25 December, 2025

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«Non si può dare un aiuto chiedendo di essere a posto con il d.u.r.c, chi non ha pagato l’Inps non l’ha potuto fare perché da un anno non incassa premi comunitari, il latte viene pagato a 50 centesimi al litro, le campagne sono aride per la siccità che dura da nove mesi e famiglia e gregge devono mangiare»

«Chi non ha pagato l’inps ha anche 3 o 4 bolle di mangime da pagare, affitti dei terreni, fornitori vari e in più si ritrova ancora le pecore morire di lingua blu dopo aver per anni regolarmente eseguito le vaccinazioni»

«I 45 milioni promessi per scongiurare al morte del comparto ovicaprino non saranno  spesi sicuramente per l’aiuto alle campagne, perchèé almeno il settanta per cento dei pastori non ha potuto versare i contributi… quei pochi fortunati, che per riserve e/o aiuti da altro reddito in ambito familiare saranno in regola per ricevere questi “aiuti” non li vedranno erogati prima di gennaio-febbraio 2018, dato che le domande hanno termine il 09/12/2017

«Questi sono alcuni dei messaggi che questi giorni mi arrivano dai pastori, alcuni sono molto più brutali, dettati dalla rabbia che esplode dopo mesi di attesa vana, perché proprio i più disperati rimarranno tagliati fuori dagli aiuti.»

E’ quanto scrive in una nota il consigliere regionale dei Popolari Socialisti Antonio Gaia.

«La risposta che dopo settantacinque giorni arriva dall’assessorato dell’Agricoltura suona come una campana a morto per la stragrande maggioranza degli allevatori; il procedimento, con il termine di presentazione dal 16 ottobre al 9 dicembre, risulta lungo, difficile e complesso, richiede l’invio di tutte le fatture di acquisto mangime, e, superato questo scoglio, al momento dell’erogazione, (che non potrà essere prima di gennaio 2018) i dati del richiedente saranno utilizzati per controllare la regolarità nel versamento dei contributi e andranno automaticamente a finire nelle casse dell’Inps – aggiunge Antonio Gaia -. Lasciare andare avanti il procedimento così come è stato predisposto dall’assessorato dell’agricoltura significherebbe decretare la fine del comparto ovicaprino, la morte della stragrande maggioranza delle imprese allevatoriali, che in questo arido prolungamento della stagione estiva devono dare ancora e solo mangime alle greggi, ed hanno bisogno di aiuto tutti e subito.»

«Dobbiamo individuare dei correttivi immediati perché i contributi stanziati dal Consiglio regionale vadano, come stabilito, all’acquisto dei mangimi, perché se le pecore muoiono muore l’impresa ed i versamenti previdenziali distolti d’imperio si ritorcerebbero contro l’intera economia regionale, determinando ulteriori fallimenti, nuova disoccupazione e gravi criticità sotto il profilo sanitario veterinario, determinate dalla denutrizione e dalla morte di migliaia di capi ovini. Per consentire al comparto ovicaprino di sopravvivere alla perdurante emergenza-siccità i 45 milioni devono essere ora espressamente vincolati all’acquisto del mangime e devono essere individuate procedure snelle che ne consentano l’utilizzo rapido, magari con il coinvolgimento dei comuni, con meccanismi di assegnazione  basati per esempio sul numero dei capi registrati. Il mondo delle campagne sta vivendo forse la peggiore crisi della sua storia millenaria – conclude Antonio Gaia – e non deve essere affossato dalla burocrazia ipocritamente travestita da dispensatrice di aiuti per superare l’eccezionale emergenza.»

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«Con la legge regionale 4 dicembre 1998, numero 33, IGEA spa è stata individuata quale soggetto giuridico operante nell’attività di messa in sicurezza, ripristino ambientale e bonifica di aree minerarie dismesse e/o in via di dismissione. L’ingente patrimonio immobiliare, i mezzi e le attrezzature, la professionalità delle maestranze, avrebbero dovuto rendere possibile l’avvio delle attività di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale di diversi siti minerari dismessi. Ad oggi nulla è stato sostanzialmente fatto. Questo, nonostante le ingentissime risorse assegnate. Centinaia di milioni di euro sprecati. Appaiono evidenti le corresponsabilità di chi ha inquinato e quelle di chi, per missione, avrebbe avuto (ha) il dovere di bonificare quei siti e non lo ha fatto.»

Lo scrivono, in una nota, i consiglieri regionali dei Riformatori sardi Michele Cossa ed Attilio Dedoni.

«La Società ha assunto, con selezioni opache, i lavoratori della SGM spa e che attraverso Selezioni Pubbliche Online con pubblicazione 17 dicembre 2015 e scadenza 5 gennaio 2016, a cavallo delle festività come nelle peggiori tradizioni italiane, ha assunto 25 nuovi lavoratori, dopo aver incentivato con decine di migliaia di euro l’esodo dei dipendenti della Società – aggiungono Michele Cossa ed Attilio Dedoni -; l’Amministratore unico ha più volte modificato l’organigramma della Società con la cancellazione di servizi strategici per la missione della stessa; tale cancellazione comporta il licenziamento di dipendenti a cui viene proposto, in queste ore, in alternativa il demansionamento. Al contempo al vertice dell’azienda vengono promossi uomini che, per ragioni di opportunità, dovrebbero rimettere il mandato ricevuto. Insomma, una confusione senza precedenti.»

«Chiediamo alla Giunta regionale di intervenire con urgenza e senza indugio – concludono Michele Cossa ed Attilio Dedoni – per fermare il disordine e lo spreco di risorse pubbliche.»

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E’ ripreso questo pomeriggio, in Consiglio regionale, l’esame della proposta di ridefinizione della rete ospedaliera della Regione autonoma della Sardegna. La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau e, dopo le formalità di rito, il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il settimo capitolo (distribuzione discipline e posti letto).

Intervenendo sull’ordine dei lavori, il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha osservato che la seduta si è aperta con un’ora di ritardo per cui, a nome dell’opposizione, ha chiesto una sospensione di almeno 30 minuti per una riunione della minoranza nella quale concordare una posizione comune sugli emendamenti da discutere.

Il presidente Ganau ha accolto la richiesta e sospeso la seduta per 30 minuti.

Alla ripresa dei lavori, la commissione e la Giunta hanno espresso il parere sugli emendamenti presentati.

In sede di discussione generale, il consigliere Edoardo Tocco (Forza Italia) ha sottolineato che «intento della riforma è quello di risparmiare ma lo si fa nel modo peggiore riducendo i posti letto senza aver programmato una rete territoriale; esempio emblematico di tale situazione è quello degli ospedali di comunità che in Sardegna hanno ancora una presenza molto limitata e lasciano scoperte esigenze fondamentali per i pazienti come quelle del decorso post-operatorio mentre, soprattutto per quelli più anziani magari provenienti da zone distanti dalle principali strutture sanitarie, la degenza andrebbe prolungata negli ospedali evitando inutili trasferimenti nei cosiddetti ospedali di comunità, dove sono attivi». «Dopodomani – ha ricordato Edoardo Tocco Tocco – ci sarà un’altra mobilitazione sotto il palazzo, segno evidente di un malessere profondo che la stessa maggioranza ha percepito senza però sentire la necessità di una riflessione profonda sulle scelte principali della riforma e sulla stessa ripartizione dei posti letto sul territorio. Quanto al Mater Olbia – ha concluso – non si capisce quando questa struttura potrà entrare a far parte del sistema sanitario regionale».

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L’atto aziendale dell’Aou di Sassari ha superato la verifica di conformità definitiva da parte della Regione e diviene, così, esecutivo. La comunicazione è arrivata ieri dalla Regione che ha trasmesso alla direzione generale dell’Azienda di viale San Pietro la determina siglata dal direttore generale dell’assessorato regionale della Sanità, Giuseppe Sechi. Un risultato importante per l’Aou che, a dieci anni dalla sua nascita, ha un primo documento che definisce l’assetto organizzativo.

Nella determina del direttore generale dell’assessorato si legge che il documento, valutata positivamente la sua conformità, dopo l’approvazione della rete ospedaliera da parte del consiglio regionale, «dovrà essere soggetto agli adeguamenti che dovessero rendersi necessari per assicurare la coerenza con le scelte di pianificazione regionale e con le eventuali nuovi linee di indirizzo della Giunta regionale».

Con il via libera all’atto aziendale, inoltre, le strutture complesse ospedaliere di area sanitaria attive manterranno la loro natura, e non potranno essere soppresse fino all’approvazione della rete ospedaliera. Inoltre, la determinazione regionale sottolinea che l’attivazione dei programmi inter e infraospedalieri dovrà essere fatta nel rispetto del principio di invarianza dei costi organizzativi complessivi.

«Si tratta un momento storico per questa azienda – afferma il direttore generale Antonio D’Urso – perché è il primo atto organizzativo da quanto l’Aou vide la luce nel 2007. Il documento ci consente di dare un’organizzazione a questa grande azienda, oltre che indicare la mission e definire i valori portanti. Adesso puntiamo a sviluppare quel senso di squadra e di appartenenza che contraddistingue un’azienda vincente.»

«È importante, allora – aggiunge il direttore generale – saper cogliere l’occasione per un rinnovamento, anche delle relazioni tra operatori, e valorizzare ciò che ci unisce. Lavoriamo assieme sui percorsi assistenziali e diamo alla città di Sassari dimostrazione di unità. Soltanto così i cittadini si rivolgeranno a noi con maggiore desiderio e fiducia.»

L’Azienda, infine, ha già avviato la fase di istruttoria del regolamento attuativo dell’atto che consentirà di definire le modalità operative, a partire dalla nomina quindi l’elezione dei direttori di dipartimento, delle strutture complesse, semplici dipartimentali e semplici.

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Il consigliere del gruppo Misto-Rossomori Emilio Usula, prendendo spunto dalle situazioni anomale che si sarebbero verificate in alcune classi di Sorgono e Tonara, ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ed all’assessore della Pubblica istruzione, Giuseppe Dessena, per sollecitare un impegno più incisivo in materia di diritto allo studio, in considerazione del fatto che la lotta alla dispersione scolastica passa attraverso il miglioramento della qualità dell’istruzione e la capacità delle istituzioni e del sistema scolastico di “includere” pienamente i soggetti disabili, per i quali la formazione incide profondamente sul piano individuale, relazionale e professionale.    

«La legge – ha ricordato Usula – richiede che in presenza di alunni disabili le classi non possano superare le 20 unità ed occorre, in primo luogo, approfondire le motivazioni per le quali alcune scuole avrebbero sforato. Ma, ovviamente, i numeri non dicono tutto, perché bisogna valutare le peculiari esigenze formative dei ragazzi, i progetti di integrazione, le specifiche strategie ed attività didattiche portate avanti da docenti, insegnanti di sostegno e personale della scuola.»

«Ferma restando la necessità di fare luce sui casi specifici – ha concluso Usula – ritengo che la Regione abbia il dovere di esercitare fino in fondo le sue competenze intervenendo in modo efficace per abbattere ed eliminare una componente particolarmente grave della dispersione scolastica come quella relativa ai ragazzi disabili.»

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Sono state presentate oggi a Nuoro le principali iniziative a supporto dell’Alternanza scuola-lavoro previste dal sistema camerale. Il presidente della Camera di commercio, Agostino Cicalò, dopo aver ricordato l’importanza del Registro nazionale per l’Alternanza scuola lavoro, ha illustrato il bando per “voucher alle imprese” e il Bando “Storie di Alternanza”, dedicato invece ai ragazzi che stanno svolgendo o hanno svolto attività di Alternanza.

Cos’è l’alternanza scuola lavoro?

L’Alternanza scuola-lavoro è stata introdotta dalla Legge 28 marzo 2003, n. 53 al fine di consentire la sperimentazione di percorsi didattico-formativi nuovi, che alternano la consueta esperienza educativa in aula alla concreta esperienza di lavoro in un’Impresa/Ente, favorendo l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro.

Con successivi interventi normativi si è poi consolidata la metodologia dell’alternanza quale mezzo di collegamento scuola – mondo del lavoro. Da ultimo la legge di riforma del sistema di istruzione e formazione, Legge 13 luglio 2015 n. 107 “Buona scuola“, ha esteso il ruolo dell’alternanza rendendola obbligatoria per gli studenti di tutte le scuole secondarie di secondo grado, ribadendo nel contempo anche il coinvolgimento delle Camere di Commercio in tale ambito.

Il RASL – Registro nazionale per l’Alternanza Scuola Lavoro

La Legge sulla Buona Scuola ha istituito presso le Camere di Commercio il Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro. Il registro assume grande rilievo in quanto facilita le istituzioni scolastiche nell’individuazione delle imprese e degli enti pubblici e privati disponibili per l’attivazione di percorsi di alternanza scuola lavoro.

Bando per voucher alle imprese per percorsi di Alternanza scuola lavoro

Durante l’incontro di oggi è stato presentato il bando per contributi/voucher alle imprese, finalizzato ad accrescere la qualità e l’efficacia dei percorsi di alternanza scuola-lavoro promuovendo il coinvolgimento delle imprese nei percorsi di Alternanza scuola lavoro.

Si tratta di un bando a sportello rivolto alle imprese del nostro territorio che ospitano studenti in contesti di alternanza scuola-lavoro. Per poter accedere al bando è necessario essere iscritti al RASL ed aver stipulato una convenzione con un istituto scolastico.

Finalità e obiettivi:

•        Favorire la co-progettazione scuole – imprese per percorsi di Alternanza scuola lavoro di qualità;

•        Incentivare l’inserimento di giovani studenti;

•        Sostenere il coinvolgimento delle imprese;

•        Assicurare la formazione dei tutor aziendali che assistono gli studenti impegnati nei percorsi.

Le risorse per i voucher messe a disposizione del bando dalla Camera di commercio sono di circa € 80.000,00 per gli anni 2017/2018. Nel caso in cui dovessero pervenire molte domande tale fondo potrà essere incrementato. Questo tipo di agevolazione non si configura come un Aiuto di Stato poiché le imprese che lo percepiscono svolgono un ruolo sociale a favore degli studenti, ricevendo fondi pubblici per favorire il raccordo tra scuola e mondo del lavoro.

L’agevolazione prevede il riconoscimento di un contributo a fondo perduto a favore dell’impresa ospitante, modulato come segue:

•        € 500,00 per la realizzazione di un percorso individuale di ASL;

•        € 700,00 per la realizzazione di almeno due percorsi di ASL.

Il Premio “Storie d’alternanza”

Il Premio “Storie d’alternanza” ha l’obiettivo di valorizzare e dare visibilità ai racconti dei progetti d’alternanza scuola-lavoro ideati, elaborati e realizzati dagli studenti e dai tutor degli Istituti scolastici italiani di secondo grado. Saranno premiati i migliori racconti multimediali (video) realizzati dagli studenti riguardanti le esperienze di alternanza scuola-lavoro.

L’iniziativa mira ad accrescere la qualità e l’efficacia dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, facendone, con la collaborazione attiva delle imprese e degli Enti ospitanti, un’esperienza davvero significativa per gli studenti attraverso il “racconto” delle attività svolte e delle competenze maturate.

Il Premio prevede, due livelli di partecipazione: il primo locale, promosso e gestito dalla Camera di Commercio di Nuoro; il secondo nazionale, gestito da Unioncamere, cui si accede solo se si supera la selezione locale.

Sono previsti premi sia per il livello locale (il cui ammontare complessivo, per ciascuna sessione temporale, è pari a € 2.500,00 per un valore massimo di 250 euro a soggetto), sia per il livello nazionale (il cui ammontare complessivo per ciascuna sessione temporale è pari a € 5.000,00).

Il Premio è suddiviso in due categorie distinte per tipologia di Istituto scolastico partecipante:

•        Licei;

•        Istituti tecnici e professionali.

Sono previste, inoltre, due sessioni in cui è possibile presentare domanda di iscrizione:

– Sessione II semestre 2017: dal 1° settembre al 27 ottobre 2017

– Sessione I semestre 2018: dal 1° febbraio al 20 aprile 2018.

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Il 20, 21 e 22 ottobre sono chiamati al voto per il rinnovo del Consiglio Direttivo e del Collegio Revisori dei Conti, gli oltre 920 infermieri-infermiere pediatriche-assistenti sanitari iscritti al Collegio Ipasvi di Carbonia Iglesias, uno degli ultimi costituiti in Italia.

Le votazioni si svolgeranno tutti e tre i giorni presso la sede legale del Collegio, in via Enrico Fermi 17, a Musei, seggio elettorale unico. 

Il rinnovo del Consiglio Direttivo e del Collegio Revisori dei Conti Ipasvi avviene ogni triennio ed è valutato come il momento determinante per la tutela della professione: si esprime un diritto, si esercita un dovere, si manifesta una possibilità di conferma o cambiamento scegliendo una leadership a cui affidare il compito di difesa e sviluppo della professione. 

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Cagliari 17 Ottobre 2017. Open day al Policlinico Duilio Casula per la giornata mondiale della menopausa che si terrà sabato 21 ottobre, con un programma ricco di eventi. La mattina sarà dedicata a un approfondimento sul tema: nella sala congressi della “Spina Didattica”, in Cittadella alle 9.30, si terrà un convegno dal titolo “La donna dai 45 in poi: parliamone”. Dopo il saluto dei vertici aziendali, interverranno i medici della Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari: il professor Gian Benedetto Melis, la professoressa Anna Maria Paoletti, professor Quirico Mela, le dottoresse Monica Pilloni, M. Francesca Marotto, Manuela Neri, Elena Giancane, Valentina Corda, Alessandra Saba, M. Elena Malune, Paola Abis, Roberta Piras.

Il pomeriggio, dalle 15.00 alle 18.00, al Blocco Q, i medici della Clinica Ostetrica e Ginecologica della Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari incontreranno le donne che desiderano ulteriori informazioni sulla menopausa, sulla perimenopausa e sulla salute della donna con colloqui personalizzati e/o visite.

Per gli incontri e visite del pomeriggio è necessaria l’iscrizione delle persone che volessero partecipare, telefonando la mattina dalle 10.00 alle ore 12.30 al seguente numero: 07051093251 (Roberta Collu) o per email all’indirizzo gineca.rcollu@tiscali.it .

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Anche quest’anno la hall della Fondazione di Sardegna sarà la culla della rassegna Storytelling, evento in cui la Sardegna è protagonista, sfondo di cinque importanti eventi storici e di cronaca, organizzato dalla Compagnia dei Figli d’Arte Medas.

Verranno liberati cinque fatti della storia, intrappolati nel tempo col rischio di essere dimenticati, e saranno portati al pubblico con la naturalezza propria della narrazione, senza trascurare l’accuratezza storica.
Scrittura, cinema, narrazione, radiodramma ci aiutano a proseguire con la sperimentazione.

L’intento è dar vita ad una sorta di sincretismo tra le varie forme di comunicazione, che consenta di cogliere il meglio di ognuna, per portare al pubblico una “notizia” non asettica ma nemmeno romantica e intrisa di sentimentalismo.

L’obiettivo è di riportare alla luce l’umanità della notizia senza tentare un inquinamento dei fatti, elevandola dall’appiattimento della Cronaca per tramutarla in Storia da raccontare.

Il 20 ottobre, alle ore 21.00, si apre la rassegna con “Il giovane Gramsci“, di e con Gianluca Medas, all’ organetto Massimo Perra, con l’esplorazione di alcune pagine della vita del giovane Gramsci da sempre trascurate ma necessarie per comprendere l’uomo, l’intellettuale e il politico.

La storia è un affresco veloce e ironico della società sarda ed italiana tra la fine del XIX secolo e i primordi del XX secolo, si sviluppa percorrendo insieme i luoghi della memoria di Gramsci.

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«La sovrappopolazione di cervi e cinghiali sta creando una situazione insostenibile in diverse zone della Sardegna, soprattutto nel Sulcis Iglesiente. Provocano danni enormi alle coltivazioni, che costano fior di quattrini in termini di risarcimenti all’amministrazione regionale, ma soprattutto vi sono i rischi legati alla diffusione delle malattie. Occorre provvedere con urgenza al trasferimento degli esemplari in eccedenza verso le zone meno popolate».

Lo scrive in un’interrogazione il consigliere regionale dei Riformatori Michele Cossa. «La popolazione dei cervi ammonta ad oltre 8.000 unità, mentre i cinghiali sono oltre 35.000. Una situazione che implica gravi rischi, considerato che superato un certo limite la natura si difende riducendo la popolazione attraverso le malattie, che dagli animali selvatici si trasmettono facilmente al bestiame da allevamento. In aggiunta ci sono i numerosi incidenti causati dai cinghiali – aggiunge Michele Cossa -. In alcuni aerali la popolazione dei cervi si attesta oltre le 20 unità per chilometro quadrato: il Trentino superate le quattro unità ne autorizza l’abbattimento. Le centinaia di migliaia di euro di risarcimenti che la Regione (i contribuenti) paga ogni anno ai privati si sommano ai danni economici complessivamente arrecati al sistema Sardegna, che sono ancora  più rilevanti. La Giunta non può stare a guardare senza far nulla: intensifichi l’opera di trasferimento degli animali già intrapreso da Forestas, o in caso contrario – conclude Michele Cossa – l’unica alternativa diventerà ben presto il prelievo controllato.»