era di 3.373.000.000 di euro. L’assessore Paci ha quindi sottolineato come per il 2014 ci sia stata una riduzione degli “spazi finanziari” di circa 900 milioni di euro e come le richieste di spesa degli assessorati, per l’anno in corso, superano i 4 miliardi di euro.

«Con questi limiti di spesa non si può andare avanti», ha ammesso il delegato alla Programmazione, nell’introdurre il tema del confronto aperto con lo Stato per la modifica dei tetti di spesa del patto di stabilità. Il 10 aprile – ha riferito Paci – si è aperto il tavolo della trattativa con il governo alla presenza anche del presidente della giunta, Francesco Pigliaru, e in un successivo incontro la ragioneria dello Stato ha quantificato delle ipotesi (definite “interessanti” dall’assessore) a cui la Regione ha già risposto con ulteriori indicazioni. Oggi e domani sono in programma a Roma altri incontri per “chiudere” entro la prossima settimana il tavolo politico Regione-Governo sul tema del “patto”. L’assessore, pur mostrandosi fiducioso per gli esiti della vertenza aperta con lo Stato, ha ribadito il concetto espresso in Aula dal presidente Pigliaru: «Se non riusciamo ad ottenere risultati positivi, dovremo decidere insieme come contrapporci duramente allo Stato». «Non abbiamo spazi finanziari – ha proseguito Paci – e teoricamente dovremo spendere oltre 4 miliardi di euro ma ne possiamo spendere appena 2.4 miliardi».

L’assessore ha dunque ricordato il lavoro fatto con la revisione della spesa regionale e la volontà di procedere speditamente con le “riforme a costo zero” ad incominciare da quella per la semplificazione burocratica. «Ma – ha aggiunto il responsabile della Programmazione – ogni giorno che passa la situazione peggiora». L’esempio è il recente decreto del governo sul cuneo fiscale che ha comportato per la Sardegna una riduzione del “patto” di 34 milioni di euro con un accantonamento di pari importo. Dal 2012 le somme accantonante (cifre che lo Stato congela alle regioni a Statuto speciale) sono di circa un miliardo di euro e per il 2014 la cifra stimata è di circa 600 milioni.

In riferimento al 2014 le entrate della Regione registreranno una riduzione del gettito per effetto della “manovra” sull’Irap e per le riduzioni effetto della crisi economica, ad iniziare dalla quota di compartecipazione sui giochi.

L’assessore ha annunciato una manovra di assestamento di bilancio tra giugno e luglio, quando cioè dovrebbe essere conclusa la trattativa con lo Stato per la modifica dei tetti di spesa del patto di stabilità.

Sono intervenuti nel dibattito Pietro Pittalis -Fi (ha chiesto l’attenzione della giunta per i settori strategici e sensibili a incominciare dal lavoro e dal disagio sociale); Giorgio Oppi – Udc (ha invitato l’assessore a procedere con la riforma dei consorzi industriali, con l’azzeramento delle Zir e la cancellazione dei Cda); Alessandra Zedda – Fi (ha sottolineato come l’interlocutore della giunta nel confronto con lo Stato debba essere principalmente la parte politica e si è detta preoccupata per il taglio del fondo per gli Enti Locali); Christian Solinas – Psd’Az (ha invitato la giunta ad “inchiodare” lo Stato alle proprie responsabilità e ricordato che la Sardegna è l’unica Regione che paga i servizi del trasporto pubblico locale); Gavino Sale – Irs (ha chiesto quale sia lo strumento della Regione per quantificare il gettito fiscale); Valter Piscedda – Pd (ha invitato la giunta a dotarsi di strumenti idonei per conoscere le dinamiche della spesa negli Enti locali).

Il presidente della commissione, Franco Sabatini (Pd) ha sottolineato come il plafond di spesa si sia abbassato dai 3.100.000.000 del 2009 ai 2.400.000.000 del 2014 e denunciato come la differenza in danno della Sardegna tra il cosiddetto “accertato e riscosso” sia di 2.800.000.000 di euro. Sabatini ha invitato inoltre l’assessore Paci a non “cedere di un millimetro” nel confronto con lo Stato per il fondo unico degli Enti Locali che (come ha dichiarato l’assessore) è a rischio impugnazione da parte del governo. L’ulteriore invito formulato dal presidente della commissione alla giunta ha riguardato «la certezza e la puntualità del trasferimento delle risorse ai Comuni che rappresentano il primo argine contro la crisi per le famiglie e le imprese sarde».

Nell’intervento di replica l’assessore Paci ha dichiarato di considerare come temporaneo il vincolo di spesa del patto di stabilità («perché con l’attuale tetto di spesa non si può governare») e non ha escluso, in caso di mancata conclusione positiva del confronto con lo Stato, lo sforamento dei tetti di spesa del patto di stabilità, davanti ad un pronunciamento unanime del Consiglio in tal senso. L’assessore, a questo proposito, ha evidenziato come l’ostacolo principale non sia quello rappresentato dalle sanzioni previste, quanto dalle disposizioni della legge regionale n. 31/98 che obbliga la Regione al rispetto del patto. Norma che potrebbe essere modificata dal Consiglio regionale già in sede di approvazione dell’assestamento del bilancio.

L’assessore Paci e il presidente Sabatini hanno, dunque, concordato l’audizione sullo stato di attuazione dei fondi europei ad una successiva riunione della commissione.

I lavori sono proseguiti con l’audizione dell’assessore del Lavoro, Virginia Mura, che su invito del presidente della commissione, ha proceduto con l’illustrazione del documento relativo allo stato di attuazione del piano operativo “Fondo sociale europeo 2007-2013”.

Nel corso del 2013 e dei primi mesi del 2014 sono stati pubblicati 24 bandi pubblici per un importo di circa 125 milioni di euro, alcuni dei progetti a valere sul Fse sono in corso e altri sono nella fase conclusiva dell’intervento. Il piano in sette anni ha coinvolto 135.177 destinatari e 128.491 hanno concluso le attività, il 53.66% dei destinatari degli interventi sono donne. A fronte di una media nazionale di spesa del 52.7% delle risorse, il piano operativo Fse della Regione sarda ha certificato a Bruxelles il 69.4% delle risorse. Al 31 dicembre 2013 sono stati certificati oltre 468 milioni di euro su 675.053.206 di dotazione complessiva e il piano Fse regionale ha raggiunto anche per il 2013 tutti gli obiettivi fissati dall’Ue.

Il focus riguarda gli interventi sul microcredito, il cui fondo, l’assessore ha dichiarato di voler incrementare, visto l’apprezzamento degli amministratori e delle imprese e il successo dell’iniziativa. L’ulteriore approfondimento ha riguardato il programma “Master and Back” (dotazione di 137 milioni, di cui 117.8 milioni spesi al 31.12.2013) con 4.070 destinatari dei quali 2.443 destinati ai percorsi di alta formazione e dei tirocini mentre 1.627 sono i destinatari dei percorsi di rientro. L’assessore nell’occasione ha annunciato la volontà di voler introdurre per il Master and Back la formula del prestito d’onore con la restituzione qualora chi beneficia del sostegno regionale non rientri nell’Isola dopo il periodo di formazione all’estero.

L’assessore Mura ha dunque illustrato la deliberazione n.13 dell’8 aprile scorso relativa alla cosiddetta “Garanzia giovani”: nove le misure previste per un importo complessivo di 54.181.253 euro.

Nel corso del dibattito (sono intervenuti i consiglieri Pietro Pittalis, Attilio Dedoni, Alessandra Zedda, Pietro Cocco, Daniele Cocco, Alessandro Paolo Collu, Truzzu, Gavino Sale) sono state sollecitate risposte e chiarimenti in ordine alla cassa integrazione in deroga, ai centro servizi per l’impiego, alla formazione professionale  e approfondimenti per il master and back e la Garanzia giovani.

L’assessore nel suo intervento di replica ha annunciato che nei prossimi giorni «i lavoratori in mobilità in deroga riceveranno parte delle competenze relative al 2013. Somme “coperte” dai 52 milioni di euro di stanziamento regionale in anticipazione sulle somme statali». Il responsabile del lavoro della giunta Pigliaru ha sottolineato come dallo Stato servano 170 milioni per fare fronte alla cassa integrazione in deroga e che il ministro del Lavoro ha avanzato la proposta di uno stanziamento di un miliardo di euro da ripartire tra tutte le regioni.

L’assessore Mura ha illustrato nel dettaglio il progetto “Garanzia giovani” e rimarcato la centralità dei centri servizi per l’impiego, per i quali sono già incominciate le azioni formative rivolte al personale. «Vogliamo far funzionare i Csl», ha dichiarato Virginia Mura, che ha concluso annunciando «una profonda rivisitazione della formazione professionale non appena saranno varate le nuove norme nazionali sull’apprendistato».

Il presidente della commissione, Franco Sabatini, nel suo intervento di chiusura lavori ha sottolineato come a fronte dei positivi risultati sui livelli di spesa del Fse – in Sardegna – la disoccupazione sia cresciuta e come siano carenti in materia di lavoro la programmazione, denunciando l’assenza di una vero piano per il lavoro. Il presidente Sabatini ha inoltre chiesto informazioni sullo stato di elaborazione del programma operativo 2014-2020 e invitato l’assessore Mura a far pervenire la relativa documentazione e ogni utile comunicazione alla commissione, non appena il programma sarà definito con maggiore dettaglio.

Il presidente Sabatini ha concluso i lavori annunciando che l’audizione dell’assessore all’Agricoltura, Elisabetta Falchi (in programma oggi alle 10.00) è rinviata ad una prossima seduta.

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L’on. Francesco Agus (Sel) è stato eletto presidente della Prima Commissione (Autonomia e ordinamento regionale).  La seduta di insediamento è stata presieduta dal Presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau. Vice presidente della Commissione è stato eletto Stefano Tunis (Fi) e i segretari sono Michele Cossa (Riformatori sardi) e Giuseppe Meloni (Pd).

Francesco Agus è nato a Cagliari l’11 febbraio 1983. E’ stato eletto nella circoscrizione di Cagliari con 2.140 preferenze. Laureato in Economia, ex segretario provinciale di Sel, è alla prima legislatura.

La Prima Commissione si occupa delle seguenti materie: autonomia e ordinamento regionale, rapporti con lo Stato, riforma dello Stato, enti locali, organizzazione regionale degli enti e del personale, polizia locale e rurale, partecipazione popolare.

Gavino Manca (Pd) è stato eletto presidente della Seconda Commissione (Lavoro, Cultura e formazione professionale). La seduta di insediamento è stata presieduta dal Presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau. Vice presidente della Commissione è stato eletto Ignazio Locci (Fi) e i segretari sono Stefano Tunis (Fi) e Paolo Zedda (Soberania e Indipendentzia).

Gavino Manca è nato a Sassari il 30 agosto 1970. E’ stato eletto nella circoscrizione di Sassari  con 4.044 preferenze. Ragioniere, svolge la professione di impiegato.
Ex consigliere comunale di Sassari dal 1995 al 2005, è al terzo mandato in Consiglio regionale. Ha fatto parte dell’Ufficio di Presidenza, prima come segretario nella Tredicesima Legislatura, poi come Questore nella Quattordicesima. Nella stessa legislatura ha fatto parte della IV Commissione (Urbanistica)

La Seconda Commissione si occupa della seguenti materie: lavoro, cultura, formazione professionale, istruzione, beni e attività culturali, identità linguistiche e informazione.

L’on. Franco Sabatini (Pd) è stato eletto presidente della Terza Commissione (Programmazione, Bilancio e politiche europee).

La seduta di insediamento è stata presieduta dal presidente del Consiglio regionale, on. Gianfranco Ganau che, al termine dello scrutinio segreto, ha proclamato l’esito della votazione: presenti 14 consiglieri; votanti 14; Franco Sabatini, 8; Paolo Truzzu, 6. Vice presidente della Commissione è stato eletto, dunque, l’on. Paolo Truzzu (FdI-Gruppo Sardegna).

Segretari sono stati eletti i consiglieri Daniele Cocco (Sel) con 7 voti e Christian Solinas (Psd’Az) con 6 voti.

Franco Sabatini è nato a Lotzorai il 13 marzo 1962, E’ stato eletto nella circoscrizione Ogliastra con 3.371 preferenze. Ha conseguito il diploma di tecnico di laboratorio chimico e svolge la professione di tecnico di laboratorio.
Da sempre impegnato nel mondo dell’associazionismo, è stato responsabile regionale dei Giovani di Azione Cattolica.
Nel 1997 è stato eletto consigliere comunale a Lotzorai per poi assumere l’incarico di assessore alle Attività produttive del comune ogliastrino. Nei primi anni 2000 è stato assessore al Turismo della Provincia di Nuoro, nell’esecutivo guidato da Francesco Licheri.
Componente dell’assemblea regionale e membro della direzione del Pd Sardegna, è al suo terzo mandato in Consiglio. Nella quattordicesima legislatura è stato vicepresidente della Terza Commissione “Bilancio e Programmazione”.

La Terza Commissione si occupa delle seguenti materie: programmazione, bilancio, contabilità, credito, finanza e tributi, partecipazioni finanziarie, demanio e patrimonio, politiche europee, rapporti con l’Ue, partecipazione alla formazione degli atti europei, cooperazione internazionale.

 

 

 

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Duro intervento, in Consiglio regionale, nel dibattito sulle dichiarazioni programmatiche del presidente, Francesco Pigliaru, del capogruppo del Partito Sardo d’Azione, Christian Solinas.

«La Giunta Pigliaru, pur formata da persone preparate – ha detto l’ex assessore dei Trasporti – è l’immagine compiuta di un commissariamento della politica a vantaggio della tecnica e dell’economia. Noi valuteremo con la “politica” il vostro operato, perché vogliamo restituire centralità alla persona.»

«Sono condivisibili – ha aggiunto Solinas – i punti sulla riforma elettorale, sulla volontà di essere il presidente di tutti e anche sui trasporti.»

Christian Solinas, infine, ha esortato la Giunta a valutare i progetti positivi posti in essere dalla precedente Giunta, ma anche di non dimenticare che sardismo, indipendentismo e sovranismo rappresentano la terza grande forza politica della Sardegna.

 

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In Consiglio regionale sono stati costituiti 9 gruppi. Il Sulcis Iglesiente è rappresentato da Pietro Cocco, capogruppo del PD, e da Gigi Rubiu, capogruppo dell’UDC.

Pietro Cocco è nato a Gonnesa il 18 settembre 1965. E’ stato eletto nella circoscrizione di Carbonia Iglesias con 3.224 preferenze. Diplomato, svolge l’attività di imprenditore.

Sindaco di Gonnesa dal 2006, è al suo secondo mandato in Consiglio regionale.

Nella scorsa legislatura è stato vicepresidente della Prima Commissione “Autonomia” e segretario della Quinta Commissione “Agricoltura”.

Gigi Rubiu è nato a Iglesias il 10 aprile 1958. E’ stato eletto nella circoscrizione di Carbonia Iglesias con 4.005 preferenze.

Diplomato, svolge l’attività di imprenditore.

Consigliere comunale di Iglesias, ex consigliere provinciale. Ex direttore della Coldiretti del Sulcis Iglesiente e Ccommissario straordinario del Consorzio di Bonifica del Cixerri.

E’ al suo primo mandato in Consiglio regionale.

Attilio Antonio Maria Dedoni è il capogruppo dei Riformatori sardi. Nato a Masullas il 2 luglio 1949, è stato eletto nella Circoscrizione di Oristano con 1.731 preferenze.

Laureato in Scienze Politiche, svolge l’attività di dirigente della Pubblica amministrazione. E’ al suo terzo mandato in Consiglio regionale. Nella scorsa legislatura è stato capogruppo del Gruppo consiliare “Riformatori sardi” e presidente dell’ottava commissione “Cultura”.

Nel corso della XIII legislatura è stato presidente della Commissione d’inchiesta sull’affidamento della campagna pubblicitaria istituzionale della Regione e componente della Giunta per il regolamento.

Fabrizio Anedda (Sinistra Sarda) è il presidente del gruppo Misto. Nato a Gergei  il 21 gennaio 1952, è stato eletto nella Circoscrizione di Cagliari con 715 preferenze.

Diplomato, svolge l’attività di odontotecnico. Presidente nazionale del Sindacato odontotecnici della CNA.

Consigliere comunale di Gergei, è alla sua prima legislatura in Consiglio regionale.

Efisio Arbau è il capogruppo di “Sardegna Vera”. Nato a Nuoro il 18 novembre 1974, è stato eletto nella circoscrizione di Nuoro con 1.154 preferenze.

Laureato in Giurisprudenza, svolge la professione di avvocato.

E’ al secondo mandato. Nella scorsa legislatura è subentrato all’on. Francesca Barracciu ed è stato segretario della Quinta commissione “Agricoltura”.

Dal 2005 al 2010 è stato sindaco di Ollolai.

Daniele Secondo Cocco è il capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà. Nato a Bottidda il 21 marzo 1962, è stato eletto nella Circoscrizione di Sassari con 1.850 preferenze.

Diplomato, svolge la professione di Tecnico radiologo.

Dal 2005 al 2010 è stato sindaco del comune di Bottidda e consigliere provinciale di Sassari

E’ al suo secondo mandato in Consiglio regionale. Nella scorsa legislatura ha fatto parte dell’Ufficio di Presidenza ricoprendo la carica di segretario. E’ stato inoltre segretario e vicepresidente della Quinta commissione “Agricoltura e Ambiente”

Pietro Pittalis è il capogruppo di Forza Italia. Nato a Charleroi (Belgio) il 30 aprile 1958, è stato eletto nella circoscrizione di Nuoro con 7.153 preferenze.

Laureato in Giurisprudenza, svolge la professione di avvocato. E’ al suo quinto mandato in Consiglio regionale.

Nel corso della sua lunga esperienza nell’Assemblea sarda ha ricoperto diversi incarichi:

XI legislatura: presidente del Gruppo consiliare “Forza Italia” e vicepresidente della Seconda commissione “Diritti Civili e Politiche Comunitarie”

XII legislatura: presidente del Gruppo consiliare “Forza Italia”

XIII legislatura: componente (questore) dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. Vice presidente della commissione d’inchiesta sull’affidamento della campagna pubblicitaria istituzionale della Regione.

XIV legislatura è stato presidente della Prima commissione “Autonomia e Riforme”, componente della Giunta delle elezioni e della Giunta per il regolamento.

Dal novembre del 1999 all’ottobre del 2001 è stato vicepresidente della Giunta regionale ed assessore alla Programmazione e Bilancio nell’esecutivo guidato da Mario Floris.

Christian Solinas è il capogruppo del Psd’Az. Nato a Cagliari il 2 dicembre 1976, è stato eletto nella circoscrizione di Cagliari con 2.796 preferenze.

Dal 2004 al 2009 è stato presidente dell’ERSU (Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario). E’ stato assessore regionale ai Trasporti nella Giunta guidata da Ugo Cappellacci.

E’ al suo secondo mandato in Consiglio regionale. Nella scorsa legislatura è stato presidente del Gruppo Consiliare “Psd’Az”, membro della Giunta per il regolamento e componente della Terza commissione “Bilancio e Programmazione” e dell’Ottava commissione “Cultura”.

Emilio Usula è il capogruppo di Soberania-Indipendenza. Nato a Villacidro il 30 agosto 1953, è stato eletto nella circoscrizione di Nuoro con 1.293 preferenze.

Laureato in Medicina, svolge la professione di medico, direttore del reparto di Endoscopia dell’ospedale “San Francesco” di Nuoro.

Dal 2010 è consigliere comunale di Nuoro. E’ alla sua prima legislatura in Consiglio regionale.