24 December, 2025

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Donatella Spano 5

La Regione Sardegna presenterà un’istanza di dichiarazione dello stato di emergenza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per fronteggiare i danni, stimati per oltre 52 milioni di euro, conseguenti agli eventi meteorologici accaduti tra il 30 settembre e il 10 ottobre di quest’anno nelle province di Olbia Tempio, Nuoro e Ogliastra, dei quali erano già state anticipate al Dipartimento nazionale della Protezione civile le prime rilevazioni e quantificazioni. Lo ha deciso oggi la Giunta regionale su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente con delega alla Protezione civile, Donatella Spano.
«Stiamo intervenendo affinché con la dichiarazione dello stato di emergenza si provveda allo stanziamento delle risorse per l’attuazione dei primi interventi urgenti stimate in 6 milioni e 500mila euro. Inoltre, per il ripristino dei danni al patrimonio pubblico, compresi interventi strutturali di riduzione del rischio residuo, sono necessari oltre 45 milioni – ha affermato l’assessore Donatella Spano, esprimendo la volontà di aumentare l’efficienza della risposta all’emergenza -. Vogliamo migliorare il Sistema di Protezione civile regionale, a partire dalla rete idrotermopluviometrica e dal radar meteorologico.»
La richiesta dello stato di emergenza prevede poteri straordinari in deroga alla vigente normativa per agire tempestivamente. Le intense precipitazioni del 30 settembre, dell’1 e 2 ottobre e dei successivi 9 e 10 ottobre (di minore entità ma su un territorio già compromesso) hanno infatti determinato una serie di allagamenti e smottamenti a carico della viabilità, degli edifici e delle infrastrutture soprattutto nelle zone costiere della Gallura nord orientale, della Baronia e dell’Ogliastra e causato ingenti danni al patrimonio pubblico di 20 Comuni e di altri soggetti pubblici. Quasi 500 mila euro la stima per soccorso e assistenza alla popolazione (servizi alla persona e alla comunità e servizi straordinari di conferimento rifiuti). Superano invece i 2 milioni e 300mila euro gli interventi stimati per la viabilità. Circa la stessa somma per i canali tombati e la rete di smaltimento acque meteoriche in centro abitato, a cui vanno aggiunti 740 mila euro per interventi nei corsi d’acqua naturali. Quasi 240 mila euro è l’importo per infrastrutture e impianti del sistema idrico integrato. La cifra necessaria per infrastrutture urbane ed edifici pubblici oltrepassa i 200 mila euro ed è di quasi 280 mila euro quella per gli interventi di rimozione e smaltimento materiali e detriti. Infine, per la sistemazione idraulica e le canalizzazioni artificiali servono altri 100 mila euro.
La Giunta plaude al buon funzionamento generale del Sistema di Protezione civile regionale che non ha ancora un anno di vita ma chiede una efficienza maggiore per gli aspetti legati alla rete idrotermopluviometrica e al radar meteorologico, essenziali per la sicurezza, per l’allestimento della sala operativa, per la reingegnerizzazione dei processi e la realizzazione della piattaforma informatica unitaria.

 

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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il capo di gabinetto della Presidenza, Filippo Spanu, e l’assessore della Sanità, Luigi Arru, questa mattina hanno incontrato il Coordinamento delle comunità operanti in Sardegna per il recupero dei tossicodipendenti e per minori in difficoltà (CCS).

«Abbiamo piena consapevolezza dell’importanza, delle difficoltà ma anche dell’efficacia del lavoro che svolgete – ha detto il presidente della Regione Pigliaru -, e abbiamo anche la percezione che sia l’intervento giusto per il recupero delle persone. Le vostre sono esperienze di alto livello che riteniamo di dover consolidare e rinforzare.»

Dopo il saluto del Presidente, i responsabili delle associazioni presenti al Tavolo hanno presentato le loro riflessioni ed esperienze chiedendo alla Regione risposte in particolare sul budget regionale vincolato e su maggiori certezze relative al contratto.

La creazione di una Rete a livello centrale che permetta di condividere esperienze, saperi e memoria è stata riaffermata dall’assessore della Sanità Luigi Arru. «In questi anni si è sentita la mancanza dell’integrazione socio-sanitaria. Noi stiamo cercando di dare un segnale forte. Vogliamo creare maggiore integrazione tra pubblico e privato. Esiste un mare magnum di risorse e potenzialità che hanno bisogno di essere coordinate. Non serve una delibera o un decreto per trasformare la realtà ma modalità innovative, gestite in rete – ha concluso l’assessore della Sanità -, che riescano a creare nuove opportunità».

Nel corso dell’incontro si è discusso inoltre dell’aggiornamento di regole relative alle figure professionali impegnate nei centri e delle modalità di reinserimento. Filippo Spanu ha sottolineato l’impegno della Regione per dare adeguato spazio alla rete territoriale delle comunità terapeutiche, facendo valere l’idea che la valorizzazione della persona non deve necessariamente passare attraverso le strutture ospedaliere. In sintesi, è stata riaffermata la necessità di trovare soluzioni più flessibili per usare le risorse, ragionare in termini di regia regionale e applicare modalità di accreditamento più attente e severe, così come garanzie specifiche di standard che devono essere certificabili.

Con l’obiettivo di dare le prime risposte entro un mese relativamente a contratti e budget, al termine dell’incontro si è condivisa la volontà di analizzare una proposta delle Comunità sulla risoluzione delle criticità più immediate.

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Carbonia da Monte Leone copia

Domani e giovedì a Carbonia interruzione dell’erogazione idrica in via Sardegna, Piolanas, Coghinas, Marche, corso Iglesias e parte di via Cagliari e Marche.

L’impresa che sta eseguendo i lavori di riqualificazione della rete idrica cittadina, deve provvedere alla sostituzione delle saracinesche in via Cagliari all’incrocio con via Sardegna, via Piolanas all’incrocio con via Sardegna, via Coghinas all’incrocio con via Sardegna e in corso Iglesias.

Per questo motivo Abbanoa ha disposto l’interruzione dell’erogazione dell’acqua:

per mercoledì 18 novembre, dalle ore 8.00 alle ore 16.00, in via Sardegna e in via Cagliari, sino all’incrocio con via Marche e Nuoro;
per giovedì 19 novembre, dalle ore 8.00 alle ore 16.00, in Corso Iglesias, via Piolanas, via Coghinas, via Marche sino all’incrocio con via Puglie.

Al momento del ripristino del servizio, potrebbero verificarsi inconvenienti temporanei, come ad esempio la torbidità dell’acqua. In tal caso Abbanoa provvederà alle operazioni di spurgo della rete.

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Cinghiale 1

Cambia il calendario venatorio: il comitato regionale faunistico, riunito stamane nella sede dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente, ha autorizzato a maggioranza la caccia al cinghiale anche il giovedì.
La proposta della caccia al giovedì era stata presentata, nel precedente incontro del 27 novembre, dal rappresentante della Cia (Confederazione italiana agricoltori) anche per i notevoli danni al mondo agricolo causati dalla specie.
La proposta di inserire il tema all’ordine del giorno era stata approvata dai due terzi del Comitato faunistico con il voto favorevole delle associazioni ambientaliste, delle associazioni che rappresentano gli agricoltori, di tutte le associazioni venatorie e delle Province di Cagliari, Sassari, Oristano e Carbonia Iglesias.

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Layout 1

L’assessore delle Politiche sociali del comune di Sant’Antioco, Mariella Piredda, ha presentato un’interrogazione per avere chiarimenti sulla rendicontazione delle missioni dell’ex vice sindaco Massimo Melis. In particolare, l’assessore Piredda chiede chiarimenti in merito a un viaggio a Bruxelles che ha visto la partecipazione di Melis per un convegno sull’eolico il 14 aprile 2011.

«In seguito a tale autorizzazione – spiega Mariella Piredda nell’interrogazione – l’ufficio personale predispose su richiesta del consigliere Massimo Melis un’anticipazione di € 450,00; sulla base della richiesta formulata, è stato pagato il biglietto aereo andata e ritorno per Bruxelles pari a un importo di € 187,35; La spesa sostenuta sarebbe dovuta essere documentata entro 30 giorni con la presentazione di idonea documentazione ed eventuale reintegro della differenza non utilizzata».

Poiché, a tutt’oggi, risultano parzialmente rendicontate € 163,40 con documentazione priva di qualunque riferimento nominativo, inoltre risulta non essere stata presentata ulteriore documentazione giustificativa per i restanti € 286,60, Mariella Piredda ha presentato l’interrogazione al sindaco Mario Corongiu, affinché «verifichi eventuali irregolarità sulla modalità di effettuazione del rimborso e a porre immediatamente in essere le procedure per il recupero delle somme non correttamente rendicontate». Inoltre ha chiesto di «verificare con gli uffici competenti, se sussistano eventuali ipotesi di reato, tali da rendere doverosa la comunicazione alle autorità competenti».

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Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

La conferenza dei capigruppo questa mattina ha fissato la convocazione del Consiglio regionale per giovedì 19 novembre, alle ore 10.00. All’ordine del giorno la proposta di legge sulla proroga dei termini degli appalti con centrale unica, il PL  275 (Comandini e più)Disposizioni in tema di anticipazioni finanziarie a favore dei Gruppi di azione locale”; i Documenti X e XIII che riguardano alcuni pareri che l’Assemblea deve esprimere sullo Statuto e la Mozione presentata dal consigliere Zanchetta sulla necessità di ottenere dal Governo nazionale il riconoscimento di La Maddalena quale sede del vertice G7 del 2017.

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Ospedale Brotzu Cagliari2

Questa mattina il Partito Democratico ha presentato una proposta di legge, primo firmatario Lorenzo Cozzolino, per la cura e la prevenzione del diabete che prevede, tra l’altro, l’istituzione dell’apposito registro regionale e la nomina della commissione regionale per le attività diabetologiche, nonché il riconoscimento delle associazioni dei pazienti ed una serie di interventi per l’inserimento nel mondo della scuola e del lavoro.

«Il diabete mellito – ha dichiarato Pietro Cocco, capogruppo PD – è un fenomeno in costante crescita nell’Isola, soprattutto tra i più giovani ed è tempo che la Regione sarda, che registra la più alta incidenza della malattia in Italia, si doti di una norma che assicuri prevenzione, cura e opportune misure di sostegno.»

Lorenzo Cozzolino ha precisato i dati del fenomeno diabete in Sardegna («in Europa siamo secondi soltanto alla Scandinavia per diffusione della malattia e siamo la regione che presenta il più alto numero annuale di nuovi casi di diabete “tipo 1”»): nella fascia di età 0-30 anni si registrano 50 casi per 100.000 abitanti (in Italia sono 6 casi ogni 100.000 abitanti) e annualmente si contano 700 nuovi casi di diabete “tipo 1”. Pur in assenza di dati ufficiali sul diabete “tipo 2” si stima, invece, che sono 5.000 i nuovi casi che si manifestano nell’isola. «Possiamo affermare – ha spiegato il consigliere dei democratici – che il numero dei diabetici in Sardegna raggiunge la cifra record di 50.000 e se a questi aggiungiamo il cosiddetto “diabete ignoto” si arriva alle 80.000 persone interessate dalla malattia».

I due esponenti della maggioranza hanno quindi sottolineato l’incidenza del diabete e della malattie metaboliche nelle voci di costo della sistema sanitario sardo ed hanno auspicato un rapido esame della proposta di legge n. 262, per normare un fenomeno che in Sardegna ha evidenti implicazioni anche di carattere sociale.

Il testo di legge che sarà trasmesso alla competente commissione Sanità, si compone di 15 articoli ed ha una dotazione finanziaria di 5.000.000 di euro per ciascuna delle annualità 2016 e 2017.    

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Il Consiglio regionale si riunirà il 24 novembre prossimo alle 16.00 presso la sede della Regione a Roma sulla vertenza Alcoa, un’ora prima di un vertice sullo stesso argomento fra le organizzazioni sindacali ed il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi (ovviamente sarà una riunione informale).

Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau, raccogliendo una proposta del capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, al termine dell’incontro fra i capigruppo, i sindacati di categoria del settore energetico, una delegazione di lavoratori e di amministratori locali del Sulcis Iglesiente.

Nell’incontro, il sindacalista della Cgil Roberto Puddu ha insistito molto sulla tempistica della difficile vertenza. «Sappiamo che l’incontro del 24 al ministero dello Sviluppo economico non sarà risolutivo – ha detto Puddu – ma sappiamo anche che, se entro il 31 dicembre Governo ed Unione europea non definiscono uno strumento per abbattere i costi energetici non si chiude la vendita di Alcoa alla multinazionale Glencore e nel nostro territorio va a picco un tessuto industriale con 3.000 occupati diretti e circa 9.000 nell’indotto: ecco perché serve urgentemente un segnale forte delle Istituzioni».

Per la Cisl Fabio Enne ha espresso viva preoccupazione «per tanti segnali che ci inducono al pessimismo. Il tempo a disposizione è pochissimo, il 25 novembre il ministro Guidi dovrà essere a Bruxelles per trattare la questione dei costi energetici e quella potrebbe essere l’ultima spiaggia non solo per Alcoa ma per tutta la Sardegna».

A nome della Uil Daniela Piras ha auspicato un intervento immediato del presidente del Consiglio Matteo Renzi, «un intervento che non ha alternative per portare al successo un negoziato con l’Unione europea».

Il presidente dell’Assemblea Gianfranco Ganau, dopo aver annunciato che il Consiglio sarà a Roma il 24 novembre prossimo al fianco dei lavoratori ha messo l’accento sulla centralità del problema energetico in ogni ipotesi di ripresa economica della Sardegna. «Siamo l’unica Regione senza metano – ha ricordato – ed i costi energetici pesano su imprese e famiglie sarde come in nessun’altra realtà del territorio nazionale, per questo è non solo essenziale confermare il regime di essenzialità degli impianti sardi e inquadrarlo come passaggio fondamentale della vertenza-Sardegna».

Secondo il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis la Regione «deve uscire dal palazzo ed esercitare il massimo della pressione sul presidente del Consiglio Renzi, che si è speso molto per il Mater Olbia ed ora deve fare altrettanto; noi ci saremo».

La profonda crisi del Sulcis, ha osservato il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, «non si guarisce con le aspirine, il mantenimento del regime di essenzialità per le centrali sarde è irrinunciabile e non possiamo perdere altro tempo».

Per il Pd, il presidente del gruppo Pietro Cocco ha detto che «la solidarietà verso i lavoratori ha un significato se espressa attraverso l’unità delle Istituzioni e l’efficacia della loro azione. Lavoreremo su obiettivi concreti il mantenimento del regime di non interrompibilità dei 3 poli energetici sardi, l’accordo fra Alcoa e Glencore, una prospettiva di medio termine (almeno decennale) per rilanciare un settore industriale strategico per la Sardegna».

«Basta con le dietrologie – ha esortato il capogruppo di Sel Daniele Cocco – lo Stato deve ancora molto alla Sardegna e, in situazioni analoghe che riguardavano altre parti d’Italia, hanno messo nelle vertenze tutto il suo peso, ha il dovere di farlo anche per la Sardegna.»

Gli atti delle Istituzioni non hanno un effetto dirompente, ha detto il capogruppo Piefranco Zanchetta di Cps, «ma servono perché fanno parte di un progetto che punta ad ottenere risultati concreti per una Sardegna che da troppo tempo aspetta risposte concrete e l’Alcoa è una vertenza che ha molto bisogno di concretezza».

Il capogruppo dei Riformatori Sardi Attilio Dedoni, infine, ha invitato a tutti con realismo «a mettere Terna di fronte alle sue responsabilità, perché il regime di essenzialità delle centrali sarde è il cuore del sistema economico regionale e perché non esiste nessuna autonomia se non è anche autonomia energetica».

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E’ ripartita questa mattina la protesta dei lavoratori ex Alcoa con una manifestazione a Cagliari, in via Roma, davanti al Palazzo del Consiglio regionale. Il nuovo sit-in, al quale hanno partecipato anche numerosi sindaci dei comuni del Sulcis Iglesiente, è stato organizzato ad una settimana dal nuovo incontro fissato per il prossimo 24 novembre al ministero dello Sviluppo economico, nel corso del quale verranno chieste risposte certe sulla questione energia, uno dei punti decisivi per portare a compimento il passaggio di proprietà tra la multinazionale Alcoa e la multinazionale Glencore. Quest’ultima ha manifestato interesse a patto che vengano assicurate condizioni economiche di fornitura dell’energia e sia creata la possibilità di sostenere con risorse pubbliche gli investimenti necessari ed il miglioramento delle condizioni di contesto infrastrutturale.

Al termine della manifestazione in via Roma, dove è stato rallentato il traffico, una delegazione dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali e di amministratori dei comuni del territorio è stata ricevuta dal presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, e dai capigruppo e da diversi consiglieri regionali.

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Il gruppo di Sinistra Ecologia Libertà in Consiglio regionale ha presentato una proposta di legge sulle “Dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario – istituzione ed accesso al registro regionale”.

«Nel quadro delle iniziative per la tutela dei diritti individuali – ha detto il consigliere regionale di Sel Luca Pizzuto – riteniamo sia importante che le persone possano scegliere liberamente quali trattamenti sanitari e quali eventualmente rifiutare in una fase della loro vita caratterizzata da malattie particolarmente gravi.»

«Si tratta di una norma che riguarda il cosiddetto periodo di “fine-vita” – ha aggiunto Pizzuto – di cui si parla ancora troppo poco nelle Istituzioni pur essendo presente nel dibattito della società civile e del mondo associativo; la nostra proposta entra in sintonia con le istanze provenienti da alcune associazioni che hanno contribuito alla sua stesura e, anche per questo, riteniamo utile avviare un confronto nella nostra Regione.»

Il responsabile dell’associazione di promozione sociale UAAR (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti), Stefano Incani,ha sottolineato che «partendo dal principio della laicità dello Stato, la proposta ha il merito di dare voce ad un sentimento diffuso dopo la vicenda di Luana Englaro e riaffermare il diritto della persona a poter scegliere della propria vita; puntiamo ad una legge nazionale che riconosca l’eutanasia legale ma, consapevoli delle grandi difficoltà che finora ha incontrato, è importante rilanciare il tema partendo dal livello locale».

La nostra legislazione è ancora molto indietro, ha poi osservato il consigliere Emilio Usula di Soberania-Indipendentzia, che ha ricordato di aver presentato nel 2011 una mozione di contenuto analogo, approvata all’unanimità dal Consiglio comunale di Nuoro. «Il nostro intento – ha detto – è respingere i richiami alla guerra di religione per riaffermare il principio dell’autodeterminazione dell’individuo sui trattamenti sanitari, attraverso un consenso informato sulla propria salute e le condizioni del proprio corpo». «Da medico – ha precisato – avrei operato forse diversamente su un paziente in condizioni cerebrali irreversibili se avesse potuto valutare liberamente l’utilità di determinati interventi per il miglioramento o il mantenimento del suo stato di salute; la nostra proposta intende assicurare alle persone una informazione corretta e completa attraverso una libera dichiarazione, predisposta assieme ad un medico di medicina generale, che consente l’iscrizione al registro regionale»

«Parliamo di un argomento molto delicato – ha affermato il consigliere di Sdl Augusto Cherchi – come dimostra il fatto che dal 2010 la proposta di legge nazionale sul testamento biologico è stata accantonata per privilegiare quella sulla terapia del dolore, ritengo giusta la proposta di legge regionale perché lascia al paziente la libertà di iscriversi o meno al registro ma penso che, anche in base alla mia esperienza di rianimatore, l’eutanasia sia una cosa diversa.»

«Per noi – ha detto, infine, Giovanni Fancello sempre a nome dell’Uaar – è importante allargare il campo della discussione, partendo dalle Regioni per arrivare al Parlamento; il Governo ha recentemente presentato ricorso contro una legge del Friuli-Venezia Giulia in parte simile alla proposta della Sardegna, ritenendo che sia competenza dello Stato tracciare le linee generali della disciplina di questa materia». «Al di là delle questioni giuridiche – ha concluso – il dibattito resta aperto ma pensiamo che ci sia lo spazio per una decisione autonoma del cittadino, come espressione di un diritto individuale, prevalente su quella del medico».