24 December, 2025

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Un fiocco giallo contro l’arresto dell’ex presidente della Generalitat, Carles Puigdemont e di tutti i prigionieri politici incarcerati per aver sostenuto il processo di indipendenza della Catalogna. Il gruppo parlamentare al Senato Lega-PSd’Az esprime così la propria solidarietà e vicinanza ideale alla Catalogna ed ai suoi leader indipendentisti attualmente detenuti nelle carceri tedesche e spagnole con l’unica possibile imputazione dell’aver deciso di rispettare la volontà popolare a suo tempo liberamente espressa attraverso il voto democratico.

«Oggi i senatori del nostro Gruppo parlamentare portano tutti il fiocco giallo per testimoniare la solidarietà e la vicinanza al Popolo Catalano ed ai prigionieri politici incarcerati dal governo spagnolo – ha commentato il neo senatore e segretario nazionale del PSd’Az Christian Solinas – perché siamo da sempre per un Europa dei Popoli e delle Nazioni dove libertà ed autoderminazione siano diritti inviolabili.»

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Un libro che racconta l’impronta idrica, tema scelto per l’edizione 2017/2018 del progetto dedicate alle Scuole Elementari della Sardegna “Dieci in condotte”; tre video cartoon tematici messi a disposizione delle maestre; lezioni appena concluse nelle classi, a cura di Abbanoa e Legambiente; visita ai potabilizzatori la scorsa settimana in occasione della Giornata Mondiale dell’acqua; infine, uno spettacolo teatrale tutto dedicato ai più piccoli, in fase di ultimazione.

Sono circa 3mila, per oltre 170 classi partecipanti, i bambini coinvolti quest’anno nel progetto di educazione ambientale firmato da Abbanoa. Il Gestore nel corso di questi ultimi mesi è entrato nelle Scuole di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano, ma anche di Olbia, Porto Torres, Alghero, Quartu, Assemini e di molti altri centri della Sardegna come Ozieri, Viddalba e Valledoria nel Nord Sardegna; Macomer, Jerzu, Ulassai, Perdasdefogu, Gairo, Villagrande Strisaili per Nuorese e Ogliastra; Santa Giusta, Mogoro e San Nicolò d’Arcidano nell’Oristanese; San Sperate, Isili, Domus De Maria, Villacidro, Sardara, Guspini nel Cagliaritano e nel Medio Campidano.

Ai più piccoli è stato spiegato il concetto di “impronta idrica”, ovvero quanta acqua viene utilizzata per produrre beni e servizi, comprese tutte le fasi (produzione, trasformazione, imballaggio, trasporto e via dicendo). E’, insomma, l’acqua che si nasconde negli oggetti, nel cibo, nei vestiti.

«Il messaggio legato all’importanza dell’acqua assume un significato particolare guardando proprio alle caratteristiche della nostra Isola che non ha risorse d’acqua potabile ma un sistema di invasi artificiali la cui acqua deve essere potabilizzata per l’85% – spiega l’Amministratore Unico di Abbanoa Alessandro Ramazzotti -. Conoscere l’importanza del ruolo svolto da Abbanoa ed essere consapevoli dei limiti legati alla scarsità di risorsa in un periodo di siccità come quello attuale è oggi importantissimo: il coinvolgimento delle nuove generazioni attraverso la scuola rappresenta una formidabile opportunità di cambiamento anche culturale». Un tema, quello dell’impronta idrica, che i bambini avranno modo di “ripassare” anche nello spettacolo teatrale programmato a giugno nei 4 capoluoghi di provincia.

Alle lezioni ora concluse, è seguita in occasione della Giornata Mondiale dell’acqua la visita agli gli impianti di potabilizzazione che per l’occasione hanno aperti i cancelli: San Michele e Simbirizzi, Jann’e Ferru, Silì, Pedra Majore, Villacidro, Villagrande, sono stati allegramente “invasi” da gruppi di bambini che insieme alle loro insegnati, e guidati dagli esperti di Legambiente e dai tecnici di Abbanoa, hanno avuto modo di conoscere da vicino il ciclo industriale dell’acqua potabile. I piccoli visitatori delle “fabbriche dell’acqua” di Abbanoa sono stati circa 300.

 

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Dianova, associazione onlus presente in Italia da oltre trent’anni che interviene nell’ambito del trattamento della tossicodipendenza e del disagio giovanile offrendo programmi residenziali in cinque comunità terapeutiche e una struttura per minori dove accoglie annualmente circa 400 persone, è presente in Sardegna con la Comunità di Ortacesus, struttura residenziale aperta nel 1994 che può ospitare fino a 39 persone con problemi di dipendenza da alcol e droghe, offrendo loro tre distinti percorsi di inserimento. Nella Comunità è presente un progetto permanente di istruzione primaria rivolto agli utenti per il conseguimento della licenza elementare, della media inferiore e del biennio superiore.

A partire dal 2015, Dianova ha individuato nel Charity Program di Milano Marathon uno strumento molto importante per realizzare progetti finalizzati al reinserimento sociale dei suoi ragazzi, impegnati anche nella corsa.

Domenica 8 aprile, sempre accompagnati dall’equipe, correranno anche i ragazzi della Comunità di Ortacesus che potranno vivere una giornata unica per confrontarsi con tutti gli altri partecipanti, abbattere barriere e pregiudizi e ritrovare la naturalezza delle loro emozioni.

“Correre per fare del bene” rimane il leitmotiv anche della nuova edizione di Milano Marathon, a cui Dianova parteciperà come Gold Charity Partner: 240 runner impegnati nella staffetta benefica.

Il traguardo che Dianova vuole tagliare nel 2018 è molto ambizioso: realizzare la campagna “E dopo di noi… Un ponte verso l’autonomia!”. Un insieme di sette progetti (attività formative, tirocini, laboratori e avvio di strutture protette) che hanno l’obiettivo di accompagnare verso l’autonomia i suoi ragazzi, ragazzi che hanno vissuto storie di disagio e dipendenze da droga e alcol. I progetti rappresentano i pilastri del ponte che questi ragazzi devono attraversare per ritrovare la propria strada nella società.

Testimonial di Dianova alla Milano Marathon, sin dal 2015, l’ex campione olimpico Antonio Rossi.

«Sport non vuol dire solo agonismo ed attività sportiva – dice Antonio Rossi -. La sua valenza va oltre la prestazione fisica e ha un forte significato educativo e sociale. Partecipare a competizioni come la Milano Marathon significa indossare un pettorale ed essere parte di un progetto che va oltre l’aspetto competitivo. Sono orgoglioso di essere testimonial per Dianova e del progetto che quest’anno ha come fulcro proprio il significato sociale dello sport per reinserire i giovani con problematiche nella nostra società. Lo sport è aggregazione, inclusione, educazione, uno strumento attraverso il quale i nostri ragazzi possono ritrovarsi ed essere aiutati a ritrovare un proprio equilibrio.»

Le aziende partner di Dianova alla Milano Marathon 2018 sono: Ansaldo STS, Banca BCC Barlassina, Bayer, Farmacia Alla Madonna del Dr. Vintani, F.lli Raso Srl, Farmacia San Giovanni di Rho, Ferriera Alto Milanese, Gruppo Tecnocasa Area Milano, Mitsubishi Electric, Studio Dentistico Dott. Claudio Bricca, Studio Dott. Paraggio Amedeo Commercialista, Studio Legale Pieracci e Tipografia Sacco Aldo.

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Entro domani 29 marzo sarà possibile sapere se Stintino avrà il medico di base, almeno uno definitivo. A febbraio scorso, infatti, è stata pubblicata la graduatoria dei medici di famiglia che potranno scegliere, entro 90 giorni dalla nomina, il paese turistico per esercitare la loro attività.

«Da circa un anno – afferma il sindaco di Stintino Antonio Diana – per vedere garantita la continuità assistenziale i cittadini del paese hanno fatto affidamento su un medico “pendolare” che, a giorni alterni, tiene aperto un ambulatorio.»

Una situazione che, dopo il pensionamento del precedente medico di famiglia che aveva scelto Stintino come residenza, il primo cittadino del paese, Antonio Diana, non ha mai nascosto essere «una soluzione non ottimale, per il territorio e per i cittadini».

Oltre all’orario d’ambulatorio, l’amministrazione comunale vuole la certezza che siano garantite le reperibilità per le visite domiciliari nell’arco della giornata e del sabato mattina sino, almeno, alle ore 10.00, così come previsto e prima che entri in attività la guardia medica. Quest’ultima, situata a Pozzo San Nicola, opera dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni feriali e dalle 10.00 del sabato o di ogni altro giorno prefestivo alle ore 8.00 del lunedì o del giorno successivo al festivo. 

Per il sindaco Antonio Diana quindi è necessaria una presenza continua sul territorio dove, per quasi tutto l’anno, tra paese, Pozzo San Nicola e borgate risiedono circa 1.500 persone.

Adesso qualcosa potrebbe cambiare. «Abbiamo avuto notizia – riprende il sindaco – che i medici in graduatoria dovrebbero decidere entro il 29 marzo. Auspichiamo che quelli in lista possano scegliere Stintino anche come loro residenza».

Da parte dell’amministrazione quindi arriva un invito. «Al medico che dovesse accettare l’incarico e scegliesse la residenza in paese, l’amministrazione comunale è pronta a mettere a disposizione misure per l’avviamento dell’ambulatorio», afferma Antonio Diana.

Una “premialità” di non poco conto, se si pensa che a disposizione c’è già uno spazio comunale, situato nell’edificio dell’ex palazzo municipale, con ingresso dalla piazza del Comune e che il precedente medico di famiglia degli stintinesi aveva in uso proprio come ambulatorio.

In definitiva, il Comune è pronto a offrire gli spazi per un ambulatorio a costo zero.

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La direttrice dell’agenzia regionale Laore, Maria Ibba, ha riferito questa mattina nella commissione Bilancio sulla vertenza Aras che, nella giornata di martedì 27 marzo, ha registrato un  nuovo sit in di protesta dei dipendenti dell’associazione regionale degli allevatori che reclamano la stabilizzazione all’interno del comparto regionale e lamentano ritardi nel pagamento degli stipendi.

La direttrice di Laore ha ripercorso le principali tappe della vicenda ed ha rimarcato il corretto operare dell’agenzia che è responsabile, tra le altre, dell’assistenza tecnica del comparto zootecnico. In particolare Maria Ibba ha escluso ritardi nel trasferimento all’Aras dei contributi annuali (circa 13.400.000 euro) ed ha sottolineato che la quota percentuale dovuta all’associazione che assicura qualità delle carni e del latte negli allevamenti sardi, non supera il 3% del totale (una somma che – dalle stime dell’Aras – ammonterebbe per il quadriennio 2014-2017 a 1.987.761 euro su un totale di contributi concessi pari a 54.200.000 euro).

«Il punto – ha spiegato la responsabile di Laore – è che Aras deve produrre una rendicontazione tecnica “verificabile” delle attività svolte e dagli accertamenti di Laore risulterebbero alcune irregolarità che la stessa agenzia regionale per l’attuazione dei programmi in agricoltura ha chiesto ad Aras di risolvere.»

La dottoressa Ibba ha inoltre rimarcato il pieno rispetto del protocollo d’intesa a suo tempo sottoscritto tra Laore ed Aras e la corrispondenza dello stesso con quanto stabilito nelle direttive impartite in proposito dalla Giunta regionale e, su sollecitazione anche del capogruppo del Pd, Pietro Cocco, e del presidente della commissione Franco Sabatini (Pd), si è detta disponibile a valutare, con i responsabili di Aras, ogni possibile soluzione per risolvere l’annosa questione che riguarda il corretto operare dell’associazione regionale degli allevatori.   

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Si è concluso in mattinata, in commissione “Attività produttive”, il primo ciclo di audizioni sulla proposta di legge per la valorizzazione della suinicoltura sarda. Il parlamentino guidato da Luigi Lotto ha sentito l’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria, il direttore dell’Unità di progetto per la lotta alla peste suina africana e i direttori delle agenzie per l’agricoltura Argea, Agris e Laore.

«La Giunta accoglie con favore questa iniziativa di legge che punta al rilancio di un settore profondamente legato alla tradizione isolana – ha detto Pierluigi Caria – per far questo occorre però sconfiggere la peste suina africana. Grazie al lavoro portato avanti dall’Unità di progetto speriamo di poter raggiungere l’obiettivo nel più breve tempo possibile. Intanto poniamo le basi per lo sviluppo del comparto suinicolo.»

Caria ha poi espresso apprezzamento per i primi risultati ottenuti con il piano di eradicazione. «Speriamo nella riapertura di qualche spazio commerciale – ha proseguito Pierluigi Caria – la revoca del divieto di esportare carni e salumi prodotti nelle zone indenni dalla peste suina africana è un nostro obiettivo dichiarato. Oggi anche il Governo è al nostro fianco e, per bocca del ministro Lorenzin, sosterrà la nostra battaglia a Bruxelles».

L’Unità di progetto, intanto, va avanti nell’azione di contrasto degli allevamenti clandestini e illegali, principali responsabili della diffusione della malattia nelle campagne.

«La situazione è molto difficile – ha spiegato il responsabile dell’Unità di progetto Alessandro de Martini – la peste suina, presente nell’Isola da oltre 40 anni, ha di fatto marginalizzato un’attività che in passato rappresentava un settore importante della nostra economia. Oggi i capi allevati sono circa 150mila, siamo arrivati alla soglia minima per cui un’attività possa essere considerata economica. Se si continua così l’allevamento dei maiali sarà per i sardi solo un hobby.»

Un’eventualità che la Regione cerca di scongiurare in tutti i modi: «In una situazione di emergenza i controlli e le regole devono essere molto rigidi – ha aggiunto Alessandro De Martini – purtroppo, a farne le spese sono spesso gli allevamenti regolari costretti a seguire e rispettare procedure complicate. Questo è il prezzo che stiamo pagando per arrivare al risultato finale. I dati però ci stanno dando ragione: in alcune aree confinanti con la cosiddetta “zona rossa” la percentuale di suini positivi è scesa al 5% (Talana e Villagrande) mentre la situazione rimane critica a Orgosolo e Desulo dove la positività raggiunge l’80-90%».

De Martini ha espresso apprezzamento per la legge all’esame della Commissione: «E’ un provvedimento che fissa regole chiare e mette dei paletti sul fronte della conduzione degli allevamenti familiari, molto diffusi nell’Isola, e sulla necessità di formare gli operatori del settore. La qualità dei prodotti può essere garantita solo attraverso la loro tracciabilità e certificazione». Alessandro De Martini, infine, ha mostrato ottimismo per il futuro: «Grazie all’opera di informazione, la gente sta iniziando a capire la portata del problema. Con alcuni Comuni abbiamo avviato dei piani di collaborazione. Solo eliminando questa patologia si potrà pensare a uno sviluppo economico della suinicoltura».

Sulle enormi potenzialità del comparto, attualmente in ginocchio anche per la polverizzazione degli allevamenti (circa 17mila quelli censiti), si è soffermato il direttore generale dell’assessorato all’agricoltura Sebastiano Piredda: «In passato l’allevamento dei maiali aveva un ruolo fondamentale nell’economia sarda – ha detto Sebastiano Piredda – con l’eradicazione della peste suina la Sardegna potrebbe diventare un centro di riferimento internazionale, non solo per la commercializzazione di prodotti di alta qualità ma anche come serbatoio di capi riproduttori da distribuire in Europa». Secondo Sebastiano Piredda, «in Sardegna c’è lo spazio per allevare un milione di capi suini con la creazione di 2000-3000 posti di lavoro. Questa legge può dare un grande supporto. C’è bisogno di esempi positivi che convincano gli allevatori a seguire un percorso virtuoso».

I direttori delle agenzie Laore (Maria Ibba) Agris (Roberto Zurru) e Argea (Gianni Ibba) sono poi entrate nei dettagli della legge con alcuni suggerimenti e proposte di integrazione.

«C’è la consapevolezza che questa legge può dare un impulso decisivo al rilancio della suinicoltura in Sardegna – ha detto il presidente della Commissione Luigi Lotto al termine delle audizioni – noto in Commissione un grande spirito collaborativo anche grazie al contributo delle opposizioni. Contiamo di portare il testo in aula per l’approvazione finale entro la primavera.»

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I Testimoni di Geova si riuniscono ogni anno, in tutto il mondo, per celebrare l’anniversario della morte di Gesù. Lo scorso anno 20.175.477 persone hanno assistito all’evento, oltre 600 nella zona del Sulcis.

Quest’anno l’anniversario della morte di Gesù ricorre sabato 31 marzo dopo il tramonto, corrispondente al 14 nisan del calendario ebraico, giorno in cui, secondo la Bibbia, morì il figlio di Dio. Insieme alla vostra famiglia e ai vostri amici siete cordialmente invitati ad essere presenti. Si potrà ascoltare un discorso biblico che spiegherà perché la morte di Gesù ebbe un profondo significato e che valore può avere oggi per voi.

Di seguito sono indicati il luogo e l’orario dell’evento nel Sulcis.

Carbonia, ore 19,30 – c/o Sala del Regno, via Marche 50;

Carbonia, ore 21,15 – c/o Sala del Regno, via Marche 50;

Iglesias, ore 19,30 – c/o Sala del Regno, viale Villa di Chiesa 67/B;

Sant’Antioco, ore 19,30 – c/o Sala del Regno, via Matteotti 14;

Giba, ore 19,00 – c/o Sala del Regno, via Is Loccis 9;

Narcao, ore 19,30 – c/o Sala del Regno, località Is Cherchis.

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RUAS -Rete Unitaria Antifascista Sulcis Iglesiente rinnova anche quest’anno l’appello a tutte le forze diffuse del territorio che condividono i principi dell’antifascismo, dell’antirazzismo, dell’antisessismo, della tolleranza e dell’accoglienza per costruire un calendario condiviso di eventi denominato “Primavera Resistente nel Sulcis Iglesiente 2018”.

L’intento dell’iniziativa è quello di riattualizzare i valori della lotta partigiana, ciascuno con i propri mezzi e la sua sensibilità, arricchendo le settimane a ridosso del 25 aprile di contenuti, momenti di solidarietà e di condivisione.

Il 25 aprile è una importante giornata che rende vivo il ricordo della Resistenza partigiana. Ma l’antifascismo non deve limitarsi alla commemorazione del passato, non può essere soltanto la celebrazione di una ricorrenza istituzionale. Tutti i giorni va ricordato che certe derive della società non sono un’esclusiva del passato ma si ripetono, oggi, con un volto e simbologie diverse. Proponiamo giornate di resistenza contro i vecchi e i nuovi fascismi, in cui ribadiamo l’esigenza di riaffermare i valori che hanno motivato la Resistenza partigiana, affinché ancora oggi siano vivi nella nostra società.

Pertanto se sei un’associazione culturale o di volontariato, un artista, un collettivo, un gruppo musicale, un circolo culturale, una organizzazione politica o qualsiasi altra realtà intenzionata a coordinarsi in vista del 25 aprile, ti invitiamo ad aderire all’appello “Primavera Resistente nel Sulcis-Iglesiente 2018” e a proporre la tua iniziativa.

Per l’adesione alla campagna basta utilizzare il materiale grafico della “Primavera Resistente nel Sulcis-Iglesiente 2018” che RUAS metterà a disposizione.

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La Giunta regionale ha approvato ieri nuove misure di sostegno per le imprese artigiane sul versante dei contributi in conto capitale per le operazioni con leasing e la riduzione dei costi di garanzia.

«Erano – dice l’assessore dell’Artigianato, Turismo e Commercio Barbara Argiolas – interventi molto attesi dalle imprese artigiane, che la Regione vuole mettere nelle condizioni di investire per crescere e consolidarsi sui mercati. I mutamenti del contesto socio economico della Sardegna di questi ultimi anni hanno reso ancora più difficoltoso l’accesso al credito per le piccole e piccolissime imprese, che costituiscono la grande maggioranza del tessuto produttivo isolano.»

Entrando nel dettaglio, la delibera approvata dall’Esecutivo modifica le modalità operative per la concessione di contributi in conto interessi e in conto capitale prevista dall’articolo 37 della legge 949 del 1952 e per la concessione di contributi in conto canoni su operazioni di locazione finanziaria previsti dall’articolo 23 della legge 240 del 1981. Il comma 7 dell’articolo 6 della legge di Stabilità regionale del 2018, infatti, ha previsto la concessione del contributo in conto capitale in misura equivalente anche sulle operazioni di leasing, lasciando alla Giunta la definizione dei limiti e delle modalità di concessione.

La prima misura prevede l’introduzione del contributo del 10% a fondo perduto anche sugli investimenti fatti con locazione finanziaria. La seconda invece riguarda il contributo per le spese di garanzia, qualora l’investimento per cui si chiede l’agevolazione finanziaria viene garantito almeno al 50% da un Confidi.

«Queste misure – conclude Barbara Argiolas – saranno operative immediatamente, a partire dal prossimo 1 aprile, anche grazie al rinnovo per un altro triennio della convenzione con Artigiancassa, che verrà firmato nella giornata di domani e per il quale la finanziaria regionale ha stanziato 6 milioni di euro.»

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E’ iniziato ieri il ciclo di audizioni sui contenuti della proposta di legge predisposta dalla commissione “Attività Produttive” del Consiglio regionale, tesa ad affiancare l’azione della Giunta nel piano di eradicazione della peste suina e porre le basi per il rilancio della suinicoltura, attività con profonde radici nella tradizione sarda e da sempre settore trainante dell’economia isolana.

Il parlamentino guidato da Luigi Lotto, dopo aver approfondito in mattinata alcuni aspetti tecnici con l’assessore alla Sanità Luigi Arru e la responsabile del Servizio sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare della Regione Daniela Mulas, ha sentito nel pomeriggio i rappresentanti di Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri. Tutti hanno espresso un giudizio positivo sulle finalità della legge e sui contenuti della proposta che pone le basi per un rilancio duraturo della suinicoltura in Sardegna.

«E’ una legge che può finalmente rappresentare una svolta nel settore – ha detto il direttore regionale di Copagri Pietro Tandeddu – la peste suina, presente in Sardegna dal 1978, ha determinato il crollo delle produzioni. La speranza è che il morbo venga superato al più presto. Questa legge è un importante contributo che segna un percorso da seguire per creare economia». Pietro Tandeddu è poi entrato nel dettaglio dell’articolato offrendo alcuni spunti per l’integrazione del testo. In  particolare, il rappresentante di Copagri ha suggerito di escludere categoricamente dagli allevamenti di tipo familiare (4 capi al massimo) i suini riproduttori e di puntare su piccoli progetti integrati di filiera e sulla valorizzazione dei suini di razza sarda con la creazione di marchi Dop o Igp.

Suggerimenti condivisi da Giovanni Murru, presidente di Coldiretti Oristano, che, a nome della sua associazione, ha chiesto alla Commissione di prestare particolare attenzione ai giovani agricoltori che decidono di puntare sulla suinicoltura: «Penso a una rete di giovani imprenditori supportata dalle agenzie agricole e dall’Università che rappresenti un esempio a livello internazionale – ha detto Giovanni Murru – la suinicoltura è un settore con enormi potenzialità, l’innovazione e una conduzione moderna degli allevamenti sono strumenti decisivi per conquistare i mercati».

Martino Scanu (Cia), dopo aver espresso apprezzamento sui contenuti della proposta di legge, ha ribadito la necessità di proseguire nel percorso di eradicazione della legge individuato dall’Unità di progetto della Regione: «L’allevamento brado di suini deve essere bandito per sempre – ha detto Martino Scanu – da questo punto di vista la previsione di piani di gestione delle terre pubbliche rappresenta un importante passo in avanti».

Luca Sanna, presidente di Confagricoltura, infine, ha parlato di legge “ben costruita e completa” oltre che coerente con le altre attività poste in essere dalla Regione per combattere la peste suina. «Si pongono le basi per il rilancio del settore – ha sottolineato Luca Sanna – per far questo occorrerà ottenere in tempi rapidi un marchio di qualità per alcuni prodotti e puntare sui distretti produttivi seguendo l’esempio della Spagna».

«E’ una legge che ci sta particolarmente a cuore – ha assicurato il presidente della Commissione Luigi Lotto – perché crediamo che la suinicoltura possa rappresentare una grande occasione di sviluppo per la Sardegna. Il nostro obiettivo, parallelamente all’azione dell’Unità di progetto per l’eradicazione della Psa, è quello di creare le condizioni per rilanciare l’allevamento dei maiali e incentivare la tutela della razza sarda. La Regione non è contro gli allevatori, servono però regole chiare per consentire ai nostri prodotti di tornare sul mercato. Ultimamente si è fatto un passo in avanti grazie all’accordo con il ministero della Salute per la vendita di alcuni prodotti stagionati ma potremmo dirci completamente soddisfatti solo quando gli allevatori sardi potranno commercializzare tutta la loro produzione fuori dall’Isola.»

Le audizioni proseguiranno domani mattina con l’assessore dell’Agricoltura Pierluigi Caria, i direttori delle agenzie agricole Agris, Laore e Argea e con il responsabile dell’Unità di progetto contro la Peste suina Alessandro De Martini.