19 April, 2024
HomePosts Tagged "Christian Solinas" (Page 2)

La Giunta regionale ha finalizzato la procedura di assegnazione dei fondi per i consorzi industriali: 15 milioni di euro previsti dalla delibera del 6 ottobre scorso, ripartiti nelle annualità 2023, 2024 e 2025, e destinati alla realizzazione di infrastrutture negli agglomerati industriali della Sardegna.

«Diamo atto a un importante lavoro di riqualificazione delle aree industriali della Sardegna, attraverso il finanziamento della realizzazione di infrastrutture utili a creare nuove realtà occupazionali, o al miglioramento di quelle esistenti, andando così a rendere sempre più virtuoso il sistema isolano», ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas.

Ciascun Consorzio Industriale Provinciale beneficerà di un finanziamento pari a € 1.875.000, ai fini di una più equa ripartizione territoriale delle risorse: in totale sono stati finanziati dieci progetti.

Queste le tipologie di intervento ammesse: manutenzione straordinaria, messa a norma e/o in sicurezza di opere pubbliche e infrastrutture già esistenti; completamento di opere pubbliche e infrastrutture già esistenti; bonifica e recupero di insediamenti produttivi abbandonati o dismessi; realizzazione (ex novo) di opere pubbliche e infrastrutture di interesse comunale e/o sovracomunale.

«Nel finanziare questi interventiprecisa l’assessore dell’Industria, Anita Pili si è inteso rafforzare la politica di sostegno agli enti locali e alle imprese. Avere aree industriali maggiormente qualificate consentirà da un lato l’attrazione di nuovi investimenti e dall’altro migliori condizioni di competitività per il tessuto imprenditoriale esistente.»

I Consorzi Industriali Provinciali beneficiari del finanziamento, con i relativi progetti, sono:

– CIP Cagliari: Zona industriale Macchiareddu – Infrastrutturazione area compresa tra la 2^ strada est, la 6^ strada e la S.P. 92”

– CIP Carbonia-Iglesias: Opere di completamento e di manutenzione straordinaria delle reti e della piattaforma depurativa consortile dell’agglomerato industriale di Portovesme”

– CIP Ogliastra: “Recupero e Riqualificazione urbana di due vasche a servizio della cartiera di Arbatax” e “Frazionamento con cambio di destinazione d’uso da abitazione a ufficio nell’alloggio del custode – Modifiche delle aperture del prefabbricato ex Aerostazione – Modifiche interne dell’Aerostazione”

– CIP Medio Campidano – Villacidro: “Lavori di completamento e manutenzione straordinaria impianti IPPC”

– CIP Nord Est Sardegna – Gallura: “Lavori di ripristino funzionale e manutenzione straordinaria e ordinaria delle infrastrutture primarie dell’agglomerato industriale di Olbia di competenza del CIPNES – Gallura”

– CIP Nuoro: “Impianto di trattamento rifiuti liquidi non pericolosi” e “Nuovo impianto di potabilizzazione, demineralizzazione, modifiche e nuovi allacciamenti alle reti di adduzione e distribuzione consortili”

– CIP Oristanese: “Interventi di riqualificazione, ristrutturazione, abbattimento barriere architettoniche ed efficientamento energetico del corpo uffici Consortile”

– CIP Sassari: “Impianto per la messa in riserva della posidonia spiaggiata per il successivo trattamento e recupero, nella zona industriale “San Marco” nel comune di Alghero”.

«Con le nuove modifiche al reddito di cittadinanza oltre 10.000 cittadini sardi saranno relegati a una condizione di deprivazione totale, perciò è necessario adoperarsi per ricercare un’alternativa e aiutare queste persone a sopravvivere.»

E’ il grido d’allarme lanciato oggi dal consigliere regionale Fabio Usai.

Il consigliere regionale ha sollecitato un intervento del presidente della Regione, Christian Solinas, «affinché vengano stanziate ulteriori risorse in bilancio per rafforzare il fondo a sostegno degli strumenti di contrasto alla povertà, in particolare modo il REIS già in vigore in Sardegna dal 2016».

Questa nuova sollecitazione di Fabio Usai arriva dopo l’interrogazione presentata alla Giunta regionale per sollecitare azioni e iniziative utili per arrivare a tutelare i cittadini risultati estromessi dalle nuove modifiche recentemente introdotte per la limitazione del reddito di cittadinanza.

«Con la legge di bilancio 2023ha affermato Fabio Usai -, il Governo nazionale ha sensibilmente ridotto la platea di coloro che possono accedere al reddito di cittadinanza, nonché la durata del sussidio per tutti quei nuclei familiari privi dei requisiti; almeno un componente minore, disabile o con almeno 60 anni di età. Mentre dal gennaio 2024 ha deciso che il reddito di cittadinanza verrà sostituito da altro strumento di contrasto alla povertà che avrà come obiettivo l’inclusione attiva nel mercato del lavoro per i soli beneficiari con i requisiti citati in precedenza. Si tratta di un’ipotesi estremamente deleteria per la nostra regione, nella quale il ridimensionamento del reddito di cittadinanza ha già riguardato migliaia di persone, si stima nell’ordine delle 10.000. Nei prossimi mesi queste cifre saranno destinate ad aumentare ulteriormente con tutto ciò che potrebbe conseguire in termini di incremento della deprivazione e del disagio sociale. Effetti difficilmente calmierabili nel breve periodo da altri presunti percorsi di politiche attive, considerata la deficitaria struttura del mercato del lavoro isolano.»

Fabio Usai ritiene che esista un modo per limitare i danni, dal momento che «dal 2016 è in vigore nella nostra isola il REIS, altro importante strumento di contrasto alla povertà. Fino al 2018, precedentemente all’introduzione del reddito di cittadinanza, il numero di nuclei percettori era pari a 26.329, per poi crollare a 2.253 nell’anno successivo in virtù degli effetti del nuovo strumento e dell’ovvia incompatibilità tra gli stessi. Ma oggi la platea di potenziali percettori raggiungibile dal “reddito di inclusione sociale”, rispetto ai criteri stabiliti per accedervi – stabiliti dalla legge e fissati nelle linee guida regionali 2021-2023, potrebbe essere rappresentativa anche di coloro che sono stati estromessi dal “reddito di cittadinanza”. Per questo motivo, prima l’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, oggi la sollecitazione al presidente Christian Solinas in merito alle azioni da adottare per affrontare la grave situazione d’incremento della povertà che si sta progressivamente profilando in queste settimane e mesi nelle comunità locali della nostra isola, in conseguenza al ridimensionamento del reddito di cittadinanza».

«Si intervenga per incrementare il fondo previsto per il “reddito di inclusione sociale” per far fronte al crescente fabbisogno dei Comuni per contrastare la povertà; nonché per valutare la modifica di criteri e parametri del Reis allo scopo di raggiungere quella fascia di esclusi dal reddito di cittadinanza che sebbene potenzialmente occupabile, non riuscirà, anche per motivi legati all’età, o ad esempio alla bassa qualificazione, a reperire immediatamente un’occupazione nell’attuale mercato del lavoro», ha concluso il consigliere regionale Fabio Usai.

«Ricordiamo l’opera di Santa Barbara, martire cristiana e patrona dei minatori, in una delle città simbolo dell’attività mineraria in Sardegna. Iglesias e tutto il Sulcis sono state storicamente e sono ancora oggi realtà importanti per il tessuto economico regionale, sapendo reinventarsi e prestare i propri territori alle mutate esigenze industriali nel corso dei decenni. Questa Giunta sostiene senza mezzi termini il ricco patrimonio storico e culturale della zona e i suoi lavoratori.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, in occasione della festa di Santa Barbara.

In rappresentanza del Presidente, l’assessore dell’Industria, Anita Pili, si è recata questa mattina a Iglesias per prendere parte alle celebrazioni. «Insieme ai lavoratori del Sulcis per celebrare Santa Barbara: un momento in cui tenere vivo il ricordo della sua capacità di affrontare il pericolo con fede, coraggio e serenità anche quando non c’è alcuna via di scampo.»

«Conosciamo bene la realtà del Sulcis Iglesienteha aggiunto l’assessore regionale dell’Industriacon le sue problematiche ma anche con le sue ricchezze. È obiettivo costante del mio assessorato e di questa Giunta fare tutto il possibile per preservare il ruolo di questo territorio nell’economia isolana e di conseguenza la serenità dei suoi abitanti, il tutto nel rispetto del patrimonio paesaggistico.»

«Ringrazio il comitato delle lavoratrici e dei lavoratori Igea, l’associazione E. Ferraris, il Sindaco Mauro Usai, l’amministrazione comunale di Iglesias e il parroco per l’accoglienza», ha concluso l’assessore, che dopo le celebrazioni, accompagnata anche da una rappresentanza del servizio attività estrattive dell’assessorato dell’industria, ha fatto visita alla miniera di Monteponi e al palazzo Bellavista.

Il presidente della Regione, Christian Solinas, oggi ha incontrato a Villa Devoto le organizzazioni sindacali regionali e confederali territoriali di Cgil, Cisl e Uil e una rappresentanza dei sindaci sulcitani, con i quali ha affrontato le problematiche legate alla crisi industriale che investe il Sulcis Iglesiente.

«Il Polo industriale di Portovesme è strategico per la nostra economiaha detto il presidente della Regione, Christian Solinasla Regione si è battuta per portare la questione del polo della metallurgia non ferrosa al tavolo nazionale, per affrontare il rilancio in maniera organica e condivisa, in quanto è un tema legato alle politiche industriali del Paese. Ora lo Stato deve decidere se ritiene ancora strategica la produzione di piombo e zinco in quel polo, esercitando eventualmente lo strumento della Golden share, o scegliere di sperimentare nuove leghe.»

All’ordine del giorno la questione energetica, lo sblocco delle vertenze industriali, le bonifiche ambientali e le politiche del lavoro.

«Sulla questione energeticaha aggiunto Christian Solinas vogliamo ripartire dalla dorsale, un’infrastruttura strategica per lo sviluppo dell’Isola. Nelle nostre interlocuzioni, abbiamo chiesto al ministero dell’Ambiente e sicurezza energetica che il rigassificatore vada a Porto Torres, dove c’è già un porto industriale, che si può connettere con gli altri bacini della Sardegna. In questo modo, non solo si accorcerebbero i tempi per l’arrivo del gas nell’isola, ma ci sarebbe lo spazio per promuovere altri progetti nell’area di Portovesme, come la cantieristica navale, che potrebbe essere un volano per la filiera dell’alluminio con ottime ricadute occupazionali.»

Nel corso dell’incontro è stato fatto il punto della situazione sulle principali vertenze industriali che impattano maggiormente sull’economia del territorio: Sider Alloys, Eurallumina, Portovesme srl, centrale Enel. Allo stato attuale tutti i lavoratori, compreso quelli dell’indotto, sono stati messi in sicurezza, in attesa che si definiscano i progetti di riqualificazione industriale in corso.

«Le politiche del lavoro restano al centro dell’agenda regionaleha assicurato l’assessore regionale del Lavoro, Ada Laisottolineando la volontà della Regione di continuare a garantire la sicurezza sociale dei lavoratori, non solo con l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, ma anche accompagnandoli, durante la delicata fase di riconversione in corso, con percorsi di formazione retribuiti da un’indennità di frequenza. Nel collegato e nella variazione di bilancio abbiamo integrato la quota prevista per la mobilità in deroga per il 2023 e il 2024; inoltre, saranno raddoppiate le risorse destinate ai cantieri occupazionali comunali, pari a 40 milioni, che potrebbero coinvolgere anche i lavoratori interinali dell’indotto.»

All’ordine del giorno anche il Just Transition fund, ossia le risorse messe in campo dall’Unione Europea per il Sulcis e Taranto per ridisegnare il futuro dei territori con nuovi progetti all’insegna dell’energia verde, rinnovabili e idrogeno, oltre che innovazione digitalizzazione.

«Per il Sulcisha spiegato il presidente Solinasabbiamo a disposizione oltre 360 milioni. Con l’ultima delibera di Giunta, ha preso concretamente avvio il processo di attuazione del Programma JTF Italia 2021-2027- Piano Sulcis, un’opportunità unica di transizione e di riqualificazione a lungo raggio, che apre nuovi scenari per uno sviluppo industriale diverso rispetto al passato e sempre più rispettoso dell’ambiente.»

Dai sindacati è arrivata la proposta di istituire un tavolo di crisi permanente per approfondire le azioni di programmazione e monitoraggio, che potrebbero rilanciare l’industria del Sulcis, dalla filiera dell’alluminio a quella che interessa il piombo e lo zinco, e le energie rinnovabili.

«È dovere della politica omaggiare il proprio passato e le fondamenta delle istituzioni. In queste giornate dedicate al ricordo di coloro che hanno lasciato questa terra, ho voluto rendere omaggio agli uomini della politica sarda, che tanto hanno fatto per la Sardegna, ponendo le basi della nostra identità. Il valore del loro lavoro è per me fonte di ispirazione e forza.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, che oggi, nella giornata dedicata alla commemorazione dei defunti, ha proseguito la visita iniziata ieri a Cagliari, alle tombe degli ex presidenti della Regione a Villacidro e Oristano.

Dapprima, il presidente si è recato al cimitero di Iglesias per rendere omaggio a Roberto Frongia, assessore dei Lavori pubblici deceduto nel 2020, nel corso del suo mandato. «Roberto Frongia è stato un uomo esemplare e un politico eccellente, che ha svolto fino all’ultimo un lavoro prezioso per la Giunta regionale. Un esempio di dedizione al bene comune che tanto avrebbe ancora contribuito alla Sardegna e alla sua città», ha detto il presidente della Regione, ricordando l’assessore dei Lavori pubblici.

A Villacidro il presidente della Regione ha visitato la tomba del presidente Salvatore Angelo Spano, alla presenza del sindaco Federico Sollai. A Oristano, accompagnato dal sindaco Massimiliano Sanna, il presidente Christian Solinas si è recato presso le tombe dei presidenti Alfredo Corrias, Lucio Abis, Alessandro Ghinami e Mario Puddu, e dell’onorevole Ignazio Manunza.

«La loro opera ha contribuito a rendere grande il nome della Sardegna», ha concluso Christian Solinas, che ha omaggiato i defunti con delle corone di fiori e si è intrattenuto con i familiari convenuti.

Il comune di Carbonia dice no ai tagli previsti dal nuovo piano di dimensionamento scolastico. Lo fa con una nota inviata dal sindaco Pietro Morittu e dall’assessore della Pubblica istruzione Antonietta Melas, al presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, al ministro della Pubblica Istruzione e Merito Giuseppe Valditara, al presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, all’assessore della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport Andrea Biancareddu, all’Amministratore straordinario della provincia del Sud Sardegna Mario Mossa, al direttore generale dell’assessorato della Pubblica istruzione Giorgio Onorato Cicalò e per conoscenza, al prefetto di Cagliari Giuseppe De Matteis.

«In merito al dibattito in corso circa il dimensionamento scolastico che investirà tutto il sistema scuola nazionale, e in particolar modo quello della Regione Sardegna e più specificatamente quello della provincia del Sud Sardegna, ci preme rappresentare la situazione di estrema difficoltà socioeconomica che sta vivendo la comunità della città di Carboniasi legge nella nota -. Il dato numerico riferito alle diverse autonomie scolastiche presenti nella città, che è definito quale comune montano, presenta di fatto un’unica sofferenza relativa all’Istituto Comprensivo Don Milani con 280 alunni, per il quale si ritiene utile una fusione con accorpamento dello stesso ad un altro istituto comprensivo limitrofo presente nella città. Per quanto riguarda le restanti istituzioni scolastiche, sia quelle relative alla scuola dell’obbligo ma anche relativamente agli istituti superiori, si ritiene che una eventuale disgregazione di istituti non sia in linea con un recupero dell’elevata dispersione scolastica che insiste in un territorio afflitto da un inesorabile processo di deindustrializzazione che ha determinato un significativo impoverimento sia economico che sociale della nostra comunità.»

«I molteplici disagi per tante famiglie, alle prese con un fine mese difficile da raggiungere e non sempre sufficiente ad assicurare il necessario per vivere in modo dignitoso, generano una complessità di problematiche legate ad una disoccupazione galoppante, al progressivo aumento dei cosiddetti giovani “NEET”, alla precarietà e al malessere sociale in un contesto aggravato dalla riduzione dei servizi di base tra i quali il servizio sanitarioaggiungono Pietro Morittu e Antonietta Melas -. In questo scenario, qualsiasi ulteriore sottrazione di servizi essenziali, qual è quello scolastico, rappresenta un attacco al diritto allo studio costituzionalmente garantito. Riteniamo che la governance di un Istituto scolastico, garantita dalla presenza dell’autonomia scolastica, faccia la differenza nella direzione e gestione di una organizzazione complessa come quella della comunità scolastica. L’ipotesi adombrata di un eventuale “spezzettamento” dell’IIS Beccaria, autonomia scolastica ubicata nel centro cittadino, risulterebbe piuttosto incomprensibile alla luce di presupposti che invece sono perfettamente coerenti con la normativa nazionale e con le linee guida emanate dalla Regione Sardegna.»

«Ci opponiamo, pertanto, a qualsiasi ipotesi di disgregazione dell’istituzione scolastica dell’IIS Beccaria che, con 482 alunni in un comune montano come Carbonia, rappresenta un polo tecnico professionale con diversi progetti in corso di realizzazione, il cui patrimonio di risorse umane rappresenta il risultato di uno sforzo notevole che nel tempo ha portato ad una offerta formativa che risponde pienamente ai bisogni formativi di un ampio bacino di utenzarimarcano Pietro Morittu e Antonietta Melas -. Altre istituzioni scolastiche presenti nel territorio della ex provincia del Sulcis Iglesiente hanno numeri che sono di pochissimo al di sopra del limite numerico minimo (400), pertanto potrebbero essere accorpate in un unico Istituto professionale omogeneo per indirizzi di studio e dunque con una proposta formativa rafforzata e solida. Con la presente nota rivolgiamo a Voi un accorato appello affinché venga garantito il mantenimento delle autonomie scolastiche attualmente esistenti, a maggior ragione in considerazione del fatto che le istanze che stiamo rappresentando sono quelle di un intero territorio costituito perlopiù da piccoli paesi che hanno come unici servizi gli uffici postali e che sovente non hanno in loco neppure guardie mediche e/o casermeconcludono Pietro Morittu e Antonietta Melas -. Un territorio che, pertanto, in assenza di una governance praticata quotidianamente quale è quella garantita dall’esistenza di Istituti dotati di autonomia scolastica, perderebbe un altro servizio e presidio importante per la cittadinanza e per l’intero territorio. Situazione questa che vogliamo scongiurare con tutte le modalità e gli strumenti possibili.»

Il sindaco Pietro Morittu e l’assessore Antonietta Melas hanno invitato il ministro della Pubblica istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, a venire a visitare la città di Carbonia e il territorio.

I Sindaci del Sulcis Iglesiente hanno chiesto un incontro urgente al presidente della Regione Christian Solinas e agli assessori dell’Industria Anita Pili e dell’Ambiente Marco Porcu, sulle vertenze del Polo Industriale di Portovesme.

«I Sindaci del Sulcis-Iglesiente manifestano forte preoccupazione per le sorti del Polo Industriale di Portovesme che vede in difficoltà le aziende Sideralloys International S.A., Portovesme S.r.l., Eurallumina nonché le Imprese d’appalto del settore Enel Produzione e tutto l’indottosi legge nella lettera inviata dai sindaci del Sulcis Iglesiente al presidente della Regione e ai due assessori -. Nel ritenere fondamentale il comparto industriale del Polo di Portovesme per il tessuto socioeconomico di tutto il territorio, i Sindaci chiedono all’Amministrazione Regionale un incontro urgente affinché possano essere programmate tutte le azioni necessarie per la salvaguardia dei posti di lavoro. Restando in attesa di un cortese sollecito riscontro, i Sindaci appoggeranno con impegno e solidarietà tutte le iniziative promosse dai lavoratori per garantire un futuro ai Cittadini del Sulcis Iglesiente.»

Vertenza Sider Alloys sempre più calda: si mobilitano le segreterie di categoria FIOM, FSM e UILM e le segreterie generali CGIL, CISL e UIL. L’azienda ha riconvocato FIOM, FSM e UIL e ha comunicato loro la decisione di non rinnovare i contratti in scadenza. Le segreterie dei metalmeccanici hanno contattato le segreterie nazionali, sollecitandole a richiedere alla  politica la riconvocazione al MIMIT per arrivare urgentemente alle autorizzazioni necessarie e all’azienda di modificare la scelta fatta.

Anche le segreterie territoriali CGIL, CISL e UIL scendono in campo.

«E’ una notizia positiva quella appresa dell’approvazione di un ordine del giorno che impegna il Governo in merito alla vertenza Sider Alloys – si legge in una nota dei segretari Franco Bardi, Salvatore Vincis e Andrea Lai -. Una vertenza da troppi frettolosamente archiviata come risolta, e che invece a causa della dilatazione dei tempi burocratici autorizzativi, degli accordi energetici oltre che fattori esterni non prevedibili, vedi pandemia, hanno allungato a dismisura i tempi del revamping con necessarie correzioni ed adeguamento del piano industriale, rendendo la vicenda dei lavoratori in mobilità in deroga una vera odissea.»

«Come organizzazioni sindacali ci aspettiamo adesso una rapidissima presa in carico della situazione da parte dei ministeri competenti, perché i tempi sono ristrettissimi e si limitano a poche settimane, entro le quali deve esser data soluzione al piano di finanziamento, alle misure di rinnovo e garanzia per il 2024 degli ammortizzatori sociali – si legge ancora nella nota -. Pertanto, come richiesto dalle organizzazioni di categoria è necessario riaprire al più presto il tavolo di trattativa ministeriale. Nel frattempo, le nostre organizzazioni sindacali, stante lo stato di profonda crisi dell’intero territorio, che nel polo industriale di Portovesme vedono in atto complesse vertenze per tutte le aziende, con le produzioni ferme del tutto o quasi, che per la centrale ENEL non sono ancora chiariti in quali termini i finanziamenti del JTF daranno futuro alle centinaia di lavoratori degli appalti al momento dello spegnimento della centrale a carbone, considerano necessario affrontare il tutto con un nuovo accordo che riprogrammi il rilancio dell’intero polo e con questo l’economia del territorio. Per questo, abbiamo chiesto un incontro urgente al presidente della giunta regionale Christian Solinas, perché si faccia parte attiva sull’istituzione di un tavolo territoriale specifico per il Sulcis e il polo industriale, esteso a tutti i livelli istituzionali a partire dal governo nazionaleconcludono i segretari Franco Bardi, Salvatore Vincis e Andrea Lai -. Questo anche a seguito degli incontri con gli amministratori locali durante i quali si è ribadita la volontà di richiedere in modo unitario tra tutte le parti sociali, politiche ed economiche del territorio un nuovo accordo di programma che dovrà averetempi rapidi di definizione.»

Lunedì 23 ottobre, dalle 16.30, l’aula magna dell’Istituto minerario di Iglesias ospiterà il convegno “Materie critiche, economia circolare e bonifiche, progetto Aria, Data center La nuova vita delle miniere”, promosso dalla Filctem Sardegna sud occidentale.
Dopo la relazione introduttiva di Emanuele Madeddu, segretario generale della Filctem Cgil della Sardegna Sud Occidentale, e i saluti del sindaco di Iglesias Mauro Usai ed il presidente della Regione Christian Solinas, sono previste le relazioni tecniche:
Andrea Dini – Primo Ricercatore dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR. Esperto designato dal CNR al Tavolo Interministeriale MIMIT – MASE sulle Materie Prime Critiche.
Giorgio Massacci – Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura Università di Cagliari.
Cristian Galbiati – Princeton University New Jersey (Stati Uniti) e Responsabile del Progetto Aria.

Seguiranno gli interventi di Antonio Pittalis / Salvatore Pulvirenti – Digital Metalla: la rinascita tecnologica di una miniera; Marco Porcu, assessore regionale della Difesa dell’Ambiente; Fausto Durante, segretario generale regionale Cgil Sarda.

Concluderà i lavori Marco Falcinelli, segretario generale nazionale Filctem Cgil.
Modererà i lavori Francesco Garau, segretario generale regionale Filctem Cgil.

Ha preso concretamente avvio, con l’ultima delibera di Giunta, il processo di attuazione del Programma Just Transition Fund (JTF) Italia 2021/2027 che vede stanziati oltre 367 milioni di euro per il Piano territoriale Sulcis. La Commissione europea, grazie al lavoro svolto dalla Regione, infatti, ha individuato il Sulcis Iglesiente (insieme alla provincia di Taranto) come area interessata dal programma europeo e quindi supportata dal ‘Fondo per la Transizione Giusta’, ovvero lo strumento finanziario che mira a fornire sostegno ai territori che devono far fronte a gravi sfide socio-economiche derivanti dalla transizione verso la neutralità climatica.

«Il Fondo per la Transizione Giusta rappresenta una opportunità unica di transizione, il miglior strumento per accompagnare la trasformazione di un territorio che è stato sempre al centro dell’attenzione di questa Giuntaspiega il presidente della Regione, Christian Solinas -. Come Regione abbiamo fatto uno sforzo importante per far sì che il Sulcis fosse interessato da questa misura inserita nel quadro della politica di coesione e ora proseguiamo per dare concretezza al Piano. La Sardegna ha concluso il presidente Christian Solinassceglie con decisione la strada del green e dell’alta tecnologia per un’azione di riqualificazione a lungo raggio, aprendo nuovi scenari per uno sviluppo industriale diverso rispetto al passato, più rispettoso dell’ambiente.»

«Il Sulcis, con una spendita delle risorse che dovrà essere conclusa entro il 2026, potrà contare in tempi relativamente brevi su una importante leva di sviluppo e riconversione che avvia quel processo di crescita di cui da anni si sente urgente bisogno, più incentrato sulle reali esigenze delle Comunità e in linea con gli obiettivi legati a uno sviluppo sostenibile», ha aggiunto l’assessore della Programmazione e del Bilancio Giuseppe Fasolino, che ha portato la delibera all’attenzione della Giunta regionale, che già un anno fa aveva assegnato al Centro regionale di programmazione, Crp, incardinato nell’Assessorato guidato da Fasolino, il ruolo di  supporto all’Autorità di gestione, AdG, nella stesura del Programma JTF_Sulcis e alla sua attuazione. Ora la Giunta con l’ultima delibera ha preso atto del Programma JTF Italia 2021-2027 – Piano Sulcis e per consentire un rapido avvio del programma, ha dato mandato al CRP di sottoscrivere l’Atto di delega delle funzioni di Organismo Intermedio con l’Agenzia per la Coesione Territoriale (che rappresenta l’Autorità di Gestione).

Il negoziato con la Commissione europea, ha ricordato sempre l’assessore Giuseppe Fasolino, si è svolto nel corso del 2022 ed è giunto a conclusione con l’approvazione del Programma Nazionale e dei due Piani territoriali. I Piani Territoriali, pensati con forte coerenza e sinergia con i Programmi regionali finanziati dai Fondi FESR e FSE+ e con altri programmi territoriali (per esempio il Piano Sulcis), contengono per entrambe le aree – quella sarda e quella pugliese – una descrizione del processo di transizione a livello nazionale, una valutazione delle sfide da affrontare e dei relativi effetti sociali, economici e ambientali e una descrizione delle tipologie di intervento da finanziare.

«Nello specificospiega l’assessore della Programmazionesfide individuate sono focalizzate su tre ambiti principali: energia e ambiente, a cui è destinato il 30% delle risorse; diversificazione economica, a cui è destinato il 28% delle risorse; misure destinate a mitigare gli effetti economici e occupazionali causati dalla transizione, a cui è destinato il 32% delle risorse.»

Le linee di sviluppo del piano individuate per il Sulcis riguardano principalmente la promozione delle energie rinnovabili, il supporto alla costituzione delle comunità energetiche e la bonifica dei siti da destinare alle nuove attività economiche. Gli interventi di risanamento mirano a generare un percorso di diversificazione economica anche attraverso l’utilizzo di materiali riciclati, e percorsi di adeguamento delle competenze rivolti ai lavoratori per accompagnare il processo della transizione giusta. Nel programma è stato individuato un progetto di rilevanza strategica inerente la sperimentazione dell’utilizzo dell’idrogeno come fonte di energia alternativa.

«Le strutture regionali sono ormai da tempo al lavoro con i Comuni del Sulcis, chiamati a una sorta di co-copartecipazione ha aggiunto l’assessore dell’Industria, Anita Pili –. Abbiamo fin da subito attivato un percorso partecipato avviando una collaborazione istituzionale fondamentale per restituire vita e dignità a un’area strategica per la Sardegna come è il Sulcis, accogliendo anche tutti i suggerimenti dei players industriali impegnati proprio nel Sulcis. Il dialogo con i rappresentanti dei territori e con chi lì opera ci ha consentito di raccogliere ed elaborare le idee e le proposte che poi hanno portato alla stesura del Piano territoriale. Grazie alle risorse messe in campo dal Governo e all’impegno, anche di carattere economico, della Regione per il Sulcisha concluso Anita Pilisiamo certi di aver avviato quel percorso virtuoso capace di generare la rinascita del territorio.»