12 May, 2024
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Aeroporto Elmas 1 copia

«La Sardegna per tre giorni la settimana è tagliata fuori da tutte le rotte eccetto Roma e Milano. A partire dal 27 ottobre i sardi dovranno fare scalo a Napoli.»

Lo dice il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa, che in Consiglio regionale ha sollevato nei giorni scorsi la questione della continuità territoriale.

«La disastrosa esperienza di questi anni – aggiunge Michele Cossa – impone un radicale mutamento di strategie: la Sardegna non può accettare una perenne precarietà nel trasporto aereo, che comporta un danno spaventoso per l’economia. Basta rotte date in monopolio a questa o quella compagnia: occorre strategicamente puntare sulla competizione tra i vettori e sulla qualità del servizio. Le basse tariffe sono solo una componente di un servizio accettabile: bisogna anche garantire copertura di voli durante tutto l’arco dell’anno e durante la giornata.»

«Accanto ai 17 milioni trasportati dalle low cost ce ne sono anche oltre 30 milioni, tra Continuità 1 e 2, trasportati dalle compagnie aeree tradizionali, le uniche in grado di garantire realmente la continuità territoriale. Le low cost permettono di potenziare enormemente le opportunità, ma non possono essere una scelta strategica. Quanto alla “Commissione europea – conclude Cossa – dopo i mille pasticci fatti in questi anni, adesso rispettare le regole e trattare prima con l’Europa le questioni più delicate.»

Il Municipio di Carbonia.

Il comune di Carbonia ha pubblicato il nuovo bando di gara per la vendita all’asta di 2 immobili. Rispetto all’importo iniziale, il prezzo a base d’asta è stato ridotto del 20%.

I due importanti edifici in vendita sono: l’ex scuola materna di via Liguria (nuovo prezzo a base d’asta 293.360 euro) e la vecchia sede circoscrizionale comunale di via Tanas (nuovo prezzo a base d’asta: 162.320 euro).

L’edificio di via Tanas si trova in posizione centrale, a pochi passi dal centro di Carbonia. È servito da tutte le infrastrutture urbane e si trova in una zona residenziale con villini dotati di giardino, all’interno di un tessuto urbano di derivazione razionalista. L’ex scuola materna di via Liguria si trova in buona posizione, alle pendici del monte Rosmarino, sul versante nord-ovest della città. Anche questa zona risulta ben servita dalle infrastrutture urbane ed è caratterizzata da insediamenti a destinazione residenziale con tipologia unifamiliare e bifamiliare.

L’Amministrazione comunale ha deciso di mettere in vendita i due locali poiché è venuto meno l’utilizzo originario a servizio della città. La scuola materna è stata trasferita presso il plesso scolastico di via Lombardia, mentre i servizi alla persona (dislocati precedentemente presso la sede ex circoscrizionale di via Tanas) sono stati trasferiti presso la sede dell’ex Tribunale di via XVIII dicembre.

Gli interessati dovranno inviare la loro offerta al seguente indirizzo: Comune di Carbonia, Piazza Roma 1 – 09013 Carbonia, entro e non oltre le ore 12.00 del 3 novembre 2014.

Il bando di gara, l’elenco degli immobili, le condizioni di partecipazione e la modulistica sono disponibili sul sito internet www.comune.carbonia.ci.it, nella sezione bandi di gara – Concessione di Beni e presso l’Ufficio Patrimonio Piazza Roma, Carbonia. Telefono 0781.694281, 0781.694232. Fax 0781.64039.

Nasce la “Federazione delle associazioni, dei comitati, dei coordinamenti e dei movimenti pro Zona Franca”. Ne da notizia la dottoressa Maria Rosaria Randaccio – leader del movimento regionale – in seguito a quanto deliberato dagli attivisti nella recente riunione tenutasi a Bonarcado. I rappresentanti delle associazioni che si riconoscono nel progetto Zona franca saranno presto chiamati ad una riunione organizzativa per dare vita alla più grande aggregazione sociale mai vista prima in Sardegna, afferma la dottoressa Randaccio.

“Legalità” è la parola d’ordine della rinnovata unità dei movimenti zona franca riuniti a Bonarcado per rilanciare l’azione con una nuova struttura organizzativa di tipo federativo per affrontare con ancora maggiore determinazione le istituzioni che hanno negato un diritto acquisito dei Sardi di operare in regime fiscale di extradoganalità con conseguente     –  non imponibilità“ dell’Iva, dei dazi doganali e delle  accise, regime fiscale compensativo applicabile  anche al dlgs 75/98 in quanto lo stesso decreto e stato emanato in attuazione di precise Direttive Comunitarie recepite dall’Italia nel  dpr 633/72  ( IVA) e nel dlgs 48/2010 ( ACCISE) ossia la normativa che in base al principio di armonizzazione”  si applica a tutte le circa 3.000 Zone franche presenti in tutto il mondo.

«Il popolo Sardo merita rispetto – dice Maria Rosaria Randaccio –. La condizione di povertà nella quale ci stanno spingendo è un delitto, e la nostra reazione sarà da considerarsi una legittima difesa.»

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Si terrà dal 8 al 12 ottobre, con un’anteprima il 4 ottobre, la VII edizione del #Mediterraneo Film Festival, rassegna di cinema nazionale ed internazionale, con eventi speciali, concerti e approfondimenti. Il #Mediterraneo Film Festival è organizzato dal# Centro Servizi Culturali di Carbonia Iglesias e dalla #Cineteca Sarda della Società Umanitaria, in collaborazione con il Comune di Carbonia e la Regione Sardegna.

Anche quest’anno il Mediterraneo Film Festival ospiterà il Concorso CINEMA/LAVORO/MIGRAZIONE, giunto alla sua V edizione.  Iniziato nel 1999 come proposta culturale cinematografica legata al dialogo tra le varie cineteche di area mediterranea, il Mediterraneo Film Festival, già dalla passata edizione, ha deciso di porre l’accento sul lavoro e sulla crisi mondiale. Il Festival ha l’obiettivo di valorizzare la memoria e, allo  stesso tempo, l’attualità delle lotte per il lavoro e per il riscatto sociale. L’edizione 2014 si preannuncia come la più ricca tra quelle fino ad oggi organizzate: tra gli ospiti l’attrice Claudia Gerini e la regista Marina Spada, che saranno presenti all’anteprima con il film “Il mio Domani”; l’attrice Valeria Solarino, protagonista di “Smetto quando voglio”; alcuni protagonisti del film evento “Io sto con la sposa”; l’attore Francesco Pannofino e il regista Felice Farina con il film “Patria”, presentato alle #Giornate degli Autori al festival di Venezia; in prima assoluta “Perfidia”, di Bonifacio Angius, unico film italiano in concorso a Locarno; il montatore del grande François Truffaut, Yann Dedet e ancora Francesco Giaivia, del Festival Crocevia di Sguardi di Torino; i registi iraniani Arash e Arman Riahi con il film documentario Everyday Rebellion e, infine, per il concerto di fine Festival la Band musicale “Calibro 35”, il cui sound è ispirato dalle colonne sonore di molti film di genere poliziesco tipici dell’Italia degli anni settanta.

Alla settima edizione del Festival si lega un altro fatto di assoluta importanza. Con la consegna, da parte del comune di Carbonia, delle chiavi della palazzina dell’ex Direzione mineraria della #Grande Miniera di Serbariu alla Società Umanitaria, sarà ufficialmente avviato il progetto “ExDi Memorie in movimento – La Fabbrica del Cinema”. Il nuovo progetto permetterà di rendere visitabile la sede della ex Direzione Mineraria.  La ex Direzione diventerà “museo di sé stessa”, attraverso il recupero della sua storia e il processo di musealizzazione della palazzina, con la restituzione ai cittadini dell’edificio. La parte più strettamente museale del progetto sarà integrata con quella legata alle arti audiovisive e cinematografiche, anche con la creazione di veri e propri percorsi multimediali interni alla struttura e di uno spazio culturale, artistico, scientifico e didattico di grande rilievo socio-culturale e turistico.

“Il Mediterraneo Film Festival” e l’avvio del progetto “ExDi Memorie in movimento – La Fabbrica del Cinema” rappresentano le due facce di una stessa medaglia e concretizzano il modo di operare dell’Amministrazione comunale. Il recupero e la riconsegna alla città di locali che rappresentano la sua storia e l’organizzazione di eventi e attività capaci di far conoscere Carbonia, anche dal punto di vista turistico e culturale, spiegano in maniera chiara gli obiettivi dell’Amministrazione. Quest’ultimo intervento, infatti, valorizza ulteriormente, con finalità culturali e turistiche, l’area dell’ex Miniera di Serbariu, che già ospita il Centro Italiano per la Cultura del Carbone (CICC), il Museo PaleoAmbienti Sulcitani “Martel” e la Sezione di Storia Locale della Biblioteca Comunale (edificio ex Officina).

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Il presidente regionale dell’#ANAP Sardegna, Paola Montis, ha lanciato un appello sullo stato di povertà assoluta delle fasce deboli, durante i lavori della sesta edizione del “Festival della Persona”, organizzato da ANAP Confartigianato, e in svolgimento a Verona.

«Il 44% dei pensionati vive in condizioni di semi povertà con una pensione inferiore a 1.000 euro lordi mensili – ha detto Paola Montis –. Il dato è davvero allarmante, ma ancora più lo è il fatto che nell’ultimo anno, secondo l’Istat, è cresciuto del 22% il numero dei pensionati che sono caduti nella povertà assoluta. Questo porta a un totale complessivo di 888.000 pensionati oltre i 65 anni che non dispongono dei mezzi necessari per accedere a beni e servizi considerati essenziali per vivere.»

I dati, sono tratti dal rapporto realizzato dal CUPLA (#Coordinamento Unitario Pensionati del Lavoro Autonomo) in collaborazione con il Cer (#Centro Europa Ricerche) sul potere di acquisto delle pensioni dal titolo “Politiche fiscali, indicizzazione e progressivo impoverimento delle pensioni”.

Dal documento si evince come negli ultimi anni si siano allargate le condizioni di disagio sociale e di povertà tra i pensionati: anche quelli a reddito più basso, che teoricamente godono della piena indicizzazione dei loro trattamenti, hanno visto diminuire consistentemente il loro potere di acquisto.

«È un dovere morale, oltre che costituzionale, garantire ai pensionati che non hanno il minimo vitale il diritto di vivere con dignità. Non c’è più tempo per gli indugi. I provvedimenti finora presi, come la social card e i Sia (Sostegno per l’Inclusione Attiva) sono serviti a ben poco. Occorre – ha concluso la presidente Montis – che l’Italia, in ottemperanza a quanto stabilito dalla #Carta Sociale Europea, adegui gradualmente i trattamenti minimi di pensione al 40% del reddito medio nazionale, cioè da 500 a 650 euro mensili. E non può essere accampata la solita scusa delle mancanza di risorse. Come dice un proverbio: se una cosa si vuole, una strada si trova.»

Giorgio Madeddu 8 3

Cari Amministratori di Iglesias,

lo scorso agosto, dopo lunghissimo travaglio, è passata in giudicato la sentenza n. 1340 (Tribunale di Cagliari sezione lavoro ) del 19 maggio 2011; vedeva contrapposta la Coop. San. Lorenzo all’Inps e alla #Regione Sarda e “In nome del popolo italiano” la Cooperativa Sociale non doveva versare i contributi previdenziali per i soggetti svantaggiati (indigenti ) individuati nell’art. 24 della legge regionale 16/97 e dall’art. 8 della Finanziaria 2008 ( L.R. 3/2008) pertanto, uno speciale fondo regionale (mai finanziato) dovrebbe dal 1997 sostenere gli inserimenti lavorativi dei Sardi che per reddito vengono reclutati negli elenchi comunali delle Povertà Estreme o Assolute. Abbiamo accolto con entusiasmo la felice conclusione della vertenza: per l’affetto, la stima e l’amicizia che ci lega alla #Cooperativa San Lorenzo ma ancor più per il significato politico e sociale della sentenza:

a) Gli indigenti hanno diritto ad inserimenti lavorativi dignitosi e non a lavoro nero o elemosine.

b) Gli amministratori comunali di Iglesias, tra i pochi in Sardegna e nel Sulcis, non hanno mai osato trasformare il lavoro nero dei suoi poveri in dignitoso ed economicamente vantaggioso alla città.

Da tempo la povertà, per la nostra associazione ma siamo certi anche per Voi, è motivo di riflessione, preoccupazione ma anche di stimolo a proposte concrete che abbiamo condiviso con tante Amministrazioni del Sulcis. Purtroppo, Iglesias (commissario Ghiani 1 e 2, Giunta Perseu e l’attuale Gariazzo) non ha riscontrato l’importanza morale, sociale ed economica che l’assunzione “regolare” dei poveri determina. Non sono mancate le sollecitazioni, documenti, convegni, riunioni, l’ultima qualche mese addietro con l’assessore e la commissione Servizi sociali del comune d’Iglesias, risultato: ai poveri continuiamo ad offrire lavoro nero!

Negli ultimi 4 anni la città, trascurando la nostra proposta tratteggiata nel documento inviato all’intero Consiglio comunale nel febbraio 2014 e riproposto senza aggiornamenti nelle pagine a seguire, ha perso 600.000 euro, imperdonabile!

Rinnoviamo a Tutti Voi la nostra stima e simpatia ma concedeteci: state sbagliando.

Cordialmente

Giorgio Madeddu 

IGLESIAS come accogli la POVERTA’?

Ogni anno dai tempi della Dirindin la comunità sarda attende, trepidante, i finanziamenti per contrastare le povertà estreme. Ogni anno dopo la finanziaria del 2007 ci si domanda: quanto destinerà la regione e quali linee guida proporrà per sostenere gli Indigenti sardi?

Non intendiamo proporre una riflessione sul modesto investimento che si impegna a favore della sconfinata Povertà regionale e tantomeno alimentare stucchevoli polemiche sulle modalità del finanziamento: 1/3 direttamente dalla regione e 2/3 intercettati dalla manovra IRAP ( L.R. n. 12/2013 ) ma, ragionare su come i Talenti ovvero i 30 milioni di euro ( 407.000 confermati per Iglesias ) potrebbero essere utilizzati a favore dell’ esercito sempre più numeroso ma “stranamente” orfano di partito, sindacato, movimento: I POVERI, da sempre poco appetibili per i famelici e ambiziosi politici; ascoltati recentemente, nessuno di loro si sente rappresentato alle prossime elezioni del 16 febbraio benché oggi rappresentino la Comunità più numerosa della Sardegna.

La Regione Sarda: delibera 39/9 del 26 settembre 2013

«Rispetto al programma 2012, l’assessore propone che i comuni diano prevalenza alla linea di intervento n.3 (servizio civico comunale), volta a promuovere e valorizzare la dignità della persona favorendo il mantenimento di un ruolo sociale e di partecipazione alla vita comunitaria, destinandovi almeno il 50% delle risorse da programmare»... «per orientare con più efficacia gli interventi di contrasto alla povertà ai principi fondamentali della legge n. 328/2000 e della L.R. n. 23/2005 che si basano sul coinvolgimento attivo dei soggetti interessati, limitando l’intervento meramente assistenziale e cioè di erogazione di somme di denaro».

per il resto tutto come in passato: 3 linee di intervento:

1) sussidi a favore di persone e nuclei familiari in condizioni di accertata povertà

2) contributi per far fronte all’abbattimento dei costi dei servizi essenziali

3) sussidi per lo svolgimento del servizio civico comunale.

Ribadiamo quanto segnalato in passato:

Semplificare a 2 le linee di intervento!

1) Contributi a sostegno dei servizi essenziali.

2) Inserimenti Lavorativi.

L’esortazione regionale appare confusa, senza orientamento, traballante; da un lato riconosce l’importanza di ridurre l’intervento meramente assistenziale, dall’altro incoraggia i comuni a valorizzare nelle proprie programmazioni il servizio civico comunale ma non vincola in alcun modo l’inserimento lavorativo al rispetto di un “contratto di lavoro”, pertanto, ogni amministrazione comunale improvvisa e individua una propria strategia senza rischiare illegittimità o contestazioni tra:

1) Inserimenti Lavorativi tramite Cooperative Sociali

2) Assistenza alternativa all’assegno economico dietro prestazione di servizio volontario

La Regione Sarda si dimostra superficiale e contraddittoria:

La legge regionale n. 16/97 all’art. 24 riconosce agli Indigenti le stesse condizioni di svantaggio dei cittadini richiamati dall’art. 4 della legge n. 381/91, successivamente la finanziaria regionale 2008 art.8 punto 33 definisce svantaggio la povertà estrema tutelata quindi da normative nazionali e comunitarie; al punto 34 ricorda che: Il sostegno economico è di norma subordinato alla realizzazione di attività lavorative realizzate prioritariamente attraverso cooperative di inserimento lavorativo di tipo B, per i soggetti di cui all’articolo 24 della legge regionale n. 16 del 1997, o direttamente dai comuni. 

La L.R. 16/97 con la quale, certamente in ritardo, la regione sarda recepiva la legge quadro nazionale sulla cooperazione sociale (381/91), si impegnava a garantire con apposito fondo gli oneri previdenziali ai Soggetti Svantaggiati avviati al lavoro con regolare contratto ma la legge, benché coinvolga migliaia di sardi, non ha mai ottenuto i necessari finanziamenti (Art.28 Norma finanziaria 4. Agli oneri derivanti dall’ applicazione della presente legge per gli anni successivi al 1999 si provvede con legge di bilancio.). Non si registrano convegni, marce, occupazioni, conferenze stampa, scioperi della fame o altre originali e pirotecniche iniziative da parte di amministratori sardi affinché si finanziasse adeguatamente la L.R. 16/97 garantendo l’avviamento al lavoro dell’Indigente affrancato dagli oneri previdenziali. La recente finanziaria regionale non ha minimamente lambito il problema e si è preferito finanziare come in ogni tornata elettorale, quanto fosse funzionale al clientelismo di destra e sinistra. Più che unirsi, confrontarsi e rivendicare dignità e diritti per tutti, amministratori regionali, comunali e i loro prezzolati dirigenti, geneticamente scudieri e aspiranti Don Abbondio, preferiscono intraprendere soluzioni estemporanee, prive di fantasia. I programmi elettorali dei candidati alla guida della Regione non hanno dedicato una riga alle Povertà che non fosse demagogica o propagandistica!

IGLESIAS 9 ottobre 2013 Giunta Comunale delibera n. 59

Realizzazione di azioni di contrasto alla povertà

Stabilisce come destinare i 407.000 euro che dalla Regione arriveranno alla città mineraria. La lettura attenta della delibera ricorda le precedenti: 145/2012 del Centro Destra e quanto partorì il Commissario Ghiani “luminare amministrativo del centro destra”, come dire: continuità? La deludente 59 prevede di destinare il 50% del budget alla linea 1, il 25% rispettivamente alle restanti linee 2 e 3; ribadisce che da sempre (Ghiani e Centrodestra presumiamo) la linea 1 è stata riservata “all’inserimento delle persone in attività di pubblica utilità, oltre che quelle del servizio civico” per cui Iglesias destinerà il 75% dei fondi alla povertà in inserimenti lavorativi. Per quanti si limitassero alla dermatologia gli amministratori iglesienti non mostrano pecche, per noi che sulla dignità e terapeuticità del lavoro all’Uomo Svantaggiato abbiamo investito tempo e passione, Iglesias dimostra una incredibile insensibilità e decadenza ideale, naviga senza sestante e, quando il nocchiero non conosce i venti, i dirigenti (talvolta indolenti, pavidi e calcolatori) diventano timonieri. I 300.000 Euro che la giunta vorrebbe destinare alle attività di pubblica utilità per gli Indigenti iglesienti non sono inserimenti lavorativi dignitosi e terapeutici ma Lavoro Nero! Gli aventi diritto secondo le graduatorie esposte dal Comune sarebbero 350 per la linea 1 e apparentemente 250 per la linea 3 poiché almeno 2/3 di questi hanno partecipato ad entrambi i bandi quindi approssimativamente 430 nostri concittadini (reddito ISEE ridefinito: inferiore a 4.500 euro annui; secondo le nostre osservazioni oggi almeno 800 famiglie iglesienti

vivono sotto questa soglia) ricevono dal comune una proposta di lavoro che non prevede alcuna previdenza (malattia retribuita, assegni familiari, t.f.r., tredicesima, disoccupazione a fine incarico) unicamente l’assicurazione INAIL. Scandaloso per noi, i Guerrieri del Consiglio Comunale sono a conoscenza dell’umiliante prassi?, che debbano sottoscrivere sul prestampato dei Servizi Sociali: «Revoca dell’incarico per malattia superiore a otto giorni”, ci pare arrogante e umiliante, borbonico! Nessun sindacato o partito ricorda i principi della Costituzione e dello Statuto dei Lavoratori? Gli inserimenti lavorativi del Comune di Iglesias si possono paragonare al lavoro precario offerto dal piccolo imprenditore che nasconde all’INPS la realtà delle sue maestranze, al caporalato, al reclutamento illegale che la malavita propone ai giovani ma a differenza di questi che se “beccati dalle istituzioni” subiscono l’inesorabile martirio mediatico e giudiziario, il Comune e la Regione ostentano orgogliosi il proprio impegno per gli Ultimi ai quali si destina una piccola, indegna, insignificante elemosina. In passato abbiamo ripetutamente sollecitato gli Amministratori a riconoscere ai Poveri la giusta dignità ma non hanno mai gradito né ricercato il confronto; oggi dopo aver preso atto che anche la Giunta attuale ha attivato il Servizio Civico Comunale sulla stessa falsariga siamo obbligati a dichiararci profondamente delusi e indignati!

IL LAVORO porta con se la DIGNITA’ della PERSONA

Il concetto, sintetizzato recentemente da Stefano Rodotà è stato proposto con energica dolcezza anche da Papa Francesco in terra sarda “Lavoro vuol dire dignità, vuol dire portare il pane a casa, vuol dire amore. Agli Amministratori iglesienti suggeriamo di riflettere insieme a noi sul messaggio che Gramsci, Don Bosco, De Gasperi e, senza dilungarci troppo, in queste ultime settimane Don Ettore Cannavera, proposero a quanti hanno responsabilità politiche sulle potenzialità morali del lavoro. Riteniamo che non sia possibile offrire lavoro liberatorio, affrancante, stimolante rinnovamento autentico e conversione se non amiamo e rispettiamo i Destinatari. Oggi a differenza di trenta anni addietro il 90% degli Indigenti non chiede ai Servizi Sociali sussidi e contributi ma opportunità di lavoro e riscatto; questa richiesta di dignità non riceve a Iglesias alcuna attenzione.

Collaboriamo con tante Amministrazioni comunali e insieme ogni giorno sperimentiamo che più dignitosa è l’opportunità offerta agli ultimi, maggiore è la responsabilità ottenuta in cambio! Iglesias dimostra incapacità e stagnazione culturale, si conferma nella bassa classifica tra le amministrazioni comunali del Sulcis, quasi tutte hanno individuato strategie in sintonia con quanto AMICI della VITA sostiene da anni. Suggeriamo alla Giunta, al Consiglio Comunale e al Dirigente dei Servizi Sociali di prendere in considerazione la delibera di Giunta n. 110 del 21 novembre 2013 proposta dall’Assessore Usai ( Servizi Sociali di San Giovanni Suergiu ), si avverte la premura, attenzione, e piena fiducia nell’Uomo!

Decidere di non “assicurare” gli inserimenti lavorativi degli Indigenti è un fallimento morale, civile ed economico: ogni lavoratore “in regola” avrebbe ricevuto assegni familiari e disoccupazione speciale. Un investimento di 300.000 euro “regolari” avrebbero garantito ad Iglesias oltre 150.000 euro di

vitamine dignitose e utili alla città che moltiplicati per i quattro anni passati fanno la non trascurabile somma di 600.000 euro! Non prevediamo collaborazioni future senza un convincente chiarimento sulle scelte, tentennamenti e indecisioni dell’Amministrazione comunale di Iglesias: siamo stati invitati agli inizi di ottobre 2013 dall’Assessore e dalla Commissione Servizi Sociali dichiaratisi desiderosi di accogliere le sensibilità e le priorità che quotidianamente sperimentano le Associazioni di Volontariato.

Abbiamo proposto: Mai più Lavoro Nero ai Poveri.

L’atteggiamento delle ultime amministrazioni comunali ricorda il pavido servo che ricevuto un Talento lo sotterrò scegliendo di non raccogliere la sfida della Vita.

Speriamo questa riflessione stimoli il dibattito, la crescita e tante buone iniziative.

IGLESIAS, 5 febbraio 2014 AMICI della VITA Sulcis

Giorgio Madeddu

Associazione AMICI della VITA – amicidellavitasulcis@gmail.com

Gruppi di Auto Aiuto per Alcol-Tossicodipendenti, Malati Tumorali, Autismo

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Anna Maria Busia (Centro Democratico), ha espresso perplessità questa mattina, in commissione Bilancio, sul parere finanziario dato alla proposta di legge 71 Norme urgenti per la riforma del sistema sanitario regionale”.

«Ho deciso di astenermi in sede di votazione – ha affermato Anna Maria Busia – in quanto ho perplessità sulla copertura finanziaria, in particolare, per la nuova Agenzia per l’emergenza, in quando tale copertura comporterebbe tagli alle spese correnti della Sanità regionale, quindi alle Aziende universitarie e alle Asl.». 

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«Il parere finanziario favorevole alla proposta di legge per la riforma del sistema sanitario regionale, arrivato oggi dalla #commissione Bilancio, è un grande passo avanti nel percorso che garantirà un servizio sanitario migliore a tutti i sardi.» Lo dice il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Pietro Cocco. «Il via libera di oggi è una cosa assolutamente positiva perché stiamo arrivando alle fasi conclusive dell’approvazione della legge di riforma sanitaria, che ritornerà in commissione per il voto finale la prossima settimana per poi arrivare in Aula. Il nostro obiettivo – aggiunge Cocco – è di farla diventare legge al più presto. C’è bisogno di accelerare per ridurre i costi eccessivi e ripristinare al più presto i servizi tagliati ai cittadini: e noi lo faremo anche grazie alle proposte contenute nella legge, dalla centrale unica di acquisto all’azienda unica di 118 fino al riordino della rete ospedaliera.»

La Regione Sardegna è un modello di riferimento in tema di acquisti ecocompatibili. I risultati ottenuti col Piano regionale degli acquisti pubblici ecologici e i programmi che la Giunta regionale prevede per consolidare e rilanciare ulteriormente le politiche di sostenibilità ambientale sono stati menzionati quali buone pratiche da tenere ad esempio nel corso del #Forum Compraverde, importante appuntamento nazionale tenutosi a Roma l’1 e il 2 ottobre.
«Questo riscontro, conseguito grazie al coinvolgimento e all’impegno fattivo di tutte le amministrazioni provinciali, degli enti parco e di oltre la metà dei comuni della Sardegna – afferma l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano – ci sprona a creare sempre più nuove occasioni di sistema per una qualificazione ambientale dei prodotti e dei servizi, puntando sull’innovazione e su una sostenibilità ambientale, economica e sociale che porti alla creazione di nuovi posti di lavoro green. Teniamo ben presente che la nuova programmazione comunitaria 2014-2020 prevede la promozione di azioni specifiche finalizzate all’innovazione delle imprese verso prodotti sostenibili ambientalmente.»
Gli acquisti pubblici ecologici sono un efficace strumento di politica ambientale ed economica: attraverso gli appalti di beni e servizi a ridotto impatto ambientale, infatti, si contribuisce a modificare il modo di consumare e dunque di produrre, determinando un minore consumo di risorse ambientali e orientando le scelte a favore di prodotti green.
L’amministrazione regionale, grazie alla forte collaborazione tra l’assessorato della difesa dell’ambiente (servizio #SAVI) e l’assessorato degli Enti locali (servizio Provveditorato) ha dato il buon esempio acquistando beni a basso impatto ambientale quali strumentazioni informatiche, carta e cancelleria, veicoli oltre ai servizi di fornitura dell’energia e delle pulizie.
Il lavoro di accompagnamento tecnico realizzato a vantaggio delle stazioni appaltanti di comuni, province, enti regionali ed enti parco insieme alla forte determinazione di portare avanti una strategia regionale unitaria, hanno fatto sì che la Sardegna si sia distinta per le buone pratiche attuate.
Ottimi i risultati conseguiti dai comuni nell’ambito del premio nazionale #Compraverde: Ardauli è stato premiato per la “miglior politica di acquisti verdi”; Uta ha ricevuto una menzione speciale per il “miglior bando verde”; Sassari e Uta hanno ricevuto una menzione speciale per la mensa sostenibile. Il comune di #Berchidda, infine, ha ricevuto per il secondo anno consecutivo il Premio “miglior evento sostenibile” per la manifestazione Time in Jazz.

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Entro ottobre la Giunta regionale approverà le linee guida per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche. Sono questi i tempi previsti dall’assessore della Pubblica istruzione e Cultura, Claudia Firino, a margine dell’incontro inter-istituzionale tenutosi ieri ad Oristano, insieme ai rappresentanti delle Province, per presentare la bozza delle linee guida. 

«Stamane è stata illustrata ai rappresentanti delle Province la bozza delle linee guida del dimensionamento – ha spiegato l’assessore Firino – e sono state messe in evidenza le criticità e le esigenze emerse dal territorio”. 

All’interno delle linee guida presentate, uno dei punti principali di discussione al tavolo è stato il tema delle pluriclassi. «L’obiettivo – ha precisato l’esponente della Giunta Pigliaru – è diminuirne sensibilmente il numero, oggi sono 177. Questo intento ha trovato il favore di tutte le parti, Regione e Province». 

L’assessore Firino ha sottolineato, inoltre, il fatto che il processo di adozione del piano sia iniziato in tempi utili, rispetto al ritardo dello scorso anno, e questo consentirà di lavorare con tranquillità. «L’anticipo con cui abbiamo inziato questo processo ci porterà a fare un piano di dimensionamento condiviso e con la giusta attenzione su tutte le diverse situazioni che caratterizzano la rete scolastica regionale. Vogliamo che i ragazzi abbiano la migliore offerta didattica possibile. Non resta che fare un ultimo passaggio con le Province – ha concluso l’assessore della Pubblica istruzione e Cultura – e poi le linee potranno essere portate in Giunta entro la fine del mese. Il clima di cooperazione che si è creato tra Regione e Province fa ben sperare per il futuro della scuola.»