6 May, 2024
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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, definisce «una schizofrenia normativa senza precedenti, che alimenta insicurezza tra i dipendenti e un groviglio di interrogativi sul nuovo assetto territoriale» il riordino del sistema degli enti locali avviato con l’istituzione della Città metropolitana di Cagliari e dintorni.

«La realtà – spiega Gianluigi Rubiu in un’interpellanza rivolta all’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu – è che anche nel vecchio distretto del Sulcis Iglesiente regna solo caos e incertezza su funzioni, servizi e personale. Si tenga presente che il territorio dovrebbe essere inserito nella Provincia del Sud Sardegna, ma ancora non c’è nessuna certezza sull’effettiva costituzione dell’ente. Sarebbe opportuno delineare chiaramente l’effettivo inquadramento del personale dipendente, formalizzando le amministrazioni cui assegnare l’organico e l’eventuale cambiamento per i lavoratori – conclude Gianluigi Rubiu -. C’è poi l’incognita sull’efficacia giuridica ed economica della nuova Provincia. Altre note dolenti riguardano le premialità ed i fondi di contrattazione decentrata per i dipendenti. Sarebbe auspicabile dare certezza ai lavoratori della vecchia Provincia del Sulcis Iglesiente, garantendo al personale la continuità del percorso lavorativo, senza la perdita dei diritti sinora acquisiti.»

Sede Provincia via Mazzini

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Il Carbonia passa a Siliqua con un punteggio tennistico, 6 a 1, ed accede ai quarti di finale della Coppa Italia. Continua lo straordinario avvio di stagione della squadra di Andrea Marongiu, capolista solitaria a punteggio pieno e con la porta inviolata in campionato dopo 4 giornate, con 3 punti di vantaggio sulle più immediate inseguitrici, e non si ferma la marcia neppure in Coppa Italia. Dopo aver eliminato la Monteponi con una larga vittoria esterna (3 a 0) ed una sconfitta di misura casalinga (0 a 1), i biancoblu si sono ripetuti contro il più modesto Siliqua, battuto 1 a 0 nel match casalingo di due settimane fa e travolto oggi sul suo campo, come già evidenziato, per 6 a 1.

La partita non ha mai avuto storia. Sono bastati 28 secondi, infatti, al Carbonia, per sbloccare il risultato con Giuseppe Corona. Al 3′ è arrivato il raddoppio, autore Marco Foddi, al 14′ il terzo goal, realizzato da Daniele Contu. Nel finale del primo tempo, sono arrivati prima il quarto goal, autore ancora Marco Foddi, poi l’espulsione di Daniele Contu con un cartellino rosso diretto estratto dall’arbitro Matteo Manis di Oristano, unica nota stonata della giornata per la squadra mineraria.

Nella ripresa sono arrivati altri tre goal, prima quello della bandiera del Siliqua, autore Cau, poi una doppietta di Giuseppe Corona che ha portato a tre il bottino di goal personale ed ha fissato il punteggio definitivo sul 6 a 1.

Il Carbonia ha giocato senza alcuni titolari (Stefano Demontis, Nicola Serra e Maurizio Pisu), con tanti giovanissimi. Ha esordito in prima squadra Andrea Bove, classe 1999, entrato al 75′ al posto di Giovanni Congiu.
Hanno giocato tutta la partita Alessio Graccione (1998), Fabio Cuccheddu (1997) e Simone Giovagnoli (1997) e dal 70′ Giovanni Nonnis (1997), entrato al posto di Cristian Mameli.

Carbonia calcio 2016-2017

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«La commissione consiliare Urbanistica del comune di Iglesias riunita, in data 24 ottobre 2016, per discutere le Linee guida per la redazione del Piano Urbanistico Comunale, non ha espresso alcun voto e nemmeno terminato i suoi lavori.» Lo scrive in una nota Valentina Pistis, capogruppo di Cas@ Iglesias.

«In merito solleviamo due aspetti – sottolinea Valentina Pistis -. In primo luogo la violazione e falsa applicazione delle disposizioni di legge, di Statuto e di Regolamento in merito alla procedura di composizione dell’ordine del giorno del Consiglio comunale. Infatti, il punto iscritto all’ordine del giorno, relativo alle Linee guida per la redazione del Piano Urbanistico Comunale, viola, con evidenza cristallina, l’art. 17 del regolamento del Consiglio Comunale di Iglesias che recita: Le Commissioni permanenti esprimono parere obbligatorio, nelle forme e nei termini di cui agli articoli seguenti, in tutte le materie di competenza del Consiglio Comunale stabilite dal D.Lgs. n. 267/2000, art. 42 comma 2°.»

«I singoli consiglieri comunali hanno legittimazione ad agire avverso atti del Consiglio comunale qualora vengono in rilievo atti incidenti in via diretta sul diritto all’ufficio dei medesimi e, quindi, su un diritto spettante alla persona investita della carica di consigliere e, in particolare quando i vizi dedotti attengano ai seguenti profili: a) erronee modalità di convocazione dell’organo consiliare; b) violazione dell’ordine del giorno; c) inosservanza del deposito della documentazione necessaria per poter liberamente e consapevolmente deliberare; d) più in generale, preclusione in tutto o in parte dell’esercizio delle funzioni relative all’incarico rivestito». Nel caso specifico – secondo Valentina Pistis – viene precluso del tutto l’esercizio delle funzioni relative all’incarico rivestito.

«In secondo luogo (nel merito), la proposta di delibera iscritta all’ordine del giorno riguarda un indice vero e proprio, altro che linee guida. Conseguentemente: o i professionisti incaricati nulla hanno fatto e discusso fino ad oggi, oppure i ragionamenti sul nuovo piano urbanistico comunale si svolgono in altre sedi e stanze. Per quanto ci riguarda non abbiamo alcuna conoscenza del lavoro fatto dai predetti professionisti, di cui vogliamo sapere, tra l’altro, i nomi e cognomi. Vogliamo conoscere tutti coloro che stanno collaborando. Vogliamo avere un confronto serrato con loro sin dall’inizio. In assenza – conclude Valentina Pistis -, questo piano è ascrivibile solo ed esclusivamente ad una minoranza della città.»

Iglesias 16 copia

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Il prossimo 5 novembre, Carbonia ospiterà un incontro scientifico dedicato alla “malattia di Parkinson”. Nella Sala Astarte (fianco Sezione di Storia Locale) della Grande Miniera di Serbariu si terrà il convegno “Parkinson parliamone insieme”, organizzato dall’Associazione Parkinson Sardegna con il Policlinico Universitario Duilio Casula – Centro Parkinson edisturbi del movimento e la collaborazione del Comune di Carbonia.

Di seguito il programma completo di “Parkinson parliamone insieme”:

9.30 – registrazione partecipanti

10.00 – apertura dei lavori e saluto ai pazienti

10.10 – Sindaco Paola Massidda

Organizzatore locale dell’evento Roberto Ledda

Presidente Associazione Parkinson Sardegna Raimondo Pala

10.30 – saluto e presentazione dell’evento scientifico – Dott. Antonino Cannas

10.45 – Cos’č la malattia di Parkinson e cosa sono i parkinsonismi – Dott. Paolo Solla

10.55 – I sintomi motori e le loro fluttuazioni nella malattia di Parkinson – Dott. Mario Mascia

11.05 – I sintomi non motori della malattia – Dott.ssa Rita Farris

11.15 – Aspetti cognitivi della malattia – Dott.ssa Daniela Ciaccio

11.25 – Terapie: oggi e domani – Dott. Antonino Cannas

11.30 – Testimonianza libere di pazienti

12.00 – Microfono aperto ai pazienti e ai loro familiari.

I Neurologi del Centro per lo studio e la cura della malattia di Parkinson del Policlinico Universitario sono disponibili per discutere e rispondere alle domande.

13.30 – chiusura lavori

Per l’occasione sarà possibile visitare il Museo del Carbone e la galleria sotterranea (sempre all’interno della Grande Miniera di Serbariu) al prezzo scontato di 6 euro.

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«E’ cominciato questa mattina nel migliore dei modi il trasferimento del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Sirai di Carbonia al CTO di Iglesias: grazie a una eccellente macchina organizzativa, alla collaborazione delle Direzioni Sanitarie dei Presidi e dei Primari di Ginecologia e Ostetricia, Pediatria e Pronto Soccorso, all’indispensabile supporto delle forze dell’ordine coinvolte – Prefettura, Questura, Carabinieri, Polizia e Polizia Municipale, – e all’impegno degli operatori sanitari dei Servizi interessati e del Pronto Soccorso del Sirai e delle Associazioni di Volontariato della Socor, tutte le pazienti presenti nel reparto e i loro piccoli sono stati trasferiti a Iglesias, su ambulanze medicalizzate, attraverso un percorso cittadino e extraurbano protetto.»

Lo scrive in una nota il commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis.

«Le operazioni di trasferimento (arredi e attrezzature) proseguiranno anche per la giornata di domani al fine di rendere pienamente operativo il nuovo reparto – conclude la nota -. Un Grazie di cuore a tutti!»

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Moby apre oggi le prenotazioni 2017 per la Sardegna. L’Isola sarà collegata al continente grazie alle linee Livorno-Olbia, Piombino-Olbia e Genova-Olbia, con navi veloci e accoglienti, dotate di una vasta disponibilità di cabine e servizi di bordo di eccellente qualità.

LIVORNO-OLBIA-LIVORNO – Il collegamento dal porto toscano a quello gallurese, operativo tutto l’anno, offre corse notturne tutti i giorni, affiancate da traversate in diurna in corrispondenza dei periodi di maggiore richiesta, come le festività Pasquali, i ponti primaverili, e dal 25 maggio al 24 settembre (andata Livorno-Olbia la mattina, ritorno Olbia-Livorno il pomeriggio). Le navi utilizzate per questa tratta saranno la Moby Aki e la Moby Wonder. Prezzi per un adulto a partire da 41.08 € tutto incluso.

GENOVA-OLBIA-GENOVA – Per quanto riguarda la linea che collega la Sardegna con la Liguria, Moby sarà operativa, con collegamenti quotidiani, a partire dal 25 maggio sino al 30 ottobre grazie a corse notturne. Nei week end e nelle settimane di alta stagione verranno inserite anche corse diurne (partenza ore 9). Le navi operative per questa linea saranno la Moby Drea e la Moby Otta. Prezzi per 1 adulto a partire da 43.05 € tutto incluso.

PIOMBINO-OLBIA-PIOMBINO  – Confermata anche la tratta Piombino-Olbia. Grazie alle navi Moby Aki e Moby Wonder, la Compagnia garantirà i collegamenti giornalieri in diurna da e per l’Isola dal 1 giugno al 17 settembre. Prezzi per 1 adulto a partire da 40.56 € tutto incluso.

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Approfitto di questo spazio, per dedicare un pensiero ad un mio vecchio amico e compagno di scuola, che non c‘è più. Se n’è andato ieri, martedì 25 ottobre 2016, all’età di 56 anni.

Si chiamava Alberto Mei, era un ragazzo di via Quintino Sella, classe 1960, cresciuto all’ombra del campanile della chiesetta di Gesù Divino Operaio, ma più che la chiesa, frequentava il campetto di calcio ed il dopolavoro di Cacciapaglia, biliardo e biliardino erano le sue passioni.

Si potrebbe dire che nasceva ad handicap, come tanti, e come tanti, troppo giovane, ha incrociato qualcosa che gli ha segnato la vita.

Io ho avuto e lo dico oggi, a distanza di oltre quarant’anni, il piacere di conoscerlo quando era un ragazzino, avendo frequentato insieme la seconda e la terza media. Certo era per così dire, esuberante, era due anni ripetente e, a quell’età, era una differenza che si sentiva e lui la faceva pesare, spesso manifestava verso i più piccoli in quello che oggi chiamano “bullismo”, ma niente di veramente eccessivo.

In fondo era divertente, malgrado i problemi che si portava dietro, sempre pronto alla battuta, amava tutte le cose che amavano i suoi coetanei, divertirsi, era più alto della media, piaceva alle ragazze, giocava anche bene al calcio.

Con noi, in quella classe, trovò un ambiente ideale, si studiava in gruppi, spesso il pomeriggio continuavamo gli studi a casa mia e si comportava bene, non doveva dimostrare di essere “il più forte“. Riuscì a conseguire la licenza media e si iscrisse alle scuole professionali, ma quell’esperienza durò poco.

Intraprese un cammino insidioso e, poco più che ventenne ì, divenne un altro. Qualcosa nella testa, per poi intaccare il fisico, si spense. Con il tempo riacquistò un equilibrio, senza più eccessi lesivi per le persone, aveva la lucidità minima per poterci almeno dialogare.

Per oltre trent’anni ha frequentato la casa di accoglienza creata da Don Giovanni Diaz, a Medadeddu, dove risiedeva ed ha percorso le strade della città. Era conosciuto, magrissimo, ingobbito, per tanti inquietante, era normale per chi non lo conosceva veramente, averne anche timore.

Sembrava incredibile che ci  fosse ancora, quando sembrava prossimo alla fine, riusciva a recuperare e a continuare a trascinare la sua esistenza. Una tempra fortissima, nessuno di quanti della sua generazione hanno avuto lo stesso percorso esistenziale, è arrivato alla sua età, aveva un attaccamento alla vita, malgrado tutto, straordinario.

Lo incontravo volentieri, si avvicinava sempre, offrirgli un caffè era doveroso, ricordava i tempi della scuola, forse gli unici veramente felici della sua vita, mi ricordava sempre quando mi regalò un paio di scarpe da calcio, perché era un generoso, donava spesso agli altri il poco che aveva.

Ci sarà sicuramente chi non condividerà questo mio pensiero, ma io non sono un giudice e credo che gli errori che ha commesso li abbia abbondantemente pagati… e con gli interessi.

L’ultima volta che in lontananza l’ho intravisto, è stato lunedì scorso, la sua inconfondibile sagoma, un mucchio di ossa, tenute insieme da pelle e vestiti, affrontava la salita all’altezza della Biblioteca di viale Arsia ed ho fatto una considerazione: Berto non si arrende!

Antonello Pirotto

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Nel dibattito acceso in atto nel territorio sulla riorganizzazione dei servizi sanitari e, nello specifico, sul trasferimento del reparto di ostetricia e ginecologia dall’ospedale Sirai di Carbonia dall’ospedale Cto di Iglesias, interviene nuovamente l’on. Luca Pizzuto, consigliere regionale e segretario regionale di Sinistra, Ecologia e Libertà.

«La divisione del territorio sulle tematiche sanitarie è il miglior regalo che si possa fare alle lobby pubbliche e private che speculano sulla sanità – scrive Luca Pizzuto in una nota -. Da diversi mesi sto lavorando ad ipotesi di miglioramento della sanità, che unitamente alla razionalizzazione portino anche una miglior qualità del servizio. A questo proposito, una proposta che sento di fare (partendo dalle esperienze statunitensi, anglosassoni, olandesi, ma anche di qualche regione d’Italia come Emilia romagna e Lombardia) è quella di istituire nei luoghi in cui sarà eliminato il punto nascita la cosiddetta “Casa di Maternità” ed il percorso di nascita a domicilio.»

«Le Case di maternità sono strutture che offrono una assistenza costante e personalizzata alla gravidanza, al parto e ai primi anni di vita del bambino – aggiunge Luca Pizzuto -. La Casa di maternità non è un reparto o una piccola clinica, ma una vera e propria casa con ambienti di vita normali, in cui è presente la stanza della nascita, un luogo insonorizzato e accogliente, in grado di offrire intimità e confort, con camere che permettono ai genitori di dormire insieme e di mantenere un contatto fisico, pelle a pelle, con il neonato. Questa nuova struttura è il perno di un nuovo percorso di nascita “in casa” che prevede un approccio olistico e preventivo, nel quale si realizza la presa in carico della donna. Le future madri che, volontariamente, sceglieranno di aderire a questo percorso avranno un controllo continuo che ne fa derivare un livello di rischio tale da consentire di partorire in assoluta sicurezza.»

«La politica ha il dovere di ricercare unità nel territorio, difendendo qualità e servizi. Decidano le ASL dove collocare cosa, ma, insieme, si lavori ad una nuova stagione nel territorio in cui la garanzia di nascere sani sia certa non solo a Carbonia, ma anche a Giba, Masainas, Musei, Sant’Antioco, Carloforte, ecc., per consentire alle famiglie una scelta sicura e di qualità in cui anche l’affetto per il luogo in cui nasce sia rispettato. Una proposta rivolta al Sulcis Iglesiente – conclude Luca Pizzuto -, ma anche a tutta la Regione Sardegna.»

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Il Consiglio regionale ha approvato ieri sera la proposta di legge che istituisce l’Agenzia sarda delle Entrate (ASE). L’agenzia è stata voluta con grande determinzione dalla Giunta Pigliaru e realizzata con la collaborazione di tutte le forze di maggioranza. Avrà un direttore generale, un revisore dei conti, 20 dipendenti, un costo stimato a regime di 2,5 milioni di euro all’anno, una struttura snella ma che garantisce competenze e funzioni strategiche rispetto al controllo del fisco in Sardegna, a garanzia di amministrazioni e cittadini. Prossimo obiettivo, già dal 2017, il riversamento diretto delle compartecipazioni erariali riconosciute alla Sardegna, col duplice obiettivo di garantire certezza di entrate e di tempi. «L’Agenzia sarda delle Entrate è un pezzo importante per il controllo fiscale complessivo, essenziale per la nostra regione e per gli interessi del popolo sardo» dice l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci.
Si realizza così un altro importante pezzo del programma di governo. Primo compito dell’ASE sarà il calcolo preciso delle nostre spettanze, grazie a un monitoraggio costante e a una trattativa paritaria e continua fatta da addetti specializzati direttamente con Roma. L’Agenzia accentrerà la riscossione dei tributi regionali propri (tassa sulla caccia, fitosanitaria, sul diritto allo studio ma anche tributo discarica rifiuti e concessione aziende agrituristiche), 5 milioni di euro all’anno finora dislocati in diversi assessorati e uffici con tutte le difficoltà che questa situazione comporta. Controllerà costantemente il flusso dei tributi di spettanza regionale derivati (Irap e addizionale Irpef) e compartecipati (per esempio imposta di registro, imposta di successioni e donazioni, accise energia elettrica e tabacchi). Ma non solo: perché l’obiettivo a breve termine, primavera 2017, è il riversamento diretto nelle casse regionali dei tributi erariali compartecipati (per esempio Irpef, Ires, condoni, proventi sui giochi, tasse automobilistiche, iva). Un passaggio, già previsto dalle norme di attuazione, che richiede un accordo con lo Stato già in avanzata fase di attuazione.
«Con questa Agenzia saremo più autonomi, efficienti e riusciremo a farci riconoscere tutte le entrate che ci spettano senza avere il dubbio che qualcosa non sia arrivata nelle nostre casse – sottolinea il vicepresidente della Regione -. La trattativa con i Ministeri non è sempre facile, servono persone specializzate e molte le abbiamo nell’amministrazione regionale. A queste ne affiancheremo altre in modo da garantire il controllo fiscale totale della nostra regione. La strada è segnata e ora si tratta di continuare a percorrerla: vogliamo andare avanti per acquisire il diritto anche all’accertamento e alla riscossione, competenze che sono dello Stato ma che vogliamo portare in capo alla Regione lavorando con la commissione paritetica per riuscire ad acquisire piena autonomia per la nostra regione. Oggi, garantendo il totale e autonomo controllo sul nostro fisco – conclude Raffaele Paci – centriamo un obiettivo importante tutelando al massimo la Sardegna e tutti i cittadini sardi.»

Paci - Pigliaru 58

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L’assessorato del Lavoro intende acquisire manifestazioni di interesse da parte di investitori privati che intendono co-investire nel “Fondo Social Impact Investing”.
Il Fondo ha come finalità la promozione di una nuova strategia di politiche attive del lavoro attraverso l’erogazione di strumenti finanziari volti al re-inserimento lavorativo dei lavoratori espulsi dal mercato del lavoro e che abbiano ricadute di impatto occupazionale e/o ambientale e sociale misurabili.
I soggetti ammissibili al sostegno del Fondo saranno principalmente le imprese e le cooperative sociali che implementano servizi e programmi sociali di interesse per la comunità, in qualità di attori dell’economia sociale, il cui principale obiettivo è quello di esercitare un “impatto sociale”. Esse agiscono erogando beni e servizi per il mercato e utilizzano gli utili principalmente a fini sociali.
I destinatari finali degli interventi finanziabili potranno essere lavoratori espulsi da comparti produttivi (alluminio, chimica, tessile ecc.) o potenzialmente destinati a esserlo, disoccupati di lunga durata, inoccupati, lavoratori in CIGS, persone disabili, Aspi e mobilità.
Possono presentare la propria manifestazione di interesse tutte le persone giuridiche di natura privata che intendono co-investire nel Fondo Social Impact Investing, per il finanziamento di progetti pilota, in possesso dei seguenti requisiti:
– banche autorizzate in Italia e succursali delle banche comunitarie stabilite nel territorio della Repubblica, iscritte all’albo nazionale per l’esercizio dell’attività bancaria;
– intermediari finanziari comunitari, aventi sede legale in uno stato dell’Unione Europea, che esercitano nei confronti del pubblico l’attività di concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma;
– Sicav (Società di investimento a capitale variabile), Sicaf (Società di investimento a capitale fisso) e Sgr (Società di gestione del risparmio);
– fondazioni bancarie;
– altre persone giuridiche definite come investitori qualificati.
Le manifestazioni di interesse dovranno pervenire esclusivamente tramite Pec all’indirizzo:
fondofse.sfirs@legalmail.it e potranno essere presentate a partire dalle ore 12.00 del 4 novembre 2016.