19 December, 2025

Il 2024 è stato un anno segnato da una serie di attacchi informatici senza precedenti che hanno colpito in modo indiscriminato enti pubblici, aziende private e utenti individuali in tutto il mondo. L’Italia, in particolare, ha registrato un aumento allarmante degli attacchi: settori di grande importanza strategica come quello della sanità e il manifatturiero hanno subito delle vere e proprie batoste.

Al di là degli inutili allarmismi, diamo uno sguardo agli episodi più rilevanti per il 2024 per trarre le lezioni da apprendere per aumentare la propria resilienza contro le minacce cibernetiche.

1. Infrastrutture critiche nel mirino

Un caso recente e molto rilevante è rappresentato dall’attacco del gruppo pro-Russo Noname057(16) a dicembre 2024 verso i siti del Ministero degli Esteri e degli aeroporti di Milano, rendendoli del tutto inaccessibili per un periodo relativamente breve.

Infatti, l’intervento tempestivo dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale ha ridotto l’impatto dell’incidente che si è risolto in meno di due ore. Questo evento dimostra che un piano di risposta agli incidenti strutturato e tempestivo può fare la differenza tra un disastro o una ripresa rapida.

2. Sempre più attacchi alla sanità

Considerando l’aumento delle offensive dell’83% rispetto al 2023, il settore sanitario è stato uno dei più bersagliati in Italia. In particolare, abbiamo assistito a un picco di attacchi ransomware che hanno colpito ospedali e cliniche private, violando dati sensibili e rallentando i servizi essenziali. Un dato che sottolinea quanto siano urgenti investimenti in tecnologie di protezione avanzate e formazione del personale per prevenire le violazioni.

3. Il valore della protezione dei dati

Nel 2024, la Polizia Postale ha gestito oltre 12.000 attacchi informatici e monitorato 290.000 siti, oscurandone più di 2.300. Numeri che dovrebbero farci capire quanto sia importante adottare procedure adeguate per la gestione dei dati che includono algoritmi crittografici avanzati e sistemi per il monitoraggio continuo delle reti, così da ridurre i rischi di esposizione di asset.

Se è bello sapere che gli organismi di vigilanza sono sempre sull’attenti, la giusta dose di prevenzione può evitare molti problemi.

4. Nuovi metodi di attacco

L’anno passato ha visto crescere anche la complessità delle tecniche utilizzate dai cybercriminali. Tale sofisticazione è coincisa con un aumento del 23% degli attacchi gravi a livello globale.

Grazie alle nuove tecniche degli hacker è stato possibile lanciare offensive su ampia scala alle catene di fornitura. Scendendo più nel dettaglio, i cybercriminali hanno sfruttato le vulnerabilità nei sistemi dei fornitori per colpire obiettivi più grandi. Le aziende devono rivedere le loro politiche di sicurezza, investendo in sistemi di verifica e certificazione dei partner, adottando anche soluzioni come la segmentazione della rete.

Come difendersi

Le VPN (Virtual Private Network) continuano a essere uno strumento fondamentale per la protezione dei dati online. Ma in un contesto come quello attuale in cui gli attacchi phishing e il furto di credenziali sono in aumento, cosa può fare una VPN? Per prima cosa, può proteggere le connessioni da occhi indiscreti; in seconda battuta, riduce il rischio di intercettazioni.

Tuttavia, le VPN non sono la soluzione a tutti i problemi. Devono essere applicate insieme ad altre contromisure, come quelle suggerite qua sotto:

  • Password uniche e complesse: non riutilizzare la stessa password su più account. Prova a creare e conservare le credenziali con un gestore di password per facilitarti la vita.
  • Backup regolari dei dati: non dimenticarti di creare copie aggiornate dei dati più importanti per proteggerli da eventuali attacchi con ransomware.
  • Attenzione alle autorizzazioni alle app: limita l’accesso ai dati sensibili e non fornire il consenso alla raccolta di dati non necessari per il funzionamento dell’applicazione.
  • Blocca l’accesso in base sulla posizione.
  • Formazione continua: continua ad aggiornarti sulle ultime novità in ambito cybersecurity.

Seguendo questi consigli avrai già superato l’italiano medio: ricorda, Investire nella cybersicurezza oggi è l’unico modo per garantirti un domani più sicuro.

L’intento è quello di rilanciare le potenzialità di crescita del Sulcis Iglesiente mettendo in campo tutte le risorse disponibili, attraverso la Programmazione territoriale della Regione, il Piano Sulcis e il Just Transition Fund. Questo, in sintesi, è emerso dall’incontro svoltosi ieri a Carbonia con gli assessori della Programmazione, Giuseppe Meloni, e dell’Industria, Emanuele Cani, su richiesta dei 23 sindaci del Sulcis, per fare il punto sui fondi destinati al territorio.

«Come ho già detto nei mesi scorsi, c’è la mia disponibilità e quella della Giunta di avviare il percorso della programmazione territoriale anche nel Sulcis Iglesiente costruendo un percorso di co-progettazioneha dichiarato Giuseppe Meloni nel suo intervento – sottolineando come sia necessario e non più procrastinabile attivare un processo di sviluppo locale incentrato sul coinvolgimento delle comunità locali, capace di promuovere le azioni più efficaci, costruite e condivise con i comuni del territorio attraverso un approccio integrato.»

«Questo territorio ha ancora grandi potenzialità e la Regione intende offrire risorse e strumenti per svilupparle in chiave sociale, imprenditoriale e turistica», ha aggiunto l’assessore Emanuele Cani.

La programmazione territoriale nel Sulcis Iglesiente sarà incentrata sulle necessità dei comuni, analogamente a quanto fatto negli altri territori dell’isola. Questo in un’ottica di maggiore attenzione tra le differenti tipologie ambientali e socioeconomiche di tutto il sud-ovest.

Un approccio sostenuto e valutato positivamente in diverse occasioni anche dall’ANCI Sardegna, come modello utile per costruire lo sviluppo delle aree interne con una progettazione che parte dal basso e coinvolge in modo realmente democratico e partecipato i territori.

Presenti all’incontro, oltre agli assessori regionali e ai sindaci del Sulcis Iglesiente, i consiglieri regionali del territorio, il direttore generale dell’assessorato dell’Industria, Massimo Carboni, i tecnici del Centro regionale di Programmazione guidati dalla direttrice Elisabetta Neroni e dall’avvocata Francesca Lissia, responsabile della programmazione territoriale.

«In questi mesi con i tecnici abbiamo sviluppato anche nuovi sistemi per una più efficace azione di progetto. Sarà importante presentare programmi concreti e realizzabili, che abbiano una sostenibilità temporale ed economica che migliori la qualità della vita e crei sviluppo, anche in chiave occupazionale, in maniera crescente nel tempo. La Regione c’è, e spetta ora ai territori fare la propria parte», ha concluso l’assessore Giuseppe Meloni.

I sindaci intervenuti durante il confronto hanno messo sul piatto le proprie necessità, offrendo piena disponibilità a collaborare con la Regione e con tutti gli enti e portatori di interesse del Sulcis. All’incontro, ospitato nell’aula consiliare del comune di Carbonia, infatti, hanno partecipato anche tutti i principali enti, associazioni e imprenditori del territorio.

 

La Giunta regionale ha definito nuove procedure per eliminare i ritardi nelle Commissioni di invalidità civile. «Con la delibera 51/40 del 18 dicembre 2024, abbiamo semplificato l’iter eliminando la necessità della visita medica nei casi in cui la documentazione fornita sia chiara ed esaustiva – ha detto la presidente della Regione, Alessandra Todde -. Per misurare l’attuazione di questa delibera, l’assessorato della Sanità ha avviato un piano di verifica dell’operato dei direttori delle ASL per sbloccare l’iter delle domande giacenti nelle Commissioni di invalidità civile in Sardegna, con l’obiettivo di garantire ai cittadini con invalidità o disabilità accertate i benefici e le agevolazioni previste dalla legge.»

«È un intervento necessario per restituire efficienza a un sistema che, fino ad oggi, ha accumulato ritardi inaccettabili. Finora le ASL avevano operato in ordine sparso, con procedure disomogenee e difficoltà legate alla carenza di personale medico, gestite attraverso soluzioni straordinarie come i pagamenti a gettone extra orario. Il nostro approcciospiega la presidente della Regionecambia radicalmente. Da un lato, abbiamo introdotto una pianificazione chiara dei volumi di attività per ciascuna ASL; dall’altro, puntiamo su una forte sburocratizzazione.»

«Verrà semplificata, infatti, la fase pre-istruttoria, accelerando tutti i casi in cui è possibile accertare la persistenza di invalidità o disabilità attraverso la semplice verifica di documentazione valida, senza necessità di visite in presenza conclude la presidente della Regione -. Grazie a questa riorganizzazione, saremo in grado di incidere sul 75% delle pratiche pendenti in tempi molto più brevi. Stiamo lavorando a ritmo serrato per riorganizzare il processo e renderlo più rapido, integrato e uniforme. Perché i cittadini hanno il diritto a risposte adeguate.»

In Sardegna è partita nei giorni scorsi la stagione 2024/2025 di pesca del riccio di mare. Nella giornata di giovedì 16 gennaio, i militari della Guardia Costiera di Portoscuso hanno condotto un’operazione di controllo lungo il tratto di costa di giurisdizione durante la quale hanno fermato un pescatore non autorizzato in possesso di 700 esemplari di ricci di mare, raccolti in due ceste. Sono pertanto scattate immediatamente le misure sanzionatorie previste ed i militari della Guardia Costiera hanno proceduto al sequestro del ricavato. I ricci, tutti ancora vivi, sono stati subito
rigettati in mare e la sanzione contestata ammonta a 1.000 Euro.
Il Comandante dell’Ufficio circondariale marittimo di Portoscuso coglie l’occasione per ricordare che, nel territorio di competenza, la pesca del riccio di mare, oltre a sottostare a misure gestionali regionali volte a salvaguardare la risorsa, limitando lo sforzo di prelievo e, in particolare, la durata della stagione di pesca, i quantitativi prelevabili, nonché l’orario consentito per il prelievo e per lo sbarco, è consentita ai soli pescatori marittimi professionali iscritti nell’apposito registro ed ai pescatori professionali subacquei in possesso di autorizzazione per la pesca subacquea, quindi vietata a pescatori sportivi e ricreativi.
La misura restrittiva si era resa necessaria per preservare la risorsa e garantire il ripopolamento della specie che, attualmente, non è più presente nel nostro mare come un tempo.
Proseguiranno quindi nell’area di giurisdizione i controlli per garantire il rispetto delle normative e contrastare ulteriori comportamenti illeciti.

L’ennesima “avventura” di una madre, perché ormai curarsi o far curare un proprio caro è diventato quasi un’utopia. File d’attesa interminabili e quando si presenta l’occasione per superarle…. Che fai? Non fai!!! Un’intervista che vuole fare il punto della situazione, forse mettendo il dito nella piaga.

Io non sono contro la Asl o contro il direttore sanitario del distretto ma sono con lui affinché le cose ricomincino a funzionare meglio!

Nadia Pische

L’Atletico Masainas, penultimo in classifica nel girone A del campionato di Promozione regionale, a 2 punti dai playout e a 6 dalla salvezza diretta, ha trovato l’attaccante che cercava per inseguire la salvezza: Lorenzo Sartini, classe 2005, in arrivo dal Carbonia. Il tecnico Massimo Comparetti lo avrà a disposizione già domenica pomeriggio in trasferta contro il Cus Cagliari, sul campo “Piero Polese” della Ferrini.

Lorenzo Sartini era rientrato al Carbonia la scorsa estate, dopo una buona stagione vissuta al Cortoghiana in Prima Categoria, conclusa con un bottino di 12 goal. S’è messo subito in evidenza in precampionato e ha trovato spesso spazio in prima squadra, sia in Coppa Italia sia in campionato, ma nelle ultime settimane è stato impiegato poco e ora avrà modo di giocare con continuità all’Atletico Masainas, dove pare destinato a fare coppia in attacco con Momo Cosa, altro prodotto del vivaio del Carbonia.

A Cagliari, viceversa, non ci sarà Yves Herman Kouadio, centrocampista ex Iglesias, che ha risolto consensualmente il contratto che lo legava da un paio di mesi alla società guidata dal presidente Antonello Etzi.

 

Con il mercato praticamente sempre aperto, il Carbonia cambia ancora: partono Bruno Wellinton Caverzan (classe 2004), destinazione una squadra della serie C della Croazia, e Lorenzo Sartini (classe 2005), all’Atletico Masainas, in Promozione; ritorna Alessandro Murtas, centrocampista classe 2004, al Carbonia in serie D da giovanissimo fuoriquota sotto la guida di David Suazo, nel campionato 2021/2022, da allora tesserato in alcune squadre di serie D nella Penisola. La prossima settimana dovrebbe essere definito un ulteriore innesto nella rosa a disposizione di Diego Mingioni.

La squadra, intanto, domani rifinirà la preparazione in vista della trasferta di sabato a Villasimius, dove non ci sarà il capitano Costantino Chidichimo, appiedato per una giornata dal giudice sportivo, per recidività in ammonizioni. Quella con la squadra di Nicola Manunza è la quarta partita dall’inizio della stagione. Il Carbonia s’è imposto nelle prime due in casa con l’identico punteggio di 1 a 0, prima in campionato con un goal di Federico Moreno, poi 2 a 1 in rimonta nell’andata della semifinale di Coppa Italia con goal di Nicolas Ricci e Nicolas Garcia (goal iniziale di Luca Melis per il Villasimius); il Villasimius s’è imposto 1 a 0 nel ritorno di Coppa Italia, con goal di Yanick Beugré, e s’è qualificato per la finalissima ai calci di rigore, ben 26 quelli battuti (il Carbonia ha fallito un calcio di rigore con Federico Moreno nel secondo tempo e quello decisivo che sarebbe valso comunque la qualificazione per la finale, con Costantino Chidichimo, al decimo calcio di rigore).

Da allora, 27 novembre, il Villasimius in attesa della finale di Coppa Italia con l’Ossese in programma il 29 gennaio a Oristano, ha cambiato marcia in campionato, con 9 punti in 6 partite, salendo al 6° posto in classifica; anche il Carbonia ha conquistato 9 punti in 6 partite, salendo all’11° posto.

Giampaolo Cirronis

«ll ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha fornito rassicurazioni alla Regione Sardegna in merito alla possibilità di utilizzo delle risorse per consentire la proroga della cassa integrazione straordinaria in favore delle imprese che insistono nelle aree di crisi complessa. L’attenzione della Regione Sardegna per il dramma occupazionale che coinvolge oltre mille lavoratori resta alta.»
Lo ha comunicato oggi l’assessora regionale del Lavoro, Desirè Manca, a margine dell’incontro tenutosi nel pomeriggio a Roma al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

L’assessora regionale è stata infatti convocata ieri in tarda serata dalla ministra, che però oggi non ha potuto partecipare alla riunione.

Il colloquio, tenutosi in un clima di cortesia istituzionale con l’Ufficio di gabinetto della ministra e i vertici amministrativi del Ministero, è stato l’occasione per confermare l’iter che verrà seguito per la concessione degli ammortizzatori sociali, e per fornire così rassicurazioni ai lavoratori e ai rappresentanti delle sigle sindacali che nella giornata di ieri hanno occupato la sala riunioni dell’assessorato regionale del Lavoro.

 

A Sant’Antioco e nei dintorni si è svolta dal 2 al 4 ottobre dello scorso anno, la parte locale della manifestazione “Noi Camminiamo in Sardegna 2024”, che ha interessato altre località in Sardegna, e ha riguardato diversi cammini sacri o di vario interesse della Sardegna e che si è conclusa a Galtellì dal 4 al 5 dello stesso mese. Tra i partecipanti, oltre a diversi operatori locali, anche Stefano Giussani, giornalista di Huffington Post e Airtribune.it, esperto camminatore e content creator; Valentina Melis, content creator; Nicoletta Micheli, tour operator; Sara Verlicchi, Bike Plus Travel; Fabrice Noyelle, proveniente da Parigi, di SFX Group, società francese che si occupa di turismo sostenibile; l’operatrice polacca Silwia Siankiewicz di ItaliaItalia.info; Chiara Righi per Terre di Mezzo, che contribuisce e coordina le iniziative sarde nei differenti cammini; Riccardo Laconi, funzionario dell’assessorato regionale del Turismo che patrocina e finanzia l’intera manifestazione. Sant’Antioco è tappa del Cammino di Santa Barbara, dell’Itinerario di San Giacomo di Compostela in Sardegna, dispone anche di un patrimonio naturalistico ed archeologico di grande rilievo e di alcuni tracciati per biciclette, ora tracciati elettronicamente e che presto saranno dotati di segnaletica adeguata. Un altro sentiero tracciato è quello di Serra Is tres Portus, che da Maladroxia porta a Coacuaddus.

L’avventura per gli esperti del settore, è cominciata con l’accoglienza presso il Muma hostel, l’hotel e Museo del Mare, ove gli ospiti soggiornavano nei tre giorni, in cui sono stati in paese, è poi proseguita con un pranzo presso il ristorante La Laguna e poi la visita a piedi, Trekking urbano, tra la laguna e il parco archeologico della città. Dapprima il gruppo ha visitato la necropoli punica, con il prezioso ausilio delle guide della cooperativa Archeotour, che hanno raccontato, tra le tombe nelle quali è ancora in corso il progetto di scavo e quelle invece aperte al pubblico, che gli operatori hanno potuto visitare, cosa è emerso durante gli anni di ricerca, relativamente ai processi di inumazione e ai corredi che accompagnavano il percorso nell’aldilà degli antichi abitanti di Sulky. Il gruppo ha poi proseguito per il Museo Barreca, dove le guide hanno raccontato il patrimonio rinvenuto e le curiosità che accompagnano la storia disponibile di quella che è forse la città più antica d’Italia, fondata nell’ottavo secolo A.C..

La visita è proseguita poi con il racconto della vita degli abitanti de Is Gruttas, i vecchi ipogei utilizzati come abitazioni fino alla fine degli anni ‘60 del secolo scorso, alle condizioni di vita dei vecchi abitanti e ai loro racconti. Dopo la cena presso un ristorante locale e poi la passeggiata che ha ricondotto gli ospiti all’albergo. La mattina successiva, visto anche il tempo relativamente incerto e tendente a piovoso, si è partiti dalla visita alle Saline di Sant’Antioco, dove le guide hanno raccontato sia la storia del sito sia come il ciclo produttivo che termina con la raccolta del sale e, infine, la ricchezza biologica e naturalistica degli ambienti visitati, è stato possibile vedere i fenicotteri, gli aironi, le garzette, i cavalieri d’Italia, cormorani e altri volatili che vivono ormai in maniera permanente in un sito pregiato dal punto di vista naturalistico. La passeggiata si è conclusa a bordo del veliero Shatzi, che visto il perdurare della pioggia e del vento non si è potuta gustare una visita in barca alla laguna e al mare circostante l’isola.

Nel pomeriggio, dopo il pranzo, dapprima, nei locali del Muma hostel, i locali si sono potuti misurare, con l’ausilio della cuoca Francesca Zara, nella preparazione dei guefus, i dolci di pasta di mandorle aromatizzati a varie essenze, che hanno riscosso grande successo. Poi è stato possibile vedere, a cura della Pro Loco, presenti il presidente Baghino e alcuni soci, sia i dolci tipici sia i differenti tipi di pane, soprattutto quello preparato per il culto di Sant’Antioco, poi sono state ammirate le differenti parti che caratterizzano gli abiti tradizionali locali, quello femminile, molto più complesso, e quello maschile, che vengono utilizzati nelle processioni in onore di Sant’Antioco Martire. In chiusura di giornata, è stato possibile sentire, dalla viva voce delle tessitrici sorelle Pes, il racconto della tessitura del bisso, la fibra che secerne la Pinna Nobilis, un mollusco bivalve di grandi dimensioni, creando dei filamenti con i quali si ancora al fondo marino e, che una volta, era molto diffuso nei fondali della laguna e delle acque circostanti l’isola e del quale ora è interdetta la pesca, per difenderne l’esistenza.

Il giorno successivo ancora visita guidata alla Basilica e alle catacombe, poi l’incontro con il maestro Chiara Vigo, che ha catturato magicamente l’attenzione dei giornalisti e degli altri esperti presenti, raccontando il suo approccio alla tessitura del bisso. è seguita la visita della Torre Canai, ora gestita dalla sezione locale di Italia Nostra, con il suo parco botanico nel quale si sono potuti vedere esemplari di palma nana, la lavanda selvatica, il ginepro fenicio e l’elicriso, con cenni alla presenza di una specie endemica, l’ophrys maladroxiensis, una orchidea selvatica. La Torre vanta una panoramica posizione a guardia dei litorali del sud dell’isola, quindi il gruppo è transitato per le spiagge bandiera blu di Coecuaddus e Maladroxia. Al termine, breve pranzo e preparazione del trasferimento per Galtellì, dove tutti i protagonisti dei circuiti si sono ritrovati per la sintesi conclusiva.

«E’ stata un’esperienza molto interessante ha sottolineato Stefano Giussani -, mi sono molto incuriosito e sono rimaste senza dubbio ancora tante le cose di cui sono curioso e che vorrei vedere con maggiore disponibilità di tempo, sono convinto che viviate in un luogo meraviglioso, ricco sia dal punto di vista naturalistico sia da quello archeologico e culturale, abbiamo potuto assaggiare tante delle vostre specialità culinarie e credo proprio che possa essere una meta interessante per il turismo lento.» 

E’ stato grande anche l’interesse mostrato dal francese Fabrice Noyelle: «Sono cose estremamente interessantiha detto cibo, paesaggi, acqua e archeologia che invitano ad una degustazione lenta del paesaggio e delle sue ricchezze e varietà, sia dal punto di vista naturalistico sia da quello culturale, credo che davvero si possa lavorare per proporre ai nostri utenti un viaggio da queste parti a scoprire una parte d’Italia che senza dubbio è meno famosa delle città d’arte classiche ma che vanta un patrimonio di tutto rispetto».

Per l’esperta di bike Sara Verlicchi «ci sono dei percorsi molto interessanti, noi organizziamo dei tour con alcune decine di persone, dobbiamo avere un percorso affidabile, in genere ho lavorato con il Nord Sardegna, per me è la prima volta da queste parti, ritengo sia possibile predisporre diversi percorsi è stato tutto molto interessante».

«Il progetto chiarisce Riccardo Laconi, funzionario regionale è quello di far crescere l’attenzione, soprattutto, sulle zone interne e, comunque, su percorsi che esulano dal turismo balneare per i quali la Sardegna è ampiamente conosciuta, crediamo che la diversificazione dei periodo di frequentazione del nostro territorio, attraverso un turismo lento, che consenta un maggiore contatto tra i visitatori ed i residenti, un maggiore scambio e interazione, pos-sa essere positivo sia dal punto di vista economico come da quello socio-culturale. In assessorato siamo molto attenti a queste iniziative perché valorizzano tutto il grande patrimonio naturalistico e culturale dell’isola.»

Carlo Floris

Si alza il sipario sulla nuova stagione 2024-2025 di prosa e danza organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna al Teatro Centrale di Carbonia con il patrocinio e il sostegno del comune di Carbonia, della Regione Sardegna e del MiC/Ministero della Cultura e con il contributo della Fondazione di Sardegna.

Lo spettacolo “Otello: di precise parole si vive” con Lella Costa, drammaturgia Lella Costa e Gabriele Vacis, aprirà lunedì 20 gennaio, alle ore 20.30, al Teatro Centrale, la nuova stagione 2024-2025 della grande prosa e danza curata dal CEDAC. Saranno 11 titoli che costituiranno il cartellone nel periodo da gennaio a maggio.

«Ci apprestiamo ad assistere a un’altra grande e appassionante stagione teatrale, che mira a bissare e, se fosse possibile, anche a migliorare la precedente, che si era caratterizzata per lo straordinario apprezzamento del pubblico di Carbonia. Pubblico che da anni partecipa con entusiasmo a una rassegna di spettacoli di alto contenuto tecnico nella location del Teatro Centrale di piazza Roma. Un Teatro Centrale che recentemente si è rifatto il look ed è stato oggetto di importanti lavori di ammodernamento, abbellimento e riqualificazione, che saranno definitivamente completati nei prossimi mesi, rendendolo ancora più accogliente, confortevole e fruibile per le compagnie teatrali e per il pubblico in sala», ha dichiarato il sindaco Pietro Morittu.

Ad esprimere la sua soddisfazione per il lancio della nuova stagione Cedac della Grande Prosa e Danza è anche l’assessora alla Cultura Giorgia Meli: «Abbiamo allestito un ricco e variegato cartellone di eventi di pregevole fattura, che siamo sicuri troverà riscontro favorevole da parte della cittadinanza. Per lo spettacolo di lunedì i biglietti sono già sold out. Saranno 11 appuntamenti da non perdere tra cui spicca la presenza di attori conclamati del calibro di Lella Costa, Veronica Pivetti, Geppi Cucciari. Attori che siamo onorati di poter ospitare nella nostra città».

La rassegna CEDAC comincerà lunedì 20 gennaio con “Otello: di precise parole si vive” e si concluderà il 25 maggio con lo spettacolo “Perfetta”.

Con “Otello”, in programma alle ore 20.30, Lella Costa e Gabriele Vacis rivisiteranno il classico shakesperiano per riflettere sulla contemporaneità. Il dramma di Otello, Desdemona e Iago diventa una lente per indagare temi attuali come il patriarcato, la manipolazione e la violenza di genere.