18 December, 2025

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Il centro storico di Iglesias sarà immerso nei sapori della tradizione, il 19 e 20 novembre con la “Fiera del gusto”.

La promozione di un territorio passa anche per la tavola. Con prodotti tipici e dell’identità millenaria della Sardegna. Le viuzze della città mineraria sono pronte ad animarsi con la “Fiera del gusto”: percorsi enogastronomici e culturali sono le colonne portanti dell’evento previsto per il terzo fine settimana di novembre. Sabato 19 e domenica 20, infatti, le molteplici peculiarità dei gusti isolani si ritrovano, tutte insieme, in un clima di festa continua. Il fascino mozzafiato della parte medioevale di Iglesias è l’ulteriore contorno di un evento indubbiamente “gustoso”. Una sinergia tra le varie istituzioni cittadine – dal Comune al Consorzio turistico, dalla Pro Loco all’associazione dei commercianti -rappresenta quella benzina aggiuntiva utile a far viaggiare alla massima velocità tutto l’evento imbastito dall’associazione Primavera Sulcitana.

«Le premesse sono già molto buone, è un evento destinato a portare migliaia tra cittadini e turisti nel centro storico, che diventa una grande area dedicata alle eccellenze sarde da valorizzare. La qualità vista come punto di partenza e di arrivo – spiega il vicesindaco di Iglesias, Simone Franceschi, nel benedire l’appuntamento autunnale -. La parte antica della città è il nostro fiore all’occhiello, sono tantissime le attività turistiche presenti. Grazie anche all’accoglienza diffusa, ci sono tutte le carte in regola per coccolare i visitatori. Nelle due giornate della Fiera del gusto, inoltre, è possibile visitare tutti i nostri monumenti».

Prospettive rosee anche per Atty Casti, presidente del Consorzio turistico per l’Iglesiente: «Una kermesse che porta prestigio alla città, il cibo sardo rappresenta un fondamentale collante per riscoprire le tradizioni, soprattutto in un periodo di grande globalizzazione. Valorizzare i prodotti sardi è importante, da parte nostra siamo operativi con strutture ricettive e guide turistiche, per organizzare visite dentro e fuori dalle mura di Iglesias».

Preparazione a ritmo serratissimo, quella dell’associazione Primavera Sulcitana. «Dai laboratori alle degustazioni, tutto nel pieno rispetto dell’impronta sarda, per un format già risultato vincente a Cagliari –  osserva la presidente, Alessia Littarru -. La qualità dei prodotti degli espositori è altissima, con un’ampia varietà agroalimentare, per un vero e proprio percorso del gusto che si snoda da piazza Municipio alle vie antiche di Iglesias».

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L’Arpas Sardegna ha avviato una procedura di mobilità volontaria per l’assunzione di un collaboratore tecnico professionale ingegnere ambientale o idraulico, con indirizzo specifico nel campo dell’idrologia e modellazione idrologica, – Categoria giuridica D CCNL Comparto Sanità.

Le domande dovranno pervenire entro il 14 novembre 2016 attraverso una delle seguenti modalità:
– tramite posta elettronica certificata (Pec) all’indirizzo arpas@pec.arpa.sardegna.it ;
– tramite consegna a mano o raccomandata A/R presso l’Ufficio protocollo nella sede dell’Arpas in via Contivecchi, 7 a Cagliari dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00.

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Seconda vittoria nel campionato di serie D per la Sulcispes, che torna a sorridere nel fortino del PalaGiacomoCabras battendo l’Elmas per 78-54. Il successo dei lagunari è maturato nel corso dell’ultimo periodo, durante il quale gli uomini di Masini sono riusciti a serrare le fila in difesa e a scatenare il proprio contropiede producendo un decisivo parziale di 26-6.

Per tre quarti, invece, la partita è stata caratterizzata dall’equilibrio. L’Elmas, pur privo del suo centro titolare Borghero, è riuscito a mettere in difficoltà la Sulcispes grazie all’aggressività dei propri esterni. Dopo il primo periodo chiuso in parità (17-17), i padroni di casa hanno allungato portandosi sul +4 all’intervallo lungo. Un margine, questo, rimasto intatto fino all’ultimo quarto, quando Massidda e compagni sono finalmente riusciti a chiudere i conti.

«Si iniziano a intravedere dei segnali interessanti – commenta coach Andrea Masini -, pian piano stiamo riuscendo a mettere in pratica i principi di gioco su cui abbiamo lavorato fin dall’inizio della preparazione. Il break decisivo nel finale dimostra, inoltre, che siamo sulla buona strada dal punto di vista fisico. Dobbiamo però migliorare ancora in difesa, dove troppo spesso vanifichiamo quanto di buono costruito nella metà campo offensiva. E’ assolutamente necessario mantenere alta l’intensità per tutti i 40 minuti.»

Complice la sconfitta dell’Astro nel derby contro la Scuola Basket Cagliari, e in attesa del recupero tra Basket Quartu e Serramanna, i sulcitani guadagnano nuovamente la testa della classifica. E domenica prossima (ore 19) gli antiochensi se la vedranno proprio contro i ragazzi allenati da coach Porcedda in un match che si preannuncia molto interessante.

Sulcispes Sant’Antioco – G.S. Oratorio Elmas 78-54

Sulcispes: Piras 7, Basciu 2, Massidda 20, Frau, Markovic 6, Righetti 10, Fox Layne 19, Farci 4, Peloso, Cuccu 11. Coach: Masini.

Elmas: Pili 3, Bruni, Sanna 18, Proietti, Falqui 9, Borghero, Cinus 9, Marroccu, Manai 6, Piga 3, Del Rio 6. Coach: Orani.

Parziali: 17-17; 18-14; 17-17; 26-6.

Arbitri: Roberto Beltramini di Capoterra e Claudio Piras di Quartu Sant’Elena.

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Sotto un cielo limpido e il bellissimo mare di Putzu Idu, sono convogliati a nozze Mario e Serena, entrambi fedeli della religione di Scientology. Sposi con la celebrazione nuziale di questa religione che ancora una volta mette in evidenza come la creazione della società futura inizi dalle scelte etiche effettuate nel presente. E quale miglior scelta se non quella di unirsi con quel patto, il matrimonio, che è la pietra su cui si fonda la società stessa?

Imprenditore lui e ministro officiante della stessa Scientology lei, Mario e Serena hanno detto “Si!” al cospetto del ministro Franco Useri e grande è stata l’emozione, la commozione e la sorpresa da parte di amici e parenti che hanno voluto festeggiare con loro questo momento unico. Non solo, tra i presenti si potevano trovare persone provenienti da ben quattro confessioni religiose differenti: Cristiani Cattolici, Buddisti, Testimoni di Geova e ovviamente Scientologist. Il fatto che tutti quanti abbiano ampiamente gradito le parole del ministro in sede di celebrazione nuziale, dimostra che l’unione che i due novelli sposi hanno suggellato, non solo li accompagnerà nella vita, ma ha anche fatto in modo che persone di estrazione culturale e credi differenti potessero essere uniti con loro.

Certo è che la cerimonia, tratta dalle scritture del fondatore L. Ron Hubbard, e le sue stesse parole, incitano all’unione. «Condividiamo la felicità della sposa e dello sposo, e testimoniamo e conferiamo questa unione» ha citato il ministro e, dopo la consueta promessa di amore, fedeltà e supporto, e lo scambio di anelli, quando lo sposo si accingeva a baciare la sposa, tutti sono esplosi in un commosso ed emozionato applauso.

Doversi sposare prima in comune giovedì scorso e, solo in un secondo momento secondo le celebrazioni religiose, è costato una fatica in più per gli sposi che avrebbero preferito formalizzare tutto di fronte al Ministro della Chiesa di Scientology, ma arriveranno tempi in cui i Diritti Umani saranno più ampiamente rispettati e le persone potranno unirsi secondo vincoli religiosi prima che civili. Il matrimonio, infatti, ha a che fare con faccende spirituali ben prima che civili poiché i due sposi decidono di amarsi e onorarsi, e si da il caso che alcun codice sarà mai in grado di descrivere amore e onore che fanno parte del più intimo “Sé” di ciascuno di noi. Quest’unione dà vita a un nuovo anello per la costruzione del futuro e da ora la società ha dunque nuova linfa grazie all’unione di Mario e Serena.

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Il commercio su area pubblica subirà nei prossimi mesi un cambiamento epocale derivato dalla necessità della normativa di comparti di adeguarsi alle imposizioni della Famosa Direttiva Servizi, denominata Bolkenstein, recepita dall’Italia dal D.Lgs. 59/2010.

La direttiva, infatti, oltre a una serie di indicazioni per diversi settori interessati, pone all’art. 70, una serie di novità per i mercati ambulanti ai quali i comuni sono costretti ad adeguarsi entro e non oltre il 4 luglio 2017, predisponendo il bando per la rassegnazione dei posteggi nelle loro aree mercatali e riassegnando gli stessi per i prossimi 12 anni.

Il settore occupa oltre 7.300 imprese e coinvolge, tra operatori e dipendenti, oltre 11.000 persone attive nel mondo del lavoro, rappresentando circa il 20% delle imprese commerciali iscritte nelle Camere di Commercio della Sardegna. Inoltre è un settore che è considerato una sorta di “polmone” che spesso aiuta a regolarizzare posizioni borderline, consentendo quindi a soggetti considerati deboli di regolarizzarsi secondo la normativa vigente per l’attività commerciale.

Ma la situazione è abbastanza più intricata rispetto a quella che potrebbe sembrare sulla carta. Infatti fino ad oggi non sono mancati problemi nei vari mercati, legati a situazioni spesso derivanti dall’interpretazione della legge in modo non proprio ortodosso da parte dei comuni.

Per commentare e dare un aiuto concreto alle amministrazioni comunali, la Confesercenti provinciale di Cagliari ha organizzato un seminario formativo, al quale hanno partecipato oltre 30 comuni, per entrare nel dettaglio della nuova normativa e raccontarla agli assessori e ai funzionari che poi sul campo hanno il duro compito di adeguare i regolamenti comunali. All’iniziativa hanno partecipato il direttore provinciale Nicola Murru, il presidente provinciale Roberto Bolognese, il presidente provinciale ANVA Confesercenti Marco Medda e il Coordinatore Nazionale ANVA Confesercenti Adriano Ciolli, che ha spiegato nel dettaglio quali sono i passi che i comuni devono fare per preparare i bandi e riassegnare i posteggi, dando anche delle scadenze molto precise.

È stata anche l’occasione per far conoscere alle amministrazioni comunali presenti che la Confesercenti è pronta ad assistere i comuni per la predisposizione dei bandi e dei regolamenti secondo quanto previsto dalla Direttiva Servizi e che l’Associazione ha anche gli strumenti per gestire per conto del Comune l’area mercatale, sollevando lo stesso comune da una serie di problematiche legate alla gestione degli spazi e ai rapporti spesso difficili e tesi tra operatori e le polizie municipali dei comuni.

«Si tratta di una novità epocale – commenta Marco Medda – perché significa riordinare l’intero settore in una volta sola. Ovviamente il nostro intento è quello di creare le condizioni favorevoli a tutela intanto della categoria che rappresentiamo e difendiamo e di aiutare le amministrazioni comunali in un percorso che potrebbe riservare diverse difficoltà, se non altro per i tempi così ravvicinati imposti dall’accordo Stato Regioni del 2012.»

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L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, ha presentato oggi alla stampa il futuro direttore generale dell’Azienda unica Fulvio Moirano ed il nuovo direttore generale dell’Aou sassarese Antonio D’Urso, ed ha esposto a grandi linee quelli che saranno i programmi della Asl: L’Ats nasce per dare tutela al sistema sanitario e «gli obiettivi primari che cercheremo di realizzare sono la riduzione dei tempi d’attesa per le prestazioni sanitarie e l’offerta di una capillarità di servizi che garantisca la prossimità dei territori». L’incontro si è svolto nella sede della Asl regionale, alla presenza del rettore dell’Ateneo di Sassari, Massimo Carpinelli, del direttore generale dell’assessorato Sanità, Giuseppe Sechi, dei commissari uscenti delle aziende sassaresi, Giuseppe Pintor e Agostino Sussarellu. Il manager ligure Fulvio Moirano si è insediato alla guida della Asl 1 di Sassari ma prenderà in mano il timone della Sanità sarda il 1° gennaio 2017, quando l’Azienda per la tutela della salute sarà una realtà operativa.
L’assessore Arru ha ringraziato i commissari uscenti ed ha parlato dei programmi della Asl unica.

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«Purtroppo siamo stati facili profeti: non solo la nuova legge edilizia non ha prodotto risultati, ma ha concorso in modo significativo all’ulteriore affossamento del settore». Lo afferma il consigliere regionale dei riformatori Michele Cossa commentando i dati pubblicati da Confartigianato Edilizia sull’andamento del settore.

«Un approccio ideologico e anacronistico ha bloccato i piccoli interventi consentiti dal piano casa, senza velocizzare le pratiche e senza semplificare alcunché, gettando nella disperazione migliaia di famiglie di piccoli imprenditori e piccoli artigiani – aggiunge Michele Cossa – Non sarà certo una legge bandiera come quella sulla semplificazione – che contiene norme programmatiche di scarsa utilità – a ribaltare la situazione, ma scelte coraggiose che non criminalizzino l’attività imprenditoriale. Regole chiare, che lascino poco spazio a improvvisazione e interpretazioni di comodo. Insomma, tutto il contrario della legge edilizia vigente.»

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Il Carbonia vince la terza partita consecutiva e conserva il primato solitario in classifica con 9 punti in 3 partite, 7 reti segnate, nessuna subita. Un goal per tempo, Daniele Contu alla mezz’ora del primo tempo e Marco Foddi allo scadere, hanno chiuso i conti anche con il Selargius e la squadra di Andrea Marongiu continua a volare in questo straordinario avvio di stagione. Il ruolino di marco del Carbonia è sorprendente, soprattutto per la tranquillità con la quale ottiene i risultati e, soprattutto, per la solidità difensiva. Le partenze di Fabiano Todde e Nicola Boi avevano sollevato qualche dubbio sulle prospettive del reparto che lo scorso anno aveva fatto la differenza per quasi tutta la stagione, ma in questo avvio di stagione la squadra ha saputo stupire tutti, subendo un solo goal nel match di ritorno dei 16esimi di Coppa Italia con la Monteponi, ininfluente per la qualificazione dopo il 3 a 0 esterno, e tenendo la porta di Daniele Bove inviolata nelle prime tre partite di campionato.

Alle spalle del Carbonia in classifica ci sono ben quattro squadre, Guspini Terralba, San Marco Assemini ’80, Sant’Elena e Samassi, tutte distanziate di due punti, a tre lunghezze Arbus e Frassinetti Elmas. Nuova amarissima sconfitta per la Monteponi di Titti Podda, la seconda consecutiva, prima interna, 1 a 2 con la Tharros, e terza sconfitta consecutiva per il Carloforte sul campo della San Marco Assemini ’80, con il pesante punteggio di 3 a 0. La classifica del Carloforte di Tony Poma, come quella del Siliqua, battuto in casa dal Sant’Elena, comincia a farsi preoccupante, anche perché il calendario domenica prossima la opporrà all’ambizioso Samassi.

Sugli altri campi, bella impresa della Frassinetti Elmas sul campo del Quartu 2000, 1 a 0, al pari di quella dell’Arbus a Seulo, con l’identico punteggio di 1 a 0. Al Guspini Terralba il derby con la Villacidrese, 2 a 0, e netta vittoria del Samassi sul Barisardo, 3 a 1.

Nel girone B del campionato di Prima categoria, bella vittoria del Cortoghiana sul Gergei, 2 a 1, e pareggi per 1 a 1 tra Fermassenti e Domusnovas, Andromeda e Atletico Narcao. Sconfitta casalinga per il Villaperuccio con il Gonnosfanadiga, 2 a 1, e nette vittorie interne per la Libertas Barumini sul Senorbì (3 a 1), per il Villamar sul Seui Arcueri (3 a 1) e, infine, per il Sadali sul Guasila (3 a 0).

Nel girone C del campionato di seconda categoria, infine, vittorie casalinghe per il Santadi sull’Acquacadda (5 a 1), l’Isola di Sant’Antioco sull’Is Urigus (3 a 1), il Musei sull’Iglesias ( 2 a 0), il Teulada sull’Antiochense (3 a 2), il Perdaxius sul Gonnesa (2 a 1). Impresa esterna, infine, per l’Atletico Masainas a Bacu Abis, 3 a 1.

 

 

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«Non abbiamo nessuna intenzione di assistere in silenzio mentre lo Stato abbandona gradualmente le zone periferiche della Sardegna. Dopo le scuole e i presidi delle forze dell’ordine cancellati secondo quella fredda logica della razionalizzazione, adesso è il turno dell’Inps. Il timore, sempre più fondato ed espresso chiaramente anche dal Comitato dei dipendenti dell’Istituto nazionale della previdenza sociale, è che l’Inps chiuda o ridimensioni alcuni uffici periferici. Come se non fossero sufficienti i tagli al personale prodotti in questi anni, che costringono i cittadini a file estenuanti.»

Lo ha detto Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«Pretendiamo non soltanto che si rinunci al folle disegno di chiusura degli uffici, ma anche che si avvii un processo di potenziamento di quelli attualmente in attività, rafforzando il personale e garantendo agli utenti servizi puntuali ed efficienti. E la Giunta non si limiti alle sole “rassicurazioni” ma metta in campo azioni concrete facendo tutto il possibile per evitare simili scenari. I servizi al cittadino nelle piccole città e nei Comuni periferici della Sardegna sono sempre meno. La Giunta – ha concluso Ignazio Locci – si opponga con forza a uno Stato palesemente in fuga.»

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In Sardegna, alla fine dello scorso giugno, erano 18.442 le imprese che si occupavano di costruzioni: quelle artigiane erano 10.559 (il 57,3%). Queste ultime, negli ultimi 12 mesi hanno registrato una flessione del 3%, con la relativa perdita di 328 aziende (saldo tra aperture e chiusure). Un calo senza eguali in Italia) è stato registrato dall’occupazione: tra tutte le imprese del comparto (edili, impiantisti, installatori, progettisti e servizi) si è passati dalle 67.101 unità del 2008 alle 31.494 del 2016: -53,1%, più che un dimezzamento della forza lavoro. Solo nell’ultimo anno, tra diretti e indiretti, si sono persi oltre 6.500 posti di lavoro.

«Dal 2008 il comparto dell’edilizia ha perso 36mila posti di lavoro. E’ come se dicessimo che in una città grande come Nuoro, tutti, neonati e ultracentenari inclusi, avessero perso il posto. L’occupazione è stata letteralmente dimezzata: in Italia non esiste un dato peggiore di quello registrato in Sardegna

E’ cruda e diretta l’analisi di Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna, sullo stato delle Costruzioni nell’Isola.

A rivelare la gravità della situazione del comparto in Sardegna è il Dossier “La difficile ripartenza”, elaborato dell’Ufficio Studi Nazionale di Confartigianato, che ha analizzato una serie di dati, provenienti da fonti diverse, dal 2008 a oggi.

L’intero comparto del “Sistema Casa” della Sardegna, che include tutte le tipologie d’imprese (artigiane e non) delle costruzioni, dell’impiantistica, dell’installazione, della progettazione e dei servizi connessi, alla fine del secondo trimestre 2016 assommava 22.701 imprese, in calo dello 0,8% rispetto al 2015. Di queste ben 13.612 (il 60%) erano imprese artigiane, anche queste in contrazione, nello stesso periodo, del – 2,5%.

A livello territoriale, tra le imprese artigiane edili, è forte il calo in provincia di Oristano: – 4,2% (saldo aperture/chiusure di – 43 imprese). Seguono Cagliari con – 3,1% (-109), Nuoro con – 2,8% (- 63) e Sassari con – 2,7% (- 113).

Notizie positive, al contrario, arrivano dal valore aggiunto e dalle compravendite, dopo la debacle registrata nel picco della crisi.

Nel primo caso, i dati del 2008 registrarono oltre 2 miliardi e mezzo di giro d’affari (2.456 milioni di euro). Calarono drasticamente nel 2013 superando di poco il miliardo e mezzo (1.674 milioni) registrando una perdita secca di 782 milioni di euro. Nel 2014 la piccola ripresa toccando quota 1 miliardo e 811 milioni di euro. In ogni caso la variazione negativa tra il 2008 e 2014 è stata di 644 milioni di euro e una perdita percentuale del 26,2%.

Nel mercato della vendita e acquisto degli immobili, dopo i fasti del 2008 anno nel quale si 17.888 contratti, arrivò lo sprofondo del 2014 con appena 9.427 registrazioni (- 8.461). L’anno successivo (2015) tornarono sopra quota 10mila (10.182). In ogni caso tra il 2008 e il 2015 la variazione si è attestata sul – 7.706 ovvero -43,1%.

«Dal 2008, la lunga crisi che ha colpito il settore non concede tregua, specialmente ai piccoli imprenditori – aggiunge Meloni – i timidi segnali di una frenata della recessione, registrati nel 2015, non hanno trovato il seguito auspicato e il 2016 che doveva essere l’anno della ripartenza e della svolta, in realtà, sta diventando l’anno dell’occasione mancata. L’edilizia sarda sta ancora sperimentando una devastante caduta del tessuto produttivo, con una fuoriuscita dal mercato di migliaia di imprese e di lavoratori, la crisi ha infatti penalizzato, in particolare, le imprese più strutturate, quelle con dipendenti. In Sardegna ci troviamo di fronte al rischio di una “desertificazione” progressiva, che deve essere contrastata con forza, per evitare un indebolimento del sistema che avrà ripercussioni su qualunque futura possibilità di ripresa.»

Per l’Associazione Artigiana ci sono delle soluzioni praticabili

Una delle chiavi per la ripresa è sotto i nostri occhi: sta nella ristrutturazione e nella riqualificazione energetica di oltre 90mila immobili e abitazioni vecchie e in cattive condizioni – continua Meloni – tale segmento di mercato è infatti l’unico ad aver registrato un incremento nel corso degli anni, soprattutto grazie agli incentivi fiscali rafforzati che, come è stato annunciato dal Governo, saranno riconfermati.»

C’è anche una forte attesa per la prossima Legge Urbanistica e la stabilizzazione del Piano casa.

«Una spinta alla ripresa del settore potrebbe, e dovrebbe arrivare dalla prossima legge urbanistica regionale che è assolutamente necessario approvare entro dicembre in concomitanza con il termine del secondo Piano Casa – sottolinea ancora Giacomo Meloni – per questo siamo in attesa di poterla visionare, pronti a collaborare con l’assessorato dell’Urbanistica con proposte, suggerimenti e miglioramenti. Per questo abbiamo comunicato all’assessore Cristiano Erriu questa nostra disponibilità chiedendo, contestualmente, un incontro. In ogni caso siamo molto preoccupati per l’approvazione visto e considerato che nessuno sembra parlare più della legge e mancano circa 2 mesi e messo alla fine dell’anno.»

Sulla nuova legge per la semplificazione normativa e l’istituzione del SUAPE (Sportello Unico Attività Produttive dell’Edilizia), l’associazione esprime un cauto apprezzamento.

«Prima di esprimere qualsiasi giudizio in merito, attendiamo di analizzare bene la Legge per capire come potrebbe andare a influire sulle imprese – sottolinea Giacomo Meloni – però è innegabile che vada verso ciò che la nostra Associazione ha sempre combattuto: il taglio dei lacci burocratici. E’ assolutamente importante rispettare le normative però dobbiamo evitare che il cantiere si trasformi in un mero contenitore di burocrazia. E’ necessario che le aziende vengano liberate da normative astruse e da regole spesso in contrasto tra loro. Ci auguriamo che sia questa la strada che Giunta e Consiglio hanno deciso di percorrere.»

Sul Codice degli Appalti è invece ancora buio quasi totale.

«Su questo passaggio c’erano e ci sono tantissime aspettative ma la riforma si compirà solo ed esclusivamente con l’emanazione di tutti i decreti a corredo e con l’emanazione delle “soft law”, ovvero gli strumenti innovativi di regolazione che si riferiscono a prassi e procedure”. «Lo attendiamo con ansia-   conclude Meloni – perché abbiamo rilevato che, tra i motivi della contrazione del numero delle procedure di gara e delle attuali “complicazioni” negli affidamenti delle gare stesse (inviti a centinaia di imprese), vi è l’incertezza procedurale e la vacanza di regole sulla fase esecutiva del contratto stante l’abrogazione di parte del Regolamento di esecuzione e attuazione del precedente codice. Tutto questo lo abbiamo già comunicato, a livello Nazionale, al Presidente dell’Autorità Anticorruzione, Raffaele Cantone.»

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