29 April, 2024
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Il ritmo coinvolgente dei tamburi africani ha scandito la giornata dedicata al National Day del Rwanda. Ad accogliere la delegazione del paese dell’Africa Orientale, guidata dal ministro agli Affari Esteri e Cooperazione, Louise Mushikiwabo, dal Ministro al Commercio e Industria, Francois Kanimba e dal Console onorario della Repubblica del Rwanda a Milano, Enrico Lalia Morra, sono stati il Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri, Benedetto Della Vedova e il Commissario Generale di Expo 2015 Bruno Pasquino.

«Expo Milano 2015 non è solo l’occasione per mostrare il Rwanda alla comunità internazionale – ha dichiarato il ministro Mushikiwabo nel discorso ufficiale – ma è anche un momento importante di dialogo tra i popoli e di scambi commerciali nel nostro Paese, che dopo vent’anni di guerra civile ha trovato ora un equilibrio e un percorso di prosperità.»

Il Sottosegretario Della Vedova ha sottolineato quanto sia simbolicamente importante aver celebrato il National Day del Rwanda durante le iniziative delle Women’s Weeks: «Le donne svolgono un ruolo significativo nella vita politica del Rwanda; il 64% di loro siede nel Parlamento dello stato africano e il 30% delle posizioni apicali in azienda sono occupate da donne».

Terminata la cerimonia ufficiale, sul palco dell’Expo Centre sono saliti gli artisti del Balletto Nazionale rwandese, che hanno coinvolto tutti i presenti in una spettacolare performance culturale, alla quale ha assistito anche il Commissario Unico Delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala. Successivamente ecco la parata lungo il Decumano, fino a raggiungere il Padiglione del Rwanda, situato nel Cluster del Caffè.

La giornata del National Day è proseguita nel pomeriggio con la conferenza “Le donne sulla rinascita di una nazione”: in occasione delle Women’s Weeks a Expo Milano 2015 si parla del ruolo femminile nella riaffermazione del Rwanda nel panorama internazionale. A seguire “Opportunità Economiche in Rwanda”, conferenza sulle grandi risorse del Rwanda, un invito per le aziende ad investire in Africa: con Francois Kanimba, ministro del Commercio e dell’Industria del Rwanda Yamina Karitanyl, Consiglio per lo Sviluppo del Turismo in Rwanda.

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Il Teatro delle Saline di Cagliari sabato 4 luglio, alle ore 21.00, ospiterà l’esibizione della danzatrice e coreografa di origine egiziana e marocchina Samara, nell’ambito del Gran Galà della Danza, organizzato dalla scuola Afrodanza di Donatella Padiglione e Carla Desogus  che vedrà numerose esibizioni di danza orientale tradizionale, bollywood, saidi, fan veils e per la prima volta la novità del tango orientale e  del thai-bollywood.

Musica, ballo e i colori dell’india ispirano il thai-bollywood chiamato anche “danza delle emozioni” perché trasmette gioia di vivere e sensualità e praticarla  è un modo divertente di stare in forma.  Il saidi invece è uno stile proveniente dall’Alto Egitto e si riconosce perché le  ballerine roteano un bastone in varie direzioni accompagnando la danza con una serie di movimenti del corpo in modo aggraziato e sinuoso.

La serata, presentata da Angelica Lai, sarà suggellata dall’esibizione della star internazionale Samara che si da bambina si è dedicata alla cultura della danza orientale, e sarà l’occasione per ricordare il prestigioso titolo che Afrodanza ha acquisito come scuola ufficialmente riconosciuta dall’Unesco dal Consiglio internazionale della danza Unesco.

Si proseguirà domenica 5 luglio, dalle 10.00 alle 13.00, nella sede della scuola in via Molise 2, con uno stage aperto a tutti tenuto da Samara.

Presa di posizione del coordinatore regionale dei Riformatori, Michele Cossa, sullo stato della riforma degli Enti locali in Consiglio regionale.

«La riformina di Cristiano Erriu – ha detto Cossa – si sta rivelando sempre di più una vera e propria legge truffa ai danni dei 525mila sardi che avevano votato per l’abolizione delle Province: con un colpo di mano il centrosinistra le resuscita, cambiandone forse il nome ma sostanzialmente lasciando tutto come era prima.»

«Cercando di mediare con le varie anime dello sgangherato centrosinistra – ha aggiunto Cossa – l’assessore degli Enti locali sta avvallando una legge che non solo non cancella le Province ma addirittura le resuscita. Un insulto per i sardi e per tutto il movimento referendario. A tutto questo noi reagiremo non solo in Consiglio regionale ma anche fuori dal Palazzo con una grande manifestazione. Scenderemo in piazza contro questa vera e propria truffa mascherata da riforma.»

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La Seconda commissione, a conclusione dell’audizione dell’assessore della Cultura, Claudia Firino, ha espresso, a maggioranza, parere favorevole alla delibera n. 29/3 del 12 giugno 2015, sulla nomina dei componenti per la consulta regionale per il cinema, e alla delibera n. 31/5 del 17 giugno 2015 contenente la ripartizione dei fondi disponibili per lo sviluppo delle attività musicali popolari.

Relativamente alla deliberazione di nomina della consulta per il cinema (è l’organo di consulenza tecnica della Regione per le questioni attinenti la materia ed è normata dall’articolo 22 della legge n. 15 del 20 settembre 2006) l’assessore Firino ha dichiarato che si è trattato di una proposta condivisa con gli operatori del settore.

Il presidente della commissione, Gavino Manca (Pd), ha quindi portato all’attenzione dell’assessore della Cultura le criticità emerse nel corso dell’audizione del 24 giugno con l’associazione “Moviementu – Rete cinema Sardegna” in ordine alla ripartizione delle risorse  (su cui pende anche un ricorso al Tar che sarà discusso il prossimo 8 luglio) ed alla scarsa pubblicità e trasparenza che caratterizzerebbe la gestione della “Sardegna Film commission”.

L’assessore Claudia Firino, nell’ammettere il perdurare di tensioni tra gli operatori del settore, ha garantito ai componenti la commissione che le risorse destinate al cinema saranno ripartite nel rispetto della normativa vigente ed ha evidenziato che tale determinazione non è ancora stata assunta dall’assessorato della Cultura. «Il ricorso al Tar – ha spiegato Firino – non è infatti indirizzato all’assessorato da me diretto ma all’assessorato della Programmazione perché riguarda stanziamenti contenuti nella legge finanziaria a favore della “Film commission” che superano la percentuale stabilita nella legge n. 15». L’assessore ha inoltre confermato la volontà di aprire un tavolo di confronto tra operatori, Film commission e assessorato dello Spettacolo e della Cultura.

Nell’illustrazione della delibera n. 31/5 per la ripartizione delle risorse alle attività musicali popolari, l’assessore Firino ha sottolineato l’equa ripartizione dei fondi disponibili (1.200.000 euro) per le annualità 2014 (600.000 euro) e 2015 (600.000) ed all’interno di esse tra le attività musicali istituzionali (300.000 euro) e le attività di formazione musicale (300.000 euro), così come da indirizzo politico fornito dal Consiglio regionale.

Sul punto è intervenuta la consigliera del Pd, Rossella Pinna, che ha ricordato l’impegno assunto dall’assessore della Programmazione per fare fronte agli impegni del 2014 con i cosiddetti residui di bilancio. Impegni che invece risultano “coperti” dallo stanziamento del 2015 ed alla luce di tale considerazione l’esponente del Pd, seguita dal suo collega di gruppo e di partito, Piero Comandini, e poi confortata dall’intervento dell’assessore, ha auspicato un incremento degli stanziamenti a favore dello sviluppo delle attività musicali popolari, in sede di assestamento di bilancio.

Il presidente della commissione, Gavino Manca, ha quindi sottoposto alla delegata alla Cultura della giunta Pigliaru, le problematiche denunciate dai rappresentanti delle fondazioni culturali a carattere scientifico, nel corso dell’audizione dello scorso 23 giugno. Dante Olianas (Iscandula) e Salvatore Cubeddu (Fondazione Sardinia), in rappresentanza delle fondazioni operanti nell’Isola, avevano, infatti, denunciato l’assenza di contributi per le attività svolte nel 2014 e l’esiguità dei fondi a disposizione per il 2015 (soltanto 70mila euro da ripartire tra tutte le associazioni) con alcune eccezioni, rappresentate da organizzazioni che beneficiano di norme ad hoc che garantiscono negli anni stanziamenti e contribuzione costante delle attività svolte.

L’assessore Firino non ha potuto che confermare quanto emerso nel corso dell’audizione con gli operatori culturali, spiegando che la dotazione di bilancio, ai sensi degli articoli 20 e 21 della legge 14 del 20 settembre 2006, pari per il 2015 a 390.000 euro, si riduce a 70.000 euro da ripartire tra tutte le fondazioni culturali a carattere scientifico, per effetto delle disposizioni contenute nella legge 3/2009 (articolo 9 comma 10 lettere “z” e “g”) che stanziano 190.000 euro all’anno alla Fondazione Giuseppe Dessì e 130.000 anno all’Isprom.

Il presidente della commissione, Gavino Manca, ha quindi dichiarato di assumere l’impegno politico di portare all’attenzione del presidente della Giunta e dell’assessore della Programmazione la situazione di difficoltà in cui versano le fondazioni culturali a carattere scientifico e di proporre uno stanziamento di ulteriori 350.000 euro, già in sede di assestamento di bilancio.

Conclusa l’audizione dell’assessore Firino e al termine della votazione dei pareri di competenza sulle due deliberazioni di Giunta, la commissione ha proceduto con l’audizione dell’associazione “Tenores di Sardegna”.

L’associazione costituitasi a seguito del riconoscimento dell’Unesco che nel 2006 ha inserito il canto a tenore dei pastori nella lista del “Patrimonio immateriale dell’umanità. Tra gli obbiettivi dichiarati dall’associazione, rappresentata dal suo presidente, Franco Davoli, il censimento dei gruppi a tenore (se ne contano circa 70 e sono in costante aumento), degli stili e delle aree di diffusione del canto, nonché la creazione di un albo dei tenores insieme con la salvaguardia e la trasmissione del patrimonio musicale attraverso l’istituzione di scuole di canto ed anche con borse di studio e ricerca.

Gli interventi del presidente Davoli e quelli dei componenti il cda dell’associazione (Sebastiano Pilosu, Peppino Cidda, Tore Ghisu e Ilario Fois) hanno offerto ai commissari il quadro dell’impegno dell’associazione dei cantori in limba per promuovere e divulgare il canto a tenore, la lingua e la cultura sarda ed in generale la tradizione orale dell’Isola. L’associazione, che non gode di contributi regionali è sostenuta con il volontariato e gli aiuti degli Enti locali e per alcuni progetti anche dal Banco di Sardegna, ha svolto iniziative nelle scuole e nei diversi centri della Sardegna ed ha richieste di partecipazione ad una serie di eventi organizzati dai circoli dalle federazioni degli emigrati sardi, sia in Italia che all’estero.

I tenores hanno ribadito la necessità di una legge regionale per la tutela e la valorizzazione della lingua sarda e dunque delle tradizioni orali ancora vive in Sardegna.

I consiglieri Paolo Zedda (Soberania e Indipendentzia) e Efisio Arbau (Sardegna Vera) hanno ricordato le due distinte proposte di legge per la limba presentate in Consiglio regionale ed il presidente della commissione, Gavino Manca, auspicandone l’ampia condivisione e la conseguente unificazione, ha ipotizzato per il prossimo settembre il termine per la discussione.

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La decisione del Commissario Onnis di accorpare (per le ferie?) i due reparti di Ostetricia e Ginecologia prima a Carbonia da lunedì 6 luglio e poi in agosto ad Iglesias, propone numerose interpretazioni e attende risposte tempestive.

1) La scelta non ha per Iglesias alcun fondamento (medici, ostetriche e infermiere hanno testimoniato ai microfoni di Amici della Vita che non sussistono per il trimestre estivo 2015 problemi di ferie né carenze d’organico).

2) Una decisione tanto importante non comunicata davanti all’assemblea cittadina avantieri può essere il risultato di un incubo notturno o la meschinità di chi occulta le decisioni già assunte per evitare il confronto con la Comunità di cui è chiamato a difendere e promuovere il futuro sanitario.

3) Siamo davanti all’ultimo episodio di inaffidabilità dimostrato dal dott. Onnis, nessuna condivisione per poi come in questa occasione un ordine di servizio telefonico, nessun documento scritto e sindacabile, una telefonata per poi come in passato smentirla se l’energia e ormoni della cittadinanza mostrano i muscoli e, infine, accusare i tanti oppositori di “procurato allarme”. La misura e colma!!!

4) Il dott. Onnis per noi è inaffidabile, contraddittorio, opportunista (se gli fa comodo è decisionista, vedi le tante scelte il solitudine effettuate in questi mesi l’ultima, tragica, è stata l’ADI, se può è tanto Ponzio Pilato (decidano i Comuni sul punto nascite del Sulcis) e inadeguato a difendere e promuovere la salute della gente del Sulcis! Cagliaritani del centro-sinistra, reclutatelo immediatamente noi non sperimenteremo nostalgia alcuna.

5) Chiediamo alla Regione Sarda di revocare immediatamente l’attuale incarico di Commissario ASL 7 di Carbonia al dott. Onnis e confermargli le  precedenti responsabilità che in tanti apprezzavano e condividevano.

6) Chiediamo alle Amministrazioni Comunali, ai Sindacati, ai Partiti Politici e alle Associazioni del Sulcis un sussulto d’orgoglio: ribelliamoci all’arroganza sanitaria ieri del centro-destra oggi del centro-sinistra.

Giorgio Madeddu

AMICI della VITA Sulcis

«Con l’approvazione ieri in Giunta della proroga dei piani personalizzati di sostegno alle persone con grave disabilità (legge 162/1998) e l’avvio dei nuovi piani, l’Esecutivo ha adottato un provvedimento che servirà a garantire la continuità degli interventi già in corso e darà il via ai nuovi piani assistenziali per il secondo semestre 2015, tenendo conto delle modifiche normative dell’Isee, e ancora dell’esigenza di assicurare la copertura finanziaria sia dei piani in corso che dei nuovi piani che verranno presentati ai Comuni.»

Lo ha detto ieri sera l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru.

«L’obiettivo – ha aggiunto Arru – resta quello di tutelare le situazioni di maggiore gravità e di gravissima disabilità, per la quale non ci sono state riduzioni di contributo, pur senza penalizzare le fasce di destinatari meno gravi.»

La dotazione finanziaria per i piani della cosiddetta legge 162 per il 2015 è di 104 milioni. «La Giunta non ha fatto altro che spendere quanto indicato in Bilancio – ha sottolineato ancora l’assessore Arru – applicando una modesta riduzione su base annua, su una platea molto ampia di 30 mila piani, con equità e gradualità nella valutazione delle singole situazioni». Per questo motivo la Giunta ha dato il via libera anche alla sperimentazione del nuovo sistema di valutazione, finanziamento e monitoraggio dei piani personalizzati per il fondo regionale non autosufficienza.
«Questi ultimi sei mesi del 2015 – ha concluso l’assessore della Sanità – serviranno per sperimentare il nuovo percorso che si vuole avviare per dare risposte più efficaci per la non autosufficienza: con una distribuzione equa delle risorse, grazie anche alle nuove schede di valutazione, che potranno restituire una immagine più veritiera e realistica delle condizioni nelle quali si trovano le persone beneficiarie, e a vantaggio di chi è in situazione di maggiore difficoltà.»

I criteri di proroga riguardano:

– la prosecuzione dei Piani in essere, dal 1 luglio, e l’avvio dei nuovi Piani con decorrenza dal 1 ottobre 2015. In particolare, sia per i Piani in corso, a partire dall’1 luglio al 31 dicembre 2015, sia per i nuovi Piani che decorreranno dall’1 ottobre 2015, è stato rideterminato l’importo ammissibile.

– il finanziamento, dal 1 ottobre, di tutti i piani in ragione dell’aggiornamentoIsee. Per i piani in proroga, invece, fino al 30 settembre si applicheranno le vecchie direttive in materia di Isee.

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Raffaele Paci 4

L’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci all’apertura della due giorni di Sinnova, Salone dell’Innovazione, al Terminal crociere del molo Ichnusa di Cagliari, ha assicurato il sostegno della Regione alle imprese che puntano su innovazione e alta tecnologia e, partecipando alla prima tavola rotonda del programma, spiega come i fondi europei, che complessivamente per l’innovazione mettono in campo 190 milioni di euro, nella programmazione 2014-2020 comprendano una parte specifica interamente riservata a questo settore.
«Le imprese si muovono se vedono intorno a loro qualcosa che si muove. In Sardegna ci sono segnali incoraggianti, noi ci dobbiamo credere, dobbiamo fare in modo che quei segnali si consolidino per dare alle imprese nuove e importanti opportunità di investimento. È un pezzo importante della programmazione europea, che ci serve per definire alcuni dei settori che riteniamo possano nei prossimi anni contribuire allo sviluppo della Sardegna. Ne abbiamo individuati di ben consolidati nella nostra regione, come Information Technology e Biomedicina, più altri come l’energia e dunque la sostenibilità ambientale. A questo – ha aggiunto il vicepresidente – abbiamo affiancato un settore ad alta tecnologia sul quale scommettiamo per una serie di motivi, comprese le caratteristiche logistiche della Sardegna, ovvero l’aerospaziale, e quindi la possibilità anche di sviluppare la tecnologia attraverso i droni, altri settori che sono tradizionali ma hanno prospettive di innovazione tecnologica e sviluppo notevoli, agroalimentare e beni culturali. Intorno a questi settori costruiamo la nuova strategia di sviluppo e ovviamente gli diamo gambe con tutta la programmazione unitaria. E non solo: chiediamo con grande forza alla Difesa di investire nella ricerca dell’Aerospazio, paghiamo un prezzo molto alto alle servitù militari e un meccanismo di compensazione deve assolutamente esserci riconosciuto.»

Ma non ci sono soltanto i fondi europei: il titolare della Programmazione, organizzatore di Sinnova insieme a Sardegna Ricerche, ricorda che la stessa Giunta Pigliaru ha messo a punto una serie di strumenti finanziari per sostenere le imprese sarde. «Sono però convinto che bisogna fare massa: mettiamo insieme privati, università, ricerca, Regione, proprio come accade in questi giorni a Sinnova, dove tutti questi soggetti insieme incontrano i cittadini, e iniziamo a incontrarci e confrontarci. Bisogna avere il coraggio di puntare fortemente su queste scommesse. Le basi favorevoli ci sono tutte, sta a noi metterle a sistema per favorire, attraverso l’innovazione, crescita dell’occupazione e ricchezza per l’Isola».

L’assessore Paci ha sottolineato, infine, che il futuro dell’Europa e della Sardegna sono destinati a passare attraverso lo sviluppo di un’economia intelligente, sostenibile e solidale, grazie alle attività di ricerca e innovazione e alla valorizzazione delle competenze e del capitale umano. La Sardegna ha le potenzialità per diventare una vera «isola della conoscenza e dell’innovazione», grazie alle sue aree di specializzazione che hanno espresso negli ultimi anni eccellenze importanti a livello globale e nelle quali possiede un significativo vantaggio competitivo.

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Si allungano, a Carbonia, le distanze tra la maggioranza del Partito Democratico e i consiglieri comunali Ignazio Cuccu (presidente dell’assemblea consiliare), Luisa Poggi e Francesco Cicilloni, da mesi su posizioni molto critiche sia in seno al partito sia in Consiglio comunale, in particolare sulla gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

«Prendiamo atto ancora una volta, lo abbiamo già fatto lo scorso 19 marzo – si legge in una nota firmata dalla segretaria cittadina Cinzia Grussu -, che con la votazione contraria dei tre consiglieri ai documenti contabili e delle successive votazioni nelle scorse settimane, dunque bilancio di previsione 2015, disavanzo straordinario di amministrazione e variazione n. 1 al bilancio di previsione per l’esercizio 2015, viene meno qualunque argomentazione. E che, di fatto, si sono estromessi da un ragionamento di partito cittadino che sostiene e governa la nostra città, dal progetto amministrativo che i cittadini hanno votato e del quale anche loro hanno fatto parte per un tratto di percorso e che adesso hanno deciso, loro, di abbandonare.»

«Rammentiamo che i consiglieri appartenenti al gruppo del Partito Democratico – aggiunge Cinzia Grussu – sono tenuti a rispettare il mandato elettivo, unitamente agli orientamenti del partito e alle indicazioni del gruppo, con particolare riferimento all’espressione di voto nelle deliberazioni consiliari, all’espressione di pareri che impegnino il gruppo, alla presentazione di ordini del giorno, mozioni o atti di sindacato ispettivo, fatte salve le prerogative istituzionali di ogni consigliere eletto.»

«L’assemblea cittadina lo scorso 25 giugno ha espresso pertanto la volontà di avviare la procedura di verifica delle posizioni assunte negli ultimi mesi in Consiglio comunale dai consiglieri Poggi, Cicilloni e Cuccu, ai sensi dello Statuto nazionale e del regolamento delle commissioni di garanzia – conclude Cinzia Grussu – e dato mandato al capogruppo di comunicare in autotutela la sospensione dal gruppo consiliare del Partito Democratico nelle more del procedimento di valutazione della commissione di Garanzia provinciale.»

La posizione assunta dall’assemblea cittadina, al termine di un iter lungo e tormentato, pare destinata a concludersi con un divorzio definitivo e a breve i tre consiglieri potrebbero costituire un nuovo gruppo autonomo, sarà poi interessante verificare se in maggioranza o all’opposizione.

Oggi il gruppo consiliare del Partito Democratico è composto da 18 consiglieri e, qualora venisse ufficializzato il divorzio dei tre consiglieri sospesi, scenderebbe a 15: Pietro Morittu (capo gruppo), Maria Luisa Poggi (sospesa), Federico Fantinel, Fulvio Cabiddu, Cinzia Grussu, Antonio Luigi Caggiari, Ivonne Fraternale, Francesco Cicilloni (sospeso), Ignazio Cuccu (sospeso), Efisio Aru, Orlando Meloni, Amedeo Matteu, Matteo Fenu, Giancarlo Podda, Roberta Angioni, Roberto Cotza, Marco Murru, Vincenzo Panio. Rispetto all’inizio della consiliatura, quando i componenti erano 19, hanno lasciato il gruppo del Partito Democratico Alessandra Tresalli e Massimo Usai, passati rispettivamente al gruppo Iniziativa Democratica e al gruppo Misto, mentre ha aderito Vincenzo Panio, consigliere eletto nella lista dell’UDC.

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Abinsula, azienda sarda leader nel mondo automotive-infotainment, è ancora protagonista nel settore. Questa volta ha collaborato alla realizzazione di un prototipo di auto elettrica che rientra negli standard Interactive fully electrical vehicles ed è prodotta dal consorzio Torino e-distric, una rete di grandi e piccole imprese che sviluppa soluzioni di mobilità elettrica in collaborazione con oltre 150 gruppi di ricerca Europei. Un modello del cruscotto sarà esposto da oggi a Sinnova 2015.

In occasione del Salone di Torino, ospitato tra i viali del Parco del Valentino, in tanti hanno avuto modo di vedere il prototipo in una scenografica esposizione che riporta le automobili tra le persone, riaccendendo la passione per i motori.

Sono nati a Sassari due particolari importanti: l’interfaccia grafica del cruscotto e il sistema di monitoraggio dell’energia accumulata. L’auto, ribattezzata “Torino”, infatti, è un’ibrida, leggera e sostenibile, elettrica e a energia fotovoltaica alimentata con pannelli solari, disegnata secondo i canoni di armonia.

«Il software made in Sardinia – raccontano Pierluigi Pinna e Antonio Solinas, responsabili rispettivamente dell’azienda Abinsula e  del progetto – permetterà di controllare lo stato delle batterie, i due motori elettrici, l’energia ricevuta dal pannello fotovoltaico e, al contempo, di visionare il sistema di recupero dell’energia. Interamente digitali il contachilometri e gli indicatori. Il display inoltre è disegnato per avvolgere il guidatore per un’esperienza di guida futuristica.»

Il prototipo elettrico che vede il coinvolgimento di Abinsula è il frutto dell’attività di ricerca del consorzio “Torino e-district” – nato con la partecipazione di cinque medie e piccole imprese e una più grande, la Bitron, società multinazionale italiana che opera nel settore meccatronico – e che si propone al mercato con la rete di imprese Anifevs. Il prototipo è stato battezzato “Torino” nel 2011. Tre posti, uno davanti e due dietro, ha un’autonomia di 150 km con una batteria a litioioni di 11 kw e consuma 70 Wh al chilometro. La batteria è alimentata anche da celle solari ad alta efficienza, per un’ulteriore autonomia di 20 km.

«Siamo particolarmente soddisfatti della partnership avviata con Abinsula, azienda leader nel settore del software embedded per automotive e Hmi. Il loro è stato un prezioso aiuto e prevediamo sia solo l’inizio», racconta Pietro Perlo, membro dell’advisor group della Comunità europea del settore “Smart, Green and Integrated Transport” e vice presidente di Torino e-District.

Abinsula inoltre porterà il cruscotto digitale in anteprima per la Sardegna a Sinnova 2015, salone dell’innovazione in Sardegna, la cui terza edizione si terrà il 2 e 3 luglio a Cagliari, al centro polifunzionale ex terminal crociere. Oltre a questo l’azienda, durante la rassegna, racconterà come il software made in Sardinia viaggia per il mondo ed è possibile trovarlo in ogni angolo del pianeta, dalle applicazioni mobile ai sistemi di intrattenimento e telematici in auto, fino ai sistemi di domotica.

Abinsula, fondata nel marzo del 2012 da professionisti leader nel settore dell’information technology, è cresciuta costantemente riportando diversi successi nel mondo dell’innovazione tecnologica. Ha tre sedi: Sassari (principale), Cagliari e Torino, con un organico di oltre una trentina tra dipendenti e collaboratori. Tramite la sede piemontese ha aderito al Polo Ict della Regione Piemonte e al cluster Smart communities nazionale.

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Tramontata l’ipotesi di fusione con la Monteponi, il Carbonia riparte con Andrea Marongiu in panchina. 45 anni, la scorsa stagione sulla panchina del Sant’Antioco, nel girone B del campionato di Prima categoria, Andrea Marongiu ritorna a Carbonia 19 anni dopo la conclusione della sua esperienza da calciatore, che lo vide protagonista di due campionati di Eccellenza, nelle stagioni 1994/95 e 1995/96.

Conclusa la carriera da calciatore nel 2005, a 35 anni, Andrea Marongiu ha iniziato quella da allenatore al Gonnesa, in Seconda categoria, conquistando subito la promozione in Prima categoria e guidando la squadra anche nei due successivi campionati di Prima categoria. Da Gonnesa a Portoscuso, sempre in Prima categoria, dove è rimasto una sola stagione, per trasferirsi poi a Sant’Antioco, per due stagioni segnate dalla vittoria del campionato di Prima categoria al secondo tentativo e quindi a Iglesias. Dopo una pausa, determinata soprattutto da impegni familiari, è ritornato alla guida del Sant’Antioco.

Andrea Marongiu arriva sulla panchina del Carbonia con grande entusiasmo. E’ cosciente di avere davanti a sé un impegno difficile ma è fermamente intenzionato ad affrontarlo con abnegazione totale, per concorrere a rilanciare il Carbonia ai vertici del calcio regionale.

L’organico della squadra sarà profondamente rinnovato e non avrà più il suo giocatore più talentuoso e rappresentativo delle ultime stagioni, Simone Marini, che a 34 anni ha deciso di lasciare il calcio giocato.

Il programma tecnico prevede l’inserimento di sette-otto nuovi calciatori che andranno a completare il nucleo già presente, nel quale troveranno spazio i migliori elementi delle squadre juniores e allievi, brillanti protagoniste negli ultimi anni sia in campionato sia nella Coppa Santa Barbara.

Tramontata l’ipotesi di fusione con la Monteponi, come sottolineato all’inizio, non tramonta quella di un rafforzamento dei quadri dirigenziali che vedranno quasi certamente l’elezione alla presidenza dell’imprenditore Carlo Foti, fratello di Sandro, presidente della Monteponi. Dell’ingresso di Carlo Foti nel Carbonia si parlava già alcune settimane fa, prima della fusione tra Carbonia e Monteponi poi non arrivata al traguardo.