Valter Piscedda e Francesco Morandi.
In data 24 aprile 2014 ho presentato all’assessore del Turismo Francesco Morandi una precisa interrogazione sui Sardegna Store di Milano, Roma e Berlino, con l’intento di acquisire ogni utile informazione in merito che mi facesse capire se e come gli stessi Sardegna Store stessero raggiungendo gli obbiettivi prefissati.
Ad oggi sono ancora in attesa di ricevere le informazioni richieste.
In data 21 agosto 2014, tramite l’Unione Sarda Online, ho appreso notizia della chiusura dei Sardegna Store, in virtù della scadenza dei contratti di gestione, anche se dalla notizia riportata non sembrava escludersi una loro eventuale futura riapertura.
Mi è sembrata una buona notizia, soprattutto perché ancora in attesa della risposta alla mia interrogazione che avrebbe potuto, eventualmente, farmi convincere del contrario.
Una buona notizia, soprattutto, perché in assenza di informazioni precise, sono sicuro che almeno non ci saranno ulteriori spese per il loro mantenimento.
In data 24 agosto 2014, dalle pagine dell’Unione Sarda, ho letto l’appello di Giancarlo Deidda, presidente della Camera di Commercio di Cagliari, vice presidente di Confcommercio Sardegna e di Confturismo Nazionale, lanciato all’assessore regionale del Turismo, Francesco Morandi, in favore del mantenimento dei Sardegna Store attraverso il coordinamento delle Camere di Commercio, visto il loro rinnovato ruolo nel campo dell’internazionalizzazione.
Questa l’ho appresa come brutta notizia.
Sono molto critico sul ruolo delle Camere di Commercio, in particolare quella di Cagliari, e sul ruolo che esse svolgono, o dovrebbero svolgere, a favore delle imprese locali, e sono molto in linea con le ipotesi del Governo Renzi di una loro soppressione o almeno di un loro forte ridimensionamento.
Sono molto critico sul ruolo della Camera di Commercio Cagliaritana in merito alla gestione delle proprie imprese partecipate ed alle loro ricadute sul territorio, con particolare riferimento all’Ente Fiera cagliaritano ed alla Società di Gestione Aeroportuale, entrambi sotto il controllo della stessa Camera e dello stesso Deidda.
Figuriamoci quanto possa tranquillizzarmi che i Sardegna Store, che immagino abbiano del tutto mancato gli obbiettivi prefissati, finiscano anch’essi sotto il coordinamento della Camera di Commercio di Cagliari, che dal mio punto di vista non assolve affatto al ruolo di motore propulsivo dell’attività di impresa e, soprattutto, abdica al ruolo di mediazione dei conflitti che le sue partecipate provocano da anni nei territori di competenza.
Resto in attesa di ricevere dall’assessore Morandi risposta alla mia interrogazione, ma lo invito caldamente a rifuggire dagli appelli lanciati dal dott. Deidda.
Lo invito invece, unitamente all’assessore Mura, ed in particolare al presidente Pigliaru, a voler subito rispondere con una immediata convocazione alla richiesta di incontro presentata ormai da tempo dai rappresentanti dei Circoli dei Sardi all’estero.
Essi sono, infatti, un punto di riferimento per l’emigrazione storica dei lavoratori sardi e per le nuove componenti del lavoro intellettuale e manuale dei giovani che partono oggi alla ricerca di un’occupazione fuori dalla Sardegna.
I circoli sardi, aperti e mantenuti dagli emigrati, non hanno mai perso il contatto con la Sardegna, e possono essere considerati delle vere e proprie ambasciate sarde nel mondo, che vanno valorizzate e sostenute.
In questi anni sono stati luogo di aggregazione e di assistenza per gli emigrati, ma soprattutto un’importante e vera vetrina per la promozione del turismo, dell’agroalimentare, dell’artigianato e della cultura sarda.
Tuttavia non è mai riuscito il tentativo della Regione di caricare queste organizzazioni del compito di relazionarsi col mondo esterno.
La Regione li aveva concepiti e finanziati, fin dal 1965 (prima regione in Italia), proprio come luogo di assistenza per i sardi all’estero, sorta di “centri di prima accoglienza”, ideati per non far sentire troppo lontana la propria terra, inviando periodicamente gruppi folk, conferenzieri, favorendo la circolazione di prodotti sardi, ecc.
Questa natura non l’hanno mai persa, ed alcuni, grazie anche a leader particolarmente carismatici, sono riusciti a diventare punto di riferimento nella comunità ospitante e altri, eccezionalmente, hanno potuto – soprattutto nelle grandi città – attirare personalità sarde che hanno consentito di promuovere l’isola e le sue istanze in ambienti nei quali era fino ad allora sconosciuta.
Valter Piscedda
Consigliere Regionale del Partito Democratico