20 December, 2025

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È un pregiudicato di 68 anni l’uomo individuato quale presunto responsabile per l’incendio dello scorso 29 luglio nel territorio di Serrenti, dopo l’analisi delle videocamere e la raccolta di prove eseguite dal Nucleo investigativo dell’Ispettorato di Cagliari del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale.

L’indagine parte dalle segnalazioni arrivate proprio il 29 luglio al centro operativo del Corpo forestale sugli incendi nella zona industriale di Serrenti (località Villasanta) che, colpendo soprattutto l’alberatura lungo la strada statale 131, hanno compromesso per il fumo la sicurezza della circolazione. Le notizie ricevute dal Corpo forestale riguardavano anche la presenza di un individuo che appiccava le fiamme. L’immediato intervento del Nucleo investigativo del Corpo forestale ha consentito di raccogliere le testimonianze e acquisire tutte le immagini delle telecamere di sorveglianza degli stabilimenti circostanti.

Dall’analisi della documentazione video, è emerso che l’uomo ha percorso una strada sterrata e poi ha fermato il proprio veicolo per dare fuoco alle sterpaglie. Da qui le fiamme sono divampavate sugli olivi e altre essenze. Solo per una semplice casualità l’incendio non si è sviluppato con più gravi conseguenze interessando un vicino distributore di carburante. Gli inquirenti del Corpo forestale hanno svolto immediate indagini per risalire alla identità dell’incendiario, individuandolo in un 68enne di Serrenti, pregiudicato ed ex componente della locale compagnia barracellare.

 Il reato contestato è tentato incendio doloso, sanzionato con una pena sino a dieci anni di reclusione. Per la gravità delle esigenze cautelari, il giudice delle indagini preliminari Roberto Cau, su richiesta del pubblico ministero Giangiacomo Pilia, ha applicato la misura coercitiva degli arresti domiciliari. Il movente dell’incendiario potrebbe consistere in una forma di ritorsione nei confronti dei proprietari terrieri della zona. Inoltre sono in corso ulteriori indagini per accertare la responsabilità dell’uomo su altri incendi che hanno interessato le aree circostanti nei giorni precedenti.

In questo caso è stata determinante la collaborazione e cooperazione attiva dei cittadini, i quali mediante segnalazioni al numero di emergenza 1515 del Corpo Forestale e attraverso le proprie testimonianze, hanno permesso  di individuare il responsabile di un’azione che, solo per una circostanza fortuita, non ha determinato gravi danni alle strutture e pericoli per le persone.

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Il Comitato faunistico regionale, riunito questo pomeriggio a Cagliari alla presenza dell’assessore della Difesa dell’ambiente Donatella Spano, ha deciso a maggioranza di chiedere all’Ispra, Istituto per la protezione e la ricerca ambientale, chiarimenti sul precedente parere relativo al calendario venatorio 2018-2019 con specifico riferimento alla pernice sarda e alla lepre sarda e di trasmettere contestualmente la relazione dell’Università degli Studi di Sassari che sta svolgendo studi e ricerche in collaborazione con la Regione.

Con senso di responsabilità, il Comitato regionale faunistico aveva deliberato a maggioranza due mezze giornate per il 30 settembre e il 7 ottobre, intervallate da un silenzio venatorio di una settimana al fine di tutelare al massimo la Lepre sarda e la Pernice sarda. A seguito della sospensione del calendario venatorio limitatamente alle due specie da parte del Tar, il Comitato regionale faunistico ha deciso di sottoporre all’Ispra una nuova richiesta di parere per l’estensione alla giornata intera nei giorni citati per tutte le specie consentite fatta eccezione di lepre e pernice.

Nel parere reso sul Calendario venatorio regionale 2018/2019 l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale aveva manifestato il proprio apprezzamento per l’avvio della raccolta dati sulla consistenza e sul successo riproduttivo delle popolazioni di Pernice sarda e Lepre sarda in aree campione della Sardegna e per l’intenzione della Regione di effettuare censimenti all’interno delle zone in concessione per la caccia autogestita, funzionali alla predisposizione dei piani di prelievo.

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Amava la vita, gli amici e i motori. Per questo il Moto Club Scarenati, per ricordare nella maniera migliore Simone Ogana, giovane 26enne scomparso tragicamente lo scorso novembre, ha organizzato una giornata di festa. Domenica 30 settembre, con il patrocinio del comune di Sennori, si svolgerà una manifestazione motoristica in ricordo di Simone. Alle 9,30 appuntamento a Montixeddu, in via Treves, per le iscrizioni; alle 11.00, partenza del corteo di auto e moto che dopo avere fatto una sosta al cimitero, proseguirà per le vie del paese e nell’agro di Sennori, alla scoperta dei luoghi più caratteristici della zona. Alle 13.00 il ritorno al Montixeddu per il pranzo, con degustazione dei prodotti tipici del territorio; alle 15 e 30 ci sarà l’esibizione dei fuoristrada, che saranno impegnati in un breve percorso tecnico. Tutto accompagnato dalla musica di diversi artisti. L’incasso della manifestazione sarà utilizzato per realizzare un manufatto in ricordo di Simone.

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«Il ritiro della legge urbanistica è un fatto positivo, perché sarebbe venuta fuori una cattiva legge, che non avrebbe risolto i problemi ma li avrebbe anzi amplificati, gettando nel caos gli uffici tecnici comunali. Occorre riconoscere lo sforzo fatto dall’assessore dell’urbanistica Cristiano Erriu, ma la mediazione tra visioni troppo differenti fra di loro hanno prodotto un testo senza visione e senza anima, certo non in grado di favorire l’economia della Sardegna.»

E’ questa la reazione del consigliere regionale di Riformatori sardi Michele Cossa allo stop alla nuova legge urbanistica.

«I Comuni si sono risparmiati i patemi d’animo legati alle difficoltà interpretative e anni di prevedibili contenziosi: quale semplificazione e quale chiarezza può venire da una legge di 90 articoli più allegati? Che introduce nuovi concetti e nuove e inedite definizioni? Che inventa il “bando di gara” (art 51) per i nuovi interventi edilizi, che apre le porte a nuove forme di clientelismo? Non si affronta il tema del golf, il problema dei PUL viene affrontato nel solito antiquato modo di strutture da montare e rimontare, senza affrontare il problema vero, quello del loro decoro. E così si potrebbe continuare a lungo. La legge però è stata ritirata – conclude Michele Cossa – perché la Giunta non è più sorretta da una maggioranza: come pensa Francesco Pigliaru di affrontare il nodo politico, con la legge finanziaria alle porte?»

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«Alla fine l’assessore Erriu non ha potuto fare a meno che riconoscere il proprio fallimento politico, della giunta di cui fa parte, e del presidente Pigliaru. La decisione di non portare in aula la legge urbanistica è frutto di una tardiva presa d’atto: come da tempo sanno bene i sardi, questa giunta rappresenta solo se stessa ed è priva di una vera maggioranza in Consiglio regionale. E chi non ha la maggioranza, non può decidere il futuro dei sardi. Questo compito spetterà al prossimo Consiglio regionale.»

Lo afferma Mario Puddu, candidato del MoVimento 5 Stelle alla presidenza della Regione, in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook. «Dopo mesi passati a rilasciare dichiarazioni lunari, con un misto di arroganza e supponenza, Cristiano Erriu e Francesco Pigliaru ora si scontrano con la realtà. Il voto dei sardi alle elezioni di febbraio li riporterà definitivamente sulla terra».

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«Il sistema delle esternalizzazioni di settori di lavoro legati al trasporto pubblico rischia di trascinare verso il baratro l’Arst.» E’ duro il giudizio del capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, sui disagi vissuti dai pendolari del Sulcis Iglesiente.

«E’ l’ennesima follia prospettata dalla giunta regionale. La cessione del servizio ai privati si traduce infatti in una serie di disfunzioni che determinano un malcontento del personale e degli utenti. Gli ultimi casi nel Sulcis Iglesiente – aggiunge Gianluigi Rubiu – con la mancata attivazione di una tratta dell’Arst per il poligono di Teulada, come auspicato da tempo dai lavoratori del presidio. Pochissimi anche i mezzi per la zona industriale di Portovesme e dintorni. Non basta. Si pensi alle poche corse per le scuole superiori del territorio, con autobus sovraffollati, orari non adeguati alle necessità degli studenti e tempi di percorrenza anche molto lunghi. Il servizio di trasporto rappresenta per i sardi una valvola di sfogo per il turismo e i settori trainanti dell’economia, ma si sceglie una impostazione errata con lo smantellamento dell’ente principale.»

«Si dovrebbe pensare ad un piano di riordino dell’Arst con il rilancio dell’ente, ma si mira a snaturare il servizio pubblico – conclude Gianluigi Rubiu – mettendo a rischio i collegamenti e centinaia di posti di lavoro.»

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«Questo stop alla legge sul governo del territorio rappresenta il fallimento di questa esperienza di governo targata centrosinistra, ormai arrivata al capolinea. Non bastano i disastri della sanità, la mancanza di strategie sui trasporti, ora si inabissano anche le politiche sull’urbanistica.»

A dirlo è Antonello Peru (Forza Italia), vicepresidente del Consiglio regionale e relatore di minoranza del disegno di leggeIl rappresentante di Forza Italia puntualizza: «La Sardegna ha necessità di certezze, non di confusione o pasticci. Questo disegno di legge in realtà è stato migliorato in commissione grazie all’apporto dell’opposizione – contribuendo a perfezionare l’impostazione originaria dell’esecutivo».

Per il vicepresidente dell’assemblea di via Roma, la legge urbanistica avrebbe potuto rappresentare una svolta epocale: «Per questo si tratta di un’occasione persa dalla maggioranza – rimarca Antonello Peru – per il varo di un disegno incardinato sulla valorizzazione e sulla trasformazione del territorio. Di certo una normativa sull’urbanistica darebbe ossigeno allo sviluppo armonico della Sardegna – conclude Antonello Peru -. A questo punto solo il centrodestra potrebbe dare una legge sul governo del territorio per creare valore economico, sociale e ambientale per tutta l’Isola».

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Prosegue a vele spiegate la navigazione del 33° Premio Dessì, in programma fino al 3 ottobre a Villacidro. Domani (mercoledì 26 settembre), il menù di giornata propone ancora incontri letterari e un concerto per la consueta sezione serale dedicata allo spettacolo.

Apre, alle 18.00, in Piazza Zampillo, Pino Imperatore, vincitore dei maggiori premi italiani per la scrittura umoristica, autore di quattro romanzi e di opere teatrali. Lo scrittore campano presenterà il suo “Aglio, olio e assassino” (pubblicato da DeA Planeta Libri), un romanzo in cui mescola commedia e indagine poliziesca, tra passioni e allegria, bassezze e colpi di genio, con un pirotecnico finale. Al presidente della Fondazione Dessì, Paolo Lusci, il compito di fare gli onori di casa.

Freschissimo di stampa, “L’apprendista geniale”, storia di una ragazza guidata dal sogno di diventare giornalista, segna invece il debutto letterario di Anna Dalton, attrice per il cinema, il teatro e la televisione (tra i suoi recenti impegni sul piccolo schermo, la seguitissima serie tv “L’allieva”). Il romanzo verrà presentato dalla sua autrice nell’incontro con il pubblico condotto dal giornalista Massimiliano Rais, alle 19.00, sempre in Piazza Zampillo.

Musica, in serata, nel cortile di Casa Dessì: Danilo Rea, nome di primissimo piano sulla scena del jazz nazionale, ma assai ricercato anche in ambito pop (dove conta collaborazioni con artisti come Mina, Pino Daniele, Claudio Baglioni e Gino Paoli, tra gli altri), presenta alle 21.00 “Il jazzista imperfetto”, il libro scritto con Marco Videtta (e edito da Rai Eri) dove racconta la sua “vita di passione e improvvisazione”, come recita il sottotitolo. Poi, alle 22.00, raggiunto sul palco da un altro grande protagonista della musica di casa nostra, Peppe Servillo, il pianista romano darà vita a un tributo alla tradizione napoletana: un concerto in cui le melodie di autori come Murolo, Bovio, Carosone, brani come “I’ te vurria vasà”, “Reginella”, “Era de maggio”, rivivono nell’appassionata interpretazione del cantante campano e nell’eleganza jazz di Danilo Rea.

 

 

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Al via, a Iglesias, i collegamenti delle nuove reti idriche in fase di realizzazione in via Olanda e in via Svizzera. Giovedì 27 settembre, le squadre di Abbanoa attiveranno le condotte appena realizzate nelle vie Olanda e Svizzera. In quest’ultima strada era presenta una vecchia tubatura in plastica del diametro di 75 millimetri: al suo posto è stata realizzata una nuova condotta in ghisa sferoidale, materiale che garantisce la migliore tenuta, del diametro di 80 millimetri per una lunghezza complessiva di circa 300 metri. Ulteriori 125 metri, invece, sono stati sostituiti lungo via Olanda. In entrambe le strade sono state rifatti anche gli allacci alle utenze servite.

Per eseguire i collegamenti tra le 8.00 e le 16.00 sarà necessario sospendere l’erogazione anche nelle vie Lao Silesu e Vergine Maria nel tratto compreso tra via Silesu e via Danimarca. Il servizio sarà ripristinato anticipatamente qualora gli interventi dovessero richiedere tempi minori rispetto a quanto preventivato. Qualsiasi anomalia potrà essere segnalata al servizio di segnalazione guasti di Abbanoa tramite il numero verde 800.022.040 attivo 24 ore su 24.

Complessivamente Abbanoa sostituirà nei prossimi mesi due chilometri e mezzo di nuove condotte e centinaia di allacci grazie a un investimento di 550mila euro. I lavori sono iniziati lunedì e seguono il piano completato l’anno scorso con un primo investimento di 761mila euro e quattro chilometri di reti sostituite.

Il piano è finalizzato, oltre che a una drastica riduzione delle perdite, all’ammodernamento delle reti tenendo conto delle problematiche riscontrate negli ultimi anni. Riguardano principalmente la realizzazione di nuove condotte nei tratti dove sono stati registrati frequenti disservizi all’utenza e notevoli perdite di risorsa. Le vecchie tubature erano state realizzate decenni fa con materiali inadatti oppure ormai del tutto deteriorati: ci sono tratti di rete addirittura in materiale plastico, altri in acciaio soggetto a fenomeni di corrosione e altri ancora in ghisa grigia che tende a rompersi in presenza di forti escursioni termiche. Tutte le nuove condotte, invece, saranno realizzate in ghisa sferoidale, materiale che garantisce la migliore tenuta. Saranno rifatti integralmente anche gli allacci alle utenze servite che potranno contare, in questo modo, su un servizio più efficiente e pressioni adeguate.

Nel dettaglio le vie interessate, suddivise per il periodo di esecuzione:

Agosto: via Belgio, via De Gasperi e via Einaudi

Settembre: via Castello di Salvaterra, via Svizzera e via Olanda

Ottobre: via Amsicora, via Attilio Gambula e via Tenente Emilio Cacciarru

Novembre: via Metalla, via Argentiera e via Veneto

Dicembre: via Carrara, via Don Graziano Muntoni e via Francesco Baracca

 La città di Iglesias è inserita anche nei primi trenta Comuni della Sardegna dove sarà attuato il programma di ingegnerizzazione delle reti idriche. Si di un modello innovativo basato sull’azione combinata di misure di campo, studi specialistici sull’assetto di rete, regolazioni e progressivi interventi strutturali sugli asset. Il processo di ingegnerizzazione si svolge a partire da un’indagine sulla rete ammalorata con installazione di misuratori portatili per l’esecuzione di prove idrauliche diurne e notturne e con ispezioni mirate per la localizzazione delle perdite. A tale fase segue la diagnosi, ovvero la definizione delle criticità e delle cause di malfunzionamento della rete, con successivi rilasci di prescrizioni sempre più evolute e dettagliate per le soluzioni tecniche ottimali da adottare, tra le svariate combinazioni possibili, al fine di efficientare la rete dal punto di vista idraulico, energetico e gestionale. Gli interventi gestionali e strutturali si inseriscono in questo processo sempre continuativamente e progressivamente.

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Ieri, ad Assemini, i carabinieri del Nas di Cagliari e quelli della locale stazione, hanno segnalato alle competenti autorità giudiziaria, amministrativa e sanitaria, P.F., classe 1959, di Assemini, allevatore, titolare di un’azienda agricola, poiché ritenuto responsabile dei seguenti illeciti penali ed amministrativi:

– attività di macellazione senza autorizzazione (art. 6 c. 1 D.lgs 193/2007);
– avvio di attività di produzione senza la prescritta autorizzazione (art. 6 c. 3 D. lgs 193/2007);
– mancata attuazione delle procedure di autocontrollo HACCP (art. 6 c. 8 D.lgs 193/2007).
L’attività si inserisce nell’ambito dei servizi di prevenzione e di controllo del territorio da parte dei reparti territoriali dell’Arma, congiuntamente ai reparti speciali. Durante l’ispezione presso l’allevamento di Assemini, i carabinieri del Nas e della locale stazione, hanno accertato l’esistenza di una struttura adibita a caseificio. Sebbene funzionante, il caseificio in questione è risultato essere completamente sprovvisto delle autorizzazioni necessarie. All’interno di una delle celle frigorifere presenti nel caseificio sono state rinvenute forme a spicchi di formaggio, di vario tipo e stagionatura, per un peso complessivo di circa 800 kg.

Nel prosieguo del sopralluogo, è stato anche scoperto che uno dei locali era stato adibito alla macellazione e alla successiva lavorazione delle carni fresche. Anche questa attività era espletata senza alcuna delle previste autorizzazioni e comunicazioni all’autorità sanitaria competente. Nello stesso locale, inoltre, all’interno di un’altra cella frigorifera, sono state trovate carni fresche bovine, per un peso complessivo di oltre 100 kg, risultate macellate poco tempo prima, sprovviste di qualsiasi tipo di indicazione utile a verificarne la provenienza e l’idoneità igienico sanitaria.

All’interno di un’altra cella frigorifera, infine, sono stati rinvenuti salumi ed insaccati di vario genere, per un peso complessivo di circa 120 kg., anche questi completamente privi di tracciabilità e certificazioni sanitarie.

L’intera struttura adibita a caseificio, comprese le attrezzature ed i macchinari presenti, le celle frigorifere contenenti il formaggio ed i salumi sono state sottoposte a sequestro amministrativo, ai sensi dell’art. 13 della legge 689/1981, mentre il locale adibito alla macellazione e la cella frigorifera con le carni fresche sono stati, invece, sequestrati penalmente, ai sensi dell’art. 354 del CPP.