21 December, 2025

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Lo scorso 25 maggio è entrato in vigore il Regolamento Europeo sulla Privacy, denominato GDPR (General Data Protection Regulation). Una novità con la quale devono farsi trovare preparati non soltanto gli enti pubblici ma anche le imprese. In quest’ambito, Confartigianato Imprese Sud Sardegna ha organizzato, in collaborazione con il comune di Carbonia, un incontro pubblico in cui verranno illustrati i contenuti della nuova normativa e gli adempimenti richiesti alle imprese. Il convegno si svolgerà martedì 12 giugno, dalle ore 18.00, presso la sala riunioni della Torre Civica e sarà coordinato da Pietro Paolo Spada, segretario di Confartigianato Imprese Sud Sardegna. In rappresentanza del comune di Carbonia sarà presente per i saluti istituzionali l’assessore delle Attività produttive Mauro Manca, secondo cui si tratta di «un’occasione utile per conoscere meglio le specifiche di un regolamento europeo sulla privacy che traccia norme più chiare su informativa, consenso e sull’eventuale violazione dei dati personali. Tuttavia, è necessario fornire alle micro e piccole imprese artigiane una serie di accorgimenti volti a rendere più agevole l’adeguamento alla normativa, cercando di ridurre al minimo gli adempimenti e le incombenze burocratiche per la maggior parte delle realtà economiche del nostro territorio».

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Poche ore dopo l’annuncio di 1.200 assunzioni entro la fine dell’anno fatto dal direttore generale dell’ATS Sardegna, la Rete dei comitati oggi ha portato alcune migliaia di persone in piazza, in una giornata non proprio primaverile, a Iglesias, Isili, Muravera e Sorgono, per l’annunciata giornata di mobilitazione, organizzata in difesa della sanità pubblica e contro il riordino della rete ospedaliera. A manifestare c’erano non solo cittadini ma anche tanti sindaci, consiglieri regionali e deputati.

«Ringraziamo tutti coloro che stamani erano presenti, ai non presenti per qualsivoglia motivo al sit-in – si legge in una nota del coordinamento della Rete del Sulcis Iglesiente -. La presenza non numerosa, non può rappresentare un ostacolo alla lotta contro i tagli sulla Sanità Pubblica. La rete in difesa della sanità pubblica, nello specifico il coordinamento del Sulcis Iglesiente, ricorda la conquista con la legge 833 del 1978 è stata senza ombra di dubbio tra le più grosse conquiste sociali del secolo scorso, oggi sotto torchio da parte delle nuove politiche neoliberiste europee.»

«Con il “Piano di riordino della Rete ospedaliera Sarda”, votato a ottobre 2017 dal Consiglio regionale in nome dei numeri e buchi di bilancio, i nostri ospedali vengono prima declassati  poi portati alla chiusura dei sevizi essenziali, rispetto alle necessità del territorio stesso – si legge ancora nella nota -. La Sardegna, purtroppo, vanta tra le Regioni d’Italia il maggior tasso di impoverimento, inquinamento ambientale, spopolamento! In 304 Comuni su 377 i decessi superano le nascite. Su questi dati la politica taglia i servizi Sanitari subiscono tagli ai servizi essenziali. Mentre la Politica dovrebbe ragionare potenziando i servizi a partire da quelli Sanitario. I Ragionieri lavorano con i numeri, la Sanità lavora con le persone. I numeri hanno valore inestimabile quando salvi una vita, e non quando la metti in pericolo!»

«Il coordinamento Rete del Sulcis Iglesiente denuncia la ridefinizione della rete rimasta ferma sulla carta. La nuova ridefinizione della rete prevede Dea di 1° livello su due stabilimenti del Sulcis Iglesiente (Sirai di Carbonia per l’emergenza-urgenza e Cto Iglesias, per Dea attività programmata e polo materno infantile), mentre il Santa Barbara di Iglesias sarà nodo della rete territoriale regionale, ospedale di comunità, casa della salute con servizi specialistici, polo riabilitativo e hospice – conclude la nota -. Al Cto di Iglesias è inoltre assicurata l’attività de centro di dialisi, e un modulo di rianimazione!»

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L’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (ASPAL) e l’Azienda per la tutela della salute (ATS) hanno stipulato una convenzione per il programma biennale di acquisizione, su tutto il territorio regionale, di unità di lavoratori appartenenti alle categorie tutelate dalla legge n.68/99.

La convenzione durerà 24 mesi e la copertura dei posti di lavoro sarà garantita anche mediante nuove assunzioni, che seguiranno una ricognizione del personale già in servizio presso l’ATS che possa essere computato fra le categorie protette e il riequilibrio territoriale delle eventuali scoperture di unità di categorie protette rispetto alle percentuali di cui alla normativa vigente.

Per una parte del personale di nuova assunzione, in seguito al monitoraggio da parte dei due enti, l’ASPAL curerà il servizio di avviamento a selezione.

«Sono davvero molto soddisfatto di questo accordo che – ha detto Fulvio Moirano, Direttore Generale di ATS Sardegna – rappresenta per l’Azienda una preziosa possibilità di accresce conoscenze e competenze. Mi preme sottolineare che questa convenzione si innesta all’interno di un percorso di implementazione di personale che porterà, entro la fine dell’anno, all’assunzione in ATS di circa 1.200 nuove figure.»

«Questa iniziativa – ha detto il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi – si inserisce nelle attività di promozione e sviluppo verso una piena attuazione della legge 68 del 1999, per l’inserimento mirato dei lavoratori e delle lavoratrici disabili e delle categorie protette in tutti i settori produttivi e, in particolare, nella pubblica amministrazione.»

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Il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, ha ordinato la rimozione di tutte le piccole imbarcazioni che, senza alcun motivo, stazionavano a terra, in prossimità del mare, nella zona del Lungomare Cristoforo Colombo e Silvio Olla. Erano ben diciassette, in gran parte veri e propri rottami con tavole rotte e chiodi in evidenza che costituivano un pericolo per la sicurezza pubblica, oltre che un ricettacolo per rifiuti di ogni genere.

«L’ordinanza emanata il 21 maggio scorso ha prodotto i suoi effetti: 15 barche sono state portate via dai legittimi proprietari mentre le restanti due sono state prelevate dal Comune e stoccate in un’area di cui disponiamo – commenta il sindaco Ignazio Locci -. Siamo soddisfatti del risultato di questo provvedimento: ci ha consentito di mettere fine a una situazione di degrado inaccettabile. In prossimità di quelle imbarcazioni, o addirittura al loro interno, erano presenti veri e propri cumuli di spazzatura che abbiamo eliminato. Resta ancora qualche piccolo “ritocco” cui si provvederà in questi giorni, ma si può dire che il 95% dell’area è stata bonificata. Tengo a precisare che il divieto permane. Ora ci auguriamo che gli incivili non perseverino».

Esprime soddisfazione il consigliere comunale con delega all’Ambiente Pasquale Renna: «Questa ordinanza era indispensabile per mettere la parola fine allo scempio del Lungomare di Sant’Antioco. Noi continuiamo a portare avanti il lavoro contro il sacchetto selvaggio e le discariche abusive, sebbene non sia per nulla semplice confrontarsi con i cafoni che quotidianamente preferiscono abbandonare i sacchetti nei luoghi più disparati piuttosto che fare una semplice e corretta raccolta differenziata o, se necessario, di usufruire dell’Ecocentro. Colgo l’occasione per ricordare ai cittadini che abbiamo attivato un numero verde, tramite messaggistica WhatsApp (351/1277681), attraverso il quale segnalare la presenza di cumuli di immondizia. Un servizio che funziona – conclude Pasquale Renna – e che ci ha permesso di intervenire in diverse circostanze».

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Nella tarda serata di ieri 6 giugno, a Quartu Sant’Elena, presso il centro commerciale Le Vele, i militari dell’Aliquota Radiomobile del dipendente Norm hanno arrestato per furto aggravato V.D., 25enne disoccupata ucraina. La giovane donna è stata fermata dal personale di vigilanza all’uscita del supermercato Carrefour dopo avere occultato nella propria borsetta cosmetici per un valore di 250 euro circa, per poi essere consegnata ai militari. La Darahan è stata tradotta presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida fissata per la mattinata odierna dall’autorità giudiziaria.

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Si è svolto ieri a Budapest “Sardegna, un mare di emozioni”, seminario di presentazione organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura, in collaborazione con l’Istituto nazionale per il Commercio estero (ICE), l’assessorato regionale del Turismo e UnionCamere Sardegna. 

I principali obiettivi sono quelli di rafforzare la destinazione Sardegna sul mercato ungherese ed aprire nuove opportunità commerciali alle nostre produzioni artigianali ed enogastronomiche.

«L’iniziativa – dice l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas – rientra nel calendario di eventi promozionali previsti dall’accordo stipulato lo scorso anno con UnionCamere Sardegna, grazie al quale, in questi mesi, abbiamo fatto conoscere la Sardegna e i suoi prodotti nei nostri mercati di riferimento come Germania e Francia ed in altri emergenti in tutta Europa. L’Ungheria appartiene a questa seconda categoria: lo scorso anno abbiamo registrato quasi 29mila presenze, con una permanenza media di 4,4 notti. Sono numeri che hanno ampi margini di crescita se sostenuti da un’adeguata azione di promozione perché la Sardegna ha molti motivi di interesse per i turisti ungheresi. Infatti, secondo le analisi pubblicate dall’ENIT, cercano il mare e nutrono forte interesse per cultura, enogastronomia e turismo attivo: tutti segmenti nei quali abbiamo un’offerta di qualità, soprattutto nei periodi di bassa stagione, particolarmente ricercati dai viaggiatori magiari. Per questa ragione abbiamo accolto l’invito a essere presenti a Budapest, portando anche un piccolo esempio delle nostre produzioni enogastronomiche e dei nostri pani.»

L’iniziativa, ospitata nella sala Federico Fellini dell’Istituto italiano di Cultura, si è aperta con i saluti dell’ambasciatore italiano in Ungheria Massimo Rustico, del direttore dell’Istituto Gian Luca Borghese e del direttore dell’ICE Marco Bulf. Poi è stato proiettato un video promozionale sulla Sardegna realizzato dall’assessorato del Turismo, che verrà introdotto dall’intervento di Ninni Chessa, capo di gabinetto dell’assessore Barbara Argiolas. La mattina è proseguita con gli ulteriori interventi di Francesco Mari, presidente della Camera di Commercio italiana per l’Ungheria e di Tonino Casu, presidente regionale dell’Associazione italiana tutela famiglie emigrati (AITEF), che ha inaugurato anche un nuovo Circolo dei sardi nella capitale ungherese. Infine, in chiusura una degustazione di prodotti tipici sardi e la presentazione dei pani artigianali sardi a cura di Tommaso Sussarello, enogastronomo.

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«Siamo qui, anche con questa mostra, per ricordare i momenti della storia che uniscono le nostre due nazioni. Vi ringrazio per il lavoro e l’impegno nella salvaguardia della memoria che è fondamentale per ricordare il passato e costruire in nostro futuro». Così ieri l’ambasciatore slovacco in Italia, Jàn Soth, ha chiuso la mostra “Centenario della Prima Guerra Mondiale 1914-1918” che, dal 15 maggio scorso, ha trovato ospitalità nelle sale del museo della Tonnara di Stintino.

Una mostra che, in quindici pannelli fotografici, ha ripercorso la storia di una Nazione, la Cecoslovacchia, e ha mostrato i soldati cechi e slovacchi al fronte e in Italia durante il primo conflitto mondiale. La mostra è stata curata da Gabriela Dudeková dell’Istituto di storia dell’Accademia slovacca delle Scienze, in collaborazione con l’Archivio del Club di storia militare “Beskydy”, ed ha ottenuto l’alto patronato del ministero degli Affari esteri della Repubblica Slovacca.

«Il mio paese – ha detto ancora l’ambasciatore – in occasione delle commemorazioni della Grande Guerra, vuole sottolineare l’importanza storica della Ue, l’unica formazione postbellica che ha saputo riportare nel nostro Continente la garanzia della pace.»

Il comune di Stintino ha voluto inserire l’esposizione nel lungo programma di eventi che hanno preso il via nel 2013, con il progetto “Commemorazioni di pace: i profughi ed i prigionieri nell’isola dell’Asinara”.

Perché sull’Asinara, in quei tristi anni del primo conflitto mondiale, assieme ai prigionieri austro-ungarici, furono deportati anche cechi e slovacchi e di questi, ha ricordato lo stesso ambasciatore slovacco, circa 3.200 sono sopravvissuti.

«Sull’isola dell’Asinara si ritrovarono 23mila persone – ha ricordato il primo cittadino di Stintino Antonio Diana – che dovevano essere approvvigionate ogni giorno. Fu un vero e proprio sforzo per la Sardegna. Seguì quindi un grande lavoro dell’esercito italiano che, con cura e pietà, per i tanti che morirono sull’isola, trasferirono i resti dei defunti dalle fosse comuni all’ossario. Con questo progetto – ha concluso Antonio Diana – che ci vede comune capofila, abbiamo voluto ricordare quei tragici eventi, fare in modo che la memoria non venisse persa ma anche sottolineare come l’Italia e le nostre comunità si adoperarono in un’operazione, forse la prima, di tipo umanitario.»

Un messaggio di pace quindi un invito a mantenere viva la memoria e a rafforzare i rapporti tra i popoli sono stati espressi dal prefetto Giuseppe Marani, dal generale Giovanni Domenico Pintus comandante del Comando militare Esercito Sardegna, dal delegato del rettore dell’Università di Sassari Luciano Gutierrez. L’assessora comunale alla Cultura Francesca Demontis, inoltre, ha letto una lettera di saluti inviata dal presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau.

Alla cerimonia hanno partecipato anche il sindaco di Sassari Nicola Sanna e il sindaco di Porto Torres Sean Wheeler.

Prima della chiusura della mostra l’ambasciatore, accompagnato dalla curatrice del Mut Esmeralda Ughi, ha fatto visito al museo.

Quindi nel pomeriggio, accompagnato dal sindaco di Stintino e dal sindaco di Porto Torres che ha fatto gli onori di casa, l’ambasciatore ha fatto visita all’Asinara e tappa all’Ossario di Campo Perdu. Qui, alla presenza dell’arcivescovo di Sassari, monsignor Gianfranco Saba, le autorità civili e militari hanno deposto una corona di fiori in memoria delle oltre seimila persone che tra il 1915-1918 morirono nei campi allestiti sull’isola dell’Asinara.

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Il 22 maggio 2018 è stata approvata dalla Giunta regionale del Lazio una proposta di legge con l’obiettivo di garantire il ricambio generazionale del personale impiegato nella Sanità. Il provvedimento è stato presentato dal presidente, Nicola Zingaretti e dall’assessore della Sanità, Alessio D’Amato. La normativa prevede l’espletamento dei concorsi pubblici e la formazione di graduatorie a cui attingere per un periodo massimo di 36 mesi. Varrà per i concorsi a partire dal 31 gennaio 2018. Entro la fine del 2018 saranno inseriti nei ranghi della sanità, compresa la stabilizzazione dei precari, ben 3.500 persone. E poi si chiuderà la fase del commissariamento. Dal 2018 al 2022 saranno reclutati con concorsi pubblici 5.000 unità, circa mille ogni anno, per nuove assunzioni e … 

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://www.suntini.it/diariolavoro_5000_lazio.html .  

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La Protezione Civile della Regione Sardegna ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse valido dalle ore 6.00 fino alle ore 20.00 di giovedì 7 giugno 2018. Sono previste precipitazioni a carattere temporalesco, diffuse soprattutto durante le ore centrali e pomeridiane.

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A completamento delle attività didattiche di questo anno scolastico 2017/18 la Scuola paritaria cattolica “Madre Camilla Gritti” da mercoledì 6 a venerdì 8 giugno dalle ore 8.30 e per l’intera giornata espone il frutto del cammino didattico-educativo annuale centrato sullo slogan “I HAVE A DREAM”, a cinquant’anni dalla morte di Martin Luther King.

Tutti gli alunni, dalla Sezione Primavera alla Scuola Secondaria di 1° grado, hanno sostanziato i diversi contenuti scolastici con l’approfondimento conoscitivo ed esperienziale dei Diritti umani nella significativa ricorrenza dei 70 anni dalla proclamazione della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (10 dicembre 2018) e della promulgazione della Costituzione italiana (1° gennaio 1948). Il tutto nella fondamentale valorizzazione anche del patrimonio culturale e spirituale sardo.

La Scuola “Gritti” invita tutti a vedere l’esposizione dei lavori, le realizzazioni didattiche dei bambini, le immagini artistiche e le esecuzioni musicali e teatrali, che hanno colorato il “sogno” che portiamo nel cuore.

Il “sogno” è realtà nell’accoglienza, nel rispetto, nella pace, nella giustizia, nella gioia, nella conoscenza, nel gioco, nella condivisione.

Da mercoledì 6 a venerdì 8 giugno dalle ore 8.30 e per l’intera giornata, la “Gritti” è scuola aperta a tutti.