12 May, 2024
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Eurospin è alla ricerca di 120 figure da inserire presso gli oltre 1.100 punti vendita presenti su tutto il territorio nazionale. Le assunzioni riguardano in particolar modo Addetti alla Vendita, i quali dovranno gestire le attività di cassa, sistemare la merce negli scaffali, offrire assistenza alla clientela; Assistenti di Filiale, che dovranno gestire il punto vendita e il personale presente all’interno di esso e raggiungere gli obiettivi commerciali; Tecnici di Cantiere, che dovranno dirigere i lavori in coordinamento con i vari tecnici e seguire lo stato di avanzamento attraverso costanti sopralluoghi tecnici, preparare i preventivi; Impiegati Area Sviluppo, che dovranno seguire le attività di gestione e controllo dei siti aste fallimentari, supportare i clienti nella gestione e risoluzione di tutte le problematiche tecniche e tante altre opportunità. Per lavorare in Eurospin bisogna essere in possesso di diploma o di laurea, avere orientamento al cliente, capacità organizzative, di analisi e di collaborare in squadra, flessibilità, serietà e disponibilità, attitudine al problem solving, spirito di autonomia, motivazione, proattività, dinamicità, precisione, determinazione nel raggiungere gli obiettivi prefissati, etc. Per inviare la propria candidatura potete…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_eurospin_2_20.html .

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Ecosostenibile, “Plastic free”, con prodotti locali e biologici, educativo, rispettoso dell’ambiente e proiettato verso l’abolizione dello spreco alimentare (ogni confezione di cibo non consumata e integra verrà donata alla Caritas di Sant’Antioco). Il comune di Sant’Antioco ha recentemente affidato il nuovo servizio di mensa scolastica (già attivo nelle scuole cittadine) per il prossimo triennio: un progetto innovativo che contribuisce alla salvaguardia del nostro prezioso ecosistema e, nel contempo, educa i più giovani a comportamenti virtuosi e rispettosi dei luoghi in cui viviamo. Il nuovo progetto (a domanda individuale, con il contributo economico del Comune in base alle condizioni di ciascuna famiglia) è stato presentato ieri sera in aula consiliare, alla presenza del sindaco Ignazio Locci, della consigliera comunale con delega alla Pubblica istruzione, Rosalba Cossu, di Cecilia Guaita, del Servizio di Igiene e Alimenti della Nutrizione della Asl 7, dei rappresentanti della ditta appaltatrice e del nutrizionista, dott. Carlo Milia.

«Tra le tante novità che abbiamo privilegiato in sede di redazione del capitolato d’appalto – spiega il sindaco Ignazio Locci – figura l’abolizione della plastica nelle mense delle nostre scuole: un’azione che rientra nell’ambito del percorso che abbiamo intrapreso sulle delicate quanto attuali tematiche di natura ambientale. Un impegno che va di pari passo con un’offerta formativa che pone uno sguardo sempre più attento al rispetto dell’ambiente, alla riduzione degli sprechi, alla raccolta differenziata, al riuso e al senso di responsabilità comune. Questa azione si somma all’odinanza “Plastic free”, che vieta la vendita di plastica monouso, alla consegna delle borracce in alluminio, al già attivo progetto “Acqua in brocca” e alle innumerevoli iniziative di educazione ambientale che Istituto Comprensivo Scolastico e Comune organizzano periodicamente.» 

«Si tratta di un percorso di apprendimento e di condivisione – commenta Rosalba Cossu, consigliere comunale con delega della Pubblica istruzione – che contribuisce a formare i piccoli studenti, genitori e docenti sull’importanza di una corretta alimentazione per uno stile di vita sano. Vogliamo promuovere la mensa come momento di socialità fondamentale per i ragazzi consentendo loro, attraverso pratiche giornaliere, di imparare a conoscere l’importanza dei concetti di riciclo e riuso, di sostenibilità ambientale e di riduzione degli sprechi.»

 

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A Sant’Antioco è scattata una grande gara di solidarietà per sostenere le vittime del grave atto incendiario che nella notte del 7 febbraio, sul lungomare Caduti di Nassiriya ha distrutto il Waikiki Bar per ragioni che sembrerebbero ricondurre ad una mano dolosa. Dalle foto allegate è visibile quel poco che resta dopo l’intervento di spegnimento effettuato dai vigili del fuoco di Carbonia, che si è protratto per circa quattro ore. Fortunatamente gli uomini del 115 sono riusciti ad estrarre dal locale alcune bombole del gas, evitando così un’esplosione che avrebbe messo a repentaglio la loro stessa incolumità. Sull’episodio indagano i carabinieri della stazione di Sant’Antioco che lasciano aperte tutte le ipotesi.

Grande costernazione da parte della cittadinanza di Sant’Antioco, dove i gestori del bar sono molto conosciuti e stimati e testimonianze di solidarietà sono giunte  anche da parte del primo cittadino, Ignazio Locci, che spera a breve in una cattura dei colpevoli da parte della giustizia.

Nella cittadina intanto è tangibile l’attenzione dal punto di vista sociale, tant’è che – come sottolineato all’inizio – è partita una mobilitazione e, con l’aiuto da parte del comune ha visto la luce l’iniziativa “Ricostruiamo il Waikiki”. Chi volesse partecipare può farlo, contribuendo anche con una piccola donazione sul codice iban waikiki sas: IT 61B0101543981000070486076 inserendo la causale “Ricostruiamo il Waikiki”. L’auspicio è che gesti così non vengano più compiuti ai danni di nessuno e per nessun motivo.

Nadia Pische

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Scatterà mercoledì 26 febbraio la fase nazionale della Coppa Italia di Eccellenza di calcio, giunta alla 54ª edizione. Il Carbonia è una delle 19 squadre che si contenderanno il prestigioso trofeo che vale anche la promozione diretta in serie D senza passare per il campionato. 18 delle 19 squadre sono già qualificate, la 19ª scaturirà dalla finalissima della Coppa Italia della regione Abruzzo, in programma mercoledì 12 febbraio, tra Castelnuovo Vomano e Torrese.

Le 19 squadre sono state suddivise in 8 giorni, 5 da 2 e 3 da 3 squadre. Il Carbonia, vincitore sabato ad Oristano della Coppa Italia della regione Sardegna, affronterà nel girone E il Real Monterotondo, vincitore della Coppa Italia nella regione Lazio, andata il 26 febbraio, ritorno il 4 marzo, con sedi da definire tramite sorteggio.

Gli altri gironi sono così definiti:

Girone A (3 squadre): Sestri Levante (Liguria), Casatese (Lombardia), Chisola (Piemonte).

Girone B (3 squadre): Manzanese (Friuli Venezia Giulia), Trento (Trento/Bolzano), San Donà (Veneto).

Girone C (2 squadre): Virtus Castelfranco /Emilia Romagna), San Marco Avenza (Toscana).

Girone D (2 squadre): Forsempronese (Marche), Tiferno Lerchi (Umbria).

Girone F (2 squadre): Castelnuovo o Torrese (Abruzzo), Tre Pini Matese (Molise).

Girone G (3 squadre): Vultur (Basilicata), Afragolese (Campania), Corato (Puglia).

Girone H (2 squadre): San Luca (Calabria), Giarre (Sicilia).

La vincente di ciascun girone accederà ai quarti di finale, in programma il 18 ed il 25 marzo; semifinali l’1 e l’8 aprile, finalissima il 22 aprile 2020, sul campo del Centro di Formazione Federale “Bozzi” di Firenze.

Gli accoppiamenti dei quarti di finale verranno definiti ponendo di fronte le vincenti dei gironi A e B, C e D, E e F, G e H. Il Carbonia, qualora riuscisse a superare il Real Monterotondo, affronterebbe la vincente tra Castelnuovo o Torrese e Tre Pini Matese. In semifinale, eventualmente, la vincente del quarto di finale tra le vincenti dei gironi G ed H.

Il regolamento prevede l’obbligo per le squadre di impiegare almeno 1 calciatore nato dal 1 gennaio 2000 in poi ed 1 dal 1 gennaio 2001 in poi e la possibilità di effettuare cinque sostituzioni.

 

 

 

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E’ stato costituito, a Carloforte, il comitato popolare favorevole all’istituzione dell’Area marina protetta dell’isola di San Pietro.
«A seguito della notizia dello stanziamento ministeriale di risorse per l’avvio dell’iter costitutivo, un gruppo sempre più ampio di cittadini (tra cui operatori commerciali e del settore nautico-marinaro, pescatori e rappresentanti di associazioni) ha ritenuto opportuno riunirsi per condividere, sensibilizzare e promuovere i molteplici aspetti positivi connessi all’istituzione dell’AMP carlofortina – si legge in una nota del portavoce del Comitato Antonio Ferraro -. Tra questi, in primis c’è la tutela dei fondali isolani e dei suoi abitanti, messi a dura prova dalla pesca illegale e non sostenibile praticata diffusamente, che ha intaccato seriamente la biodiversità dei fondali fino all’impoverimento che oggi possiamo osservare.»
«Attraverso la tutela e la corretta fruizione del nostro mare, come accaduto in altre aree marine protette, sarà inoltre possibile accrescere l’economia isolana, dando un impulso
concreto alla promozione, al turismo di qualità ed a nuove attività commerciali, legate direttamente ed indirettamente alla fruizione del mare. Pensiamo che i protagonisti
dell’AMP carlofortina debbano essere i residenti, che avranno benefici di gran lunga superiori alle restrizioni ed ai limiti che taluni stanno rimarcando – prosegue la nota –. Con apposite previsioni nel regolamento di funzionamento dell’amp, riteniamo che solo i pescatori professionisti residenti possano operare al suo interno, impedendo così agli attrezzi da  pesca invasivi (in particolare le reti a strascico) di essere calati, poiché la limitata flotta di operatori isolani lavora con attrezzi di pesca artigianale (piccola pesca). Riteniamo inoltre che sulla base delle attuali caratteristiche delle acque intorno all’isola è presumibile e per noi auspicabile che le aree interessate dall’amp non interesseranno e non dovrebbero interessare l’intero periplo dell’isola.»
«Per salvaguardare le tradizioni locali, pensiamo e sosteniamo che debbano essere chieste ed ottenute deroghe, ad esempio per i tanti cultori isolani della pesca con il palamito – sottolinea la nota -. Quanto al diporto, ci sono le condizioni affinché si possa continuare a fare il giro dell’isola, in quanto dentro l’amp (esclusa la zona A) è possibile navigare diminuendo la velocità senza che vi siano limiti di potenza o tipologia di motore, in particolare per i diportisti, prevedendolo espressamente nel regolamento. Lo stesso, essendo possibile, per i residenti non dovrà prevedere costi per qualunque attività non professionale sopra o sotto la superficie marina. Vorremmo ricordare che oggi esistono limiti, divieti e prescrizioni che non dipendono dall’AMP. Per citarne solo alcuni, il divieto di prelevare patelle, ricci (per chi non ha licenza regionale), di ancorare sopra le praterie di posidonia e l’obbligo di denunciare l’attività di pesca sportiva all’autorità competente.»
«In sostanza, riteniamo che se opportunamente esaminata, regolata e condivisa, l’Area marina protetta dell’isola di San Pietro sia non solo auspicabile e fattibile, ma rappresenti una delle rare opportunità di sviluppo concreto che Carloforte possa avere nel suo futuro prossimo – conclude Antonio Ferraro -. Auspichiamo che sempre più cittadini possano esserne consapevoli e che l’Amministrazione comunale porti avanti l’istanza senza dubbi ed esitazioni, riconoscendone concretamente l’utilità e la necessità.»

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«La Sardegna paga un costo sociale enorme per la presenza dell’amianto nelle aree industriali dismesse. Oggi è stata l’occasione per presentare la nostra realtà regionale alla Commissione parlamentare». Sono le parole dell’assessore regionale dell’Industria Anita Pili che oggi, insieme al collega della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, e della Sanità, Mario Nieddu, ha partecipato all’incontro con i deputati dell’XI commissione della Camera, vertice che si è tenuto al Caip di Abbasanta.

«Insieme ai sindaci del territorio – ha aggiunto Anita Pili – abbiamo sollevato il problema delle bonifiche nei siti industriali dismessi di Ottana e Marrubiu. La presenza della commissione nelle aree interessate è sicuramente un segnale d’attenzione, ma al Governo chiediamo una collaborazione sistematica per dare un impulso concreto alla soluzione del problema. Per le bonifiche occorrono nuove risorse che tengano conto delle reali necessità della Sardegna e il riconoscimento per Marrubiu e Ottana, di Sin, Siti di interesse nazionale.»

Un tema cruciale quello delle risorse, non solo per i siti industriali. Lo ribadisce l’assessore Gianni Lampis: «La tematica delle bonifiche ambientali laddove sia presente amianto rappresenta una priorità per la Giunta regionale: dopo l’approvazione della ripartizione di 2,3 milioni di euro a favore di Province, Consorzi di Bonifica ed Abbanoa, la Regione ha ottenuto dal Governo 35 milioni di euro per interventi in strutture ospedaliere e scuole. Risorse non sufficienti a esaudire le necessità soprattutto dei privati che oggi vorrebbero intervenire sulle loro proprietà, ma ci rinunciano a causa dei cospicui costi che andrebbero sostenuti».

«Gli ultimi dati – spiega l’assessore Mario  Nieddu – indicano oltre duemila siti censiti in cui sono presenti manufatti in amianto, oltre un migliaio sono edifici pubblici. I provvedimenti adottati dalla giunta dimostrano la massima attenzione da parte della Regione per questa problematica. Quello della prevenzione è per noi un tema centrale. Ho chiesto ai membri della commissione di sostenere a Roma la proposta di scorporare la spesa per la prevenzione dal tetto del 5% del deficit. Una richiesta già avanzata e non inserita nel Patto per la Salute, ma che per noi resta un punto fondamentale: quello di veder riconosciuta la prevenzione come un investimento da parte dei sistemi sanitari regionali.»

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«Come preannunciato sabato scorso, questa mattina ho presentato un’interrogazione urgente sulla sospensione dei collegamenti marittimi tra la Sardegna e la Corsica a seguito dell’incidente in cui è rimasta coinvolta la motonave Giraglia della Moby. Mi sono rivolto all’assessore ai Trasporti Todde per chiedere il riavvio immediato dei collegamenti tra le due isole, sapere quali azioni intenda mettere in atto per scongiurare il riverificarsi di situazioni analoghe e per garantire che il collegamento marittimo sia assicurato con continuità anche in condizioni meteo avverse.»

A comunicarlo è il consigliere regionale del M5S Roberto Li Gioi che appresa la notizia dello stop ai collegamenti si era subito attivato per trovare una soluzione urgente.

«Non possiamo permettere la sospensione dei collegamenti su una tratta affidata ad una compagnia che opera in regime di continuità territoriale, con gravissime conseguenze che ricadono ancora una volta sui cittadini, e in particolare sugli imprenditori. L’economia della Sardegna, già affossata dalle tristissime vicende che riguardano la continuità territoriale aerea, sta rischiando danni permanenti.»

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«La calendarizzazione della proposta di legge di iniziativa popolare per l’inserimento del principio di insularità in Costituzione non è solo la notizia che aspettavamo con ansia da oltre un anno ma anche la speranza, che si riaccende, di veder cambiato il futuro della Sardegna. Da domani sarà possibile scrivere una nuova pagina di Storia.»
Lo dicono Roberto Frongia e Maria Antonetta Mongiu, esponenti del Comitato per l’insularità, che esprimono soddisfazione, evidenziando la portata dell’iniziativa che «grazie all’impegno di tutte le forze politiche, in special modo dei parlamentari sardi», ha consentito alla proposta di legge firmata da oltre 100mila cittadini e cittadine sarde di venire fuori dalle sabbie mobili del Senato.
«È una battaglia trasversale che ha unito tutti gli schieramenti politici sardi, il mondo delle imprese, le Associazioni di categoria, la Cultura, lo Sport e le Università – proseguono Roberto Frongia e Maria Antonietta Mongiu – tutti uniti per l’inserimento del principio di insularità in Costituzione, condizione necessaria affinché venga finalmente riconosciuto il grave e permanente svantaggio naturale derivante proprio dall’essere un’Isola. Uno svantaggio che si traduce in gap infrastrutturale, inefficienze sui trasporti, ritardi nelle reti energetiche e di comunicazione, freno allo sviluppo socio-economico.»
«Non si può, oggi, tenere slegata la battaglia per l’insularità da quelle che sono le principali criticità della nostra Isola – concludono Roberto Frongia e Maria Antonietta Mongiu – a partire dall’annosa questione dei trasporti, che vede una regione ostaggio della burocrazia e dei tempi dell’Europa.»

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«La lotta allo spopolamento di alcuni paesi della Sardegna è un tema caro alla Giunta Solinas, perciò iniziative come il progetto ‘Freemmos’, nato da un’idea della Fondazione Maria Carta, della quale la Regione è socio, sono utili ad alimentare il dibattito per trovare soluzioni a questo problema.»

Lo ha detto l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa, al Centro sociale culturale sardo di Milano, in occasione della presentazione del progetto, illustrato dal presidente della Fondazione, Leonardo Marras.

Il suo nome deriva dalla parola inglese ‘free’ e dalla desinenza ‘mmos’, che in lingua sarda significa fermi: “Freemmos”, cioè liberi di restare. Il progetto è finalizzato a sostenere, attraverso una serie di iniziative di carattere culturale ed artistiche, i piccoli centri della Sardegna a rischio estinzione. Secondo uno studio, condotto negli anni scorsi dall’Università di Cagliari, sarebbero trenta i paesi sardi a rischio estinzione nei prossimi decenni.

«Sono migliaia i giovani sardi che hanno ripreso ad abbandonare l’Isola per cercare lavoro altrove – ha aggiunto l’assessore Gianni Chessa -. È dovere della politica regionale mettere in campo azioni per invertire questa tendenza ed anche il settore del turismo può offrire risposte concrete ed opportunità con idee e progetti che possano tenere in Sardegna i nostri ragazzi o farli tornare dopo la loro formazione in Italia e all’estero.»

Durante la serata è stato presentato anche il libro “Maria Carta, cuore e voce di Sardegna” di Giacomo Serreli. L’autore ha raccontato alcuni episodi, anche con l’ausilio di un filmato, della vita dell’artista sarda, che per oltre trent’anni ha fatto conoscere il canto tradizionale sardo a livello nazionale ed internazionale.

«La valorizzazione del patrimonio culturale e della tradizione sarda per tutelare la nostra identità ha nei circoli in Italia e nel Mondo un avamposto importante che la Regione non deve trascurare», ha concluso l’assessore regionale del Turismo, ricordando anche che nel 2020 ricorre il 50° anniversario della fondazione del circolo milanese.

 

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Il sindaco Mauro Usai ed il presidente del Consiglio comunale di Iglesias, Daniele Reginali, a nome dell’Amministrazione e di tutta la Città, hanno diffuso un breve comunicato nel quale esprimono vicinanza e solidarietà nei confronti del portavoce del Comitato Abitanti ex Casermette Matteo Medda, la cui automobile, la scorsa notte, è stata colpita e danneggiata dal lancio di una bottiglia incendiaria.
«Un gesto gravissimo, che si aggiunge ad altri atti analoghi di vandalismo e di criminalità avvenuti nelle scorse settimane in varie zone della Città. Davanti a certi atti criminali la risposta delle Istituzioni e della Società civile sarà compatta. Nei prossimi giorni – ha concluso Mauro Usai – porteremo la questione al Tavolo di Pubblica Sicurezza, con l’auspicio che le Forze dell’Ordine possano intervenire prontamente, al fine di individuare i colpevoli e prevenire il ripetersi di certi gesti.»