9 May, 2024
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Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione della Giornata internazionale della donna, 8 marzo, ricorda le conquiste socio-economiche e politiche ed al pari le violenze e le discriminazioni subite ancora oggi nel mondo dal genere femminile.

I diritti delle donne sono parte inalienabile, integrale e indivisibile dei diritti umani universali ed in quanto tali devono essere tutelati dagli Stati con misure di tipo positivo che, in deroga al principio della parità formale, permettano di perseguire la sostanziale parità con gli uomini. Nel 2010, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha fondato l’UN Women (Donne dell’ONU), un organismo creato per la promozione e protezione dei diritti delle donne. Tra i suoi obiettivi v’è l’accelerazione dei progressi di uguaglianza di genere, il potenziamento delle donne per uno sviluppo sostenibile e un mondo più inclusivo e la realizzazione di standard di parità effettivamente applicati a beneficio di tutte le donne e le ragazze. Nel 2017 l’UN Women ha esortato tutti a “fare il grande passo” verso l’uguaglianza di genere per un pianeta di parità effettiva entro il 2030. Tra i principali inviti rivolti agli Stati v’è quello di attuare politiche di promozione alla partecipazione delle donne al processo politico a livello comunitario, locale, nazionale e internazionale, e quello teso alla realizzazione di ambienti di tolleranza zero per i reati di genere, con adozione di tutte le misure appropriate per perseguire i responsabili. La partecipazione delle donne in politica è ancora a livelli bassissimi. Nel 2018 le donne presenti nei parlamenti nazionali d’Europa erano il 24%, mentre con il 2019 le donne che nel mondo sono a capo di uno Stato sono 11 e 10 svolgono funzioni di capo del governo. Dalla classifica dell’IPU, l’organizzazione mondiale dei Parlamenti, emerge che la partecipazione femminile in Parlamento è paritaria solamente in tre stati tra i più poveri al mondo che da questo punto di vista rappresentano l’avanguardia: Ruanda con il 61,3%, Cuba con il 53,2% e Bolivia con il 53,1%. Negli ultimi 20 anni l’Italia ha vissuto un notevole miglioramento in tema di pari opportunità ma la sua posizione resta inferiore alla media europea, collocandosi al 14° posto fra i paesi membri.  Le donne italiane sono infatti ancora molto discriminate in casa, nella parità salariale e nell’occupazione. Lo dice l’Eige (European Institute for Gender Equality) che nel 3° rapporto sull’indice di uguaglianza di genere 2017 ha assegnato all’Italia un punteggio di 62,1 (su un massimo di 100 che indica la totale parità) contro un 66,2 di media europea (+4%).

E’ evidente, dunque, che c’è ancora molto da fare.

Secondo il rapporto 2017 dell’Ocse “The Pursuit of Gender Equality: An Uphill Battle” sono stati identificati i tre ostacoli più importanti all’uguaglianza di genere: la violenza contro le donne, il divario salariale e la disuguaglianza nella divisione del lavoro non retribuito domestico. La violenza di genere continua ad essere una delle più importanti violazioni dei diritti umani all’interno di tutte le società contrariamente ai dettami della Dichiarazione universale dei diritti umani che sviluppa in concreto il divieto di discriminazione in base al sesso nell’ambito della famiglia, del matrimonio e della maternità, dei diritti politici e del lavoro.  Secondo gli ultimi dati Istat, in Italia nel 2016 3 omicidi su 4 sono stati femminicidi commessi in ambito familiare e tra questi 59 donne sono state uccise dal partner, 17 da un ex partner e 33 da un parente, mentre 6 milioni 788 mila donne fra i 16 e i 70 anni hanno subito violenza fisica o sessuale (stupri il 5,4%, violenza sessuale il 21% e violenza fisica il 20,2%). Il divario salariale di genere vede le donne italiane guadagnare in media il 33,4% in meno degli uomini con una percentuale di occupazione femminile molto bassa (48,1 %; dati ISTAT 2018). Denominato gender pay gap, questo fenomeno deriva dal fatto che le donne lavorano meno ore retribuite, operano in settori a basso reddito o sono meno rappresentate nei livelli più alti delle aziende ed hanno e, nella maggior parte dei casi, le retribuzioni pattuite sono inferiori rispetto ai colleghi dell’altro genere. La maggiore influenza sul dato reddituale è esercitata dalla maternità e dai lavori domestici non retribuiti. E’ stato rilevato che la nascita di ogni figlio determini un calo del 4% sul reddito della madre, mentre nella stessa circostanza si registra l’aumento salariale del padre che riesce a proseguire la propria carriera senza soluzione di continuità né contrazione. Occorre quindi potenziare l’accesso a servizi per l’infanzia convenienti e di buona qualità a sostegno delle mamme lavoratrici affinché non debbano sentirsi costrette a ridurre il proprio orario di lavoro oppure a licenziarsi. Il settore lavorativo in cui ad oggi v’è maggior tutela per le donne è quello pubblico perché meglio concilia le esigenze di lavoro e vita privata delle donne in virtù delle più diffuse politiche di pari opportunità. Nel settore docenti le insegnanti donne in cattedra nelle scuole statali, sia di ruolo che supplenti precarie, sono l’81,7% degli 855.734 docenti di ogni ordine e grado di scuola (esclusi i docenti di religione cattolica) (dati MIUR, 2018). Tuttavia l’insidia della discriminazione di genere trova spazio anche nel pubblico impiego come ad esempio nell’attuando nuovo reclutamento del personale docente. Alle centinaia di migliaia di insegnanti donne che negli ultimi 10 anni hanno lavorato a tempo determinato per il MIUR verrà imposto di sostenere un concorso pubblico su materie in parte tecniche non specialistiche e senza alcuna riserva di posti. Parliamo di docenti donne fuori ruolo che hanno un’età compresa tra i 40 e i 60 anni, che durante gli anni di precariato hanno avviato progetti di vita familiari ed economici e che all’atto della pubblicazione del bando non avranno la possibilità di prepararsi adeguatamente al prossimo concorso. Esse infatti non potranno studiare abbastanza perché dovranno contemporaneamente prendersi cura della casa e della famiglia oltre a lavorare per far fronte agli impegni di spesa già assunti (mutuo, affitto, ecc.) senza parlare di quelle madri single che non potranno neppure contare sul reddito del coniuge. Si prospetta dunque una vera e propria piazza pulita di questa categoria di dipendenti pubblici discriminate di fatto per motivi di genere e per cui, ad oggi, non sembrano prospettarsi migliori orizzonti.

Il lavoro familiare non retribuito, tenuto ancora poco in considerazione dalla politica, impegna le donne a svolgere in modo sproporzionato ed in via quasi esclusiva la cura della famiglia e della casa come un vero e proprio secondo lavoro (secondo i dati Ocse le donne italiane fanno cento minuti al giorno di lavoro non pagato in più rispetto agli uomini), ecco perché è di fondamentale importanza coinvolgere gli uomini nell’uguaglianza di genere e nelle sue iniziative fino ad assumersi le proprie responsabilità in ambito familiare, domestico, lavorativo e nelle relazioni per una parità di genere sostanziale.

Negli ultimi 15 anni i diritti delle donne hanno ricevuto importanti tutele legislative con interventi in ambito sociale, lavorativo ed istituzionale, in materia di pari opportunità, quote rosa e repressione delle violenze sulle donne, con azioni di prevenzione, protezione, perseguimento-azione penale e politiche (le così dette 4P). Tuttavia, nonostante le donne oggi siano più istruite degli uomini (il 63% ha almeno un titolo secondario superiore contro il 58,8% degli uomini, e il 21,5% ha conseguito un titolo di studio universitario contro il 15,8% degli uomini) e siano maggiormente tutelate nella vita lavorativa anche nel loro diritto di accedere alle carriere, nella realtà quotidiana le questioni di genere continuano a non cedere il passo all’effettiva parità.

Manca qualcosa. A nostro parere, manca l’educazione alla parità di genere.

Qualsiasi comportamento umano distorto, infatti, può essere corretto nei suoi effetti con contenimento delle sue conseguenze attraverso azioni che tendano a favorire specifiche posizioni di svantaggio oppure a limitarne la pericolosità di altre, ma solo l’educazione delle coscienze potrà conseguire l’effettiva eliminazione della disparità tra generi. Il tema della giornata Internazionale della donna ONU per il 2019 è “Pensa alla pari, pianifica con una mentalità innovativa” per promuovere l’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne assicurando  servizi pubblici, sicurezza del reddito,  spazi sicuri e sviluppo della  tecnologia per il progresso femminile. In accoglimento del tema della giornata occorre che gli Stati facciano propria la prospettiva di genere nella preparazione, progettazione, attuazione, monitoraggio e valutazione delle politiche, delle misure regolamentari e dei programmi di spesa, al fine di promuovere la parità tra donne e uomini e combattere la discriminazione.

Virginia Woolf, intellettuale femminista britannica e convinta sostenitrice dell’uguaglianza tra i sessi, scriveva che una donna deve avere soldi, cibo adeguato e una stanza tutta per sé per poter scrivere, sottolineando come l’indipendenza economica e intellettuale, da sempre negata alle donne, sia indispensabile per la sua emancipazione.

In questo ambito, in Coordinamento Nazionale dei Docenti per le discipline dei Diritti Umani invita tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado dall’infanzia alla secondaria ad inserire nel PTOF attività di educazione all’uguaglianza di genere poiché crescere in parità costituisce vero investimento per un futuro sostenibile.

In segno di condivisione della proposta il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani invita tutti a lanciare un messaggio: #crescereallapari8marzo2019.

Prof.ssa Veronica Radici

Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

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Giovedì 14 febbraio, il sindaco di Iglesias Mauro Usai, l’assessore dei Lavori pubblici Vito Didaci ed il dirigente del Settore Tecnico-Manutentivo Pierluigi Castiglione, hanno partecipato ad un incontro presso il Centro Direzionale di via Isonzo con una una delegazione dell’ANAS formata da Valter Bortolan, responsabile del coordinamento territoriale per la Sardegna e da tre suoi dirigenti tecnici-amministrativi.

Le discussioni, hanno riguardato sia gli aspetti tecnici che quelli amministrativi dei lavori di manutenzione dei due ponti stradali lungo la statale 130, per i quali sono state stabilite e formalizzate le competenze tra il comune di Iglesias e l’ANAS, così suddivise: la parte strutturale affidata ad ANAS e la manutenzione dei ponti affidata al Comune.

Altro argomento di discussione è stato il ponte stradale in località Genna Luas, oggi chiuso al traffico per la sua inadeguatezza, e per la cui ricostruzione il comune di Iglesias ha ottenuto recentemente dalla Regione Sardegna un finanziamento di euro 1.270.000, per un primo stralcio dell’opera.

Comune ed ANAS hanno convenuto che tale cifra sarebbe opportuno utilizzarla per l’intervento di ricostruzione, come parte iniziale di un progetto esistente più ampio, per la cui esecuzione saranno necessari oltre 3 milioni di euro.

Altro argomento di discussione, è stato la costruzione della circonvallazione che sorgerà all’entrata di Iglesias, al termine della strada statale 130, che sarà formata da due rotonde che renderanno più sicuro e scorrevole il traffico per le diverse diramazioni.

Lavori per i quali è stato firmato con l’impresa il contratto di appalto di aggiudicazione lavori nella stessa giornata, e che, secondo le previsioni, dovrebbero durare circa un anno e mezzo, con un finanziamento complessivo di euro 1.090.111,35, e con il collaudo affidato ad un tecnico nominato da ANAS.

I lavori avranno inizio presumibilmente entro la fine del mese.

Nell’incontro di giovedì 14 febbraio, è stata anche discussa la situazione relativa al ponte stradale che attraversa il lago di Punta Gennarta, e degli smottamenti lungo la strada statale per Sant’Angelo.

L’ANAS ha confermato che il ponte è in sicurezza e la situazione è costantemente monitorata, che i lavori di sistemazione della strada statale per Sant’Angelo sono ultimati, e che i marciapiedi sul ponte del lago di Punta Gennarta sono stati ripristinati.

L’ANAS ha dato conferma che sarà costruita a breve, possibilmente entro l’anno, una rotonda stradale nella frazione di Bindua, al fine di consentire ai residenti l’inserimento nella carreggiata con maggiore sicurezza.

Inoltre l’Amministrazione comunale, ha avuto rassicurazioni da parte di ANAS, che saranno ripristinati i cartelli stradali andati distrutti nel corso dell’incendio che ha interessato la zona di Villa Marini, e che entro l’anno ANAS  procederà anche al rifacimento del manto stradale lungo il tratto della statale 130 che collega Iglesias a Decimomannu.

Vito Didaci, assessore dei Lavori pubblici del comune di Iglesias.

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Il Consiglio di Amministrazione del Banco di Sardegna, riunitosi sotto la presidenza di Antonio Angelo Arru, ha approvato il progetto di bilancio individuale ed il bilancio consolidato della Sub Holding (Banco di Sardegna e società controllate) riferiti al 31 dicembre 2018, confermando i risultati finanziari già presentati il 6 febbraio 2019.

Con riferimento alla proposta di dividendo, il Consiglio di Amministrazione del Banco di Sardegna S.p.A. ha deliberato di proporre all’assemblea degli azionisti la distribuzione degli utili nella misura che segue:

• alle azioni di risparmio un dividendo unitario complessivo di euro 0,51;

• alle azioni privilegiate un dividendo unitario complessivo di euro 0,48;

• alle azioni ordinarie un dividendo unitario di euro 0,45.

Nel caso in cui la descritta proposta di riparto sia approvata saranno assegnati a riserve patrimoniali 51,2 milioni e distribuiti dividendi per 23,7 milioni con un payout del 31,7%. Al dividendo non compete alcun credito d’imposta e, a seconda dei percettori, è soggetto a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta o concorre limitatamente alla formazione del reddito imponibile.

Il dividendo unitario di euro 0,51 da assegnare agli azionisti di risparmio è esposto al lordo della quota destinata al “Fondo per le spese necessarie alla tutela dei comuni 2 interessi”. L’assemblea speciale degli azionisti di risparmio del 17 marzo 2017, infatti, ha quantificato l’ammontare del Fondo in euro 40.000, da alimentare con l’eventuale residuo del fondo precedente e per la rimanenza mediante prelievo dagli utili spettanti agli azionisti di risparmio. Il dividendo unitario da attribuire agli azionisti di risparmio, al netto della destinazione al predetto Fondo, nel caso in cui la proposta di riparto sia approvata, sarà pertanto pari a euro 0,50394.

Il dividendo, ove approvato dall’assemblea degli azionisti prevista per il 12 aprile 2019, sarà posto in pagamento dal 15 maggio 2019 con stacco cedola a partire dal 13 maggio 2019 e con data di legittimazione a percepire il dividendo (record date) il 14 maggio 2019.

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La Regione Sardegna si presenta all’Internationale Tourismus-Börse (ITB) di Berlino, la maggiore fiera tedesca di settore, nonché uno dei più importanti e prestigiosi eventi dell’industria mondiale del turismo. Da oggi fino a domenica 10 marzo, l’Assessorato del Turismo, Commercio e Artigianato accompagna 29 operatori accreditati, in rappresentanza di hotel e catene alberghiere, camping, tour operator, società di servizi, consorzi turistici e DMC. Gli espositori isolani promuovono la destinazione Sardegna in una kermesse che ospita circa 10mila operatori provenienti da 180 Paesi e registra in media circa 160mila visitatori, in gran parte addetti ai lavori, compresi circa 6mila fra giornalisti e blogger di viaggio.

Giunta alla 53ª edizione e articolata in 26 padiglioni, l’ITB è l’evento di riferimento per il mercato tedesco grazie alle articolazioni tematiche in Travel Technology, Trends&Events con Young Travel, ECOtourism ed Experience Adventure, Cruises, Turismo e Cultura. L’assessorato del Turismo ha uno spazio espositivo di 230 metri quadri allestito nella Halle 1.2, vero e proprio business center dove le imprese sarde potranno proporre l’offerta ai buyer internazionali. Agli appuntamenti commerciali in fiera è stato associato ieri un workshop nella capitale tedesca, cui hanno preso parte 15 tra gli operatori sardi accreditati.

Berlino è la quarta tappa del tour promozionale dell’assessorato regionale del Turismo in Germania che è partito con gli appuntamenti di Stoccarda e Dusseldorf a gennaio, per poi toccare Monaco di Baviera a febbraio e, infine, chiudersi, nel prossimo mese di maggio, alla Imex di Francoforte: una scelta strategica in quello che è di gran lunga il principale bacino turistico per l’Isola a livello assoluto, con riscontri eccezionali negli anni. Infatti la crescita è stata costante ed esponenziale: si è passati da un milione e centomila presenze nelle strutture ricettive sarde nel 2012 sino a circa due milioni di presenze del 2018.

È soprattutto grazie ai viaggiatori tedeschi che, nel 2018, per la prima volta gli arrivi dei turisti dall’esterno hanno superato quelli dall’Italia (50,3% contro 49,7%). Turismo attivo e culturale, vacanze sostenibili ed esperienziali sono i temi più congeniali al mercato tedesco e quelli su cui la Regione sta strutturando un’offerta di qualità composta da prodotti innovativi e attraenti, che generano motivazioni di viaggio nel corso di tutto l’anno: i tedeschi scelgono sempre di più la Sardegna, oltre che per il mare, per vivere esperienze autentiche nei vari periodi dell’anno.

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L’Anci ed il Credito Sportivo incontrano a Sennori le amministrazioni pubbliche della provincia di Sassari e le associazioni del mondo dello sport per illustrare i bandi con cui si finanziano mutui a tasso zero per ammodernare strutture sportive, pianificarne di nuove o creare spazi di socializzazione a cielo aperto.

L’appuntamento è per martedì 12 marzo, alle ore 11.00, nella sala consiliare del comune di Sennori, dove Luca De Vito, referente per la Sardegna e la Toscana dell’Istituto di Credito Sportivo, illustrerà agli amministratori e ai rappresentanti delle associazioni sportive i particolari dei bandi e le modalità di partecipazione.

A disposizione ci sono 40 milioni di euro per contrarre mutui a tasso fisso della durata di 15 anni, da stipulare obbligatoriamente entro il 31 dicembre 2019. Ai mutui si accede partecipando a due bandi (“Sport Missione Comune” e “Comuni in Pista”) che negli ultimi anni hanno consentito la realizzazione di oltre duemila cantieri in tutta l’Italia, per l’innovazione e la riqualificazione di impianti sportivi.

Il bando “Sport Missione Comune” dà accesso a mutui a tasso zero in favore dei Comuni, delle Unioni dei Comuni e della Province, per la costruzione, ampliamento, attrezzature, miglioramento, ristrutturazione, efficientamento energetico, completamento e messa a norma di impianti sportivi e/o strumentali anche a servizio delle scuole, acquisizione delle aree ed immobili destinati all’ attività sportiva.

Il bando “Comuni in Pista” dà accesso a mutui a tasso zero in favore dei Comuni delle Unioni dei Comuni per gli interventi su piste ciclabili, ciclodromi e loro strutture di supporto.

Nel corso dell’incontro saranno illustrate anche le forme di intervento a favore delle società sportive affiliate alle Federazioni Sportive Nazionali (Fsn) del Coni. Vista l’importanza degli argomenti trattati, all’appuntamento sono invitati tutti i rappresentati dei Comuni e delle associazioni sportive del nord Sardegna.

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Fervono i preparativi per la beatificazione di Edvige Carboni, un evento molto atteso non solo a Pozzomaggiore ma in tutta l’isola, che il 15 giugno porterà nel comune del Meilogu migliaia di fedeli provenienti da tutto il mondo cattolico. La Diocesi di Alghero-Bosa, in sinergia con il Vaticano ha messo in moto una poderosa macchina organizzativa, affidando gli allestimenti e la logistica alla Pubblicover Events Designer dell’imprenditore sassarese Claudio Rotunno, leader in Sardegna nell’organizzazione di grandi eventi nazionali e internazionali.

La Pubblicover gode di una lunga esperienza nella cura di iniziative di tale rilievo. Già nel 2014 si è occupata della beatificazione di padre Francesco Zirano a Sassari, e nel 2016 di Elisabetta Sanna nella basilica di Saccargia a Codrongianos.

La beatificazione della mistica Edvige Carboni, nata a Pozzomaggiore nel 1880 e deceduta a Roma nel 1952, sarà un evento epocale, il primo di tale portata nell’intera diocesi in cinquecento anni di storia. Le celebrazioni saranno officiate dal vescovo Mauro Maria Morfino e molto atteso è l’arrivo del cardinale Giovanni Angelo Becciu, alto porporato originario di Pattada che dal 1 settembre 2018 ricopre la carica di prefetto della Congregazione delle cause dei santi.

La cerimonia sarà allestita negli ampi spazi dell’Ippodromo comunale, all’interno del quale verranno predisposti il palco, le sedute per il pubblico, per le autorità e i giornalisti, le tribune del coro, i camerini e gli impianti audio-video. È inoltre prevista la collocazione di maxischermi e di tutti gli accorgimenti per le dirette tv e web.

La riconferma di Claudio Rotunno nella cura dell’organizzazione è una grande soddisfazione per l’imprenditore sassarese, la cui attività è stata segnata negli ultimi anni da importanti riconoscimenti professionali. Tra le commesse più significative c’è stato l’allestimento per il Ventennale del Billionaire la scorsa estate, direttamente su invito di Flavio Briatore, mentre nel mese di dicembre l’attività si è spostata a New York su richiesta del prestigioso marchio Jacob & Co. Senza dimenticare il successo di Promo Autunno, la Fiera campionaria regionale che quest’anno tornerà per la quarta edizione consecutiva nei locali della Promocamera di Sassari.

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Questo pomeriggio un sorpasso un po’ troppo azzardato è costato caro ad un pregiudicato di Serramanna. Verso le ore 16.30, i militari del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Sanluri, impegnati in un servizio perlustrativo, mentre percorrevano la S.S. 131, hanno notato una Fiat Panda effettuare un sorpasso un po’ troppo veloce ed hanno deciso così di fermarla, per le contestazioni del caso. Il nervosismo dell’occupante ha spinto i militari ad effettuare un controllo più approfondito, controllo che ha portato al rinvenimento di un involucro contenente circa 5 grammi di cocaina e 10 di extasy. Immediatamente per G.C., 20 anni, pregiudicato, è scattato l’arresto per detenzione ai fini di spaccio. Condotto ai domiciliari, domani comparirà davanti al Giudice per il rito direttissimo.

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Sono circa 1.000 i pazienti affetti da patologie neuromuscolari come le distrofie, le neuropatie ereditarie, la SLA e la SMA, inseriti nel registro delle malattie rare in Sardegna, ma secondo gli studi epidemiologici in corso le persone che ne soffrono nella nostra Regione sono quasi il doppio.

Per tutte comunque la diagnosi non è semplice; così come difficile è trovare per ogni caso la terapia più appropriata ed efficace. La ricerca però continua e qualche importante passo avanti è stato compiuto sia nella diagnostica, con nuovi strumenti in grado di studiare e catalogare centinaia di geni contemporaneamente, sia nella terapia, in particolare con quella genica.

Di tutto ciò si parlerà nel corso della terza Giornata delle malattie neuromuscolari, organizzata dall’Asnp (Associazione italiana sistema nervoso periferico), dall’Aim (Associazione italiana di miologia) e da Telethon, in programma in 17 città italiane, tra le quali Cagliari, sabato prossimo 9 marzo.

L’appuntamento sardo si terrà nell’aula universitaria dell’ospedale Binaghi in via Is Guadazzonis, a partire dalle ore 8.30. Il programma prevede interventi di Giovanni Marrosu (neurofisiopatologia del Centro Sclerosi Multipla), Eleonora Cocco (responsabile del Centro sclerosi multipla), Paolo Moi (Clinica pediatrica, Ospedale pediatrico Microcitemico “A. Cao”), Elena Aresu (distretto socio sanitario dell’area vasta) e relazioni di Rachele Piras (dipartimento Scienze mediche dell’Università di Cagliari), Elisabetta Garau (riabilitazione sanitaria e socio sanitaria territoriale), Alberto Lai (anestesia pediatrica A.O. G. Brotzu), Maria Antonietta Maioli (Centro per le malattie neuromuscolari) ed Elena Aresu.

I lavori si concluderanno con una tavola rotonda alla quale parteciperanno anche i pazienti e le associazioni.

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Crescono le preoccupazioni tra i lavoratori ex Alcoa per i ritardi del programma di rilancio dell’attività produttiva nello stabilimento di Portovesme.

«A seguito delle ultime dichiarazioni della Sider Alloys rilasciate al MISE dove si annunciava il blocco delle assunzioni fino alla prossima riunione ministeriale, ribadiamo che, considerati anche i ritardi nell’erogazione dell’ammortizzatore sociale per tutte le ex maestranze dello stabilimento, i continui rinvii nella presentazione del Piano Industriale sono diventati ormai insostenibili – si legge in una nota del Movimento lavoratori diretti e indiretti ex Alcoa – in attesa di aprile, data entro la quale si auspica venga scritta una parola di certezza e concretezza sul prosieguo e la finalizzazione del percorso vertenziale, ribadendo inoltre la necessità che venga prodotto dalla proprietà il relativo piano occupazionale in modo da tutelare tutti i lavoratori interessati diretti e indiretti, sia con la ricollocazione che attraverso i corsi di formazione interamente finanziati dai FSE tramite progetti di politiche attive della Regione Sardegna – conclude il Movimento lavoratori diretti e indiretti ex Alcoa -, dichiariamo di essere pronti a intraprendere qualsiasi iniziativa di lotta mirata a una risoluzione positiva della vertenza e al sostegno del reddito per tutte le ex maestranze coinvolte.»