21 December, 2025

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Da lunedì 11 giugno il comune di Carbonia rilascerà ai cittadini le prime carte d’identità elettroniche. «Un nuovo servizio al passo con i tempi, con cui il comune di Carbonia dimostra di muoversi in una direzione incentrata su una progressiva digitalizzazione ed informatizzazione.»

Così il sindaco Paola Massidda ha commentato l’importante novità, che approda per la prima volta a Carbonia ed è destinata gradualmente a sostituire la carta d’identità cartacea. Soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore all’Innovazione tecnologica Mauro Manca, secondo cui «il nuovo servizio aggiunge un ulteriore tassello al percorso di dematerializzazione dei documenti intrapreso dall’Amministrazione comunale fin dal suo insediamento nel 2016 e recentemente concretizzatosi con la presentazione nel febbraio scorso del Fascicolo elettronico del cittadino, attraverso il quale i cittadini possono accedere, direttamente dal proprio Pc, smartphone o tablet, a una vasta gamma di servizi offerti dal comune di Carbonia: informazioni anagrafiche, registro di stato civile, sportello demografico e, in seguito, sarà possibile pagare online anche tributi come TARI, TASI e IMU».
Il comune di Carbonia ha messo a punto un piano ad hoc atto a velocizzare il più possibile le procedure di rilascio delle prime carte d’identità elettroniche, che comportano, tra l’altro, anche l’acquisizione delle impronte digitali del cittadino. Di seguito si dà contezza al cittadino dell’intero iter previsto: la richiesta di rilascio della carta di identità elettronica può essere prenotata on-line sul seguente sito, gestito direttamente dal ministero dell’Interno per tutti i Comuni italiani: https://agendacie.terno.gov.it/ .

È consigliabile prenotare, al fine di evitare file allo sportello Anagrafe del comune di Carbonia. Ogni giorno, prima delle ore 10.00, saranno ricevute ed accolte le richieste dei cittadini che hanno prenotato. Dalle ore 10.00 in poi, l’Ufficio Anagrafe accoglierà, invece, le richieste degli utenti non muniti di prenotazione. Mediamente, considerando il tempo necessario per poter espletare la pratica per ciascuna singola richiesta (circa 30 minuti), si stima che potranno essere accolte, entro le ore 13.00, quotidianamente circa sette richieste di carta di identità elettronica da parte dei cittadini. Le pratiche verranno assolte, come detto, dall’Ufficio Anagrafe del comune di Carbonia, sito in via XVIII Dicembre, nella sede dell’Ex Tribunale.
Analoghe procedure verranno svolte negli uffici comunali di Cortoghiana e Bacu Abis.
La carta di identità elettronica viene rilasciata solo a quanti chiedono la carta di identità per la prima volta, oppure in sede di rinnovo. Rinnovo che può essere chiesto con un minimo di 180 giorni di anticipo rispetto alla data di scadenza.
Per quanto concerne le procedure di ritiro, la carta di identità elettronica viene stampata e inviata dal Poligrafico dello Stato su incarico del ministero dell’Interno. La carta può essere inviata all’indirizzo del richiedente o presso il Comune, a seconda delle preferenze espresse dal cittadino.
Per il rilascio della carta di identità elettronica è indispensabile esprimere la propria volontà circa l’eventuale donazione degli organi. La procedura prevede tre opzioni: assenso, rifiuto, non decisione. L’impiegato deve selezionare una di queste opzioni, altrimenti la procedura di rilascio della carta si blocca.
La carta di identità elettronica ha un costo complessivo di 22,21 euro, deciso dal Governo e uguale in tutta la Nazione. Per ricevere la carta di identità occorrono diversi giorni di tempo. La richiesta da parte dei cittadini dovrà quindi avvenire con congruo anticipo (almeno sette/dieci giorni) rispetto alle necessità.

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L’assessorato dell’Agricoltura ha definito la rimodulazione del Piano di sviluppo rurale 2014-2020. Lo ha fatto al termine del confronto con le associazioni agricole che hanno partecipato in questi mesi al Tavolo verde istituito dalla Regione. La somma complessiva da riprogrammare ammonta a circa 61 milioni di euro.

I dettagli della ridefinizione del Psr sono stati illustrati questa mattina dall’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria alla Commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale. «All’unanimità si è deciso di puntare su alcune misure che avevano bisogno di essere rafforzate o su altre la cui dotazione finanziaria era insufficiente – ha spiegato Pierluigi Caria – in particolare si è deciso di intervenire sulla misura 6.1 (Primo insediamento in agricoltura) con 10 milioni di euro e sui progetti integrati di filiera con ulteriori 15 milioni. Le altre somme andranno invece agli interventi per la difesa del suolo (13 milioni), agli investimenti nelle aziende agricole (10 milioni), ai Gal (5 milioni) e alla tutela delle razze rare (3 milioni)».

Pierluigi Caria ha spiegato che la Giunta ha raccolto le richieste provenienti dal mondo giovanile per l’incremento dei fondi sul primo insediamento in agricoltura. «Con 10 milioni contiamo di soddisfare altre 300 domande – ha detto l’assessore – in questo modo potremo coprire oltre la metà delle richieste presentate con l’obiettivo finale di dare una risposta a tutti». Sollecitato dai consiglieri Pier Mario Manca (Pds) Gianluigi Rubiu (Udc), Gaetano Ledda (La Base) Mario Tendas e Valerio Meloni (Pd) sull’opportunità di procedere allo scorrimento delle graduatorie per evitare l’esclusione di alcune domande, Pierouigi Caria ha comunicato che è in atto una valutazione giuridica da parte dell’assessorato. «Se non fosse possibile potremmo decidere di ricorrere ad un secondo bando».  

Caria ha poi consegnato alla Commissione la documentazione relativa alla situazione della spesa del Psr 2014/2020. Finora sono stati erogati poco più di 335 milioni di euro. «Siamo al terzo posto in Italia per spendita delle risorse. Prima di noi ci sono solo il Veneto e le Province Autonome di Trento e Bolzano – ha sottolineato Pierluigi Caria – se ci riferiamo ai primi tre mesi dell’anno siamo addirittura primi. Per quanto riguarda le somme impegnate, la Regione ha programmato circa il 65% delle risorse disponibili (827 milioni su 1291)».   

L’assessore, infine, ha annunciato l’imminente pubblicazione dei bandi relativi alle sottomisure 2.1 e 2.3 (ricorso alle consulenze e formazione dei consulenti) 5.1(prevenzione delle calamità naturali) 8.3 (prevenzione degli incendi) e 8.6 (tecnologie silvicole, trasformazione e commercializzazione di prodotti delle foreste).

Prima dell’audizione dell’assessore all’Agricoltura, la Commissione guidata da Luigi Lotto ha incontrato in mattinata una delegazione degli ex lavoratori Vesuvius, l’azienda siderurgica con sede a Macchiareddu chiusa nel dicembre del 2016. La Commissione nei prossimi giorni sentirà gli assessori del Lavoro e dell’Industria per fare il punto della situazione e procedere alla verifica delle azioni messe in campo per favorire la ripresa produttiva.

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Nonostante le nostre innumerevoli sollecitazioni rivolte ad Area, affinché programmasse un intervento nelle palazzine di via Baden Powell, teso a ristrutturare in maniera definitiva l’edificio, l’Agenzia regionale per l’edilizia abitativa risponde con una cronistoria sul “Programma straordinario di edilizia abitativa del 5/12/2007 (Lavori di recupero alloggi nel Comune di Sant’Antioco – via Matteotti e via Baden Powell”. Una risposta dalla quale emerge l’assoluta assenza di volontà a mettere mano su quelle abitazioni, abbandonate ed in stato di assoluto degrado.

«Conosciamo bene la cronologia degli interventi rientranti in quel programma straordinario – commenta il sindaco Ignazio Locci – e sappiamo che le uniche operazioni effettuate sono state quelle nello stabile di via Corsi. Ciò che ci premeva sapere è se Area fosse intenzionata a risolvere i gravi problemi che insistono su via Baden Powell. Purtroppo, siamo costretti a considerare la risposta di Area come una non risposta o, meglio, come la manifestazione dell’assenza di volontà ad intervenire in edifici che mostrano evidenti segni di cedimento. Che i condomini di via Baden Powell vivano in una situazione di allerta perenne, lo testimoniano sia l’episodio di crollo di calcinacci che solo per puro caso non ha provocato incidenti, sia l’intervento dei Vigili del Fuoco che, per un intero pomeriggio, hanno lavorato sulle palazzine rimuovendo intonaci e cornicioni a rischio crollo.»

In sostanza, rispetto al programma del 2007, dopo i lavori in via Corsi (che hanno impegnato poco più di un milione di euro della cifra a disposizione), è rimasta un’esigua somma per l’abbattimento delle barriere architettoniche in via Baden Powell. Lavori, peraltro, ben lontani dall’essere avviati, visto che è in corso la progettazione definitiva-esecutiva. «Voglio ricordare ad Area che nel suo Bilancio del 2018 sono stati stanziati un milione e 200mila euro di fondi destinati alle manutenzioni per gli immobili dell’ex distretto di Carbonia – aggiunge il sindaco – e di questi, ad oggi, ne sono stati impegnati soltanto 26mila, ovvero il 2% del budget. È da quelle risorse che deve attingere per intervenire in via Baden Powell. E lo faccia al più presto, senza rifugiarsi dietro la burocrazia».

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L’Amministrazione comunale di Sant’Antioco, insieme al Centro Commerciale Naturale Sulki, sta lavorando all’avvio del “Centro Servizi per il Territorio” nell’ex Casa del Mutilato, all’interno del quale sviluppare una serie di attività di matrice turistica. Nello specifico, si intende creare un punto informativo polifunzionale al servizio dei principali attori dello sviluppo economico dell’Isola: l’Amministrazione, le attività commerciali, i cittadini e i visitatori.

L’innovativo spazio di accoglienza e informazione vuole tradurre le esigenze del territorio locale e non in prestazioni di qualità, suggerendo le soluzioni giuste e migliori per migliorare l’appeal di Sant’Antioco. La “mission” di questo progetto è la naturale predisposizione del territorio all’accoglienza, che sarà pianificata, organizzata e gestita con azioni di supporto alle attività commerciali e all’amministrazione in modo che funga da volano alla creazione di una  nuova casa dove gli operatori commerciali potranno “promuoversi” e vendere i loro servizi a disposizione dei visitatori, residenziali e non, che li ricercano.

Lo staff, che sarà multilingue, avrà il compito di informare le attività commerciali sulle attività promosse dal CCN e dall’Amministrazione, creando azioni di promozione per il  territorio nella logica del coordinamento dei temi già emersi dall’ultimo Educational Tour avviato in collaborazione con ENIT Londra: eventi, cultura, mare, natura, enogastronomia. Obiettivo: far incontrare la domanda con l’offerta di servizi commerciali.

La promozione commerciale, pensata all’interno del “Centro Servizi per il Territorio”, è a disposizione delle imprese che vorranno aderirvi e vuole essere lo snodo strategico capace di valorizzare e promuovere le eccellenze che Sant’Antioco può offrire. L’obiettivo finale è quello di rendere Sant’Antioco una destinazione esperienziale, in cui le capacità imprenditive del territorio contribuiscano alla creazione di una “coscienza” culturale che anima e gestisce il territorio e che risulti attrattiva verso domande turistiche confacenti al territorio, contribuendo ad accrescere nei turisti la curiosità a scoprire prospettive meno evidenti ma peculiari, che si tratti di enogastronomia, escursionismo, cultura, shopping, artigianato, ricettività.

Per l’adesione, le attività commerciali interessate dovranno versare un contributo e aderire al “disciplinare di qualità” che dovrà essere rispettato per il miglioramento dell’accoglienza e della competitività. Si fa presente che venerdì 8, lunedì 11 e venerdì 15 giugno, dalle 10.00 alle 13.00, uno staff di riferimento sarà presente presso la sede del “Centro Servizi per il Territorio”, al fine di fornire tutte le informazioni necessarie. Oppure, è possibile contattare il referente del CCN al numero 346/1256205, o tramite e-mail all’indirizzo sulkiccn@gmail.com .

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Sabato 9 giugno, a Cagliari, il festival Le Salon de Musique prosegue con “Ho bussato alle porte di questa città meravigliosa”, una serata dedicata alla figura dell’artista Costantino Nivola.

L’appuntamento è alle 21.00, nella Sala dei ritratti del Palazzo Siotto, in via Dei Genovesi 114, quando saliranno sul palco l’attrice Cristina Maccioni (voce recitante) e la pianista Irma Toudjian, autrice anche delle musiche.

Pagina dopo pagina, durante la serata saranno ripercorse le lettere (molte delle quali indirizzate a Maria Lai), le riflessioni, i pensieri e le meditazioni poetiche dell’artista di Orani, raccolti nell’omonimo volume “Ho bussato alle porte di questa città meravigliosa”, pubblicato dalla casa editrice Arte Duchamp nel 1993.

La serata è organizzata in collaborazione con l’associazione culturale Le Officine e con la Fondazione Siotto.

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Ferrovie dello Stato (FS), uno dei motori dello sviluppo del nostro paese, da qualche mese ha incorporato la società Anas, leader a livello internazionale nella progettazione, costruzione e manutenzione delle strade d’Italia. Il giorno 29 dicembre 2017 l’Assemblea degli azionisti di Ferrovie dello Stato Italiane ha deliberato l’aumento di capitale di 2,86 miliardi di euro mediante conferimento dell’intera partecipazione Anas detenuta dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Il Gruppo FS, grazie all’entrata di Anas, diventa il primo polo integrato di ferrovie e strade in Europa per abitanti serviti e investimenti. Per Anas invece, l’ingresso nel Gruppo FS costituisce un’ulteriore fase del processo di trasformazione già avviato negli ultimi anni, infatti ci saranno benefici e miglioramenti anche per la manutenzione e gli standard di qualità e sicurezza della rete stradale. Grazie all’ingresso nel Gruppo FS, Anas potrà continuare il percorso di valorizzazione delle persone e accelerare il piano di assunzioni già avviato negli anni precedenti, infatti la società è alla ricerca di personale …

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://www.suntini.it/diariolavoro_anas_fs.html .  

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«Lo scorso sabato 26 maggio, insieme alla portavoce deputata Lucia Scanu, ho visitato l’ospedale di Sorgono. Ho voluto verificare di persona la situazione dell’unico presidio sardo appartenente a zona disagiata e classificato “di montagna”, che dovrebbe quindi (sulla carta) beneficiare di interventi di potenziamento anziché, secondo quanto avviene nella pratica, essere sulla via del depotenziamento. Questo presìdio è il riferimento per circa 17mila abitanti e quasi 20 comuni. In mancanza dei servizi di questo ospedale, gli utenti della zona sono costretti a recarsi a Nuoro o a Oristano, con tempi di percorrenza per le ambulanze di circa 2 ore, che d’inverno possono allungarsi». A fare questo annuncio è la deputata sarda Mara Lapia (M5S), in una nota diffusa agli organi di stampa.

«Non posso qui elencare tutte le problematiche che ho riscontrato e che mi sono state esposte – prosegue la parlamentare – ma mi limiterò ad indicare le principali. Ci sono due sale operatorie nuove di zecca (ultimate nel 2016), per le quali pare che servano soltanto 120mila euro per terminare l’impianto dei gas medicali, ed essere pronte all’uso. C’è un nuovo reparto di Pronto Soccorso (finito sempre nel 2016), anche questo fermo, in attesa che venga sbloccato il Project Financing. Fa rabbia sapere che ci siano tanti soldi dei contribuenti sardi che sono stati spesi e che non possono essere restituiti in termini di servizi agli utenti per questioni burocratiche, amministrative, o forse ancor peggio, per colpevoli temporeggiamenti della politica.

Nelle varie operazioni di manutenzione sono state spostate “provvisoriamente” due macchine, una per la mammografia, e una per fare le ortopanoramiche. Questo “provvisoriamente” dura dalla fine del 2015 (due anni e mezzo) e a tutt’oggi queste macchine, che vanno semplicemente rimesse al loro posto, sono chiuse in un magazzino inutilizzate. Ricordo che il tumore alla mammella è la prima causa di mortalità in Italia per le donne e l’attività di prevenzione per mezzo di queste apparecchiature è importantissima.

Reparto di Endoscopia: secondo i protocolli la procedura di sterilizzazione degli strumenti dura 52 minuti. Essendoci un solo strumento l’operatore è costretto ad attendere, tra una visita e l’altra, quasi un’ora di tempo. L’acquisto di un secondo strumento, dal costo di 10.000 euro, consentirebbe di raddoppiare il numero di visite endoscopiche dell’Ospedale di Sorgono, con evidentissimi benefici per le lunghissime liste di attesa della provincia di Nuoro (provate a prenotare una colonscopia e scoprirete di dover attendere oltre un anno). Anche qui si parla di prevenzione, e nello specifico di tumore del colon retto, seconda causa di mortalità maschile in età tra i 50 e i 69 anni.

Laboratorio analisi: nonostante la struttura è dotata di macchinari e personale, i 15mila prelievi effettuati ogni anno vengono inviati a Nuoro. Siamo proprio sicuri che questo sia un risparmio?

Radiologia: a causa di un guasto tecnico il tavolo radiologico è rimasto inutilizzabile per oltre un mese tra aprile e maggio. Quindi per oltre un mese tutti gli utenti bisognosi di una radiografia hanno dovuto rivolgersi altrove. Dopo ripetuti solleciti il guasto è stato parzialmente riparato e oggi almeno i pazienti interni, ovvero i ricoverati, possono fare le radiografie a Sorgono. Tutti gli altri “esterni” continuano subire il disagio di doversi recare in altre strutture.

Ad essere maliziosi si potrebbe pensare che questi “disservizi” siano funzionali ad un disegno strategico ben chiaro: ridurre i numeri delle prestazioni erogate dal presidio di Sorgono per poi poter giustificare, carte alla mano, della non necessità di tanti servizi, ad oggi sotto-utilizzati non certo a causa dello scarso bacino di utenza servito. Sotto-utilizzi che, anche nel breve periodo, si traducono in risparmi, sbandierati come successi dai vertici della nuova ATS.

Ragionare sulle carte e sui freddi numeri può essere utile ma talvolta anche fuorviante. E’ solo verificando di persona, come è successo a me, che si può essere testimoni di una urgenza chirurgica che, se non avesse trovato chirurgo e anestesista sul posto, probabilmente non sarebbe sopravvissuta al trasferimento nell’ospedale di Nuoro o Oristano. Lo stesso discorso valga per i servizi di dialisi e oncologia: i malati tumorali e dializzati non potrebbero mai andare a curarsi a Nuoro o Oristano perché in prevalenza anziani, fortemente debilitati e con una strada impervia, pericolosa d’inverno, costosa e che crea notevoli disagi anche ai familiari. Purtroppo chi conosce la realtà prospetta che alcuni anziani deciderebbero di non curarsi, e questa è una cosa triste e inaccettabile. 

Lo stesso problema delle distanze è a mio parere di vitale importanza riguardo alle nascite. Il punto nascita è stato chiuso nel 2012. Questo comporta che, in casi di urgenza, le partorienti vengano portate in ambulanza a Oristano (sempre 2 ore) con condizioni critiche soprattutto in inverno, e senza possibilità di avere un anestesista che le assista nel viaggio perché essendo da solo non può spostarsi dall’ospedale. Ritengo quindi importante, e me lo pongo come obiettivo, riaprire il punto nascita.

Chiudo con un messaggio di speranza. Ho trovato una bella struttura, nella quale con grande dedizione operano degli ottimi medici. Ci sono tutti i presupposti (anche burocratici visto il riconoscimento di zona disagiata di montagna) affinché l’ospedale di Sorgono inverta il suo declino e possa ricominciare ad erogare ai cittadini maggiori e migliori servizi. Io lavorerò in questa direzione, con il massimo del mio impegno.

Per questo – conclude Mara Lapia – invito tutti ad essere a Sorgono, giovedì 7 giugno, alle 9.30, per una giornata di mobilitazione generale dei cittadini e dei territori.»

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Verrà presentato mercoledì 6 giugno, alle ore 17.30, presso la Casa del Popolo, in via Barbagia 11, a Carbonia, In collaborazione con il circolo ARCI “La Gabbianella Fortunata” di Carbonia, il CIC ARCI Iglesias e la Camera del Lavoro Sulcis Iglesiente, il libro “Ma come fanno gli operai” di Loris Campetti, storica firma del quotidiano “Il Manifesto”. Saranno presenti Loris Campetti, giornalista ed autore del libro, e Roberto Forresu, segretario della FIOM del Sulcis Iglesiente. Presenterà la serata Marco Corrias.
Colpiti dalla crisi e dalle politiche liberiste, privi di rappresentanza partitica e con un sindacato inadeguato, gli operai sono soli. Ai loro occhi la sinistra è responsabile dell’attacco ai diritti: cancellazione dell’articolo 18, assalto alle pensioni, jobs act e precarietà.
Nelle urne, sempre più deserte, arriva il loro voto di vendetta: gli operai tradiscono la sinistra. O è piuttosto vero il contrario?
A questo quadro si aggiunge la crisi della solidarietà tra lavoratori, perché la perdita della speranza in un cambiamento apre la strada all’individualismo, che rischia di alimentare una guerra tra poveri: l’avversario non è più chi comanda, bensì chi sta più in basso ed è più debole. Ne sanno qualcosa gli immigrati.
Questo libro è un reportage sul cambiamento culturale dei lavoratori, un viaggio nelle grandi fabbriche, quelle in crisi e quelle con il vento in poppa, dalla Luxottica alla Fincantieri, dalla Brembo alla Beretta, dall’Agusta all’Aermacchi, dalla Maserati all’ex Pininfarina, a cui si affiancano puntate nella logistica e nei servizi. Parlano i ragazzi di Foodora che ci portano la cena a casa, arruolati con un sms e pagati a cottimo, e i dipendenti delle Coop reggiane giunte al capolinea e finite in tribunale.
Campetti traccia una lucida analisi politica e conduce un’indagine nella classe tradizionalmente spina dorsale della sinistra e che ora – forse – non esiste più.
Loris Campetti presenterà il suo libro anche a Cagliari il 7 e a Nuoro l’8 giugno.

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L’azienda “Sa Craberia” di Carbonia ha ricevuto 6 premi alla 13ª edizione 2018 del concorso “All’Ombra della Madonnina” – Onaf Delegazione di Milano, manifestazione tra le più importanti in Italia dedicata a formaggi, yogurt e latticini realizzati con solo latte di capra. I giudici si sono impegnati nell’assaggio di oltre 300 prodotti iscritti al concorso.

L’azienda guidata da Antonangelo Brau ha ricevuto i seguenti premi.

Premio eccellenza: Yogurt drink al limone e yogurt cremoso al naturale 

Premio qualità: Caciotta, cacioricotta e yogurt cremoso al pistacchio

Premio qualità superiore: Yogurt cremoso al limone.

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I consiglieri di minoranza del comune di Giba, Learco Fois, Roberto Zanda e Michele Orrù, hanno presentato  un’interrogazione urgente con la quale chiedono il ripristino immediato della funzionalità dell’impianto semaforico «incomprensibilmente disattivato o guasto da oltre un mese» e sollecitano risposte a precedenti interrogazioni, ancora senza risposta (richiesta di videoregistrazione dei Consigli comunali e la pubblicazione nel sito del Comune, presentata il 13/04/2017; richiesta di avviamento secondo turno del cantiere di forestazione anno 2013 per il quali i disoccupati stanno attendendo da ormai dieci mesi, presentata il 26/10/2017).

Nell’interrogazione, i tre consiglieri di minoranza denunciano che, in questo lungo periodo in cui il semaforo è rimasto spento, si sono registrati già due gravi incidenti stradali, uno in particolare, considerata la dinamica (furgone contro porta d’ingresso di un’abitazione dopo essere uscita dallo stop) avrebbe potuto avere conseguenze molto più pesanti che, solo per fortuna e grazie al cielo, non si sono verificate. Accertato che «il permanere di questo ingiustificabile ed incomprensibile immobilismo dell’Amministrazione comunale può essere causa di ulteriori gravi pericoli per la incolumità e la sicurezza pubblica, non solo per gli automobilisti, ma anche per gli ignari cittadini che si trovano a dover passare in quell’area o ad attraversare l’incrocio» e, infine, «che questo pericolo è fortemente aggravato dal fatto che in assenza di semaforo funzionante la segnaletica stradale sia orizzontale che verticale è del tutto insufficiente per non dire completamente inesistente per poter garantire un minimo di sicurezza stradale», Learco Fois, Roberto Zanda e Michele Orrù «chiedono di intervenire con la massima possibile sollecitudine al ripristino dell’impianto semaforico, al fine di mettere in sicurezza quel pericoloso tratto di strada e garantire, conseguentemente, l’incolumità e la sicurezza pubblica».