21 December, 2025

Il 10 agosto scorso, a Teulada, sulla SS 195, all’altezza del km 67 + 500, mentre era alla guida di una Fiat intestata alla madre, aveva perso il controllo del mezzo tanto da uscire dalla carreggiata e terminare la propria corsa contro una quercia.

Ieri i carabinieri di Teulada, a conclusione di una serie di accertamenti investigativi, hanno denunciato a piede libero, per guida in stato di alterazione psicofisica, il responsabile, un trentacinquenne residente a Piscinas. I carabinieri allora intervenuti, avevano richiesto il suo accompagnamento tramite 118 all’ospedale Sirai di Carbonia per il compimento di analisi tendenti ad accertare l’eventuale uso di sostanze stupefacenti che hanno dato ieri esito positivo per cocaina. La patente di guida gli è già stata ritirata.

Renzo Muntoni, ex presidente del comitato di quartiere di Serbariu, denuncia oggi lo stato di precarietà di alcune vie del quartiere alla periferia di Carbonia.

«Dopo tanti anni, nonostante le svariate segnalazioni intercorse nel 2012, 2018 e 2019 e nel febbraio 2022, la situazione di alcune vie nel quartiere di Serbariu permane criticasegnala Renzo Muntoni –. Nello specifico, nella via Montegranatico manca totalmente la rete fognaria, e l’unico modo per smaltire i reflui è ancora oggi quello delle fosse settiche. Nella stessa via come nella via San Giuseppe, persistono evidenti problemi legati alla tenuta idrogeologica dei terreni, mentre le vie Filzi, Lubiana e la stessa San Giuseppe, manifestano anche criticità inerenti la viabilità e dunque potenziali rischi per la salute dei pedoni e in generale dei residenti.»

Renzo Muntoni sollecita un intervento dell’Amministrazione comunale affinché possa mettere in sicurezza le suddette vie, riconoscendo così ai residenti di Serbariu gli stessi diritti dei cittadini di Carbonia.

Prenderà il via il prossimo 12 ottobre la nuova edizione della festa patronale della parrocchia Gesù Divino Operaio nel comune di Carbonia. Quest’anno, oltre le canoniche celebrazioni religiose, con il Rosario, le celebrazioni del Vespro e, ovviamente, la processione finale che caratterizza l’importante evento ogni anno, sono previsti una serie di importanti appuntamenti incentrati sul tema dell’educazione alla legalità.

Si partirà mercoledì 12 ottobre con la conferenza che animerà l’oratorio parrocchiale dalle ore 19.00, dal titolo “Il ruolo dell’arma dei carabinieri nella difesa del patrimonio culturale”. Si proseguirà il giorno successivo, giovedì 13, con la testimonianza (alla fine della messa prevista per le 18.00) del cappellano del carcere di Uta Gabriele Liriti, sul “Ruolo del presbitero nell’educazione alla legalità”. Venerdì 14, al termine della messa delle 18.00, sarà il diacono Pino Siddi, guida delle assemblee sinodali all’interno del carcere di Uta, ad offrire la sua testimonianza sul “Ruolo dei carcerati all’interno della comunità ecclesiale”. Sabato 15 ottobre, invece (sempre dopo la messa delle 18.00), Mario Marini, da 30 anni impegnato nel suo ministero nel carcere a Uta, parlerà del “Ruolo del genitore carcerato nell’educazione dei figli alla legalità”. La sera, a partire dalle ore 21.00, presso il Supercinema, in via Satta, a Carbonia, andrà in scena lo spettacolo teatrale, scritto e interpretato da Giovanni Soldani con la regia di Umberto Zanoletti, dal nome “Sono Stato”, incentrato sulla figura di Paolo Borsellino.

Domenica mattina, nella giornata conclusiva dei festeggiamenti, si terrà la pedalata della legalità, organizzata in collaborazione con la A.S.D. Sulcis Bike – Giorgio Pani cross country di Carbonia. Il raduno è previsto presso il piazzale della parrocchia sito in via Mazzini n. 58. Alla fine della pedalata, si discuterà di cyberbullismo con gli interventi dello cyber psicologo Simone Gargiulo e del già dirigente della polizia postale di Nuoro Pierluigi Sanna. La sera, a partire dalle ore 17.00, verrà celebrata la Santa Messa, presieduta per l’occasione da Sua Eminenza Cardinal Arrigo Miglio, alla fine si terrà la processione.

 

Ritorna ad Iglesias “Puliamo il mondo”, con la partecipazione dei volontari impegnati nella manifestazione di pulizia degli spazi pubblici e salvaguardia ambientale promossa da Legambiente. Al centro dell’iniziativa, edizione italiana della maratona mondiale “Clean up the world”, il lavoro di tanti volontari impegnati a dare il proprio contributo per la pulizia delle vie, delle piazze, delle aree verdi e degli spazi comuni. Appuntamento a sabato 8 ottobre, per tutti i partecipanti, in collaborazione con gli operatori del Comune e con le associazioni della società civile, per un appuntamento che ogni anno cresce grazie anche al contributo delle scuole cittadine.

La manifestazione di sabato 8, infatti, sarà preceduta venerdì 7 ottobre da una giornata dedicata alle scuole ed in particolare agli studenti, che potranno partecipare così ad una speciale iniziativa dedicata all’educazione ambientale ed alla pulizia delle zone nei pressi degli Istituti scolastici.

«In questo modo dice il sindaco Mauro Usaiè possibile mettere in campo una manifestazione non solo di salvaguardia ambientale, ma anche di educazione civica, coinvolgendo i ragazzi delle scuole, i loro insegnanti e nella giornata successiva anche tutti i volontari interessati a dare il proprio contributo.»

«Gli interventi dei ragazzi delle scuole e dei volontari, saranno focalizzati in diverse zone della Città e coinvolgeranno anche nelle frazionispiega l’assessore dell’Ambiente, Francesco Melis -. Grazie a “Puliamo il mondo”, temi come quelli dell’educazione ambientale e della cittadinanza attiva diventano qualcosa di concreto. Un ringraziamento particolare a Legambiente, che promuove una manifestazione con numeri in costante crescita, agli Uffici ed ai dipendenti comunali, ed a tutti i volontari che parteciperanno all’iniziativa.»

Il programma per la giornata dell’8 ottobre:
– Ore 8.30 raduno presso la Piazza Conte Ugolino.
– Ore 8.40 distribuzione del materiale.
– Ore 9.00 creazione dei gruppi di lavoro e suddivisione per zone d’intervento.
– Ore 12.30 termine lavori e inizio recupero rifiuti da parte della IREN – San Germano

Le associazioni si occuperanno delle zone:
– “Soccorso Iglesias” – Reg. Bingiargia.
– “Associazione Verde Azzurro Pan di Zucchero” – Parcheggio spiaggia Masua, litorale, pineta.
– “ANFFAS” e “Nuova Via” – Via Laconi (anticipo a venerdì 7 ottobre).
– “Rotary” e “Rotaract” – Pineta Bindua e Piazza Conte Ugolino
– “AUSER” – Viale Buon Cammino
– “NOA” – Via Trexenta, Via Cattaneo, Centro Culturale.
– “AVIS” – Viale Cruccueddu.

Un percorso lento, studiato per immergersi nella pace, nella riflessione e nel raccoglimento. Nel solco della tradizione religiosa anche Carbonia è coinvolta nell’evento regionale “Camminiamo in Sardegna” in cui si colloca il cammino, in programma giovedì 6 e venerdì 7 ottobre, dedicato al patrono dell’isola. Ed è proprio sulle tracce del martire Antioco che i pellegrini percorreranno chilometri visitando i siti più interessanti del nostro territorio.

«Il progetto nel quale con soddisfazione siamo coinvolti – ha affermato l’assessore del Turismo, Michele Stivalettaintende essere uno stimolo culturale interessante attraverso la scoperta, la valorizzazione e la fruizione dei luoghi incantevoli che ci circondano e che sono caratterizzati da una precisa storia, dalla tradizione e dalla fede. Sappiamo infatti quanto il turismo religioso attragga una larga fetta di visitatori nel Sulcis.»

L’arrivo a Carbonia, dopo la tappa a Iglesias, è per il pomeriggio di giovedì 6: il corteo dei pellegrini si radunerà nella frazione di Barbusi dove sotto all’ulivo secolare è collocato il simulacro del santo patrono. A seguire, sono previste una visita al centro cittadino e la cena.

Venerdì 7: partenza dal centro intermodale di Carbonia verso Is Urigus per proseguire poi per Sant’Antioco.

«Il cammino è aperto a tutti e sarà – ha precisato l’assessore Michele Stivaletta – una vetrina per la città e per il territorio con l’arrivo di pellegrini, camminatori, ma anche di giornalisti e fotografi del panorama nazionale che divulgheranno le bellezze del Sulcis.»

Per info ed iscrizioni ci si può rivolgere alla segreteria Operativa della Fondazione Pellegrinaggi Sardegna, in via Roma 47 a Sant’Antioco (Info Point), e/o al numero telefonico 370 1115900. La sede operativa sarà inoltre disponibile per ogni informazione tutti i giorni, dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 19.00.

Il costo di partecipazione è di 25 euro (la cifra è comprensiva di eventuale trasporto da Sant’Antioco a Carbonia, di pasto, assicurazione, guida, capellino, maglietta, borraccia, zaino e asciugamano refrigerante).

«La decisione della Portovesme Srl di interrompere le linee di produzione facendo ricadere le conseguenze sulla pelle dei lavoratori è socialmente inaccettabile ed è contraria all’interesse di tutto il territorio: dobbiamo impedire a ogni costo che continui la desertificazione industriale del Sulcis Iglesiente e del Medio Campidano. Una battaglia che ho iniziato anni or sono e che combatterò sempre.»

Lo dichiara Romina Mura (Pd), presidente della commissione Lavoro della Camera dei deputati nella legislatura appena conclusa, in merito alle notizie riguardanti l’interruzione delle linee di produzione e l’attivazione della Cig nella fonderia di San Gavino Monreale della Portovesme Srl.

«Sul nuovo Governo grava la responsabilità di prendere misure drastiche e in linea con i provvedimenti d’emergenza già adottati in passato, a partire dal  divieto di licenziamento. E poi servono piani industriali e riorganizzativi condivisi con sindacati e istituzioni locali, regionali e nazionali, che tengano conto di una congiuntura economico-energetica non transitoria. Prima che esploda una  crisi incontrollabileconclude Romina Mura bisogna attivare tutte le forme di sostegno pubblico tese a compensare i rincari energetici.»

Enel, multinazionale dell’energia, assume diplomati per posizioni Tecnico-Operative con buone capacità organizzative e relazionali, orientamento al problem solving, attitudine a lavorare in gruppo e proattività, i quali dovranno completare gli ordini di lavoro, eseguire la manutenzione ordinaria, svolgere eventuali attività in reperibilità, rispettare le scadenze ed essere sensibili ai temi della sicurezza. Le altre figure ricercate da Enel riguardano: Operatori della Transizione Energetica con buone capacità organizzative, orientamento al problem solving, buone capacità relazionali e buona conoscenza di competenze digitali, che dovranno pianificare e programmare le attività nel rispetto delle scadenze, guidare i clienti in un percorso virtuoso che permette di raggiungere obiettivi sfidanti e fornire soluzioni per l’efficienza energetica, che spaziano dall’installazione di impianti fotovoltaici a progetti di riqualificazione del sistema di illuminazione; Consulenti di Spazio con dinamicità, curiosità, flessibilità, proattività e forte orientamento al risultato e al cliente, che dovranno promuovere e vendere i prodotti/servizi dell’azienda e stipulare i relativi contratti, assicurare la conduzione di trattative commerciali, analizzando le specifiche esigenze del cliente e garantire la gestione della clientela anche nel post vendita; Sviluppatori di Microservizi con ottima capacità di lavorare in team, problem solving, motivazione e orientamento all’obiettivo, forte capacità di apprendimento e ottima capacità di organizzare le proprie attività in ambienti complessi e dinamici, che dovranno partecipare alla realizzazione di soluzioni finalizzate alla digitalizzazione e automazione dei processi, contribuire all’evoluzione della piattaforma digitale integrata, collaborare a progetti di sviluppo e contribuire al continuo miglioramento delle pratiche di sviluppo.

Per verificare tutte le figure…

L’articolo completo è consultabile nel sito: http://diariolavoro.com/enel_3.html .

Lettera aperta alla dottoressa Giuliana Campus, Direttrice Generale della ASL Sulcis.

Gentilissima Dottoressa Campus,
Il 2022 sanitario sulcitano si inaugura con la sua nomina alla direzione del nostro territorio, è preceduta dal suo percorso professionale, indubbiamente ammirevole. Lei arriva in un territorio martoriato da 15 anni di malgoverno sanitario (bipartisan), giunge al “Balla coi Lupi” sanitario ma, a differenza di Kevin Kostner che fu precettato, Lei sceglie di accettare l’incarico e raccogliere la sfida. Il Sulcis registrava al suo arrivo (oggi aumentata) angosciosa mobilità passiva verso altre aziende sanitarie, privato, e convenzionato; record olimpionico di specialisti in fuga verso altri lidi e pensionamenti anticipati di medici e infermieri mai registrati prima, in sintesi Fuga dal Sulcis (come Alcatraz). Medicina territoriale inesistente (l’ultimo ECG effettuato a domicilio per un mio Paziente risale a oltre 10 anni addietro perché manca una cardiolina del costo di 800/1.000 euro ma possiamo vantare le sale operatorie milionarie del CTO quasi inutilizzate); un territorio che invecchia con tanti invalidi e allettati ma la geriatra a disposizione è di sole 6 ore alla settimana per il Distretto di Iglesias con 45.000 Pazienti. Accertamenti diagnostici in loco: fantascienza. Parola d’ordine? Arrangiarsi. Devo riconoscerle coraggio, ma aveva le giuste coordinate dei bisogni del territorio e dei reali poteri che la regione Le concedeva? Se così non fosse: scelta incosciente.
Al sesto mese del suo mandato (1 luglio) rilascia un’intervista alla stampa regionale: «…posso garantire che a breve partirà un piano atto al rilancio del sistema sanitario territoriale.»  Ottime intenzioni e ancora: «…credo nel rilancio della Asl Sulcis, di quanta voglia abbia di migliorare le condizioni di una popolazione che, per motivi legati alla disoccupazione rimane penalizzata rispetto ad altre.»

La disoccupazione c’entra poco con la chiusura dei servizi semmai è in parte una conseguenza della carestia sanitaria, apprezzabile comunque la sua combattività ideale e la dichiarazione di solidarietà. Così conclude: «In questi 6 mesi ho conosciuto il territorio e me ne sono innamorata. Difenderò il diritto alla salute dei suoi abitanti».

Dottoressa, la stessa grinta con cui i suoi predecessori si sono presentati dal 2006 ad oggi, francamente spero di sbagliare ma le sue scelte recenti, probabilmente non per sua responsabilità diretta, feriscono con il bisturi il diritto alla salute della mia Comunità. Le propongo tre riflessioni su tre aspetti della medicina territoriale che a mio parere aspettavano risposte alternative a quelle da Lei operate.
1) Laboratorio Analisi della ASL: da tempo la comunità sperimentava difficoltà per accedere come un tempo al laboratorio ASL per esterni, quando Lei ha raggiunto “Balla coi Lupi” il laboratorio aveva già qualche problema, si licenziavano le richieste urgenti più 50 programmate. Il 25 luglio lei rimodula l’attività del laboratorio analisi per esterni alla sola urgenza e per i due ospedali (SIRAI e CTO) alle sole ore diurne, dopo le venti dai reparti ospedalieri e dai due Pronto Soccorso per gli accertamenti di laboratorio si parte per Cagliari, incredibile! Suppongo abbia valutato le conseguenze della scelta che sicuramente a malincuore ha dovuto effettuare ma soprattutto chi è stato penalizzato?
Conseguenze: aumento vertiginoso delle richieste “urgenti” orfane di diagnosi sostenibili, riduzione dei controlli periodici dei Pazienti cronici, mobilità passiva verso altre ASL, disagi e spese ingiuste sopportate da pazienti disabili e/o beneficiari di esenzioni dalle spese sanitarie. Siamo sicuri che non si potevano trovare alternative? Mi rendo conto, si è trovata tra incudine e martello ma si poteva agire in altro modo senza penalizzare i cittadini del Sulcis che garantiscono il mio e suo stipendio? Quelli che entrambi riteniamo speciali, i più fragili che da questa scelta sono stati indubbiamente i più esclusi.
Riflettiamo insieme:
A) la carenza dei tecnici di laboratorio è responsabilità della inadeguata programmazione di chi ha amministrato la sanità locale e regionale quindi anche di chi le ha conferito l’incarico, a loro va presentato il conto, non alla Comunità che subisce continuamente le conseguenze di tanto disinteresse e dilettantismo.
B) Nelle more delle assunzioni dei tecnici di laboratorio Lei poteva rivendicare con la regione l’adeguamento del budget dei laboratori convenzionati affinché i miei e suoi Pazienti non subissero spese ingiustificate. In alternativa poi poteva chiede alla regione colpevole del disagio i rimborsi delle spese sostenute dalle famiglie, proposta quest’ultima avanzata qualche mese addietro anche ai sindaci regionali e locali (Iglesias promise interesse non ancora pervenuto) ma l’audiometria ha confermato: ipoacusia grave.
C) Assunzione dei tecnici di laboratorio indispensabili reclutabili immediatamente dalla graduatoria pubblica del Policlinico di Monserrato, se l’ARES è matrigna si ribelli!
D) Ho incontrato il mese scorso dopo di Lei i tecnici di laboratorio recentemente pensionati, hanno dato la loro disponibilità, aspettavano una proposta: non pervenuta! coinvolgerli conoscendo la loro professionalità ed esperienza sarebbe stato supporto importantissimo.
Dottoressa Campus, in questa storia Lei ha fatto la fotografa di una criticità che pagano i più Fragili!
2) Medicina Generale: tutta la Sardegna, come noi del resto, registra la carenza di Medici di Famiglia attori importanti della sanità territoriale, condizione che ha prodotto disorientamento e sfiducia nel servizio sanitario da parte di migliaia di cittadini (Calasetta e Carbonia in particolare ma non solo). Anche in questa storia le responsabilità dell’indolenza regionale e territoriale la sconta la Comunità.
Secondo l’Accordo Collettivo Nazionale della Medicina Generale pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 114 del 17 maggio 2022 si legge: art. 32 il rapporto ottimale dei M.G. è di 1 a mille abitanti residenti (rapporto ottimale confermato da oltre trent’anni). Art. 38 il medico di famiglia può acquisire un massimo di scelte pari a 1.500 unità. Eventuali deroghe possono essere autorizzate in relazione a particolari situazioni locali. La nostra ASL secondo i dati ISTAT del 2020 registra 120.000 Abitanti, se escludiamo i ragazzi in età pediatrica il rispetto del Rapporto Ottimale prevedeva 110 Accoglienze di Medici di Famiglia, al suo arrivo ne mancavano 30, chiaramente non per sua responsabilità. Dal Suo arrivo sono andati in pensione o hanno lasciato l’incarico una decina di Medici pertanto tutti i Colleghi di Medicina generale si sono trovati con il massimale superato. Le conseguenze? Sgomento per tanti Pazienti, senza i consueti riferimenti, transumanze per rinnovare ricettazioni e ottenere consulenze, accessi impropri ai due Pronto Soccorso.
Soluzione individuata?
Aumentare il massimale a 1.800 pazienti, è stata una scelta che personalmente rifiuto e mi preoccupa, mortifica la qualità dell’assistenza sanitaria territoriale, riduce i tempi di ascolto, visita e trattamento al singolo Paziente, un sovraccarico al Collega che forse per generosità tenta di tamponare responsabilità di quanti l’hanno preceduta e di una regione indolente, pantofolaia, distante.

Dottoressa Campus, innanzitutto, se si fosse accorta del “peccato originale”: rapporto ottimale disatteso e dell’art. 37 dell’ACN “Incarichi Provvisori”: «Qualora si determini una carenza di assistenza dovuta a mancanza di medici… L’Azienda può conferire un incarico provvisorio che…cessa con l’inserimento del medico titolare.» Probabilmente avrebbe operato diversamente, Le ricordo che esiste una graduatoria regionale per la medicina generale rinnovata annualmente con scadenza al 31 dicembre, potrebbe attingervi ancora. Il Distretto di Iglesias resiste ancora: 30 Medici di Famiglia (il rapporto ottimale ne prevede 42) viaggiano.

3) Covid-19: sarò franco, ho avvertito la sua assenza! Il primo quadrimestre del 2022 ha mostrato un lieve miglioramento tra i contagi ma da maggio ad oggi la tendenza si è invertita. Per tutto il 2022 ho, soffrendo, redatto certificazioni di quarantena, tanti di questi avevano purtroppo come protagonisti Operatori Sanitari, conseguentemente reparti ospedalieri e ambulatori sperimentavano criticità e riducevano la già precaria offerta alla comunità. Il 13 luglio registravo 68 Pazienti positivi ufficiali e gli stessi giorni a Iglesias e altri centri del Sulcis si organizzavano eventi che prevedevano pericolosi affollamenti sprezzanti del probabile contagio e successiva proiezione verso i Pazienti più fragili del territorio e gli ospedali. Probabilmente le sfuggiva che con l’avanzare della primavera e l’accantonamento di mascherine lievitavano le quarantene tra i dipendenti ASL
fino al 25 giugno quando 4 specialisti di Medicina Urgenza del Sirai incrociano il Covid-19, come conseguenza: chiusura del P.S. d’Iglesias. Le criticità comuni a tutte le realtà italiane tanto che Paolo Ficco, portavoce del Sindacato Medici Urgenza Emergenza, chiede al governo: «Ripristinare l’obbligo delle mascherine Ffp2 nei luoghi di assembramento».

In quelle stesse settimane, senza alcun intervento della ASL, si saltava, ballava e cantava rigorosamente assembrati senza alcuna protezione né distanziamento mentre continuava l’apprezzato impegno del centro Vaccinale. Non si ricordano suoi interventi ne preoccupazioni fino al 25 luglio quando causa Covid-19 si ufficializza la decapitazione del Laboratorio. Riconoscerà che si potesse offrire al territorio qualche suggerimento alla prudenza (la prevenzione onora la medicina) evitando che si moltiplicassero gli accessi ai servizi sanitari di Covid-19. Anche agosto non è trascorso senza contraccolpi virali, ha suscitato scalpore la contemporanea assenza di 6 anestesisti, ebbene Dottoressa Campus 3 in quarantena Covid-19. La nota del 30 settembre a firma del Direttore Sanitario riconosce oggi (in differita) un incremento dei contagi da Covid-19 e proroga l’obbligo di indossare i “dispositivi di protezione” in tutte le strutture sanitarie. Lei con il suo Staff avevate una responsabilità: ai primi incrementi epidemiologici potevate allertare il territorio e motivarlo alla prevenzione, rimandando qualsiasi iniziativa che prevedesse assembramenti, magari si poteva evitare qualche quarantena di medici, infermieri e ricoveri ospedalieri, magari avremmo fatto il nostro mestiere.
Quando riceviamo un incarico importante, se non esordiamo con richiesta di autonomia gestionale, applicata secondo scienza e coscienza, rischiamo di eseguire le indicazioni del manovratore, gli incarichi in sanità non possono che esercitarsi nell’interesse dei Cittadini, Malati e Disabili e, quando necessario, rispettosi della legge, vibrare qualche pugno sulla scrivania. La Solidarietà non si proclama, si Testimonia quotidianamente e quando serve è Intrepida.

Cordialmente,

Iglesias, 3 ottobre 2022

Giorgio Madeddu

Medico di Famiglia Iglesias

«Il Movimento 5 Stelle Sardegna, in questo momento di crisi aziendale, è vicino ai lavoratori diretti e indiretti della Portovesme srl. Lo è stato quando era al governo del Paese, lo ha dimostrato durante le elezioni – presentandosi con i propri candidati all’ingresso dello stabilimento – e ci sarà anche in futuro dai banchi dell’opposizione in Parlamento e negli altri consessi politici. Il lavoro della neo deputata e vice ministra uscente Alessandra Todde, a beneficio di tutto il comparto industriale del Sulcis, ha avuto come ultimo traguardo quello di dare una risposta ai problemi energetici, anche dello stabilimento della Portovesme srl, con l’Energy Release, garantendo un prezzo dell’energia a 210 €/MWh (rimodulabile con condizioni di mercato più favorevoli), ma prima ancora col il credito d’imposta per le aziende energivore, portato progressivamente al 40% per i mesi di ottobre e novembre. Tutto questo non è bastato alla Portovesme srl per annunciare non solo che la produzione zinco non tornerà ai valori pre-crisi ma che addirittura è intenzione dell’Azienda interrompere la linea piombo a San Gavino e a Portoscuso. Le motivazioni che hanno portato la Portovesme a richiedere al ministero del Lavoro la CIGS per i 58 dipendenti dello stabilimento di San Gavino per un periodo massimo di 12 mesi sono gli alti costi energetici per una produzione energivora come quella del piombo, anche se l’unica sezione impiantistica realmente energivora risulta essere quella dell’argento. Nel caso dello stabilimento di Portovesme le considerazioni sono analoghe a quelle di San Gavino per l’impianto K.S.S.»

E’ questa la posizione sulla crisi alla Portovesme srl assunta da Gian Luca Lai, portavoce del M5S Carbonia.

«Forse sono altre le reali motivazioni che sottendono a questa scelta, come quelle di non perseguire più la produzione di piombo (ma anche dello zinco) per ragioni di mercato a vantaggio di altri metalli, quali quelli rariaggiunge Gian Luca Lai -. La posizione del Movimento 5 Stelle, è sempre stata quella di un mantenimento degli asset industriali esistenti ma con una forte attenzione a sviluppare tecnologie e lavorazioni su produzioni nuove e meno impattanti sull’ambiente. Ben vengano, quindi, le valutazioni in corso da parte della Glencore su nuove produzioni e future sperimentazioni. Concordiamo pure sul fatto che un’azienda abbandoni produzioni fuori mercato a vantaggio di altre più redditizie, ma questa transizione deve avvenire salvaguardando la forza lavoro esistente con un piano industriale certo e secondo un cronoprogramma ben preciso, contemperando le esigenze dell’azienda ma anche quelle dei lavoratori.»

«Non è concepibile che quando i prezzi dell’energia sono ai minimi e quelli delle materie prime al massimo si privatizzino i profitti e alle prime inversioni di tendenza sui mercati si scarichino le perdite su welfare e sulle spalle dei lavoratori – sottolinea Gian Luca Lai -. Non possiamo neppure accettare che la Sardegna, se dovesse passare la linea aziendale di produrre solo ossido di zinco dai forni Waeltz con i fumi si acciaieria, venga utilizzata solo per smaltire le scorie delle acciaierie europee e non territorio dove portare produzioni ad alto valore aggiunto economico e tecnologico. Genna Luas 2 è stata realizzata per mantenere in marcia la Portovesme srl, nella sua totalità, e la Proprietà non può non tenere conto che le compensazioni non solo quelle ambientali chieste e ottenute dai comuni di Carbonia e Iglesias ma è dovere della stessa tenere in primaria considerazione quelle di ordine economico-sociale legate al mantenimento della forza lavoro esistente.»

«Per queste ragioni l’on. Alessandra Todde, in veste di vice ministra uscente, con estrema sollecitudine ha convocato la Portovesme srl e gli altri soggetti interessati attorno ad un tavolo per giovedì 6 ottobre al MISE, chiedendo la partecipazione anche degli azionisti della Glencoreconclude Gian Luca Lai -. Il Movimento 5 Stelle sta dalla parte giusta, dalla parte dei lavoratori e delle loro famiglie.»