23 December, 2025

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La Giunta regionale ha approvato il disegno di legge un materia di governo idrogeologico del territorio. Il primo obiettivo è accorpare in una sola struttura le molteplici competenze in materia di assetto idrogeologico e governo della sicurezza idraulica e idrogeologica.
Le funzioni attualmente sono in parte attribuite all’assessorato dei lavori pubblici, all’Agenzia del distretto idrografico della Sardegna (nell’ambito della presidenza della Regione) e in parte non risultano ancora incardinate in capo a specifiche strutture. Il disegno di legge, costituito da 11 articoli, prevede che le competenze derivanti dall’accorpamento siano esercitate da un’apposita Direzione generale articolata in Servizi territoriali tenendo conto dell’omogeneità dei bacini idrografici. Viene inoltre aggiornato il riparto di alcune funzioni, sempre in materia di sicurezza idraulica e idrogeologica, tra Regione ed enti locali, stabilite dalla legge regionale 12 giugno 2006, n. 9, e dalla legge regionale 7 agosto 2007, n. 5, in linea con quanto operato in altre regioni.
In base al testo, approvato oggi dalla Giunta, la Regione ha competenza su tutti i corsi d’acqua principali dove sono presenti dighe e opere idrauliche di seconda categoria.
Resta inoltre la competenza della Regione (attualmente svolta dai Servizi territoriali opere idrauliche dell’assessorato dei Lavori pubblici) in materia di rilascio delle concessioni di derivazione di acque superficiali e acque sotterranee, queste ultime per portate superiori o uguali a 10 litri al secondo. È invece attribuita alle Unioni dei Comuni la competenza al rilascio di licenze di attingimento di acque superficiali e di autorizzazioni alla ricerca, estrazione ed utilizzazione delle acque sotterranee di portata inferiore a 10 litri al secondo e per usi domestici con il compito di provvedere all’accertamento e all’introito dei relativi proventi.
Alla nuova Direzione spetta anche il compito di individuare il reticolo idrografico regionale e, in tale ambito, i corsi d’acqua principali. Saranno inoltre ripartite tra Regione ed Enti locali le competenze relative all’approvazione degli studi di compatibilità idraulica e degli studi di compatibilità geologica e geotecnica previsti dalle norme di attuazione del Piano di assetto idrogeologico.
Un’altra novità riguarda la mappatura e il monitoraggio delle opere di mitigazione del rischio idrogeologico e delle infrastrutture di attraversamento o interferenti con il reticolo idrografico regionale attraverso un’apposita piattaforma telematica regionale.
Il disegno di legge ha avuto, lo scorso 28 marzo, l’intesa della Conferenza permanente Regione Enti locali e ora proseguirà il suo iter in Consiglio regionale.
«La finalità del disegno di legge – sottolineano gli assessori ai Lavori pubblici e agli Affari Generali e Personale, Edoardo Balzarini e Filippo Spanu – è quella di semplificare e fare chiarezza in un ambito importante e delicato per la vita dei cittadini. Vogliamo rafforzare l’azione di governo del territorio dal punto di vista dell’assetto idrogeologico, anche attraverso la definizione più precisa delle competenze in capo agli enti locali. E’ un ulteriore segnale dell’attenzione che la Regione rivolge agli aspetti legati alla prevenzione di gravi eventi in grado di mettere seriamente a rischio l’incolumità delle persone.»

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«Il Sistema regionale di Protezione civile si è dotato di uno strumento all’avanguardia che segna, dopo vent’anni, il passaggio alla nuova tecnologia. La Sardegna ha da oggi un radar meteorologico di ultima generazione, la più avanzata in Italia, e di grande importanza per il monitoraggio in caso di rischio idraulico o idrogeologico per precipitazioni intense.» L’ha detto questa mattina l’assessore della Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna, Donatella Spano, in occasione della presentazione, a Foresta Burgos, del nuovo radar di Monte Rasu, realizzato da Arpa Sardegna, Dipartimento Meteoclimatico.
L’apparecchio rappresenta la tecnologia più avanzata in Italia ed è firmata da Selex ES, azienda tedesca leader mondiale nella realizzazione di radar meteorologici, che fa parte del gruppo Leonardo Spa. All’incontro hanno partecipato il capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, Angelo Borrelli, il direttore del Dipartimento meteo di Sassari, Giuseppe Bianco, e, per il gruppo Leonardo, Lorenzo D’Ambra. Presenti inoltre il direttore della Protezione civile regionale, Graziano Nudda, e i sindaci del territorio.
«La difesa della vita umana è il nostro vero investimento – ha aggiunto l’assessore Donatella Spano -. Passo dopo passo, in questi anni abbiamo rafforzato tutto il Sistema di protezione civile innovando senza sosta, rafforzando i legami con i sindaci, i territori e la cittadinanza, portando la cultura dell’autoprotezione nelle piazze e nelle scuole anche grazie al contributo del volontariato. Lo abbiamo fatto anche cercando soluzioni innovative e ad alto contenuto tecnologico perché siamo convinti che la prevenzione sia la prima risposta per tenere al sicuro le popolazioni.»
«Il concetto di progettare e realizzare la prevenzione è fondamentale – dichiara il capo del Dipartimento nazionale della Protezione Civile Borrelli -, ed è frutto delle tragedie che hanno colpito il nostro Paese. Questo radar è una scelta importante per l’aumento di sicurezza dei nostri territori, che unito alla sinergia della comunità scientifica, struttura operativa fondamentale del sistema nazionale di protezione civile, è un esempio di come si possa passare dalle parole ai fatti.»
«Con il nuovo radar meteorologico dell’Arpas – ha proseguito il direttore del Dipartimento meteo Giuseppe Bianco – la Sardegna si è dotata di uno strumento altamente sofisticato che consentirà ai meteorologi in sala operativa di fornire alla Protezione civile Regionale informazioni fondamentali in occasione di eventi meteorologi avversi in corso. La gestione del radar sarà affidata ai tecnici in organico dell’Arpas che vantano, come pochi altri nel panorama italiano, un’esperienza quasi ventennale nell’utilizzo di strumenti particolarmente sofisticati. L’importanza del radar – prosegue Giuseppe Bianco – deve essere ricondotta all’attività di nowcasting (previsione fino a poche ore) e non all’attività previsionale usuale (da 1 a 3 giorni in avanti). Tale attività viene elaborata dal meteorologo in sala operativa attraverso l’utilizzo dell’eco-radar (strumento fondamentale per quest’uso) e con l’ausilio di dati dei satelliti meteorologici, dei rilevatori delle fulminazioni e della rete di stazioni meteorologiche fiduciarie. È grazie alla strumentazione disponibile che è possibile collocare la Sardegna al pari delle altre pochissime regioni dotate di tecnologie così altamente innovative a favore della Protezione civile.» 
Posto a 1.260 metri sul livello del mare in territorio di Bono, il nuovo radar di monte Rasu è un investimento per circa 2 milioni di euro, strategico nella fase di monitoraggio e sorveglianza degli eventi meteorologici in situazioni di crisi conclamata. In sintesi, risulta di grande utilità per dare indicazioni, 24 ore su 24 nelle fasi di allerta, sul nowcasting (ossia, ciò che potrebbe accadere nell’arco delle successive due-tre ore, mentre le normali previsioni meteorologiche vengono emesse ogni 24 ore). Lo strumento, basato sulle previsioni meteorologiche realizzate sulla modellistica, è parte fondamentale del sistema di allerta. Solo dopo l’aspetto previsionale possono, infatti, essere emanati gli avvisi di allerta meteo della Protezione civile. L’Arpas, attraverso il Dipartimento Meteoclimatico nell’ambito delle attività di Protezione civile, dopo un’attenta progettazione ha bandito una gara nel 2015 per sostituire il radar meteorologico installato nei primi anni ’90 dall’allora Servizio agrometeorologico regionale, poi confluito nella stessa Arpas. Una tecnologia che ora lascia il posto al nuovo radar.
Il nuovo radar di Monte Rasu è un radar meteorologico doppler a doppia polarizzazione in banda C, tipo METEOR 735C DP R 10 di produzione Selex ES GmbH, società facente parte del gruppo italiano Leonardo spa (ex Finmeccanica). Dotato di un trasmettitore basato su magnetron della potenza di picco di 400 KW e di un’antenna del diametro di 4,2 m, consente di individuare, quantificare e monitorare i sistemi nuvolosi capaci di generare precipitazioni sul territorio sino a una distanza massima di quasi 500 km dal sito di Monte Rasu. Si tratta di un prodotto di serie che costituisce naturale evoluzione della serie 635, su cui è basata l’intera rete radar nazionale del Dipartimento della Protezione Civile. Il software meteorologico di gestione del radar è il Rainbow5®, sviluppato dalla stessa Selex ES GmbH e riconosciuto internazionalmente come uno dei migliori software meteorologici disponibili sul mercato. Le immagini del nuovo radar meteorologico, oltre a essere rese disponibili sul portale del Dipartimento Meteoclimatico, parteciperanno al mosaico radar nazionale della Protezione civile. In particolare i dati del nuovo radar meteorologico di Monte Rasu, mosaicati con quelli del radar meteorologico della Protezione Civile di Monte Armidda e del radar meteorologico dell’Aeronautica Militare di Capo Caccia, contribuiranno a produrre un composito radar a scala regionale in grado di monitorare costantemente e capillarmente le precipitazioni su tutto il territorio della Regione Sardegna.
Il nuovo strumento rafforza l’efficienza della rete tra i radar della Sardegna, della Corsica e della Toscana, nata nel 2016 dall’accordo sottoscritto per costruire il “Composito” radarmeteorologico transfrontaliero Italia-Francia Marittimo (la Mosaïque in francese). Scopo del progetto è mettere a sistema la potenza degli strumenti di monitoraggio delle avversità meteorologiche attivi a cavallo della frontiera marittima italo-francese. Del “Composito” fanno parte sei postazioni di misura della precipitazione intensa: 3 sono operative in Sardegna, a Monte Armidda (della Protezione civile nazionale), a Monte Rasu (dell’Arpa), a Capo Caccia (dell’Aeronautica militare); 2 in Corsica, ad Aleria e ad Ajaccio (in costruzione) mentre in Toscana è operativa la postazione di Cima di Monte, sull’Isola d’Elba, del Consorzio LaMMA (Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale per lo sviluppo sostenibile, consorzio pubblico tra la Regione Toscana e il Consiglio Nazionale delle Ricerche).

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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru è intervenuto, questo pomeriggio, al T Hotel di Cagliari, al 4° Convegno Isola dell’energia – Sardegna leader del GNL nel Mediterraneo. 
«Siamo come maratoneti che vedono il traguardo consapevoli però che manca ancora qualche chilometro da percorrere – ha detto Francesco Pigliaru -. Sulla metanizzazione della Sardegna molto è stato fatto, anche grazie all’importante sostegno del Governo e alla fattiva e costante collaborazione con il MISE2» ha aggiunto Francesco Pigliaru, citando la strategia condivisa con l’Esecutivo nazionale con il Patto per la Sardegna firmato nel luglio 2016.
Il presidente ha ricordato che la Sardegna è fermamente impegnata nel processo di decarbonizzazione, come dimostrano gli investimenti della Giunta su efficienza energetica, smart grid, accumulo e mobilità elettrica. «Nel contempo – ha aggiunto Francesco Pigliaru – con altrettanta convinzione e determinazione gestiamo la transizione energetica all’interno della quale il metano, come avviene ovunque nel mondo, svolge un ruolo temporaneo ma fondamentale».
Francesco Pigliaru ha poi citato gli ultimi tasselli fondamentali, ovvero la realizzazione dei depositi autorizzati e dei rigassificatori, delle reti di distribuzione a partire dalla dorsale e del sistema tariffario che «deve prevedere condizioni analoghe a quelle prevalenti a livello nazionale».
In conclusione, la notizia della consultazione pubblica lanciata dall’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) proprio sull’ipotesi per la definizione di un ambito tariffario specifico per la Sardegna, documento che analizza le varie fasi indicate nella Strategia Energetica Nazionale che dovrebbero condurre «alla graduale integrazione delle reti isolate e dei loro punti di alimentazione in un unico sistema gas sardo, con conseguente applicazione della disciplina generale prevista per il settore del gas naturale».

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Grazie all’accordo siglato con il Consorzio Costa Smeralda e con il patrocinio del Comune di Arzachena, Mirtò sbarcherà a Porto Cervo il 21 e 22 aprile. Le avverse condizioni meteo previste per questo fine settimana hanno spinto l’organizzazione a spostare di una settimana l’evento ma nello stesso tempo a raddoppiare le date per accogliere le richieste di partecipazione da parte di tantissimi rappresentanti l’artigianalità sarda.

Con l’Anteprima del Festival Internazionale del Mirto, la Costa Smeralda si appresta ad accogliere il meglio delle eccellenze sarde: per due giorni, dalle ore 10.00 alle ore 21.00, oltre 50 espositori sardi legati al mondo Mirtò proporranno i loro prodotti e la loro creatività.

La Cucina e il Mirto saranno sempre i grandi protagonista nei due giorni dell’evento:

La Cucina: dopo quella stellata dei grandi chef di fama mondiale, arriva a Porto Cervo l’arte culinaria figlia della cultura sarda, e che sarà la protagonista del programma televisivo di Rete 4Ricette all’Italiana” condotto da Davide Mangacci.  Due puntate del programma verranno infatti registrate proprio a Porto Cervo durante l’evento. Davanti alle telecamere ed a fornelli si cimenteranno chef sardi che proporranno in una avvincente sfida culinaria alcuni piatti tipici della Sardegna, in particolare del territorio gallurese. Un’apposita giuria sarà poi chiamata a decretarne il migliore.

Il Mirto: sarà altro grande protagonista nei due giorni dell’evento, con un’area espositiva interamente dedicata ai produttori sardi che, all’interno dei propri stand, presenteranno i prodotti ottenuti dalla lavorazione dei frutti della pianta spontanea simbolo della macchia mediterranea.

Ma non solo Cucina e Mirto: grazie a Mirtò, il Consorzio Costa Smeralda intende proporre iniziative che possano allungare la stagione turistica anche nei mesi di bassa affluenza turistica. Lo fa puntando sulla tradizione e sulla tipicità, rappresentata per l’occasione da molte aziende sarde del territorio come i produttori locali di olio e il “Consorzio del Vermentino DOCG”. Sempre in tema di tradizione, protagonisti saranno gli stilisti sardi, capaci di rappresentare in modo unico ed originale quella sartoriale isolana. Tra questi “Isole Faber”, team di stilisti associati molto conosciuti in ambito territoriale al quale va riconosciuto anche il merito di aver saputo trasformare la sartorialità sarda adattandola al contemporaneo mondo della Moda.

Sarà presente l’artigianato di eccellenza in grado di affermarsi nel mondo. Le famose “Pattadesi”, i coltelli di Max Manca Knivers di Pattada, sono un esempio di ciò che si potrà ammirare nelle due giornate dell’evento.

A conferma dell’indubbio valore attribuito all’evento, segnaliamo la presenza di alcuni produttori venuti da lontano con il marchio di qualità del Parco di Porto Conte.  

Per raccontare i due giorni di Porto Cervo sarà presente Sardegna Immaginare, magazine semestrale leader di settore nella diffusione in Sardegna e vera eccellenza sarda nell’immenso panorama dell’editoria nazionale, con numeri da far invidia a importanti testate italiane. Nello stand di Sardegna Immaginare sarà possibile ammirare alcune delle splendide ragazze in costume sardo protagoniste della campagna pubblicitaria dell’ultimo numero prodotto ed attualmente in vendita in edicola.

Il programma delle due giornate prevede l’alternarsi di esibizioni folkloriche, fortemente volute dal Consorzio Costa  Smeralda con l’obiettivo di far riflettere sulle proprie radici e per mantenere vive le tradizioni. Come per esempio gli antichi giochi della Sardegna, presentato in abiti poveri del ‘900 dagli alunni della Classe 3ª A della Scuola Primaria “Giorgio Asproni” di Gonnesa e guidati dalla docente Ornella Boschetto nell’ambito del progetto “GIOGUS ANTIGUS“, nato per far riscoprire e riportare in vita i giochi del passato del territorio “Sulcitano”.

Certa inoltre la partecipazione dei Mamuthones e Issocadores dell’Associazione Atzeni di Mamoiada, che arrivano a Porto Cervo reduci da successi e consensi in giro per il mondo anche grazie alla stretta collaborazione con Mirtò.

Alle 18,00, la Piazzetta di Porto Cervo, teatro dell’evento per l’intera giornata, ospiterà la presentazione del Festival Internazionale del Mirto, in programma a Olbia dal 17 al 20 agosto prossimo.  

Al termine della presentazione seguirà un concerto di  canzoni tradizionali.

Durante i due giorni dell’evento il Bar Sole in  Piazzetta, Il ristorante- bar Prince e il ristorante dell’hotel Luci della Montagna offriranno dei menù con i piatti della tradizione a prezzi compresi fra 18 e 25 euro. 

«Le avverse condizioni meteo ci hanno costretto a spostare di una settimana l’evento, ma saranno comunque due giornate intense che offriranno agli ospiti una vetrina delle eccellenze della Sardegna in un contesto unico come quello di Porto Cervo. Il Consorzio Costa Smeralda – commenta il direttore Massimo Marcialis – accompagnerà Mirtò quale veicolo promozionale per proporre prodotti e tradizioni  dell’Isola capaci di soddisfare ed emozionare anche chi frequenta location esclusive dimostrando che attraverso la semplicità e la tradizione si possono davvero sostenere i mesi di spalla allungando così la stagione turistica.»

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Ieri sera, nella sala polifunzionale di piazza Roma, l’Amministrazione Comunale, rappresentata per l’occasione dall’assessore dello Sport Valerio Piria, dall’assessore alla Cultura Sabrina Sabiu e dai consiglieri comunali Manolo Cossu, Maurizio Soddu, Silvia Pinna, Adolfo Lebiu, Giorgio Santoru e Marco Serafini, ha incontrato alcune associazioni sportive per raccogliere proposte, suggerimenti e consigli in vista dell’ottantesimo compleanno della città, le cui celebrazioni avranno inizio già in occasione della “Festa del Patrimonio” in programma il 19 e il 20 maggio in piazza Roma, per poi avere il proprio culmine in data martedì 18 dicembre 2018.
«È stato un incontro positivo in cui abbiamo illustrato ai presenti in cosa consisterà la “Festa del Patrimonio”, che farà da preludio al compleanno di Carbonia: un evento di vasta portata in cui ci avvarremo del contributo e della collaborazione delle associazioni sportive cittadine. Sono tante le proposte pervenute dal mondo dello sport locale, che ringraziamo per l’adesione all’iniziativa. Carbonia vanta un ricco patrimonio associazionistico che l’Amministrazione Comunale intende tutelare e valorizzare, anche attraverso il coinvolgimento fattivo in manifestazioni rilevanti per l’intera collettività», ha affermato l’assessore allo Sport Valerio Piria.
Si comincia quindi il 19 maggio con una serie di iniziative sportive che coinvolgeranno varie discipline: dalla ginnastica artistica al ju jitsu, dal kung fu alla mountain bike e alle moto.
Dopo i festeggiamenti del 19 e 20 maggio sono previste – cadenzate nel corso dell’intero anno – numerose attività culturali, artistiche, sportive, ludiche e teatrali, organizzate d’intesa con associazioni, gruppi e scuole.

 

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Il Circolo del Partito democratico di Sant’Antioco ha inviato una lettera appello all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru (Partito democratico), con la quale chiede con la massima priorità ed urgenza di ascoltare l’urlo disperato dei cittadini e degli operatori sanitari del Sulcis.

«La situazione venutasi a creare in seguito alle misure poste in campo dalla riforma sanitaria – scrive la segretaria Monica Fois – ha assunto ormai i tratti di una piena e reale emergenza, per i cittadini del Sulcis e per medici e addetti ai lavori delle strutture ospedaliere. Ragionevolmente comprendiamo la necessità di misure di razionalizzazione delle spese sanitarie e delle risorse umane ad esse subordinate, ma allo stesso tempo riteniamo non sia accettabile che ciò si traduca nell’esistenza di più sedi non complementari tra loro che risultino inefficaci rispetto alle esigenze del cittadini del territorio interessato.»

«Non intendiamo in tale sede selezionare troppo nello specifico le singole inefficienze – aggiunte la segretaria del Partito democratico di Sant’Antioco -, ma sono tanti ed importanti i servizi che sono venuti a mancare o si sono resi insufficienti nella struttura ospedaliera del Sirai a Carbonia. Per tale motivo riteniamo opportuno e doveroso che lei valuti attentamente la possibilità di concentrare in un’unica sede la struttura dedicata ai servizi sanitari, affinché essa sia il più possibile operativa, qualificata ed organizzata e possa soddisfare tutte le esigenze divenute ormai emergenze che i nostri cittadini vivono nella quotidianità. Riteniamo altresì che tale sede, per ragioni geografiche possa essere quella di Carbonia, in quanto situata in posizione centrale ed equidistante nel territorio e, pertanto, più facilmente raggiungibile.»

«Certi della sua comprensione e collaborazione – conclude Monica Fois – attendiamo un suo riscontro con comunicato ufficiale, previo incontro con la segreteria del Circolo Pd di Sant’Antioco, da noi rappresentato, per discutere più attentamente la problematica esposta.»

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Sabato 14 aprile, alle 21.00, nello Spazio Fucina Teatro, La Vetreria – Pirri, Cagliari, nell’ambito della rassegna “APRILE ALLA VETRERIA-APRILE RESISTENTE”, organizzata da il Crogiuolo e Cada Die dal 6 al 29 aprile 2018, la Cernita teatro presenta “Storia di una piccola città”progetto Il lavoro mobilita _ abitare le storie, di Monica Porcedda. Alle ore 20.30, lo spettacolo sarà introdotto dallo storico Gianluca Scroccucon: Pietro Carta, Piero Deidda, Lucia Longu, Mariella Mannai, Luciano Sulas, Rosanna Sulas; costumi di Lucia Longu, Mariella Mannai e Rosanna Sulas; oggetti di scena realizzati da Luciano Sulas; disegno luci di Giampietro Guttuso; regia di Monica Porcedda.

«Una piccola città, appena uscita dalla guerra, si stringe tutta intera attorno ai minatori scioperanti per affermare il suo diritto di esistere.»

Una piccola Città deve sorgere in men che non si dica. E’ una “Città Macchina”, costruita a bocca di miniera, il sogno di emancipazione per molti giovani attratti dalla speranza di un lavoro e di una nuova vita. Ingegneri, operai, muratori, manovali in men di tredici mesi costruiscono strade e piazze e case e palazzi per accogliere migliaia di persone provenienti da tutta l’Italia. 

E’ una migrazione verso un diverso modo di “coltivare”, a 100, 200, 300 metri di profondità dove il frutto della terra non è appannaggio dei lavoratori, ma serve a “forgiare le armi della guerra e della pace” secondo le logiche dell’autarchia fascista.

Così, nel profondo sud della Sardegna, nasce Carbonia.

Ma, a soli dieci anni dalla sua fondazione, già mostra i segni della sua esistenza precaria quando i più economici carboni esteri mandano in crisi il settore estrattivo. E’ la fine. 

Da obiettivo e rifugio sicuro per la sua gente essa diventa una temuta arma di ricatto in mano all’Azienda proprietaria di tutta la città. 

Contro le misure repressive e provocatorie a danno soprattutto dei lavoratori che lottano per diffondere il posto di lavoro, il 7 ottobre 1948, il sindacato proclama lo sciopero. 

Al centro di questo lavoro non c’è una storia che si conclude risolvendo il conflitto che l’aveva originariamente suscitata, ma il conflitto stesso, ancora aperto, su una rinascita economica e sociale che in Sardegna non è mai avvenuta, al di là dei problemi di natura geografica ed economica derivanti dall’essere un’isola. 

La narrazione compie un salto nel passato per ripercorrere alcuni tra i problemi emersi nel dopoguerra nel Sulcis Iglesiente, problemi ancora oggi non risolti a fronte di una condizione economica e sociale che alimenta il disagio, problemi che non riguardano solo la Sardegna. 

Questo lavoro, infatti, rappresenta il tentativo di scavalcare il leitmotiv di “Sulcis Iglesiente territorio più povero d’Italia” per guardare oltre: basterebbe volgere lo sguardo poco oltre l’isola per fermarsi in mezzo al mare che in questi anni ha un bel sacco di storie da raccontarci. 

Così la storia di una piccola città come Carbonia, è solo un pretesto per raccontare una storia più grande, una storia universale di potere, di abusi, di fame ma anche di lotte quotidiane e, soprattutto, di tanta dignità.                                                                                                                Lo spettacolo  è stato oggetto di studio e interesse all’interno del seminario per studenti dei corsi di laurea triennale e specialistica in Lettere, Filosofia, Beni culturali, Lingue, Scienze dell’educazione Università degli Studi di Cagliari.

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«Invece che esaltare un servizio costoso e non ancora iniziato, la Giunta si occupi di rimediare subito all’evidente disparità derivante dall’elisoccorso previsto su Cagliari solo per mezza giornata, rispetto a quello giornaliero previsto su Olbia.»

Lo scrive, in una nota, il consigliere regionale Edoardo Tocco (Forza Italia), vicepresidente della commissione Salute.

«Ritengo un fatto positivo che l’isola di La Maddalena ed il territorio gallurese – rileva Edoardo Tocco – abbiano un servizio adeguato alle esigenze, ma sarebbe necessario porre le dovute attenzioni all’isola di San Pietro e al più ampio territorio del sud Sardegna, in forte sofferenza per i disagi dovuti a insularità e territori decentrati difficili da raggiungere via terra. Nonostante fatti gravi, avvenuti nei mesi scorsi a Carloforte circa il trasporto urgente via mare di soggetti in precarie condizioni di salute in ospedale, il servizio di elisoccorso regionale non solo non è ancora stato attivato da Elmas ma sarà previsto solo per mezza giornata. E’ del tutto evidente che ampliandolo a 24 ore, si coprirebbero giorno e notte, nel giro di una dozzina di minuti, anche i territori più distanti e disagiati come Carloforte – conclude Edopardo Tocco -, eliminando la palese disuguaglianza, prevista dal bando regionale, data dalla presenza della base di Olbia per La Maddalena.»

 

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Porte aperte, a Olbia, il 19 aprile, con il primo Open Day organizzato da IED Cagliari per i futuri creativi e i professionisti alla ricerca delle nuove forme del design. Un’occasione unica per vivere e conoscere da vicino i percorsi di formazione triennali Fashion Design, Product Design, Interior Design, Media Design e il mondo IED

IED Cagliari va in trasferta a Olbia per il primo Open Day fuori sede. Il 19 aprile, dalle 10.00 alle 14.00, all’Hotel Double Tree by Hilton (via Isarco, n. 5/7) lo staff costituito dai docenti e dagli studenti e dal team degli advisor sarà a disposizione degli studenti, delle scuole, dei genitori e degli aspiranti designer per fornire tutte le informazioni sull’offerta formativa per l’anno accademico 2018-19. Un’iniziativa nata per venire incontro a tutti coloro che per via della distanza e degli impegni di studio o lavorativi non hanno la possibilità di recarsi nel capoluogo sardo per poter conoscere da vicino i corsi triennali di Fashion Design, Product Design, Interior Design e Media Design, e prendere parte agli eventi organizzati a Villa Satta. Un primo passo in vista della prossima attivazione a Olbia di un apposito sportello informativo IED Cagliari, dedicato al centro e al nord della Sardegna.

Dopo i saluti di benvenuto e la presentazione del programma a cura della direttrice IED Cagliari Monica Scanu, i partecipanti saranno trasportati nell’affascinante mondo della moda con uno dei giovanissimi protagonisti tra i più apprezzati del momento: Umberto Sannino. Fashion stylist e docente IED di Cagliari e Milano – ha collaborato con importanti Maison come Ballantyne, Costume National, e per svariati progetti freelance, Moda Operandi, Ermenegildo Zegna, consulente per Taschen e Art Director per Noplace Magazine, porterà ai futuri creativi e ai professionisti olbiesi (e non solo) la sua esperienza formativa, professionale, culturale e relazionale. Tutto ciò che nutre gli occhi, la sua idea di stile, gli stimoli, la sua curiosità e il suo stato d’animo sarà raccontato da uno dei “trendsetter” più sofisticati, in questa giornata di orientamento dedicata alla città di Olbia, al Centro e al Nord Sardegna. Sannino illustrerà inoltre ai ragazzi e alle ragazze interessati al corso di Fashion Design quali possano essere gli sbocchi professionali a livello nazionale  e internazionale.

E ancora a seguire attraverso video e immagini lo staff in trasferta presenterà i corsi triennali. Saranno Maurizio Bosa, architetto, designer e docente IED; Monica Scanu, direttrice IED Cagliari, Omar Murgia, advisor IED Cagliari, e Umberto Sannino, a raccontare rispettivamente i corsi di Product Design, Interior Design, Media Design e Fashion Design. Come sempre i veri protagonisti dell’Open Day saranno gli studenti dell’Istituto Europeo di Design che porteranno le proprie testimonianze sull’esperienza formativa, professionale e umana e insieme al team  scolastico anche un po’ di mondo “made in IED Cagliari” e le atmosfere suggestive della splendida sede in stile liberty e del suo parco, Villa Satta. 

«Molto felice di essere nella mia città natale per il primo Open Day dedicato al Centro e Nord Sardegna. Lo IED si sposta per la presentazione dei suoi corsi triennali, tutti riconosciuti dal MIUR, e per dare nuove opportunità formative e professionali a tutti coloro che parteciperanno all’evento e che non hanno avuto finora la possibilità di raggiungerci a Cagliari, a Villa Satta», sottolinea Monica Scanu, direttrice IED Cagliari. 

L’Open Day è un’occasione unica per conoscere l’offerta formativa di IED, incontrare lo staff, gli studenti e i loro progetti, scoprire l’approccio IED, fondato sul valore della cultura, della passione, dell’impegno e sull’importanza dell’abilità pratica. 

L’evento a Olbia è aperto a tutti e la partecipazione è gratuita. Il 19 aprile è anche l’ultimo giorno utile per iscriversi con lo sconto del 15% sulla retta di frequenza (Very Early Bird).

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«Finalmente una buona notizia: intorno al disastro della sanità nel territorio scendono in campo i sindaci come avevamo più volte auspicato e sollecitato nei nostri documenti. Guardiamo con attenzione e considerazione alle iniziative che i sindaci vorranno assicurare nei prossimi giorni e nei prossimi mesi e le sosterremo pienamente.»

Lo scrive, in una nota, Francesco Loi, coordinatore dei Riformatori sardi del Sulcis Iglesiente.

«E’ da segnalare inoltre molto positivamente – conclude Francesco Loi – come tra il personale dell’azienda vi è una crescente iniziativa responsabile e consapevole di racconto di una situazione che condiziona pesantemente le loro professionalità e la possibilità di garantire prestazioni e servizi come sarebbe urgente e necessario garantire e che sono peraltro  previste sulla carta.»

«Abbiamo richiesto nei giorni scorsi un incontro alla direttrice dottoressa Giua – conclude Francesco Loi – e confidiamo che la nostra richiesta venga accolta quanto prima.»