4 May, 2024
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Francesco Pigliaru 1 copia

Visita della delegazione di Qatar Foundation Endowment questa mattina a Villa Devoto. Il Presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessore della Sanità Luigi Arru hanno incontrato Sheik Faisal Bin Thani Al Thani, CIO di QFE, accompagnato da Tidu Maini, (Executive Committee Member QFI & QFE, Advisor HrH Sheika Moza Bint Nasser). Hanno partecipato all’incontro Sultan Alflasi, (Head Of Cabinet Sheik Faisal Bin Thani Al Thani) e Lucio Rispo, (Investment Project Manager QFE). L’attività di ricerca della QFE e gli investimenti nell’ambito dell’economia della conoscenza sono stati gli argomenti affrontati, con particolare riferimento all’ex ospedale San Raffaele di Olbia.

«Con Faisal Bin Thani Al Thani e Tidu Maini abbiamo fatto il punto sul progetto dell’ex ospedale San Raffaele di Olbia – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru al termine della visita -. Come ho già avuto modo di dire, nella nostra proposta di governo ci siamo impegnati a dare risposte rapide e in tempi certi a investitori importanti e quindi anche in questo caso stiamo mantenendo l’impegno. Oggi abbiamo ribadito quanto sia importante definire con la QFE, come stiamo facendo e come abbiamo concordato nella nostra intesa, un percorso armonico con il processo di riorganizzazione e razionalizzazione della rete ospedaliera della Sardegna. È stata un’altra tappa del nostro lavoro per portare all’attenzione del Consiglio regionale, che nei tempi dati prenderà la decisione finale, una proposta soddisfacente per tutto il sistema regionale e di cui siano visibili i vantaggi per l’intera Sardegna – ha proseguito Francesco Pigliaru -. La QFE investe 6 miliardi di dollari l’anno in ricerca. La visita di questa mattina a Villa Devoto dei vertici di un investitore internazionale di questo livello per la Sardegna e per l’Italia, dimostra che qualcosa sta finalmente cambiando. Uno degli indicatori fondamentali dell’andamento di un’economia, infatti, è attrarre investimenti esteri di qualità, e l’Italia, tra i paesi sviluppati è notoriamente in fondo alla classifica per quanto riguarda l’attrazione di investimenti di questo tipo. Per la Sardegna, in particolare, è una grande opportunità e stiamo lavorando perché questa opportunità possa essere colta nella piena condivisione di tutti. Significa creare centinaia di posti di lavoro in più, contribuire a migliorare l’offerta e i livelli di assistenza sanitaria per i sardi, ridurre i flussi di emigrazione sanitaria passiva, attrarre i flussi dal resto dell’Italia e dall’Europa. Stiamo parlando di creare un hub sanitaria di livello internazionale – ha concluso il presidente della Regione -, un punto di ricerca di eccellenza nel quale i centri di ricerca e le università del nostro sistema regionale potranno essere protagonisti».

Al termine dell’incontro gli ospiti hanno visitato la mostra dedicata alle statue di Mont’e Prama nelle sale del Museo Archeologico.

A proposito dell’incontro tenutosi stamane a Villa Devoto tra il presidente Pigliaru e una delegazione del Qatar, il capogruppo del PD Pietro Cocco, nel ribadire la massima fiducia nell’azione del Presidente per la trattativa sul progetto di realizzazione del nuovo ospedale di Olbia, lo incoraggia a proseguire nella complessa operazione che richiede particolare impegno, nonché particolari capacità strategiche e progettuali, e che contribuisce al raggiungimento di un processo di  risanamento economico e sociale della nostra Isola appena iniziato da questa nuova Giunta.

Questo progetto, infatti, oltre che  un polo di eccellenza che migliorerà i livelli di assistenza sanitaria per i sardi – secondo Pietro Cocco -, mira anche ad  attrarre notevoli risorse economiche che rappresenterà un’opportunità di creazione di nuovi posti di lavoro.

Stefano Cucca e Francesco Pigliaru

In sella alla sua bicicletta ha percorso circa 32.000 chilometri attraverso i cinque continenti, con l’obiettivo di ricercare “storie di vita sostenibili”. Stefano Cucca, il protagonista del progetto “#Rumundu”, è tornato ieri mattina in Sardegna. Sbarcato a Cagliari, ha fatto visita al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, negli uffici di viale Trento, per un breve incontro in cui ha raccontato la sua straordinaria esperienza. Stefano Cucca, che domenica concluderà il suo giro a Sorso, da dove è partito un anno fa, ha illustrato la filosofia del singolare viaggio: uno sguardo sul mondo che comincia dalla Sardegna, per scoprire stili di vita alternativi alla società dei consumi.

Studi da economista ed esperienze di consulenza e direzione aziendale, ricercatore nel campo della tracciabilità alimentare, Stefano Cucca ha viaggiato a bordo di una bicicletta attrezzata con strumenti audio e video, tenendo un diario internet quotidiano. Sostenuto da un team di professionisti, ha raccolto spunti, consigli, racconti, foto, suoni e sensazioni, che sono stati veicolati nel sito del progetto “Remundu” e nei social network, dando vita a una vera e propria comunità web.

Moby 0 copia

Nave Tirrenia Janas

Ignazio Locci 9 copia

«Il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore regionale ai Trasporti Massimo Deiana si impegnino per calmierare i prezzi dei trasporti marittimi da e per la Sardegna. Tariffe esorbitanti capaci di infliggere un’ulteriore mazzata all’economia del turismo isolano, già profondamente provata, e di scoraggiare i sardi a trascorrere le proprie vacanze nella terra natia.» Lo scrive, in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo di Forza Italia.

«Per verificare gli alti costi dei trasporti – aggiunge Ignazio Locci – è sufficiente, infatti, fare alcune semplici simulazioni di prenotazione sui siti internet delle compagnie Tirrenia e Moby Lines: nel periodo a cavallo tra luglio e agosto, una famiglia di 4 persone composta da genitori e due bambini con auto al seguito è costretta a sborsare tra i 1.000 e i 1.200 euro.»

«Il costo dei trasporti – sottolinea ancora il consigliere regionale di Sant’Antioco – rischia così di comportare una riduzione considerevole dei flussi di visitatori per l’imminente stagione turistica, con grave danno per l’economia della Sardegna. Per questo ho presentato un’interpellanza (vedi allegato) rivolta al presidente della Giunta e all’assessore ai Trasporti – conclude Ignazio Locci – per sapere se abbiano disposto una verifica sulla reale situazione dei prezzi praticati dalle compagnie navali e se stiano attivandosi per adottare misure volte ad ottenere effetti di riduzione dei prezzi del trasporto marittimo al fine di ridurre gli svantaggi che, a causa dell’insularità, incidono sull’economia sarda.»

Paci-Pigliaru

L’assessore Raffaele Paci e il presidente Francesco Pigliaru.

«Così il bilancio della Regione diventa il piano finanziario del programma di governo della giunta. E tutto diventa più trasparente». Con queste parole il presidente Francesco PIgliaru ha commentato l’approvazione da parte della Giunta della delibera da lui stesso presentata e illustrata dall’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci, che introduce l’armonizzazione di bilancio, prima tra le Regioni a statuto speciale. Si cambia cioè la gestione del bilancio di previsione, che passa da una visione per strategie a una visione per missioni. Questo permetterà una maggior trasparenza: le voci del bilancio infatti corrisponderanno agli obiettivi che la Giunta si dà e sarà quindi possibile verificare l’andamento effettivo della spesa rispetto a ogni obiettivo, a ogni missione.

Consiglio regionale 1 copia

Il vice presidente del #Consiglio regionale, Eugenio Lai, ha presentato un’interrogazione urgente in Consiglio regionale per sollecitare il presidente della Giunta e l’assessore della Sanità ad attivare tutte le iniziative necessarie per garantire gli stipendi ai dipendenti dell’Aias. Eugenio Lai sottolinea come «ormai da anni i dipendenti dell’Aias percepiscono il loro stipendio con 4/5 mesi di ritardo».

Il consigliere regionale di Sinistra Ecologia Libertà, nel ricordare che le attività dell’associazione italiana per l’assistenza agli spastici sono svolte «in regime di convenzione con l’azienda sanitaria e che l’Aias detiene circa l’80% delle convenzioni in ambito socio-riabilitativo», sollecita, dunque, l’intervento del presidente Francesco Pigliaru e dell’assessore Luigi Arru «per far sì che i diritti costituzionalmente garantiti vengano rispettati» e si metta fine ad una situazione non più sostenibile per operatori e lavoratori.

Claudia Firino 5 copia
Inizia oggi l’apertura dei plichi che contengono i progetti di ristrutturazione degli edifici scolastici inviati dai sindaci di tutta l’isola alla Regione. E’ il vero avvio, dopo la delibera di Giunta del 28 marzo, del Progetto Iscol@, uno dei punti di forza del programma elettorale del presidente Francesco Pigliaru, che continua a sostenere che «l’uguaglianza delle opportunità si può raggiungere solo con l’istruzione di qualità senza condizionamenti legati al luogo in cui si è nati, al reddito della famiglia, al livello di istruzione dei propri genitori o al tipo di scuola che si frequenta» e che tema centrale è la lotta contro la dispersione scolastica per «aumentare in modo significativo il numero di giovani sardi che raggiungono la laurea». Non solo. Una politica di intervento pubblico, di investimento strutturale, potrà avere anche un forte impatto sull’economia dell’isola e sull’occupazione.
La struttura di missione insediata dalla Regione già dalla fine di aprile in seguito alla delibera approvata dalla giunta regionale dovrà ora valutare i progetti e decidere le priorità di intervento in base a vari parametri, come l’anno di costruzione, le condizioni di sicurezza, l’ipotesi di realizzare nuovi edifici più adatti ai tempi, a nuove didattiche legate alle nuove tecnologie. Ad esempio in certi casi, per edifici che hanno più di un secolo e sono in pessime condizioni, soprattutto rispetto alla sicurezza, potrebbe essere giusto scegliere di costruire un nuovo edificio, progettato in base alle reali esigenze di didattica contemporanea. Non a caso le linee di intervento sono due: gli interventi di manutenzione programmata e la realizzazione di scuole del nuovo millennio. Particolare attenzione sarà posta ai progetti che nascono da una visione sovra comunale e che interessano territori particolarmente colpiti dalla dispersione scolastica. I progetti presentati dai Comuni, richiesti con una lettera del presidente Pigliaru inviata il 7 maggio, sono arrivati tutti negli ultimi giorni utili, cioè intorno al 30 maggio. Quindi non è stato possibile attivare prima il processo di verifica e di attribuzione a ciascuno del livello di priorità. Che resta l’unico modo per evitare una distribuzione a pioggia, di tipo clientelare, dei finanziamenti.
I soldi a disposizione per il Progetto Iscol@ nel 2014 sono complessivamente 93 milioni di euro. Come ha spiegato l’assessore alla Cultura e Pubblica istruzione, Claudia Firino, nel corso dell’audizione in commissione Cultura giovedì scorso, 30 milioni sono stati stanziati dalla Giunta sul Fondo di competitività e sviluppo della Regione. Ora il disegno di legge varato in Giunta il 28 marzo è in discussione nella terza Commissione del consiglio che, come ha affermato il presidente della stessa commissione Gavino Manca, esprimerà il suo parere entro questa settimana. Poi sarà necessario attivare un percorso rapido per arrivare in tempi brevi al voto in Consiglio. Altri 28 milioni di risorse del Fondo sviluppo e coesione sono stati riconosciuti alla Regione Sardegna per il settore istruzione nell’ambito del progetto nazionale “Obiettivi di servizio” assegnate con la delibera Cipe n. 79 del 2012. Infine sono in fase di ridefinizione programmatica e strategica gli interventi di edilizia scolastica finanziati con 35 milioni di euro sul Fondo di sviluppo e coesione 2007-2013.
«Quando si parla di soldi – si legge nella nota dell’ufficio stampa della Regione – viene subito in mente il patto di stabilità. L’accordo recentemente raggiunto a Roma per il superamento del patto di stabilità a partire dal 2015 mette al sicuro la possibilità di gestione dei nuovi finanziamenti che potrebbero rendersi necessari l’anno prossimo. Le aperture ancora da definire per il 2014 potrebbero rendere più agevoli gli interventi. Ma, intanto, per i 93 milioni previsti per quest’anno il presidente Pigliaru ha già proposto alla Conferenza delle Regioni la presentazione di un emendamento al decreto legge n. 66 che escluda anche le risorse destinate all’edilizia scolastica dalle Regioni, oltre a quelle dei Comuni, dai vincoli di spesa imposti dal patto di stabilità. La conferenza ha approvato la proposta e l’emendamento sarà presentato alla Camera.»
In base alle priorità che saranno definite nella prima metà del mese di giugno i lavori più urgenti potranno essere effettuati nel corso della chiusura estiva delle scuole. La struttura di missione messa in piedi dalla Regione supporterà i Comuni anche nelle pratiche amministrative in modo da accelerarle. Intanto la stessa Regione sta definendo accordi con le associazioni dei costruttori per semplificare tutti i percorsi burocratici senza abolire nessuna norma, senza usare le pericolose e fallimentari procedure di emergenza.
Per i progetti di manutenzione programmata l’obiettivo è instaurare una prassi di controllo e manutenzione, una sorta di tagliando di controllo, da effettuare ogni anno in coincidenza con la chiusura estiva delle scuole. Una azione di manutenzione programmata degli edifici permetterebbe di mettere in sicurezza in maniera definitiva l’intero patrimonio edilizio della Sardegna.
Per quanto riguarda il progetto “Edifici scolastici per il nuovo millennio”, «l’obiettivo – spiega l’assessore Claudia Firino – è realizzare architetture incentrate su un ambiente scolastico flessibile, in grado di adattarsi alle esigenze cognitive delle nuove generazioni, in cui sia possibile un’efficace integrazione tra innovazione metodologica disciplinare e sperimentazione di laboratorio, in cui le tecnologie dell’informazione e della comunicazione siano compagne di scuola di tutti gli ospiti, alunni, docenti, cittadini».
Si punta alla creazione di scuole aperte, adattabili a un’organizzazione della didattica che mette al centro lo studente. Lo spazio scolastico è concepito come parte essenziale del setting educativo, incentrato su una forte correlazione fra progetto architettonico e progetto didattico in cui le scuole sono un punto di riferimento non solo per le attività di apprendimento, ma anche per le attività formative, ricreative e culturali da svilupparsi in una struttura aperta l’intera giornata. L’obiettivo è creare una scuola che faccia sistema, faccia rete e che favorisca i processi d’integrazione e che facciano della qualità architettonica e della sostenibilità ambientale e sociale il loro punto di forza.

 

 “Riflessioni e politiche per il territorio” è il titolo del convegno che venerdì pomeriggio nel #Tiscali Auditorium di Sa Illetta, ha aperto i lavori del progetto “Sardegna chi_ama”, l’iniziativa di cultura, musica e spettacolo che sabato ha portato a Cagliari numerosi artisti in concerto, con l’obiettivo di raccogliere fondi da destinare agli interventi di edilizia scolastica nelle zone colpite dall’alluvione dello scorso novembre. Coordinato dal giornalista Gad Lerner, con la direzione scientifica dell’urbanista Alessandro Delpiano, l’incontro ha riunito a Sa Illetta numerosi rappresentanti istituzionali e del mondo della cultura, insieme ad esperti di tematiche ambientali. 
Nel suo intervento il presidente della Regione, #Francesco Pigliaru, ha fatto il punto sullo stato attuale della situazione, illustrando i dati e condannando la speculazione sulle risorse naturali, che comporta costi sociali inaccettabili. Il presidente Pigliaru si è poi soffermato sulle scelte strategiche del governo regionale sui temi del territorio, ribadendo il valore del Piano paesaggistico e sottolineando come il paesaggio sia un bene comune su cui si basa l’identità della Sardegna e che il lavoro della Giunta punta a tutelare, promuovere e valorizzare, in un quadro di certezze per i cittadini e per gli amministratori. 
Sabato sera, poi, all’Arena Sant’Elia di Cagliari, è andato in scena il lungo concerto trasmesso in diretta televisiva da RAI3 e seguito in collegamento radiofonico dalla trasmissione Caterpillar di Radio2. Lo spettacolo ha registrato il tutto esaurito. 
Condotta da Geppi Cucciari e Neri Marcorè, la serata ha visto alternarsi sul palco una rosa di artisti di livello internazionale: da Gianna Nannini ad Amii Stewart, da Ornella Vanoni a Francesco Renga, sino a Luigi Lai, Raphael Gualazzi, Gianmaria Testa e moltissimi altri. Fil rouge la tromba di Paolo Fresu, ideatore e direttore artistico di “Sardegna chi_ama”

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Il prossimo 10 giugno alle 10.00, negli uffici di piazza Palazzo, si terrà un’apposita riunione, convocata dal prefetto di Cagliari, Alessio Giuffrida, sull’attuazione delle zone franche istituite nella Regione Autonoma della Sardegna. All’incontro sono chiamati a partecipare, per «fornire le proprie valutazioni», il presidente della Giunta regionale, gli assessori dell’Industria, degli Enti locali, della Programmazione, i rappresentanti della capitaneria di porto, dell’agenzia delle dogane e dell’agenzia delle entrate.

Lo ha reso noto il consigliere regionale, Modesto Fenu (capogruppo “Sardegna”) nel corso della conferenza stampa tenutasi in Consiglio, alla presenza del capogruppo del Psd’Az, Christian Solinas e dell’ex assessore alla Programmazione della Giunta Cappellacci, Alessandra Zedda (Fi). La convocazione del prefetto di Cagliari fa seguito alla richiesta formulata in tal senso dal consigliere Modesto Fenu, dalla dottoressa Maria Rosa Randaccio e dall’avvocato Francesco Scifo, in rappresentanza del “Movimento Sardegna zona franca”, che ha sollecitato l’intervento del prefetto ai sensi della legge 20\2013, essendo scaduti i termini stabiliti in legge per la perimetrazione della zona franca e l’estensione del relativo regime doganale a tutta l’isola in base alla richiesta delle popolazioni.

«E’ tempo di porre fine all’inerzia -ha dichiarato Modesto Fenu – e di dare seguito alle norme che consentono l’istituzione della zona franca in Sardegna, il cui iter normativo e amministrativo è già concluso e ci auguriamo che la convocazione del prefetto possa essere decisiva per procedere con tempestività e efficacia». Il capogruppo di “Sardegna” nel sottolineare come di recente siano state istituite nuove zone franche anche in Italia (Nola e Gioia Tauro) ha ribadito i vantaggi che deriverebbero alle famiglie e alle imprese dall’istituzione del regime franco nell’Isola.

«Abbiamo quantificato con appositi studi – ha spiegato Fenu – un risparmio di oltre 260 euro al mese per una famiglia con due figli a carico, mentre nei prossimi giorni renderemo noti i dati sui benefici per le imprese e quantificheremo quelli che derivano ai Comuni per effetto dei maggiori consumi e dell’aumento delle produzioni».

«La zona franca è un tema attuale e necessario – ha aggiunto Alessandra Zedda – e la Giunta Cappellacci ha posto in essere tutte le azioni e i provvedimenti che consentono allo Stato di procedere con la richiesta formale all’Unione Europea, perché nel pieno rispetto di norme e regolamenti, sia istituita la zona franca integrale in Sardegna». Alessandra Zedda ha rivolto, inoltre, l’invito al presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, perché si faccia promotore col governo italiano di un’iniziativa tesa a favorire un rapida discussione in Parlamento della proposta di legge nazionale approvata la scorsa legislatura in Consiglio regionale per la zona franca sarda.

«La Sardegna zona franca per il Mediterraneo», è l’obiettivo dichiarato dal capogruppo del Psd’Az, Christian Solinas che ha ricordato le positive esperienza delle isole Canarie e della Azzorre per ribadire che solo «la zona franca potrà disegnare un nuovo modello di sviluppo per l’Isola, tale da far dimenticare i fallimenti di quello attuale: incentrato su una crescita senza sviluppo e con i consumi alimentati dalle risorse pubbliche senza aver favorito sviluppo endogeno».

Consiglio regionale 1 copia

La promessa fatta dal Governo Renzi sul superamento del Patto di stabilità già dal 2015, ha scatenato l’euforia nella classe politica sarda! Da ieri pomeriggio si susseguono i commenti entusiastici all’esito del primo incontro del tavolo politico svoltosi a Palazzo Chigi sulle questioni relative alla situazione finanziaria della regione Sardegna, con particolare riferimento ai limiti imposti dal #Patto di stabilità, che sulla base del comunicato stampa ufficiale, appare incomprensibile e per taluni versi incredibile!

Il comunicato stampa di Palazzo Chigi, già pubblicato ieri sera, recita testualmente:

«Presenti il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, il ministro dell’Economia, Pietro Carlo Padoan, il ministro per gli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta, e il presidente della regione Sardegna, Francesco Pigliaru.

«Il governo e la regione Sardegna hanno concordato di:

• avviare un percorso per superare l’attuale impianto di regole che consenta di giungere già nel 2015 al sistema di pareggio di bilancio, che rappresenta la soluzione strutturale al problema della regione Sardegna, all’interno di un progetto più ampio che riguardi tutte le regioni a statuto speciale;

• accordare in ragione della specificità della regione Sardegna, così come definito dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 118 del 2012, e nelle more della transizione verso il nuovo regime di pareggio di bilancio un adeguato ampliamento dello spazio finanziario per il 2014 che verrà definito, in armonia con gli obiettivi di finanza pubblica, entro 10 giorni.»

I termini sono chiari: il governo e la regione Sardegna hanno concordato di «avviare un percorso per superare il Patto di stabilità» e, stando a quanto riporta il comunicato stampa di Palazzo Chigi, non c’è nessun atto che certifichi l’avvenuta cancellazione dal 2015 dei vincoli imposti dal Patto di stabilità, come emerge chiaramente anche dalle dichiarazioni fatte dal presidente Francesco Pigliaru.

«Il risultato importante dell’incontro di oggi – ha commentato il presidente Francesco Pigliaru al termine della riunione – è l’impegno che il Governo ha preso nei confronti della regione Sardegna di cancellare definitivamente, a partire dal 2015, l’assurdo vincolo del patto di stabilità che ha sinora impedito di utilizzare tutte le nostre entrate. Dal 2015, infatti, tutte le nostre entrate potranno essere totalmente usate per finanziare le politiche di sviluppo dei nostri territori. L’adozione della regola del pareggio di bilancio definisce finalmente un quadro di buon senso che ci attribuisce piena responsabilità nella gestione efficiente delle nostre risorse – ha concluso il presidente Pigliaru – e che ci incentiva ad utilizzarle con la massima attenzione».

Palazzo della Regione 1 copia

Si è tenuto questa mattina a palazzo Chigi il primo incontro del tavolo politico sulle questioni relative alla situazione finanziaria della regione Sardegna, con particolare riferimento ai limiti imposti dal #Patto di stabilità. Presenti il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, il ministro dell’Economia, Pietro Carlo Padoan, il ministro per gli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta, e il presidente della regione Sardegna, Francesco Pigliaru.

«Il governo e la regione Sardegna – si legge nella nota stampa diffusa da Palazzo Chigi -, hanno concordato di:

• avviare un percorso per superare l’attuale impianto di regole che consenta di giungere già nel 2015 al sistema di pareggio di bilancio, che rappresenta la soluzione strutturale al problema della regione Sardegna, all’interno di un progetto più ampio che riguardi tutte le regioni a statuto speciale;

• accordare in ragione della specificità della regione Sardegna, così come definito dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 118 del 2012, e nelle more della transizione verso il nuovo regime di pareggio di bilancio un adeguato ampliamento dello spazio finanziario per il 2014 che verrà definito, in armonia con gli obiettivi di finanza pubblica, entro 10 giorni.»

Al termine della riunione, il presidente Francesco Pigliaru ha commentato: «Il risultato importante dell’incontro di oggi è l’impegno che il Governo ha preso nei confronti della regione Sardegna di cancellare definitivamente, a partire dal 2015, l’assurdo vincolo del patto di stabilità che ha sinora impedito di utilizzare tutte le nostre entrate. Dal 2015, infatti, tutte le nostre entrate potranno essere totalmente usate per finanziare le politiche di sviluppo dei nostri territori. L’adozione della regola del pareggio di bilancio definisce finalmente un quadro di buon senso che ci attribuisce piena responsabilità nella gestione efficiente delle nostre risorse – ha concluso il presidente Pigliaru – e che ci incentiva ad utilizzarle con la massima attenzione».

La notizia giunta da Roma è stata accolta entusiasticamente dal capogruppo del PD Pietro Cocco.

«Siamo la prima Regione in Italia – ha commentato Pietro Cocco – che grazie al lavoro svolto dalla Giunta Pigliaru in sinergia col Governo Renzi, è riuscita ad ottenere il risultato straordinario di portare la Sardegna dal 2015 fuori dai vincoli del patto di stabilità. Ci viene restituita una maggiore autonomia di azione che ci consentirà di rilanciare le politiche sociali e di risanamento della nostra isola.»

«Per il 2014 – ha aggiunto Pietro Cocco – la Giunta ha chiesto l’utilizzo di 1 miliardo e 200 milioni (per i quali il Governo ha chiesto 10 giorni di tempo), che potranno tradursi nella possibilità per la Regione di trasferire ai  Comuni della Sardegna risorse importanti  per i propri bilanci.»

Dalle parole di Pietro Cocco e dallo stesso titolo della nota stampa con la quale la Giunta regionale ha annunciato l’esito della riunione di questa mattina («Patto di stabilità, via il vincolo dal 2015, entro 10 giorni nuovo tetto per il 2014»), parrebbe ormai certa la cancellazione del Patto di stabilità a partire dal 2015 ma, in realtà, purtroppo, così non è, perché questa mattina a Roma con il Governo, la regione Sardegna, come riporta correttamente la nota stampa diffusa da Palazzo Chigi, ha concordato di avviare un percorso per arrivare a quel risultato già nel 2015., ma dai buoni propositi al traguardo finale, c’è ancora della strada da fare.