Emanuele Cani (PD): «Solidarietà ai consiglieri comunali di Olbia Patrizia Desole e Davide Bacciu più volte insultati in aula dal sindaco Settimo Nizzi»
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«La Regione prosegue con l’attuazione di una politica energetica innovativa per la sperimentazione di produzione di energia ‘intelligente’, integrata e sostenibile, rivolta alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. L’obiettivo è la riduzione drastica delle emissioni di CO2 associate ai consumi per abbattere i costi delle bollette per le famiglie, per rendere più competitive le imprese e favorire l’occupazione.»
Lo ha dichiarato l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, commentando i dati del secondo Rapporto di monitoraggio del PEARS, Piano energetico ambientale regionale della Sardegna, pubblicato sul portale Sardegna Energia.
Il PEARS è lo strumento attraverso il quale la Regione, nello scenario nazionale ed europeo, persegue gli obiettivi di carattere energetico, socio-economico e ambientale al 2020 partendo dall’analisi del sistema energetico e della sostenibilità ambientale.
«Emerge un trend positivo – ha proseguito l’assessore regionale dell’Industria – che registra un continuo calo delle emissioni di CO2 associate ai consumi della Sardegna, sostanzialmente in linea con l’obiettivo strategico di sintesi del PEARS, che ne prevede una riduzione del 50% entro il 2030, rispetto ai valori di riferimento del 1990.»
Le informazioni riferite al 2018 attestano che il calo è pari al 21,5 %, ed è un risultato generato principalmente dalla contrazione registrata nel settore delle trasformazioni e dei consumi termici, nonostante il continuo aumento delle emissioni legate al macro settore dei trasporti.
«Il dato è uno dei più significativi tra quelli emersi dai Rapporti di Monitoraggio del PEARS, uno relativo al 2017, pubblicato nel 2019 e l’altro relativo al 2018 ora pubblicato sul portale Sardegna Energia, nel rispetto della tabella di marcia prevista, e dall’aggiornamento del Bilancio Energetico Regionale (BER) – ha precisato l’assessore dell’Industria – è particolarmente importante poi, rispetto al 2018, la possibilità di valutare l’evoluzione del contesto regionale dal punto di vista energetico, analizzando i consumi finali dei macrosettori elettricità, calore e trasporti, nel confronto tra i Bilanci Energetici Regionali del 2013, 2017 e 2018.»
Il documento evidenzia anche come, rispetto al 2013, nello specifico per il macrosettore elettricità emerga una sostanziale stabilità dei consumi complessivi, pur con una contrazione del settore industriale (-13%) a fronte di un aumento dei consumi del settore terziario (+8%). La quota di elettricità da fonti rinnovabili (FER) stimata per i consumi finali di energia elettrica è pari al 42.1%, in leggero aumento rispetto al 2013.
Per quanto riguarda l’energia termica, rispetto al 2013, grazie anche alle condizioni meteorologiche più favorevoli del 2018, si osserva una contrazione dei consumi di energia termica in tutti i settori, più accentuata nel settore terziario (-58%) rispetto ai settori domestico (-9%) e industriale (-4%), che complessivamente risulta pari al 14%.
«Il Rapporto presenta un orientamento decisamente positivo e soddisfacente. Così come pure, riguardo agli obiettivi di sostenibilità, sono notevoli i progressi ottenuti per gli aspetti energetici e della produzione da fonti energetiche rinnovabili, della promozione della mobilità sostenibile, della riduzione delle emissioni atmosferiche inquinanti, della ricerca e innovazione in campo energetico-ambientale e della consapevolezza sulle tematiche energetico-ambientali e della promozione della partecipazione attiva», ha concluso l’assessore Anita Pili.
Tra le azioni attivate con il PEARS per il raggiungimento di questi obiettivi, rientrano i progetti pilota e sperimentali, anche europei, presso Università sarde e Comuni particolarmente virtuosi. Le azioni riguardano anche il tema della ricerca e innovazione in campo energetico, lo sviluppo dei trasporti elettrici e l’avvio della metanizzazione tramite il GNL, Gas naturale liquefatto, della Sardegna.
Tutti i documenti sono a disposizione del pubblico e sono consultabili nel sito http://www.regione.sardegna.it/sardegnaenergia/pears/.
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I consiglieri regionali del Partito democratico e di Leu, primo firmatario Roberto Deriu, sollecitano la Regione affinché disponga con urgenza la ripartenza della Coralità sarda nelle attività svolgibili nel rispetto delle disposizioni di prevenzione e contenimento della diffusione epidemiologica da Coronavirus.
«Al momento non è in corso alcun tipo di ragionamento sulla possibilità, per i Cori della Sardegna, di poter riprendere le attività di prove, esercitazioni e formazione di nuovi aspiranti coristi, che possono essere svolte nel rispetto delle norme di sicurezza – denunciano i consiglieri -. Una situazione che sta creando non pochi problemi alle numerose associazioni del settore che dovranno rinunciare alla consuetudinaria stagione concertistica estiva, e delle future stagioni, e di conseguenza alla principale fonte economica ad esse destinata, caratterizzata dai rimborsi necessari per la copertura di tutte le spese.»
«I Cori rappresentano un eccezionale patrimonio culturale per l’Isola, oltreché una preziosa occasione di incontro, crescita individuale, e condivisione di una passione che coinvolge e anima la Sardegna in tutte le sue stagioni – concludono i consiglieri -. Per questi motivi risulta indispensabile prevedere la loro ripartenza attraverso un finanziamento ai comuni, così da permettere a questi ultimi di individuare delle strutture adatte a svolgere le attività dei Cori in assoluta sicurezza. Una misura necessaria per salvaguardare e conservare un patrimonio unico della Sardegna.»
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«Abbiamo risolto pochi giorni fa il problema della fideiussione bancaria chiesta da Enel agli svizzeri (Sider Alloys – ndr) a garanzia del contratto. La banca ha mandato la garanzia all’azienda e ora questa può chiudere il contratto. Non mi aspetto ulteriori ritardi. #SiderAlloys acquisterà l’energia a 44 euro a megawatt, e a questa tariffa si applicheranno ulteriori riduzioni di prezzo. Adesso, possiamo fare del bacino di #Portovesme uno dei polmoni della ripartenza del Paese, con le produzioni di primario.»
Lo ha scritto in un post pubblicato alcune ore fa sulla sua pagina Facebook, Alessandra Todde (M5S), sottosegretario del ministero dello Sviluppo economico. E’ la notizia attesa da tempo dall’azienda che ha rilevato lo stabilimento ex Alcoa, dai lavoratori e da tutto il Sulcis Iglesiente, dalla quale dovrebbe scaturire il via libera al progetto di rilancio produttivo dello stabilimento di Portovesme. Una notizia che arriva proprio oggi, 1° maggio, la festa del lavoro più triste dal dopoguerra ad oggi, con una crisi che si trascina da anni ed è precipitata con la diffusione del Coronavirus. L’auspicio è che possa realmente segnare il punto di partenza per un concreto rilancio socio-economico del territorio e dell’intera Sardegna, ormai da quasi due mesi piegata dalla pandemia.
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Oggi è cresciuto il numero di nuovi casi positivi al Covid-19 riscontrati in Sardegna, 18 (ieri erano stati 5, così come due giorni fa; il totale è salito a 1.313) ma è cresciuto ancora il numero dei tamponi eseguiti, 1.488 (ieri erano stati 1.455), con il totale salito a 26.242, mentre è sceso il numero dei casi testati, oggi 1.084 (ieri erano stati 1.287). Dei 18 nuovi casi positivi, 12, esattamente i due terzi, sono stati riscontrati nella provincia di Sassari, percentuale che rispeccchia quella globale di 848 casi su 1.313 totali (64,58%). 4 casi sono stati riscontrati nella Città Metropolitana di Cagliari (totale 239), 1 nella provincia del Sud Sardegna (94) e 1 nella provincia di Oristano (55). Nessun nuovo caso positivo nella provincia di Nuoro (totale fermo a 77).
E’ in calo sia il numero dei pazienti ricoverati in ospedale con sintomi, 84 (ieri erano 87), sia quello dei pazienti in terapia intensiva, in misura ancora maggiore, oggi 12 (ieri erano 16). E’ cresciuto leggermente il numero delle persone in isolamento domiciliare, 648 (ieri erano 641), dato legato presumibilmente alla diminuzione dei pazienti ricoverati con sintomi o in terapia intensiva. E’ rimasto invariato, rispetto a ieri, il numero degli attualmente positivi, 744. Sono 17 i dimessi/guariti nelle ultime 24 ore, con il numero totale salito a 452. Oggi è stato registrato un decesso che porta il numero totale delle vittime, dall’inizio dell’emergenza, a 117.
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Il Bollettino Viaggiatori diffuso oggi dalla Regione Sardegna, richiesta di autorizzazione straordinaria per l’imbarco di passeggeri da e per la Sardegna, misure straordinarie urgenti per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-2019 nel territorio regionale della Sardegna.
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Sono 18 i nuovi casi positivi al Covid-19 riscontrati in Sardegna su 1.488 tamponi eseguiti. Il totale dei casi positivi sale così a 1.313 dall’inizio dell’emergenza. In totale nell’Isola sono stati eseguiti 26.242 tamponi. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 96, di cui 12 in terapia intensiva, mentre 648 sono le persone in isolamento domiciliare. Gli attualmente positivi sono 744. I dimessi/guariti sono 452. Il numero delle vittime sale a 117 (1 oggi).
Sul territorio, dei 1.313 casi positivi complessivamente accertati, 239 sono stati registrati nella Città Metropolitana di Cagliari (+4 rispetto all’ultimo aggiornamento), 94 nel Sud Sardegna (+1), 55 a Oristano (+1), 77 a Nuoro, 848 a Sassari (+12).
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«Oggi, la festa del lavoro deve essere intesa per tutti i sardi come la giornata in cui riflettere sulla ripartenza post Coronavirus. Guardiamo alla storia, agli eventi di Chicago di 134 anni fa, alle lotte che nel nostro Paese sono state fondamentali per l’affermazione dei diritti della nostra Carta Costituzionale, per trarne un insegnamento su come superare questo periodo buio.»
Per il presidente del Consiglio regionale Michele Pais oggi è più importante che mai ripartire dall’articolo 1 della nostra Costituzione: «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. Un principio che sancisce che i valori della democrazia e il diritto al lavoro sono alla base della libertà e dell’autonomia di ciascun cittadino».
Per la prima volta, dalla fine del secondo conflitto mondiale, a causa dell’emergenza Covid-19, la festa del primo maggio si svolge in modo inconsueto in cui, ai cronici problemi del mondo del lavoro, si aggiungono quello della sicurezza sanitaria e dell’incertezza di come poter immaginare il futuro.
«Oggi più che mai – scrive Michele Pais – è necessario pensare alla ripresa, garantire quella prospettiva di lavoro che, nonostante le difficoltà sanitarie, deve essere assicurata senza ulteriori ritardi. I tanti disoccupati, cassa integrati, precari e stagionali, ma anche i lavoratori autonomi e commercianti, attendono, con fiducia, di poter riprendere le loro attività, avendo al loro fianco le Istituzioni che, oggi più che mai, devono garantire sostegno perché nessuno rimanga indietro. Pur se nella necessaria massima prudenza, servono decisioni chiare e rapide. Grazie agli operatori sanitari, agli uomini e donne delle forze dell’ordine, del commercio e tutti quei lavoratori – conclude Michele Pais – che tra mille difficoltà stanno garantendo beni e servizi primari.»
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«Vi ricordate le parole di Salvini e del suo “prescelto” Solinas in campagna elettorale? Noi si! Prima i sardi era lo slogan scelto per accentrare il consenso su di loro. E i sardi ci hanno creduto. Ma si sa, i fatti dicono più delle parole. I fatti oggi ci dicono che la Regione Sardegna è il fanalino di coda per numero di domande di Cassa Integrazione presentate sul numero totale pervenuto. I dati di ieri 30 aprile parlano di 570 domande presentate dalla Regione all’INPS su un totale di circa 29mila. Questo vuol dire che tantissime persone, in forte crisi a causa del Covid, non vedranno quanto dovuto prima di luglio, se non più tardi.»
E’ dura la critica della segreterie regionale di Articolo 1 alla Giunta regionale guidata da Christian Solinas.
«Prima i Sardi??? ci credete ancora??? Noi non ci credevamo allora e oggi abbiamo le prove che facciamo bene a non crederci – aggiunge la segreteria regionale di Articolo 1 -. Più passa il tempo più si sta palesando la sottomissione del Governo regionale alle direttive che arrivano dal nord, che sono finalizzate alla mera propaganda senza nessun interesse per la vita degli abitanti della Sardegna. In un giorno come oggi, 1 Maggio, oltre a stringerci intorno a tutte le lavoratrici e i lavoratori in difficoltà, ci sentiamo obbligati a richiamare la Regione ai suoi veri compiti. Pensi ai sardi, ma ci pensi davvero. La campagna elettorale è finita, la crisi purtroppo non solo non è finita ma è più forte di prima – conclude la segreteria regionale di Articolo 1 -. Usate gli strumenti che vi son stati offerti. Non giocate sulla vita dei lavoratori e delle lavoratrici.»