20 December, 2025

[bing_translator]

CampoScuolaSTudentiOtt16StudentiPortoPinoBisOtt16StudentiPortoPInoSpiaggiaOtt16

Dal 30 settembre al 6 ottobre scorso, col contributo della facoltà di Biologia e farmacia dell’ateneo, si è svolto a Porto Pino il campo scuola naturalistico del corso di laurea in Scienze naturali (classe Scienze e tecnologie ambiente e natura). Il campo, ha potuto usufruire delle strutture delle ex batterie di difesa costiera di Candiani (Sant’Anna Arresi).

L’Università e in particolare il gruppo guidato da Valeria Marina Nurchi (coordinatore corso laurea Scienze e tecnologie per l’ambiente e la natura), proseguono nel tessere una tela proficua con le istituzioni e il territorio. Infatti, il campo si tiene grazie al Progetto Life Natura Soss Dunes (Safeguard and management Of South-western Sardinian Dunes A project for the pilot area of Porto Pino), con un accordo di partenariato tra il comune di Sant’Anna Arresi, rappresentato dal sindaco Teresa Pintus e dal project manager Emanuele Figus e il Coastal and marine geology group dell’Università di Cagliari, coordinato scientifico Sandro De Muro.

Le attività del Campo scuola naturalistico 2016 tenutosi al comprensorio di Educazione ambientale delle ex batterie di difesa costiera di Candiani hanno comportato esercitazioni di terreno su geografia fisica e cartografia, morfodinamica, geologia, botanica sistematica e ambientale, ecologia animale, ornitologia e monitoraggio ambientale. Un processo virtuoso che permetterà di implementare la conoscenza multidisciplinare del “SIC ITB040025, promontorio, dune e zona umida, di Porto Pino”. In particolare, gli studenti sono stati impegnati in attività che prevedono esercitazioni di terreno sulle tematiche: Geografia fisica e Cartografia: cartografia tematica, processi, forme, depositi litorali ed eolici e depositi transizionali (curata da docenti e ricercatori, Sandro De Muro e Carla Buosi); Zoologia: ornitologia (Susanna Salvadori e Sergio Nissardi, Carla Zucca); Geologia: stratigrafia del Mesozoico e sedimentologia delle piattaforme carbonatiche; sedimenti eolici di età quaternaria; deformazioni tettoniche di età terziaria del promontorio (Luca Costamagna); Botanica ambientale: analisi della vegetazione rupicola costiera in relazione agli assetti geomorfologici con particolare attenzione alla vegetazione caratterizzata da Pinus halepensis e Quercus calliprinos (Maria Caterina Fogu, Gianluca Iiriti); Ecologia animale con attività di monitoraggio ambientale in una laguna costiera (Pierantonio Addis, Marco Secci, Francesco Palmas, Daniela Loddo); Botanica Sistematica con studi di biologia della conservazione in situ ed ex situ, raccolta del germoplasma e rilevamento fenologico e rilevamento demografico (Donatella Cogoni, Giuseppe Fenu, Maria Silvia Pinna, Marco Porceddu). Le attività preparatorie per le esperienze in campo si sono svolte presso il comprensorio di educazione ambientale. Il comprensorio è dotato di sala didattica, foresteria per studenti e docenti ed è costituito delle ex batterie di difesa costiera di Candiani, opportunamente ristrutturate dal comune di Sant’Anna Arresi e destinate a educazione e formazione su tematiche ambientali a tutti i livelli. La struttura è in rete con l’Osservatorio coste e ambiente naturale sottomarino Oceans di Punta Sardegna (Palau).

In base all’accordo quadro, il comprensorio di Candiani è base stabile per il campo naturalistico del corso di laurea triennale e magistrale della classe di Scienze e tecnologie per l’ambiente e la natura. «Gli studenti possono svolgere gratuitamente attività sul campo in uno dei contesti naturali del Mediterraneo caratterizzati dalla presenza di estese e straordinarie aree sic (siti di interesse comunitario), che – spiega la professoressa Nurchi – spaziano tra ambienti marini, sistemi di spiagge e dune, promontori aree pedemontane e montane. Un’attività che rappresenta una palestra formidabile per la formazione della futura classe dirigente nel campo delle tematiche ambientali».

[bing_translator]

SAMSUNG CAMERA PICTURES

Nuovo appuntamento con i concerti domani, mercoledì 12 ottobre, per il V Festival pianistico del Conservatorio, dedicato quest’anno alla figura di Ferruccio Busoni nel 150° anniversario dalla nascita.

Alle 18.30 nell’Auditorium dell’istituzione musicale di Cagliari (in piazza Porrrino) si terrà un concerto della pianista russa Nina Krokos. Il programma della serata sarà incentrato su musiche di Bach/Busoni, Beethoven e Schumann.

Nato da un progetto di Stefano Figliola, docente di pianoforte al Conservatorio di Cagliari, il Festival pianistico è organizzato dai Dipartimenti “Strumenti a Tastiera” e “Teoria e Analisi, Composizione, Direzione e Musicologia”, in collaborazione col Dipartimento di “Musiche d’insieme”.

Nina Krokos, nata a Belgorod (Russia), ha iniziato a studiare pianoforte all’età di 5 anni nella scuola musicale di Belgorod. Nel 2004, si è trasferita in Italia dove ha proseguito gli studi presso l’Accademia Internazionale di Musica J.S. Bach  di Olbi , sotto la guida del M° Stella Sanna. Ha vinto i concorsi di Macomer, Berchidda, Sassari e l’Hyperion di Roma. Ha partecipato a corsi estivi di Todi e al corso di interpretazione musicale a Norcia. Si è laureata alla Triennale di Pianoforte con la lode, ha già tenuto diversi recital pianistici e attualmente prosegue gli studi al Biennio del Conservatorio di Cagliari Pierluigi da Palestrina sotto la guida di M° F. Giammarco.

[bing_translator]

Dopo l’anteprima di sabato 8 ottobre, l’VIII edizione del Carbonia Film Festival prende il via mercoledì 12 ottobre, presso il Cine-Teatro Centrale in Piazza Roma.

Nel pomeriggio, a partire dalle ore 18.00, all’ingresso del Cine-Teatro Centrale, sarà inaugurata la Mostra Narrativa “Questa terra non è la mia terra” di Lorena Canottiere, illustratrice di fama internazionale ed autrice del manifesto del Festival.

«Verdad, Henry, Nadia, Davide sono quattro personaggi in cerca di una terra dove potersi sentire a casa, che non li scacci, non li ferisca. Una terrache non esiste in alcuna mappa. Ciascuno di loro lo capirà (nonostante le differenti storie, origini e contesti storici) quando la vedranno in un luogo che non ha nulla di geografico: l’altro. L’unica meta che permetta di rispecchiare le proprie debolezze e che abbia il potere di accoglierci nonostante tutto… sempre che la si trovi.»

Alle 20.30, due talenti del cinema e del teatro italiano, Vinicio Marchioni e Milena Mancini, leggeranno in prima nazionale assoluta “A Calais” di Emmanuel Carrère, un testo di straordinaria attualità di uno dei maggiori scrittori contemporanei:  

«Nella Giungla di Calais – l’inferno di fango e miseria dove sopravvivono a stento alcune migliaia uomini (ma anche bambini e donne) siriani, afghani esudanesi che, notte dopo notte, rischiano la vita pur di raggiungere l’Inghilterra – Carrère ci entra soltanto dopo averci girato attorno per giorni e rinuncia a descriverla: perché, dice, dopo non ci sarebbe più spazio per nient’altro. In compenso, descrive tutto il resto con quella lingua di incredibile fluidità che i lettori hanno imparato a conoscere e ad amare, e con il tono di  chi racconta senza giudicare, posando sempre sulla realtà uno sguardo che è insieme interno ed esterno, empatico e ironico – lo sguardo, pieno di dubbi, di chi si interroga costantemente anche su se stesso.»

Subito dopo il reading, è prevista la proiezione del film di apertura del Festival: After Spring di Steph Ching e Ellen Martinez (Stati Uniti, 2016, 101’)

«Con il conflitto siriano, giunto al suo sesto anno, milioni di persone continuano a essere sfollate. After Spring racconta la storia di ciò che succede a moltissimi di loro. Il film, prodotto dalla star televisiva americana Jon Stewart, ci immerge nell’insediamento di Zaatari in Giordania, il più grande campo profughi al mondo per rifugiati siriani, seguendo le storie due famiglie in fuga e degli operatori umanitari che ogni giorno lavorano per rendere vivibile un luogo nato per essere transitorio e che oggi si sta trasformando in una vera e propria città.»

Vinicio Marchioni_light

[bing_translator]

Anche quest’anno il Banco di Sardegna sarà presente con un proprio stand al TTG Incontri, il più importante Salone internazionale del turismo, dell’accoglienza e del tempo libero organizzato in Italia, giunto alla 53° edizione e che si terrà dal 13 al 15 ottobre alla Fiera di Rimini.

Con 2.480 espositori e oltre 63.000 partecipanti nel 2015, TTG Incontri è un palcoscenico importantissimo per gli addetti ai lavori di un settore che da tre anni in Sardegna registra una costante crescita e che punta a sfruttare le enormi potenzialità di ulteriore sviluppo a vantaggio non solo degli stessi operatori dell’industria dei viaggi, ma dell’intero sistema economico isolano.

Per il Banco di Sardegna è fondamentale, anche in questa occasione, continuare a stare al fianco degli imprenditori e sostenerli per favorire la firma di accordi con i principali tour operator, per meglio commercializzare il prodotto turistico, per stimolare l’attivazione di nuovi business, per promuovere ancora di più l’immagine della Sardegna nel mondo.

Sede Banco di Sardegna Cagliari 3TTG

 

[bing_translator]

Arrigo Miglio 1 copiaconvegno regionale presbiterale web

Saranno gli stati generali del clero sardo. Dal 12 al 14 ottobre, a distanza di 22 anni dall’ultimo appuntamento, delegazioni di preti di tutte le 10 diocesi sarde si incontreranno a  Orosei in una tre giorni di riflessione e di confronto sul tema «La formazione permanente dei sacerdoti». Un degli obiettivi dell’incontro – come si legge nell’invito  spedito agli oltre 800 preti presenti nell’isola – «è rinverdire il tessuto di relazioni tra le Chiese. La nostra gente sta conoscendo un notevole cambiamento nei suoi orientamenti culturali e spirituali, nella sua condizione socio-economica, nelle sue strutture ecclesiali». Dentro questi processi ci sono i preti: in numero ridotto, rispetto a qualche decennio addietro, con un’età media piuttosto avanzata, con poche  nuove vocazioni al sacerdozio. Sono attesi almeno 200 tra parroci e vice e circa 50 alunni del seminario regionale maggiore.

Tra i relatori del convegno, al quale parteciperanno tutti i vescovi sardi, sarà anche il vescovo Gualtiero Sigismondi, presidente della commissione CEI per il Clero e la vita consacrata, delegato per i Seminari d’Italia, che parlerà di «Formazione permanente del presbitero: aspetti teologici, spirituali ed esistenziali». Monsignor Mauro Maria Morfino terrà la relazione «Per una regola di vita del presbitero». Infine, l’intervento di don Mario Simula verterà sul tema «La vita del presbitero, tra missione pastorale e incombenze amministrative». A ogni relazione seguiranno momenti di confronto e di dibattito in aula.

I lavori, la cui sede sarà l’hotel Marina Beach, inizieranno mercoledì 12 ottobre, alle ore 18.00,, con il saluto di monsignor Arrigo Miglio, Presidente della Conferenza Episcopale Sarda, e di monsignor Mauro Maria Morfino, vescovo di Alghero-Bosa, Presidente della Commissione presbiterale regionale.

[bing_translator]

Grandvision

L’azienda GrandVision ha un’esperienza ultracentenaria nel settore dell’ottica e della produzione di occhiali. Il suo fondatore difatti aprì il primo negozio nel 1891 in Finlandia. La grande espansione si è avuta però negli anni ’90 a seguito dell’acquisto di importanti marchi e quindi della penetrazione in vari paesi europei. Essendo un gruppo in forte espansione e con tante nuove aperture ha anche bisogno di tante professionalità.

«Le risorse umane sono costantemente aggiornate e motivate al raggiungimento dei risultati comuni di crescita e miglioramento continuo. Grintose, energiche, determinate, con tanta voglia di crescere e imparare. Sono queste le persone inserite nell’organizzazione, perché da noi la passione è la più grande forma di talento.»

Questo è quello che pensa Grandvision del proprio personale. Sono circa 600 le assunzioni che il gruppo effettuerà nei prossimi mesi soprattutto di…

L’articolo completo è consultabile nel sito http://www.diariolavoro.it/lavoro_grandvision.html .

[bing_translator]

Andrea Parodi L1 copia

Il “Premio Andrea Parodi” si prepara ad accogliere per la sua unica data italiana una leggenda vivente della musica, Al Di Meola, che riceverà il Premio Albo d’oro e insieme ad altri grandi ospiti come Riccardo Tesi, Massimo Donno, Alessia Tondo ed il Trio Correnteza omaggerà il grande talento di Andrea Parodi, di cui ricorre il 10° anniversario della scomparsa (il 17 ottobre) proprio in prossimità del festival. Parodi, dopo l’avventura con i Tazenda, era diventato un personaggio di rilievo nella scena world music internazionale.

Un cast di altissimo livello, che, insieme ai finalisti del concorso fra i quali compaiono nomi altrettanto importanti, animerà la nona edizione della manifestazione, in programma dal 13 al 15 ottobre a Cagliari al Teatro Auditorium Comunale di Piazza Dettori, con anteprima il 12 al live-club Jazzino e vari appuntamenti collaterali.

La direzione artistica è affidata a Elena Ledda, mentre a presentare saranno Ottavio Nieddu e Gianmaurizio Foderaro.

Al Di Meola non ha voluto mancare alla manifestazione che ogni anno ricorda Andrea Parodi, un artista con cui il leggendario chitarrista aveva intrecciato una intensa collaborazione, con molti concerti e con il disco “Midsummer Night in Sardinia” del 2005, e di cui aveva detto: «La voce di Andrea Parodi, unica, genera emozioni che toccano le più nascoste profondità dell’animo. Penso che Andrea sia una delle voci più importanti e originali del nostro tempo!»Al Di Meola si esibirà accompagnato dal chitarrista Peo Alfonsi, che suonava all’epoca con Parodi ed ora è in tour con lui da diversi anni.

A contendersi la vittoria del Premio Andrea Parodi, l’unico in Italia riservato alla world music, saranno: Paolo Carrus & Manuela Mameli Quartet (brano “Sa stella”, lingua sarda), Claudia Crabuzza (brano “L’altra Frida”, lingua algherese), Domo Emigrantes (brano “Leucade”, lingua salentina), Lamorivostri (brano “Lamorivostri”, lingua calabrese), Mau Mau (brano “8.000 km”, lingua piemontese), Parafone’ (brano “Amistà”, lingua calabrese, arabo-egiziana), Pupi di Surfaro (brano “Li me paroli”, lingua siciliana, italiana, inglese), Il tempo e la voce (brano “Meravigliusa-menti”, lingua siciliana medievale), Vesevo (brano “O ‘ Rre Rre”, lingua napoletana). Non sarà invece presente Mela (brano “Story of Inconsequence”, lingua inglese) per indisponibilità.

Il programma completo:

Il 12 ottobre alle 21.30 il Jazzino (Cagliari, Via Carloforte 76) ospiterà l’anteprima del Festival, con un recital di Davide Casu.

Il 13 ottobre alle 20.30 ci sarà la prima esibizione dei finalisti (con il brano in gara ed un altro brano del proprio repertorio) e la proiezione del video live di Giuliano Gabriele Ensemble (Vincitore del Premio nel 2015).

Il 14 ottobre alle 20.30 la seconda esibizione dei finalisti, che proporranno il brano in gara e uno del repertorio di Andrea Parodi, del quale verrà anche proiettato un video. Nella serata ci sarà spazio anche per i primi due ospiti, Riccardo Tesi e Massimo Donno.

Il 15 ottobre, alle 20.30, prenderà avvio la serata finale, con l’esibizione dei concorrenti, che presenteranno il brano in gara. A seguire saliranno sul palco il Trio Correnteza, Alessia Tondo con Massimo Donno. Si passerà poi alla consegna del Premio Albo D’oro ad Al Di Meola e al suo set con Peo Alfonsi. Infine la proclamazione dei vincitori del Premio assoluto, del Premio della Critica e delle menzioni e l’ormai tradizionale jam session finale che coinvolgerà tutti gli ospiti, Elena Ledda e gli artisti presenti in giuria e in sala.

EVENTI COLLATERALI

Il 14 ottobre nella Sala Conferenze Search (in Largo Carlo Felice 2), alle 10.00, si terrà un seminario sui diritti degli artisti interpreti ed esecutori a cura di Andrea Marco Ricci, Membro del Consiglio di Amministrazione del Nuovo IMAIE. Alle 11.30 sarà la volta di una conferenza sul contratto di edizioni musicali curata da Maria Grazia Maxia. Alle 17.30 toccherà alla presentazione del libro autobiografico “Una vita a bottoni” (Squilibri editore) di Riccardo Tesi, che sarà affiancato da Andrea Del Favero e Francesco Pintore.

Il 15 ottobre, sempre alla Sala Conferenze Search, alle 10.30 prenderà il via la giornata di studi “La musica che girerà intorno. Immaginare la World Music fra vent’anni”, a cura di Jacopo Tomatis, realizzata in collaborazione con Università degli Studi di Cagliari, Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio.

Si tratta della 2ª edizione del dibattito internazionale sulla World Music. Interverranno: Ciro De Rosa, Dario Zigiotto, Thorsten Bednarz, Riccardo Tesi, Marco Lutzu e Ignazio Macchiarella. Accesso libero e gratuito.

Premi per gli artisti

Il vincitore del concorso avrà diritto ad una bonus di 2.500 euro per spese musicali, che sarà erogato a copertura di costi di masterclass, eventuale acquisto o noleggio di strumenti musicali, corsi e quant’altro il vincitore sceglierà per la propria crescita artistica e musicale, entro un anno dallo svolgimento del festival. Il vincitore inoltre avrà la possibilità di esibirsi nella prossima edizione del Premio Andrea Parodi, al Festival European Jazz Expo di Cagliari, al Negro Festival delle Grotte di Pertosa (Campania) e a Folkest in Friuli.

Al vincitore del Premio della Critica sarà invece offerta la produzione di un videoclip professionale.

Gli oggetti d’arte del Premio Andrea Parodi 2016 saranno realizzati per l’occasione da Maria Conte.

Giurie

Giuria tecnica (Premio assoluto): Elena Ledda, Riccardo Tesi, Gabriele Mirabassi, Alessia Tondo, Peo Alfonsi, Gino Marielli, Gigi Camedda, Cathrine Rysst, Kaballà, Gigi Marras, Silvano Lobina, Andrea Ruggeri, Gianluca Dessi’, Simone Pittau, Gisella Vacca, Lia Careddu, Marco Lutzu, Salvatore Corona, Annamaria Loddo, Michele Palmas, Dario Zigiotto, Gaetano d’Aponte, Andrea Del Favero.

Giuria critica: Flavia Corda, Giorgio Galleano, Franz Coriasco, Matteo Bruni, Tore Cubeddu, Francesco Pintore, Giacomo Serreli, Walter Porcedda, Piersandro Pillonca, Claudia Mura, Daniela Deidda, Marco Mangiarotti, Jacopo Tomatis, Ciro De Rosa, Felice Liperi, Juan Antonio Vázquez, Andrew Cronshaw, Thorsten Bednarz, Petr Doruzka, Duccio Pasqua, Valerio Corzani, Sergio Albertoni, Stefano Carboni, Claudio Agostoni, Simone Cavagnino, Monica Magro, Luigi Mameli, Andrea Marco Ricci, Maria Grazia Maxia.

Partner e sponsor

Il Premio Andrea Parodi è realizzato grazie al contributo della Regione Autonoma della Sardegna (fondatore), la Fondazione di Sardegna, il Comune di Cagliari (che concede anche il patrocinio).

Partner del Premio sono: European Jazz Expo, Premio Bianca d’Aponte, Negro Festival, Folkest, Nuovo Imaie, Federazione degli Autori, Consorzio Cagliari Centro Storico, Jazzino – Jazz Club Cagliari, Boxoffice Sardegna.

Media Partners: Radio Rai Live 7, Radio Popolare, Radio Sintony, Unica Radio, Sardegna1, Tiscali, Il Giornale della Musica, BlogFoolk, Mundofonias.

Vincitori edizioni precedenti

2015 – Giuliano Gabriele Ensemble (Lazio)

2014 – Flo (Campania)

2013 – Unavantaluna (Sicilia)

2012 – Elsa Martin (Friuli)

2011 – Elva Lutza (Sardegna)

2010 – Compagnia Triskele (Sicilia)

2009 – Francesco Sossio (Puglia)

Premio della critica

2015 – Marina Mulopulos (Grecia / Toscana)

2014 – Tamuna (Sicilia)

2013 – Francesca Incudine (Sicilia)

2012 – Elsa Martin (Friuli)

2011 – Elva Lutza (Sardegna)

2010 – Yasmin Bradi (Sardegna)

2009 – Dario Piga (Sardegna/Spagna)

STORICO PREMIO ALBO D’ORO

2015 – TOTORE CHESSA (Sculture di FRANCESCO CAU, Assemini)

2014 – SU CUNCORDU ‘E SU ROSARIU DE SANTU LUSSURGIU (Quadri di MARIANO CHELO, Bosa, ceramiche di MASSIMO BOI, Quartu Sant’Elena)

2013 – FRANCESCO DEMURO (Artigianato di ROBERTA SOTGIU, Porto Torres)

2012 – LUIGI LAI (Artigianato di ANNA MARIA LAURO, Alghero, Creazioni in Pasta di Pane)

2011 – MARIO CERVO – Ad Memoriam (Artigianato di LUIGI NIOI, Assemini, Ceramista)

2010 – MAURO PAGANI (Artigianato di PINUCCIO SCIOLA, S.Sperate, Pietre Sonore)

2009 – BERNARD LORTAT JACOB (Artigianato di GIANPAOLO MARRAS, Ottana, Maschere tradizionali di legno)

2008 – DON GIOVANNI DORE (Artigianato Oreficeria di Cagliari)

[bing_translator]

«Che fine hanno fatto i fondi comunitari destinati ai pazienti affetti da particolari patologie?» Lo chiede Ignazio Locci, consigliere regionale Forza Italia Sardegna, in una nota nella quale sottolinea che «potrebbe essere un taglio ben più consistente quello applicato dalla Giunta regionale al fondo destinato ai Comuni per l’erogazione di sussidi in favore di particolari categorie di cittadini (nefropatici, pazienti psichiatrici, cardiopatici, oncologici, etc.). Se nel 2015 vi erano a disposizione 47 milioni, nel 2016 la cifra è calata a 43 milioni di euro (tra fondi regionali e comunitari). Ma non è tutto: perché se un meno 4 milioni ha già creato particolari problemi, tanto che i Comuni hanno iniziato a far sentire la propria voce, figurarsi se a questi si aggiunge un’ulteriore decurtazione di 8 milioni, ovvero la parte di fondi comunitari che per ora non è stata erogata».

«La Regione, dei 43 milioni di euro programmati, ad oggi ne ha stanziato circa 35 – sottolinea Ignazio Locci -. Ne mancano all’appello altri 8, ovvero la quota comunitaria che ancora non è arrivata in cassa e, considerato l’inspiegabile ritardo, potrebbe anche non arrivare mai. Eppure, Pigliaru e Paci non fanno altro che parlare di maggiori entrate, di miliardi di euro fumanti pronti a essere spesi nell’Isola grazie al Patto per la Sardegna. Ma è evidente che soldi in più non ce ne sono e, anzi, i quattrini destinati ai servizi al cittadino sono sempre meno.»

«Vorremmo sapere che fine hanno fatto i soldi comunitari e per quale ragione non sono stati ancora stanziati. Sono passati fin troppi mesi dall’approvazione della Finanziaria regionale. A oggi i Comuni della Sardegna avrebbero dovuto avere in cassa il denaro per far fronte alle legittime richieste degli aventi diritto. Ma niente, i bilanci comunali restano all’asciutto. Il presidente Francesco Pigliaru e l’Assessore alla Sanità Lugi Arru facciano chiarezza e rassicurino i Comuni sui soldi comunitari mancanti. Dicano la verità. Ed eventualmente, in sede di assestamento di bilancio – conclude Ignazio Locci -, si impegnino per tappare l’ennesimo buco da loro stessi creato.»

[bing_translator]

Dai ricercatori delle università di Bologna e Cagliari un innovativo rivelatore di radiazione ionizzante. Sarà utile in medicina, per misurare le radiazioni, e per creare “smart tag” utili a identificare e monitorare merci e bagagli. Per il progetto europeo i-Flexis in  campo lo staff del dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica guidato da Annalisa Bonfiglio

Intelligente, flessibile, sottile e a basso consumo: vede i raggi X ed è l’ultimo risultato del progetto europeo pubblicato sulla rivista Nature Communications. Ideata dai dipartimenti di Fisica e astronomia e di Ingegneria elettrica ed elettronica (Diee) delle Università di Bologna e Cagliari, l’etichetta è un innovativo rivelatore di radiazione ionizzante con varie possibilità di applicazione: dall’ambito medico, per misurare le radiazioni, passando per quello industriale, fino alla possibilità di creare “smart tag” per identificare e monitorare merci

L’interesse – anche commerciale – per innovativi rivelatori di radiazione ionizzante sta crescendo rapidamente. Ma i rivelatori tradizionali a stato solido soffrono di limitazioni dovute a processi di fabbricazione complessi e alla loro rigidità meccanica. Per superare questi problemi, il gruppo di ricerca ha sviluppato, per la prima volta, l’utilizzo di semiconduttori a matrice organica, utilizzando processi di fabbricazione additivi e a basso costo.

«È stata superata una delle limitazioni più importanti nell’uso dei semiconduttori organici, ovvero le alte tensioni, normalmente necessarie per ottenere segnali rilevanti. Questo apre la strada ad applicazioni portatili di grande rilevanza pratica» spiega Annalisa Bonfiglio, docente al Diee e pro rettore per l’Innovazione dell’ateneo di Cagliari.

«Una della caratteristiche più interessanti e attraenti dei materiali organici – dice Beatrice Fraboni, coordinatrice del progetto europeo i-Flexis – è la facilità con cui possono essere depositati su substrati anche plastici e flessibili di grandi aree utilizzando tecniche a basso costo, come ad esempio la stampa a getto di inchiostro. Inoltre, sono materiali molto interessanti per applicazioni in dosimetria medicale e per diagnostica a raggi X: la densità tipica delle molecole organiche equivale a quella dei tessuti umani.»
Al centro dei nuovi rivelatori c’è un film microcristallino di una molecola organica (TIPS-pentacene) che viene depositato con un processo di stampa a getto di inchiostro su un substrato plastico flessibile. Il risultato è un dispositivo in grado di operare con una tensione di alimentazione ultra-bassa fornendo una risposta elettrica in tempo reale in presenza di una radiazione ionizzante, come ad esempio raggi X. Il lavoro è stato sviluppato dal gruppo di ricerca di Bologna, coordinato dalla professoressa Fraboni con Laura Basiricò, Andrea Ciavatti e Tobias Cramer, in collaborazione con il gruppo del Diee guidato dalla professoressa Bonfiglio con il contributo di Piero Cosseddu. Il lavoro è stato sviluppato nell’ambito del progetto europeo i-Flexis, coordinato dall’Alma Mater insieme a nove partner europei.

[bing_translator]

«L’articolo 24, comma 1, del decreto legislativo n. 6 del 2016, introduce il divieto di fumo nelle pertinenze esterne delle diverse strutture ospedaliere. Ma in Sardegna la norma non viene applicata, perché chi di dovere non fa nulla per imporne il rispetto. L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, dovrebbe prenderne atto, impegnandosi affinché la disciplina in questione non resti soltanto lettera morta.»

Lo dice Ignazio Locci,consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«L’assessore Arru dia immediatamente indirizzi precisi ai direttori generali delle aziende sanitarie ospedaliere con lo scopo di rendere operativo quanto prima il divieto di fumo – aggiunge Ignazio Locci -. Primo passo: togliere i posaceneri dagli ingressi degli ospedali, perché viene da chiedersi come si possa agevolare il rispetto del divieto di fumo se negli ospedali restano posizionati i posaceneri. Va bene che il rispetto dell’ambiente e il decoro delle strutture sanitarie è un principio irrinunciabile, ma è altrettanto vero che la pulizia e l’ordine possono essere garantiti anche senza i contenitori per buttare le cicche.»