20 December, 2025

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Qualche giorno fa la segreteria della Consulta delle Associazioni del Parco Geominerario ha attaccato duramente Tore Cherchi, coordinatore del Piano Sulcis sull’annuncio della riforma del Parco Geominerario; oggi Tore Cherchi risponde con toni altrettanto duri.

«E’ una notizia che non prendiamo neppure in considerazione in quanto si tratta dell’ennesimo annuncio che la stessa persona diffonde periodicamente da quattro anni senza nessun risultato – ha attaccato la segreteria della Consulta delle associazioni -. Il primo annuncio lo diffuse proprio 4 anni fa in occasione della sottoscrizione del così detto “Piano Sulcis” nel quale, solo dopo le proteste della Consulta delle Associazioni, fu costretto a rimediare alla dimenticanza con l’inserimento all’ultimo momento del seguente impegno mai mantenuto”… dare piena operatività in tempi stretti al Parco Geominerario”.

In realtà non si trattò di una dimenticanza ma di una scelta premeditata in quanto per sollecitare la riforma del Parco Geominerario la Consulta delle Associazioni proprio in quel periodo mantenne per 400 giorni il presidio di Villa Devoto dove tutti i giorni sfilavano i veri padri di quel piano, Cappellacci, Cherchi e Oppi, con l’ex sindaco di Villamassargia a fare da megafono propagandistico ad un piano-farsa che si rivelò ben presto la minestra riscaldata delle vecchie scelte fallimentari da finanziare con fondi riciclati che non erano riusciti a spendere negli anni precedenti.

In quella logica non poteva trovare posto il Parco Geominerario la cui istituzione era finalizzata ad aprire un nuovo orizzonte per il futuro del territorio attraverso la valorizzazione dell’immenso patrimonio storico, culturale e ambientale della millenaria epopea mineraria della Sardegna.

Ma questa scelta proposta 20 anni prima dalle Associazioni di volontariato e da tanti illustri e illuminati cittadini non fu recepita con facilità dall’attuale Coordinatore del Piano “Cappellacci-Cherchi-Oppi” che, dopo tante inutili sollecitazioni, fu costretto ad inserire nella legge finanziaria 2001 la norma istitutiva del Parco Geominerario, solo dopo la drammatica occupazione di Pozzo Sella e la mobilitazione popolare che sostenne quella lotta condotta sottoterra per 365 giorni.

Per queste ragioni non possono essere credibili gli annunci delle stesse persone che hanno finora impedito che il Parco acquisisse un ruolo strategico per contribuire concretamente alla rinascita culturale, sociale ed economica del territorio come è stato fatto concretamente negli altri bacini minerari europei con la creazione di migliaia di posti di lavoro.»

Fin qui, testualmente, l’attacco della segreteria della Consulta delle associazioni.

Oggi Tore Cherchi ha replicato con una nota che riportiamo pure integralmente.                                                                

«Il decreto di riforma del Parco Geominerario della Sardegna firmato dai Ministri dell’Ambiente, dell’Economia, dei Beni Culturali e dello Sviluppo Economico e con l’Intesa del Presidente della Regione Sardegna, munito del bollino del Direttore generale del Ministero dell’ambiente, è stato registrato il 8 settembre 2016 nel Registro dei Decreti con il numero 0000244.

Il mio è stato l’annuncio di un lavoro preso in mano e concluso e che altri hanno agitato a vuoto per due lustri – aggiunge l’ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias -. Questo resta un fatto quale che sia l’opinione della segreteria della Consulta delle associazioni. Per il resto ho il costume di non rispondere agli attacchi personali. Non lo farò neanche ora verso il coordinatore della segreteria delle associazioni, sempre pronto alla fatwa ma ahinoi, già Amministratore e Commissario di lungo ed inconcludente corso del Parco Geominerario. Un po’ di umiltà e di autocritica non guasterebbero – conclude Tore Cherchi – ma so di chiedere troppo.»

Tore Cherchi 12 copia

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«Una sede fissa nella città di Cagliari per il Liceo artistico-musicale Foiso Fois», è l’auspicio formulato dal presidente della Seconda commissione, Gavino Manca (Pd), che a conclusione dell’audizione del dirigente scolastico, Ignazia Chessa e dei rappresentanti dei docenti, dei genitori e degli studenti, ha preannunciato una nota indirizzata all’assessore regionale della Pubblica istruzione e a quello degli Enti Locali, per rappresentare le difficoltà e i disagi dell’artistico, nonché la necessità di un intervento presso l’amministratore straordinario della Provincia di Cagliari al fine di favorire, in accordo con i vertici dell’istituto superiore,  la risoluzione dei problemi legati all’individuazione delle sede.

Studenti, genitori e docenti del Fois  hanno quindi ribadito alla commissione le ragioni della protesta che questa mattina si è conclusa davanti al palazzo del Consiglio regionale per affermare il diritto ad una sede fissa in città, considerato che la Provincia ha comunicato, nel giorno di apertura dell’anno scolastico, la sede del Besta a Monserrato in aggiunta a quelle di via Sant’Eusebio a Cagliari e di via Bixio a Pirri.

In precedenza la commissione aveva ascoltato il sindaco, gli amministratori comunali, i rappresentanti dei docenti e degli alunni dei Comuni di Segariu e Oliena. Nel paese del Campidano la protesta riguarda la mancata riattivazione delle elementari nonostante, così ha sostenuto il sindaco, Andrea Fenu, sussistano tutti i requisiti per l’apertura della scuola, ponendo così fine all’accorpamento, deciso nel 2015, con Furtei.

Ad Oliena il problema riguarda invece la mancata attivazione della terza classe della prima media che ha comportato la formazione di due classi, rispettivamente, da 27 alunni (tempo prolungato) e 24 alunni (tempo ordinario). Il sindaco del Comune del nuorese, Martino Salis, unitamente con gli amministratori, docenti e genitori ha rappresentato al parlamentino presieduto da Gavino Manca, le oggettive difficoltà riscontrate per garantire adeguati livelli di istruzione e, soprattutto, i rischi connessi ad una difficile situazione sociale che ha fatto registrare preoccupanti fenomeni di microcriminalità e bullismo.

A conclusione del breve dibattito che è seguito alle audizioni ed al quale hanno partecipato i consiglieri Rossella Pinna (Pd), Roberto Desini (Pds), Pietro Pittalis (FI), Luigi Crisponi (Riformatori), Paolo Zedda (Rossonori) e Mario Tendas (Pd), il presidente della commissione ha assunto l’impegno di portare all’attenzione dell’assessore della Pubblica Istruzione, Claudia Firino,  e del direttore dell’ufficio scolastico regionale, Francesco Feliziani, convocati in due distinte audizioni in programma nella mattinata di giovedì 6 ottobre, i casi delle scuole di Oliena, Segariu e Goni (oggetto di un incontro con la conferenza dei capi gruppo nei giorni scorsi) perché siano individuate le opportune soluzioni.

Palazzo del Consiglio regionale A

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Pecore 2015 1
Il percorso di costituzione dell’Organismo Interprofessionale (OI) del settore lattiero-caseario ovicaprino entra nella fase finale e si avvia a comprendere la totalità degli attori della filiera. È quanto emerso ieri durante la riunione del tavolo del latte, convocata dall’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi nell’Assessorato di via Pessagno alla presenza dei rappresentanti di tutte le componenti: produttori, industriali, cooperative, consorzi di tutela, associazioni di categoria. «Stiamo portando a compimento il primo tassello per intervenire in maniera strategica sul comparto – ha detto Elisabetta Falchi -. Metteremo la parola “fine” all’improvvisazione nella gestione delle ciclicità dei mercati e alla cattiva abitudine degli interventi-tampone a crisi in corso, inutili e spesso pure dannosi, e il comparto potrà finalmente contare su uno strumento con il quale concordare politiche di settore a lungo termine».
In apertura, l’esponente della Giunta ha comunicato ai presenti che la bozza di Statuto dell’OI inviata al ministero delle Politiche agricole nelle scorse settimane ha ricevuto l’approvazione da parte dei dirigenti competenti. Inoltre, sono definitivamente cadute le perplessità della componente industriale privata, che ha annunciato l’adesione al progetto.
Nel corso dell’incontro, che si è svolto in un clima positivo, è stata anche definita la composizione di un gruppo di lavoro di 11 persone, di cui faranno parte 5 rappresentanti della cooperazione, 3 della parte industriale e 3 dei produttori di latte. «Il gruppo di lavoro darà l’avvio formale all’OI attraverso la costituzione ufficiale dello Statuto presso un notaio, la scrittura del regolamento di funzionamento, la raccolta dei dati produttivi per la valutazione della reale rappresentatività dell’OI – ha spiegato l’Assessore -. Poi sarà lo strumento con il quale, in attesa della partenza formale dell’interprofessione, si inizieranno ad analizzare le problematiche della prossima campagna. Inoltre, sarà il soggetto col quale l’Assessorato ragionerà, insieme agli organismi di rappresentanza, per l’elaborazione di proposte di applicazione dei recenti regolamenti comunitari che, grazie al pressing dell’Assessorato, destinano esplicitamente risorse anche agli ovini da latte e non solo al comparto vaccino. In ogni caso le proposte elaborate dal Comitato verranno poi valutate alla presenza di tutti gli attori della filiera».
I passaggi successivi sono già fissati, ha infine ricordato Elisabetta Falchi: «Nei prossimi giorni creeremo le basi per riorganizzare le attività delle Associazioni Allevatori così da fornire all’OI le risorse umane e gli strumenti tecnici per impostare programmi di miglioramento della produttività e qualità dei prodotti».
La riunione è stata anche l’occasione per presentare alla filiera, da parte del direttore del Centro regionale di programmazione Gianluca Cadeddu e della dirigente del Servizio Graziella Carta, gli strumenti finanziari approvati dalla Giunta regionale presto a disposizione del comparto. «Riteniamo di poterli rendere operativi entro il mese di dicembre: ci serviranno, insieme al potenziamento dei fondi di garanzia per le piccole e medie imprese agricole, ad aumentare la disponibilità finanziaria del comparto per una cifra che si aggira intorno ai 60/70 milioni, in modo da mettere al riparo le aziende dal momento di difficoltà che sta attraversando il comparto lattiero in questi mesi».

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Palazzo della Regione 3 copia
Tre milioni di euro per abbattere le barriere architettoniche all’interno delle abitazioni private. Il via libera arriva dall’assessorato regionale dei Lavori pubblici grazie all’approvazione della graduatoria regionale degli aventi diritto sulla base delle richieste trasmesse dai Comuni per soddisfare le domande dei propri cittadini.
A fronte di uno stanziamento nel bilancio 2016 di un milione e mezzo di euro, è stato possibile varare un programma di importo quasi raddoppiato perché sono stati riprogrammati i fondi già assegnati ai Comuni negli anni passati ma non utilizzati, le cosiddette economie.
Hanno inviato l’elenco delle domande di contributo 276 Comuni sardi per un totale di 1.618 domande provenienti dai privati, tutte caricate nel data base regionale. Con la determinazione approvata dalla direzione del servizio Edilizia pubblica dell’Assessorato sono state soddisfatte 849 richieste secondo i criteri di legge; di queste, 644 sono state finanziate con il milione e mezzo dello stanziamento 2016 e con parte delle economie in capo ai Comuni, circa 810mila euro, seguendo rigorosamente l’ordine della graduatoria regionale, modificata e integrata nelle varie fasi della procedura laddove necessario.
Le altre 205 domande sono finanziate con 665mila euro di sole economie dei Comuni, autorizzate in base alla graduatoria regionale.

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Nella pausa dei lavori del Consiglio fino alla prossima settimana, riprendono domani i lavori delle commissioni.

Domani (mercoledì 5 ottobre), alle 10.30, l’assessore dell’Ambiente, Donatella Spano, illustrerà alla quinta commissione Agricoltura e Attività produttive, presieduta dall’on. Luigi Lotto (Pd) il Piano faunistico venatorio regionale.

Il giorno successivo (giovedì 6 ottobre), sempre alle 10.30, l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, sarà ascoltata sul Dl n. 386 – Giunta regionale – Modifiche alla legge regionale 6/08, legge quadro in materia di Consorzi di bonifica, e sulla legge regionale 5/15, Finanziaria 2015.

La commissione Pubblica istruzione, presieduta dall’on. Gavino Manca (Pd), è convocata per giovedì 6 ottobre alle ore 11.00, con all’ordine del giorno il Piano relativo ai contributi straordinari per la gestione del servizio di trasporto scolastico nei Comuni in cui sono state soppresse scuole, ed al Piano sugli interventi regionali per lo sviluppo di attività musicali popolari. Sui due provvedimenti riferirà l’assessore della Pubblica istruzione Claudia Firino.

All’attenzione della commissione anche il Piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche per il periodo 2016-2017. Sul Piano sarà sentito il Direttore dell’ufficio scolastico regionale.

Giovedì alle 10.00, infine, la commissione Sanità presieduta dall’on. Raimondo Perra (Psi) sarà impegnata nell’audizione dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, che riferirà sulle problematiche della riabilitazione.

All’attenzione della commissione anche i criteri di accreditamento istituzionale dei servizi di diagnostica e di laboratorio esterno e dei relativi punti di prelievo.

Sul programma 2016 per lo sviluppo dello sport in Sardegna, infine, è prevista una relazione dell’assessore dello Sport, Claudia Firino.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

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Da domani 5 ottobre, il servizio “Nonni Vigile” riprende l’attività durante gli orari di entrata e uscita delle bambine e dei bambini della scuola Ciusa di via Lombardia, a Carbonia.

Il servizio è svolto dai soci dell’Associazione “Terza Età” che saranno dotati di tesserino di riconoscimento, di pettorina e berretto, con la scritta Nonno Vigile.

L’obiettivo è costruire un sistema di sicurezza intorno agli alunni per prevenire i pericoli durante l’entrata e l’uscita dalle scuole, garantendo alle persone coinvolte nel progetto una partecipazione attiva alla vita sociale e culturale della nostra Comunità, recuperandone le personali esperienze di vita.

L’Amministrazione comunale in una nota auspica che il servizio possa essere esteso in futuro ad altre scuole della Città e Frazioni.

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Emanuele Cani 79 copia

La Camera ha approvato l’ordine del giorno dell’on. Emanuele Cani per il sostegno a piccola editoria e informazione locale.

«Con l’approvazione dell’ordine del giorno da me presentato (misure di supporto alla piccola editoria ed editoria locale) – dice Emanuele Cani – è confermata, con votazione del Parlamento e parere favorevole del Governo, la volontà di intervenire su un tema importante per la vita democratica del paese. Un atto che dà corso all’impegno assunto il due marzo con l’approvazione del primo ordine del giorno, sempre da me presentato, relativo proprio a questo importante settore. Poiché anche l’informazione è costretta a fare i conti con la crisi ritengo sia fondamentale si valuti l’opportunità di supportare questa realtà riconoscendone la funzione sociale e garantendo il pluralismo che in assenza di strumenti di sostegno  rischia di essere messo a rischio.»

Di seguito il testo integrale dell’ordine del giorno:

La Camera,

premesso che:

– Il settore della comunicazione e della informazione locale assume una notevole rilevanza per l’accessibilità e la prossimità alle notizie nonché per la qualità del nostro sistema democratico a garanzia del pluralismo;

– Non si può sottovalutare l’importanza che il sistema di editoria locale, quella delle piccole emittenti, radiofoniche e televisive riveste sui territori;

– Purtroppo, da tempo suddetto settore risulta essere in crisi, una crisi che a sua volta si riverbera in altri settori accrescendo anche una fragilità nel dibattito pubblico delle comunità minori;

– È opportuno non sottovalutare tale profilo e che si valuti l’opportunità di supportare tali realtà riconoscendone anche una funzione sociale;

– In prima lettura in merito a tale provvedimento era stato accolto l’ordine del giorno 9/3317-A/9;

impegna il Governo

a dare seguito a quanto previsto dall’ordine del giorno 9/3317-A9 nonché a valutare l’opportunità di intervenire rapidamente a sostegno del settore dell’editoria locale in considerazione della assoluta importanza che rivestono anche per il rilancio dell’economia di questi territori.

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CTO Iglesias 1 copia

Il Polo Materno Infantile del Cto di Iglesias, con il completamento dei Reparti di Ginecologia e Ostetricia e col collaudo e collegamento della Centrale dei gas medicali, è pronto per operare al servizio dei cittadini del Sulcis Iglesiente e dell’intera regione. Il Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera del territorio, con la distribuzione dei relativi servizi sanitari nei diversi ospedali, approvato dalla Conferenza Territoriale Socio Sanitaria dei sindaci e confermato nel febbraio scorso con la delibera della Giunta regionale, prosegue e conferma nei fatti la realizzazione nel Cto di Iglesias di una struttura ospedaliera moderna e accogliente, tra le più avanzate a livello regionale. Si deve prendere atto del rispetto degli impegni sottoscritti dalla Direzione Generale della Asl 7, alla quale è affidato ora il compito di procedere nei tempi più brevi al trasferimento immediato nella nuova sede del Cto dei reparti di Ostetricia, Ginecologia e del Materno infantile. Questo risultato, oltre che confermare il produttivo utilizzo delle risorse pubbliche a questo solo e specifico scopo destinate, e il costruttivo e coerente comportamento della Direzione Generale della Asl 7, dimostra che il confronto corretto, e all’occorrenza anche animato, con le Istituzioni è il metodo che più tutela gli interessi dei cittadini, non solo di Iglesias ma dell’intero territorio.

Il Partito Democratico di Iglesias continuerà a operare, con la necessaria fermezza e senza alcuna remora, affinché si rispettino le decisioni concordate di distribuire equamente nel territorio le strutture di un sistema sanitario capace di rispondere ai bisogni di tutti i cittadini come previsto nei diversi passaggi istituzionali. In tal modo, il Pd conferma la sua funzione di proposta, controllo e ferma vigilanza, per ottenere il rispetto delle decisioni prese ai diversi livelli istituzionali e unitariamente condivise, a suo tempo, con l’intero Consiglio comunale della città.

Ubaldo Scanu

Segretario cittadino del Partito Democratico di Iglesias

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Continuano senza sosta, favoriti dalla clemenza del tempo – il mare è calmo sottolinea il maggiore Pino Licari in una nota – gli sbarchi di migranti algerini sulle coste del Sulcis. Tra ieri pomeriggio e stamane, in quattro gruppi, a qualche ora di distanza gli uni dagli altri, sono sbarcati, tra il poligono militare di Teulada e Porto Pino, ben 61 migranti algerini. I primi 14 hanno toccato terra ieri pomeriggio a Porto Pino; ieri sera altri 19 sono arrivati all’interno del poligono militare; nella prima mattina di oggi 19 hanno raggiunto la spiaggia di Porto Pino e, sempre in mattinata, 9 sono sbarcati all’interno del poligono militare. Tutti, una volta identificati, sono stati trasferiti al centro di accoglienza di Assemini, da dove verranno poi distribuiti nei vari centro creati negli ultimi mesi in Sardegna, in diversi comuni.

Barchino migranti - Immagine d'archivio.

Barchino migranti – Immagine d’archivio.

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Consiglio regionale 31

Nella seduta di questa mattina, il Consiglio regionale ha approvato il passaggio agli articoli del disegno di legge sulla qualità della regolazione e semplificazione dei procedimenti amministrativi. La seduta si è aperta sotto la presidenza del vice presidente Eugenio Lai. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il Dl n.254/A – Giunta regionale – “Norme sulla qualità della regolazione e semplificazione dei procedimenti amministrativi“. Per illustrare il provvedimento, il presidente ha dato la parola al relatore di maggioranza, il consigliere Salvatore Demontis del Pd.

Nel suo intervento Demontis ha parlato di un «disegno di legge importante rivolto a cittadini, imprese e pubblica amministrazione, una strada che vogliamo percorrere con decisione anche nel futuro procedendo ogni anno uno specifico disegno di legge sulla riduzione del numero delle leggi (già con questo provvedimento ne tagliamo 390) ed il loro trasferimento, ove possibile, in testi unici divisi per materia». «In prospettiva – ha aggiunto – guardiamo anche «ad una valutazione dell’incidenza della normativa regionale su quella di diversi livelli oltre all’impatto della regolazione per poterne valutare i benefici per i destinatari a cominciare da quelli socio-economici». «Complessivamente – ha sintetizzato Demontis – si punta a migliorare la qualità delle leggi per strutturare buone pratiche legislative ed introdurre principi importanti: open data su tutti gli atti della Regione, consentendo ai cittadini, i cittadini di controllare in modo diffuso l’andamento della pubblica amministrazione e non solo in presenza di un interesse legittimo, termine massimo di 30 giorni per la maggior parte dei procedimenti, ora sforato molto frequentemente, possibilità di intervento sostitutivi di fronte ad inadempimenti e sistema sanzionatorio articolato, che comporterà la riduzione del premio di risultato per il dipendente inefficiente, indennizzo per ogni giorno di ritardo a prescindere da danno, abbandono della carta e utilizzo massiccio della posta elettronica certificata». «Ci aspettiamo – ha aggiunto il consigliere del Pd – effetti molto positivi della nuova legge sulla materia edilizia, attraverso il grande miglioramento dello sportello unico Suap, che supererà la situazione a macchia di leopardo attraverso nuove modalità telematiche, una piattaforma unica ed un’unica modulistica; inoltre la pubblica amministrazione sarà obbligata a portare avanti istruttorie in parallelo riducendo ancora i tempi di definizione delle pratiche».

Il relatore di minoranza Stefano Tunis di Forza Italia ha affermato che quello in esame è «un provvedimento che ha avuto una gestazione molto prolungata essendo stato concepito all’inizio di questa legislatura, quando norme buone e trasparenti sembravano priorità vere; pero è vero che ora siamo a metà mandato e vediamo che sono state approvate con il vecchio sistema riforme importati come quella edilizia che secondo gli uffici tecnici si è rivelata praticamente neutra e ad impatto zero». «Tuttavia – ha riconosciuto Tunis – l’iter della legge è stato corretto e trasparente frutto anche di un buon rapporto con l’opposizione in sede di commissione anche se, per noi, l’iniziativa legislativa rimane troppo sbilanciata sulla Giunta regionale, segno che forse occorreva affrontare il tema della semplificazione con una legge statutaria dato che siamo in presenza di regole e responsabilità comuni e condivise ed è quindi questa la strada giusta per fare buone leggi e dare buone risposte ai cittadini». Appare positivo, peraltro, «prevedere un adeguato periodo di sperimentazione con uno sguardo concreto rivolto alla soluzione dei problemi ma questo, bisogna ricordarlo, non è il metodo applicato dalla Giunta in tutte le altre circostante, a cominciare dalla Asl unica a proposito della quale lo stesso nuovo manager ha confessato di essere privo di certezze, in pratica la Giunta predica bene e razzola male». «Sarebbe stata necessaria infine – ha concluso Tunis – una maggiore attenzione, per esempio, all’abrogazione della legge regionale n. 30 in materia di trasparenza perché, in quella legge, c’era un passaggio sul cosiddetto accordo procedimentale che faceva risolvere molti problemi nei rapporti fra pubblico e privato». «Guardiamo a questo provvedimento «con spirito costruttivo – ha detto infine – perché è una norma che serve ai cittadini per provare a recuperare un rapporto virtuoso con la pubblica amministrazione, tema centrale per tutta la politica».

Il consigliere del gruppo Misto Mario Floris ha confessato di aver deciso di intervenire quasi per «timbrare il cartellino anche se parlare in quest’Aula, a volte, è non solo difficile ma inutile, perché continuiamo a rappresentare un sistema politico che la gente ha condannato e non vuole più; ieri, in occasione del dibattito sul Patto per la Sardegna, ho visto spargere morfina dappertutto (perfino nel banchi della minoranza) perché si è consolidato un sistema in cui una maggioranza che magari è una minoranza guidata da poche persone decide per altri che devono obbedire». Con la legge dei governatori, ha aggiunto, «pensavamo ad un presidenzialismo temperato, qui invece prima si fa un programma elettorale e poi lo si stravolge completamente». «Alcuni parlamentari nazionali – ha dichiarato ancora Floris – invita a votare Si alla riforma costituzionale perché così si elimina la competenza concorrente con le Regioni dimenticando che, così, scompare l’autonomia in tante materie compresa quella che stiamo discutendo». Esprimendo un giudizio nettamente contrario sul Disegno di legge, Floris ne ha evidenziato le lacune giuridiche, spiegando che «interviene su materie di competenza dello Stato che ha già legiferato ampiamente e continua a farlo anche recentemente con i decreti attuativi della riforma Madia, rendendo quindi legittimo chiedersi dove si colloca la nostra legge, anche perché la stessa riforma Madia contiene fra l’altro una clausola di salvaguardia che prevede la sua applicabilità anche nelle Regioni a Statuto speciale».

La consigliera Daniela Forma, del Pd, ha definito il disegno di legge «fra i più qualificanti per la Regione, anche per la capacità di proposta della Giunta e degli assessorati dell’Industria e degli Affari generali,  e la volontà di intercettare obiettivo strategici del mandato del centro sinistra». «Questa legge –  ha sottolineato – dà risposte certe in tempi certi ai cittadini, mette ordine nel panorama legislativo regionale, introduce meccanismi di semplificazione, riduce tempi e rende più semplice la vita dei cittadini e delle imprese; questo approccio deve diventare strutturale nella nostra agenda politica, individuando le priorità di azione e, meglio ancora, introducendo meccanismi di valutazione ex post sull’impatto della legge nella società sarda». E’positivo inoltre, a giudizio della Forma, «che si sia stabilità una uniformità dei procedimenti su tutto il territorio regionale (soprattutto negli uffici tecnici) ed un nuovo ruolo sia per le Unioni dei Comuni che per la Città metropolitana di Cagliari». In definitiva, ad avviso dell’esponente del Pd, «è una legge positiva per la comunità regionale ed ora è auspicabile che il personale della Regione e degli Enti locali risponda con generosità sentendosi protagonista di un nuovo processo virtuoso». 

Per Forza Italia il consigliere Ignazio Locci ha auspicato in apertura che «i ringraziamenti della collega Forma li facciano, in realtà, cittadini ed imprese cui la legge è destinata; sui principi da parte nostra c’è condivisione perché li riteniamo universali e quindi da non declamare politicamente, piuttosto è necessario che a queste buone intenzioni si facciano seguire i fatti». Cittadini ed imprese, ha segnalato, «chiedono una pubblica amministrazione adeguata ai tempi e soprattutto semplice, ma proprio questa è una lacuna del provvedimento in esame, che resta un po’ a metà strada fra esigenze degli uffici e delle attività produttive, soprattutto in edilizia; sono poi scettico sulla tempistica legata ad alcuni passaggi che riguardano le Sovrintendenze e le competenze dello Stato, un po’ lo stesso argomento che ha sollevato il collega Floris su norme nazionali che potranno essere non sovrapponibili a questa legge». C’è poi da affrontare, ha ricordato, «tutto il discorso sul materiale umano che si è rivelato purtroppo decisivo nell’ostacolare il nuovo corso legislativo; molti Comuni sono indietro, il funzionamento di Agenzie ed Enti agricoli è da terzo mondo e c’è la giungla degli accertamenti conformità, in altre parole oltre che un taglia leggi ci vorrebbe un taglia teste, perché ci sono persone si credono proprietarie di ogni singola pratica, c’è ancora in Sardegna un freno a mano tirato talvolta indotto da molte parti della pubblica amministrazione». «La legge – in conclusione – è un tentativo ancora insufficiente con alcune complicazioni ed il lavoro non è finito, serve un cambio di marcia nella realtà».

Il consigliere dei Riformatori sardi Luigi Crisponi ha parlato di un «tentativo lodevole come tutti quelli in cui la burocrazia si avvicina al cittadino ed alle imprese liberandosi di tanti aspetti fastidiosi che mettono limiti al fare ed appaiono inaccettabili, soprattutto, per quanto riguarda la tempistica; scelte condivisibili quindi anche se qualche perplessità resta sui modelli di applicazione e lo stesso testo di 53 articoli non risulta sempre di facile lettura a conferma che la burocrazia è davvero una piramide difficile da scalfire». «Forse è mancata la progettualità vincente – ha aggiunto Crisponi – per assicurare la rapida attuazione della norma, in proposito cito l’esempio del testo unico sul turismo che contrasta con il disegno di legge che stiamo esaminando; in pratica si dice che ci vuole parere obbligatorio della Regione per le strutture ricettive 5 stelle lusso ma questo fa sorridere tutto il mondo, un mondo legato ad internet ed ai suoi giudizi inappellabili, c’è però tempo di correggere guardando verso il futuro e ricordando che i testi vanno armonizzati alla luce delle reali esigenze di famiglie ed imprese, questo è il vero lavoro che renderebbe più facile la vita delle persone».

Dopo l’on. Crisponi ha preso la parola l’on. Stefano Tunis (Forza Italia), che ha proposto «un focus su due punti. Uno è sull’iniziativa legislativa, quasi esclusivamente in capo alla Giunta regionale in questi due anni e mezzo. E ne ha abusato in una serie di circostanze. Questo è un tema sul quale ci dobbiamo confrontare perché anche da qui passa la semplificazione legislativa della quale dobbiamo discutere oggi.  L’altro focus riguarda il costo della riforma, che sarebbe a zero sia in termini di personale che di risorse finanziarie. Ma sono tante le obiezioni da parte di chi a brevissimo si troverà ad applicare determinate norme in termini brevissimi. Siamo sicuri che non sia più giusta una moratoria per gli enti locali, per consentire loro di traslare nel tempo l’applicazione? La capacità di adattamento dei Comuni alla riforma degli enti locali è già stata stressata: non aggiungerei altro nell’immediatezza».

Per la maggioranza ha preso la parola l’on. Francesco Agus (Sel) e ha detto: «Sono convinto che riusciremo a migliorare questo disegno legislativo ambizioso anche con la reale partecipazione della Giunta, che è stata disponibile durante i lavori della commissione. Spero che gli emendamenti dell’opposizioni migliorino ancora di più un testo che deve rimediare al rapporto logorato tra il cittadino e la burocrazia regionale. L’Autonomia perde colpi a causa della classe politica e anche delle mancate risposte della burocrazia. Non sono convinto che tutto possa cambiare con questa legge, che la Regione faccia immediatamente un balzo in avanti ma se iniziamo con un boccone alla volta riusciremo a mangiare un elefante. Non sarà questa la legge che ci farà finire il pasto, è chiaro. Abbiamo poi il problema, anche in questa legislatura, della mancata applicazione delle leggi che pure questo consiglio approva». Nel merito, l’oratore ha parlato dell’importanza del «Suape, lo sportello unico delle attività produttive e dell’edilizia, che potrà occuparsi anche delle attività sportive e musicali come spesso gli imprenditori richiedono».

Per l’onorevole Marco Tedde (Forza Italia) «è certamente la semplificazione amministrativa la frontiera della pubblica amministrazione e non mi pare che questo testo all’esame sia il verso giusto di questo grande obiettivo. Quello che manca è la sburocratizzazione e la riduzione del carico fiscale per le imprese: sono queste le cose che mancano alla Sardegna per crescere. Oltre ovviamente alle politiche dei trasporti, dal 2014 del tutto inesistenti. Tra l’altro in questo testo legislativo non mi pare siano stati recepiti i decreti attuativi della legge Madia: siamo alle prese con la solita fretta della tecnica legislativa, come si coglie con tutta evidenza dall’articolo 52, che ci ricorda che i regolamenti regionali non possono in alcun modo essere in contrasto con le leggi. Francamente non c’era bisogno di precisarlo. Riflettiamo bene su queste cose bizzarre che avete scritto, riportiamo il testo in commissione».

I Riformatori sono intervenuti con l’on. Attilio Dedoni: «Il tema della semplificazione amministrativa è nel dna della nostra forza politica da sempre. Ma qui siamo ancora nel vago. Il buon legislatore deve proiettarsi in avanti e vedere nella lunga distanza. Se questo non accade, il lavoro del legislatore non aiuta i cittadini e gli imprenditori. Il caos che si vive nel sistema legislativo obbliga i cittadini a fare salti mortali e li costringono a perdere opportunità e diritti. Senza chiarezza siamo tutti consegnati all’arbitrio e gli imprenditori non passeranno in Sardegna manco per sbaglio. In Svizzera una fabbrica apre in una settimana: se non c’è indipendenza economica non ci sarà mai indipendenza istituzionale».

L’on. Gianluigi Rubiu (Udc) ha parlato di «una legge ricca di buone intenzioni, soprattutto per le imprese. Ma se guardiamo i contenuti della legge i dubbi si fanno avanti. E la sensazione è che stiamo creando nuovi disagi alle imprese, altro che sburocratizzare. La vostra semplificazione  coincide sempre con una rappresentazione del cittadino come una controparte, non come la persona alla quale dobbiamo prestare servizio».

Il capogruppo di Forza Italia, on. Pietro Pittalis, si è rivolto all’assessore Demuro e ha detto: “Lei sarebbe destinato ad essere sostituito, secondo quello che si legge. Evidentemente non ha padrini politici forti e non conta nulla il suo curriculum. In questa giunta regionale che più volte ho definito fallimentare non ho difficoltà a riconoscere competenza e spirito di iniziativa al professor Demuro. Questo provvedimento comunque tenta di avviare un nuovo corso della burocrazia regionale”.

Per l’oratore «è comunque evidente ancora una volta il centralismo regionale e la mortificazione degli enti locali, ai quali in concreto non si deve riconoscere la sussidiarietà. Al di là di tutto, le norme non devono rimanere lettera morta ma devono essere poi applicate e questo è un enorme problema della Regione che giustamente il presidente Agus ha fatto bene a evidenziare nel suo intervento».

L’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras si è detta orgogliosa del testo di legge presentato all’attenzione dell’Aula, che muove dall’esigenza, più volte e in più occasioni richiamata, di accelerare la spesa pubblica. «Questa legge – ha proseguito – non può risolvere tutti i problemi che affliggono la pubblica amministrazione ma incomincia ad affrontare in profondità e a risolvere alcune importanti questioni».

Con il provvedimento in discussione, a giudizio della Piras, si riduce quello che le multinazionali che decidono di non investire più nel Paese chiamano “gap Italia”. «Diamo a tutti i Comuni – ha spiegato a titolo esemplificativo la responsabile dell’Industria – la possibilità di unire al preesistente sportello unico anche lo sportello unico per l’edilizia: una sperimentazione incominciata in dieci Comuni nel 2014, poi diventati 46 e che continua a registrare continue richieste di inserimento da parte delle amministrazioni locali dell’Isola a testimonianza della efficacia della soluzione».

«Con la legge per la semplificazione – ha proseguito la rappresentante dell’esecutivo regionale – si tende a garantire al cittadino la possibilità di avviare un’attività con la sola autocertificazione, prevedendo i controlli in una fase successiva a quella autorizzativa e realizzativa.»  

«E’ questa è la vera rivoluzione – ha tuonato l’assessore Piras – insieme con lo stabilire tempi certi di risposta da parte della pubblica amministrazione alle richieste di cittadini e imprese.»

L’assessore si è detta disponibile ad accettare proposte tendenti al miglioramento delle norme contenute nel testo del disegno di legge ed ha auspicato una piena condivisione delle novità introdotte dal provvedimento in discussione che se approvato “migliorerà la qualità della nostra amministrazione insieme con la vita dei cittadini e delle imprese della Sardegna.

Conclusa quindi la discussione generale, l’Aula con 30 favorevoli su 34 votanti, ha approvato il passaggio agli articoli ed il presidente di turno dell’Assemblea, Eugenio Lai,  ha dichiarato conclusi i lavori annunciando la convocazione della conferenza dei capigruppo, nonché il termine per la presentazione degli emendamenti (domani alle 12.00) insieme con la convocazione della Prima commissione per il parere, sempre domani ma alle 13. Lai ha inoltre confermato la convocazione della Seconda commissione alle 14.45 e della Quinta commissione domani alle 10.30.

Il Consiglio si riunirà martedì 11 ottobre, alle 10.00.