22 December, 2025

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L’assessore regionale della Programmazione, Giuseppe Fasolino, controreplica ai parlamentari del M5S sulle risorse destinate dal Governo alla Regione.

«Stupiscono contenuti e tono delle affermazioni dei parlamentari sardi dei Cinquestelle: denotano una mancanza di attenzione riguardo un problema che coinvolge tutte le Regioni con dei rilievi inconsistenti – attacca l’assessore regionale della Programmazione, Giuseppe Fasolino, in riferimento alla decisione del Governo di compensare le minori entrate nei bilanci delle Regioni a causa dell’emergenza in corso -. Comprendiamo la necessità di difendere politicamente di fronte all’opinione pubblica, scelte incomprensibili che mal si conciliano con le necessità delle amministrazioni regionali, ma – in particolare in questa delicata situazione – sarebbe stata apprezzabile una presa di posizione più onesta e leale nei confronti dei bisogni delle Regioni, che sono gravi ed evidenti.»

«In una situazione che permette una manovra statale in deficit per 80 miliardi di euro, non si possono lasciare le Regioni senza una soluzione di fronte al problema di chiudere i propri bilanci che certamente saranno penalizzati dalle minori entrate – aggiunge l’assessore Giuseppe Fasolino -. In assenza una adeguata compensazione, la Sardegna più di altre Regioni si troverà di fronte alla scelta di ridurre la spesa corrente, compresi i servizi essenziali. A fronte di questa situazione, in nome di un clima di solidarietà, abbiamo chiesto allo Stato di contribuire in modo reale al raggiungimento degli equilibri. Nulla centrano le risorse destinate alle famiglie e alle imprese oggetto dei provvedimenti del Governo. L’emergenza Covid-19sottolinea Giuseppe Fasolinodeterminerà certamente minori gettiti sulle entrate non solo per lo Stato, ma anche per le Regioni e questa situazione metterà conseguentemente a rischio la salvaguardia degli equilibri dei bilanci. Dai parlamentari sardi – in particolare da quelli che fiancheggiano il Governo – mi sarei aspettato un atteggiamento di salvaguardia e protezione nei confronti degli interessi dei sardi, piuttosto che una confusa replica per dovere “d’ufficio”, conclude l’assessore Giuseppe Fasolino, che rivolge un «appello a tutte le forze politiche, senza distinzione, per portare avanti una azione comune nell’interesse della Sardegna.»

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Sei consiglieri di minoranza propongono, con una mozione, le dirette streaming delle sedute del Consiglio comunale di Iglesias.

«In seguito alla chiusura dell’aula consiliare di Piazza Municipio, le sedute della massima assemblea cittadina sono risultate essere sprovviste di video, non permettendo dunque ai cittadini la partecipazione da remoto che fino al momento della sua funzione è sempre stato utilizzato con una grande frequenzaspiegano i consiglieri Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi, Luigi Biggio, Simone Saiu ed Alberto Cacciarru -. Da un anno circa non vi è traccia di nessun Consiglio comunale in diretta streaming, ragion per cui i consiglieri di minoranza hanno ritenuto opportuno dover richiedere l’ausilio della pagina Facebook ufficiale del comune di Iglesias affinché si possa trasmettere in totale trasparenza lo svolgimento delle sedute. L’atto verrà discusso nella seduta prevista per la data dell’8 maggio 2020, in un velato clima di incertezza da parte della maggioranza consiliare.»

«La diretta streaming del Consiglio comunale è uno strumento di assoluta e fondamentale importanza, permette infatti di poter rendere più partecipata possibile la massima assemblea cittadinaaggiungono i sei consiglieri di minoranza -. Da un anno a questa parte ormai non vi è traccia di sedute consiliare condivise, il che è un grande danno per la nostra comunità, la quale non è messa in condizioni di poter seguire con costanza i lavori comunali. Riteniamo che con la tecnologia odierna sia possibile la messa in atto ed a costo zero di uno strumento che possa ritornare a rendere pubblico il Consiglio.»

«La diretta video è uno strumento di coinvolgimento, che dovrebbe essere di grande aiuto in quello che oggi è l’obiettivo della politica, ovvero avvicinare nuovamente i cittadini in maniera attivaconcludono Federico Garau, Francesca Tronci, Bruna Moi, Luigi Biggio, Simone Saiu ed Alberto Cacciarru –. Ci auspichiamo che l’amministrazione possa rendersi disponibile alla condivisione della nostra idea e che già dal prossimo consiglio si possa avere nuovamente dopo tanto tempo una diretta video da condividere con l’intera città.»

 

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I consiglieri regionali del Partito democratico rilanciano la proposta sul contributo a fondo perduto per le imprese. In una nota diffusa questa sera, inviano un messaggio forte e chiaro al presidente Christian Solinas ed alla sua Giunta. 

«La Giuntasostengono i consiglieri democraticianziché svegliarsi solo per fare proclami e annunci, o accuse, approvi immediatamente la nostra proposta sul contributo a fondo perduto per le imprese. Su questo tema i consiglieri democratici non scendono a compromessi, e sono pronti, seppure a malincuore, ad interrompere la collaborazione autonomista sino ad ora praticata con leale e limpido senso di responsabilità, che ha consentito al presidente Christian Solinas e alla Maggioranza di approvare con tempestività tutti i provvedimenti connessi all’emergenza e soprattutto la legge di stabilità e il bilancio 2020. Il presidente Christian Solinas imbocchi una volta per tutte le strade della politica e abbandoni questa insopportabile propaganda salviniana che rischia di far pagare ai sardi un prezzo più alto di quello lasciato dagli effetti dell’emergenza da Covid. Il presidente Christian Solinas non rompa questo clima di unità che con grande fatica abbiamo contribuito tutti a costruire.»
«È dall’inizio di questa emergenza che proponiamo, purtroppo inutilmente, un confronto leale alla Giunta, alla sua maggioranza e a tutto il Consiglio, offrendo la disponibilità ad approfondire, insieme, tante ipotesi di interventi, urgenti, attesi dai nostri cittadini, anche di tipo legislativo, per fronteggiare un dramma sociale ed economico di dimensioni bibliche. Dalla Giunta, purtroppo, molta confusione e numerosi ritardiaggiungono i consiglieri regionali del centrosinistra -. Da parte del presidente Christian Solinas, invece, solo comode videoconferenze dal salotto di casa, sempre per fare annunci o distribuire colpe e responsabilità altrove. Ricordiamo che è lui che ricopre la massima responsabilità del governo regionale ed è soprattutto a lui che spetta produrre soluzioni, non fare l’elenco dei buoni e dei cattivi.»
«Allora, se proprio si deve occupare dei rapporti con lo Stato, lo faccia seriamente e solleciti, con urgenza, la costituzione di quel tavolo tecnico-politico dell’accordo Stato-Regione che si sarebbe dovuto insediare già entro il 6 gennaio scorso, perché stanno proprio lì una parte delle soluzioni cercate.
I 412 milioni stanziati a stralcio e stralcio di ogni pretesa, che per la nostra Regione ha significato la rinuncia ad oltre 700 milioni di somme pregresse certificate da sentenze di Corte costituzionale e TAR, per non parlare degli altri 500 milioni per trasferimenti per le funzioni di area vasta mai arrivati, devono essere trasferiti entro il 2020 nelle casse della Regione. In alternativa quest’anno, in attuazione di quell’accordo su cui ha tristemente trionfato la Giunta regionale, arriveranno solo 7 milioni di euro. Abbiamo denunciato da subito concludono i consiglieri regionali del Partito democraticola chiusura dell’accordo al ribasso su cui, purtroppo, ha trionfato Solinas, ma abbiamo anche proposto soluzioni per una sua opportuna e possibile rimodulazione. Oggi più che mai abbiamo bisogno che vengano revisionati i termini di quell’intesa sottovalutata da questa Giunta regionale, e chiediamo che venga immediatamente approvata la nostra proposta sul fondo perduto a favore di piccole imprese, professionisti e autonomi, al fine di contenere gli effetti di una emergenza economica che altrimenti lascerà solo macerie. Da lì possono arrivare le risorse che occorrono alla Sardegna e ai sardi per una vigorosa ripartenza.»

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Nei primi tre giorni della “Fase 2” la diffusione del Coronavirus in Sardegna non ha subito scostamenti e anche oggi, per il 4° giorno consecutivo, è stato riscontrato 1 solo caso positivo e nessun decesso, ma solo tra 10-12 giorni si potrà verificare se la riapertura di molte attività e l’incremento della circolazione delle persone, avranno avuto o meno conseguenze. L’attenzione resta alta e sono continue le raccomandazioni per il rigido rispetto delle disposizioni con l’utilizzo delle mascherine e dei guanti per contenere quanto più possibile il rischio di un incremento del numero dei contagi.

La Sardegna oggi è la regione italiana con il minor numero di casi positivi insieme alla provincia autonoma di Bolzano, con l’unico caso riscontrato nella provincia di Sassari, dopo quattro giorni di assenza totale di casi, con il numero totale ora salito a 849 sui 1.319 totali (il 64,37%). Nessun caso nella Città Metropolitana di Cagliari (totale 243) e nelle province di Nuoro (78), Oristano (55) e Sud Sardegna (94).

In Sardegna è cresciuto ancora sia il numero dei tamponi eseguiti, 1.099 (ieri erano stati 815), con il totale arrivato a 29.966, sia quello dei casi testati oggi, 967 (ieri erano stati 705).

E’ diminuito il numero dei pazienti ricoverati con sintomi, 91 (ieri erano 94), mentre è cresciuto quello dei pazienti ricoverati in terapia intensiva, 11 (ieri erano 9). Continuano a scendere il numero delle persone in isolamento domiciliare, 521 (ieri erano 539), e il numero degli attualmente positivi, 623 (ieri erano 642). I dimessi/guariti sono 577 (ieri erano 557).

Se in Sardegna il bilancio continua ad essere positivo e fa sperare in una fine dell’emergenza vicina, altrettanto non si può dire per il bilancio nazionale, che oggi – a fronte di ben 8.014 dimessi/guariti in più e di ben 7.939 attualmente positivi in meno – ha fatto registrare un nuovo aumento dei decessi, ben 369, ed un incremento dei casi totali, 1.444, superiore a ieri quando erano stati 1.075 i casi totali in più. Questi incrementi, comunque, pare siano stati determinati anche da un conteggio di casi riscontrati precedentemente e non ancora registrati.

 

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Anche oggi, per il 4° giorno consecutivo, 1 solo nuovo caso positivo al Covid-19 (su 1.099 tamponi eseguiti) e nessun decesso, in Sardegna.
Il numero totale di casi positivi sale così a 1.319 dall’inizio dell’emergenza. L’unico incremento è stato registrato nella provincia di Sassari. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 29.966 tamponi. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 102, di cui 91 con sintomi e 11 in terapia intensiva, mentre 521 sono le persone in isolamento domiciliare. Il totale degli attualmente positivi è sceso a 623 ed il numero dei pazienti dimessi/guariti è salito a 577. Resta invariato il numero delle vittime (119).
Sul territorio, dei 1.319 casi positivi complessivamente accertati, 243 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari, 94 nel Sud Sardegna, 55 a Oristano, 78 a Nuoro, 849 a Sassari (+1 rispetto all’ultimo aggiornamento).

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Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha rilasciato una dichiarazione, che riportiamo integralmente, dopo l’incontro con il Gruppo di Contatto del QFP del Parlamento europeo.

«Ora è il momento di essere coraggiosi e ambiziosi con le azioni sostenute dal bilancio dell’UE. Il Parlamento vuole essere protagonista in questo processo insieme alle altre istituzioni e contribuire a renderlo il miglior strumento possibile per aiutare l’economia europea e i suoi cittadini. È urgente trovare un accordo sul Piano di ripresa e sul prossimo bilancio pluriennale.
I deputati avevano già fissato obiettivi ambiziosi prima della crisi attuale. Non è il momento di abbassare le nostre ambizioni e di accontentarci di un piano e di un bilancio che non siano all’altezza delle sfide che ci attendono.
Il pacchetto di ripresa deve essere consistente e deve aggiungere valore all’interno di un QFP forte. Non dobbiamo perdere di vista i nostri investimenti a lungo termine e i nostri obiettivi strategici. La crisi ha aumentato lo squilibrio tra le regioni europee. Il piano di ripresa dovrebbe contribuire a colmare questa lacuna.
I mezzi devono essere disponibili subito per i nostri Stati membri, le imprese e i lavoratori travolti da questa crisi. Il tempo è essenziale.
Come autorità di bilancio, il Parlamento deve essere coinvolto nell’elaborazione del Piano di ripresa. Valuteremo anche con sguardo critico la proposta aggiornata del QFP e ribadiamo la necessità di un piano di emergenza.
I parlamentari hanno il diritto di intervenire su dove vengono investiti i fondi, poiché si battono per i cittadini e per il bene comune. Come dimostrato fin dall’inizio, il Parlamento non è una buca delle lettere.
L’aumento dei massimali delle Risorse Proprie annunciato dalla Commissione è un buon punto di partenza, ma dovrebbe essere permanente ed accompagnato da nuove risorse proprie che rimangano un prerequisito per qualsiasi accordo sul QFP.
L’Europa è duramente colpita dalla crisi attuale. Noi, come leader europei, dobbiamo essere all’altezza di queste sfide. Dobbiamo proteggere chi tra noi è più debole. Ora come non mai, l’Europa ha bisogno di essere più forte per il bene dei suoi cittadini che ci osservano e aspettano delle risposte da noi.»

 

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«Occorre ricordare all’assessore regionale al Bilancio, Giuseppe Fasolino, che le imponenti risorse messe in campo dal governo, sono destinate a tutti i cittadini, inclusi noi sardi.»

Emiliano Fenu e Nardo Marino, membri del Direttivo M5S rispettivamente al Senato e alla Camera, rispondono alle dichiarazioni rilasciate dall’assessore Giuseppe Fasolino relativamente ai fondi che il Governo ha destinato alle regioni per l’emergenza sanitaria in corso. «Le misure del decreto Cura Italia, del decreto Liquidità, entrambi già approvati, e quelle del decreto Maggio di imminente approvazione commentano i parlamentari del M5Sriguardano anche la Sardegna, ricompresa al pari delle altre regioni italiane, nei 75 miliardi di spese in deficit e nei 180 miliardi complessivi di nuove risorse.»

Nardo Marino ed Emiliano Fenu sottolineano come anche i lavoratori, le imprese e le famiglie sarde avranno accesso: alla Cassa integrazione estesa anche alle piccolissime imprese, alla proroga degli altri ammortizzatori sociali, al divieto di licenziamento per motivi economici, al sostegno di 600 euro per autonomi e professionisti, per il quale è previsto un aumento, al Fondo Gasparrini per la sospensione delle rate dei mutui prima casa. L’elenco delle misure di sostegno messe in atto dal Governo annovera anche l’estensione del Fondo di garanzia per le Pmi, le sospensioni degli adempimenti tributari e contributivi, i congedi per i lavoratori con figli a casa, il bonus baby sitter, i prestiti totalmente garantiti dallo Stato entro i 25 mila euro e quelli quasi integralmente garantiti dallo Stato per importi superiori.

«Anche la Sardegnaprecisano ancora Emiliano Fenu e Nardo Marino avrà diritto al potenziamento, previsto nel decreto Maggio, delle misure già indicate. La Regione sarda avrà ovviamente diritto anche alle misure di nuova approvazione, sempre incluse nel nuovo decreto: il Reddito di emergenza, i finanziamenti a fondo perduto per le piccole e piccolissime imprese in difficoltà ed il nuovo super credito d’imposta per lavori di efficientamento energetico e antisismico.»

Da Roma arriva anche una puntuale precisazione sul richiamo alla BEI, la Banca europea degli investimenti, citata dall’assessore Fasolino: «E’ paradossalecommentano gli esponenti del Direttivo M5S che l’assessore al Bilancio della Regione Sardegna citi il risultato che il governo ha ottenuto con l’Europa. Come maggioranza abbiamo fortemente voluto quelle risorse, per poterle mettere a disposizione del Paese tutto e fronteggiare così l’emergenza. Un risultato importante, ottenuto malgrado lo scetticismo proprio della parte politica di cui l’assessore è esponente. E’ evidente a tutti – concludono i parlamentari che l’emergenza è di tale portata da rendere parziali anche le misure più consistenti, ma l’impegno del governo e della maggioranza indirizzato al salvataggio delle imprese e dei lavoratori è totale».

 

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«Gli accordi di partenariato che saranno formulati nell’ambito della politica di coesione 2021-2027 devono prevedere risposte proporzionate con le quali compensare gli svantaggi connessi alla condizione di insularità. Per questo obiettivo, Sardegna, Corsica, Baleari e Gozo avanzano da oggi richieste unitarie che tengono conto delle reali necessità dei territori insulari.»

Lo afferma il presidente della Regione Christian Solinas, che ha sottoscritto un documento insieme ai rappresentanti delle altre isole, proseguendo in questo modo un percorso unitario già avviato lo scorso anno: una piattaforma di cooperazione per strutturare iniziative comuni incentrate su problematiche, interessi e sfide comuni di vitale importanza per i territori insulari.

«Le Isoleprecisa il presidente della Regione chiedono all’UE di integrare la dimensione insulare nelle politiche comunitarie, conformemente agli artt. 174 e 175 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, dove è indicato che l’Unione mira a ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni con un’attenzione particolare rivolta alle regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi naturali quali le regioni insulari.»

Nel documento sottoscritto, le quattro Isole Mediterranee si presentano alla Commissione europea con un’unica voce, chiedendo un trattamento specifico per i territori insulari nella politica di coesione europea.

«È necessariosostiene Christian Solinasadottare una prospettiva di programmazione su misura che includa realmente priorità specifiche proprie delle realtà insulari. Sono necessarie ulteriori misure politiche rivolte alle isole per affrontare le sfide territoriali, tra cui un regime di aiuti di Stato più flessibile per far fronte alle sfide più urgenti come trasporti, connettività digitale, reti energetiche, gestione delle risorse naturali.»

Altro capitolo decisivo è quello delle misure compensative legate alla discontinuità territoriale, in particolare su trasporti, infrastrutture materiali ed immateriali, regimi fiscali derogatori.

«È sempre più evidenteconclude il presidente Christian Solinas la necessità di proporre e sviluppare nuovi approcci politici che aiutino l’Unione europea a gestire l’insularità in modo più efficiente ed efficace rispetto al passato, e questo ci attendiamo si realizzi anche con l’introduzione di una clausola di insularità nella politica di coesione 2021-2027 attraverso adeguate misure compensative.»

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«È necessario che la Giunta regionale si attivi immediatamente per definire la stabilizzazione dei lavoratori ARAS in Laore. Il 10 giugno il TAR terrà l’udienza di merito, abbiamo poche settimane per determinare la cessazione della materia del contendere.»

Lo ha affermato il consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa nel corso dell’audizione dell’assessore regionale dell’agricoltura Gabriella Murgia presso la commissione competente.

«ARAS ha svolto per decenni una importantissima funzione nell’assistere gli allevatori sardi, su delega della regione – ha sottolineato il consigliere regionale-. Oggi questi lavoratori non vedono prospettive davanti a se, dopo che il Consiglio regionale ha approvato ben due leggi per risolvere questo problema, e sempre all’unanimità, ancorché in presenza di giunte regionali e maggioranze politiche di segno opposto. Sarebbe sbagliato e profondamente ingiusto fermarsi adesso che il traguardo è alle viste . Occorre venire incontro alle legittime aspettative di carriera dei lavoratori di Laore eliminando le cause delle loro preoccupazioni, garantendo nel contempo il posto di lavoro dei dipendenti ARAS. Mi auguroha concluso Michele Cossache la Commissione agricoltura non sottovaluti il problema.»