22 October, 2024
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Sinistra Futura Carbonia si è riunita nelle scorse settimane per definire il quadro organizzativo della sezione cittadina. Luisa Poggi, già assessora e consigliera comunale, è stata eletta segretaria cittadina. La neosegretaria si è da subito adoperata per costruire una squadra che la coadiuverà nel lavoro. La squadra è stata quindi presentata in assemblea.

«Lavoriamo alla stesura di un progetto politico per Carbonia all’insegna della chiarezza, della trasparenza e della coerenzaha dichiarato Luisa Poggi -. Auspichiamo il coinvolgimento di tutte quelle forze politiche che vorranno condividere questa impostazione, per noi imprescindibile.»

Dal 5 agosto sarà più facile raggiungere il sito nuragico “su Nuraxi” grazie a Barumini Link, il servizio, ideato dal Regionale di Trenitalia, società capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS Italiane in collaborazione con Fondazione Barumini Sistema Cultura, e realizzato da Sardegna Bus di Rossi Pietro. 

In tutto saranno 4 i collegamenti attivi nei giorni feriali e 2 nei festivi fino al 30 settembre che in soli 35 minuti e senza fermate intermedie collegheranno la stazione ferroviaria di San Gavino con il sito nuragico.

E’ possibile acquistare in un’unica soluzione il biglietto treno+bus, in modo molto semplice e veloce, scegliendo come stazione di arrivo o partenza “Barumini” su tutti i canali Trenitalia (sito internet, App, Self Service in stazione, biglietterie, agenzie di viaggio abilitate, punti vendita Tabaccai PUNTOLIS, Mooney). Il biglietto per raggiungere il famoso sito nuragico ha un costo di 3 euro che verranno aggiunti al costo del biglietto del treno.

Il biglietto del servizio bus non può essere acquistato indipendentemente dal biglietto del treno.

C’è grande attesa per il concerto di Sting alla Forte Arena, in programma sabato 3 agosto, alle 21.00.

L’artista, vincitore di 17 Grammy Award, si esibirà nel ‘teatro sotto le stelle’ di Santa Margherita di Pula in una performance esuberante e dinamica, proponendo i suoi successi più amati che attraversano la sua
illustre carriera sia come membro dei Police che come artista solista. Il concerto proporrà classici senza tempo come “Fields of Gold”, “Roxanne”, “Every Breath You Take”, “Message in a Bottle” e molte altre sue canzoni iconiche.
Le recenti esibizioni di Sting sono state acclamate e definite una “masterclass” dal Times (Regno Unito); “Sting rimane un interprete innegabilmente abile con un repertorio d’oro”. Descritto come una “rara delizia” dal The Telegraph, Sting stesso è stato lodato come “quasi impareggiabile” dal The Guardian per la sua sublime alchimia pop.

 

Il grande prato che si affaccia come una terrazza verdeggiante sulla spiaggia di Nora, sarà il teatro della settima edizione del Nora Summer Festival. La data è tanto semplice da ricordare quanto suggestiva: 10 agosto, la notte stellata e magica di San Lorenzo. Dalle 20,30 alle 6.00 suoneranno dal tramonto fino all’alba sul palco di Nora dj di fama internazionale e artisti che proporranno tanti e diversi generi musicali, così da soddisfare i diversi gusti del pubblico.

Nora Summer Festival è un appuntamento unico nel suo genere che, fin dalla sua nascita, nel 2018, ha saputo non solo farsi apprezzare ma anche farsi attendere. I giovani del territorio e del resto dell’isola, molti vacanzieri in visita nel Sud Sardegna, hanno partecipato sempre con grande entusiasmo a una intera nottata musicale diretta da ospiti e artisti di assoluto livello e valore, sia nazionale che internazionale.

Organizzato in un luogo incantevole dove storia, archeologia e natura si incontrano: basti osservare a pochi metri la piccola chiesa dedicata a Sant’Efisio e la bellissima Torre del Coltellazzo che domina la baia, e ancora l’area verde – dove si terrà il concerto – che si affaccia sulla placida spiaggia. Poi, musica che si diffonde nell’ambiente circostante tutta la notte, fino alle prime luci dell’alba. Una nottata che non solo non delude mai, ma che si fa ricordare e attendere fino all’evento successivo, con la curiosità per le novità che verranno.

L’evento nasce come totalmente gratuito, e l’accesso sarà libero anche quest’anno. Sono previsti punti ristoro, l’area parcheggi e un presidio di primo soccorso. A dare vita 7 anni fa al Nora Summer Festival sono stati dei giovani del luogo con il supporto e il sostegno della Pro Loco di Pula, il patrocinio del Comune, il contributo delle attività commerciali della zona, che hanno sempre creduto in questo momento culturale e di festa anche come contributo allo sviluppo turistico ed economico del territorio.

Le novità dell’edizione 2024 sono i due stage: il “Mainstage”, dall’anima strettamente commerciale, dove si esibiranno rapper e dj di musica elettronica, e il secondo, chiamato “Groove Garden Stage”, dove prenderà vita il grande party House box di musica house, organizzato da Fendi e Giacomo Busonera.

Sul Palco del Nora Summer Festival 2024 saliranno artisti del calibro di Agatino Romero, il dj e producer tedesco di fama mondiale, che con la rivisitazione di “Pedro”, il successo senza tempo di Raffaella Carrà sta scalando le classifiche di tutte le piattaforme musicali; il rapper torinese Boro, che si è fatto notare sulla scena hip hop underground già da giovanissimo; i romani Two Late, che con la loro musica elettronica promettono una notte di San Lorenzo scintillante; ed N4C, dj e produttore che con il suo sound in continua evoluzione e i suoi remix ha fatto parlare di sé sui social, arrivando poi a esibirsi nei migliori locali d’Italia e all’estero.

Ci sarà, inoltre, un’area interamente dedicata al food, dove sarà presente un’offerta ampia pronta a solleticare tutti i palati. Saranno presenti Mordi e i suoi famosi smashburger; Cibao con i Bao giapponesi, le poke di Aloha Poke Pula, classici panini da strada gestiti da Carni Puddu, le pizze di Ama Restaurant e i toast di Tipi Toasti, e poi ancora burger di pesce, una selezione di carni arrosto, gelati e granite che accontenteranno tutti. Disponibile anche il servizio cena prima dell’inizio del festival.

 

E’ stata inaugurata stamane la prima “posada” del comune di Buggerru, frutto della collaborazione con la Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara. Erano presenti la sindaca Laura Cappelli ed il presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara Mauro Usai.
«Questa mattina insieme alla sindaca Laura Cappelli e alla presenza di numerosi cittadini, abbiamo inaugurato la prima struttura ricettiva destinata ai pellegrini che percorreranno il Cammino dedicato alla Santa Patrona dei minatoridice Mauro Usai -. In soli due mesi di lavoro e in stretta collaborazione con l’Amministrazione comunale di Buggerru, abbiamo realizzato le opere necessarie al completamento della struttura che ora è pronta ad accogliere i numerosi camminatori che ormai da qualche anno affollano nel nostre comunità alla ricerca di bellezze paesaggistiche straordinarie, lungo gli antichi sentieri dei minatori. Dopo la scomparsa di Giampiero ci siamo rimboccati le maniche per onorare la sua memoria e per dare ancora più forza a questo grande progetto.»
«Ma la cosa più bella è vedere la collaborazione dal basso dei comuni soci, per anni troppo divisi da barriere e campanili inutili, verso una vera e propria rivoluzione culturale del nostro territorioconclude Mauro Usai -.
Un pensiero ai nostri avi che ci hanno donato, attraverso la fatica e il sudore del loro lavoro, un patrimonio immenso di conoscenze e architetture che è ancora tutto da scoprire! Un grande ringraziamento a tutti e tutte, nessuno escluso.»

Nonostante il paragrafo 1.1.7. dell’Atto aziendale del Sulcis Iglesiente, definito “Verso l’Ospedale Unico”, reciti che: «In riferimento all’art. 42 della LR 24/2020, è prevista la realizzazione di un Ospedale Unico per il territorio del Sulcis Iglesiente, la cui progettazione potrà prendere avvio solo in seguito all’approvazione di specifica delibera da parte della Giunta Regionale», nulla è stato fatto a tutt’oggi.
Ogni processo di trasformazione che coinvolga un ospedale risulta di particolare complessità. Gli ospedali, oltre ad assolvere alle specifiche funzioni sanitarie, svolgono, infatti, un ruolo più ampio nei confronti delle comunità locali, non solo economico (quale volano occupazionale o di sviluppo economico locale), ma anche di tipo simbolico. Le modifiche che comportano la “chiusura” degli ospedali o, semplicemente, la dismissione di alcuni servizi, sono notoriamente controverse per le forti opposizioni delle comunità locali e, anche, di molti operatori delle aziende. I dibattiti e i contrasti che accompagnano tali scelte facilmente si spostano dal piano degli effetti reali sul sistema di offerta dei servizi ai cittadini a quello ideologico o politico. Ciascuna trasformazione deliberata può, così, essere facilmente revocata (come ha deciso la presidente Alessandra Todde, con la deliberazione n. 10/75 del 23.04.2024 “Annullamento deliberazione della Giunta regionale n. 6/17 del 23.02.2024 concernente “Presa d’atto degli studi di fattibilità presentati dalle Aziende del Servizio sanitario regionale per la realizzazione di nuovi presidi ospedalieri. Art. 42 della legge regionale 11 settembre 2020, n. 24”), rinviata o indebolita, con un notevole gap fra la retorica della riconfigurazione a livello di sistema e gli accadimenti collegati ai processi di riconversione a livello locale.
Rimane compito di ogni realtà aziendale dover superare a livello locale gli ostacoli nei processi di realizzazione del cambiamento ospedaliero: una volta assunta la decisione di riconfigurare la rete ospedaliera, il progetto deve essere sviluppato in modo coerente con i bisogni del territorio di riferimento e la ASL Sulcis Iglesiente deve essere capace di gestire quei fattori che più di altri, nel nostro specifico contesto, possono favorirne la realizzazione.
Perché nessuno vuole più parlare di ospedale unico, sebbene siamo in presenza di due piccoli presidi ospedalieri che non riescono più a sopravvivere da soli?
In tale spaccato, la recente deliberazione regionale n. 18/32 del 19.06.2024 avente per oggetto: Rete ospedaliera regionale. Attivazione dei posti letto di post acuzie nell’area del Sud Sardegna”, impegna le aziende all’attivazione, nel maggior numero possibile, di posti letto delle discipline di riabilitazione e di lungodegenza post-acuzie. Per quanto riguarda questa ASL si parla di 22 posti di lungodegenti e 31 posti di recupero e riabilitazione funzionale. Le ASL interessate avrebbero dovuto inviare, entro 10 giorni dall’approvazione della presente deliberazione, un cronoprogramma di attivazione dei posti letto di lungodegenza e di recupero e riabilitazione funzionale previsti dalla Rete ospedaliera. Un vero peccato che i nostri due obsoleti Presidi Ospedalieri non consentano però di attivare ulteriori posti letto se non con importanti modifiche di edilizia ospedaliera e. soprattutto. tra qualche anno. La succitata delibera n. 18/32 ricorda che «il paziente deve essere curato nel livello assistenziale più appropriato a garanzia dell’efficacia delle cure. In tale modo, la presa in carico permette, a partire da un evento acuto, di indirizzare il paziente verso altri livelli assistenziali in ambito ospedaliero o, conclusa la fase acuta, in strutture di lungodegenza e di cure intermedie o nel proprio domicilio». Non possiamo continuare a perdere posti letto solo perché non abbiamo strutture ricettive.
La politica, soprattutto quella territoriale, può giocare ruoli molto diversi e non sempre di opposizione rispetto alla realizzazione di soluzioni a maggiore razionalità complessiva, come quella della realizzazione dell’ospedale unico.
Se opportunamente coinvolta, la politica può diventare un attore centrale del cambiamento, garantendo un ragionevole contemperamento di quell’insieme di interessi molto divaricati che caratterizzano i contesti pubblici e che ne rendono difficile ogni trasformazione intenzionalmente guidata. L’azienda del Sulcis Iglesiente e il suo management hanno anch’essi un ruolo potenzialmente molto importante. Tra le molte funzioni che essi sono chiamati a svolgere e che possono “fare la differenza” nei processi di riconfigurazione, non deve essere sottovalutata l’importanza di trovare lo spazio tecnico e operativo per rendere compatibili le razionalità di sistema e funzionali con le attese e le esigenze locali.
Tanto meglio funziona il sistema aziendale, tanto maggiore è il novero delle opzioni concretamente disponibili e la possibilità di realizzare soluzioni positive per tutti gli attori coinvolti. Si tratta, infine, di considerare i professionisti (medici, infermieri e tecnici). Tradizionalmente l’attenzione è sempre stata focalizzata esclusivamente sulla componente medica e sulla capacità di influenza che essa era capace di esercitare nei confronti della popolazione. I casi mostrano, non solo come la platea dei professionisti da considerare si sia ampliata con gli infermieri e gli operatori socio sanitari in posizione centrale, anche per il nuovo ruolo assegnato all’assistenza, ma anche come la questione dei professionisti non possa essere ridotta alla sola questione del consenso. Le competenze professionali necessarie per accompagnare i processi di trasformazione, così come i percorsi di accrescimento delle competenze stesse, vengono sempre più considerate come variabili di rilievo.
Nella maggior parte dei Paesi la pianificazione ospedaliera avviene tuttora sulla base di standard strutturali, facendo riferimento alla capacità in termini di numero di posti letto. Ciò nonostante, si riscontrano alcuni approcci più innovativi che programmano l’attività ospedaliera in termini di volumi e di tipologia di servizi erogati e della capacità di valorizzare il rapporto dell’ospedale con i servizi territoriali così che gli ospedali del futuro dovranno essere in grado di funzionare con il massimo grado di flessibilità per adattarsi ai bisogni nuovi e crescenti e alle aspettative della popolazione.
Il tema degli ospedali, del loro ruolo nel contesto dei sistemi sanitari e, soprattutto, di come e a quali condizioni sia possibile guidarne “razionalmente” l’evoluzione (la nascita, le trasformazioni, la chiusura, la rinascita in forme diverse) è qualcosa di “antico”, nel senso che alcuni elementi fondamentali sono rimasti immutati nell’arco di decenni e, al tempo stesso, è qualcosa che ha subito profondi cambiamenti con il mutare del concetto stesso di ospedale e delle relazioni che legano tra di loro le diverse parti di sistemi sanitari sempre più interconnessi. Di qui le difficoltà che accompagnano tutti gli interventi deliberati sugli assetti fisici e funzionali degli ospedali, anche nei casi in cui le trasformazioni rappresentino un chiaro miglioramento sul piano dell’efficacia dei servizi offerti. All’opposto, e quasi paradossalmente rispetto alla persistenza del suo valore simbolico, è il concetto di ospedale, che ha subito cambiamenti tali da non riuscire più a connotare qualcosa di definito. Se l’edificio (Sirai e CTO) rimane il simbolo da difendere, ciò che avviene al suo interno può variare notevolmente, a partire dal peso delle attività non collegate alla degenza, e la sua effettiva rispondenza ai bisogni dipende sempre più dalla rete di servizi in cui l’edificio e i servizi che esso offre sono inseriti.
L’elemento di contesto, relativamente nuovo, che emerge è quello della rete. Mentre nel passato le scelte sui singoli stabilimenti avvenivano e si esaurivano in un orizzonte locale, i casi mostrano come le scelte si inscrivano necessariamente in un orizzonte più vasto, nel quale la dimensione fisica rappresenta solo un contenitore chiamato a ospitare differenti tarature assistenziali, che assumono significato solo in relazione alle rete complessiva dei servizi messi a disposizione della popolazione, che non possono rimanere confinati negli slogan della campagna elettorale.
In questo senso, la stessa configurazione locale può garantire livelli di risposta profondamente diversi a seconda della rete nella quale è inserita (per esempio, l’esistenza o meno di un dipartimento interpresidio come quello di integrazione ospedale – territorio presente nell’atto aziendale, ma ancora confinato sulla carta. Le dinamiche poste in essere dalle diverse componenti si sono, evidentemente, intrecciate in modo diverso nei due casi, rispecchiando l’estrema complessità dei fattori all’opera, quali ad esempio: la cultura e la tradizione politica e manageriale, i livelli di funzionalità dei sistemi sanitari, le attese della popolazione nei confronti dei sistemi stessi.

Le prevedibili dinamiche del nostro sistema sanitario regionale renderanno il tema di come affrontare la riconfigurazione degli ospedali, e di quelli piccoli in particolare, sempre più attuale ed è questa la ragione alla base della presente riflessione.
Ancora una volta la difesa della vocazione universalistica del sistema sanitario pubblico passa attraverso la capacità del management della sanità di innovare l’esistente, programmarne lo sviluppo, avere una visione pragmatica e realistica del futuro. I margini di manovra sono a volte angusti, a volte ampi, ma possiamo utilizzarli comunque al meglio, come abbiamo sempre fatto nei momenti cruciali per la vita di questo territorio, agendo sulla leva strategica ed organizzativa, e ricostruendo una cornice di senso che tenga insieme e integri le tante sfide che abbiamo davanti. Siamo di fronte a una nuova emergenza, ed è necessario che ciascuno faccia la propria parte per superarla.
L’Atto aziendale della Asl 7 prevede la realizzazione di un ospedale unico per il Sulcis Iglesiente; l’Atto è approvato e vigente e quindi vincolante; potrà trovare la realizzazione in seguito alla deliberazione conseguente della Giunta regionale, pertanto, o si cambia l’Atto e si capisce che cosa si vuole fare o ci si impegna per realizzarlo così com’è.
Ciò che preoccupa non poco è constatare come il confronto nel territorio sembra rispondere a un effetto traino: la Giunta regionale delibera per l’ospedale e allora i nostri sindaci si fanno sentire, purtroppo, in ordine sparso, ma mostrano di volersene occupare; la nuova Giunta annulla la delibera specifica della precedente e tutti ripiombano nel silenzio quasi liberatorio e così pure, tranne qualche eccezione, gli altri soggetti che avrebbero ruolo e voce per parlare e farsi ascoltare.
Ciò che non è possibile fare è attendere che la situazione precipiti verso l’annichilimento del sistema sanitario pubblico nel territorio e infatti sono sempre più quelli che neppure ci pensano se hanno bisogno di cure rivolgendosi fuori e verso strutture convenzionate e private avendone la possibilità oppure, cosa che mai dovrebbe esistere, rinunciano.

Giuseppe La Rosa

A Sant’Antioco verrà presentata lunedì 5 agosto la statua del Druso Minore, la cui copia andrà ad ornare la nuova e riqualificata Piazza Umberto. Prima con una conferenza in aula consiliare, alle 19.30, e a seguire con lo scoprimento e l’inaugurazione della scultura marmorea.

Piazza Umberto avrà finalmente la sua statua, fedele riproduzione del Druso Minore, uno dei ritrovamenti più importanti registrato nell’anno 1908 a Sant’Antioco. E non in un luogo qualsiasi, bensì in via Eleonora D’Arborea n. 8, ovvero a nemmeno 100 metri dal punto in cui verrà collocata la statua di epoca romana, attualmente conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.

L’appuntamento in aula consiliare sarà animato dalla professoressa Francesca Cenerini, ordinaria di Storia romana, Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, che terrà una conferenza dal titolo “La statua di Druso nella Sulci romana”. Durante la conferenza verranno ripercorsi i momenti cruciali della storia della città romana di Sulci, le sue caratteristiche, i suoi contatti, la sua importanza strategica per il territorio circostante e per le più ampie dinamiche mediterranee. In questo vasto scenario storico e culturale si inserisce la collocazione della statua del Druso Minore nella città di età imperiale, ad oggi il più importante esemplare di statuaria romana in Sardegna. Interverranno inoltre il Sindaco Ignazio Locci e la direzione scientifica del Parco Storico e Archeologico Ferruccio Barreca di Sant’Antioco, Piero Bartoloni e Sara Muscuso.

Sede rinnovata e nuovi servizi per la clientela, grazie a “Polis”. Anche a Villaspeciosa, nell’ufficio postale di via Matteotti, si sono conclusi gli interventi di
ristrutturazione e sono stati attivati i primi servizi della pubblica amministrazione legati all’iniziativa aziendale “Polis – Casa dei Servizi Digitali”, ideata da Poste Italiane per promuovere la coesione economica, sociale e territoriale nei 7 mila comuni con meno di 15mila abitanti contribuendo al loro rilancio.
Ad accogliere i cittadini un ufficio postale completamente rivisitato in termini di spazi e arredi, oltreché nella gestione degli spazi, per tutti i segmenti di clientela, grazie alla nuova configurazione della linea di sportelleria.
Le novità riguardano però anche i servizi a disposizione della cittadinanza. Infatti, oltre a poter usufruire dei servizi “storici” offerti da Poste Italiane, i cittadini possono rivolgersi alla sede anche per la richiesta di alcuni certificati della pubblica amministrazione. Già da ora è possibile richiedere tre documenti INPS: il cedolino della pensione, la certificazione unica e il modello “OBIS M”, che riassume i dati informativi relativi all’assegno pensionistico. A breve è invece prevista l’implementazione della richiesta/rinnovo dei passaporti e dei certificati anagrafici della ANPR, Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente.
Grande attenzione anche per la sicurezza: l’ufficio postale di Villaspeciosa, infatti, è dotato di impianto di videosorveglianza a circuito chiuso collegato con la Security Room di Genova, operativa 24 ore su 24 in attività di controllo e vigilanza dei siti aziendali, che consente di monitorare possibili intrusioni nei locali e all’occorrenza intervenire con l’attivazione dei sistemi di allarme e con la richiesta di pronto intervento delle forze dell’ordine; inoltre, il sistema antirapina “roller cash” gestisce per ogni postazione una cassaforte ad apertura temporizzata consentendo di mettere in sicurezza il contante al termine di ogni operazione a sportello.
L’ufficio postale di Villaspeciosa è a disposizione dei cittadini con il consueto orario: dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 13.35, il sabato fino alle 12.35.

 

Archiviata la grande delusione per la tormentata stagione 2023/2024, terminata con la retrocessione, alla vigilia del campionato di 2ª Categoria sta nascendo una Fermassenti ambiziosa che punterà all’immediato ritorno in 1ª Categoria. Per la panchina il presidente Antonio Massenti ha scelto Bobo Cani, tecnico esperto in promozioni, e ha tesserato tre calciatori di grandissima esperienza in categorie superiori, intorno ai quali ruoteranno i tanti giovani del vivaio: Samuele Curreli, classe 1988, bomber in grado di fare la differenza nella categoria, come ha fatto nell’ultima stagione al Santadi, promosso in 1ª categoria; Andrea Garau, classe 1987, difensore centrale di provata esperienza, maturata spesso insieme a Samuele Curreli; Stefano Cossu, classe 1982, portiere molto esperto, ancora fisicamente integro e desideroso di togliersi nuove soddisfazioni dopo la stagione vissuta al Perdaxius, in 1ª Categoria, conclusa con la salvezza.

A distanza di alcuni mesi dall’inaugurazione del nuovo impianto realizzato a Is Gannaus, all’ingresso di Carbonia dalla strada statale 126, l’ASD emmegiemme SPORT ha organizzato il 1° torneo “Open” di padel. Sono aperte le iscrizioni per le categorie Doppio misto, Femminile e Maschile.
Gli interessati possono rivolgersi ai seguenti numeri: 3892012410, 3474563229, 3293613250 e alla mail asdemmegiemmesport@gmail.com .