17 December, 2025
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«Il Partito democratico di Sant’Antioco esprime solidarietà al consigliere Gianni Inguscio in seguito alla sua decisione di rassegnare le dimissioni dal Consiglio comunale.»

Lo scrive, in una nota, Mariano Gala, segretario cittadino del Pd di Sant’Antioco.

«Pur appartenendo a schieramenti politici diversi, abbiamo sempre riconosciuto in Gianni Inguscio una persona attenta alle iniziative anche dell’opposizione, disponibile a dibattere i temi proposti nell’interesse della città e dei cittadini. La sua scelta, che immaginiamo sofferta, rappresenta un segnale forte che non può passare inosservato scrive in una nota Mariano Gala -. Prima le dimissioni da capogruppo, adesso da consigliere comunale, sono fatti che meritano attenzione e riflessione da parte di tutta l’Amministrazione comunale.»

«Le dichiarazioni riportate dalla stampa “mi sento solo, mancano le proposte, il confronto, il controllo” sono macigni – conclude Mariano Gala -. In un momento in cui la politica dovrebbe dimostrare coesione e responsabilità, auspichiamo che le motivazioni alla base di questa decisione vengano approfondite e chiarite.»

L’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani questa mattina ha incontrato il sindaco Paolo Sanna, la Giunta e il Consiglio comunale di Fluminimaggiore, per affrontare i temi principali che riguardano il territorio.

L’incontro istituzionale è stato anche l’occasione per visitare una delle più importanti realtà produttive dell’area, che opera nel settore della lavorazione di prodotti ittici.

«Un modello imprenditoriale virtuoso che dimostra come anche l’Iglesiente, nonostante le croniche difficoltà che tutti conosciamo, possa vantare aziende di altissimo prestigio che oggi esportano con successo le eccellenze sarde, tra cui il tonno e la bottarga, in tutto il mondo», ha commentato l’assessore Emanuele Cani.

L’assessorato regionale dell’Industria è in prima linea per promuovere l’esportazione delle produzioni dell’Isola, anche attraverso la partecipazione alle più importanti fiere mondiali del settore. Con questo obiettivo la Regione Sardegna sarà presente, con il coordinamento dell’assessorato, anche all’Expo 2025 di Osaka, al via il prossimo mese di aprile.

16 marzo 1975: esattamente 50 anni fa il Gruppo Sportivo Barbusi disputò la sua prima partita ufficiale. Il suo primo allenatore è stato Stelvio Marchionni, il suo primo presidente Giovanni Piras.

Il Gruppo Sportivo Barbusi venne fondato alla fine dell’anno 1974, grazie alla passione di Giovanni Piras che riuscì con il suo entusiasmo, a coinvolgere nel progetto sportivo un intero paese. Le condizioni economiche, così come anche oggi a distanza di 50 anni, non erano certamente delle migliori ma la voglia di fare e l’ingegno di tutte le persone che il presidente riuscì a coinvolgere, consentirono di sopperire a questa mancanza.

Giovanni Piras venne eletto nel monolocale di ziu Licheddu, dopo un testa a testa con Gianfranco Sanna, che era sostenuto dal gruppo di Genna Corriga e Is Perdas. Al neo presidente si affiancarono i dirigenti Gianfranco Sanna (vice presidente), Walter Cau (segretario), Mario Caddeo (cassiere), Stelvio Marchionni (allenatore), Rino Cani (factotum), Armando Mascia ed Eugenio Sanna (collaboratori tecnici), Virgilio Dessi, Ignazio Piras ed Andrea Miali (dirigenti accompagnatori ufficiali).

Le reti delle due porte vennero acquistate da Licu Sedda nel periodo in cui i giovani di Barbusi partecipavano alla Coppa Masciarelli. Le reti, realizzate in spago, vennero restaurate da Pasquale Olivieri che dall’isola della Maddalena si trasferì a Barbusi. L’attrezzo per tracciare il campo venne ricavato da una vecchia carriola da Rino Cani che lo battezzò con il nome di “Su Carrucciu”.
La prima partita venne disputata a Domusovas contro la squadra della Junior Santos, il 16 marzo 1975 e terminò con il risultato di 2-1 per i padroni di casa.

La prima formazione del GS Barbusi: Pani, Piras, Scotto, Matteu, Pilloni, Miali, Sabiu, Angioni, Sanna, Serra, Desogus. Allenatore Stelvio Marchionni.

In quell’anno il Gruppo Sportivo Barbusi vinse la Coppa disciplina, un trofeo per il quale andava orgoglioso il presidente Giovanni Piras, ricevuta per i valori morali e sportivi in cui credeva tanto.

Due cagnolini abbandonati e visibilmente spaventati sono stati portati in salvo nel primo pomeriggio di oggi, grazie ad una repentina catena di segnalazioni che hanno scongiurato brutte conseguenze sia per gli animali sia per le persone. I cuccioli correvano lungo la strada provinciale 88 al confine tra Villamassargia e Siliqua. Il comune di Villamassargia ha prontamente allertato le autorità competenti circa la situazione di pericolo e sul posto sono giunti il veterinario della Asl n. 7 Nicola Maggio e tre agenti della forestale di Siliqua che hanno dovuto rincorrere i cuccioli impauriti prima di accalappiarli e portarli al sicuro. Poco lontano è stato rinvenuto uno scatolone dentro il quale, è l’ipotesi, i poveri animali erano stati messi e lasciati lì.
«Si tratta di un maschio e di una femmina di meticci, dal manto scuro e di taglia media, di circa due mesi che, a giudicare dalle ottime condizioni di salute e dalla socievolezzaha osservato il veterinario Nicola Maggioerano appena stati abbandonati lì e, mi permetto di dire, condannati a morte certa se non fosse intervenuto velocemente nessuno.»
I piccoli ora sono in viaggio verso “Cave Canem”, il canile che ha sede a Dolianova, dove saranno accolti e nutriti in attesa di adozione.
«Fortunatamente gli animali stanno bene e colgo l’occasione per ringraziare sia il dott. Maggio sia gli agenti della Forestale per l’efficace collaborazionedichiara la sindaca Debora Porrà -, organo competente per il randagismo nel territorio di Villamassargia. “A decretare davvero il lieto fine della vicenda sarebbe che i cuccioli trovassero una casa e qualcuno pronto a prendersi amorevolmente cura di loro. Chi fosse interessatoè l’appello della prima cittadina può contattare la Polizia locale o la compagnia Barracellare di Villamassargia.»

Sarà la giovane pianista del Canepa Federica Migheli la protagonista del prossimo appuntamento con la rassegna concertistica “I mercoledì del Conservatorio”, il 19 marzo, alle ore 19.00, nella sala Sassu dell’istituto di piazzale Cappuccini a Sassari. Il terzo appuntamento con il più ricco cartellone del territorio, che conta 38 eventi fino al prossimo novembre, vede dunque tornare sul palcoscenico un’allieva del Conservatorio, attualmente all’ultimo anno di biennio nella classe della docente Anna Revel.
Il programma della serata prevede l’esecuzione della Partita n. 1 in si bemolle maggiore BWV825 di Johann Sebastian Bach, Stampes L. 108 di Claude Debussy e Carnevale di Vienna op. 26 di Robert Schumann. Anche il concerto di mercoledì, come tutti gli appuntamenti del Conservatorio di Sassari, è a ingresso gratuito.

Il sindaco di Carbonia ha chiesto alla presidente della Regione Alessandra Todde, all’assessore regionale della Sanità Armando Bartolazzi e alla direttrice generale della Asl Sulcis Giuliana Campus, la disponibilità per la partecipazione ad un Consiglio comunale straordinario sulla Sanità.

«Gentile Presidente Todde, Egregio Assessore Bartolazzi, gentile Dottoressa Campus, nell’ultima seduta del Consiglio Comunale di Carbonia, svoltasi mercoledì 12 Marzo 2025, è stata approvata una mozione recante per oggetto “Richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale straordinario sulla Sanità – ha scritto Pietro Morittu -. Pertanto, con la presente si reitera la richiesta di una Vostra disponibilità a presenziare, in una data a Voi congeniale, al Consiglio Comunale straordinario sulla sanità nel corso del prossimo mese di Aprile. In tale occasione saranno presenti anche le organizzazioni sindacali del territorio e le associazioni dei pazienti. Pertanto, vi chiediamo cortesemente un riscontro entro 10 giorni dalla presente, indicandoci una o più date ipotetiche per l’organizzazione e la convocazione dei lavori. Si coglie l’occasione per ribadire – in linea con quanto affermato dal sottoscritto in occasione della Conferenza Sociosanitaria dello scorso 13 Febbraio – indipendentemente dalle modalità di erogazione del servizio per il raggiungimento dei livelli essenziali di assistenza, la necessità di rispettare quanto previsto dalla Legge di Ridefinizione della Rete Ospedaliera del 2017, chiedendo alle S.V. la riapertura dei reparti chiusi e il potenziamento di quelli che ad oggi risultano in sofferenza, al fine di consentire all’Ospedale di Emergenza-Urgenza P.O. Sirai di poter assolvere pienamente le proprie funzioni e prerogativeha concluso Pietro Morittu -. In attesa di un Vs. riscontro in merito, l’occasione è gradita per porgere cordiali saluti.»

Lo scorso 7 marzo la sala riunioni di “Casa Fenu”, a Villamassargia, ha ospitato un incontro dibattito inserito nel festival di letteratura, organizzato già da alcuni anni dal comune di Villamassargia, ‘Incontri nella terra di mezzo’, focalizzato sulla presentazione della pubblicazione intitolata “Sardegna, per un nuovo Statuto Speciale”, edita dalla Scuola di Cultura Politica “Francesco Cocco” e curata da Fernando Codonesu.
Energia, trasporti, rilancio e sviluppo dei territori periferici, con una rimeditazione sulla cosiddetta “specialità regionale”, attraverso un percorso storico-politico su cui ha preso forma l’identità di un popolo sono i temi affrontati nel corso dell’incontro, al quale hanno partecipato la sindaca Debora Porrà e i relatori prof. Andrea Pubusa e ing. Fernando Codonesu, cofondatori della Scuola di Cultura Politica “Francesco Cocco”, autori rispettivamente della presentazione e della relazione introduttiva dell’opera, scritta a più mani da studiosi, professionisti e personaggi di spicco del panorama sardo.
La finalità della pubblicazione, che riunisce gli atti del convegno che si è tenuto a Cagliari lo scorso anno, «è offrire un contributo qualificato alla crescita della Sardegna, attraverso un’operazione di rilancio e una politica di sviluppo consapevole»hanno sottolineato i relatori Fernando Codonesu e Andrea Pubusa.
Nel corso della serata si è parlato di autogoverno e autodeterminazione ripercorrendo un po’ di storia, da Eleonora d’Arborea, con la promulgazione della Carta de Logu, a ciò che tentò di fare invano Francesco Cossiga nel 2006 con il disegno di legge costituzionale che tra gli obiettivi si prefiggeva l’emancipazione della Sardegna in termini politico-economici, fino all’idea di una Costituzione sarda e di una “coscienza nazionale dei sardi”.
Al termine, ho intervistato Fernando Codonesu e Andrea Pubusa, su due temi distinti: la questione energia, centrale per presente e futuro della Sardegna; la proposta di una nuova legge per l’elezione presidente della Giunta e del Consiglio regionale.

Anche nel Sulcis Iglesiente, il 12 e il 13 marzo, è stata celebrata la giornata mondiale del rene, creata per sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni sulle malattie renali. Ad oggi, in Italia, circa 5 milioni di persone, ossia quasi il 10% della popolazione, soffre di queste patologie. In Sardegna i nefropatici sono circa 1.500 oltre i circa 700 pazienti che hanno già ricevuto, in donazione, un nuovo rene. Le malattie renali hanno quasi sempre un decorso subdolo, in quanto si manifestano solo quando hanno raggiunto uno stadio già molto avanzato, quando cioè la funzionalità renale è ormai compromessa, diventando inevitabile il ricorso alla dialisi, con tutti i problemi che ne conseguono.

Le ASL territoriali hanno organizzato anche quest’anno una serie di iniziative finalizzate proprio a questo scopo, in collaborazione con l’Aned Sardegna, molto attiva nell’attività di sensibilizzazione e nell’ottica di aumentare la consapevolezza nel contrasto alle malattie renali.

Nel Sulcis Iglesiente le due giornate sono state organizzate dal reparto Dialisi di Iglesias, in collaborazione con l’associazione Aned e il comune di Fluminimaggiore. Sono numerosi i contatti che vengono realizzati ad Iglesias, Carbonia, Fluminimaggiore, Carloforte e in tanti altri centri dell’isola, durante i quali vengono suggeriti comportamenti e stili di vita che possono prevenire l’insorgenza della malattia, in particolare in presenza di altre patologie gravi quali l’ipertensione, il diabete e l’obesità.

Gli screening, effettuati il 12 marzo presso l’ospedale Santa Barbara di Iglesias e il 13 marzo a Fluminimaggiore, hanno registrato una grande partecipazione. Nei due giorni sono state visitate complessivamente 319 persone, 202 nel solo comune di Fluminimaggiore (270 i campioni di urine analizzati), nei locali del Comune allestiti opportunamente per l’occasione. Di queste 319 persone, ben 46 dovranno eseguire accertamenti più completi.

Hanno partecipato alle due giornate gli infermieri, gli Oss, il coordinatore infermieristico Ignazio Mocci e i medici Katiuscia Rosas (responsabile della struttura di Nefrologia e Dialisi della Asl Sulcis) e il dottor Giorgio Melis, medico in pensione ex dipendente della Asl Sulcis.

Grande soddisfazione è stata espressa dagli amministratori comunali di Fluminimaggiore, rappresentati dall’assessora dei Servizi sociali Stefania Massa che auspica un’intensificazione di questo tipo di attività, con l’implementazione della prevenzione e della profilassi, non solo per le malattie renali ma anche per altre gravi patologie.

Per Annibale Zucca, segretario regionale dell’associazione Aned, l’ottimo risultato ottenuto è frutto della stretta collaborazione tra l’associazione e le ASL che hanno messo a disposizione personale medico ed infermieristico. «Un grazie particolareha detto Annibale Zucca -, ai direttori delle strutture complesse di Nefrologia di Alghero e Carbonia che con il loro personale altamente professionale hanno permesso la riuscita dell’iniziativa.»

Carlo Martinelli

 

La città di Carbonia, vincitrice del Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa 2011, è stata protagonista stamani a Sassari in occasione del Seminario “Paesaggi, identità, comunità al plurale: riflessioni a 25 anni dalla Convenzione Europea del Paesaggio”, che si inserisce nel solco delle iniziative previste per la “Giornata Nazionale del Paesaggio 2025”. Nella sala conferenze della Fondazione di Sardegna, il prof. Giorgio Peghin (DICAAR – Università di Cagliari) ha illustrato il progetto “Carbonia Landscape Machine” con cui il comune di Carbonia si aggiudicò il prestigioso Premio del Paesaggio del Consiglio d’Europa 2011. Un’occasione per ripercorrere quella straordinaria stagione per la città di Carbonia, proiettandosi nel contempo sulle nuove sfide aperte in tema di architettura del paesaggio, sempre in continuità con quanto fino ad ora progettato e realizzato.
L’evento è stato organizzato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Sassari e Nuoro in concomitanza con la “Giornata Nazionale del Paesaggio 2025”.

Pensavamo in tanti che il sistema e l’organizzazione della sanità nel territorio della nostra Asl del Sulcis, in questi ulti anni, avesse toccato il fondo. Pensavamo, nel merito, con l’avvento della nuova giunta regionale della Todde, che fosse urgente e opportuno assumere provvedimenti per assicurare alla popolazione quei servizi ospedalieri e territoriali previsti e nell’ambito della normativa regionale tutt’ora in vigore.
In tanti, allo stato dei fatti, siamo costretti a prendere atto, viste le recenti affermazioni sulla stampa dell’assessore regionale alla sanità, che per la Asl del Sulcis, si aprono scenari e percorsi non solo inediti e inaspettati, che però non incidono minimamente sui gravi problemi che tutti i giorni vive il nostro sistema ospedaliero e territoriale e quindi la popolazione che ne subisce le preoccupanti e continue carenze.
L’assessore regionale della Sanità, infatti, con assoluta semplicità, nell’avanzare la possibile vocazione di un presidio ospedaliero, prende ad esempio il Sulcis e la popolazione molto anziana, per definire la missione del CTO e del Sirai per cui:
a. uno concentra la propria attività nella chirurgia con numeri da richiamare medici da Cagliari e oltre;
b. l’altro potrà svolgere l’attività soprattutto nella riabilitazione, anche con un reparto di ortopedia e geriatria.
L’assessore, su come affrontare e superare i problemi che tutti i giorni vive la nostra popolazione, non dice assolutamente nulla.
Tutto sembrerebbe rinviato a un ipotetico nuovo assetto prefigurato per il CTO e Sirai.
Si ha l’impressione, purtroppo, che l’assessore regionale non abbia quella necessaria consapevolezza di come è caratterizzato il nostro territorio e dei bisogni che concretamente vive la popolazione: non solo quella anziana.
Inoltre, l’assessore, trascura e forse ignora totalmente, che in Sardegna e quindi nel Sulcis, è in vigore la “Rete ospedaliera”, approvata dal Consiglio regionale il 25.10.2017, di cui molte parti nella nostra Asl restano ancora incompiute.
È in questo ambito che l’assessore dovrebbe prendere conoscenza che nella Asl del Sulcis l’assistenza ospedaliera dovrebbe essere garantita:
a) dal P.O. Sirai, a Carbonia, quale stabilimento DEA di I livello, multi-specialistico e punto di riferimento per le attività di Emergenza-Urgenza;
b) dal P.O. CTO a Iglesias, quale stabilimento DEA di I livello, per le attività programmate e polo materno infantile, con le funzioni di assistenza programmate previste per il pronto soccorso semplice.
c) dal P.O. Santa Barbara a Iglesias, quale stabilimento e nodo della rete territoriale regionale, Ospedale di comunità, Casa della Salute con servizi specialistici, polo riabilitativo (di cui 22 posti letto per lungodegenti e 31 posti letto di riabilitazione funzionale) e Hospice.
La rete ospedaliera in questione, trova le disposizioni contenute nel Documento del 25 ottobre 2017, con il quale il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato la rete attualmente vigente, con una dotazione complessivi di 313 posti letto.
Per quanto riguarda invece l’assistenza territoriale, nella ASL Sulcis Iglesiente sono attualmente presenti 4 Case della Salute nei seguenti comuni: Carloforte, Sant’Antioco, Giba e Fluminimaggiore.
Infine, con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), si prevede la realizzazione di due nuove Case della comunità:
– Una a Carbonia, presso il poliambulatorio di San Ponziano;
– Una nel P.O.S. Barbara di Iglesias.

Sempre con il PNRR, si prevede di realizzare ne P.O. Santa Barbara, l’Ospedale di comunità, con 20 posti letto.
In questo contesto, l’assessore regionale, fatta un’attenta disamina della situazione, dovrebbe porsi delle semplici domande:
a. perché, la Asl del Sulcis, da diversi anni patisce indubbie sofferenze organizzative nell’assistenza ospedaliera e territoriale?
b. quali sono i motivi per cui gli unici incarichi di struttura complessa sono di Chirurgia generale del Sirai, nel Pronto soccorso, di Ortopedia, Anestesia e Rianimazione?
c. come si spiega che i reparti di Neurologia, Urologia, Radiologia, Medicina del CTO, Centro trasfusionale, il Laboratorio analisi, la Psichiatria, l’Oculistica, l’Ortopedia CTO, l’Otorinolaringoiatria, la Dialisi e la Diabetologia sono strutture complesse senza direttori da tantissimo tempo?
d. per quale ragione la Asl sconta una forte carenza di personale con oltre 88 medici? E che dei 153 attualmente in organico oltre il 50 per cento è in età avanzata.

e. quali sono i motivi che nel PO Santa Barbara non si sono ancora determinate le condizioni per realizzare compiutamente l’Ospedale di Comunità, la Casa della Salute con i servizi specialistici, il polo riabilitativo e l’Hospice.

In questi mesi abbiamo preso atto che nonostante le diverse deliberazioni adottate dal Direttore generale della Asl del Sulcis di programmazione e organizzazione, nei presidi ospedalieri e nel territorio la situazione è notevolmente peggiorata. Siamo in alcune realtà al disfacimento. Troppi reparti degli ospedali sono in grave sofferenza perché manca di personale medico e di infermieri, la situazione di crisi non sembra avviata a soluzioni. Anzi.
Ora, se queste osservazioni corrispondono a semplice verità, si tratta di definire, con una certa urgenza, quali iniziative assumere nel nostro territorio.
Considerato in particolare che la Giunta regionale ha previsto di commissariare le Asl, e che quindi si avrà una gestione ordinaria, con tempi oggi imprevedibili per avere la nomina dei nuovi direttori generali e quindi di governo pieno per affrontare il presente e il futuro.
Insomma una fase transitoria con tempi oggi imprevedibili.
La situazione di crisi della nostra sanità è comunque presente, la sofferenza di assistenza della popolazione non entra certamente in pausa, anzi.
Riprendendo in questo contesto alcune recenti considerazioni di Mario Marroccu.
Che cosa si può fare nel nostro territorio?
Certo la politica può fare la sua parte. Così come le organizzazioni sindacali confederali e di categoria.
Certamente un ruolo determinante è oggi in carico ai 23 Comuni, dei Sindaci e della Conferenza socio sanitaria.
I nostri 23 sindaci, nella piena consapevolezza della situazione che attraversa la Asl, “unitariamente”, possono rispondere a pieno titolo all’assessore regionale che non siamo un territorio da colonizzare con proposte senza fondamento e, soprattutto, avere la forza per rivendicare un cambio di gestione della Asl, recuperare subito quanto stabilito dagli atti aziendali, per il ripristino dei servizi ospedalieri e del fabbisogno del personale.
Se non ora quando?
Tore Arca
Cittadino della provincia del Sulcis Iglesiente