19 December, 2025

«La giornata di oggi a Portovesme è stata molto importante per ribadire a Glencore, qualora ce ne fosse ancora bisogno, una visone univoca da parte di Governo, Regione, enti locali e organizzazioni sindacali sulla netta contrarietà alla chiusura della linea zinco. In particolare, abbiamo colto con favore il fatto che il ministro Urso abbia più volte sottolineato la strategicità a livello nazionale della produzione di zinco nel polo industriale sardo, un fattore di assoluta importanza che avvalora la posizione sostenuta con fermezza dalla Regione Sardegna.»
Lo ha detto l’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani in conclusione dell’incontro odierno con lavoratori e rappresentanti sindacali dell’impianto metallurgico.
«E’ anche emersa in modo evidente l’incertezza di Glencore nell’esplicitare il proprio piano industrialeha concluso Emanuele Canie di conseguenza cresce la già forte la preoccupazione per la sorte dei lavoratori, che in questo momento devono essere assolutamente tutelati. Chiediamo che sia fatta chiarezza.»

«Quando qualche giorno fa ho annunciato la mia intenzione di venire qui a Portovesme oggi, non avrei mai potuto pensare di trovare una così straordinaria unità di intenti tra tutte le parti in causa: il Governo, con la ministra del Lavoro Marina Calderone e la sottosegretaria Fausta Bergamotto, la presidente della Regione con la sua Giunta, le parti politiche senza distinzione di colore, tutti i sindaci, le organizzazioni sindacali. Insieme sono certo che raggiungeremo l’obiettivo.»

Il titolare del ministero delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, lo ha detto stamane, nell’incontro tenutosi nello stabilimento della Portovesme srl, nel corso del quale è stata esaminata la gravissima situazione venutasi a determinare con la decisione della Glencore di fermare definitivamente la linea zinco.

«Chiederemo alla multinazionale Glencore di rivedere le decisioni prese, con la ripresa della produzione di piombo, unitamente a quella dello zinco e, qualora decidesse di restare ferma sulle sue posizioni, di tenere lo stabilimento nella condizione di poter ripartire con il coinvolgimento di un altro soggetto imprenditoriale, per il quale ci siamo già messi in moto con grande fiducia – ha aggiunto il ministro Adolfo Urso – che ha rimarcato anche l’impegno del Governo teso a favorire l’insediamento nell’area industriale di Portovesme, di nuove iniziative imprenditoriali in grado di dare una boccata d’ossigeno al territorio, con la creazione di nuove opportunità lavorative.»

L’incontro è iniziato poco dopo le 11.00 nella sala riunioni dello stabilimento di Portovesme. I lavoratori, intanto, sono rimasti in attesa davanti ai cancelli.

Prima dell’intervento del ministro Adolfo Urso, ho intervistato la presidente della Regione, Alessandra Todde, e il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini. La Giunta era rappresentata anche dagli assessori dell’Industria Emanuele Cani e del Lavoro Desirè Manca.

Il ministro Adolfo Urso, prima di addentrarsi nelle vicende della Portovesme srl, ha ricostruito nel dettaglio tutti gli interventi fatti dal Governo in altre realtà industriali, conclusi con risultati positivi e s’è detto certo che anche nel Sulcis verrà raggiunto l’obiettivo prefissato di tenere in piedi, rafforzare e rilanciare il sito industriale.

Dopo il ministro Adolfo Urso, è stata la volta della collega del Lavoro Marina Calderone.

Alle durissime parole del ministro del Lavoro, sono seguite quelle altrettanto dure di Alessandra Todde, presidente della Regione Sardegna.

Per le organizzazioni sindacali sono intervenuti il segretario generale della CGIL Sardegna Fausto Durante, il segretario generale della COSL Sardegna Pier Luigi Ledda e la segretaria nazionale della UILTEC UIL Daniela Piras. Il loro è stato un coro unanime, con una sollecitazione al Governo e alla Regione di chiamare la Glencore alle sue responsabilità, perché il territorio e i suoi lavoratori meritano rispetto e se non ha più intenzione di operare nel Sulcis, favorisca il passaggio verso un nuovo soggetto imprenditoriale che ha intenzione di dare continuità produttiva.

Sono seguiti gli interventi del sindaco di Portoscuso, Ignazio Atzori, di don Antonio Mura, responsabile della Pastorale sociale e il lavoro della diocesi di Iglesias, Don Antonio Mura, e di Andrea Lai, segretario organizzativo UIL Sardegna.

Al termine degli interventi, le conclusioni sono state affidate al ministro Adolfo Urso, che ha esposto il piano di lavoro che il Governo seguirà fin dalle prime settimane del nuovo anno.

La giornata di lavoro è proseguita all’esterno dello stabilimento, per le comunicazioni ai lavoratori.

Davanti ai cancelli, hanno ripreso la parola il ministro Adolfo Urso, la ministra Marina Calderone e la presidente della Regione Alessandra Todde.

Giampaolo Cirronis

      

Scacco matto per noi che, domenica 20 dicembre a Cagliari, abbiamo avuto la fortuna di intervistare Francesco Sonis: lo scacchista neo campione italiano 2024, titolo conquistato a Torino il 7 dicembre scorso.

Nato a Oristano il 29 aprile 2002, Francesco Sonis è un grande maestro! «Sono diventato forte perché giocando mi diverto!», è una delle sue dichiarazioni più note che nasconde un grande verità. Comincia a giocare a 9 anni e da allora non ha più smesso…

Campione europeo giovanile nel 2018, bronzo al campionato mondiale under 18 online del 2022, prima del titolo tricolore centrato a Torino.

Studia informatica all’università di Cagliari e ha tanti sogni nel cassetto.

A lui auguriamo di raggiungere sempre nuovi traguardi … nello sport e nella vita.

Nadia Pische

 

 

La consulta dei giovani di Villacidro e Il club di Jane Austen Sardegna hanno organizzato la prima edizione di “Talent Kids”: una competizione artistica dedicata ai bambini e alle bambini tra i 5 e i 13 anni. Danza, musica, recitazione e musica le categorie in cui i bambini dovranno cimentarsi esibendosi domani, venerdì 27 dicembre, dalle ore 17.30, al teatro don Bosco in via Asproni, a Villacidro. I piccoli virtuosi saliranno sul palco e si contenderanno il premio di “miglior talento” della cittadina, giudicati da tre esperti: Claudia Tronci (maestra di danza, conduttrice e coreografa), Federica Putzolu (maestra di canto e componente della nota band “Le Balentes”) e Matteo Porru (scrittore, giornalista e sceneggiatore).
A condurre e ad arricchire la serata con interventi musicali sarà la cantautrice Claudia Aru.
L’idea che ha guidato la consulta dei giovani e il club di Jane Austen Sardegna è stata quella di mettere al centro i bambini, i ragazzi e la loro creatività, permettendo a tutti e tutte coloro che si sono iscritti di sentirsi protagonisti e liberi di poter esprimere il loro modo di essere attraverso le forme dell’arte.
La serata è aperta al pubblico. L’ingresso è libero e gratuito.
L’evento è patrocinato e sostenuto dalla Regione Sardegna – Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo.

 

«La situazione di Portovesme resta drammatica, con 1200 lavoratori che affrontano queste giornate di fine anno nellincertezza più totale. La visita del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, domani a Portovesme, rappresenta unoccasione cruciale per avviare un dialogo concreto sulle misure da adottare per salvaguardare i posti di lavoro e rilanciare leconomia del territorio.»
Lo afferma, in una nota, il segretario generale della Cisl, Pier Luigi Ledda.

«L’arrivo del ministro Urso è un segnale importante, ma non possiamo limitarci a incontri simboliciaggiunge Pier Luigi Ledda -. Servono risposte concrete e interventi immediati. I lavoratori coinvolti in questa crisi, con le loro famiglie, rischiano di pagare il prezzo più alto ed è indispensabile che il Governo agisca con decisione per garantire un futuro a questo territorio.»

«La nostra comunità – conclude il leader della Cislnon può più attendere. insieme alle altre organizzazioni sindacali stiamo lavorando per organizzare un incontro strutturato con il Ministro, durante il quale si discuteranno le possibili soluzioni per risolvere la crisi di Portovesme e creare le condizioni per uno sviluppo sostenibile del territorio. Chiederemo al Governo di dimostrare con i fatti la propria vicinanza ai lavoratori di Portovesme e alle loro famiglie.»

Il Serdiana Wine Festival: Intrecci di Vite 2024, inizialmente previsto per il 20 dicembre, è stato posticipato a domenica 29 dicembre 2024 a causa del maltempo che ha colpito il Sud Sardegna. L’evento è organizzato dal comune di Serdiana con il sostegno della Regione Sardegna, della Fondazione di Sardegna e dell’Associazione Enti locali per le Attività culturali e di Spettacolo.

La giornata avrà inizio alle ore 11.00 con lo spettacolo per famiglie Old Circus, nei locali del centro di aggregazione sociale di via Roma a Serdiana, a cura dell’Associazione Antico Baule. Uno show di teatro di strada, pensato per affascinare sia bambini che adulti che ricrea l’atmosfera magica del circo tradizionale. Contemporaneamente, sempre dalle 11.00, saranno disponibili le degustazioni di prodotti tipici locali, organizzate dalle associazioni del territorio, e dei vini offerti dalle cantine di Serdiana. L’atmosfera di festa sarà completata dalle esibizioni del gruppo folk locale, che allieterà i presenti con musica e balli tradizionali.

Nel pomeriggio, alle ore 15.00, l’evento proseguirà con l’animazione per bambini a cura della Compagnia Teatro Circo Maccus, che presenterà il laboratorio di circo BabyCircus presso la Piazza Gruxi ‘e Ferru, situata di fronte al Centro di Aggregazione. Questo laboratorio offrirà ai più piccoli l’opportunità di avvicinarsi all’arte circense in modo ludico e formativo, stimolando la loro creatività e coordinazione motoria.

I ministri delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e del Lavoro Marina Calderone, la presidente della Regione Alessandra Todde e l’assessore dell’Industria Emanuele Cani incontreranno domattina i lavoratori ai cancelli della Portovesme srl, quattro giorni dopo la fermata della produzione di zinco scattata come annunciato della Glencore lunedì 23 dicembre, antivigilia di Natale. Le Segreterie FIOM, FSM e UILM Territoriali hanno rivolto un invito alla partecipazione alle lavoratrici e ai lavoratori a partire dalle ore 9.00 di domani mattina. Nel corso dell’incontro, al quale parteciperanno anche i sindaci, già presenti al fianco dei lavoratori alla vigilia di Natale, verrà fatto il punto della situazione e valutate le possibilità di riprendere quanto prima possibile la produzione di zinco, con o senza la Glencore. Restano in piedi le possibilità del coinvolgimento di un nuovo soggetto imprenditoriale ma c’è anche ci ipotizza, in una fase transitoria, di un intervento dello Stato nella gestione degli impianti produttivi.

 

I vigili del fuoco sono intervenuti in via Sette Fratelli, angolo via Ortobene, a Sant’Orsola, a Sassari, per un incidente stradale tra due vetture. I conducenti, illesi, sono usciti spontaneamente dalle vetture, ma uno è stato trasportato all’ospedale per controlli.
Sul posto sono intervenute anche due ambulanze del 118 e una pattuglia della Polizia locale.
Antonio Caria

La Federazione PCI Sulcis Iglesiente solidarizza con i lavoratori e le lavoratrici della Portovesme Srl e delle ditte d’appalto.
«A ridosso del periodo di festività assistiamo, con la chiusura della linea zinco, al pacco natalizio somministrato al territorio da parte della Portovesme Srl, la quale prosegue nella produzione di scorie da stoccare nelle nostre discariche ma taglia il lavorosi legge in una nota -. Se prima avevamo scorie e lavoro, oggi abbiamo solo scorie, un bel passo in avanti. La vertenza della Portovesme Srl e di tutte le vertenze dell’industria di Portovesme dimostra come sia controproducente, sia per il Lavoro che per l’Ambiente, l’egemonia della logica dell’impresa e del mercato. Essa, ancora una volta, si mostra inadeguata ai nuovi emergenti bisogni di progresso sociale ed economico. Volgiamo, dunque, la nostra piena solidarietà a chi lavora nel Polo Industriale, ma anche a chi non lavora o non lavora più, a chi è costretto a vivere sospeso nella roulotte degli ammortizzatori sociali e dell’assistenzialismo, unica risposta che i governi nazionali sanno dare, piegati come sono ai diktat delle imprese: una vicinanza che si estende di riflesso a tutte le disoccupate e disoccupati, precarie e precari.»
«D’altronde, non sembra che nel territorio si vada verso una vera mobilitazione per chiedere il rilancio dell’industria attraverso un piano industriale e investimenti pubblici che propongano delle filiere produttive che concorrano al soddisfacimento della domanda nazionale delle materie prime storicamente lavorate a Portovesmeaggiunge la federazione del PCI Sulcis Iglesiente -. Per far ciò occorre una ripianificazione e riqualificazione tecnologica degli impianti, un intervento diretto dello Stato, un nuovo protagonismo del Lavoro ed una mobilitazione politica e culturale che non sottostia più al controllo della logica del profitto d’impresa, la quale non rappresenta più una via sicura da percorrere, se mai lo fosse stata.»

Questo non è un racconto di Natale. E’ un racconto sul mondo squilibrato in cui viviamo.
Si immagini una mamma, che ha dieci figli, sostenuta economicamente per il loro mantenimento dal marito che lavora lontano e che le invia mensilmente lo stipendio. Immaginiamo che questa madre decida di nutrire quotidianamente due figli e di nutrire solo una volta la settimana gli altri 8 figli. Passano gli anni e un bel giorno il marito, ritornando a casa, scopre che due figli sono belli, alti, robusti, mentre gli altri otto sono gracili, tristi, poco sviluppati e anche meno intelligenti. Chiede spiegazioni sullo stato dei figli e la moglie risponde che per motivi di bilancio aveva dovuto scegliere chi alimentare bene e chi trascurare. Il marito si scandalizza e ordina alla moglie di nutrire tutti i figli in ugual misura. Poi riparte.
La moglie obbedirà?
Qualcosa di simile è avvenuto il 17 dicembre 2024.
Si tratta di una decisione della Corte Costituzionale che dovrebbe riguardare anche i nostri ospedali.
In quel giorno (17 dicembre 2024) è avvenuta una curiosa coincidenza: mentre un “Forum” per la Sanità del Sulcis Iglesiente inviava una lettera alla Regione Sardegna lamentando che la nostra Sanità territoriale è in gravi difficoltà a causa della impossibilità di assumere personale sanitario e di fare acquisti, nelle stesse ore i Giudici della Corte Costituzionale emettevano una sentenza dal tenore simile. Con quella sentenza la Corte, a nome del Governo, ha creato le premesse per obbligare la Regione Puglia a restituire alle ASL (Aziende Sanitarie Locali), il potere di assumere il personale sanitario necessario. Potere che la Regione aveva, invece, conferito ad un suo ente strumentale chiamato ARES. Tale Ente ha
il potere di assumere personale e acquistare strumenti sanitari destinati agli ospedali secondo la sua discrezionalità. Ne consegue il pericolo che alcuni ospedali vengano arbitrariamente “ben nutriti” mentre altri, rimangano “a digiuno” e deperiscano. Pare che il fatto sia frequente.
Secondo la Corte, la Regione Puglia che ha attribuito ad ARES (Azienda Regionale Sanità) quelle competenze togliendole alle ASL ha torto perché è «entrata in contrasto col principio fondamentale espresso dal decreto legislativo, n° 502 del 1992 , violando l’articolo 117, terzo comma della Costituzione». Quella legge del 1992, infatti, attribuisce specificamente alle ASL territoriali la funzione di amministrare i fondi per le assunzioni e gli acquisti. Quindi, nel nostro caso, tale funzione dovrebbe appartenere alle nostre ASL provinciali (che invece ne sono private) e non ad ARES.
Tale sentenza avrà effetti su tutto il territorio nazionale, pertanto, anche in Sardegna. Ebbene, l’autorevole sentenza dei Giudici fa il paio con la lettera che il Forum per la salute del Sulcis Iglesiente ha sottoscritto lo stesso giorno 17 dicembre 2024 e il cui testo è in attesa di pubblicazione.
Qui entriamo nel mondo del mistero, quasi da romanzo di fantascienza. Dato che la sentenza n° 202/2024 della Corte costituzionale certifica che il Governo si oppone alla sottrazione di potere delle ASL per gli stessi identici motivi che vengono contestati sia dal Forum del Sulcis Iglesiente, sia dai sindaci del territorio, come è possibile che per diversi anni le ASL siano state espropriate del potere di fare acquisti e di assumere il personale sanitario necessario? Perché si è lasciato che a causa di quella sottrazione la Sanità provinciale crollasse? Gli ospedali DEA di I livello non funzionassero? I medici di base entrassero in crisi? I malati di tutta la regione fossero costretti ad affluire in massa agli ospedali di Cagliari e Sassari, mandandoli in scompenso funzionale? Vi è stato un qualche meccanismo decisionale che ha condotto all’atrofia fisica del sistema sanitario regionale-provinciale, lasciando sviluppare
solamente il sistema sanitario di Cagliari e Sassari. Il risultato è simile a quello ottenuto nell’improbabile storia raccontata all’inizio: sono state generate due categorie di ospedali, quelli dominanti e quelli inferiorizzati.

Vengono alla mente quei racconti di fantascienza del secolo scorso prodotti da autori come Aldous Huxley (Mondo Nuovo) o George Orwell ( 1984). In quei classici della fantascienza si fabbricavano ad arte diverse caste umane: quelle dominanti e quelle sottomesse. Lo si faceva alimentando meglio gli embrioni umani destinati a dominare e affamando gli embrioni destinati a restare deboli, fisicamente e mentalmente, per essere schiavizzati. In quei mondi fantastici era possibile mantenere il potere sul popolo attraverso la gestione viziata dell’informazione (George Orwell). E’ una fantasia che in realtà fu storia reale nel tempo in cui il mondo era diviso in caste. In India le caste furono dichiarate illegali solo con la Costituzione del 1947. Fino ad allora le persone erano predestinate fin dalla nascita a essere dominanti o serve. Eppure, nonostante le caste siano state abolite, tutt’oggi i Dalit (Paria = Casta) sono predestinati per tradizione ad essere allevati allo scopo di raccogliere dalle strade lo sterco con le mani e non hanno altro destino. Fino a ieri esistevano ancora le caste dei Brahmane o sacerdoti, dai Ksetriya o guerrieri, dai Veysia o commercianti, e dai Paria o intoccabili. Con l’avvento della democrazia, e il riconoscimento della “uguaglianza” come diritto fondamentale dei cittadini, le caste sono finite per legge. L’evidenza su quanto sia recente l’evoluzione della civiltà, con la scoperta del pari diritto per tutti i cittadini, ci fa comprendere quanto sia possibile fare passi indietro se non si sta attenti.
Esistono anche altre forme per stratificare la società. Un altro modo per esempio è il tentativo di dare servizi sociali differenziati, siano essi l’istruzione, i trasporti pubblici, o la Sanità. Ne può derivare una sanità pubblica eccellente, oppure di media portata, oppure così-così, oppure annullata.
Oggi questa sentenza, nata dall’impugnazione del Governo contro una delibera della regione Puglia che accentrava le decisioni su assunzioni e acquisti in un ente strumentale, rimuovendone la competenza dalle Aziende Sanitarie locali (ASL), farà storia.
Adesso aspettiamo l’adeguamento della Regione Sardegna alle prescrizioni dei Giudici dell’Alta Corte.

Mario Marroccu