22 December, 2025

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«Non è un caso il fatto di aver scelto la “festa dei lavoratori” per rendere pubbliche le nostre dichiarazioni in relazione all’emergenza che stiamo vivendo.»

Lo scrive, in una nota diffusa stamane, Valentina Pistis, capogruppo dei Riformatori Sardi nel Consiglio comunale di Iglesias.

«In un momento così complicato, dal punto di vista sanitario, sociale ed economico, non possiamo che stringerci alla nostra comunità e studiare tutte le misure necessarie e utili per la ripartenza – dice Valentina Pistis -. Mettiamo da parte le polemiche di questi ultimi mesi, l’unico obiettivo, oggi, è quello di arginare l’impatto economico di questa crisi sul fatturato del commercio, delle attività produttive e del turismo.»

«Con la collega Luisella Corda abbiamo studiato degli interventi mirati, si tratta di due mozioni che verranno discusse nel prossimo consiglio comunale del 8 maggio p.v., partendo dal nostro programma di governo che ci ha visto impegnate nelle amministrative del 2018 – aggiunge Valentina Pistis -. Sono provvedimenti seri, precisi e con copertura finanziaria, che intervengono a favore delle categorie colpite dalle restrizioni applicate per il Coronavirus. Attivare lo sportello dedicato alle attività produttive, implementare l’ufficio Europa, esonerare dal pagamento della tosap le attività di somministrazione alimenti e bevande, incentivando l’uso di spazi esterni, sono tutte misure che si possono immediatamente mettere in pratica.»

«Il momento degli slogan è terminato, il fondo del barile raschiatoconclude Valentina Pistis -, oggi la nostra priorità è quella di far ripartire il tessuto economico della città a prescindere dalle maggioranze o dalle minoranze, nell’esclusivo interesse dei cittadini.»

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Questo Primo Maggio 2020 non è giorno da festeggiare, è la giornata per fare il punto della situazione e capire cosa ancora non è stato fatto e perché.
La risposta è semplice: oggi che siamo ancora alle prese con il Coronavirus e all’orizzonte non si vede la sua definitiva sconfitta, dobbiamo ahimè riflettere su quello che la Pandemia ha prodotto.
Oggi, una data importante, siamo qui a confrontarci con una realtà terrificante.
Il Lavoro che non c’è, un Paese demolito, un Governo che ancora non ha messo in cantiere iniziative concrete volte a dare una svolta sociale, anche perché il tempo è scaduto.
È vero che dal 4 maggio oltre quattro milioni di persone torneranno al lavoro con le dovute precauzioni, indossando mascherine, guanti. thermo scanner, distanziamenti. È solo una parte del mondo lavoro che riprende e ci dà nuovamente un’apparente forma di normalità.
Il quadro nazionale è veramente disarmante ed una nuova ripresa è ancora lontana ma non dobbiamo dimenticare, in questo frangente, il lavoro encomiabile di medici ed infermieri che stanno operando nella lotta al Coronavirus.
Il Primo Maggio deve essere dedicato interamente a loro, un giusto e dovuto riconoscimento.
Operatori della Sanità a tutto tondo e non dobbiamo mai dimenticare che il loro sacrificio è valso ad arginare, per quanto possibile, la pandemia.
Indubbiamente, tanto ci sarebbe da dire e, soprattutto, sottolineare quanto c’è da fare nell’immediato.
Credo sia necessario non dimenticare che cosa è diventato il panorama socio-economico, praticamente un dramma nel dramma.
Un Primo Maggio che non può e non dev’essere dimenticato, il ricordo delle bare, innumerevoli, allineate, è vivo in noi il lungo e mesto corteo delle bare trasportate dai camion militari e lo strazio dei familiari che non hanno potuto dare l’ultimo saluto ai loro cari.
Anche noi Sardi siamo testimoni della pandemia, anche noi abbiamo avuto i nostri morti, anche se fortunatamente in numero nettamente inferiore rispetto a Regioni come la Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna.
Il Primo Maggio sardo sarà ancora una volta una giornata che non verrà dimenticata per la situazione disastrosa determinata dal Coronavirus e dal lavoro che mettono in risalto impietosamente cosa siamo e cosa è successo.
Certamente, questo giorno rimarrà indelebile nei nostri cuori e nelle nostre menti, uno tsunami che nel suo attraversare ha mietuto vittime, tantissime, e che ha messo in luce i nostri limiti ma, soprattutto, le nostre fragilità, ponendoci di fronte ad una realtà che mai avremmo immaginato di conoscere.
Auguriamoci che questa Pandemia termini quanto prima possibile ma molto dipenderà dal nostro comportamento e quindi dal rispetto delle disposizioni che ci sono state impartite da Governo e Regione.
Coraggio, ce la faremo, noi Italiani abbiamo riscoperto di avere un ruolo importante nella società e l’unità che abbiamo dimostrato conferma la nostra grandezza.
A voi Lavoratori anonimi della Sanità, del Volontariato, a voi Forze dell’Ordine, a voi Volontari, a voi vada il nostro ringraziamento.
Grazie e Buon Primo Maggio!
Armando Cusa

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Il prof. Robert Gallo è il più grande virologo vivente. Oggi i giornali riferiscono la sua opinione sul metodo da usare per uscire dall’epidemia. Egli sostiene: «Vacciniamo tutti contro la poliomielite e vedremo crollare la curva dei COVID positivi».

Questa è un’opinione. I giornali ci sommergono di opinioni. Spesso sono contrastanti. Per esempio qualcuno dice che la idrossiclorochina fa guarire, altri dicono: «No, ci uccide».

Le opinioni generano confusione e frustrazione.

Dobbiamo distinguere 3 tipi di notizie.

  • Quelle che provengono da opinioni.
  • Quelle che provengono da ipotesi.
  • La rivelazione di scoperte scientifiche.

La differenza sta in questo:

  • L’opinione è un’idea personale senza basi scientifiche,
  • L’ipotesi è un progetto che propone lo scienziato per la ricerca di una verità.

La scoperta scientifica, è la risultanza di una ricerca eseguita col metodo galileiano e cartesiano della prova e controprova. Il risultato del laboratorio di ricerca viene poi sottoposto alla revisione di più laboratori diretti da esperti mondiali. Alla fine si pubblica il risultato in riviste ufficiali.

Vi sono poi le verità inconfutabili, come le verità matematiche. Per esempio, è vero che il risultato della somma 2+2 è 4. Questa è una verità che non ha bisogno di prove di laboratorio.

Vi sono poi le verità storiche. Per esempio è vero che la Rivoluzione Francese iniziò nel 1789. Oppure è vero che Napoleone morì il 5 maggio 1821. Queste sono verità certificate dagli storici.

Oggi abbiamo un bisogno impellente di verità, e non di opinioni, perché dobbiamo prendere decisioni che cambieranno radicalmente la vita nostra e dei nostri cari.

Le verità disponibili sul Coronavirus sono molto poche. Si basano su dati empirici e non prevedono il futuro, esse sono:

  • A – il Coronavirus SARS2-COV19 è uno sconosciuto. Attualmente sono classificati circa 5.000 virus. Sappiamo che ne esistono ancora milioni, del tutto sconosciuti, da scoprire.
  • B – Non avendo avuto mai contatti con questo virus, la Specie Umana non ha difese immunitarie specifiche ma solo quelle generiche della risposta infiammatoria.
  • C – Si diffonde per via respiratoria.
  • D – L’80 per cento dei  contagiati ha pochi sintomi, o addirittura non ne ha.
  • E – Il restante 20 per cento, che finisce in terapia intensiva, si distingue in due gruppi. L’11,2 per cento guarisce, l’8,8 per cento muore.
  • F – In quel 11,2 per cento di guariti possono residuare sequele come la “fibrosi polmonare”. La degenza è molto lunga – 1 o 2 mesi -.
  • G – Non esistono farmaci efficaci contro il virus.
  • H – Esistono farmaci eccellenti contro il processo infiammatorio e la tempesta citochinica.
  • I – I primi due mesi di epidemia hanno provocato il collasso della Nazioni più potenti del Mondo.
  • L – Il vettore del virus è l’uomo.
  • M – L’unico modo per non contrarre la malattia è isolarsi dagli altri uomini.
  • N – E’ vero che ci sono 115 vaccini pronti per la Fase III ma non se ne  conosce l’efficacia.
  • O – Il 20 febbraio 2020 fu documentato il 1° caso a Codogno.
  • P – Oggi i casi accertati con tampone, perché sintomatici, sono 270.000. Di questi ne sono deceduti 23.000. Guariti 60.000.
  • Q – Non sappiamo quanti siano i portatori sani ancora asintomatici. Secondo l’Imperial College di Londra ed il prof. Galli del Sacco di Milano, dovrebbero essere alcuni milioni.
  • R – I pazienti sintomatici ricoverati sono, paradossalmente, meno pericolosi perché in isolamento.
  • S – Gli “asintomatici” portatori e quelli con la malattia in incubazione sono “molto pericolosi”. Da essi verrà il prossimo contagio.
  • T – L’unico modo per individuare i portatori-diffusori del virus è: fare il tampone a tutta la popolazione attuando un “censimento” dei portatori.

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Gli elementi che disturbano nella valutazione dei provvedimenti da prendere sono le troppe opinioni e le troppe ipotesi senza fondamento scientifico. Per esempio, la dichiarazione martellante che con il caldo l’epidemia si attenuerà, perché i virus respiratori temono il caldo estivo. E’ un’opinione. Nessuno può dire oggi, come si comporterà il virus col caldo estivo.

La storia dice che la seconda ondata mortifera di Epidemia Spagnola del 1919 avvenne proprio d’estate.

Detto questo, le uniche difese che abbiamo sono: il distanziamento sociale, le mascherine, i guanti e l’isolamento.

Oggi, se uno di noi entra in un negozio non sa se gli altri clienti ed i venditori siano COVID positivi. Nel sospetto, dobbiamo portare sempre la mascherina ed i guanti, e mantenere le distanze. Così pure i venditori e gli altri clienti non sanno se noi siamo COVID positivi, per questo devono portare anch’essi la mascherina ed i guanti. Al rientro in macchina, dobbiamo disinfettare le nostre mani guantate ed il volante con gel alcoolico.

Questa precauzione riduce di 38 volte la possibilità di essere infettati, ma non elimina il rischio.

La situazione sarebbe del tutto diversa se noi, negli ultimi 7 giorni, avessimo fatto il tampone nasofaringeo per la ricerca dello Rna virale ed avessimo un referto di laboratorio che certifichi lo stato di COVID-Free.

Se anche gli altri clienti fossero tutti COVID-Free e lo fosse anche il venditore, ci sentiremmo sicuri e svolgeremmo le nostre attività commerciali con la necessaria cura del rapporto umano.

Naturalmente questo ragionamento dei tamponi a tappeto si dovrebbe estendere a tutte le imprese, agli uffici pubblici e privati, agli ospedali, alle scuole, ai mezzi di trasporto, ai teatri, ai ristoranti, agli alberghi, etcetera.

Questa affermazione non è un’opinione ma un’ipotesi scientifica, ampiamente sperimentata in Veneto. In quella regione, dove vennero individuate le prime Zone Rosse, oggi quei centri urbani sono COVID-Free.

Gli Istituti di Virologia pubblici stanno mappando tutti gli abitanti. Fino a ieri, i laboratori veneti stavano usando macchine che eseguivano 9.000 test al dì. Attualmente hanno messo in attività macchine olandesi che eseguono 30.000 test al dì. 

Analisi di un ipotetico screening adottabile anche nel Sulcis Iglesiente.

Il Sulcis Iglesiente ha avuto, fino a pochi decenni fa, un Sistema sanitario completo. Vi erano gli ospedali per le malattie mediche e chirurgiche generalied un altro ospedale nato per contenere un’altra malattia respiratoria contagiosa. Era l’ospedale Crobu, Preventorio anti TBC.

Oggi abbiamo in attività gli ospedali Sirai e CTO per le malattie non contagiose. L’Amministrazione comunale di Iglesias ha indicato il Santa Barbara come ospedale COVID.

Abbiamo ancora disponibile l‘ospedale-residence Crobu per i portatori sani.

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  Contro questa Epidemia, che sta uccidendo gli uomini e l’economia, dobbiamo rapidamente attrezzarci.

In passato, per individuare i portatori sani di TBC si eseguivano questi test di screening:

  • RX torace,
  • Tubercolino-reazione intradermica secondo Mantoux,
  • Coltura delle secrezioni bronchiali per Bacilli di Koch.

Con questi referti il soggetto portatore veniva identificato ed inviato all’isolamento.

L’isolamento serviva a:

  • Salvaguardare la famiglia,
  • Salvaguardare i colleghi di lavoro,
  • Salvaguardare il prossimo.

Ciò venne fatto con successo e la TBC, che era endemica nel Sulcis Iglesiente, fu debellata.

In Veneto stanno seguendo lo stesso percorso.

Oggi non dobbiamo inventare proprio niente: si deve individuare ed isolare il portatore.

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Se oggi, Primo Maggio 2020, acquistassimo lo strumento d’analisi dello RNA virale, di fabbricazione olandese, e lo affidassimo ai nostri laboratori, si potrebbe iniziare subito la ricerca a tappeto dei portatori in incubazione. Non abbiamo bisogno di nessuno, tranne che di un maggiore impegno dei medici di base, che verrebbero sacrificati per almeno un mese.

Nell’arco di una settimana, potremmo avere una mappa esatta dei portatori del virus ed avviarli alle cure.

Dopo 14 giorni, si ripeterebbe l’indagine per cercare i casi sfuggiti  al primo filtro.

Con la mappa in mano, potenziata dalla app Immuni, sapremmo tutti che nei negozi, nei ristoranti, negli alberghi, non correremmo rischi seri. Mascherine e guanti sarebbero, comunque, un valido supplemento.

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In questa ipotesi, saremmo più liberi di ridare vita alle attività produttive, ai servizi e, soprattutto, all’attività turistica. Le nostre imprese turistiche fornirebbero un “valore aggiunto” inestimabile: il territorio COVID-Free.

Naturalmente il turista, presentandosi in Sardegna dopo aver eseguito i controlli di laboratorio, troverebbe qui un Sistema sanitario del Sulcis Iglesiente pronto a prenderlo in carico verificando, durante la sua permanenza, la sua integrità virologica. Cosa che gli farebbe un immenso piacere.

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Dobbiamo cambiare rotta nella Sanità: chiudere per sempre la centralizzazione del servizio sanitario a Cagliari e riportare i Servizi nel Territorio. 

Mario Marroccu

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Offrire a istituzioni e cittadini informazioni, risposte e indicazioni, sulla base di dati scientifici, competenze ed esperienze in tema di inquinamento atmosferico e COVID-19. Nasce con questi obiettivi l’alleanza scientifica fra ENEA, Istituto Superiore di Sanità (ISS) e Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale (SNPA, composto da ISPRA e dalle Agenzie Regionali del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente) annunciata oggi con l’avvio di un progetto di ricerca congiunto denominato PULVIRUS. Si tratta di un’iniziativa di respiro nazionale in raccordo con il Servizio pre-operativo nazionale in via di definizione “Qualità dell’Aria – Mirror Copernicus” e in stretto rapporto con il progetto europeo Life-Prepair sul bacino padano, che si propone di mettere a fattor comune rilevanti insiemi di dati, competenze ed esperienze in corso di cui dispongono le tre istituzioni e di verificare gli strumenti che la comunità scientifica si è data per supportare le policy ambientali e sanitarie.

In particolare il progetto vuole approfondire:

  • il discusso legame fra inquinamento atmosferico e diffusione della pandemia,
  • le interazioni fisico-chimiche-biologiche fra polveri sottili e virus
  • gli effetti del “lock down” sull’inquinamento atmosferico e sui gas serra.

Il progetto utilizzerà per lo studio di interazione fra particolato atmosferico e virus sia analisi “in silico”, ossia la riproduzione dell’interazione fra virus e particolato atmosferico mediante la simulazione matematica al computer, sia un modello biologico rappresentativo delle caratteristiche di SARS-CoV-2.

PULVIRUS si svilupperà sull’arco di un anno, ma fra pochi mesi saranno comunque disponibili alcuni risultati significativi, fra i quali l’analisi di fattibilità di un sistema di rivelazione precoce da attivare possibilmente prima della prossima stagione autunnale. Inoltre dati, modelli ed elaborazioni, rapporti e pubblicazioni verranno resi disponibili al pubblico e alla comunità scientifica nazionale attraverso un apposito sito web, costituendo una formidabile base di dati per gli studi successivi.

«Ciò che si è verificato con il lockdown è un evento eccezionale, e speriamo unico, e rappresenta un involontario esperimento di blocco delle sorgenti emissive, altrimenti non attuabile, che può dimostrare l’ampiezza e l’intensità delle misure da porre in essere per rispettare i limiti alle concentrazioni e fornire indicazioni per affrontare le cosiddette ‘emergenze smog’ che si ripresentano annualmente», spiegano ENEA, ISS e SNPA.

Nello specifico, il progetto parte dall’evidenza che l’introduzione delle misure di contrasto al COVID-19 ha causato riduzioni delle concentrazioni di alcuni inquinanti atmosferici, riscontrata dai dati delle reti di monitoraggio della qualità dell’aria. L’analisi preliminare indica che le concentrazioni degli inquinanti non seguono gli stessi andamenti, come è inevitabile che sia per fenomeni complessi e non lineari. La diminuzione delle concentrazioni di alcuni inquinanti come il biossido di azoto (NO2) sembra interessare maggiormente le stazioni di monitoraggio vicine al traffico veicolare e meno quelle lontane dalle sorgenti. Gli andamenti altalenanti della concentrazione del particolato dipendono dal ruolo che la variabilità meteorologica e le reazioni chimiche in atmosfera giocano nella sua formazione e dispersione.

L’obiettivo è quindi quello di effettuare un’analisi seria ed approfondita su queste tematiche, fondata su protocolli scientifici verificabili, così da fornire a istituzioni e cittadini informazioni attendibili utili per la migliore comprensione dei fenomeni e l’assunzione delle opportune decisioni.

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EuroSpin, il più grande discount italiano e leader nel settore per numero di punti vendita, fatturato e numero di clienti, assumerà oltre 60 diplomati e laureati, ai quali è richiesta flessibilità, massima serietà, disponibilità, capacità comunicative e organizzative, orientamento al cliente, saper lavorare in squadra, capacità di problem solving, determinazione nel raggiungimento degli obbiettivi, motivazione, dinamicità, etc.

Il Gruppo è alla ricerca soprattutto di Addetti alla Vendita, i quali dovranno dare assistenza ai clienti, gestire la cassa, sistemare la merce negli scaffali e occuparsi di tutte le attività presenti all’interno dei punti vendita; Capi Settore, che dovranno occuparsi dell’andamento commerciale dei vari reparti garantendo il raggiungimento degli obbiettivi aziendali; Tecnici di Cantiere, che si occuperanno della direzione dei lavori, della preparazione dei preventivi e di seguire lo stato di avanzamento dei lavori; Impiegati Fatturazione, che dovranno occuparsi della contabilità generale (fatturazione elettronica, controllo fatture fornitori e clienti, pratiche amministrative) e supportare le attività ordinarie di amministrazione e segreteria oltre a Assistenti di Filiale, Impiegati Ufficio Commerciale, Gastronomi e tante altre. Per candidarvi a queste posizioni…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://suntini.it/diariolavoro_eurospin_5_20.html .

 

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«Tanti proclami ma pochi fatti. La Regione cavalca l’onda della glorificazione degli infermieri, e di tutti gli operatori sanitari impegnati in prima linea nella battaglia al Covid-19, ma non si adopera realmente per individuare le strutture alberghiere, nelle città di Sassari, Nuoro e Cagliari dove sono operativi i Covid Hospital, per far trascorrere il periodo di isolamento a positivi asintomatici, e a chi deve rispettare la quarantena ma non può rientrare nel proprio domicilio per il pericolo di entrare in contatto con i familiari: ovvero infermieri e medici.»
A denunciare la situazione che si protrae ormai da 50 giorni è Christian Cugusi, dirigente sindacale NurSind dell’AOU di Cagliari.

Il pericolo dell’isolamento domiciliare. «Le statistiche parlano chiaro – ha proseguito Christian Cugusi l’isolamento nel proprio domicilio non funziona, anzi espone i congiunti a un grave rischio di contagio, e presuppone l’utilizzo di un bagno riservato, nonché la sanificazione continua degli ambienti comuni, di biancheria, stoviglie e indumenti, e tutto viene ulteriormente complicato dalla presenza di bambini che spesso sfuggono al controllo dei genitori. Negli ultimi giorni si sono moltiplicate – da parte degli infermieri – le richieste di aiuto in tal senso, senza ottenere risposta da parte delle Amministrazioni delle Aziende sanitarie.»

Nessun alloggio per il personale sanitario. «Dopo tutte le promesse fatte dal presidente della Regione Christian Solinas e dall’assessore della Sanità Mario Nieddu, ancora oggi – prosegue il dirigente sindacale – alla richiesta di alloggio da parte del personale sanitario, l’amministrazione dell’AOU di Cagliari, risponde di non avere a disposizione nessun locale idoneo a tal fine, asserendo di aver richiesto alla presidenza della regione Sardegna la disponibilità di almeno 30 alloggi senza aver ricevuto alcuna risposta. Ancora, sono stati vani i tentativi di ottenere rassicurazione da parte della protezione civile, che si è limitata ad acquisire i nominativi e i recapiti telefonici dei richiedenti, senza poi contattarli. Ancora una volta, gli stessi infermieri che venivano osannati quali eroi e salvatori della patria, oggi sono stati dimenticati ed abbandonati dalla politica, regionale e nazionale che ci ha riservato la misera elemosina di 100 euro a dipendente, quale gratificazione per il servizio svolto nel mese di marzo, e neppure mai intascati dagli operatori.»

Il caso del policlinico di Monserrato. «Emblematico l’episodio verificatosi il 28 aprile nel Policlinico di Monserrato, quando una paziente è stata confermata positiva all’interno del reparto di chirurgia del blocco G. Il personale sanitario che è entrato a contatto con la paziente – racconta Christian Cugusi – è stato prontamente messo in isolamento domiciliare fiduciario, e questo fino all’esecuzione del tampone, che non potrà avvenire prima del quarto giorno dal contatto, per una maggiore attendibilità dell’esame. Si capisce allora che potrebbero essere ben più gravi le conseguenze – per infermieri ed operatori sanitari sottoposti a isolamento preventivo per quattro giorni – qualora venissero confermati positivi al Covid-19: per loro scatterebbe inevitabilmente la quarantena obbligatoria per almeno 14 giorni in alloggi di fortuna, per preservare la salute e l’incolumità dei propri familiari. Chiediamo per questo un tempestivo intervento della Regione, perché non si può attendere oltre.»

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I consiglieri regionali del Partito Democratico incalzano la Giunta regionale e la maggioranza a far presto sulle misure da adottare per le imprese e rilanciano la loro proposta di legge sul contributo a fondo perduto per le micro e piccole imprese e prospettano una riduzione temporanea degli oneri tributari a vantaggio delle medie imprese sarde.

«Non è comprensibile e neppure giustificataè scritto in un comunicato a firma dei consiglieri regionali democraticila lentezza dell’azione politica della Giunta regionale che, inevitabilmente, ha effetti sull’intero sistema economico isolano, aggravando una crisi già di per sé drammatica e rendendo ancora più difficile l’efficacia di qualsiasi provvedimento si dovesse approvare successivamente.»

«Sono ormai trascorsi quasi due mesi dal 5 marzo si legge ancora nel comunicatogiorno in cui il Consiglio regionale ha impegnato il Presidente della Regione e la sua Giunta a mettere in campo tutte le azioni di propria competenza, utili e necessarie a contenere gli effetti economici dell’emergenza da Covid-19 sul sistema produttivo e imprenditoriale sardo. Da allora solo annunci, e oggi, 29 aprile, l’assenza conclamata dell’Assessore alla Programmazione, chiamato in audizione in V Commissione a riferire sull’annunciato provvedimento della Giunta, del quale nulla si sa.»

«Noi la nostra proposta ce l’abbiamo, ed è chiara da tempo, a pieno e incondizionato sostegno al mondo delle imprese. Riteniamo, dunqueconcludono i consiglieri democratici che il tempo sia abbondantemente scaduto e la situazione generale sufficientemente chiara tanto da considerare irrinunciabile il ricorso al sostegno a fondo perduto per le nostre micro e piccole imprese, così come necessaria l’adozione di misure temporanee e urgenti volte ad alleggerire il carico degli oneri tributari sul sistema delle medie imprese sarde, le quali chiedono a gran voce di essere ascoltate.»

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La commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale, presieduta da Piero Maieli, è stata convocata per martedì 5 maggio, alle 10,30. All’ordine del giorno figura l’audizione dell’assessore regionale della Programmazione, Giuseppe Fasolino, sulle misure che la Regione sta adottando per affrontare la gravissima crisi di tutti i comparti produttivi regionali conseguente ai provvedimenti necessari a fronteggiare l’epidemia di Covid-19.
I lavori della Commissione proseguiranno alle 15,30, con l’audizione dell’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, e dei Commissari straordinari di Argea e Laore sullo stato e la liquidazione delle pratiche relative alla concessione di contributi ed erogazioni nel settore agricolo.

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Il Coronavirus, in Sardegna, continua ad arretrare: 5 casi positivi oggi, 67 negli ultimi 10 giorni (1.295 il totale). E’ meno positivo, nello stesso arco di tempo, il bilancio delle vittime, 30, per un totale di 116 (nessun decesso negli ultimi 2 giorni, dopo i 7 di martedì 28 aprile).

Oggi sono 87 i ricoverati in ospedale con sintomi, 1o giorni fa erano 115. Anche i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono in calo, oggi 16 (10 giorni fa erano 21). Nello stesso periodo le persone in isolamento domiciliare sono scese da 718 a 641, gli attualmente positivi da 854 a 744, i dimessi/guariti sono cresciuti da 288 a 435. I tamponi eseguiti dall’inizio dell’emergenza sono 24.754 (22.350 i casi testati), 10 giorni fa i tamponi eseguiti erano 15.328.

Vediamo, infine, i casi di positività al Covid-19 riscontrati nell’Area Metropolitana di Cagliari e nelle quattro province sarde negli ultimi 10 giorni.

Città metropolitana di Cagliari 235 (+17 negli ultimi 10 giorni), provincia del Sud Sardegna 93 (7 negli ultimi 10 giorni), Oristano 54 (2 negli ultimi 10 giorni), Nuoro 77 (3 negli ultimi 10 giorni), Sassari 836 (38 negli ultimi 10 giorni).