29 May, 2023
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«La Conferenza di servizi per l’approvazione del Paur (Provvedimento autorizzatorio unico regionale), richiesto dalla società Eurallumina, si è conclusa positivamente. Perciò, non appena la provincia del Sud Sardegna trasmetterà il provvedimento con l’Autorizzazione integrata ambientale, la Giunta regionale potrà procedere con la conseguente approvazione della delibera. Questo passaggio rappresenta un passo importante affinché l’Eurallumina possa programmare la ripresa dell’attività industriale, così da salvaguardare i posti di lavoro legati a questo progetto di riavvio.»
Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando il parere favorevole che la Conferenza di servizi ha dato sul Provvedimento autorizzatorio unico regionale.
«Abbiamo rispettato i tempi promessi durante la riunione del 23 marzo ha aggiunto l’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Marco Porcu. Ora attendiamo il prossimo passaggio in Giunta, consapevoli che le prossime settimane saranno decisive anche per gli altri due obiettivi indicati nella riunione di marzo: l’addendum al memorandum e l’accordo con il Governo per la rivisitazione del ‘Decreto energia’, al fine di definire la questione dell’approvvigionamento energetico.»

Il presidente della Regione, Christian Solinas commenta con profonda amarezza, il disimpegno di Glencore dagli impianti di Portovesme e San Gavino Monreale.
«In queste settimane di continua e unilaterale ricerca di dialogoaggiunge il presidente Christian Solinas -, è emerso con chiarezza che il tema dell’energia, che accomuna tutte le industrie italiane ed europee, è stato utilizzato per coprire una strategia industriale evidentemente diversa da quella illustrata dall’azienda, che come rivelato da fonti ministeriali, ha usufruito negli ultimi 4 anni di oltre 140 milioni di euro di sostegni straordinari, oltre agli sgravi fiscali per l’abbattimento dei costi energetici.»
«Sappiamo bene – sottolinea il presidente della Regione -, che la produzione dello zinco è stata incrementata in Spagna, a danno di Portoscuso, e che lo stesso è avvenuto in Germania con il piombo. Non accettiamo che la multinazionale, sorda ad ogni ragionevole proposta emersa nelle numerose interlocuzioni in Sardegna e al Ministero, metta una pietra tombale su una linea di produzione strategica per la Sardegna e per l’intero paese, nonché sulla dignità e il futuro dei lavoratori, proprio mentre è aperto un tavolo di confronto ai massimi livelli.»
«Ai lavoratori di Portovesme e San Gavino Monrealeconclude Christian Solinas -, confermo la totale vicinanza della Regione, che non li abbandonerà e garantirà non solo il sostegno di ammortizzatori sociali, ma anche ogni azione finalizzata a esplorare possibili soluzioni per la ripresa degli impianti.»

«L’obiettivo comune di Regione e Governo è quello di salvaguardare l’occupazione e garantire la ripresa di tutte le produzioni, strategiche per il Paese.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, intervenuto al tavolo ministeriale che ha visto coinvolti Regione e Sindacati sulla vertenza Portovesme srl.

Entro il 30 giugno una commissione chiamata dal ministero delle Imprese e del Made in Italy dovrà valutare il progetto relativo al futuro dei siti produttivi e, di fronte alla rigida posizione di Glencore, il Governo e la Regione fanno fronte comune per garantire, come sottolineato anche dalla sottosegretaria Fausta Bergamotto, una soluzione che sia funzionale alla salvaguardia di un territorio che reclama il proprio diritto alla salvaguardia dell’occupazione e alla tutela ambientale.

«Governo e Regione stanno portando avanti un lavoro comune nell’interesse dell’aziendaha rimarcato Christian Solinas -. In questo è stato fondamentale anche il contributo delle forze sociali nel gestire una situazione molto complessa in cui i lavoratori hanno dimostrato, nonostante le sofferenze causate dalle molteplici difficoltà, un grande senso responsabilità mantenendo in perfetta efficienza lo stabilimento e gli impianti. Nell’ottica della individuazione di Portovesme come sito di interesse nazionale, all’esame del Governo, la Regione ritiene che il ragionamento debba comprendere l’intero polo della metallurgia non ferrosa, che comprende anche Sider Alloys e Eurallumina. C’è senza dubbio un interesse nazionale a salvaguardare tutta la metallurgia non ferrosa, le cui produzioni sono fortemente richieste dal sistema produttivo italiano.»

«Il progetto di riconversione annunciato da Glencore ha sottolineato il presidente Christian Solinas è profondamente diverso rispetto a quello che l’azienda stessa sta portando avanti nel resto d’Europa: negli stabilimenti sardi pare possa essere riservato l’onere di trattare materie particolarmente delicate sotto il profilo ambientale e della salute pubblica. Sappiamo infatti che le black mass sono un rifiuto pericoloso, tanto che al momento il trattamento di lisciviazione viene effettuato solo in Cina. Manca una normativa nazionale e comunitaria che dia indicazioni sulla gestione delle fasi di trattamento e smaltimento degli scarti di lavorazione del litio.»

«In queste settimane ha aggiunto ancora il presidenteè emerso con chiarezza che il tema dell’energia, che accomuna tutte le industrie italiane ed europee, è stato utilizzato per coprire una strategia industriale evidentemente diversa da quella illustrata dall’azienda: sappiamo bene che la produzione dello zinco è stata incrementata in Spagna, a sfavore di Portoscuso, e che lo stesso è avvenuto in Germania con il piombo. Il tema principale resta la tutela dei lavoratori di Portovesme e di San Gavino, il cui ciclo produttivo potrebbe ancora sostenersi dal momento che i lavorati della Fonderia sono richiesti sul mercato, a dispetto del fatto che lo stabilimento non venga citato nel piano di riconversione ad oggi prospettato. Ecco perché – ha concluso il presidente della Regione richiamiamo l’azienda, ancora una volta, alle proprie responsabilità.»

«Dopo decenni di impegno delle istituzioni, in termini di risorse finanziarie e tutela ambientale, non possiamo accettare che le scelte della multinazionale condannino un polo strategico alla scomparsa, e con esso migliaia di lavoratori alla disperazione.»

Il presidente della Regione Christian Solinas esprime con queste parole profonda delusione e preoccupazione per l’intransigenza mostrata da Glencore, che nel vertice a Roma con la sottosegretaria al Mimit Fausta Bergamotto «ha opposto un reiterato rifiuto alla richiesta di riavvio degli impianti di Portovesme e San Gavino Monreale, pur in presenza di ampie garanzie di sostegno rappresentate dalle misure in vigore per l’abbattimento dei costi energetici».

«Appare chiaro, come avevamo temuto aggiunge il presidente Christian Solinas -, che il fattore energia non fosse in realtà quello decisivo. Altre motivazioni di strategia industriale e commerciale incombevano sulla vertenza e orientavano fin dall’origine l’atteggiamento di Glencore, dalla quale ci attendevamo parole chiare che non sono ad oggi arrivate.»

«Per noi conclude il presidente della Regione -, può esserci un solo esito possibile: il mantenimento delle attività e di tutti i livelli occupazionali fino all’avvio di un processo di riconversione industriale del quale attendiamo di conoscere il progetto, e per il quale non possiamo che confermare il nostro sostegno in presenza di solide garanzie.»

«La Regione parteciperà agli incontri programmati nei prossimi giorni, a garanzia dei lavoratori ma anche in difesa di un polo industriale vitale per il Sulcis e strategico per la Sardegna e per l’Italia.»

Il presidente della Regione Christian Solinas segue gli sviluppi del confronto in corso al Ministero con Glencore in costante contatto con la sottosegretaria al Mimit Fausta Bergamotto.

«Attendiamo con molta apprensione e con fiducia dice il presidente  della Regione -, l’esito di un confronto che per noi può avere un solo esito: il mantenimento delle attività e di tutti i livelli occupazionali fino all’avvio di un processo di riconversione industriale del quale attendiamo di conoscere il progetto, e per il quale non possiamo che confermare il nostro sostegno in presenza di solide garanzie.»

«Da Glencore aggiunge il presidente Christian Solinas -, attendiamo parole chiare e precise sui propri progetti, a garanzia dei lavoratori ma anche di un polo industriale vitale per il Sulcis e strategico per la Sardegna e per l’Italia. Riteniamo che le misure in atto, e recentemente confermate, relative all’abbattimento dei costi energetici siano una efficace garanzia per il riavvio e il mantenimento delle attività a Portovesme e a San Gavino. La conferma anche per i prossimi mesi del credito d’imposta e il fondo da 2 milioni per le imprese energivore dei territori insulari sono una base solida, accettata peraltro dalle altre realtà industriali energivore in tutta Italia.»

«Insieme agli operai in lottaconclude il presidente Christian Solinas, che ieri ha incontrato i lavoratori a San Gavino – attendo, dunque, di conoscere le reali intenzioni della multinazionale, confermando la piena, totale disponibilità della Regione a fare la propria parte e, soprattutto, il fermo intendimento di schierarsi sempre dalla parte dei lavoratori, qualunque sia l’esito della vertenza, a tutela del loro futuro.»

«Sono con voi, non vi lascerò soli in questa lotta per difendere il lavoro e il futuro di un comparto strategico per la Sardegna e l’Italia intera.»
Domenica delle Palme accanto ai lavoratori in lotta per difendere l’occupazione, per il presidente della Regione Christian Solinas, in attesa degli esiti dell’incontro in programma domani tra Governo e Glencore. Su invito del sindaco Carlo Tomasi, il presidente della Regione ha prima incontrato in Municipio gli amministratori ed una folta delegazione di lavoratori, poi si è recato nel piazzale della Fonderia per incontrare gli operai in assemblea permanente. Sono stati momenti di grande intensità emotiva, nei quali i lavoratori hanno espresso tutta la loro preoccupazione per il loro futuro e per quello delle loro famiglie. Il presidente della Regione ha confermato che la Regione resterà al fianco dei lavoratori qualunque siano le decisioni della multinazionale.
«Non vi abbandoneremoha detto Christian Solinas e non ci rassegniamo alla cessazione delle produzioni in un polo strategico. Il fabbisogno italiano di 350mila tonnellate annue di zinco richiede che le attività proseguano, così come per il piombo, ancora competitivo. San Gavino inoltreha aggiunto il presidente della Regione -, è leader nella lavorazione di oro e argento. L’attenzione della Giunta sulla vertenza Portovesme resta altissima, insieme alla piena vicinanza e comunione di intenti con i lavoratori in lotta. Con voi, c’è l’intera Sardegna. Glencore deve fare chiarezza e dichiarare apertamente quali sono le sue reali intenzioni sugli stabilimenti di Portovesme e di San Gavino. Attendiamo, dunque, l’esito della convocazione al Ministero, e constatiamo con rammarico come non sia emersa una posizione chiara sul futuro degli impianti, pur in presenza di condizioni oggettivamente favorevoli per la ripresa delle produzioni, quelle medesime condizioni che sono state accettate da altre realtà industriali energivore. Con i dati attualmente disponibili, e con la conferma del credito di imposta per i prossimi 3 mesi, appare sempre più chiaro che il problema non è il costo dell’energia. Pertanto, la società ha il dovere di fare chiarezza sulle sue reali intenzioni. Regione e Governo troveranno le soluzioni a garanzia dei lavoratori, che in questo difficile momento ha concluso il presidente Christian Solinas -, hanno dato prova e lezione di un grande senso di responsabilità.»

«La Regione sostiene la transizione verde con progetti verso l’energia pulita, che non sacrificano il nostro territorio e salvaguardano l’ambiente, nel rispetto delle comunità locali e dell’intera Sardegna. Con il bando per le Hydrogen Valleys consentiamo alle aziende di effettuare investimenti diretti per l’innovazione tecnologica nel territorio regionale. La Sardegna, giorno dopo giorno, si conferma in prima linea sulla strada della transizione energetica.»

Lo afferma il Presidente della Regione, Christian Solinas, commentando la pubblicazione della graduatoria del bando per la costituzione delle Hydrogen Valleys.

L’avviso pubblico, finalizzato alla selezione di proposte progettuali volte alla realizzazione di impianti di produzione di idrogeno rinnovabile in aree industriali dismesse, per la costituzione di Hydrogen Valleys, da finanziare nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per un totale di 21 milioni, era stato pubblicato a gennaio, con scadenza a fine febbraio. L’assessorato dell’Industria in questi giorni ha concluso il procedimento di valutazione delle nove domande pervenute. Di queste, due sono risultate finanziabili per l’intero importo richiesto, una solo in parte e due attualmente non finanziabili.

Le cinque proposte progettuali prevedono la produzione di idrogeno verde per uso industriale in processi produttivi e per il trasporto pubblico locale, con processi che comportino un basso rapporto tra diossido di carbonio emesso e idrogeno prodotto, al fine di conseguire il miglior risultato in termini di decarbonizzazione.

La produzione di idrogeno avverrà in aree industriali dismesse, prevalentemente nel sassarese e nel Sulcis, attraverso il loro recupero a fini produttivi con capacità minima di almeno 1 MW per impianto ammesso a finanziamento, e col duplice risultato di evitare nuovo utilizzo di suolo e di rivitalizzare aree già sede di impianti industriali e oggi non più in uso.

Saranno finanziati, in ogni intervento ammesso, uno o più elettrolizzatori per la produzione di idrogeno rinnovabile e relativi sistemi ausiliari necessari al processo produttivo, comprensivi di eventuali sistemi di compressione e di stoccaggio dell’idrogeno; e uno o più impianti addizionali di produzione di energia elettrica asserviti agli elettrolizzatori, comprensivi di sistemi di stoccaggio dell’energia elettrica.

«Anche in Sardegnadice l’assessore dell’Industria, Anita Pili – la filiera dell’idrogeno sta diventando realtà con la conclusione dell’iter di valutazione del bando a valere sulla misura del Pnrr, che finanzierà tre progetti. Crediamo nell’idrogeno e vogliamo valorizzarlo come vettore nel sistema energetico, industriale e dei trasporti migliorando la competitività del territorio. La Regione Sardegna ha accolto a sfida dell’idrogeno sia per l’alta sostenibilità ambientale e quindi per i benefici che il nostro territorio potrà avere, per le nuove prospettive di crescita economica e di posti di lavoro che i progetti innovativi per il nostro tessuto socio economico potranno portare.»

 

«Il fondo istituito per aiutare le imprese in crisi a più alto consumo di energia che operano nelle isole è un ulteriore passo a sostegno della Portovesme Srl per il mantenimento della produzione nei siti sardi.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas a proposito del fondo istituito dal Governo. Il presidente Solinas, ribadendo l’attenzione massima della Giunta regionale per una vertenza che riguarda la Sardegna intera, ha espresso ancora una volta vicinanza ai lavoratori in lotta, in particolare agli operai del sito di San Gavino, che «la Regione – ha dettonon abbandonerà al proprio destino, qualunque dovesse essere l’esito della vertenza».

«La Regione attende l’esito degli incontri programmati al Ministero, ed in particolare la convocazione della Glencore annunciata dal sottosegretario Bergamotto. Ma l’attenzione della Giunta sulla vertenza Portovesme resta altissima, insieme alla piena vicinanza e comunione di intenti con i lavoratori in lotta.»

Lo ha detto questa sera il presidente della Regione, Christian Solinas.

«Glencore deve fare chiarezza e dichiarare apertamente quali sono le sue reali intenzioni sugli stabilimenti di Portovesme e di San Gavino. Approvo pienamente, dunque, la decisione del Governo di convocare l’Azionista al Ministeroha aggiunto il presidente della Regione -. Constatiamo con rammarico come non sia emersa una posizione chiara sul futuro degli impianti, pur in presenza di condizioni oggettivamente favorevoli per la ripresa delle produzioni, quelle medesime condizioni che sono state accettate da altre realtà industriali energivore. Con i dati attualmente disponibili, e con la conferma del credito di imposta per i prossimi 3 mesi, appare sempre più chiaro che il problema non è il costo dell’energia. Pertanto, la società ha il dovere di fare chiarezza sulle sue reali intenzioni. La Regione è al fianco dei lavoratori, e non li abbandonerà al proprio destinoha detto ancora il presidente Christian Solinas -. L’azienda, ribadisce la Regione, in linea con il Ministero, non può continuare ad utilizzare le risorse pubbliche senza dare garanzie alle istituzioni e ai lavoratori che vivono una situazione già di per sé complessa. Credo che la decisione assunta dai lavoratori di allentare il blocco di entrate e uscite dalla Portovesme per i materiali utili al mantenimento della marcia attuale, sia l’ennesima prova di buona volontà. Una buona volontà cui deve fare riscontro la chiarezza delle intenzioni da parte di Glencoreha concluso Christian Solinas -: se la multinazionale intende abbandonare le attività a Portovesme ha il dovere di comunicarlo, e Regione e Governo troveranno le soluzioni a garanzia dei lavoratori.»

«Governo e Regione Sarda hanno fatto tutto ciò che era nelle loro possibilità per offrire all’azienda certezze e prospettive. Ora non è più tempo di rinvii: Glencore deve fare chiarezza e dichiarare apertamente quali sono le sue reali intenzioni sugli stabilimenti di Portovesme e di San Gavino. Approvo pienamente, dunque, la decisione del Governo, annunciata dal sottosegretario Fausta Bergamotto, di convocare l’Azionista al Ministero.»

Si è espresso così il presidente della Regione Christian Solinas, dopo l’incontro di oggi al Ministero, durante il quale, dice il Governatore, abbiamo dovuto ancora una volta constatare con rammarico come non sia emersa una posizione chiara sul futuro degli impianti.

«Non è accettabileha aggiunto il presidente della Regione -, che in presenza di condizioni oggettivamente favorevoli per la ripresa delle produzioni, quelle medesime condizioni che sono state accettate da altre realtà industriali energivore, Portovesme srl continui ad arroccarsi su argomenti superati o superabili e non a assumersi, pubblicamente, la responsabilità di dichiarare le proprie reali intenzioni. La Regione è al fianco dei lavoratori, e non li abbandonerà al proprio destino.»

C’è, dunque, una richiesta congiunta da parte di Governo, Regione e sindacati per il riavvio della produzione, ribadita dalla sottosegretaria del ministero delle Imprese e del Made in Italy Fausta Bergamotto e dagli assessori dell’Industria, della Difesa dell’Ambiente e del Lavoro, Anita Pili, Marco Porcu e Ada Lai.

Il prezzo dell’energia non è più la variabile chiave della vertenza che da un anno e mezzo coinvolge gli stabilimenti di Portovesme e San Gavino: l’azienda, ribadisce la Regione, in linea con il Ministero, non può continuare ad utilizzare le risorse pubbliche senza dare garanzie alle istituzioni e ai lavoratori che vivono una situazione già di per sé complessa.

«Il nuovo programma di riconversione ha detto l’assessore dell’Ambiente, Marco Porcudi cui ancora non si conoscono neppure i contenuti del progetto pilota, esclude comunque la fonderia di San Gavino. È inaccettabile che l’azienda chieda uno sforzo alle istituzioni, e soprattutto ai lavoratori, senza voler fare la sua parte, perché le scelte industriali del passato, talvolta sbagliate, in materia energetica, non possono ricadere solo sui lavoratori e sulla collettività. Del resto, oggi, la questione dell’insostenibilità energetica non è più giustificabile, anche alla luce delle misure messe in campo dal Governo e dal recente calo del prezzo dell’energia. Peraltro, il piombo non sparirà dallo scenario economico mondiale: del resto, è la stessa Glencore che in Germania sta scegliendo di non abbandonare questa produzione.»

«La crisi della Portovesme Srlha precisato l’assessore dell’Industria, Anita Pilidura da un anno e mezzo. Fin dall’inizio, la Regione ha chiesto all’azienda se davvero gli strumenti di incentivazione che calmierassero il costo dell’energia sarebbero serviti a scongiurare la chiusura degli stabilimenti. Già prima dell’approvazione dell’Energy Release l’azienda aveva confermato che, con questo strumento, non avrebbe fermato le linee produttive e anzi avrebbe ripreso in attività tutte le persone rimesse in cassa integrazione. Questo, chiaramente, non è avvenuto, forse il decreto attuativo dello strumento non ha soddisfatto le aspettative della Portovesme Srl. Dall’attenta analisi odierna, con il riscontro dei Dati forniti da Arera, si evince che il problema quindi non è costo dell’energia. Pertanto, la società dovrebbe dirci qual è il problema, e altresì dirci se nei suoi piani di riorganizzazione aziendale ci sia l’ipotesi di chiusura degli stabilimenti. È più che necessario restituire dignità a tutti i lavoratori che hanno creduto nella società. Noi assessori siamo saliti sulla ciminiera per ascoltarli, ma è ormai evidente a tutti che né la Regione né il Governo abbiano responsabilità di fronte alle scelte della società. Il governo nazionale e la Regione Sardegna ci sono, ci sono gli strumenti regionali, ma se mancano le condizioni di rispetto e responsabilità sociale da parte della Portovesme Srl, nessuno di noi può più andare avanti. L’azienda deve, qui, oggi, essere chiara con i lavoratori. Non si possono creare altre aspettative che poi verranno disattese, soprattutto in territorio come Sulcis che ha già pagato caro il costo della deindustrializzazione.»

«La Regioneha detto l’assessore del Lavoro, Ada Laigarantisce la sicurezza sociale dei lavoratori per non mettere a repentaglio il tessuto produttivo e sociale di un territorio che ha già pagato un prezzo molto alto per le crisi industriali ed energetiche. La posizione della Regione Sardegna è la medesima, siamo a disposizione con tutti i nostri strumenti per tutelare il capitale umano e professionale e sostenere il rilancio dello stabilimento. Ma oggi l’azienda deve darci risposte concrete e chiarire le sue reali intenzioni. L’assessorato del Lavoro farà la sua parte, garantendo un sostegno al reddito dei lavoratori e delle loro famiglie. E’ stata, infatti, richiesta la firma, a breve, della cassa integrazione anche per i lavoratori della Fonderia di San Gavino. Un provvedimento che comunque deve essere assunto nella consapevolezza di un concreto progetto di ripresa.»