23 December, 2025

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E’ stato un finale d’anno decisamente diverso, per Sara Marrocu, assessore dei Servizi Sociali, Pubblica Istruzione, Cultura e Turismo del comune di Portoscuso, che alle 4.00 di ieri mattina è stata svegliata dall’incendio che ha mandato in fumo la sua utilitaria, una vecchia Fiat 500, parcheggiata nel parcheggio condominiale. I vigili del fuoco e i carabinieri intervenuti per spegnere le fiamme, che hanno distrutto completamente l’autovettura, non hanno riscontrato segnali in grado di portare alle cause, eventualmente dolose, dell’incendio, e Sara Marrocu, inevitabilmente scossa dall’accaduto, ha detto di non avere motivi per pensare che qualcuno abbia volontariamente agito dolosamente nei suoi confronti.

Venticinque minuti fa, Sara Marrocu ha pubblicato un post nel suo profilo Facebook, nel quale ritorna sull’accaduto, che riportiamo integralmente.

«Nell’augurare un felice nuovo anno a tutti, colgo l’occasione per ringraziare veramente di cuore le tante persone che in queste ore mi sono state vicine con una chiamata, un messaggio, un post, un pensiero o un abbraccio.
Ciò che è successo ieri ha scosso molto me e, soprattutto, la mia famiglia e sentire tanto affetto e tanta attenzione, mi ha veramente commosso e scaldato il cuore.
Ribadisco il mio pensiero rispetto all’accaduto, immagino e spero che la mia 500 (che mi mancherà moltissimo) sia andata a fuoco a causa di un problema elettrico o meccanico, non posso assolutamente pensare e concepire che qualcuno possa aver commesso un’azione dolosa così vile rivolta alla mia persona e alla mia attività amministrativa e politica.
Tuttavia, se mai fosse riscontrata una cosa del genere, vi assicuro che non riuscirà di certo a spaventarmi, né m’impedirà di continuare a lavorare, ad esprimere le mie opinioni e a combattere per ciò in cui credo e che ritengo giusto. Vado avanti serena.
Ringrazio veramente tutti di cuore perché, in questi momenti difficili, non mi sono mai sentita sola, come del resto non mi sono mai sentita sola in questi due anni e mezzo di mandato, tante persone mi hanno sempre dato la forza, l’entusiasmo e il coraggio di andare avanti e lavorare senza sosta: amici, familiari, colleghi amministratori, colleghi di lavoro, conoscenti e persino tanti che personalmente ancora non conosco ma che hanno trovato ugualmente il modo di incoraggiarmi.
Sono una persona molto fortunata per questo.
L’augurio che mi rivolgo è di poter continuare a lavorare e a migliorarmi, con tante persone straordinarie al mio fianco che rappresentano il motore delle mie azioni.
Benvenuto 2020.»

Sara Marrocu.

 

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Si preannuncia una grande stagione di prosa e danza a Carbonia nell’anno 2020. 9 appuntamenti da non perdere dal 18 gennaio al 24 aprile nella splendida cornice del Teatro Centrale di piazza Roma. Il primo spettacolo sarà di carattere prettamente musicale con “Il Lago dei Cigni” della Compagnia Raffaele Paganini – Almatanz, con le straordinarie musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij.

Al fine di presentare nel dettaglio il cartellone delle performance teatrali, musicali e di danza che caratterizzeranno la nuova stagione 2020, venerdì 3 gennaio, alle ore 11.00, nella sala riunioni della Torre Civica si svolgerà una conferenza stampa organizzata dal comune di Carbonia e dal Cedac, il Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo Sardegna che si è recentemente aggiudicato la gara d’appalto indetta dall’Amministrazione comunale.

Alla conferenza saranno presenti per l’Amministrazione comunale il sindaco, Paola Massidda e l’assessore della Cultura Sabrina Sabiu. Il Cedac sarà rappresentato da Valeria Ciabattoni, direttore del Circuito Teatrale Regionale sardo.


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Il presidente Tarcisio Agus presenta il resoconto dell’attività svolta dal Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna nell’0anno che si chiude oggi.

Di seguito, il testo integrale.

Dopo 10 anni di commissariamento, il 18 maggio 2018 si insediava il nuovo Consiglio Direttivo.

Il 2019 è stato il primo anno completo di governo del Parco.

Nel corso di questo impegnativo e travagliato anno di gestione ci si è prodigati a riordinare, riordino in parte già compiuto nell’ultimo semestre del 2018, alcune inadempienze e ritardi amministrativi, indispensabili per affrontare i numerosi problemi aperti.

In particolare ricordo quelli che hanno sollecitato più attenzione: il tema della Collezione Manunta, il recupero della laveria La Marmora, le dimissioni di alcuni componenti il Consiglio Direttivo, i conflitti con le associazioni di “Miniere Rosas”, il “CICC” di Carbonia e non ultimo in ordine di tempo del “Cartellino Rosso”, che ha decretato la fuoriuscita del Parco dalla rete dei Geoparchi Unesco.

Fatto quest’ultimo che ha alimentato, a più riprese, con pressioni di diversa natura, la richiesta di dimissioni del Presidente dell’Ente.

In tutta onestà debbo dire che tale possibilità la ho accarezzata in più circostanze, poiché avverto il peso delle azioni poste in essere, nel rispetto delle norme, e degli obiettivi mancati, come l’espulsione dalla rete dei Geoparchi.

Le mie dimissioni avrebbero trascinato con se il Consiglio Direttivo (costituito in maggioranza da sardi, in numero di otto su dieci, con quattro sindaci, nomine regionali e ministeriali), con la riapertura all’ennesimo commissariamento. La nomina del Presidente è strettamente legata al Consiglio Direttivo, con un unico decreto ministeriale, dato dall’intesa Stato-Regione, con la Regione Sardegna e i quattro Ministeri rappresentati (Ministero dell’Ambiente, delle Attività Produttive, dell’Istruzione e dei Beni Culturali).

Pertanto la scelta di non dimettermi, non è un atto di presunzione o di arroganza, ma il dovere di adempiere, in sintonia con il Consiglio Direttivo in primis, quindi con la Regione Sardegna e con  il Ministero dell’Ambiente, all’impegno ricevuto per il quinquennio.

Non voglio in questa occasione portare argomenti a difesa, sono stati dati a più riprese con i comunicati stampa, ma comunicare, anche a nome del Consiglio Direttivo, che l’eredità di dieci anni di commissariamento pesano, pur riconoscendo che tante cose sono state fatte, ma molte ancora restano da fare, in particolare dotare il Parco di un adeguato organico e di una programmazione di lungo respiro.

Assegnare al Parco la gestione e la promozione degli oltre quattrocento geositi dell’isola, per dare risposta alla pressante richiesta delle rete dei Geoparchi che esige l’unità territoriale del Parco, ancora diviso in otto aree, stando all’ultimo e più eclatante fatto, era certamente una bellissima intuizione, pensare di far diventare la Sardegna il più grande Geoparco Unesco d’Europa, ma questo presupponeva, non credo si stenti a comprenderlo, un serio progetto disviluppo e di programmazione regionale, nonché un adeguato apporto organico per poterlo  realizzare e gestire. Purtroppo tutto questo non è avvenuto, ma noi ci abbiamo provato lo stesso, anche se non siamo riusciti a soddisfare le aspettative delle ispettrici della Rete Geoparks UNESCO che così si sono espresse nella loro relazione finale: »Non esiste un territorio unificato con un’identità comune, nessun approccio strategico sull’unificazione o la creazione di un’identità comune e un’organizzazione assolutamente non adeguatamente equipaggiata per quanto riguarda risorse umane…»

In molti hanno urlato che l’estromissione dalla rete, patrocinata dall’Unesco, è stato «un grande danno alla Sardegna», forse, non ne sono certo, comunque il Consiglio Direttivo ha datodisposizioni per la valutazione di una nuova candidatura, ma con i presupposti e condizioni suesposte, affermando inoltre che: «Bisogna riprendere il cammino per l’iscrizione del Parco, non sotto il patrocinio, ma nel registro del Patrimonio Materiale e Immateriale dell’Umanità, dell’Unesco».

Il 2019, pur con le suddette problematiche che certamente ne hanno minato l’immagine ma non la funzione del Parco, non ci ha visti inerti, ma quest’ultimo ha contribuito a dare speranze a cento lavoratori ex Ati-Ifras; ha rimesso in ordine i bilanci, in particolare i due conti consuntivi2016 e 2017, grazie ai quali oggi possiamo spendere il famoso tesoretto, ereditato, su tutte le aree del Parco; ha chiarito i rapporti con le Associazioni, in particolare con “Miniere Rosas” ed il “CICC” di Carbonia, con il prossimo adeguamento degli statuti e le modalità di finanziamento; ha contribuito alla riapertura delle visite a “Funtana Raminosa”, con uno stabile programma peril 2020; ha deliberato l’apertura di Infopoint e Centri Visite nelle aree già oggetto di fruizione turistica e non solo, nell’ottica di costruire la rete del Parco e la sua promozione, in parte già avviata con i pannelli sulle strade statali e su i tre aeroporti dell’Isola; con la Fondazione Giuseppe Dessì ha concorso alla nascita del secondo Parco Letterario della Sardegna, un modo diverso per far conoscere e scoprire il territorio del Parco; ha stretto intese di collaborazione con le Università dell’Isola per supportare il Parco nella programmazione, catalogazione e valorizzazione dei geositi, nella pianificazione e programmazione della rete sentieristica, escursionistica e ciclabile entro le otto aree e non solo, in stretto rapporto con la rete dei mezzi pubblici e del Trenino Verde; di  quest’ultima azione verrà presentato a breve il Piano di Sviluppo, così pure è avviato il lavoro per l’istituzione in Sardegna della cattedra Unesco, con il dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali, non ultimo il Progetto di Sviluppo “TouRemine”, realizzato con l’università di Cagliari ed oggi all’attenzione di Invitalia (Agenzia di Sviluppo per il Sud) che mira a favorire lo sviluppo territoriale delle aree individuate attraverso l’infrastrutturazione per la crescita delle imprese esistenti e per la creazione di nuove attività economiche. Il progetto pilota ha coinvolto 18 comuni per un investimento stimato in 67.462.500, di euro.

Ripartendo dunque dall’idea originaria e soprattutto dalla “Carta di Cagliari”, che ha segnato la via maestra per la sua istituzione e prospettiva, comprese le bonifiche ambientali, già all’attenzione del Comitato Tecnico Scientifico, non possiamo prescindere dal riconoscimento del Parco, così come è stato fondato, da un adeguato apporto organico, da una seria programmazione di sviluppo e da una organica gestione dei siti fruibili, diversi dei quali per potersi sviluppare hanno bisogno di infrastrutture primarie di assoluta necessità, come viabilità, sale di accoglienza e intrattenimento, caffetterie e infoshopping.

Per questo si sta programmando per il 2020, il Piano di Sviluppo Socio Economico, mai previsto in questi diciotto anni di vita del Parco; il Piano per la fruizione “Dolce” delle otto aree e non solo; una adeguata promozione su più livelli per far conoscere i siti fruibili e le potenzialità del Parco. Il lavoro non è facile, ma noi ci proveremo sino a che saremmo investiti di questa responsabilità.

Il Presidente

Prof. Tarcisio Agus

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«Cresce la paura ed il disappunto tra gli 80 addetti tra dipendenti ed operatori del mercato civico di Iglesias relativamente alle incertezze che si sono verificate sulla gestione dello stesso mercato sulle quali più volte la nostra associazione su richiesta degli stessi operatori ha provveduto a richiedere chiarimenti alla stessa Amministrazione, che, a tutt’oggi, sono rimaste senza risposta.»

Lo scrive, in una nota, Marco Medda, presidente della Confesercenti provinciale di Cagliari.

Attualmente il mercato civico è gestito da un consorzio formato dai commercianti presenti all’interno dello stesso mercato i quali, con grande sacrifico, sono riusciti a creare all’interno dello stesso mercato un piccolo market, all’interno dei quale ci sono stabilmente sei dipendenti.

«La mancanza di risposte dell’Amministrazione ci lascia perplessi: siamo venuti a conoscenza di uno studio preliminare commissionato dall’Amministrazione di Iglesias che stravolgerebbe completamente l’attuale organizzazione del mercato. Questa situazione di stallo impedisce agli operatori qualsiasi tipo di investimento e di riqualificazione, in considerazione che si potrebbero incrementare notevolmente i posti di lavoro, di quella che ormai è la più importante attività nel centro storico di Iglesias, senza considerare la funzione sociale che il mercato svolge nel territorio – aggiunge Marco Medda -. Ma quello che ci dispiace di più è il fatto che abbiamo ripetutamente cercato una interlocuzione con l’Amministrazione comunale tendente alla risoluzione della questione, ma non abbiamo avuto alcun tipo di segnale da parte loro. È evidente che in un territorio come quello di Iglesias, considerate tutte le problematiche occupazionali, ci saremmo aspettati ben altro slancio da parte dell’Amministrazione, in considerazione che esiste una normativa di riferimento che protegge gli operatori e che, quindi, è vincolante il loro coinvolgimento per il tramite delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative, per il rilancio delle attività all’interno del mercato. La nostra Associazione e le associazioni dei cittadini di Iglesias sono al fianco degli operatori – conclude Marco Medda – e cercheranno tutte le vie per poter garantire alla città un presidio all’interno del centro storico di piccolo commercio ed aggregazione sociale, spazio che il mercato civico si è ritagliato con anni di sacrificio e di onesto lavoro.»

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La chiesa di San Pio X di Iglesias s’è riempita ieri sera (550 persone sedute, almeno 150 in piedi) per il concerto gospel del gruppo JP & the Soul Voices, ultima tappa della rassegna “Gospel Explosion” organizzata dall’associazione culturale Progetto Evoluzione di Narcao guidata dal direttore artistico Gianni Melis, con la collaborazione della parrocchia ed il patrocinio del comune di Iglesias, rappresentato dagli assessori della Cultura Claudia Sanna e dei lavori pubblici Vito Dodaci.

Per l’ultima tappa della dieci giorni iniziata il 21 dicembre a Villasimius e sviluppatasi attraverso Sestu (22 dicembre), Sinnai (23 dicembre), Carbonia (25 dicembre), Sassari (26 dicembre), Alghero (27 dicembre), Pula (28 dicembre) e Portoscuso (ieri, 29 dicembre), il gruppo gospel originario della zona centrale della Florida, nel profondo sud degli Stati Uniti, guidato dal leader e fondatore John Polk, è un pastore e musicista gospel con esperienze in ambito nazionale ed internazionale, non ‘è risparmiato ed è stato ripagato dal pubblico che ha partecipato con grandissimo entusiasmo.

Alleghiamo un ricco album fotografico ed alcuni brani registrati durante la serata, presentata dal parroco, don Giorgio Fois, dall’assessore Claudia Sanna e dal direttore artistico dell’associazione culturale Progetto Evoluzione, Gianni Melis.

                                            

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Sono state pubblicate le linee guida del bando 2020 del Programma Erasmus+ che offrirà ancora più opportunità ai giovani europei di studiare, formarsi o acquisire esperienza professionale all’estero. Qualsiasi ente pubblico o privato attivo nei settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport può richiedere finanziamenti per le candidature. Per ulteriori info: http://www.erasmusplus.it/e-uscito-linvito-a-presentare-proposte-2020-in-arrivo-3-miliardi-di-euro-per-mobilita-e-progetti-erasmus/

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Un nuovo bando di “Europa per i cittadini” destinato a promuovere la cittadinanza europea e la partecipazione civica e ad avvicinare i cittadini all’Unione europea. Il bando finanzia la realizzazione di quattro tipologie di interventi:
– Progetti relativi alla Memoria europea: scadenza 4 febbraio 2020
– Gemellaggio di città: scadenze 4 febbraio e 1° settembre 2020
– Reti di città: scadenze 3 marzo e 1° settembre 2020
– Progetti della società civile: scadenza 1° settembre 2020

Per ulteriori infohttps://eacea.ec.europa.eu/europe-for-citizens_en

 

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«Noi non ci siamo dimenticati dei nostri pastori. Anzi, abbiamo più volte sollecitato il Governo a trovare soluzioni in tempi rapidi per quello che è diventato un grande problema sociale.»

Lo precisa l’assessore regionale dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, che nei giorni scorsi ha inviato una lettera al ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, per chiedere un intervento urgente per dare continuità amministrativa, così come promesso nella suo primo incontro con i rappresentanti dei pastori in Sardegna, alla legge 44, il cosiddetto ‘decreto emergenza’, a cominciare dal monitoraggio del latte.

«Gli allevatori – scrive l’esponente della Giunta Solinas – lamentano il fatto che nessuna delle proposte da loro avanzate sia stata considerata e applicata e che, a distanza di quasi un anno, non siano stati adottati i provvedimenti ritenuti necessari per modificare e regolamentare l’impostazione del sistema produttivo. La necessità di poter regolare il rapporto con i trasformatori, con un contratto redatto secondo le prescrizioni stabilite dal Regolamento Ue 1308 del 2013, sulla base del costo di produzione del latte, del suo prezzo di mercato e non di quello di vendita del pecorino romano, è per gli allevatori condizione imprescindibile in quanto, a loro avviso, l’unica che potrebbe assicurare maggiore stabilità al reddito aziendale.»

«Ad aggravare la situazione – sottolinea l’assessore Gabriella Murgia – l’avvio della nuova campagna produttiva, con le regole di sempre e impostata sul sistema degli acconti, un prezzo per il latte proposto dai trasformatori industriali ancora al di sotto del costo di produzione e la mancata definizione del prezzo del latte della scorsa campagna e dei relativi saldi.»

A tutto questo si aggiunge «l’eccessiva rigidità delle attuali vincolanti procedure, che si ritiene debbano essere snellite, per far fronte all’emergenza, che non consente e anzi preclude alle aziende in difficoltà di poter accedere anche alle misure del Psr». Diventa poi inderogabile, è scritto ancora nella lettera al ministro, »l’applicazione immediata dell’articolo 3 della legge 44 del 2019, per quanto attiene la tracciabilità del latte ovino prodotto in Sardegna».

Ed è per questo che l’assessore dell’Agricoltura chiede al ministro “l’emissione dei decreti attuativi che dovranno regolare l’applicazione di norme già in vigore, che per la Sardegna si ritengono urgenti, e la convocazione della Conferenza Stato-Regioni, nell’ambito della quale dovrà deliberarsi la puntuale applicazione delle misure previste dalla legge 44. Solo dopo l’applicazione della regolamentazione europea – spiega Gabriella Murgia – si potrà prevedere un disegno di legge a regia regionale (già pianificato) per la definitiva risoluzione delle problematiche dei pastori che non vedono riconosciuto il loro lavoro al pari di altri».

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Per festeggiare l’Epifania, in modo diverso e per far trascorrere una divertente serata a bambini, giovani, adulti e anziani, la Consulta Comunale Anziani e l’Associazione Amici della Vita, hanno organizzato “La Corrida della Befana”, che si terrà il  6 gennaio 2020, alle ore 17,00, nel Teatro Electra di Iglesias. Lo spettacolo è una riproduzione in chiave nostrana del famoso programma televisivo e si propone come  festa popolare paesana intergenerazionale, all’insegna dell’allegria, dove i concorrenti sono volti conosciuti che si  cimentano in una competizione in cui il pubblico, composto dai  loro paesani, sarà  giudice e dovrà decretare, con gli applausi, fischi e altri rumori, i vincitori. L’ingresso dello spettacolo è gratuito e a tutti i bambini  verrà regalato un dono per la ricorrenza dell’Epifania. Per riconoscere la bravura ed il coraggio dei concorrenti ad affrontare lo spietato pubblico di casa, sono stati messi in palio dei premi per i primi tre classificati ed altri premi, simpatia, junior, senior. A tutti i partecipanti sarà offerto un dono ricordo dell’evento.

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Sabato e domenica prossimi il Movimento 5 Stelle ha organizzato in piazza Emanuele Ravot, a Cagliari, “Giocattoli in movimento”, una raccolta di giocattoli usati da donare ai bambini meno fortunati.

Dalle 10.30 alle 20.30, il consigliere regionale del M5S Michele Ciusa e gli attivisti di Cagliari accoglieranno tutte le persone che vorranno partecipare portando dei giocattoli usati in buono stato di conservazione.

«Partecipare è semplicissimo: porta due giocattoli o due libri usati in buono stato e ne riceverai uno in cambio.»

«I giocattoli raccolti – spiega Michele Ciusa – saranno donati a strutture che lavorano a sostegno dell’infanzia come reparti pediatrici, case famiglia o asili pubblici. “Giocattoli in Movimento” è una campagna promossa dal Movimento 5 Stelle a livello nazionale e anche a Cagliari, come in tante altre città d’Italia, potrete trovare il nostro gazebo in cui lasciare dei doni. Questa iniziativa non solo permetterà a tanti bambini meno fortunati di scartare un regalo – conclude Michele Ciusa – ma ad altrettanti di capire l’importanza del riuso, di questo grande circolo virtuoso a tutela dell’ambiente e a sostegno dei meno fortunati.»