20 December, 2025

L’Auser Carbonia e l’Auser Regionale, con il patrocinio del comune di Carbonia, assessorato delle Politiche giovanili e assessorato della Pubblica istruzione, organizzano un incontro formativo destinato ai giovani studenti sul tema della violenza di genere e delle pari opportunità.

L’iniziativa, intitolata “Educhiamo al rispetto libero da stereotipi e linguaggi tossici” si svolgerà a Carbonia domani, venerdì 12 aprile 2024 alle ore 9.30, presso l’Aula Magna dell’Istituto di Istruzione Superiore “G.M. Angioy” in via Costituente.

Di seguito pubblichiamo la scaletta degli intervenenti previsti:

Ore 9.15 – Ritrovo Aula Magna dell’Istituto G.M. Angioy, Coordina Maria Giovanna Dessì, giornalista

Ore 9.30 – Saluti della dirigente scolastica dell’Istituto G. M. Angioy Teresa Florio, della presidente Auser Carbonia, del sindaco di Carbonia e assessore delle Politiche giovanili Pietro Morittu

Ore 10.00 – Interventi: Antonietta Melas, assessora della Formazione e Pubblica Istruzione

Ore 10.15 – Don Antonio Mura, direttore dell’Ufficio Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Iglesias

Ore 10.30 – Sabrina Licheri, senatrice della Repubblica

Ore 10.45 – Ricreazione

Ore 11.00 – Intermezzo culturale, rappresentazione teatrale del gruppo “La Clessidra”

Ore 11.15 – Ripresa lavori, Intervento di Stefania Altea del gruppo Pink Parade Carbonia

Ore 11.30 – Dott.ssa Katia Puddu, assistente sociale e assessora Agenda 2030 del comune di Carbonia

Ore 11.45 – Interventi degli studenti

Ore 12.00 – Conclusioni Lella Brambilla, presidenza nazionale Auser

Sabato 13 aprile, alle ore 17.30, presso la sede dell’ex circoscrizione di Cortoghiana, si terrà la presentazione del libro di Corrado Dessì dal titolo “Le comunità di Nebida – Masua – Acquaresi – Montecani: la vita delle famiglie negli ex villaggi minerari del Sud Ovest della Sardegna”. L’evento è organizzato con il patrocinio del comune di Carbonia.
Il libro si sviluppa in diversi capitoli che affrontano l’origine, il progresso e la storia di Nebida, Masua, Acquaresi e Montecani. Viene messa in risalto la storia mineraria con un focus sugli aspetti culturali che hanno avuto un ruolo importante nella storia dei giacimenti minerari e delle comunità che attorno ad essi si sono sviluppate. L’obiettivo del libro, ricco di fotografie e testimonianze dirette, è mettere al centro le persone che, con le loro lotte quotidiane e i loro sacrifici, hanno lasciato un segno e un contributo tangibile alle generazioni a venire.

Il distretto socio-sanitario ed il Consultorio familiare di Iglesias, in collaborazione con la Scuola allievi carabinieri di Iglesias, hanno organizzato i seguenti eventi, rivolti alla popolazione:
– 12 aprile ore 10,00 “Disostruzione Infantile-Tecniche Base di Primo Soccorso”
– 19 aprile ore 10,00 “Genitori e Bambini a Bordo-Sicurezza stradale”
– 31 maggio ore 10,00 “Codice Rosso – La Violenza di Genere”
Gli incontri si terranno presso l’Aula Magna della Scuola allievi carabinieri in via Indipendenza 5, a Iglesias. La partecipazione agli incontri è gratuita; è necessaria la prenotazione ai numeri indicati nelle rispettive locandine allegate.

Nuovo tragico incidente stradale nella tarda mattinata sulla statale 126, all’altezza del km 1,800. Sono rimaste coinvolte due auto, una BMW e una OPEL, e un mezzo dei vigili del fuoco che è terminato sopra la OPEL, nella quale viaggiava la donna che, purtroppo, è deceduta.

Un tratto della strada statale 126 “Sud Occidentale Sarda” è rimasto temporaneamente chiuso al traffico.

Sul posto sono intervenuti alcune ambulanze del 118, i vigili del fuoco, il personale Anas e le Forze dell’ordine che hanno effettuato i rilievi e avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente.

 

«L’incidente che ha visto coinvolto il mezzo di manutenzione dei binari, nella stazione di Siliqua, avrebbe potuto avere conseguenze gravissime, come peraltro avvenuto in circostanze analoghe a Bressanone, nel 2017.»

Lo afferma la segretaria generale della Fit Cisl, Claudia Camedda, commentando quanto accaduto la notte tra lunedì e martedì, quando un mezzo impiegato per lavori sulle rotaie, senza controllo e per cause ancora da chiarire, si è messo in movimento.

«Si tratta di un episodio molto serioribadisce la segretaria generale -, che ha portato all’interruzione della linea ferroviaria per i danni causati dalla macchina fuori controllo. Il nostro auspicio è che RFI faccia chiarezza sulle cause dell’incidente e che vigili sull’impresa appaltatrice proprietaria del mezzo.»

Penny Italia è il discount alimentare del gruppo REWE, uno dei gruppi commerciali leader sul mercato tedesco ed europeo nel settore della Grande Distribuzione Organizzata. In Italia è presente dal 1994 segnando un momento di straordinario cambiamento nel mondo del discount nazionale dando così inizio al rinnovo del settore grazie alla formula “assortimento di qualità, marca e prezzi bassi”. Penny Market effettuerà nuove assunzioni di 100 addetti vendita, assistenti al direttore, addetti alle spedizioni merci, specialisti logistici ed altre figure oltre ad offrire tante opportunità di stage. Gli Addetti alla Vendita dovranno supportare la clientela, rifornire gli scaffali, tenere pulito e in ordine il negozio, esporre la merce ed occuparsi di tutte le attività di cassa; gli Assistenti al Direttore dovranno supportare il direttore nel coordinamento degli addetti alla vendita, relazionarsi con la clientela, gestire tutte le attività e chiusura cassa, gestire gli ordini della merce ed effettuare controlli igienico-sanitari del punto vendita; gli Addetti/e alle Spedizioni Merci dovranno svolgere tutti i compiti relativi alla pianificazione, sorveglianza e organizzazione della merce al fine di garantire la disponibilità degli articoli in magazzino, coordinare i colleghi delle cooperative per la predisposizione della merce nei camion, garantire il rispetto del programma viaggi e provvedere al trasferimento e al prelievo dei prodotti registrandone la relativa movimentazione; gli Specialisti Logistici dovranno gestire progetti legati alla direzione logistica, supportare il team logistico nella gestione dei progetti, effettuare un’accurata analisi di tutti i processi logistici ed elaborare report e analisi statistiche. 

Per verificare le altre figure… 

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://diariolavoro.com/penny_3.html .

L’idea che la fertilità nelle nuove generazioni sia diminuita è un’esagerazione. L’attuale generazione è fertile come in passato; anzi, è meglio di prima.
Data questa premessa c’è da trovare un motivo al perché nell’Ostetricia ospedaliera del Sulcis Iglesiente nell’anno 2023 siano nati solo 135 bambini. Cinquant’anni fa (1973) ne nascevano 2.000. Significa che cinquant’anni fa nasceva un bambino ogni 70 abitanti mentre oggi ne nasce uno ogni 400 (calcolando anche i nostri nati a Cagliari).
Se la riduzione delle nascite non è la conseguenza di una cattiva salute fisica allora potrebbe essere la conseguenza di qualche altra forma di malessere. Il malessere, in generale, è quel genere di sofferenza che viene descritta dall’OMS (Organizzazione mondiale Sanità) con questa formula: «La Salute è una condizione di completo benessere fisico, mentale, sociale. Non è l’esclusiva assenza di malattia».
Ora, dato che siamo in un periodo di benessere fisico come mai si era visto nella storia, l’unica spiegazione possibile è che la carenza di maternità, non essendo un fenomeno puramente fisico possa essere una forma di malessere “…mentale e sociale” secondo la dizione dell’OMS.
Un problema di  avversione macroscopica alla maternità” viene descritto in questi giorni nelle cronache di Milano e il sindaco Beppe Sala ha difficoltà a risolverlo. Si tratta di questo: gli eredi di una famosa artista, Vera Omodeo, hanno donato al Comune un’opera bronzea, raffigurante una madre che nutre al seno il figlio, intitolata “Dal latte materno veniamo”. E’ una statua in grandezza naturale simile a tante altre diffuse in tutta Italia in chiese, musei, palazzi pubblici, raffigurazioni pittoriche, etc.. Nel Medio Evo le chiamavano “Madonne lattanti”. Tale movimento artistico ha un’origine interessante. Nel VI secolo si formò una leggenda secondo cui, in una grotta vicina alla basilica della Natività di Betlemme, la Vergine avrebbe perso a terra alcune gocce di latte nella fretta di nutrire il Bambino mentre fuggiva da soldati di Erode. La pietra di quel luogo così bagnata divenne candida. Quel luogo è la “Crypta Lactea”, detta in arabo “Meharet sitti Mariam”, che dopo tanti secoli ancora oggi richiama donne cristiane e musulmane chiedenti a Maria protezione per il parto e latte abbondante per i figli. Com’è noto i Crociati portarono di tutto, sotto forma di reliquie, dalla Terra santa, tra cui dei fialoidi di latte supposto sacro, che distribuirono in almeno 70 luoghi noti di Italia, Francia e Spagna. Quel fatto fu ispiratore per gli artisti del mondo cristiano e le opere raffiguranti la ”Madonna del latte “ si moltiplicarono fino al XV secolo, quando si arrestarono nell’arte ufficiale dopo che la Controriforma aveva giudicato sconveniente qualsiasi forma di nudità. Tale iconografia persistette anche nel XVI secolo ammantata, però, da veli o abbigliamenti più coprenti. Queste raffigurazioni vennero riprese dai grandi pittori del Rinascimento tra cui Leonardo da Vinci. Successivamente quell’immagine venne sostituita da “Madonne con Bambino in braccio” simili all’antica vernice del 1700 esposta recentemente nella chiesa di Nostra Signora di Bonaria a Sant’Antioco.
Nonostante i tempi moderni, in questi giorni a Milano siamo entrati in un’atmosfera da Controriforma del 1500. L’occasione è stata fornita dalla donazione dell’opera di Vera Omodeo raffigurante una moderna“ Madonna lattante”. A tale offerta è stato opposto il parere sfavorevole della “Commissione dei tecnici comunali” e della “Commissione delle Belle Arti” con questa motivazione: «L’opera della mamma che allatta il bambino rappresenta valori rispettabili ma non universalmente condivisibili».
Nonostante l’immediata difesa della statua partita sia dalla destra che dalla sinistra politica, il sindaco di Milano Beppe Sala ha continuato a non trovare una soluzione. L’ultima proposta su dove collocare la statua senza offendere nessuno, l’ha avanzata il giornalista Enrico Mentana. Egli propone di esporla nel giardino della storica “Clinica Ostetrica Mangiagalli”. E’ noto che la Clinica Mangiagalli dal 1900 è il baluardo dell’Ostetricia mondiale. E’ lì che per la prima volta il famoso chirurgo ostetrico Luigi Mangiagalli effettuò il nuovo tipo di taglio cesareo, col metodo Porro migliorato, che oggi garantisce a tutte le donne del mondo la sopravvivenza della madre e del bambino con il salvataggio dell’apparato riproduttore.
Dopo millenni di insuccessi e di alta mortalità da causa ostetrica, quel fatto segnò lo zenit del successo medico mondiale sulla maternità e la fertilità salvaguardate.
Poi venne il secolo delle guerre, dei sulfamidici, degli antibiotici, dei vaccini, della cardiochirurgia, dei trapianti d’organo e, infine, della chimica farmaceutica per il controllo delle nascite. Il numero delle nascite si tenne alto fino al ventennio 1946-1966: l’epoca del “baby boom”. Nel 1964 in Italia si superò il 1.000.000 di nascite. La sola Carbonia ne contò 2.000.
Poi iniziò il crollo. Nel 2023, dopo appena 60 anni, l’ostetricia di Iglesias ha contato 135 nati. Nell’anno 2023 in Italia si son registrate 379.000 nascite contro 631.000 morti.

Oggi, soprattutto in Italia, è in corso un’avversione alla natalità che è perfettamente rappresentata dai pareri forniti da due commissioni tecniche e artistiche, della capitale morale, che sta rendendo impossibile al sindaco di Milano l’accettazione del dono fatto alla città dagli eredi di Vera Omodeo. Il fatto di cronaca raccontato e i dati demografici riportati ci dicono che il problema della scarsa nascita di bambini va molto al di là di una questione di tipo sanitario e demografico.
Se la definizione lungimirante di “Salute” data dall’OMS è vera, allora siamo davanti a un problema che non è “medico “ ma riguarda la “salute mentale e sociale” della nazione.
Visto sotto questa luce, si comprende per quale ragione il problema Sanità merita maggiore attenzione da parte della Politica. Se fosse vero che il problema Sanità non è puramente un problema medico ma spiccatamente sociale, e quindi politico, allora diventa evidente che per risolverlo è fortemente indicato trovare quelle vie della mediazione che solo i “veri politici” sanno praticare.

Mario Marroccu

Dal 19 al 21 aprile, a Iglesias, si terrà il 3° raduno regionale dei bersaglieri, organizzato dalla sezione “Ugo Caproni” che si propone di ben rappresentare la specialità del Corpo dei bersaglieri.
Programma.
Domenica 14 aprile
Ore 11,00 – inaugurazione mostra cimeli e foto storiche sui bersaglieri (locali Associazione Mineraria sarda – via Roma) apertura dal 14 al 21 aprile 2024.
Venerdi 19 aprile
ore 17,00 – convegno “Vajont 1963 – riflessione 60 anni dopo” (teatro Electra – piazza Pichi)
ore 18,30 – esibizione “Coro di Iglesias” (teatro Electra)
Sabato 20 aprile:
ore 9,30 – Alzabandiera e deposizione corona ai caduti (piazza Oberdan) Fanfara 3° RGT
ore 16,30 – “Centenario dell’Associazione Nazionale Bersaglieri” (teatro Electra)
ore 17,00 – convegno “I bersaglieri caduti nella Grande Guerra” (teatro Electra – piazza Pichi)
ore 18,30 – concerto fanfara bersaglieri “ R. Lavezzeri” di Asti
Domenica 21 aprile:
ore 8,30 – sveglia della città al suono delle fanfare del 3° RGT e ASTI
ore 9,30 – Santa Messa – Chiesa di Valverde (fianco cimitero comunale)
ore 10,30 – deposizione corona monumento ai bersaglieri (viale delle Rimembranze), ammassamento (parco delle Rimembranze) e sfilata dei bersaglieri per le vie cittadine.
Fine sfilata e deflusso (piazza Sella)
Ore 12,30 – ammaina bandiera (piazza Oberdan)
Ore 13,00 – pranzo cremisi presso il ristorante OASIS (via Fadda).

Lunedì 15 aprile, alle ore 16.00, presso la Circoscrizione di Cortoghiana, si terrà un’assemblea pubblica alla presenza della dirigenza della ASL Carbonia al fine di promuovere un confronto con i cittadini sulla questione relativa alla Medicina Generale e alle problematiche sorte in queste ultime settimane.

L’assemblea sarà l’occasione per incontrare la popolazione di Cortoghiana e valutare e promuovere soluzioni e comportamenti utili all’espletamento ordinato delle attività e al rispetto del diritto alla salute dei cittadini.

Mario Puddu, dopo il Ditzionàriu de sa limba e de sa cultura sarda e la Grammàtica de sa limba sarda, opere edite da Condaghes e giunte alla seconda edizione, ha proseguito l’attività di studi linguistici relativi a su limbazu sardu con approfonditi metodi di analisi, di confronto e disamina contrastiva dei determinanti fenomeni evolutivi dell’idioma in un percorso “ricostruttivo” e di “regolarità”.
Lo studio affronta l’evoluzione interna, attraverso la fonologia, la morfologia e la sintassi, nell’area linguistica dell’universo isolano e relazionando lo sviluppo nel confronto con lingua affine o “dominante”; ne scaturisce una riflessione didattica ma anche di carattere identificativo che consolida il ruolo di una ritrovata e singolare ineguagliabile lingua madre sarda, tra princìpi e parametri caratterizzanti una struttura di unicità sintattica.
Un lavoro che, secondo l’intenzione dello studioso, è concepito all’interno di una rinnovata dinamicità dell’identità culturale e dovrà favorire la corretta acquisizione linguistica de sa limba e su manizu nella quotidianità.
Il volume, titolato Grammàtica cuntrastiva sardu-italianu, volùmene I – Fonologia e fresco di stampa nella colletzione “paràulas” di NOR Editziones, a cui seguiranno altre due pubblicazioni a cadenza annuale, tratta appunto di fonologia e segue un percorso complessivo di studio tra le diverse realtà areali di pronuncia e di scrittura, da operare regolarizzando e scrivendo cun regularidade, con senso primario e nella rispettosa volontà di valorizzare tutto il patrimonio linguistico; ossia, studiando sa limba nostra comente bolet fatu e faent po dònnia limba, nella considerazione che l’identità linguistica è un bene personale e collettivo dell’essere e per essere gente/pòpulu. Lo studio fonologico scorre nelle specificità del consonantismo e nella considerazione di ogni fonema-consonante e relative questioni di pronuncia (es.: la differenziazione di scrittura e lettura tra sonu velare oclusivu surdu e sonu velare aprossimante sonoru). L’opera, di unicità e di formazione per una analitica conoscenza della lingua sarda, considera totu su sardu e totu is Sardos nell’essere gente/pòpulu, all’interno dignitoso di un mondo fatto a dimensione bidha e nella fondamentale sapienza del patrimonio di identità e cultura. La grammatica contrastiva – grazie alle consolidate e precise differenze strutturali esistenti tra la grammatica e il parlato – mette a confronto in modo nitido, direi distintivo e caratterizzante, le lingue sardu-italianu a faciapare per individuare ed evitare le frequenti commistioni linguistiche. E Mario Puddu, nella presentada, chiarisce e definisce il senso della grammatica contrastiva che “depet èssere de profetu in totu is sensos: po méngius cumprendhimentu e impreu de su sardu e de s’italianu puru, e curretzione de su manìgiu fartosu prus che àteru in limba sarda” e così realizzare un “iscrìere a totu critériu unìvocu, unitàriu e generale”, attingendo ai fondamenti fonetici della lingua viva e parlata.
Il testo, didattico e di studio, è sostenuto da esercizi pratici ed esemplificativi sulle regole di accentazione (es.: Sa régula de s’acentu gràficu), da cui risultano per i termini in sardo anche le percentuali di parole sdrucciole (12%), piane (87%) e rispettivamente 1% per le parole tronche e bisdrucciole. Le esercitazioni proposte includono l’ascolto della giusta pronuncia, in sistema a risposta rapida, con il codice QR e relativo a parole e testi letterari delle aree di Mesania, Logudoro, Nuorese, Baronia, Ogliastra, Sulcis e Campidano. Piccoli brani di letteratura offrono la possibilità di apprezzare la ricchezza e varietà “de totu is foedhadas e de cantas prus bidhas”.
Una grammatica è intesa come l’insieme delle norme che regolano una lingua e sviluppata in senso contrastivo, come in questo lavoro contivizadu da Mario Puddu tra sardo-italiano, si coglie la capacità di confronto sistematico e consapevole nel riconoscere il corretto manizu de sa limba sarda, secondo lo studio delle regole e specificità della struttura linguistica che accomuna tutti i centri dell’Isola.
Mario Puddu è nato a Illorai. Laureato in pedagogia è stato professore di materie letterarie alle scuole medie di San Giovanni Suergiu. Riconosciuto e apprezzato studioso della lingua sarda, prosegue la sua attività di insegnamento de sa limba in Masters e in corsi di laurea universitari e di aggiornamento per docenti. In sardo, oltre ai numerosi lavori di glottologia e sulla scienza del linguaggio, ha pubblicato opere di narrativa, di poesia, di saggistica e la traduzione in sardo dell’Enciclica di Papa Francesco Fratelli tutti (Totu frades), edita da Condaghes e con la presentazione di mons. Corrado Melis, vescovo di Ozieri che ha concesso, come autorità ecclesiastica, il necessario Imprimatur per la stampa.

Cristoforo Puddu