20 December, 2025

Nuova durissima presa di posizione delle segreterie territoriali FIOM, FSM, UILM e CUB sulle vicende della vertenza Sider Alloys.

«Riceviamo telefonate da parte di lavoratrici e lavoratori, di semplici cittadini, che ci comunicano che di fronte all’ex Alcoa (attuale SiderAlloys), siano state rimosse le bandiere del sindacatosi legge in una nota delle segreterie territoriali FIOM, FSM, UILM e CUB -. Le bandiere ed il “tunnel” del Presidio sono centro di attenzione e di comunicazione mediatica importante, che fa capire subito, a tutti coloro che si avvicinano nei pressi dello stabilimento, che la vertenza è ben lontana da poter essere considerata conclusa. Rappresentano una storia sindacale durissima, portata avanti per oltre 15 anni dalle Lavoratrici e dai Lavoratori ex Alcoa, che con i sindacati, non hanno mai voluto rinunciare al rilancio della produzione di alluminio primario e per la quale, ancora oggi tanti sono pronti a ulteriori azioni di mobilitazione.»

«Sarà nostro compito accertare la veridicità di quanto riferitoci prosegue la nota -; se questo fosse confermato non esiteremo a imbandierare nuovamente l’ingresso dello stabilimento, a conferma della protesta permanente nei confronti dell’attuale proprietà, per i mancati pagamenti degli stipendi, per i ritardi nel rilancio dello stabilimento, per gli smantellamenti in corso, e siamo pronti a denunciare l’azienda Sider Alloys o l’eventuale responsabile di tale azione, per comportamento antisindacale in base all’art.28 dello Statuto dei Lavoratori.»

«E’ l’occasione, se mai ve ne fosse bisogno, della riconvocazione del tavolo ministeriale, che deve andare incontro alle tante richieste di discontinuità avanzate dalle organizzazioni sindacali, che a fronte dell’ennesima provocazione, rilanciare con maggiore forza la richiesta. Deve essere chiaro che non arretreremo di un solo passo!», concludono le segreterie territoriali FIOM FSM UILM e CUB.

Il campionato di Eccellenza regionale entra nella fase più calda sia per quel che riguarda il vertice della classifica, promozione diretta e accesso ai playoff, sia per la lotta per il raggiungimento della salvezza, diretta o attraverso i playout. L’Iglesias, raggiunto il quinto posto in solitudine con la vittoria nel confronto diretto con il Calangianus nel recupero di mercoledì, deciso da un goal di Samuele Mastropietro, ospita la Ferrini e ha la possibilità di consolidare il quinto posto, tenuto conto della severità del compito che attende il Calangianus, sul campo della capolista Budoni. Giampaolo Murru, ancora indisponibile Nicolas Capellino alle prese con uno stiramento, ha convocato gli stessi 18 calciatori protagonisti della vittoria sul Calangianus: Riccio, Brailly, Pitzalis, Giorgetti, Mechetti, Crivellaro, Alvarenga, Piras Edoardo, Mastropietro, Illario, Cancilieri, Idrissi, Restivo, Diabaka, Piras Alberto, Marcon, Mancini, Fenu. Dirige Mario Corrias di Nuoro, assistenti di linea Marco Fara di Oristano e Sergio Fara di Olbia.

Il Carbonia, rilanciato dalla netta vittoria sul Ghilarza, affronta la difficile trasferta di Nuoro. All’andata, al “Carlo Zoboli”, si impose 2 a 0 la squadra di Ivan Cirinà con goal di Massimiliano Manca e Fabio Cocco. Diego Mingioni deve fare ancora a meno di Nicolas Garcia, alle prese con la riabilitazione da un infortunio, e recupera Danilo Cocco, ristabilitosi da un fastidioso attacco influenzale, mentre il tecnico della Nuorese non ha a disposizione Davi Dias Braga e Andrea Laconi, entrambi squalificati per una giornata dal giudice sportivo. Quella odierna è la prima di due trasferte consecutive (la prossima sarà a Monastir), importantissima nel cammino verso la salvezza. Tornare a casa con un risultato positivo potrebbe rappresentare un passo fondamentale. Diego Mingioni ha convocato 20 calciatori: Galasso, Atzeni Stefano, Broglia, Chidichimo, Caffaro, Ricci, Pavone, Isaia, Mastino, Doneddu Davide, Carboni, Tocco, Filippi, Cocco Gianluca, Doneddu Francesco, Moreno. Lambroni, Abbruzzi, Mancini, Cocco Danilo. Dirige Rosanna Barabino di Sassari, assistenti di linea Antonio Carbini di Olbia e Francesco Carta di Oristano.

A Vallermosa prende vita la prima squadra di Bubble Football in Sardegna, grazie all’iniziativa di Gianmarco Crobu, vallermosese doc e titolare del brand “Sardinian Bubble Football”. Il suo obiettivo è ambizioso: creare un vero e proprio campionato sardo dedicato a questa disciplina originale e spettacolare che combina il calcio tradizionale con il divertimento di essere avvolti in bolle di plastica gonfiate ad aria.

«Voglio far conoscere il Bubble Football a quante più persone possibile e coinvolgere sempre più appassionati. Il nostro sogno è creare una rete di squadre e, in futuro, dare vita a un campionato sardo ufficiale. È uno sport che unisce divertimento, dinamicità e spirito di squadra, perfetto per chi ama mettersi in gioco», ha dichiarato il 38enne imprenditore di Vallermosa.

Nel frattempo, il progetto prosegue con il “Bubble Tour”, un’iniziativa itinerante che sta portando il Bubble Football in diversi comuni della Sardegna. Le prime tappe si sono già svolte con successo a San Giovanni Suergiu e Siliqua, mentre ora cresce l’attesa per il terzo appuntamento organizzato proprio a Vallermosa, il luogo dove tutto è iniziato. «Sono in corso dei contatti con amministrazioni e scuole del territorio interessate ad organizzare delle tappe nelle loro realtà, faremo il possibile per soddisfare tutte le richieste», conclude Gianmarco Crobu.

L’evento si terrà sabato 22 febbraio, dalle 16.00 alle 17.00, presso il campetto di calcio a 5. In caso di maltempo, l’appuntamento sarà spostato nella palestra comunale, mantenendo lo stesso orario. La partecipazione è aperta a tutti i maggiori di 16 anni, con l’obiettivo di far conoscere e diffondere questo sport ancora poco conosciuto in Sardegna.

Per l’occasione verranno utilizzate le nuove bolle, presentate ufficialmente durante l’ultima edizione di “Sapori d’Autunno”, manifestazione che ogni anno attira a Vallermosa migliaia di visitatori da tutta la regione.  

 

Raccontare di pugilato ci porta indietro nel tempo… ci porta in Mesopotamia in Egitto, a Creta, come un basso rilievo sumero ritrovato in Iraq e risalente al III millennio a.C. testimonia. Non solo, anche altri bassorilievi, sono stati scoperti, “dal gusto” assiro-babilonese ed ittito. Una scultura rinvenuta a Tebe (odierna Luxor) in Egitto, risalente al 1350 a.C. mostra due pugili e diversi spettatori. Certo nel tempo il cammino è stato lungo… persino nel libro dell’Iliade, Omero descrive l’incontro di pugilato tra due soldati greci, tenutosi in occasione di giochi funebri in onore del defunto Patroclo, amico intimo del mitico Achille. Ma è con un grande salto che arriviamo ai giorni nostri, in quel di Villamassargia, il 24 gennaio 2025, nella nuova palestra intitolata a Roberto Carlo Frongia, ex assessore del Turismo e dei Lavori pubblici, scomparso il 23 dicembre 2020, all’età di 60 anni…

“Due sogni in una sola volta”: il giorno dopo, il 25 gennaio, il massargese Nicola Mancosu, ha conquistato il titolo continentale IBO dei pesi gallo, entrando di diritto nell’olimpo del pugilato, nel suo paese, sul ring allestito nella palestra appena inaugurata. «Ci congratuliamo con Nicola, il campione che riempie di orgoglio noi tutti », ha dichiarato la sindaca di Villamassargia Debora Porrà. Un sogno diventato realtà, insieme alla consegna della palestra alla comunità massargese che attendeva questo momento da ben 21 anni.

Benedetta dal parroco don Massimo Mirai, la palestra racconta la storia di Roberto Carlo Frongia, allora assessore regionale dei Lavori pubblici “un iglesiente illuminato” come lo ha definito la sindaca Debora Porrà, non solo per un impegno politico di coerenza e lungimiranza, ma anche per la sua abnegazione, perché nonostante la malattia che lo avrebbe portato via prematuramente ai suoi cari e a tutta la sua comunità, ha fatto i passi decisivi per il completamento della palestra comunale, una struttura di 1.500 metri quadri dotata di tribune in grado di accogliere circa 250 persone. Dotata di ogni confort ,climatizzata ed accogliente, è aperta alle associazioni sportive che vorranno avvalersene e rappresenta la “punta di diamante” del complesso sportivo di Villamassargia che la stessa sindaca si auspica possa diventare di riferimento anche per tutto il territorio. “Il lancio” lo ha fatto proprio il 25 gennaio 2025 con la riunione nazionale di pugilato, impreziosita dalla conquista del titolo continentale IBO dei pesi gallo da parte di Nicola Mancosu.

Nadia Pische

 

 

«Il Piano Urbanistico Comunale in adozione al comune di Sant’Antioco ancora ad oggi rende impossibile la valorizzazione a fine turistico ricettivo delle aree strategiche ex Sardamag.»

Lo scrivono, in una nota, Rolando Marroccu, Alfonso Curridori, Daniele Garau, Sandro Orrù, Andrea Fabrizi, rappresentanti del Comitato Tecnico Transizione Sostenibile.

«Da decenni questo territorio è alla ricerca spasmodica di alternative occupazionali in grado di recuperare le migliaia di posti di lavoro persi nel settore industrialeaggiungono -. Come proposto da autorevoli studi lo sviluppo della nautica di eccellenza e il suo indotto; ricettività, cantieristica e servizi, rappresentano una valida alternativa per una credibile ripresa socio economica territoriale. Questo auspicato sviluppo trova nelle aree ex Sardamag tutte le condizioni favorevoli: fronte mare, a stretto contatto con il porto, il centro urbano ed alla viabilità statale.»

«Purtroppo, le scelte dell’amministrazione comunale di Sant’Antioco messe nero su bianco nell’ultima proposta di Piano Urbanistico Comunale al vaglio degli uffici regionali, tradendo le promesse da campagna elettorale, fanno perdere la capacità di edificare nelle aree ex Sardamag le strutture necessarie per creare un vero polo nautico d’eccellenza atteso da decennisottolineano i cinque rappresentanti del Comitato Tecnico Transizione Sostenibile -. Troviamo assurdo che siano stati spostati i volumi edificatori a vantaggio di altre aree prive di particolari elementi attrattivi dal punto di vista turistico, beneficiandone solo i proprietari di tali aree con i facili guadagni delle successive lottizzazioni, anziché il territorio. Una pietra tombale per il futuro non solo di Sant’Antioco ma dell’intero Sulcis. Ci chiediamo se è questo che vogliono la popolazione, sindacati e amministratori locali. Il vantaggio di pochi a spese dei molti? »

La consigliera comunale di minoranza Daniela Garau (Fratelli d’Italia) ha presentato una mozione al presidente del Consiglio comunale di Carbonia Federico Fantinel e al sindaco Pietro Morittu, con la quale chiede di evitare il trasferimento al CTO di Iglesias del reparto di emergenza/ urgenza della traumatologia e ortopedia dell’ospedale Sirai di Carbonia.

«In sede di conferenza socio sanitaria del Sulcis Iglesiente, tenutasi giovedì 13 febbraioscrive nella mozione Daniela Garau -, l’assessore regionale della Sanità, Armando Bartolazzi, avrebbe dichiarato il trasferimento al CTO di Iglesias del reparto di traumatologia e ortopedia, oggi incardinato presso l’ospedale Sirai di Carbonia, deputato, secondo quanto previsto dalla delibera della giunta regionale n.17/38 del 04.06.2023 all’emergenza/ urgenza; tant’è che nella premessa della predetta delibera si legge testualmente: “Si ritiene necessaria una puntuale verifica in ordine al persistere dei presupposti per il mantenimento delle due strutture di ortopedia, fermo restando che le discipline necessarie per l’attivazione del DEA di primo livello devono essere presenti nel P.O. Sirai”; cio’ comporta il fatto che l’atto aziendale, approvato con delibera di Giunta regionale, non accoglie l’ìistituzione, al CTO di Iglesias, di una seconda unità complessa di traumatologia, proprio perché il CTO è una struttura semplice e non complessa, come il Sirai di Carbonia.»

«Siffatta decisione risulterebbe irragionevole e in contraddizione con il predetto atto aziendale, che configura l’ospedale Sirai di Carbonia come Dea di primo livello deputato all’emergenza/ urgenza, mentre il Cto come presidio per le lungodegenze e il cosiddetto “programmato”, tant’è che al Sirai è anche presente il reparto di Rianimazione, essenziale ove siano previsti interventi chirurgici, mentre detto reparto di rianimazione non è presente al CTO; RITENUTO che il CTO svolge attività di week surgery, ossia l’attività si chiude il venerdì sera per riprendere il lunedì mattina, in quanto il CTO è stato deputato ad interventi chirurgici di bassa e media intensitàaggiunge Daniela Garaue comporterebbe il successivo trasferimento del paziente a Carbonia per la riabilitazione, con aggravio di costi di trasporto e personale, oltre i disagi ulteriori per i pazienti costretti a subirne le conseguenze.»

«Constatato che, in linea con l’atto aziendale, ad Iglesias è prevista una ‘casa di comunità’ e un ‘ospedale di comunità’ che dovrebbero garantire e potenziare la c.d “ medicina territoriale” e alleggerire così il carico dei reparti “Pronto soccorso” – sottolinea Daniela Garau -. Inoltre, la baricentricità dell’ospedale Sirai, rispetto alla popolazione del basso Sulcis che verrebbe, pertanto, penalizzata da siffatta decisione.»

Ritenuto che già in passato si sono attuate decisioni nefaste per il mantenimento degli standard qualitativi legati ai livelli essenziali di assistenza, si veda quanto accaduto per il reparto di Ginecologia e Ostetricia, trasferito da Carbonia ad Iglesias, quando ancora il numero dei parti era superiore a 500 parti annui, mentre attualmente, presso il CTO, è al di sotto dei 100 annui, inferiore ai parametri richiesti dal decreto ministeriale del 2015, tant’è che si è dovuta richiedere una deroga a quanto previsto dal decreto ministeriale, ciò nonostante in una nota del Ministero si chieda il trasferimento del reparto di ginecologia e ostetricia nuovamente a Carbonia, proprio perché trattasi di un presidio ospedaliero di emergenza/urgenza; tutto quanto premesso – la mozione prevede che il Consiglio comunale impegni il Sindaco e la Giunta «ad adottare qualsivoglia azione formale, volta a manifestare il dissenso di Codesta amministrazione rispetto a quanto emerge dalle notizie apprese dagli organi stampa e rappresentato nella parte espositiva della mozione, nonché ad evitare il trasferimento delle attività legate all’emergenza/ urgenza del reparto di Traumatologia e Ortopedia incardinate attualmente presso l’ospedale Sirai di Carbonia, per esempio interventi chirurgici, al CTO di Iglesias».

Domenica 16 Febbraio, a partire dalle ore 10.30, il Palazzetto dello Sport di via delle Cernitrici sarà teatro dell’evento “Sport Insieme…Carbonia”, organizzato da MSP Italia Comitato provinciale Carbonia-Iglesias, con il patrocinio del comune di Carbonia. “Sport insieme…Carbonia 2025” sarà incentrato sulla pratica delle discipline del fitness, della zumba, della danza sportiva, della pole dance e vedrà la partecipazione di diverse società provenienti dall’intero territorio del Sulcis Iglesiente.
«Si tratta di un evento che dà lustro alla nostra città, che sarà invasa da centinaia di atleti provenienti da tutto il territorio. Siamo felici di poter ospitare nel nostro Palazzetto una manifestazione che pone in risalto i valori dello sport e il suo importante ruolo quale fattore di aggregazione, socializzazione e condivisione. Siamo certi che “Sport insieme…Carbonia 2025” replicherà il successo delle precedenti edizioni, che si sono sempre contraddistinte per un’organizzazione impeccabile e di alto spessore», ha commentato l’assessora dello Sport Giorgia Meli.

«Il Partito Democratico di Sant’Antioco esprime forte preoccupazione per i ritardi nell’adozione del piano urbanistico comunale, strumento guida per la gestione del territorio. Ritardo che frena progetti e aspettative delle realtà economiche del settore edilizio e non solo. Auspica nelle remore delle numerose osservazioni, modifiche e integrazioni prescritte dall’organo regionale che modificano la struttura del piano, anche di rivedere la scelta politica di spostare le volumetrie dall’ex area Sardamag, fatto che impedirebbe la bonifica e il risanamento dell’intera zona degradata e la proiezione verso un effettivo rilancio del settore nautico e portuale.»
Lo scrive, in una nota, Mariano Gala, segretario del Partito Democratico di Sant’Antioco.

Hanno preso il via questa mattina, a Cortoghiana, i lavori di riqualificazione dell’istituto scolastico sito nella via Tacca. L’importante intervento, prevalentemente orientato al rinforzo strutturale delle murature e all’antisfondellamento dei solai, è finanziato con 400.000 euro provenienti dal fondo dell’8xmille.

Grande soddisfazione è stata espressa congiuntamente dal sindaco Pietro Morittu e dall’assessore dei Lavori pubblici Manolo Mureddu per l’avvio delle attività di rifunzionalizzazione del sito: «Questo interventohanno detto Pietro Morittu e Manolo Mureddu -, sarà il primo di una serie che permetterà il recupero della struttura e la sua valorizzazione in prospettiva territoriale. L’obiettivo è quello di restituire ai docenti, agli studenti, in generale ai cittadini di Cortoghiana e del nostro Comune, una struttura scolastica moderna, innovativa e accogliente».

Si è tenuta ad Iglesias il 6 febbraio scorso un’assemblea di iscritti e simpatizzanti del PD dedicata ai temi dalla Sanità in Sardegna e nella Provincia del Sulcis Iglesiente. La discussione introdotta dal segretario provinciale Mauro Esu, ha ripreso e approfondito i temi avanzati dal documento prodotto dal Forum per le Politiche della Salute del Sulcis Iglesiente, già illustrato nel mese di gennaio all’assemblea regionale del partito, e prima ancora approvato all’assemblea provinciale. Hanno preso parte e sono intervenuti nella discussione, oltre a diversi dirigenti regionali e territoriali, anche sindaci e amministratori, compagni e compagne impegnati nel sindacato, operatori e lavoratori della sanità. Ha partecipato ai lavori il segretario regionale Piero Comandini che ha tenuto l’intervento conclusivo.

Sono state avanzate diverse proposte che si possono così sintetizzare:

  1. E’ necessario accelerare i tempi nella produzione di soluzioni concrete verso i gravi problemi del Servizio sanitario regionale così come illustrati nel documento e ripresi nel dibattito. Si deve uscire dal guado di una discussione che si sta protraendo troppo a lungo e che produce sfiducia e giudizi negativi.
  2. Si deve stabilizzare su questi temi un lavoro organizzato nei territori, al fine favorire la partecipazione di coloro che si sono mostrati in questi mesi disposti a contribuire alla definizione di analisi e soluzioni efficaci per migliorare la sanità sarda e le gravi emergenze a cui assistiamo ormai da anni. Sarebbe utile intrecciare questo lavoro fra le diverse province e costruire momenti di iniziativa unitari fra diversi territori, soprattutto fra quelli che subiscono in periferia le politiche di accentramento di servizi verso i due grossi centri urbani di Cargliari e di Sassari.
  3. In questo contesto si considera urgente promuovere in seno al Partito Regionale e alla Coalizione, l’organizzazione di una Consulta regionale sui temi delle politiche per la Salute che raccolga le sollecitazioni e le proposte che si sviluppano nei territori, facendo sintesi e contribuendo alla definizione delle politiche regionali.
  4. Mentre si sviluppa la discussione, che è già approdata nella Commissione competente e in Consiglio regionale, tesa alla produzione di norme che incidano positivamente sul Servizio sanitario regionale, è necessario produrre da subito provvedimenti di natura organizzativa, al fine di dare immediate risposte ad alcune gravi emergenze. Questo sicuramente per quanto riguarda le liste d’attesa e la carenza di personale. Si rileva, infatti, la gravità della situazione negli ospedali periferici e certamente al Sirai di Carbonia e al CTO di Iglesias, dove assistiamo alla chiusura di diversi reparti (solo per fare alcuni esempi: l’Otorino-Laringoriatria, l’Ortopedia e Traumatologia, il Pronto soccorso di Iglesias che è ridotto ad un “punto di primo intervento” , l’Urologia con un solo medico, la Neurologia) E in atto.pertanto, una lenta ma inesorabile chiusura degli ospedali che dovrebbe indurre ad accelerare, tramite l’utilizzo di strumenti già nella disponibilità della Giunta e dei Direttori generali, l’avvio di assunzioni di personale medico ed infermieristico indipendentemente da ipotetiche ed ampie riforme di sistema. A tal proposito, una parte dei problemi potrebbe essere affrontata con forme straordinarie di assunzione ma anche con un’equa ridistribuzione del personale esistente rispettando gli standard stabiliti.
  5. Come già espresso nel nostro documento, entrambe le riforme hanno lasciato alle Aziende sanitarie territoriali (che sono oggi una finzione nella loro ricostituzione formale) un ruolo estremamente residuale. Riteniamo utile ipotizzare modifiche verso un modello organizzativo più “decentrato”. Specifiche competenze e poteri gestionali, inerenti ad esempio l’amministrazione del personale e gli acquisti, non debbano essere totalmente concentrate in ARES e possano essere con equilibrio riassegnate alle ASL territoriali, in modo che queste ultime possano autonomamente e con maggiore efficacia organizzare i propri servizi sanitari.
  6. L’emergenza di questi giorni sembra aver oscurato un tema centrale. La questione, infatti, non riguarda solo gli ospedali. Emerge in maniera sempre più chiara l’importanza e la centralità della Medicina territoriale e dei Servizi di prossimità, verso i quali peraltro si concentra la Missione 6 del PNRR dedicato alla salute.
  7. Altro tema verso il quale va riportata attenzione è quello del personale amministrativo. Assistiamo anche in questi mesi ad una fuga dalle ASL e da tutto il Servizio sanitario regionale delle migliori figure professionali maturate in anni di lavoro nella Sanità sarda verso altre amministrazioni pubbliche. Da questo punto di vista, la realizzazione del Comparto unico, che sembra realizzarsi in Sardegna lasciando fuori gli amministrativi del sistema sanitario, contribuirà ad aggravare il problema.