22 December, 2025

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Entra nel vivo, a Macomer, la prima edizione del S’ard Festival. E lo fa sfoderando un tris di artisti da sempre legati all’omonima etichetta discografica: l’orchestra swing della Paolo Nonnis Big Band accompagnata dalla raffinatezza vocale di Francesca Corrias; le suggestioni world delle “Terre del Ritorno” di Ambra Pintore ed i ritmi coinvolgenti tra cumbia, reggae e dub dei Malasorti.

Archiviati i ritmi gitani del concerto dei Gipsy Gold, il festival che sta animando il centro del Marghine con una lunga serie di appuntamenti di musica live, ma anche tanta animazione, arredo urbano, gastronomia e artigianato, accende i riflettori su una raffica di concerti che accompagneranno in musica tutto il fine settimana.

Sabato 21 dicembre, alle ex Caserme Mura (ore 18.00), la Big Band di Paolo Nonnis rende omaggio alle grandi orchestre e alle signore del jazz con un programma eclettico e raffinato, un viaggio tra le sonorità dell’età d’oro dello swing, impreziosito dalla voce di Francesca Corrias. La cantante fondatrice dei Roundella, docente di canto-jazz al Conservatorio di Cagliari e ai seminari di Nuoro Jazz, è tra le più interessanti e originali interpreti della scena nazionale. Accompagnata da un organico di 15 musicisti interpreterà alcuni dei più celebri standards in un emozionante tributo alle first ladies della musica jazz.

Domenica 22 dicembre, in Piazza Caduti del Lavoro, a partire dalle 18.00, tocca invece ad Ambra Pintore scaldare la platea, complici i brindisi firmati dalle Cantina di Dolianova per il settantesimo anniversario e le degustazioni promosse dalle aziende del territorio. Le “Terre del ritorno”, disco di world music prodotto da S’ArdMusic e distribuito da Egea, sono le terre dalle quali scegliamo di allontanarci e alle quali, però, non sappiamo quando e se potremo mai fare ritorno. Ambra riparte dunque dalle atmosfere della sua Sardegna, perché è nella musica che l’artista ha riscoperto e dato un suono al suo forte sentire apolide. Sul palco, l’artista sarà accompagnata da Roberto Scala al basso e fisarmonica; Federico Valenti alle chitarre; Diego Milia al violino, mandolino, flauto, sax, bouzouki, armonica; Giorgio Rizzi alle percussioni; Marco Argiolas al sax e clarino.

Il secondo appuntamento musicale della serata di domenica 22 dicembre è quello coi Malasorti, trio nato grazie alla collaborazione tra il compositore elettronico Francesco Medda “Arrogalla”, il cantante Emanuele Pittoni ed il trombettista Francesco Bachis, questi ultimi due già componenti della band sarda Ratapignata. Un sound fuori dagli schemi, che usa il dub ed il “non finito” come linguaggio e che ama curiosare tra poetiche sarde, tropicali, balkan, jazz e mediterranee. “S’ArdiCity”, prodotto nel 2018 dall’etichetta sarda S’ArdMusic è il primo album ufficiale del gruppo.

Tra i protagonisti della manifestazione “Natale a Macomer” non solo prestigiose produzioni musicali isolane ma anche ospiti internazionali tra i quali spicca, lunedì 23 dicembre, la spiritualità gospel degli americani United Voices”, in scena nella suggestiva atmosfera della Chiesa di San Pantaleo (ore 20.00). Composto da coristi gospel professionisti e di grande talento, il gruppo è originario della zona nord-est degli Stati Uniti. Negli oltre quindici anni di esperienza, questi musicisti hanno condiviso le scene con i più famosi artisti gospel e R&B del mondo: la loro incredibile vocalità si manifesta fin dalle prime note, così come la passione, il ritmo e la spiritualità che li guida durante i canti.

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Dopo la prima campagna di scavo svoltasi a Nuxis, presso la grotta di Acquacadda, diretta dal professor Riccardo Cicilloni, docente e ricercatore di Preistoria e Protostoria presso il dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Cagliari, in collaborazione con la prof.ssa Elisabetta Marini del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente, è iniziata una vera e propria operazione culturale. Grazie all’apertura dello scavo al pubblico e alla chiusura dello stesso durante i mesi invernali, è stato deciso di raccontare la prima campagna di scavo attraverso una mostra fotografica dal titolo “Dig in Acquacadda – Racconto per immagini della prima campagna di scavo”.

La mostra fotografica amplifica ancora di più l’attività di divulgazione e accessibilità del dato scientifico: «Grazie alla mostra fotografica sarà possibile, anche per chi non può accedere alla grotta, vedere e apprezzare quanto fatto durante il mese di settembre scorso», dichiarano i curatori Federico Porcedda, Marco Cabras e Riccardo Cicilloni.

La mostra verrà inaugurata venerdì 20 dicembre, alle ore 18.00, per l’occasione presso la grotta di Acquacadda. L’esposizione sarà itinerante.

Grande importanza si sta dando alla comunicazione. Alle attività di studio e ricerca infatti si stanno affiancando attività legate alla divulgazione dei risultati e ad una maggiore conoscenza del dato scientifico, attraverso una serie di iniziative online e offline: social network, scavo aperto al pubblico, seminari e attività con la comunità locale.

Tutto ciò rientra nella cosiddetta Terza Missione dell’Università di Cagliari, la quale si pone come obiettivi quelli di favorire l’applicazione diretta, la valorizzazione e l’impiego della conoscenza per contribuire allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società.

Le attività di scavo e ricerca sono state rese possibili grazie alla concessione di scavo da parte del MIBAC – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e si sono svolte con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna, del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna e del Comune di Nuxis, con il supporto tecnico dell’Associazione Speleo Club Nuxis, che gestisce l’area, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Cagliari e per le Province di Oristano e Sud Sardegna. Le operazioni di scavo sono previste anche per le annualità 2020 e 2021, mentre le attività di ricerca e analisi dei dati di scavo sono in corso in queste settimane.

Il sito preistorico della grotta di Acquacadda (o Grotta de Su Montixeddu), frequentato a scopo funerario almeno dall’età del Rame, è già noto in letteratura in quanto negli anni ’60 del secolo scorso fu oggetto di un primo saggio di scavo, ancora praticamente inedito, condotto dalla compianta prof.ssa Maria Luisa Ferrarese Ceruti, afferente allora all’Università di Cagliari.

La ricerca ricade nell’ambito di un progetto più ampio, portato avanti dalla Cattedra di Preistoria e Protostoria dell’Università di Cagliari, mirante all’investigazione delle fasi preistoriche antecedenti la nascita della civiltà nuragica, con particolare riferimento alle attività di estrazione dei metalli ed alle attività metallurgiche che le popolazioni dell’età del Rame, e poi del Bronzo, effettuarono a partire dall’inizio del III millennio a.C.

La manifestazione e la mostra sono state realizzate grazie al contributo della Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato del turismo, artigianato e commercio.

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Il Municipio di Teulada.

Sono immediatamente disponibili gli indennizzi economici destinati ai Comuni Sardi gravati da servitù militari. Lo comunica il presidente della Regione Christian Solinas, dopo l’approvazione in Giunta della delibera che ripartisce i fondi per l’annualità 2019 a ristoro delle comunità gravate da vincoli e attività militari.

La Regione, precisa il presidente Christian Solinas, ha ottenuto dal Governo che i fondi per le annualità 2010-2014 non andassero persi ma fossero re-iscritti a bilancio e che fossero confermati i nuovi finanziamenti. Ottenuto questo risultato, possiamo mettere immediatamente a disposizione le risorse finanziarie, che saranno erogate alle 4 macro-aree individuate: La Maddalena, Capo Frasca, Quirra e Capo Teulada. Oltre 1 milione e 250mila euro disponibili per le amministrazioni locali.

«Nei confronti dello Stato – aggiunge il presidente della Regione -, continuiamo la nostra battaglia per riportare nella piena disponibilità dei Sardi molte aree interessate da attività militari. Nei mesi scorsi, sono state totalmente liberate dai vincoli le spiagge di Porto Tramatzu e di S’Enna e S’Arca, destinate per anni a uso esclusivo delle Forze Armate. Le due spiagge – la prima a Capo Teulada, da Porto Teulada a Punta Menga, la seconda a Capo Frasca, da Punta S’Aschivoni allo stagno di Marceddì – sono state così cancellate dalle aree di preminente interesse nazionale e riconsegnate alla Regione al termine di un lungo iter che si è concluso dopo la firma del protocollo d’intesa siglato con il ministero della Difesa.»

«Debbono ora tornare alla Sardegna e ai Sardi – conclude il presidente Christian Solinas -, anche molte altre aree che fanno parte del nostro inestimabile patrimonio ambientale. Si tratta di passaggi fondamentali in vista di nuove importanti intese con il Governo.»

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Gli incentivi per il rinnovo continuano a sostenere il recupero edilizio in Sardegna: nel triennio 2016-2018 i lavori incentivati – per un importo medio annuo pari a circa 440 milioni di euro – hanno rappresentato circa un terzo della spesa complessiva per la riqualificazione edilizia privata, quota che supera il 50% se riferito al solo segmento residenziale (ambito di applicazione principale degli incentivi).

E’ quanto si evince da un report della Cna Sardegna che – analizzando l’andamento storico degli incentivi – offre una prospettiva positiva anche per il prossimo anno alla luce del fatto che la finanziaria nazionale 2020, attualmente in esame in commissione bilancio al Senato, prorogherà con tutta probabilità per tutto il 2020 una serie di preziose detrazioni per gli interventi di recupero e riqualificazione energetica del patrimonio edilizio.

«Gli incentivi per il rinnovo, generico o finalizzato all’efficienza energetica, hanno nel tempo consolidato il proprio ruolo fornendo uno stimolo fondamentale alla spesa per manutenzione del patrimonio edilizio esistente – commentano Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della Cna Sardegna e presidente di Cna Costruzioni -. I dati del report dimostrano che la politica degli incentivi ha sostenuto il settore con grandi benefici per le piccole e medie imprese di costruzioni e per l’indotto. Eppure, non va trascurato il rischio di una strategia “a tempo” che ogni anno apre la possibilità di un ritorno alle aliquote normali o di una cancellazione di alcune formule di incentivazione. Sarebbe piuttosto necessario un disegno strategico, una azione finalizzata alla definizione di linee coerenti e integrate di politica industriale per tutto il settore delle costruzioni. Un settore che in Sardegna come in tutto il Paese, necessita di un piano di interventi integrato che tenga conto delle nuove criticità ambientali, dell’obsolescenza, dei radicali processi tecnologici di innovazione in atto e dei nuovi obiettivi dello sviluppo

Tabella 1. – Investimenti in riqualificazione incentivati1 in Sardegna – Importi in milioni di euro correnti

Investimenti privati in manutenzione edilizia straordinaria Investimenti veicolati dai provvedimenti di defiscalizzazione
Totale edifici di cui in edifici residenziali Totale % su totale riqualificazione % su riqualificazione edifici residenziali
2002 1.015 596 96 9,4% 16,1%
2007* 1.212 738 147 12,1% 19,9%
2013 1.276 777 405 31,8% 52,2%
2014 1.306 792 433 33,2% 54,7%
2015 1.340 814 383 28,6% 47,1%
2016 1.302 827 438 33,6% 52,9%
2017 1.357 839 442 32,6% 52,7%
2018 1.310 835 437 33,4% 52,4%
TOTALE 2002-2018 20.766 12.777 4.086 19,7% 32,0%
TOTALE 2007-2018 15.414 9.564 3.635 23,6% 38,0%

Fonte: elaborazione Cna Sardegna su fonti varie

1: Per le detrazioni finalizzate al recupero edilizio, le stime riferite agli anni 2011-2018 si basano sul peso regionale delle spese per recupero patrimonio edilizio di cui alle dichiarazioni IRPEF. Per le detrazioni finalizzate al risparmio energetico, dati ENEA dal 2007

* Anno di entrata in vigore degli incentivi per il rinnovo energetico

L’impatto sull’occupazione

Il report della Cna Sardegna evidenzia come il ruolo strategico svolto dagli incentivi per il rilancio dell’edilizia dell’Isola emerga con evidenza dal relativo impatto occupazionale. Considerando che un investimento di 200.000 euro in riqualificazione edilizia è in grado di assorbire due occupati diretti e uno nell’indotto, si può stimare che il meccanismo di agevolazione abbia dato lavoro, nel periodo 2016-2018, a circa 6.600 occupati (includendo anche l’indotto); numero che rappresenta il 17% degli occupati nelle costruzioni in Sardegna (fonte Istat, 2018).

Dall’analisi della dinamica di lungo periodo del rinnovo incentivato, ottenuta dai dati ufficiali di fonte ENEA per quanto riguarda gli interventi di riqualificazione energetica e frutto di una stima per quanto riguarda il rinnovo generico, emerge una generale tendenza espansiva. Dopo il rallentamento registrato nel 2015, legato all’incertezza sull’effettiva proroga degli incentivi alle aliquote maggiorate e all’aumento dell’aliquota della ritenuta d’acconto sui bonifici effettuati dai promotori dell’intervento (passata a gennaio 2015 dal 4 all’8%), il triennio successivo mostra un livello salito a quasi 30 mila domande l’anno. Motore della ripresa nel 2016 è stato, in base alle stime, il rinnovo generico, mentre nel 2017 il segmento più vivace è stato quello degli incentivi finalizzati al risparmio energetico. Nel 2018 invece per quest’ultimo segmento i dati ufficiali di fonte ENEA rilevano un calo delle domande (da circa 6.800 del 2017 a meno di 5.400 lo scorso anno, per un ammontare dei relativi investimenti sceso da 50 a 36 milioni, una tendenza registrata anche a livello Italia), a fronte di una importante tenuta stimata per il ricorso agli incentivi per la riqualificazione generica delle abitazioni private.

La dinamica del mercato nazionale nell’anno in corso definisce un rafforzamento del trend espansivo che potrebbe quindi caratterizzare anche la situazione regionale.

Grazie alla dinamica recente, il ricorso agli incentivi per intervenire sul patrimonio edilizio residenziale in Sardegna sta progressivamente assorbendo il divario con il resto del Paese, in termini di quota dei lavori incentivati sul totale dei lavori di riqualificazione, pari al 53% in media nell’ultimo triennio, contro il 56% della media nazionale.

Proiezioni 2020: la Finanziaria regionale

Venendo al periodo recente – evidenzia il report della Cna Sardegna – per il 2020 le proiezioni sono all’insegna di un maggiore dinamismo e si ritiene che gli incentivi possano svolgere un ruolo più decisivo nel sostenere il mercato del rinnovo edilizio.

Come detto, la legge finanziaria 2020, attualmente all’esame della commissione bilancio al Senato, proroga per tutto il 2020 le detrazioni per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio (“bonus ristrutturazioni” nella misura del 50% su una spesa massima di 96mila euro per unità immobiliare), per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti (ecobonus) e per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici a basso consumo energetico destinati all’arredo di un immobile ristrutturato (bonus mobili). Introduce inoltre il “bonus facciate”, che prevede che le spese sostenute nel 2020 per interventi edilizi, inclusi quelli di manutenzione ordinaria, finalizzati al recupero o al restauro della facciata degli edifici, daranno diritto a una detrazione del 90% sul loro intero ammontare.

Francesco Porcu.

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Clamorosa operazione di mercato al Carbonia: Samuele Curreli ritorna alla Monteponi, in Promozione, al suo posto arriva Giuseppe Meloni, l’attaccante più ambito dalle grandi del campionato di Eccellenza, autore di 51 goal lo scorso anno con la maglia del Muravera.

L’operazione di mercato che ha portato Giuseppe Meloni, 34 anni, originario di Nuoro, alla corte di Andrea Marongiu, è maturata negli ultimi giorni. Il calciatore era inseguito con decisione anche dal Castiadas ed i dirigenti del Carbonia, con il direttore sportivo Sebastian Puddu e l’amministratore delegato Checco Fele letteralmente scatenati, hanno bruciato la concorrenza. L’arrivo di Giuseppe Meloni, inevitabilmente, ha aperto la strada alla partenza di Samuele Curreli, inseguito da diverse società e, in particolare, dalla Monteponi, dove non sono state dimenticate le prodezze ed i 19 goal che un anno fa trascinarono la squadra rossoblu dall’ultimo al quarto posto in classifica, sotto la guida di Andrea Marongiu.

Samuele Curreli lascia il Carbonia con un bilancio di 15 goal, 10 realizzati in 6 partite di Coppa Italia, 5 in 11 partite di campionato, dove ha saltato tre partite per squalifica.

Giuseppe Meloni arriva a Carbonia con un curriculum di assoluto prestigio. Lo scorso anno è stato protagonista della cavalcata vincente del Muravera, promosso dall’Eccellenza alla serie D, realizzando 42 goal in campionato e 9 in Coppa Italia. In precedenza ha giocato tre campionato in C1, con la maglia della Spal; 1 in C2 con il Savona; 9 campionati in serie D e 6 in Eccellenza. In serie D ha raggiunto il top con l’Arzachena nella stagione 2008/2009 (31 partite e 24 goal), Torres 2012/2013 (31 partite e 22 goal), Savoia 2013/2014 (30 partite e 16 goal), Akragas 2014/2015 (27 partite e 19 goal), Fondi Calcio 2015/2016 (28 partite e 27 goal), Muravera 2018/2019 (dove ha segnato 42 dei 111 goal complessivi della squadra).

Giuseppe Meloni sarà a Carbonia già questo pomeriggio, agli ordini di Andrea Marongiu, e farà il suo esordio domenica 22 dicembre, nel big match di Castiadas.

Giampaolo Cirronis

 

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«Un’iniziativa che ha fatto conoscere la realtà europea a venti giovani, provenienti da piccoli comuni dell’Isola, consentendogli di vedere l’Europa come un’opportunità per la crescita della nostra Isola.»

Lo ha detto l’assessore regionale degli Enti locali, Quirico Sanna, durante la presentazione dei risultati del progetto “Young work and territory in Sardinia”, curato dall’associazione Focus Europe, rappresentata dal presidente Giuseppe Cappai e da Efisio De Muru. Il progetto aveva l’obiettivo di formare sugli strumenti che l’Unione europea mette a disposizione degli enti locali e si è concluso con uno stage nell’ufficio della Regione a Bruxelles.

«Dobbiamo investire sulla formazione – ha aggiunto l’assessore Quirico Sanna -. Farlo anche con ragazzi di piccole realtà locali, che spesso non hanno la possibilità di finanziare la formazione dei propri giovani, è un’opportunità per far conoscere strumenti e risorse che l’Europa mette a disposizione e che non sempre vengono utilizzate al meglio. Oltre ad essere uno strumento di crescita per le professionalità nel campo delle attività di europrogettazione a supporto degli enti locali. Nei prossimi anni ci saranno grandi risorse disponibili e per non lasciarsi sfuggire questa occasione servono professionalità, capacità e competenze. Sono risorse di cui la Sardegna ha enorme bisogno – ha concluso Quirico Sanna -, perciò valuteremo la ripetizione del progetto, eventualmente coinvolgendo più comuni.»

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Il governatore Christian Solinas commenta positivamente l’intesa raggiunta oggi a Roma sul Patto per la salute, nel corso della Conferenza delle Regioni alla quale ha partecipato l’assessore dell’Industria, Anita Pili.

«Per la tutela della salute dei sardi non avremmo mai potuto accettare un Patto al ribasso, che non garantisse adeguati livelli di efficienza dei servizi – ha detto Christian Solinas –. Abbiamo tenuto sempre una posizione chiara, improntata alla massima attenzione verso i malati, e alla fine le nostre richieste più importanti sono state ascoltate e recepite. Si è raggiunto così un accordo che riafferma il ruolo e l’autonomia delle Regioni e, in un quadro nazionale, rappresenta un contributo alla crescita di un sistema sanitario moderno.»

«Le nostre sono proposte di buon senso, che hanno trovato il favore della maggior parte delle Regioni – sottolinea l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu -. Abbiamo mostrato fermezza davanti all’ipotesi di un’intesa che non tenesse conto dei bisogni dei territori e la nuova formulazione del Patto dimostra che non ci sbagliavamo. Per rispondere alla carenza di personale abbiamo chiesto che i medici possano continuare a lavorare sino ai settant’anni d’età, anche dopo aver raggiunto i quarant’anni di contribuzione, e proposto l’impiego degli specializzandi nei reparti ospedalieri a partire dal terzo anno. Abbiamo ottenuto un impegno preciso anche per la revisione del DM 70, che stabilisce standard e criteri troppo rigidi per la sopravvivenza dei servizi sanitari, senza considerare – conclude l’assessore della Sanità – le esigenze e le peculiarità del territorio.»

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La V commissione del Consiglio regionale ha avviato ieri il primo ciclo di audizioni sulla proposta di legge di istituzione dell’imposta regionale di sbarco presentata da alcuni consiglieri del centrodestra, primo firmatario Antonello Peru (Cambiamo).

La commissione presieduta da Piero Maieli (Psd’Az) ha sentito l’assessore al turismo Gianni Chessa, il presidente di Anci Sardegna Emiliano Deiana e il presidente di Unioncamere Gavino Sini.

La proposta di legge prevede l’istituzione di un’imposta minima (dai due ai 5 euro) da richiedere a tutti i turisti in arrivo nell’Isola con un gettito stimato di circa 50 milioni all’anno.

«Si tratta di risorse che potrebbero essere investite per migliorare i servizi turistici e finanziare le politiche di settore – ha spiegato il primo firmatario della proposta Antonello Peru – non è una tassa, ma un contributo che si chiede ai turisti per rendere più accoglienti ed efficienti le località di vacanza. E’ una misura completamente diversa dalla tassa di soggiorno applicata oggi da pochi comuni della Sardegna. In questo caso, i turisti pagheranno una sola volta con la certezza di vedere i loro denari destinati al miglioramento dei servizi. L’imposta di sbarco mira inoltre a disinnescare la tassa di soggiorno che oggi fa incassare soltanto 3,6 milioni di euro a pochi comuni costieri.»

Favorevole all’istituzione dell’imposta di soggiorno l’assessore al Turismo Gianni Chessa: «E’ arrivato il momento di prevedere un contributo d’ingresso come avviene in tutto il mondo – ha detto Gianni Chessa – non bisogna aver paura. I turisti sono contenti di pagare se hanno servizi efficienti. Ciò che deve preoccuparci è invece la precarietà del sistema dei trasporti». Secondo l’assessore, l’imposta garantirebbe risorse importanti per la programmazione turistica: «Occorre però evitare equivoci – ha aggiunto Gianni Chessa – l’imposta di sbarco non si deve sovrapporre alla tassa di soggiorno. I comuni che attualmente la applicano dovranno avere delle compensazioni».

Positivo anche il giudizio di Anci Sardegna. «Siamo favorevoli all’operazione che ribadisce un principio sacrosanto: la capacità impositiva della Regione – ha detto Emiliano Deiana – un principio che consente alla Sardegna di decidere autonomamente come reperire le risorse per garantire i servizi ai cittadini». Per il presidente di Anci non ci sono controindicazioni all’adozione della nuova imposta: «L’importante è accordarsi con i comuni costieri che attualmente applicano la tassa di soggiorno e garantire loro gli stessi introiti. La nuova legge dovrà essere concordata con tutti gli operatori del sistema turistico in modo da evitare errori di comunicazione come avvenuto in passato con l’istituzione della tassa sul lusso. La Regione ha il dovere di trovare nuove risorse che potrebbero essere investite anche a favore dei piccoli comuni».

Un plauso all’iniziativa anche dal presidente di Unioncamere Gavino Sini: «Siamo favorevoli a una tassa di scopo che lasci le risorse sul territorio – ha detto Gavino Sini – un’operazione che solleverebbe le imprese dal ruolo di esattore ricoperto con l’attuale tassa di soggiorno. L’importante è che non ci siano sovrapposizioni. L’imposta di sbarco deve spazzare via la tassa di soggiorno. Altra questione riguarda la destinazione delle risorse: i soldi incassati devono essere reinvestiti per il miglioramento dei servizi ai cittadini e alle imprese». Ampia disponibilità a discutere è arrivata anche dai consiglieri di minoranza che si sono espressi a favore della imposta di sbarco chiedendo però di approfondire tutte le questioni in campo per evitare di commettere errori.

Disponibilità accolta con favore dal presidente della commissione Piero Maieli: «In questa Commissione si lavora con grande spirito di collaborazione. Il clima è favorevole, le audizioni serviranno a chiarire alcune perplessità e, se necessario, ad apportare qualche modifica migliorativa al testo di legge».

La seduta della Commissione proseguirà nel pomeriggio alle 16,00 con le audizioni dell’assessore della Programmazione Giuseppe Fasolino e dei rappresentanti di Federalberghi e Asshotel.

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In una risoluzione approvata oggi, il Parlamento europeo sottolinea che l’Iniziativa dell’UE per gli impollinatori, nella sua forma attuale, non affronta in maniera sufficiente le numerose cause della diminuzione degli impollinatori, che comprendono i cambiamenti nell’uso del suolo, le pratiche di gestione agricola intensiva, l’inquinamento ambientale, i cambiamenti climatici e le specie esotiche invasive.

Dal momento che gli impollinatori sono una componente essenziale della biodiversità e sono indispensabili per la riproduzione della maggioranza delle specie vegetali, i deputati chiedono alla Commissione di trasformare le intenzioni contenute nell’Iniziativa in un programma di azione su vasta scala per gli impollinatori, dotato di risorse sufficienti.

Necessario ridurre l’uso di pesticidi

Per favorire l’aumento della qualità degli habitat degli impollinatori sui terreni agricoli, la riduzione dell’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti minerali dovrebbe diventare un obiettivo chiave della futura Politica Agricola Comune (PAC).

Inoltre, i deputati chiedono obiettivi di riduzione obbligatori in tutta l’UE, da includere nella prossima revisione della direttiva sull’utilizzo sostenibile dei pesticidi.

Infine, il Parlamento chiede maggiori fondi per sostenere la ricerca sulle cause della diminuzione degli impollinatori, al fine di proteggere la diversità delle specie.

La risoluzione è stata approvata per alzata di mano.

Contesto

Ad aprile 2018 l’UE ha deciso di vietare completamente l’uso, in ambienti esterni, di imidacloprid, clothianidin e tiametoxam, noti come neonicotinoidi. Tuttavia, vari Stati membri hanno notificato delle esenzioni di emergenza per il loro uso sul territorio.

Dopo gli appelli di Parlamento e Consiglio ad agire per proteggere le api e gli altri impollinatori, il 1° giugno 2018 la Commissione ha presentato la sua Comunicazione sull’Iniziativa dell’UE per gli impollinatori.

Secondo la Commissione, circa l’84% delle specie coltivate e il 78% delle specie di fiori selvatici nella sola UE dipendono, almeno in parte, dall’impollinazione animale. Fino a quasi 15 miliardi di euro della produzione agricola annuale dell’UE sono direttamente attribuiti agli insetti impollinatori.

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Ha preso il via ieri la consegna dei nuovi 87 letti a movimentazione elettrica che andranno a coprire le esigenze delle degenze ospedaliere dei presidi Santissima Annunziata, Stecche bianche e Materno infantile. A questi letti si aggiungono altri 12 che andranno a rendere più confortevole la degenza dei bimbi della Pediatria. L’azienda ha investito circa 156mila euro per l’acquisto dei nuovi letti.

«Si tratta di importanti migliorie – afferma il direttore sanitario Bruno Contu – che garantiranno un miglior comfort alberghiero all’utenza e faciliteranno il lavoro degli operatori sanitari. A breve saranno disponibili ulteriori forniture che ci consentiranno di rinnovare altri letti per le degenze.»

In accordo con la Direzione medica di presidio, l’Ufficio tecnico, che ha curato il capitolato per i nuovi letti, ha predisposto il calendario delle consegne.

E così, le prime sono avvenute ieri, 17 dicembre, in alcuni reparti del Santissima Annunziata. In particolare, in Cardiologia e Utic al primo piano dell’ospedale civile ne sono stati posizionati 15, in Chirurgia generale 10, in Neurochirurgia 7 e nella Stroke Unit 1.

Oggi 18 dicembre è stata effettuata la consegna più consistente: 52 i letti che sono stati portati nella palazzina del Materno infantile. E così 30 sono andati ai reparti di Ostetricia e Ginecologia a disposizione delle donne ricoverate, quindi 10 per l’Ematologia e 12 alla Pediatria.

Domani 19 dicembre, infine, le ultime consegne alle Stecche bianche. Sono 5 i letti che andranno all’Otorinolaringoiatria, ancora 5 alla Maxillo-Facciale e 4 all’Oculistica.

Nei mesi scorsi, intanto, nell’ambito dell’attività di ammodernamento degli arredi ospedalieri, erano stati già consegnati all’Ortopedia del Santissima Annunziata 20 nuovi letti. Le gare per la fornitura letti sono state curate dalle strutture Acquisizione beni e servizi e dall’Ingegneria clinica