24 December, 2025
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Oggi sono quattro gli incendi che hanno richiesto l’intervento di un mezzo aereo del Corpo forestale. Il primo a Galtellì (adiacente alla Trasversale sarda), dove ha mandato in fumo alcuni ettari di pascoli e campi incolti; il secondo in prossimità della stazione ferroviaria di Perfugas, dove sono stati bruciati circa 4 ettari di terreno. Fiamme anche a Dorgali (località Sos Puttos), dove le fiamme hanno mandato in fumo un ettaro di terreno. Un incendio, infine, ha interessato anche la località “Case Saradde”, ad Erula. In questo caso il bilancio è di 1,5 ettari bruciati. Per spegnere le fiamme sono intervenuti anche Forestas, vigili del fuoco e barracelli.

Antonio Caria

Cinque persone sono state informate della conclusione delle indagini preliminari da parte della Procura della Repubblica di Cagliari per una serie di reati concernenti la realizzazione della condotta dell’acqua nei comuni di Nuxis, Narcao e Perdaxius appaltati dalla Società Abbanoa.

I destinatari dell’avviso agli indagati della conclusione delle indagini, coordinate dal P.M. dott. Andrea Vacca, sono i tre responsabili di un’azienda pugliese, indagati per i reati, in concorso, di «frode nell’esecuzione del contratto e nell’adempimento degli altri obblighi contrattuali assunti verso la stazione appaltante Abbanoa, facendo anche mancare cose o opere necessarie al servizio pubblico». Tali lavori, inoltre, sarebbero stati eseguiti «in totale difformità alla normativa paesaggistico-ambientale, forestale, di polizia fluviale e di gestione di rifiuti».

L’indagine è stata avviata e portata a compimento dall’Ispettorato del Corpo forestale di Iglesias, su segnalazione della società Abbanoa S.p.A., che, al termine dei lavori del cantiere, «ha rilevato la presenza di un eccessivo esubero di terre e rocce da scavo depositate lungo più tronchi della condotta idrica ed altre rilevanti e macroscopiche difformità al progetto, compiute dall’appaltatrice».

Le altre due persone destinatarie dell’avviso sono i titolari di un’altra società pugliese, ai quali viene contestata in concorso fra loro, «la falsità in atti nell’aver attestato la conformità delle parti fornite relative all’impianto di potabilizzazione ricadente nel comune di Nuxis».

 

Sit-in dei lavoratori della Portovesme srl questa mattina davanti al Palazzo del Consiglio regionale, in via Roma, a Cagliari. L’iniziativa è stata organizzata per sollecitare il Consiglio regionale e la Giunta Solinas a sostenere la vertenza che vede 1.500 posti di lavoro a rischio per i problemi provocati al ciclo produttivo dello stabilimento di Portovesme, dagli elevatissimi costi dell’energia, cresciuti di oltre quattro volte rispetto al periodo precrisi. La situazione è resa ancora più grave dalla mancanza della rete del gas e quindi degli incentivi garantiti dal Governo alle aree industriali penalizzate in questa fase dall’impennata dal prezzo del gas.

Al termine del sit-in, una delegazione è stata ricevuta dai capigruppo del Consiglio regionale.

Il Consiglio regionale interverrà in tempi brevissimi con un documento unitario a sostegno della Portovesme Srl per sollecitare il Governo ad approvare i decreti attuativi a favore delle aziende “energivore” e, nello stesso tempo, svilupperà un’azione istituzionale, di concerto con la Giunta, per l’attivazione di un “tavolo specifico” per il sistema economico regionale attualmente penalizzato dalla mancanza del gas.
La decisione è arrivata al termine dell’incontro dei capigruppo, presieduto dal vice presidente dell’Assemblea Giovanni Antonio Satta, con le rappresentanze sindacali della Portovesme SrL, al quale hanno preso parte anche gli assessori dell’Industria Anita Pili e dell’Ambiente Gianni Lampis.
In apertura, i rappresentanti sindacali hanno esposto alcune cifre che danno la misura delle difficoltà nelle quali si trova l’azienda. A fronte di un costo energetico che nel 2021 si è attestato sui 20 euro a Megawatt, questa voce è arrivata nell’anno in corso a 240 euro, con alcuni picchi vicino ai 400 euro, facendo passare l’incidenza della voce energetica sui costi aziendali dal 30 al 70%.
Questa situazione, hanno aggiunto i sindacalisti, aumenta ulteriormente i problemi della Portovesme Srl, dove dal mese di ottobre è stata collocata in cassa integrazione “a rotazione” una quota di personale di circa 700 unità. Inoltre, un quadro nazionale ed internazionale in ulteriore peggioramento potrebbe portare ad altri tagli di personale, fino a 1.000 unità rispetto ai 1.500 dell’organico attuale, con ripercussioni negative anche sull’indotto.
Dopo aver ricordato che in questa difficilissima vertenza la Regione non è una “controparte” ma un “alleato”, i sindacati hanno sollecitato le istituzioni regionali ad avviare le azioni politiche più incisive nei confronti del Governo sia per approvare al più presto i decreti attuativi collegati alle leggi di sostegno al settore energetico, sia per assicurare alla Sardegna, con provvedimenti specifici, parità di trattamento con le altre Regioni, tenendo conto del fatto che l’Isola non può contare su una materia prima essenziale come il gas.
Sulla parte propositiva dell’azione delle istituzioni regionali si sono poi soffermati gli assessori dell’Industria Anita Pili e dell’Ambiente Gianni Lampis. Anita Pili ha affermato che le aziende energetiche della Sardegna hanno diritto, nel momento attuale di crisi, ad una protezione “speciale”, necessaria per colmare il divario strutturale che pesa sul sistema economico regionale. Per questo, ha precisato, oltre all’intervento nei confronti del Governo e del ministero della Transizione ecologica, sarà coinvolta anche la conferenza della Regioni.
Gianni Lampis ha sottolineato che molte delle misure strategiche per la “ripartenza” della Sardegna sono concentrate nel settore energetico.
Abbiamo di fronte, ha aggiunto, questioni molto complesse che richiedono senso di responsabilità ed unità, ed anche la capacità di concentrarsi sulle cose concrete, creando per le aziende le migliori condizioni (come nel caso della Portovesme Srl) per realizzare gli investimenti programmati.

Domani mattina, intanto, è prevista la visita della viceministro dello Sviluppo economico Alessandra Todde nello stabilimento di Portovesme.

Dopo l’anteprima di aprile, dedicata a Francesco Abate e al suo nuovo libro Il complotto dei Calafati, dal 7 luglio il festival culturale Liberevento entra nel vivo.

Sino al 31 agosto la manifestazione, organizzata dall’associazione Contramilonga, porterà in Sardegna 25 tra autori ed autrici, nomi di primissimo piano del panorama culturale nazionale tra cui Romano Prodi, Umberto Galimberti, Gad Lerner, Gherardo Colombo, Roberta Bruzzone, Daria Bignardi, Stefania Andreoli, solo per citarne alcuni.

In tutto sono in programma più di quaranta appuntamenti – alcuni già sold out – sparsi tra Iglesias, Carbonia, Portoscuso, Masainas, Gonnesa, Calasetta, Villamassargia, Teulada, Macomer. Quattro incontri sono in programma anche nel capoluogo sardo dove, in collaborazione con la Sogaer, la società di gestione dello scalo “Mario Mameli”, alcuni ospiti saranno invitati a presentare le loro opere nella Cagliari airport library.

E’ un programma ricchissimo, dunque, quello dell’XI edizione del festival, manifestazione nata nel Sulcis ed ormai considerata un fiore all’occhiello delle estati nell’isola, da quest’anno inserita dalla Regione Sardegna tra le grandi manifestazioni letterarie consolidate (legge 14/2006).

Secondo appuntamento, il prossimo 2 luglio, a Gonnesa, per Open Your Mine – Miniere Aperte, l’evento itinerante organizzato dal Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna in collaborazione con i Comuni e le associazioni del territorio.
Obiettivo del progetto è promuovere la tutela e la valorizzazione del patrimonio minerario, l’identità dei territori del Parco con la finalità di migliorarne la percezione ed evidenziare le potenzialità in chiave innovativa e sostenibile sotto il profilo economico, culturale e ambientale.
«Il progetto è parte di un processo virtuoso di animazione, salvaguardia e promozione territoriale delle aree del Parco che fa parte della missione a me affidata con la nomina a Commissario e si propone come uno strumento per divulgare correttamente i valori del grande patrimonio minerario, indicando un modello di fruizione che produce ricadute positive e benessere nel contesto in cui è applicato. Queste azioni sono, inoltre, sinergiche alla corretta gestione amministrativa e di risanamento dell’ente che rimane il compito principale per il quale sono stata indicata», ha evidenziato Elisabetta Anna Castelli, Commissario straordinario del Consorzio del Parco Geominerario della Sardegna.
La seconda tappa della manifestazione sarà ospitata nel villaggio minerario di Normann, un borgo a 7 chilometri dal centro di Gonnesa e a circa 60 da Cagliari, e si inserisce in un fitto calendario di appuntamenti che nei prossimi mesi, dopo l’inaugurazione avvenuta a Carbonia lo scorso 18 dicembre, faranno tappa a Gadoni, Pau e Masullas, Porto Flavia (Iglesias), per concludersi nella Grande Miniera di Serbariu (Carbonia).
Le iniziative del progetto Open Your Mine sono realizzate in collaborazione con le amministrazioni locali e le realtà associative presenti nei territori delle aree del parco interessate e prevedono attività divulgative e visite guidate nei luoghi emblematici del contesto minerario locale.
Gli eventi nascono per coinvolgere le comunità che desiderano condividere la necessità di dotare il proprio patrimonio minerario di nuovi valori d’uso, che permettano di accrescere il capitale di questa eredità culturale e storica, curando la transizione da giacimento industriale a repertorio di esperienze che guardano al futuro.
Il piccolo villaggio di Normann, nel comune di Gonnesa, in cui resistono una ventina di nuclei familiari, è stato nel passato la residenza degli impiegati e dei dirigenti della Miniera di San Giovanni. È raggiungibile dal portale d’ingresso della Miniera e si trova al centro di uno straordinario contesto ambientale circondato dalla macchia mediterranea, situato in posizione dominante, si affaccia, con una vista mozzafiato, sul suggestivo golfo del Leone.

 

Sul sito istituzionale del comune di Carbonia è stato pubblicato l’elenco dei soggetti gestori ammessi a organizzare i servizi estivi dedicati a bambini e ragazzi dai 3 ai 17 anni e ai quali le famiglie, che hanno presentato richiesta di contributo per i “Centri Estivi 2022”, possono rivolgersi.

I soggetti della realtà cittadina che si sono candidati e che sono risultati idonei sono i seguenti: Gruppo Comunità via Marconi, Aps Piccoli Passi, La casa di Ghighi, British School Carbonia, Imperial Dance Fitness, Cucciolandia, suore Domenicane, Sa Bardufola, Associazione culturale Hippipolla, Aletheia, Beata Vergine Addolorata, scuola paritaria “Gritti”, UISP Carbonia.

Le attività ludico-ricreative e di intrattenimento per bambini e ragazzi sono garantite fino al 15 settembre 2022 con l’obiettivo di permettere ai genitori di essere agevolati nei tempi di vita familiare e lavorativa.

Sono 2.733 i nuovi positivi al Covid-19 in Sardegna su 8.091 tamponi eseguiti, 211 diagnosticati da molecolare, 2.522 da antigenico, nessun decesso.

I pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva sono 10 (+3).

I pazienti ricoverati in area medica sono 128 (+4).

Sono 25.327 le persone in isolamento domiciliare (+1.589).  

«In merito all’andamento dei contagi Covid-19 a Portoscuso, si informa la popolazione che il numero dei positivi è salito a 106 casi confermati.
Si invitano, pertanto, tutti i concittadini, alla massima prudenza ed allo scrupoloso rispetto delle regole atte a contenere la diffusione della malattia.»
Lo ha comunicato questa sera, il sindaco Ignazio Salvatore Atzori.

«Con l’ufficializzazione di questo finanziamento, il terzo tra i 27 che hanno incassato l’approvazione dell’Agenzia di Coesione territoriale, si concretizza l’idea di realizzare un distretto energetico rendendo la Miniera di Serbariu un polo di eccellenza per l’utilizzo di fonti rinnovabili.»

Lo ha detto, con evidente soddisfazione, il sindaco di Carbonia, Pietro Morittu, dopo lo stanziamento di 12 milioni di euro per la realizzazione del progetto Recover. Risorse importanti, grazie alle quali l’edificio che prima ospitava l’ufficio tecnico della Miniera diventerà un laboratorio d’avanguardia sulle tecnologie ad emissioni zero.

«La finalità di ricerca e sviluppo è concepita nel progetto Recover come la naturale prosecuzione della ‘vocazione energetica’ della Miniera, già al centro delle strategie di tutela e valorizzazione del patrimonio edilizio dell’Amministrazione comunale di Carbonia – ha aggiunto il sindaco Pietro Morittu -. In passato la miniera era una manifestazione di modernità, il progetto di recupero dei locali che abbiamo messo a disposizione integra la ricerca Sotacarbo per le nuove tecnologie ad alta efficienza, tutelando i caratteri identitari dell’edificio e del contesto minerario che lo contraddistingue.»

«L’obiettivo finale del progetto è accelerare lo sviluppo del territorio, favorendo la nascita di start up capaci di entrare nel processo innovativo legato alla transizione energetica e alla ricerca sull’idrogeno e sui combustibili rinnovabili ha precisato il sindaco di Carbonia parlando dei benefici contenuti nella candidatura precedentemente avanzata all’Agenzia per la Coesione territorialeun ottimo lavoro è stato svolto dalla Sotacarbo, guidata dal presidente Mario Porcu, e dai suoi ricercatori con una proposta progettuale di cui il Comune di Carbonia è partner.»

Un processo che verrà sviluppato nel Centro in stretta sinergia, funzionale e operativa, tra il mondo della ricerca (rappresentato da Sotacarbo, CRS4 e le università di Cagliari, Sassari e della Campania “Luigi Vanvitelli” ma anche da Enea, National Energy Technology Laboratory, Centro Nacional del Hidrógeno e Indian Institute of Technology Madras) e dell’industria (IMI Remosa ma anche Saipem e Nippon Gases).

«Domaniha concluso il sindaco Pietro Morittuci sarà la firma della convenzione che farà partire ufficialmente il progetto, su base triennale, scandito da due fasi: la prima, con il recupero dei locali che abbiamo messo a disposizione a cui poi seguirà la seconda, caratterizzata dalla ricerca.»

Il presidente dell’OPI Carbonia Iglesias, Graziano Lebiu, interviene dopo la Conferenza Socio Sanitaria convocata in via straordinaria dalla Direzione Generale della Asl Sulcis e alla quale hanno partecipato tutti i nostri 23 sindaci, nel merito della situazione in cui versa la sanità pubblica e che impatta appunto su tutto il territorio e non solo in comuni di esso, si rilasciano le seguenti considerazioni.

«Si profilerebbe da parte aziendale una minima possibilità di garanzia dell’operatività del PS del CTO h. 24 dal lunedì al venerdì, essendo escluse al momento possibilità di reclutare e contare su ulteriori risorse umane e professionali sette giorni su settedice Graziano Lebiu -. Non è dato di rilevare nessun aggiornamento su come garantire che il carico di lavoro al PS del Sirai possa essere decongestionato e con quali misure e come garantire adeguate risposte di cura e assistenza sgravando i lavoratori da responsabilità non ascrivibili a loro volontà. Non risulta inoltre affrontato il tema del protrarsi dello stop delle attività del Blocco Chirurgico del Cto e di altri servizi sanitari nel territorio.»

«L’ Ordine Professionale Infermieristico Carbonia Iglesias manterrà alta l’attenzione e accesi i riflettori a tutti i livelli, e saprà valutare come agire per i diritti dei cittadini e degli infermieri in ogni possibile ipotesi di interruzione di pubblico servizio», conclude Graziano Lebiu.