22 December, 2025

Il Papa Francesco copia

Martedì prossimo, 14 luglio, alle 10.30, nella sala del Transatlantico del Consiglio regionale, si terrà un incontro sulla comunicazione di Papa Francesco, organizzato dal Corecom Sardegna in collaborazione con il Corecom Piemonte e patrocinato dal presidente del Consiglio Gianfranco Ganau.

Nel corso dell’incontro sarà presentato il Dvd “Le parole di Papa Francesco”, realizzato dal Corecom Piemonte, che contiene i passaggi più significativi dei discorsi pronunciati dal Santo Padre su temi di grandissima attualità, come il lavoro, la famiglia, i giovani e l’immigrazione. I riferimenti al problema del lavoro, in particolare, sono tratti dalla visita del Pontefice in Sardegna.

All’incontro in Consiglio regionale interverranno l’Arcivescovo di Cagliari Arrigo Miglio, il presidente del Corecom Piemonte Bruno Geraci, il presidente del Corecom Sardegna Mario Cabasino ed i giornalisti Mario Girau, presidente dell’associazione stampa cattolica, e Paolo Matta, del gruppo Unione Sarda-Videolina.

Si chiama “Crocoburger”, è il panino farcito con carne di coccodrillo e da oggi è possibile assaggiarlo a Expo Milano 2015, nel padiglione dello Zimbabwe, all’interno del Cluster dei Cereali e dei Tuberi.

Le carni arrivano direttamente dal Paese africano, da allevamenti controllati nelle vicinanze del lago Kariba, e vengono macellate al terzo anno d’età per far sì che rimangano tenere e gustose. Il colore è chiaro, il sapore dolciastro, simile al pollo: sino ad oggi lo Zimbabwe ne ha importate una tonnellata.

«In tutto il mondo si mangia il coccodrillo – spiega Georges El Badaoui, console dello Zimbabwe a Milano – e anche in Europa è considerato un cibo appetitoso e prelibato. Le sue carni sono molto proteiche, magre, con pochissimo colesterelo e ricche di Omega 3, 6, e 9, insomma l’ideale per una dieta sana e corretta. Siamo convinti che sarà apprezzato anche dagli italiani».

Al padiglione dello Zimbabwe, il Crocoburger sarà servito all’interno di un menù che comprende anche delle patate al forno cotte con farina di baobab ed una bibita gassata che unisce il sapore dell’uva rossa al frutto di baobab e ai fiori di sambuco.

ALI_1945ALI_1604 ALI_1625 ALI_1628 ALI_1654 ALI_1689 ALI_1711 ALI_1730 ALI_1787 ALI_1848 ALI_1858 ALI_1887 ALI_1903 ALI_1910  ALI_1946 ALI_1978 ALI_1999

Palazzo della Regione 1 copia

Sono aperti i termini per richiedere il contributo per l’abbattimento dei costi obbligatori di assicurazione dei volontari.
L’agevolazione spetta alle organizzazioni di volontariato iscritte al Registro generale del volontariato che non hanno percepito analogo contributo da parte della Regione o di altro Ente pubblico. Le organizzazioni, inoltre, devono essere in regola con le prescrizioni relative alla revisione del Registro.
Le risorse finanziare disponibili in bilancio ammontano a 150mila euro e saranno suddivise, proporzionalmente, fra tutte le organizzazioni che faranno domanda e risulteranno in possesso dei requisiti richiesti.
La documentazione dovrà essere presentata entro il 24 luglio 2015, secondo una delle seguenti modalità:
a) tramite posta elettronica certificata (pec) dall’indirizzo dell’associazione all’indirizzo pres.volontariato@pec.regione.sardegna.it
b) tramite raccomandata con avviso di ricevimento all’indirizzo Regione Autonoma della Sardegna – Presidenza – Servizio elettorale e supporti informatici – Viale Trento n. 69 – 09123 Cagliari.

La Dinamo Banco di Sardegna campione d’Italia è stata inserita nel gruppo D della prima fase della Euroleague 2015/2016. Quello della squadra di Meo Sacchetti è un girone sulla carta assai impegnativo, con due grandissime del basket continentale, CSKA Mosca e Maccabi Tel Aviv (la squadra dalla quale arriva il nuovo play della Dinamo, Marquez Haynes), entrambe plurivincitrici del massimo trofeo europeo. Le altre avversarie sono Unicaja Malaga, Brose Baskets Bamberg e Darussafaka Dogus Istanbul. Passeranno alla fase successiva, la Top 16, le prime quattro classificate di ciascuno dei quattro gironi.

L’altra squadra italiana presente in Euroleague è l’Armani Jeans Milano che oggi ha acquistato Andrea Cinciarini – in arrivo da Reggio Emilia, Oliver Lafayette e Jamel McLean, ed è stata inserita nel gruppo B con Olympiacos Pireo, Anadolu Efes Istanbul, Laboral Kutxa Vitoria, Cedevita Zagabria e Limoges.

«Siamo emozionati e felici di partecipare per il secondo anno in Eurolega – ha commentato il presidente Stefano Sardara – quest’anno ci presentiamo come campioni d’Italia e ne siamo orgogliosi. Siamo capitati in un girone  senz’altro impegnativo con grandi squadre, la nostra filosofia è di affrontare step dopo step, partita dopo partita. Ce la giocheremo fino in fondo, con rispetto per tutti ma timore di nessuno.»

«Con CSKA Mosca e Maccabi Tel Aviv completiamo il ciclo iniziato l’anno scorso – ha aggiunto il general manager Federico Pasquini -, potremo dire di aver giocato con il top dell’Europa; il livello del nostro girone è altissimo con Darussafaka e Bamberg che sono al livello delle prime come budget. Si tratta di squadre solide che hanno investito tanto in questi anni e sono cresciute esponenzialmente.»

«Siamo stati inseriti in un bel girone, con tante squadre importanti – ha detto il coach Meo Sacchetti – non c’è nulla di cui sorprendersi, in Eurolega giocano i migliori club d’Europa. Per noi una vale l’altra, sappiamo che sarà dura ma non snatureremo la nostra filosofia e affronteremo tutte le sfidanti con la stessa concentrazione e mentalità, una dopo l’altra. Abbiamo un anno di esperienza in più sulle spalle, ce la giocheremo.»

Oggi intanto, è stato ufficializzato il secondo acquisto della nuova Dinamo, l’ala congolese Christian Eyenga, 201 cm, 26 anni, in arrivo da Varese ma con esperienze in NBA con Cleveland e Los Angeles Lakers.

Scudetto Dinamo 8

La Giunta regionale ha aumentato i fondi destinati alle borse di studio universitarie: +26,6 per cento rispetto all’anno accademico 2014-2015, e addirittura +75,5 per cento rispetto al 2013-2014. In confronto all’anno scorso, ne beneficeranno 900 studenti in più. I bandi di concorso sono stati pubblicati oggi sul sito dell’ERSU di Cagliari e riguardano sia le borse di studio sia i posti alloggio, anche per gli studenti con disabilità. Oltre alle risorse finanziarie stanziate dall’amministrazione regionale, la dotazione si arricchisce di 503 mila euro provenienti dall’Università di Cagliari e di 400 mila euro stanziati dalla Fondazione Banco di Sardegna. I posti alloggio messi a concorso quest’anno sono 800 (erano 725 l’anno scorso). Di questi, 208 saranno in contributi pari a 1.800 euro ciascuno. Gli studenti interessati al bando potranno presentare domanda sino al 24 agosto (ultimo giorno per la presentazione on-line). Le graduatorie definitive per l’assegnazione di borse e posti alloggio saranno pubblicate entro il 30 settembre.
«Il nostro lavoro inizia a dare frutti: siamo soddisfatti ma non basta – ha detto l’assessore della Pubblica Istruzione, Claudia Firino, intervenendo alla conferenza stampa indetta dall’ERSU per presentare il programma degli interventi -. Dallo scorso anno abbiamo messo mano alla situazione delle borse di studio con un incremento della dotazione regionale. Nel 2015 abbiamo fatto molto di più e, grazie al lavoro svolto insieme all’ERSU di Cagliari e all’ERSU di Sassari, il risultato raggiunto è soddisfacente. Le risorse messe in campo per il diritto allo studio ammontano a oltre 16 milioni di euro, un mix di fondi regionali, statali e comunitari. Riuscire ad accontentare il 75 per cento delle richieste di borse di studio, però, non è sufficiente – ha sottolineato ancora l’assessore della Pubblica istruzione – l’obiettivo cui puntiamo nel 2016 è la copertura del 100 per cento delle richieste da parte degli studenti idonei. Su altri aspetti della lotta alla dispersione universitaria interverremo nei prossimi mesi con appositi provvedimenti.»
«Questa Giunta – ha concluso Claudia Firino – sta tenendo fede agli impegni assunti in campagna elettorale. Porteremo avanti altre iniziative per promuovere l’accesso all’istruzione e rimuovere gli ostacoli che impediscono ai giovani sardi di completare il percorso di studi, sia nelle scuole sia nelle Università.»
Claudia Firino copia

 

Il successo di pubblico di Expo Milano 2015 è racchiuso in tre numeri essenziali.

Il primo è quello dei biglietti coperti da contratti di vendita garantiti: 15,6 milioni al 30 giugno. La società di revisione Deloitte Consulting ha, in questi ultimi giorni, certificato ogni singolo atto contrattuale.

Il secondo numero fa riferimento ai biglietti già emessi: alla stessa data siamo arrivati alla notevole cifra di 8 milioni e 450 mila.

Infine, gli ingressi ai tornelli: nei primi due mesi il sistema ha registrato circa 6,1 milioni di accessi, di cui il 15% cento con biglietto serale.

Ai numeri generali si affiancano quelli ufficialmente comunicati dai Paesi, relativi alle visite ai loro padiglioni.

Nei primi due mesi il cluster del caffè ha dichiarato due milioni di visitatori e il Brasile 1 milione; gli Stati Uniti hanno raggiunto il loro primo milione il 25 giugno; la Francia registra 18.000 ingressi medi giornalieri, mentre il Padiglione Zero tra i 15.000 ed i 20.000 visitatori al giorno.

Per quanto riguarda i mezzi di trasporto, la metropolitana è usata tra il 25 ed il 30% dei visitatori; la rete ferroviaria (Trenord e Trenitalia, ma anche Italo e le linee ferroviarie straniere – francesi e svizzere in particolare) è utilizzata intorno al 30%; i bus privati per il 25%. Il resto dei visitatori usufruiscono dei parcheggi di Expo o di quelli di privati, di navette messe a disposizione dagli hotel, di taxi e di NCC, di bus di operatori privati che hanno loro aree di sosta in prossimità del sito espositivo.

Un capitolo molto importante è quello relativo alla soddisfazione dei visitatori.

La società GFK ha realizzato un’indagine che si basa su un campione statistico di interviste estremamente significativo.

La soddisfazione complessiva del visitatore, su una scala da 1 a 10, si posiziona a 8,4, con dei picchi positivi per il servizio all’interno del sito espositivo e per la qualità dei padiglioni e con l’unica criticità relativa alle code agli ingressi dei padiglioni stessi.

Infine, il 58% dei visitatori dichiara di voler tornare a visitare l’Expo.

Expo 2015 4 maggio 2015Bambini ucraini a Expo 2015Expo donne 1.

Il consigliere regionale Michele Azara (Sardegna Vera) sollecita una soluzione immediata sul centro intermodale di Sassari.

«E’ emblematica dell’incapacità della Regione a cogliere le opportunità di sviluppo, la storia durata quasi 20 anni, del “nuovo” centro intermodale di Sassari – denuncia Michele Azara, che sulla vicenda ha presentato un’interpellanza in Consiglio regionale -. Un ventennio, che sarebbe stato già un tempo inammissibile per completare la costruzione del centro, non è stato neppure sufficiente all’avvio dei lavori: l’accordo di programma  siglato nel 1997, la progettazione conclusa nel 2001 e i lavori subito bloccati all’inizio del 2009, perché l’area di via XXV Aprile è inquinata da idrocarburi e va bonificata.»

Dalla tragica scoperta dello scempio ambientale, sei anni svaniti nel nulla, mentre il rischio che l’Unione Europea reclami i 28 milioni di euro di risorse comunitarie  destinate al progetto, si fa sempre più vicino.

«L’annuncio della fuga della Strabag Spa, azienda austriaca con sede anche a Cagliari, che va via dalla Sardegna e licenzia gli ultimi 16 dipendenti, come denunciano le organizzazioni sindacali  è un pessimo segnale. Se l’azienda aggiudicatrice abbandona  il campo dove si gioca una partita da quasi 30 milioni di euro – aggiunge Azara – le cose si mettono veramente male. Forse la paralisi decennale ha fatto emergere la totale incompatibilità tra i tempi austriaci e quelli sardi necessari per la realizzazione di un’opera pubblica.»

«In un territorio come il Sassarese, dilaniato dalla disoccupazione, dalla crescita delle povertà e delle tensioni sociali – sottolinea ancora Michele Azara – non possiamo permettere che si giochi così sulla pelle delle persone. La realizzazione del centro intermodale assume un’importanza e un significato di enorme portata per la città di Sassari ed il suo territorio, sia per i benefici che  deriveranno all’intero sistema dei trasporti e dei flussi di traffico, che in termini economici ed occupazionali, tanto più in una fase di crisi drammatica e dolorosa come quella che stiamo vivendo da troppo tempo.»

Nell’interpellanza, Michele Azara chiede al presidente della Regione di farsi immediatamente carico della situazione, convocando tutte le parti in causa, assessore ai trasporti, Arst, Amministrazione comunale, perché si concordi una soluzione, che consideri le varianti ormai ineluttabili, tracciando in tempi rapidi il percorso realizzativo con la calendarizzazione delle opere ed in tempi altrettanto rapidi si dia l’avvio ai lavori.

«Non vorremmo – conclude Michele Azara – che l’agosto alle porte, che si sa non favorisce l’attività politico-  amministrativa,  sia motivo di ulteriori perdite di tempo che veramente non sono più ammissibili.»

Piazza d'Italia Sassari

La decisione del Tar della Sardegna di sospendere il decreto dell’assessore regionale alla Programmazione sulla ripartizione dei fondi per il cinema e le sue conseguenze saranno al centro della conferenza stampa che i ricorrenti, tra i quali diversi componenti di Moviementu-Rete del Cinema Sardegna, organizzano domani, venerdì 10 luglio, alle ore 10.30, negli spazi della Mediateca del Mediterraneo, in via Mameli 164 a Cagliari.

All’incontro con i giornalisti saranno presenti, oltre ai soci di Moviementu (tra questi Enrico Pitzianti, Paolo Zucca, Enrico Pau, Bonifacio Angius, Marcantonio Pani) altri  autori e lavoratori del cinema sardo, come Giovanni Columbu e Salvatore Mereu.

All’appuntamento interverrà, inoltre, l’avvocato Alberto Onorato che il 24 giugno, per conto della casa di produzione Eia Film, ha presentato davanti al TAR il primo ricorso contro il provvedimento regionale ora sospeso.

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Che fine ha fatto la Gallura nell’agenda politica della Regione? Quali passi sta facendo la politica territoriale per far valere le proprie richieste e posizioni? Dobbiamo pensare che vogliano tacitare le istanze giuste di questo territorio mettendo sul piatto la realizzazione del Mater Olbia?

Sono queste alcune delle domande che Confartigianato Imprese Gallura si pone alla luce di una presenza, nel nord est dell’isola, di una politica regionale e territoriale insoddisfacente, e di una conseguente, impalpabile programmazione e condivisione delle proposte.

«Mai come in questo periodo registriamo un differenziale sempre più ampio tra le proposte e le necessità delle imprese, e la capacità di risoluzione dei problemi da parte delle Istituzioni – afferma Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Gallura – il divario tra i tempi in cui si presentano le necessità e quelli con i quali si risolvono effettivamente, si stanno allargando a dismisura”. “Se da una parte il mondo dell’impresa è attivo nel cercare, e trovare soluzioni utili a un cambio di rotta – continua Meloni – dall’altra il mondo della politica e delle amministrazioni locali pare sopito, quasi in attesa di non si sa cosa.»

«Quello che ci lascia stupefatti è che a fronte di tagli, ridimensionamenti, restrizioni, gli altri territori regionali si muovono, si organizzano e studiano soluzioni, mentre la Gallura rimane fredda, distante, distaccata quasi in attesa del colpo di bacchetta magica o del coniglio dal cilindro – aggiunge il presidente – nel nostro territorio manca un coordinamento unitario tra portatori di interessi, manca il coinvolgimento del partenariato delle politiche e delle azioni; mancano le occasioni per incontrarsi e pianificare; mancano le occasioni di confronto alla pari.»

Secondo Confartigianato Gallura «anche gli investimenti importanti come il Mater Olbia o come quelli della Costa Smeralda vanno a inserirsi in un sistema sociale, politico, economico che di certo non agevola o favorisce l’insediarsi di queste potenzialità. La sensazione è che si stiano perdendo molte opportunità e che da quelle che si realizzano non si riesca a ottimizzare i ritorni per il sistema delle imprese e della società locali».

«Abbiamo anche la netta impressione che questo territorio sia indietro nella rappresentanza dei suoi interessi rispetto ad altri – sottolinea ancora Meloni – vediamo con quale senso di appartenenza e consapevolezza del ruolo in particolare a Nuoro, in Ogliastra, nel Sassarese si siano attivate importanti iniziative per perorare le cause della gestione del territorio e trovare spazi di autonomia e di competenze da esercitare per attrarre le relative risorse e poter autodeterminare il proprio futuro.»

Per l’Associazione degli artigiani «oggi le imprese hanno bisogno di operare in un contesto chiaro, di sapere quali politiche si intendono porre in essere su temi strategici come le infrastrutture, la pianificazione urbanistica, gli assetti degli enti locali, la dislocazione dei servizi pubblici come la sanità e la giustizia la cui conoscenza è fondamentale».

Gli artigiani chiedono alla politica che maturi la consapevolezza delle difficoltà delle imprese a mantenere i posti di lavoro, considerato il carico che grava su di loro in termini di oneri fiscali imposti dalla tassazione nazionale e locale, che ci sia un impegno per la distribuzione di lavoro le risorse pubbliche con gli appalti in sede locale, che questi siano impostati per favorire il chilometro zero e criteri di selezione delle imprese, e che tengano conto del ritorno in termini di reddito sul territorio secondo i recenti orientamenti anche del Parlamento nazionale in tal senso.

«Come Sistema delle imprese e lo abbiamo dimostrato e rivendicato insieme a tutto il tavolo delle associazioni Gallura in molte occasioni, abbiamo l’aspettativa che le Amministrazioni Locali si uniscano a noi – dice ancora Meloni – e si facciano portavoce di tutte le problematiche che sono in essere sulle spalle delle imprese». «Questo tipo di alleanza consentirebbe di ragionare sul costo della burocrazia dei servizi per costruire un rapporto tra imprese, cittadini e istituzioni che sia alla pari e improntato alla semplificazione e non, esclusivamente, alla rigida osservazione schematica di regole difficili da comprendere.»

«Solo così potremo essere veramente un soggetto territoriale autonomo ed autorevole – conclude il presidente di Confartigianato Gallura – capace di guardare al futuro con un’idea di prospettiva e non sempre concentrato a guardarsi l’ombelico per risolvere i problemi della quotidianità.»

La Quinta commissione, presieduta da Luigi Lotto (Pd), ha sentito ieri in audizione i direttori generali delle Agenzie agricole, Agris, Laore e Argea, e Sardegna Ricerche sulla Rel. 4/XV (Relazione sull’attività degli enti regionali – anno 2014).

Il direttore di Agris, Raffaele Cherchi, ha sottolineato che l’agenzia ha risposto agli indirizzi generali forniti dalla Giunta, anche se ha evidenziato alcune criticità che hanno rallentato l’attività. In particolare, Cherchi, ha parlato della difficoltà di gestire gli impegni dell’agenzia a causa dell’eterogeneità del personale, con un forte squilibrio a favore degli amministrativi: su 493 dipendenti, soltanto 80 sono ricercatori. Un dato che snatura ma missione dell’agenzia a cui si aggiunge anche l’età media dei ricercatori che si aggira intorno ai 54 anni. Una agenzia che deve svolgere ricerca in agricoltura non può avere, secondo il direttore, così pochi ricercatori e soprattutto così pochi giovani. Cherchi ha anche evidenziato le difficoltà legate all’esiguo finanziamento che non consenti di cofinanziare tutti i bandi europei a cui Agris potrebbe partecipare. Dall’istituzione dell’agenzia il badget è passato da 52 milioni di euro a poco meno di 26 milioni, da cui tolte le spese vive non resta quasi niente per la ricerca. Cherchi ha anche annunciato che scriverà alla Giunta per avere nuove risorse per fare fronte all’emergenza legata ai cavallini della Giara. Cherchi ha anche parlato del mondo ippico, spiegando che il settore ha avuto una leggera ripresa grazie ai finanziamenti arrivati nel 2014 e 2015, ma che c’è molto lavoro da fare, perché è un settore che può dare importanti sviluppi occupazionali. «In Italia, infatti,vengono importati ogni anno 50mila cavalli, la metà per attività equestre – ha spiegato il direttore di Agris – non è possibile che non riusciamo a piazzare sul mercato i 600 puledri che ogni anno nascono in Sardegna». La causa, secondo Cherchi, è la gestione romana dell’albero genealogico e l’assenza d politiche per il cavallo.

Il direttore generale di Laore, Maria Ibba, ha illustrato le numerose attività portare avanti dall’agenzia. Laore si è concentrata, ha spiegato Ibba, particolarmente sulla multifunzionalità (agriturismi e valorizzazione delle produzioni locali) e sullo sviluppo rurale con un’intensa attività di informazione e divulgazione delle politiche comunitarie della Pac. Ottimi risultati hanno dato i progetti di sviluppo del settore oleario e vitivinicolo, in particolare con il fermentino. Non va bene, ha spiegato, la filiera cerealicola che si trova in grossa difficoltà. Per Maria Ibba l’unico tentativo che si può fare è vincolare la produzione dei prodotti tipici locali all’utilizzo delle materia prima locale. Per quanto riguarda la panificazione, è in corso un progetto di ricerca, in collaborazione con le Università di Cagliari e Sassari, per la produzione di un pane a basso indice glicemico ben tollerato da prediabetici e diabetici. Un’altra strada da percorrere, ha proseguito il direttore generale di Laore, è l’utilizzo nelle mense scolastiche, ospedaliere e universitarie, di prodotti tipici locali. L’esperimento fatto nelle scuole del Medio Campidano, ha continuato, ha dato ottimi risultati. Laore si è poi concentrata anche sul benessere animale, sulla formazione nel settore lattiero caseario, sulla rintracciabilità degli agnelli di Sardegna Igt e sul Progetto Tisa per l’informatizzazione dei produttori agricoli e per le aziende zootecniche. Critica invece la situazione del comparto ittico. Maria Ibba ha poi concluso ricordando che sono stati attivati l’osservatorio per i prodotti lattiero caseari, le produzioni vitivinicole ed è quasi pronto l’osservatorio per le produzioni cerealicole. Nota dolente anche per Laore è il bilancio ormai ridotto al minimo: i progetti realizzati sono stati possibili soltanto grazie ai fondi comunitari.

Il direttore di Argea, Gianni Ibba, ha annunciato che si riuscirà a spendere entro il 31 dicembre quasi tutti i 240 milioni del Psr 2007-2013, tranne circa 30 milioni. Anche Ibba ha sottolineato le difficoltà che incontra il settore ittico, soltanto tre aziende cooperative monopolizzano i finanziamenti disponibili. Tra i dati positivi per quanto riguarda le economie: 500mila euro risparmiati  con l’eliminazione di canoni di locazione, che a fine anno arriveranno a circa 800mila euro. Un grosso problema è dato dal contenzioso: ogni anno Argea deve far fronte a circa 1400 cause con utilizzo del personale importante. Ibba si è detto favorevole all’Organismo pagatore regionale e ha proposto due modelli: quello veneto che istruisce le pratiche e paga le aziende, oppure sono pagatore come avviene in Piemonte, Toscana, Lombardia ed Emilia Romagna.

La Commissione ha infine audito Maria Paola Corona, presidente di Sardegna Ricerche, che ha illustrato le numerose attività in essere. L’Ente ha lavorato molto bene, ha affermato, con le attività a sportello con servizi di consulenza per partecipare agli appalti che ha portato i fondi attribuiti agli imprenditori seguiti dal 21 al 37 per cento. Quest’anno, ha spiegato Corona, stiamo ampliando il servizio portando le nostre imprese in Romania per inserirsi, attraverso collaborazioni locali, negli appalti per la ricostruzione del Paese. E’ andato molto bene anche lo sportello per le rinnovabili e quello delle start up innovative: «Abbiamo più start up in provincia di Cagliari che a Milano». Maria Paola Corona ha spiegato che sono davvero tanti i giovani sardi che hanno delle ottime idee, ma vanno accompagnati e guidati per trasformare la loro idea in impresa. Bene anche lo sportello Europa che aiuta le imprese e i ricercatori a partecipare ai bandi.