16 May, 2024
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Enrico Deregibus

Enrico Deregibus.

Il “Forum del giornalismo musicale” torna con la sua quarta edizione, prevista il 5 e 6 ottobre a Faenza, nell’ambito del Mei. Un evento ormai diventato centrale nel panorama musicale italiano, diretto da Enrico Deregibus, e che vedrà alternarsi nelle due giornate diversi appuntamenti.

Il Forum riunisce ogni anno oltre 100 giornalisti e critici di diversa provenienza ed età, che una volta all’anno si ritrovano per confrontarsi fra loro e con molte altre figure della filiera musicale.

Gli appuntamenti sono previsti nel palazzo comunale di Faenza. Si comincerà sabato 5 ottobre, alle 14.00, con l’assemblea dell’AGIMP, l’Associazione dei Giornalisti e critici Italiani di Musica legata ai linguaggi Popolari, nata da un’idea lanciata nel 2016 durante il Forum. All’associazione, in via di consolidamento, possono aderire coloro che scrivono di musica senza necessariamente essere iscritti all’Ordine dei giornalisti, ma che dimostrino di svolgere attività su differenti media (giornali, radio, tv, web compresi i blog e le emittenti). Attualmente l’associazione è rappresentata da un direttivo (formato da Fabio Alcini, Simona Cantelmi, Luciano Lattanzi, Michele Manzotti, Alex Pierro), eletto durante il Forum 2018.

Alle 16.30 verrà presentata la rivista “Olifante”, mentre alle 17.00 sarà la volta dell’incontro con Ginevra di Marco e Cristina Donà, che racconteranno del loro rapporto con la critica e il giornalismo musicale, presenteranno il loro progetto insieme tra tour e disco e parleranno della musica al femminile.

Domenica 6 ottobre, dalle 9.30, in collaborazione con il settimanale “Il Piccolo”, ci sarà spazio per un seminario sul giornalismo musicale che vedrà tra i docenti Vincenzo Cimino, musicista e membro commissione cultura Ordine dei giornalisti (che parlerà di “Musica e giornalismo”), Federico Durante, direttore di Billboard (“Realizzare un mensile musicale oggi”), Cinzia Fiorato, caposervizio e conduttrice TG1 (“Giornalismo musicale in Tv. Ieri, oggi e domani”), Marco Mangiarotti, critico musicale, già vicedirettore de “Il Giorno” (“Dalla critica al selfie. La musica, le pagine, il web”), Vincenzo Martorella, critico musicale (“Ascoltare/scrivere”). Si tratta di un corso accreditato come “formazione professionale continua” per gli iscritti all’ordine dei giornalisti (che devono iscriversi sulla piattaforma Sigef), ma aperto anche ai non iscritti in qualità di uditori. A coordinare sarà Enrico Deregibus.

Il Forum ha ospitato nei suoi primi tre anni numerose iniziative: tavoli di lavoro, assemblee, lezioni, corsi di aggiornamento, incontri con figure professionali. Sono stati coinvolti sino ad oggi oltre 300 giornalisti, da quelli delle grandi testate a quelli delle webzine, sino alle radio e tv. Una occasione unica per affrontare da molti punti di vista i temi centrali del giornalismo musicale di oggi: il rischio di estinzione, il nuovo ruolo, la carenza di spazi, l’interazione fra media diversi e molto altro.

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Il 10 settembre la direzione aziendale della RWM ha annunciato il taglio di circa 160 posti di lavoro.

Ciò non significa però che altrettanti lavoratori vengano licenziati, in quanto, i 2/3 della forza lavoro della fabbrica, circa 200 dipendenti, sono costituiti da personale a tempo determinato, in somministrazione, il quale personale (dice l’azienda), al termine previsto dal contratto, non verrà né riassunto, né rimpiazzato. Non licenziamento, dunque, ma mancata riassunzione e comunque tanto lavoro in meno per il Sulcis Iglesiente, un territorio che non se la passa per niente bene.

Trattandosi di lavoratori in somministrazione, non avranno nemmeno diritto a cassa integrazione o mobilità anche se il comunicato aziendale lascia intravvedere questa possibilità.

Si tratta del contraccolpo occupazionale causato dalla giusta decisione governativa di fine giugno, quando, a seguito di una mozione parlamentare, è stata stabilita una sospensione di 18 mesi delle esportazioni di munizioni e armamenti verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, in considerazione dell’uso di tali ordigni nella guerra in Yemen, da parte della coalizione saudita.

E’ giusto ricordare che la legge italiana non consente il transito, la produzione e l’esportazione di armamenti verso paesi belligeranti e, dunque, l’embargo sarebbe dovuto entrare in vigore già dal 2015, quando l’Arabia è entrata in guerra contro i ribelli yemeniti.

Nello specifico, la sospensione riguarda le famose bombe per aereo della serie MK80, prodotte nel Sulcis-Iglesiente, dalla ditta RWM Italia spa, sussidiaria del gruppo tedesco Rheinmetall.

Presumibilmente, l’azienda ha preferito non stabilizzare la maggior parte dei propri lavoratori, proprio in considerazione della rischiosità dell’operazione commerciale che stava conducendo, esportando verso un paese in guerra, regolarmente autorizzata ma contrariamente al dettato legislativo italiano (legge 185/90), alla Posizione Comune dell’Unione Europea ed ai Trattati Internazionali.

Incrociando i dati delle autorizzazioni governative alle esportazioni – impressionante quella relativa a circa 20.000 ordigni, per un importo di oltre 400 milioni di euro, rilasciata dal governo Renzi alla RWM, nel 2016 – con i dati di bilancio dell’azienda italo-tedesca, si può osservare che la ditta, pur avendo avuto in questi anni una costante crescita del fatturato, in buona parte legata a quella commessa, non ha potuto certo assolvere completamente all’impegno preso con i Saud, in quanto la capacità produttiva della fabbrica non ha superato i 100 milioni l’anno ed essendo stata la produzione comunque distribuita non solo verso i sauditi ma anche verso altri paesi europei e lo stesso stato italiano.

Si può ragionevolmente stimare che, in 3 anni scarsi, solo una quota minoritaria dell’ordinativo sia stato effettivamente consegnato e che proprio per questo motivo, l’azienda fosse impegnata, fino al momento dello stop governativo, ad aumentare la produttività mediante nuove assunzioni e nuovi investimenti per circa 40 milioni di euro, rivolti all’aumento delle linee di produzione.

Ma torniamo ai lavoratori, che sono quelli che le difficoltà aziendali le pagano sulla propria pelle. Anche stavolta assistiamo ad un film già visto. Come al solito, le debolezze di un sistema malato si scaricano sugli anelli più deboli e come all’Ilva, come all’Alcoa, come alla Rockwool, e in tanti altri casi, si tagliano i viveri alle famiglie, causando la crisi di interi territori.

Se il Comitato Riconversione RWM non può non essere soddisfatto per la sospensione di quel tragico collegamento tra l’Iglesiente e lo Yemen, che ha contribuito a generare la maggiore crisi umanitaria del secolo (definizione ONU), d’altra parte, è sconfortato per il trattamento riservato alle maestranze, le quali, già deboli a causa della precarietà del rapporto di lavoro, si trovano ora scaricate come ferri vecchi, senza, al momento, un intervento di tutela da parte dello Stato, principale responsabile del danno, causato da irresponsabili autorizzazioni all’esportazione.

Si poteva evitare? Certo che si poteva. Se solo si fossero considerati per tempo i numerosi avvisi relativi all’illegittimità dell’operazione, provenienti dalle maggiori organizzazioni pacifiste italiane, le 5 richieste di embargo verso l’Arabia Saudita approvate dal Parlamento Europeo e le richieste di riconversione avanzate, fin dal maggio 2017, dal Comitato Riconversione RWM, e, successivamente, dalla Chiesa Sarda, dal Congresso Nazionale CGIL di Bari a gennaio 2019 e da altri soggetti.

I lavoratori della RWM sono stati, invece, ingannati per anni. Gli veniva detto che il loro lavoro era finalizzato alla difesa, che era “regolarmente autorizzato”, che dovevano stare buoni e non fiatare perché, a tutto avrebbe pensato mamma RWM ma, così non era. La mamma pensava solo al proprio tornaconto ed era pronta a liberarsene alla prima difficoltà.

Ora c’è addirittura chi accusa le associazioni pacifiste e ambientaliste di essere la causa dei “licenziamenti”, quando è sotto gli occhi di tutti che quel tipo di commercio non è ammesso in Italia, al pari dello spaccio di sostanze stupefacenti e dello sfruttamento della prostituzione.

E’ come accusare il poliziotto al posto del ladro o il medico al posto della malattia.

E ci sono anche dei sindacalisti che propongono che sia lo Stato ad acquistare le bombe in surplus per sostenere i lavoratori. Svariate migliaia di bombe per aereo! Per farne che cosa?

Ci sarebbe da farsi prendere dallo sconforto ma il Comitato non cambierà di una virgola il proprio obiettivo: tenere insieme il diritto alla vita con il diritto al lavoro.

Solo tutelando il primo, ha senso il secondo. Saremo alla riunione in Regione, attiveremo altri tavoli e continueremo a proporre soluzioni alternative per lo sviluppo del territorio e per un lavoro degno, per evitare che la nostra gente possa sentirsi costretta a portare il pane a casa collaborando inconsapevolmente coi signori della guerra.

Arnaldo Scarpa – Cinzia Guaita

Portavoce del Comitato Riconversione RWM

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«Da giorni ormai il servizio di approvvigionamento idrico nella città di Sassari e in numerosi paesi limitrofi va avanti a singhiozzo. Sono diversi i problemi tecnici che hanno portato tanti Comuni a restare per ore o per intere giornate con i rubinetti a secco. Tra questi, cito quello che ha interessato una condotta di collegamento dell’acquedotto del Bidighinzu, per cui a causa della presenza di aria nelle tubature non è stato possibile riempire i serbatoi comunali di Usini, Tissi, Olmendo, per citarne solo alcuni. Ma non basta: sempre in questi giorni, come denunciato dall’associazione sarda nefropatici, emodializzati e trapiantai (Asnet), i pazienti del centro dialisi dell’ospedale San Camillo di Sassari, sono stati costretti a rimandare le cure salvavita, parrebbe proprio a causa di un intervento sulla rete idrica a opera di Abbanoa. Questo è un fatto gravissimo. Non è accettabile che il servizio idrico si blocchi in modo brusco e senza che siano state predisposte soluzioni alternative.»

La capogruppo del M5S Desirè Manca ha presentato un’interrogazione in Consiglio regionale, con la quale chiede chiarimenti e delucidazioni sull’operato del gestore idrico della Sardegna Abbanoa.

«Alla luce dei gravi problemi che in questi giorni stanno creando pesanti disagi ai cittadini del Nord Sardegna – spiega Desiré Manca – vorrei sapere se oltre al contratto di manutenzione affidato a ditte esterne, esistono dei programmi e dei registri tecnici stilati dai tecnici specializzati di Abbanoa di verifica e controllo dell’operato di tali ditte.»

La capogruppo del M5S Desirè Manca chiede massima trasparenza: «Questa documentazione, oltre ad essere fondamentale, deve essere resa pubblica, facilmente reperibile e consultabile, da parte di tutti gli amministratori e di parte dei cittadini».

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Mauro Palmas con il suo quartetto torna a veleggiare in Sardegna facendo rotta sabato 14 settembre alle ore 20.30 con il concerto che si terrà a Iglesias sul palco di Piazzetta Sottsass, per approdare domenica 15 settembre, alle ore 18,00, sulla spiaggia di Cala Antoni Areddu, a Teulada, per un imperdibile live event al tramonto nel cartellone di eventi unici “Muidas”. Protagoniste delle due serate saranno le musiche di “Palma de Sols”, recente album firmato dal musicista sardo che, per l’occasione, sarà accompagnato dal quartetto composto da Simonetta Soro (voce), Alessandro Foresti (pianoforte) e Marco Argiolas (clarinetto). Mauro Palmas darà vita ad un viaggio evocativo e senza tempo sulle antiche rotte del Mare Nostrum, testimone di molteplici destini e custode di inestimabili bellezze, ma anche teatro di indicibili sofferenze e veicolo di sogni e promesse di vita, tanto individuali quanto di interi popoli. Al centro della narrazione ci sarà, dunque, il Mediterraneo un tempo culla di civiltà diverse e di dialogo ed ora specchio di egoismi feroci ed intolleranza.  Da tempo immemorabile, in queste acque si addensano vite e destini che Palmas ha messo in musica traducendolo in composizioni suggestive e di grande lirismo, trasfigurando nelle pieghe del mito vicende che riguardano ancora le cronache dei nostri giorni. Ad incorniciare i brani il suggestivo dialogo tra corde, fiati e pianoforte sarà il racconto, scritto appositamente per questo lavoro da Maria Gabriela Ledda e affidato alla voce di Simonetta Soro, che accompagnerà il pubblico attraverso quadri sonori di grande suggestione.
Pubblicato da Squilibri e molto apprezzato dalla critica nazionale, Palma de Sols è ispirato a Sant’Antioco, isola delle migrazioni per antonomasia, e intessuto nelle storie di quanti al mare affidano la propria vita e le proprie speranze, ai tanti che ce la fanno e ai troppi che invece vedono il proprio sogno frantumarsi tra le onde.  I protagonisti del racconto, Antoni e Adrià, assieme al timoniere Juan Edmond Ravel e al giovane mozzo Mohamed, sono in viaggio verso Palma de Sols dove si sono dati convegno i più grandi suonatori del mondo per una competizione senza eguali in onore di Sant’Antioco. Il disco si apre con il Valzer degli increduli, un’accattivante melodia musicale a tempo di valzer, suonata tra liuto cantabile, organo ed organetto per accompagnare la danza vorticosa durante la festa in onore del santo “moro”. Ed è poi un susseguirsi continuo di suoni ed emozioni che prendono per mano l’ascoltatore e lo guidano alla scoperta di tutto un mondo: Éspero, a indicare la malinconia che accompagna l’inizio del viaggio, il tramonto e anche il vento di ponente; Juan Edmond Ravel, il mare aperto, l’audacia, la speranza e la musica nei pensieri del timoniere; Est, il desiderio di un ritorno a casa secondo nostalgie sempre fortissime, la struggente Suonata del corso, ispirata alla Corsicana, e poi a seguire ancora gli altri brani fino ai Gozos San Antìogo, l’unico brano cantato, affidato alla suadente voce di Simonetta Soro, esito di un lungo studio sui Cantìgas de Santa Maria, vale a dire oltre 500 componimenti popolari dedicati alla Vergine, per lo più voti per ottenere una liberazione o per guarire da qualche malattia.

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«Abbiamo chiesto ad Anas di dare risposte certe in tempi brevi, di renderci a conoscenza del cronoprogramma delle opere di viabilità che riguardano la Sardegna, di metterci a disposizione una struttura di riferimento che possa gestire le nostre necessità perché quella delle strade resta per la Sardegna una questione decisiva. Proprio per avere risposte a queste esigenze abbiamo presentato un accordo di collaborazione interistituzionale che prevede l’istituzione di un tavolo permanente che serve alla regione per avere chiarezza sullo stato delle opere (e verificare l’andamento dei lavori) e che da questo momento in avanti rappresenta la bussola dei rapporti dai quali ognuno non potrà più prescindere.»

Lo ha detto l’assessore dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, al termine della riunione convocata in Viale Trento, a cui hanno partecipato l’Amministratore Delegato, Massimo Simonini, ed il Direttore della progettazione e realizzazione dei lavori Anas, Dino Vurro.

Frongia ha posto l’attenzione sui notevoli ritardi registrati negli ultimi anni negli stati di avanzamento degli interventi sulla viabilità statale dell’Isola, causa di disagi ai sardi e al flusso turistico, con conseguente incremento dell’incidentalità e ha chiesto ad Anas di tenere a mente la condizione di insularità della regione, che comporta peculiarità differenti rispetto alle altre regioni della Penisola. Da qui l’esigenza di  maggiore attenzione – anche in considerazione delle sofferenze causate al tessuto imprenditoriale dal  rallentamento e blocco dei cantieri – e la necessità di un coordinamento più stringente tra Stato-Regione.

«Abbiamo oggi ricevuto dalla Regione un accordo di cooperazione interistituzionale che apprezziamo e accogliamo positivamente – ha detto l’Amministratore delegato di Anas Massimo Simonini –. Con la giornata di oggi prende avvio una nuova stagione di dialogo. La nuova organizzazione di Anas prevede una struttura dedicata al rapporto con gli Enti territoriali per stabilire un rapporto di collaborazione  e attenzione costante con le Regioni. Per noi la Sardegna è una regione importante nell’ambito della rete nazionale che certamente presenta molte criticità, in parte legate al fallimento delle imprese, a complicazioni delle procedure e lungaggini burocratiche, ma siamo pronti ad affrontarle e risolverle.»

 

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Il Consiglio comunale di Carbonia tornerà a riunirsi lunedì 16 settembre, alle 18.00.

Sono quattro i punti all’ordine del giorno della seduta:

1. Comunicazioni del Sindaco;

2. Interrogazioni, interpellanze e mozioni;

3. Approvazione del Regolamento per la realizzazione di Murales e per l’esercizio di Spray Art su spazi pubblici e privati;

4. Impianto sportivo per il gioco del tennis di via Balilla – Progetto di rigenerazione, riqualificazione, ammodernamento e gestione dell’impianto.

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«La Casa della salute di Sorso deve entrare a regime immediatamente con tutti i servizi inizialmente previsti. E’ impensabile che il trasloco dei reparti specialistici non sia stato completato. Non vorremmo che l’opera finisca nella triste pagina delle incompiute.»

Lo ha detto il consigliere regionale Antonello Peru sul presidio sanitario ai piedi di via Dessì. La struttura – realizzata attraverso un investimento di oltre 6 milioni di euro – deve diventare una vera e propria cittadella della sanità, non solo per i territori della Romangia ma per evitare di congestionare i presidi del capoluogo sassarese. All’interno del complesso oggi operano pochi servizi rispetto a quelli programmati: ortopedia, consultorio familiare a regime ridotto, guardia medica e centro prelievi.

«Nella qualità di rappresentante della commissione sanità – assicura Antonello Peru – effettuerò nei prossimi giorni, insieme al sindaco di Sorso, un sopralluogo nella struttura di via Dessì per conoscere direttamente lo stato dell’arte e per parlare con gli operatori e con i cittadini». Il centro polifunzionale  è ancora vuoto, o quasi.

«E’ inaccettabile è che sia stato fatto, anche se temporaneamente, un passo indietro rispetto a quanto veniva offerto prima della sua apertura a Sorso – aggiunge il consigliere regionale -. Sono stato tra quelli che sin dall’inizio si sono battuti per la Casa della Salute, convinto dell’importanza di decentrare i servizi e di consentire a chi vive nel territorio della Romangia e dei Comuni limitrofi di usufruire degli stessi in una struttura situata nel territorio ed evitando tra l’altro di contribuire a congestionare l’afflusso dei pazienti nelle strutture di Sassari.»

Nei progetti iniziali avrebbe dovuto ospitare anche i poli destinati a cardiologia, ginecologia, neurologia, fisiatria, centro di igiene mentale, diabetologia, consultorio familiare con diverse figure specialistiche ma è ancora priva di gran parte di quei servizi che avrebbe potuto erogare.

«La funzione di avvicinamento dei servizi sul territorio che avrebbe dovuto svolgere la struttura ad oggi questo non si è concretizzata. Non sono pensabili ulteriori ritardi – ammonisce Antonello Peru -. Chiedo, dunque, che al più presto l’ATS riferisca sui motivi dei ritardi nell’attivazione di tutti i servizi e compia ogni atto necessario per trasferire alla Casa della Salute di Sorso tutto ciò che serve per poter attivare i servizi di cardiologia, fisiatria, diabetologia, neurologia, psichiatria, consultorio familiare (con uno staff di specialisti), sportello ticket e cambio del medico, igiene pubblica (con ufficio rinnovo patenti). Si deve lavorare per implementare questi servizi e non dobbiamo discutere neanche per un attimo di quella che ad oggi appare come un’incompiuta.»

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«Come avevamo preso atto positivamente degli impegni assunti dal precedente Governo sulla vertenza entrate, dando la disponibilità per firmare un accordo nei primi giorni di questo mese, prendiamo atto che il primo provvedimento del Conte bis è invece la decisione di costituirsi in giudizio nel ricorso promosso dalla nostra Giunta per difendere le casse dei sardi dalle scorribande dell’esecutivo di turno.»

Lo ha dichiarato l’assessore regionale della Programmazione, Giuseppe Fasolino, commentando la decisione presa dal Governo durante l’odierno Consiglio dei ministri.

«Se si intende abbandonare ancora una volta la strada maestra, ovvero quella di una leale collaborazione tra Istituzioni, non ci faremo intimorire e siamo pronti a dare battaglia sia sul piano politico che su quello giurisdizionale. La Costituzione e lo Statuto sardo parlano chiaro: gli accantonamenti, così come stabiliti da Roma, sono illegittimi e lo sono anche le riserve erariali. Altrettanto chiare sono le pronunce della Corte Costituzionale che riconoscono le ragioni della Sardegna. Il ritorno al Governo di quel Partito democratico che nel 2014 firmò il famigerato accordo ‘patacca’, che ha sottratto oltre 3 miliardi alla nostra Isola, non troverà da questa parte del mare la sponda cui si prestò la precedente Giunta regionale. Difenderemo in ogni sede – ha concluso Giuseppe  Fasolino – l’Autonomia della Sardegna e le risorse necessarie per esercitarla.»

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Sarà un vero esercito di giovani campioni quello che dal prossimo mese di ottobre con i colori di OlbiaNuoto sarà impegnato nelle gare del calendario del Comitato Regionale Nuoto.

Oltre quaranta atleti di ogni età, per rappresentare la città di Olbia a partire dal prossimo 1 ottobre. per tutti è già iniziata una attenta preparazione sotto la guida di Danilo Lanzi, che vanta nel suo curriculum di allenatore le brillanti prestazioni di alcuni atleti sardi portati alla ribalta nel panorama nazionale, e di Carlo Capotosti allenatore di successo capace di far brillare alcuni fra i più titolati campioni italiani, e del pluricampione Italiano ed Europeo William Careddu.

Sarà un calendario impegnativo e fitto di appuntamenti ed Olbia sarà rappresentata per la prima volta dal team OlbiaNuoto. Nel Campionato Italiano già brillano i nomi di Gian Luca Russu nei Juniores e Riccardo Anedda nei Ragazzi.

Il settore giovanile, grazie alla presenza di William Careddu ha già saputo  fare la differenza in più occasioni.

William Careddu quest’anno si è riconfermato campione Italiano nella categoria Master e lo scorso mese di agosto in Corea ha partecipato ai Mondiali, portando a casa quattro buoni piazzamenti nelle gare a stile libero e a delfino.

Fitto di impegni il calendario della Struttura Air Sporting Club che oltre alla piscina nella quale di svolgono anche gli allenamenti per i diversi Campionati del team OlbiaNuoto, comprende anche una fra le più apprezzate palestre, regno indiscusso di campioni che non lasciano al caso nessun passaggio del proprio allenamento. La struttura al piano terreno ospita l’Accademia Petrosyan del Team Rama, tempio indiscusso delle arti marziali e della difesa personale.

Sono aperte le iscrizioni a tutti i corsi della struttura.

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Oltre novemila persone, tra atleti, staff tecnici e accompagnatori, provenienti da tutta Italia, sono attese a Cagliari dal 14 al 22 settembre per i Campionati Italiani di tennis, seconda categoria, nei campi del Tennis Club Cagliari.

Grandi numeri che certificano il binomio sempre vincente di sport e turismo come ha sottolineato l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa. «L’economia della Sardegna passa attraverso il turismo e il turismo ha tante forme. Lo sport, specialmente con i grandi eventi, è una di queste. Bisogna puntare e credere sempre nei grandi eventi sportivi che portano grossi flussi di persone e che sono in grado di generare poi un indotto per tutto il compatto, dai Bed & Breakfast, agli alberghi ai ristoratori sino ai piccoli e grandi esercizi commerciali.»

«In questo periodo la Sardegna non ha problemi. I flussi turistici ci dicono che la nostra Regione continua ad essere una delle mete preferite. Questo va bene ma bisogna creare nuove iniziative e motivazioni di viaggio e garantire flussi di visitatori durante tutto l’arco dell’anno. Per questo, anche con questo genere di grandi eventi sportivi – prosegue l’assessore Gianni Chessa – bisogna continuare ad investire in comunicazione e promozione.»

L’assessore Gianni Chessa durante la presentazione della kermesse sportiva lancia anche una proposta che non vuole essere una provocazione ma uno stimolo a fare sempre meglio.

«La città di Cagliari come le altre zone della Sardegna meritano questi eventi ma nello stesso tempo mettono a dura prova la città. Più grandi eventi si fanno più viene messa in risalto la mancanza di posti letto sufficienti a soddisfare le richieste. Dove far dormire le persone. Dove sistemarle. Credo – puntualizza l’assessore Gianni Chessa – che bisogna cominciare a strutturare anche la città di Cagliari e le altre parti della Sardegna con nuovi posti letto perché quelli esistenti non sono più sufficienti. Noi non siamo in grado di fare turismo congressuale, il turismo dei grandi eventi, perché poi non ci sono posti letto sufficienti. È un tema che dovremo affrontare se vogliamo portare nella città di Cagliari e nel resto della Sardegna i grandi eventi che portano grossi flussi di turisti che arrivano da fuori, da tutto il mondo e che fanno parlare della Sardegna in positivo. È  un passaggio fondamentale e doveroso se vogliamo crescere. Bisogna convincersi. Non è cementificare – conclude Gianni Chessa – ma attrezzare e creare infrastrutture.»