25 December, 2025

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Si conclude questa sera la 27ª edizione del festival internazionale “Narcao Blues”. E’ ancora forte l’eco della straordinaria serata di ieri che ha visto esibirsi sul palco di piazza Europa due artisti di assoluto valore mondiale, Eric Sardinas e Otis Taylor. Che sarebbe stata una serata da incorniciare, indimenticabile, era prevedibile e lo ha confermato l’affluenza di un pubblico record che ha riempito il catino di piazza Europa come forse non era mai accaduto, al punto che tanti spettatori, come ha sottolineato il direttore artistico Gianni Melis al termine della serata, non hanno trovato posto e sono ritornati a casa delusi.

Questa sera a salire per primi sul palco saranno i T-Roosters, formazione attiva da anni sulla scena del blues italiano, sotto la cui insegna si riconoscono Tiziano “Rooster Tiz” Galli (chitarra e voce), Marcus “Bold Sound” Tondo (armoniche e cori), Luigi “Lillo” Rogati (basso, contrabbasso e cori) e Giancarlo “Silver Head” Cova (batteria e cori). Il gruppo si muove da sempre alla costante ricerca dell’equilibrio fra musica e testi, fattori che si compenetrano e si accompagnano costantemente per raccontare storie quotidiane, per dipingere affreschi di vita reale e per offrire all’ascoltatore emozioni, suggestioni e interessanti spunti di riflessione. I “galli” del blues proporranno uno show condito da pezzi autografi, da cronache del mondo attuale, con incursioni “intime” nello spazio profondo che ospita i sentimenti, le paure, le speranze, gli amori e le incertezze della vita quotidiana; a Narcao presenteranno la loro ultima uscita discografica, “Another Blues To Shout”, dove le sonorità blues si miscelano a melodie e testi originali, frutto della collaborazione artistica tra Paolo Cagnoni e Tiziano Galli; un album figlio di una profonda ricerca sonora che esplora le radici della musica dell’anima, un tuffo nella tradizione con lo sguardo rivolto al presente e al futuro, filtrato dalla sensibilità dei quattro musicisti.

Il compito di chiudere festosamente il sipario sul palco di piazza Europa spetta a Emmanuel Pi Djob, considerato una delle migliori voci nere in circolazione, come dimostra anche il successo ottenuto nel 2013 nell’edizione francese del talent show televisivo “The Voice”, nel quale ha entusiasmato pubblico e giudici. Originario del Camerun ma naturalizzato in Francia, profondamente ispirato dal gospel (ha mosso i primi passi nella musica all’interno di un coro gospel, all’inizio degli anni Novanta, il Black & White Quartet che poi diverrà un coro più ampio, i Black & White Gospel Singers), Emmanuel Pi Djob fonde con freschezza vecchio e nuovo soul, funk e r&b. Col timbro della sua voce, potente e versatile, proporrà a Narcao i pezzi del suo ultimo album, “Get On Board”, oltre alle sue reinterpretazioni di grandi classici, alla testa della sua Afro Soul Gang, formazione che sposa la robustezza del funky al soul più puro: Bénilde Fodjo Foko al basso e alla direzione musicale, Elvis Megne Mbo Mba alle tastiere, Sébastien Debloos ai sassofoni, Michel Prandi alle chitarre, Eric Durand alle percussioni, Edwin Budon alla batteria, e le coriste Elica Skarlatova, Capucine Trotobas e Christina Rivoallanoi-Drevet.

Spenti i riflettori in piazza Europa, la lunga notte nel paese dell’alto Sulcis continuerà a scandire il tempo in dodici battute per celebrare la musica del diavolo nell’appuntamento dopoconcerto in località Santa Croce, poco fuori Narcao, con il live del Bad Blues Quartet. La formazione cagliaritana, composta da Eleonora Usala alla voce, Federico Valenti alle chitarre, Simone Arca al basso e Frank Stara alla batteria, ha di recente presentato il suo esordio discografico, registrato presso i Metropolitan Studios di Monserrato e prodotto da Massimo Satta e Luca Picciau.

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«Il Nord Sardegna sta soffrendo la siccità più di altre parti dell’isola e sarebbe incredibile se ci fossero opere finanziate e concluse in grado di contribuire al disagio degli agricoltori e non farlo. Opere che avrebbero potute essere già utilizzate come quelle relative all’utilizzo delle acque reflue nelle grandi città.» Lo afferma in una nota il senatore del Partito democratico Silvio Lai.

«Per questo ho chiesto al ministero competente quali siano le infrastrutture finanziate dallo Stato (ministeri economia, ambiente e agricoltura) in questo campo e se sia vero il caso della condotta per il riutilizzo delle acque reflue di Sassari ai fini agricoli, finanziate per quasi 60 milioni tra nuovo depuratore e connessione tra la città e il bacino del Cuga, realizzato e collaudato da 4 anni e non ancora entrato in funzione – ha aggiunto Silvio Lai -. Si tratta di un’opera risalente al 1995, dunque a molti anni fa, tempi di gravi e dannose siccità, pianificata all’interno di un accordo di programma che aveva coinvolto tutte le istituzioni locali, regionali e nazionali, e che comprendeva, oltre l’utilizzo delle acque reflue di Sassari, l’interconnessione tra il bacino del Temo, Cuga e Bidighinzu e quello del Coghinas.»

«Gli ostacoli all’utilizzo di un’opera che garantirebbe all’agricoltura 15 milioni di metri cubi di acqua all’anno e la totale indipendenza dalle piogge sarebbe il declassamento della diga del Cuga, da uso civile ad uso agricolo, con la conseguenza che Alghero non potrebbe più ricevere le acque da quel bacino. In realtà il comune catalano utilizza già le acque del bacino del Coghinas e ci sono ampie possibilità tecniche per limitare al solo Cuga l’utilizzo delle acque per l’agricoltura preservando e distinguendo il resto del bacino – sottolinea ancora il senatore del Partito democratico -. Naturalmente potrebbe essere influente in questo ostacolo tecnico il fatto che, una volta limitata all’uso agricolo, la gestione della diga del Cuga passerebbe da un ente regionale ad un altro, locale e più specializzato.»

«Questa vicenda sarebbe peraltro all’attenzione della Corte dei Conti perché vede un’opera totalmente finanziata dallo Stato, realizzata e non utilizzata dalla Regione che espone l’amministrazione al rischio di un richiamo. Si tratta di un caso specifico, riguardante il passato, ma che potrebbe essere emblematico di un lato della medaglia che riguarda la siccità e le nostre responsabilità locali sulla gestione più adeguata di questa calamità naturale. Spero – conclude Silvio Lai – che la vicenda, se confermata e individuate le responsabilità, possa essere sbloccata al più presto per consentire che gli agricoltori della Nurra non debbano competere per le loro produzioni con l’acqua ad utilizzo civile.»

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E’ stato inaugurato ieri sera, a Bacu Abis, nel corso di una cerimonia svoltasi sul piazzale dell’ex circoscrizione, un nuovo cippo del Cammino Minerario di Santa Barbara. Presenti, tra gli altri, i sindaci di Carbonia Paola Massidda, Masainas Ivo Melis e Musei Antonello Cocco, il parroco della chiesa di Santa Barbara di Bacu Abis, Giampietro Garau, grande sostenitore del progetto, ha benedetto il cippo.

Dopo tanti pellegrini/escursionisti che hanno percorso finora il Cammino Minerario di Santa Barbara per 2, 3, 7 e 15 giorni coprendo in una sola volta una distanza da 40 a 200 km, ieri sera, a Bacu Abis, ha raggiunto l’ultima tappa il primo pellegrino/escursionista che ha percorso (sta completando l’ultima tappa questa mattina a Iglesias) interamente in una sola volta i 400 km del Cammino, Gianpaolo Falletti, 37enne, originario di Santhià, in provincia di Vercelli, era stato ricevuto già giovedì dal sindaco e dal vicesindaco di Carbonia in Municipio.

Nell’occasione, a Bacu Abis, sono stati consegnati a Gianpaolo Falletti il TESTIMONIUM (un attestato in pergamena) e la TORRE (il logo-marchio del Cammino) che, come negli altri grandi cammini italiani ed europei, vengono offerti in omaggio a coloro che percorrono rispettivamente fino a 100 km e interamente (400 km) il Cammino di Santa Barbara.

Alla cerimonia, svoltasi all’interno dell’ex sala circoscrizionale, sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco di Carbonia, Paola Massidda; il consigliere regionale Pietro Cocco; il deputato Francesco Sanna, il geologo e storico sulle miniere Luciano Ottelli; e, infine, il presidente della Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara e autore della guida del Cammino Minerario di Santa Barbara, Giampiero Pinna.

Pellegrino/escursionista di lunga esperienza (Giampiero Pinna ha sottolineato che ha percorso, tra gli altri, il cammino della “Via Francigena” di oltre 1.000 km che nel medioevo univa Canterbury a Roma e ai porti della Puglia e tutti i grandi cammini italiani) è stato importante conoscere il suo parere sulla qualità del Cammino Minerario di Santa Barbara, sulla sua fruibilità e sulla sua ospitalità. Giudizi positivi, quelli espressi da Gianpaolo Falletti, che ha sottolineato come sia comprensibile che lungo i 400 km del Cammino vi sia ancora qualcosa da migliorare, ad esempio nella segnaletica, e quanto sia straordinario il lavoro fin qui realizzato.

                                        

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E’ stato inaugurato ieri pomeriggio il nuovo ufficio turistico IAT (Informazioni e Accoglienza Turistica) realizzato dal comune di Iglesias nei locali al piano terra del Municipio con le risorse a disposizione recuperate dalla legge 37/98. Si tratta di un progetto multimediale assolutamente innovativo, elaborato dall’architetto Olindo Merone, con il supporto grafico della società Riganera di Luca Melis e video dell’operatore Gianni Alvito. I lavori per la trasformazione della sede sono stati realizzati dalla società diretta da Giuseppe Perseu. Un lavoro durato mesi, che ha visto la luce in tempo utile per essere messo a disposizione delle migliaia di turisti che affollano la città di Iglesias ed il territorio in questa caldissima estate 2017.

Durante la presentazione, cui hanno partecipato il sindaco Emilio Gariazzo e il vicesindaco ed assessore della Cultura, Turismo, Spettacolo e Grandi Eventi, Comunicazione Istituzionale Simone Franceschi, è stato possibile rendersi conto della qualità del lavoro svolto e delle potenzialità di un servizio che promette di far fare alla città di Iglesias un ulteriore passo in avanti verso la piena valorizzazione del suo territorio a fini turistici.

Vediamo ora l’intervento dell’architetto Olindo Merone, nel quale spiega le caratteristiche del progetto, e una breve intervista con il vicesindaco di Iglesias, Simone Franceschi.

                       

 

 

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Si è concluso nel tardo pomeriggio un intervento di recupero di quattro turisti francesi in difficoltà lungo il sentiero che porta a Cala Mariolu, nel comune di Baunei. I quattro escursionisti, due adulti e due bambini, avevano programmato di raggiungere Cala Goloritzé passando dalla località di Bacu Boladina, ma essendosi rivelato un percorso più lungo del previsto e particolarmente impegnativo, hanno pensato di ripercorrere il sentiero a ritroso.

Giunti a S’Acru de su Casaru, a causa della perdita dell’orientamento e trovandosi sfiniti e disidratati per aver esaurito le scorte d’acqua, hanno chiesto soccorso.

Allertato dalla Centrale operativa del 118 intorno alle 14.30, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ha attivato i soccorsi inviando una squadra di tecnici della stazione dell’Ogliastra che ha immediatamente avviato la ricerca prendendo come riferimento le coordinate geografiche fornite dai quattro escursionisti.

Grazie al supporto del fuoristrada e, soprattutto, all’utilizzo del software cartografico utilizzato dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, è stato possibile geolocalizzare gli escursionisti e valutare il percorso più rapido per l’accesso alla località, quindi arrivare sul posto in tempi brevissimi.

Intorno alle 16,00, i quattro turisti sono stati quindi raggiunti ed è stato possibile verificare le loro condizioni: disorientati e un po’ provati dagli inutili tentativi di ritrovare il sentiero perso,sono stati supportati lungo il percorso di rientro fino al mezzo fuoristrada, per poi essere accompagnati alla loro auto in zona San Pietro, nell’altopiano del Golgo.

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Si è appena conclusa la visita in Sardegna della dott.ssa Jutta Weber e della dott.ssa Gail Bremner, commissari “Rivalidatori” delegati della Rete Globale dei Geoparchi, Programma UNESCO IGGP, cui è stato affidato il non facile compito di sottoporre il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna alle verifiche utili alla sua conferma nell’ambito del prestigioso Network dell’UNESCO.

Sono stati giorni faticosi ma senz’altro esaltanti. Sono vivamente grato alle delegate per la loro attenzione e la professionalità manifestate in ogni occasione, nonostante la fatica dei tanti spostamenti ed il numero considerevole di contatti e incontri. Sono certo abbiano colto il nostro entusiasmo ma soprattutto i notevoli passi in avanti compiuti dal Parco Geominerario dall’ultima rivalidazione risalente ormai a quattro anni fa.

Desidero ringraziare innanzi tutto la Presidenza della Giunta regionale con il presidente Francesco Pigliaru, l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano ed il coordinatore del Piano Sulcis Tore Cherchi, per il loro fattivo sostegno e le parole di incoraggiamento, per noi di particolare rilievo e significato. 

Un sostegno attivo e convinto che ci è stato assicurato anche dall’IGEA S.p.A. e dal suo Amministratore Unico Michele Caria, che ringrazio per aver favorito le visite presso i loro siti storico naturalistici, a cominciare dalla meravigliosa Grotta di Santa Barbara a Iglesias.

Il mio grato pensiero va alle amministrazioni comunali le quali, comprendendo l’importanza del momento, hanno saputo ricevere con calore e passione le nostre delegazioni. Ringrazio il sindaco di Cagliari Massimo Zedda e l’assessore delle Attività produttive e Turismo Marzia Cilloccu per averci manifestato il loro pieno sostegno e la volontà di lavorare assieme.

Un particolare ringraziamento rivolgo agli amministratori che ci hanno calorosamente accolto nei loro territori ed ai loro eccezionali collaboratori. Mi riferisco al sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo e all’assessore della Cultura Simone Franceschi, al sindaco di Masullas Mansueto Siuni e al Direttore del GeoMuseo “Incani” Luigi Sanciu, al Sindaco di Pau Franceschino Sedda e a Carlo Lugliè, Direttore Scientifico del Museo dell’Ossidiana, al sindaco di Bitti Giuseppe Ciccolini e a Filippo Lanzerini, Coordinatore della Summer School dell’Area MAB del Parco di Tepilora e SIC Montarbo, al Sindaco di Lula Mario Calia, al Direttore della Miniera di Sos Enattos Luca Loddo e agli ex minatori Piero Piras e Francesco Sedda, oggi appassionate guide negli stessi luoghi ove un tempo lavorarono.

Di grande importanza si è inoltre rivelato il forte sostegno delle Associazioni attive sul territorio sardo tra le quali ricordo con particolare riconoscenza la Consulta delle Associazioni per il Parco Geominerario con il Coordinatore Giampiero Pinna e Franco Saba, Legambiente Sardegna con il Presidente Annalisa Colombu e Vincenzo Tiana, storico leader dell’associazione.

Ho il piacere infine rivolgere un particolare ringraziamento allo straordinario staff del Parco Geominerario il quale, con rara dedizione e amore per la propria terra, non si è risparmiato per la buona riuscita di quella che ritengo sia stata una vera e propria impresa. A cominciare da Gian Luigi Pillola, che considero parte integrante della nostra squadra, insostituibile amico e collaboratore d’eccezione, passando poi all’infaticabile Direttore F.F. Francesco Muntoni, agli specialisti dell’Ufficio Tecnico Pietrangelo Loru, Roberto Rizzo, Giovanni Zichi e Marco Laconi, alla squadra dell’Ufficio Amministrativo guidato da Elisabetta di Franco con Federica Boi e Monica Porcu, agli esperti di promozione e comunicazione culturale Patrizia Medas e Stefano Sernagiotto, quest’ultimo filmmaker di straordinario valore, alle nostre collaboratrici Sara Cipolla, Rappresentante per la Sardegna dei Giovani UNESCO e Laura Sedda, preparata guida presso i siti storici del Parco, ed infine al nostro coordinatore dell’Ufficio Stampa Alberto Monteverde, Giornalista e appassionato ricercatore di Storia, che ha saputo efficacemente dar conto di questa esaltante tre giorni con articoli ed immagini.

Tuttavia, il mio grazie più sentito va alla nostra straordinaria Sardegna ed ai suoi generosi abitanti che ancora una volta ci hanno permesso di ben figurare, secondi a nessuno, in Italia e nel mondo.  

Prof. Tarcisio Agus

Commissario straordinario del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna

Didascalie foto

01 – La delegazione UNESCO ricevuta al comune di Cagliari, accolta dall’assessore alle Attività produttive e Turismo Marzia Cilloccu.

02 – In visita al comune di Masullas.

03 – Lula. Le delegate in visita agli impianti della Miniera di Sos Enattos.

04 – Lula. Sos Enattos. L’ex Tecnico elettricista Piero Piras accanto ad un suo ritratto giovanile. Oggi guida i turisti negli stessi luoghi ove un tempo lavorò.

05 – Alla Biblioteca comunale di Lula per la presentazione della Summer School dell’Area MAB del Parco di Tepilora e SIC Montarbo.

06 – La delegazione in visita a Villa Devoto a Cagliari, sede di rappresentanza della Regione Sardegna, ricevuta da Donatella Spano, assessore della Difesa dell’Ambiente.

07 – Le Delegate a Villa Devoto, in compagnia di Tore Cherchi, Coordinatore del Piano Sulcis.

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Non solo natura, escursioni, buon cibo, sport e divertimento. Sondrio e Valmalenco possono offrire anche un fine settimana all’insegna della musica ai turisti che   staccheranno dal lavoro e dal caldo estivo e che sceglieranno la montagna per ricaricare le pile.

Partendo stasera dal Centro Polifunzionale di Spriana con lfesta della Corgnonata, dove, fino a domani, il programma prevede enogastronomia e musica dal vivo.

Musica che sarà la protagonista anche sabato 22 luglio, alle ore 15.00, alla Miniera della Bagnada di Lanzada con AmbriaJazz e il concerto dei WeltenSeele.

Spettacolo imperdibile che finirà giusto in tempo per partecipare, sempre sabato 22, alla sagra della porchetta organizzata, dalla Pro Loco di Chiuro, presso il centro sportivo “La Colonia”.

Ma anche questo weekend il filone dell’enoturismo tra Sondrio e Valmalenco non finisce certo qui.

Domenica mattina infatti doppia scelta a disposizione dei turisti.

Festa dell’Alpe Brusada o percorso enogastronomico sui monti di Caspoggio con le 10 tappe di Giragustando (www.asdcaspoggio.it).

Ma domenica 23 luglio la musica torna in primo piano in Valtellina, dalla mattina alla sera!

Si inizia con concerto e prima colazione all’Alpe Palù e si finisce con il masterclass di chitarra a Ponte in Valtellina e il concerto a San Rocco, alle ore 21.00, dei maestri Stefano Grondona e Laura Mondiello.

 

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Un nuovo, importante progetto per l’integrazione e l’accoglienza dei richiedenti la protezione internazionale sarà presentato a Cagliari martedì prossimo, 25 luglio nel corso di una conferenza stampa alle 11.00 presso la Sala Vescovile dell’Episcopio, in Piazza Palazzo 4. Si tratta di un’iniziativa di Caritas Italiana, Caritas Austria e l’associazione greca Arsis che insieme lavoreranno per rafforzare le numerose attività di accoglienza ed integrazione già svolte diffusamente  nei rispettivi paesi.

Il progetto si chiama “PIER”. Undici Caritas diocesane in Italia (Aversa, Benevento, Cagliari, Capua, Conversano, Firenze, Genova, Saluzzo, Pescara, Ragusa, Palermo)  potranno incrementare corsi di lingua italiana, azioni di supporto psico sociale ed inserimenti lavorativi a beneficio dei rifugiati e anche distribuire migliaia di Kit Warm Up alle navi che svolgono attività di ricerca e soccorso in mare e alle Caritas che operano nei porti di sbarco.

Il progetto PIER, finanziato dalla Coca Cola Foundation, è un ulteriore importante segno di attenzione all’attività umanitaria svolta dalle organizzazioni Caritas in tutta Europa.  Con il progetto PIER Caritas Italiana e le Caritas diocesane intendono ribadire quanto Papa Francesco ha voluto ricordare affermando la sua vicinanza a coloro che «si aprono saggiamente al complesso fenomeno migratorio con adeguati interventi di sostegno, testimoniando quei valori umani e cristiani che stanno alla base della civiltà europea».

Alla conferenza stampa di presentazione del progetto PIER interverranno l’Arcivescovo di Cagliari mons. Arrigo Miglio, il prefetto di Cagliari, un rappresentante della Regione Sardegna, Manuela De Marco di Caritas italiana e Mons. Marco Lai direttore della Caritas diocesana di Cagliari.

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Il giornalista e scrittore Giovanni Floris lunedì 24 luglio, alle 20,30 nel sito archeologico di Lu Brandali, a Capo Testa, presenterà il suo ultimo libro “Quella notte sono io”. L’appuntamento è inserito nella rassegna “I monumenti incontrano la lettura” organizzata dalla cooperativa Cooltour Gallura di Santa Teresa Gallura, e la presentazione di lunedì prossimo sarà il sesto – e penultimo – evento della rassegna itinerante che ha già toccato i centri di Olbia, Aggius e Aglientu, oltre a Santa Teresa. Alessia Chisu, socia della Cooltour Gallura, spiega: «Sarà la prima volta che Giovanni Floris presenterà un suo libro a Santa Teresa. Ha quindi scelto questa occasione, e questo contesto così particolare per confrontarsi con gli appassionati di letteratura che abitano o frequentano il nostro paese. Ne siamo veramente onorate».

L’incontro al tramonto con Giovanni Floris rappresenta la tappa più importante di una rassegna letteraria che negli ultimi anni ha continuato a crescere nel coinvolgimento del pubblico, nel prestigio degli autori e nel numero dei centri urbani che hanno deciso di partecipare. La particolarità della rassegna consiste nel portare le presentazioni dei libri in luoghi non convenzionali, come i siti archeologici. Il progetto ha ottenuto il contributo della Fondazione di Sardegna, del comune di Aglientu, della Delphina Resort e della Carlo Delfino editore, oltre al patrocinio dei Comuni di Aggius e Santa Teresa. “I monumenti incontrano la lettura” continuerà anche ad agosto, con l’ultimo incontro: la blogger e scrittrice Enrica Tesio parlerà del suo libro “La verità, ti spiego, sull’amore” il 18 agosto, alle 19.00, sempre nel sito archeologico di Lu Brandali.

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Alle 19.00, presso il Bru.Be.Ro. Caffè di via Mazzini, a San Giovanni Suergiu, il giornalista Cesare Corda presenta il suo libro “Benvenuto Mister Parkinson – Così… ho zittito il mostro”, reportage di 4 anni di battaglie dal fronte della malattia.

La presentazione rientra nella rassegna “Io Leggo” organizzata dall’Amministrazione comunale di San Giovanni Suergiu, in collaborazione con lo Sbis, il Sistema interbibliotecario del Sulcis Iglesiente.

Cesare Corda copia