29 April, 2024
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Il Segretario Regionale dell’UGL Sandro Pilleri ha inviato al presidente regionale Christian Solinas un documento nel quale si invita la Regione Sardegna a utilizzare i fondi che residuano nei Programmi Operativi Regionali (POR) per sostenere le politiche di sostegno al reddito già messe in campo dal Governo per mitigare i disastrosi effetti economici che l’emergenza Coronavirus sta producendo in tutto il paese.

«Auspico un incontro con le parti sociali – ha dichiarato il segretario Sandro Pilleri – per poter verificare l’entità delle risorse e il loro più efficace utilizzo. Tenendo presente che l’attuale programmazione comunitaria 2014/2020, a seguito delle regole N+3, prevede la spesa nei tre anni successivi al corrente, se ne deduce che le azioni di seguito elencate possono essere sostenute nel prossimo triennio a seconda della disponibilità finanziaria presente in ogni Programma Regionale. Inoltre, trattandosi di azioni finalizzate all’inclusione sociale e alla crescita e mantenimento delle imprese – ha concluso Sandro Pileri -, sono in linea con gli obiettivi della prossima programmazione 2021-2027, così da garantire nel settennale seguente la necessaria continuità.»

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Il “Piano strategico per l’attivazione progressiva di strutture di area critica” è stato approvato ieri sera dalla Giunta regionale e rientra fra le misure adottate in risposta all’emergenza Covid-19.  Per far fronte alle necessità che potrebbero presentarsi, il piano prevede una progressiva riorganizzazione dei presidi sanitari dell’Isola, individuando le strutture ospedaliere, comprese quelle private, dedicate alla cura dei pazienti contagiati da Covid-19 e le strutture dove sarà garantita l’assistenza a tutti gli altri pazienti.

Il documento strategico configura la Sardegna in due macro aree di competenza, Nord e Sud, per consentire la massima sicurezza nell’eventuale trasporto dei pazienti verso i presidi di riferimento, ed è articolato in fasi successive che si attiveranno a seconda della necessità.

Nella prima fase, attualmente operativa, sono 20 i posti letto dedicati ai pazienti ‘Covid+’: 7 al Santissima Trinità, a Cagliari, 11 dell’Aou Sassari, e 2 al San Francesco di Nuoro.

Nella seconda fase è previsto un incremento dei posti letto di 224 unità in più rispetto alla fase uno, per potenziare la disponibilità nei reparti di terapia intensiva, pneumologia ed infettivi: 25 posti letto al Santissima Trinità; 33 al Cto (Iglesias); 24 a Oristano, 2 Aou Cagliari, 36 al San Francesco di Nuoro e 36 al Zonchello (Nuoro) e 68 all’Aou Sassari. È garantita l’assistenza a tutti gli altri pazienti. Nel Nord Sardegna gli ospedali individuati per fornire supporto alle cure di persone con patologie diverse sono il San Giovanni Paolo II (Olbia), il Paolo Dettori (Tempio Pausania), il Nostra Signora della Mercede (Lanusei), il Segni (Ozieri), il Civile (Alghero) e il Mater Olbia, mentre al Sud le strutture di supporto per la cura ai pazienti non affetti dal Coronavirus sono l’ospedale Marino (Cagliari), il Sirai (Carbonia) e il Nostra Signora di Bonaria (San Gavino).

La terza fase del piano, attivata qualora le misure adottate non dovessero essere sufficienti, prevede ulteriori 242 posti letto (per un totale di 486) per l’assistenza dei pazienti Covid+ con un incremento nelle strutture già interessate nelle precedenti fasi e il coinvolgimento degli ospedali Binaghi (Cagliari) con 10 posti letto, San Giuseppe (Isili) 40, San Marcellino (Muravera) 36, Mastino (Bosa) 44, Delogu (Ghilarza) 40 e il Mater Olbia (terapia intensiva e stroke unit) con 19 posti letto.

Una quarta fase, infine, prevede l’estensione dei posti letto presso le altre strutture private dell’isola e l’adozione di ulteriori misure straordinarie.

 

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«Possiamo intervenire con una dotazione economica efficace per combattere l’emergenza in corso, che è prima di tutto sanitaria ma anche economica, e che incide profondamente sulle imprese e sul lavoro.»

Così il presidente della Regione Christian Solinas annuncia l’approvazione dell’emendamento della Giunta, con il quale vengono resi subito disponibili 60 milioni di euro.

«Danaro che utilizzeremo per affrontare l’emergenza – aggiunge il presidente della Regione -, mantenendo lo sguardo sui grandi obiettivi di prospettiva della legislatura. Uniti possiamo uscire da questo periodo buio, uniti possiamo raggiungere grandi obiettivi. Ringrazio ancora il Consiglio regionale per l’alto senso di responsabilità e di collaborazione dimostrato oggi.»

«La procedura adottata – dice l’assessore alla Programmazione e Bilancio Giuseppe Fasolino – consente alla Sardegna di avere tutte le proprie finanze a disposizione durante un momento cruciale per la nostra economia e la macchina amministrativa pienamente operativa. Non perdiamo di vista gli obiettivi già individuati: dal sostegno alle famiglie alle misure per le imprese, dall’istruzione alle politiche sociali, senza dimenticare tutti i settori strategici come il turismo e l’agricoltura. Anzi – conclude Giuseppe Fasolino – lo scenario determinato dall’emergenza rinforzerà questa linea.»

 

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«Quest’oggi abbiamo potuto leggere il testo della Finanziaria depositato sul sito del Consiglio regionale e, in maniera molto sommessa, ci dispiace dover dire che mancano le misure annunciate per il rilancio degli Enti locali e contro lo spopolamento dei piccoli Comuni della Sardegna. L’assenza di questi strumenti non è una buona notizia. Nessuna situazione emergenziale può impedire al legislatore regionale di comprendere che queste due misure avevamo la prospettiva di rilanciare gli Enti locali: si tratta di azioni che non possono essere rimandate a giugno, luglio, agosto o, ancora peggio, a settembre. Ciò significherebbe mettere gli Enti locali nelle nefaste condizioni di non poter programmare le risorse: in sostanza, si potrebbe spendere solo dopo i consuntivi 2020.»

La denuncia arriva da Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco, ex vicepresidente del Consiglio regionale nella XV legislatura.

«Di fatto le procedure d’urgenza che il Consiglio regionale intende adottare per l’approvazione della Finanziaria, depurando il testo da queste importanti proposte del governo regionale, rischiano di vanificare gli effetti della stessa Finanziaria. Soprattutto, in una previsione come quella attuale, dato che nei prossimi mesi, superata l’emergenza Coronavirus, ci troveremo in piena recessione. Allo stato attuale, fatta eccezione per alcune buone decisioni, come quelle previste per il settore dell’Artigianato, la proposta così come è stata concepita non va bene. Il centrodestra, in questo momento, non cada nel tranello del Partito Democratico. Faccio un appello personale al presidente Christian Solinas – conclude Ignazio Locci -, affinché dia una risposta forte a questo momento di crisi.»

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«Ha prevalso il senso di responsabilità e comprensione del delicato momento che anche la nostra Regione sta affrontando. Desidero perciò ringraziare il Consiglio regionale e in particolare consiglieri d’opposizione per aver consentito l’approvazione incondizionata della legge Finanziaria attraverso una procedura d’urgenza mai avvenuta nella storia autonomistica della Sardegna.»

A dirlo è il presidente della Regione, Christian Solinas.

«Il provvedimento approvato oggi grazie alla sensibilità dell’Aula consente alla Sardegna di poter disporre di tutte le risorse in un momento critico per la nostra economia e permette la piena operatività della macchina amministrativa», ha concluso il presidente della Regione, Christian Solinas, in relazione all’approvazione odierna della legge Finanziaria da parte del Consiglio regionale.

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L’ultima trovata del Governo Conte è il trasferimento coatto di detenuti dalle zone più esposte direttamente al carcere di Bancali, Sassari. Secondo quanto riportato dai media, il ministro pentastellato Bonafede ha, infatti, attivato le  procedure per il trasferimento nel carcere di Sassari di 15 detenuti i quali, nel caso risultassero positivi al Coronavirus, metterebbero a rischio contagio non solo gli altri detenuti ma anche gli agenti di polizia penitenziaria.

«Sono ben felice di riscontrare che il ministro Bonafede si sia finalmente ricordato di noi commenta causticamente il capogruppo Lega in Consiglio regionale, Dario Giagoni -. Dopo i numerosi solleciti mossi dalla Regione per la messa in sicurezza del carcere di Bancali, tutti caduti nel vuoto, miracolosamente sembra destarsi e piuttosto che decidere per un intervento a favore del penitenziario decide di approfittarne nel modo peggiore e più pericoloso! Un ministro con delega alla Giustizia più di chiunque altro dovrebbe rispettare il prezioso lavoro svolto con spirito di abnegazione e senso di responsabilità in un clima di forte stress dagli agenti di polizia, avrebbe il dovere di migliorarne le condizioni lavorative e non intraprendere azioni che mettono a rischio la loro salute e il corretto svolgimento delle funzioni! Siamo veramente al paradosso, se a Bonafede rimane ancora un briciolo di consapevolezza l’unica cosa utile da fare sarebbe quella di firmare le sue dimissioni. La Lega sta con le forze dell’ordine ora e sempre e faremo quanto in nostro potere per tutelare i nostri agenti”.»

In totale accordo con il collega di partito, il consigliere Michele Ennas: «E’ incredibile, oggi il capogruppo in Regione dei 5 Stelle, Desirè Manca, al posto di sostenere la posizione del governatore Christian Solinas nel chiedere al governo la chiusura degli scali sardi, denuncia misure insufficienti e falle nella sicurezza nel controllo sui passeggeri. Nello stesso momento il suo collega di partito si stava attrezzando per spedire detenuti esposti al contagio direttamente dalle zone critiche verso la Sardegna».

Dello stesso avviso il collega on. Ignazio Manca: «Decisioni sbagliate una dopo l’altra. Se si prosegue con queste scelte scellerate, ci ritroveremo il contagio negli istituti penitenziari sardi. Sono atti che potrebbe potenzialmente mettere in crisi gli sforzi sovraumani che la Regione Sardegna sta facendo per contrastare il diffondersi del virus. Non ho capito se il governo nazionale vuole trasformare la Sardegna in un lazzaretto ma noi non ci stiamo».

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Il presidente della Regione, Christian Solinas, che segue senza sosta tutte le attività svolte sul campo dalla macchina regionale, con il suo personale sanitario ed i mille uomini della protezione civile impegnati sul campo, ha rivolto un saluto ed un accorato appello a tutti i Sardi, affinché ciascun cittadino collabori con tutto il suo impegno al contrasto alla diffusione del virus.

«Stiamo vivendo – dice il presidente della Regione – una grande emergenza sanitaria di natura globale che sta investendo tanti paesi. Un momento complesso nel quale desidero rivolgermi a tutti non solo come presidente della Regione e responsabile della salute pubblica, ma come uomo, come farebbe ogni buon padre di famiglia.

Ci sono state imposte, perché assolutamente necessarie, misure severe, che incidono pesantemente sullo stile di vita che abbiamo conquistato negli anni, e che ha portato alla libera circolazione delle persone, delle merci, dei rapporti umani. Oggi però abbiamo bisogno di mettere in sicurezza la salute di tutti noi. Dobbiamo farlo seguendo alla lettera le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e quelle contenute nelle Ordinanze da me emesse. Fino al 3 di aprile dobbiamo evitare qualsiasi tipo di contatto ravvicinato tra le persone, qualsiasi viaggio e qualsiasi situazione di pericolo, perché il Coronavirus si espande e viaggia sulla gambe degli uomini. Limitare i contatti significa limitare il contagio e l’espandersi di questa sciagura.»

«Osservando delle buone regole di condotta e le prescrizioni emesse dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e dalla Presidenza della Regione – prosegue il presidente della Regione – siamo ancora nelle condizioni e nei tempi perché si possa arginare questa espansione e riportare la nostra vita e i nostri rapporti alla normalità. Possono sembrare sacrifici eccessivi, ma sono necessari. Tutto questo avrà un costo per le partite iva, gli artigiani, le imprese turistiche. Ma la Regione e lo Stato interverranno per restituire quello che questa emergenza sta oggi togliendo.»

«Ora – ribadisce Christian Solinas – la preoccupazione è sanitaria: occorre evitare il contagio. Non c’è alcun bisogno di fare ressa nei supermercati, perché non è in discussione il normale approvvigionamento delle merci. Occorre comportarsi in maniera ordinata; possiamo fare normalmente la spesa evitando distanze ravvicinate e restando possibilmente a 2 metri dagli altri clienti; evitando di uscire di casa più volte, evitando compere non necessarie e soprattutto assembramenti di ogni genere in luoghi pubblici o privati.»

«Siamo un popolo generoso e forte, con grande storia – conclude il presidente Christian Solinas -. Se sapremo affrontare al meglio questa emergenza e se tutti collaboreremo attuando le misure di sicurezza, garantiremo ai nostri figli e a noi un futuro sereno·»

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«Il sequenziamento del gene N del Coronavirus rappresenta un segnale forte e importante per chi oggi è impegnato in trincea a combattere gli effetti del Covid-19. La Sardegna è unita in questa battaglia e sta mettendo in atto ogni sforzo per limitare i danni attraverso una prevenzione seria e responsabile e una serie di azioni, anche nella ricerca, a tutela della salute pubblica e dei cittadini.»

Lo afferma il presidente della Regione Christian Solinas commentando la notizia del sequenziamento del gene N del Coronavirus nei laboratori dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari fatta dall’equipe del professor Germano Orrù, con il quale si congratula. Si tratta di una scoperta fondamentale per la ricerca dei farmaci antivirali e per i vaccini che ha permesso anche di individuare il paziente zero sardo.

Il sequenziamento – come ha spiegato l’Aou Cagliari – serve a livello diagnostico per individuare le particolarità del nostro Coronavirus evitando errori diagnostici ed è fondamentale per trovare vaccini e farmaci antivirali.

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Il gene N del Coronavirus è stato sequenziato all’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari dall’equipe di Biologia Molecolare del professor Germano Orrù. Si tratta di una scoperta fondamentale per la ricerca dei farmaci antivirali e per i vaccini e che ha permesso anche di individuare il paziente zero sardo. Il professor Germano Orrù guida un’equipe tutta al femminile: le ricercatrici Alessandra Scano, Sara Fais, Miriam Loddo, Giuseppina Palmieri, Carmen del Rio e Rosetta Scioscia e lavora a stretto contatto con il laboratorio analisi dell’Aou di Cagliari, diretto dal dottor Ferdinando Coghe. Al gruppo di scienziati sardi arrivano le congratulazioni del presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas: «È un segnale forte e importante per chi oggi è in trincea contro il Coronavirus. La Sardegna è unita in questa battaglia e la vinceremo». Grande soddisfazione anche del direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino: «La nostra azienda è orgogliosa di questa scoperta: è una grande speranza per tutti».

«Il Covid 19 – spiega Germano Orrù – contiene circa 30mila basi nucleotidiche, cioè il codice genetico del Coronavirus. Nei laboratori dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari abbiamo sperimentato, primi in Italia, un kit diagnostico che è stato anche in grado di rilevare il paziente zero.»

Le ricerche sono state effettuate su un sistema diagnostico che è stato battezzato “Caterina” dai biologi molecolari dell’Aou. Ed è proprio grazie a “Caterina”, sulle base anche delle indicazioni del CDC (Centers for Disease Control and Prevention) di Atlanta è stato realizzato un kit speciale che ha permesso non solo di scovare il Coronavirus ma anche di studiarlo.

«Ogni virus – spiega Germano Orrù – ha una sorta di codice a barre, il codice genetico appunto. Abbiamo costruito questo sistema che ci ha consentito di individuare subito i primi pazienti. Siamo riusciti a realizzare un miniradar che riesce a riconoscere un gene particolare, il gene N, che è il nostro gene bersaglio.»

Il codice genetico è stato depositato in GenBank, la banca dati per eccellenza dove vengono depositate tutte le sequenze di tutti gli organismi viventi. «La nostra forza – spiega Germano Orrù – è la strettissima collaborazione tra biologici e medici, tra chi fa ricerca e i clinici».

Una scoperta, quella fatta dai ricercatori dell’Aou di Cagliari fondamentale. «Il sequenziamento – dice ancora Germano Orrù – serve a livello diagnostico per individuare le particolarità del nostro coronavirus, evitando errori diagnostici. Il sequenziamento porta a valutazioni dei bersagli che sono ottimi punti di partenza per trovare vaccini e farmaci antivirali».

Germano Orrù non ha dubbi: «La battaglia contro il Coronavirus può essere vinta e per farlo la trasmissione delle informazioni è fondamentale. Noi mettiamo la nostra scoperta a disposizione della comunità scientifica mondiale».